CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 22 settembre 2015
508.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Attività produttive, commercio e turismo (X)
COMUNICATO
Pag. 86

SEDE CONSULTIVA

  Martedì 22 settembre 2015. — Presidenza del vicepresidente Ignazio ABRIGNANI.

  La seduta comincia alle 14.20.

Rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2014.
C. 3304 Governo, approvato dal Senato.

Disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato e dei bilanci delle Amministrazioni autonome per l'anno finanziario 2015.
C. 3305 Governo, approvato dal Senato.

Tabella n. 2: Stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno finanziario 2015 (limitatamente alle parti di competenza).
Tabella n. 3: Stato di previsione del Ministero dello sviluppo economico per l'anno finanziario 2015 (limitatamente alle parti di competenza).
Tabella n. 7: Stato di previsione del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca per l'anno finanziario 2015 (limitatamente alle parti di competenza).
Tabella n. 13: Stato di previsione del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo per l'anno finanziario 2015 (limitatamente alle parti di competenza).
(Parere alla V Commissione).
(Esame congiunto e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame congiunto dei provvedimenti in titolo.

  Ignazio ABRIGNANI, presidente, comunica che la Commissione inizia oggi Pag. 87l'esame congiunto, ai sensi dell'articolo 119, comma 8, del Regolamento, del disegno di legge recante «Rendiconto generale dello Stato per l'anno finanziario 2014» e del disegno di legge recante «Assestamento del bilancio dello Stato e dei bilanci delle Amministrazioni autonome per l'anno finanziario 2015», per le parti di competenza. Ricorda che l'esame dei provvedimenti si conclude con una relazione alla V Commissione e con la nomina di un relatore incaricato di riferire alla medesima Commissione.
  Comunica altresì che oggi avrà luogo la relazione introduttiva e si avvierà l'eventuale dibattito sui provvedimenti in titolo, mentre il seguito dell'esame e la sua conclusione avranno luogo nella seduta già prevista per domani. Avverte che il termine per la presentazione di eventuali emendamenti al disegno di legge recante l'assestamento, come convenuto nell'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, sarà fissato alle ore 18 di oggi.

  Lorenzo BASSO (PD), relatore, illustra il contenuto dei disegni di legge in titolo.
  Il Rendiconto generale dello Stato è lo strumento attraverso il quale il Governo, alla chiusura del ciclo di gestione della finanza pubblica (anno finanziario), adempie all'obbligo costituzionale di rendere conto al Parlamento dei risultati della gestione finanziaria.
  La disciplina del rendiconto è dettata dalla legge di contabilità e finanza pubblica del 31 dicembre 2009, n. 196, che all'articolo 35 dispone che il rendiconto relativo al 31 dicembre dell'anno precedente sia presentato entro il successivo mese di giugno alle Camere con apposito disegno di legge, dopo esser stato previamente sottoposto alla Corte dei conti per il giudizio di parificazione.
  Il rendiconto è costituito da due distinte parti: il conto del bilancio, che espone le risultanze della gestione delle entrate e delle spese, e il conto generale del patrimonio, che espone le attività e le passività finanziarie e patrimoniali e le relative variazioni. Il disegno di legge di approvazione del rendiconto si compone di un articolato che, con distinte disposizioni, reca l'approvazione delle risultanze del conto del bilancio, del conto generale del patrimonio, nonché dei conti consuntivi di alcune amministrazioni e aziende autonome. Con una disposizione di carattere generale, l'articolo 10 stabilisce l'approvazione del rendiconto dello Stato e di quelli delle amministrazioni e delle aziende autonome nelle risultanze contenute nei precedenti articoli del provvedimento. Al rendiconto è allegata una nota preliminare generale, nonché una nota integrativa per ciascuna amministrazione, che dà conto dei risultati conseguiti e del grado di realizzazione degli obiettivi individuati in sede di bilancio preventivo.
  Per quanto riguarda gli ambiti di competenza della X Commissione Attività produttive, si segnalano sinteticamente i seguenti risultati, rinviando per un maggiore approfondimento alla documentazione predisposta dal Servizio Studi.
  Relativamente al Ministero dello sviluppo economico, nel corso dell'esercizio finanziario 2014, le risultanze complessive del bilancio del Ministero sono state pari a 11.731 milioni per gli stanziamenti definitivi (7.116 milioni al netto del Fondo coesione e sviluppo), a fronte di una previsione iniziale pari a 10.256 milioni (le variazioni in corso d'anno sono ammontate a circa 1.475 milioni). Gli impegni sono stati pari a 7.428 milioni, mentre i residui passivi al 31 dicembre 2014 sono stati pari a 16.809 milioni.
  L'elevato importo dei residui è riferito in gran parte alla gestione del Fondo per lo sviluppo e la coesione (FSC), in relazione alle difficoltà relative all'avvio della nuova Agenzia per la coesione territoriale, di fatto non operativa, non essendo stati ancora adottati i regolamenti di organizzazione e di contabilità. Si rileva, infatti, che i residui al 31 dicembre 2014 del solo FSC (capitolo 8425) ammontano a 12.715 milioni.
  I risultati finanziari risentono dell'andamento della gestione del citato capitolo 8425 destinatario dei Fondi per lo sviluppo e la coesione. Infatti, sia la missione 28, Pag. 88sulla quale sono allocati i predetti fondi, che la missione 11, cui sono destinati parte dei fondi, evidenziano una scarsa capacità di spesa e la conseguente formazione di residui passivi per importi significativi e con un trend tendenzialmente in aumento. Tale fenomeno è da imputarsi principalmente alla gestione dei fondi che sono associati al ciclo di programmazione pluriennale che, per sua natura, concerne progetti a livello regionale e interregionale di lunga durata.
  Da segnalare è anche il forte aumento dei residui finali della missione 10 (Energia e diversificazione delle fonti energetiche) che passano da 2,78 a 275,88 milioni, a causa dell'istituzione nel mese di novembre 2014 di due capitoli, il capitolo 3610, Rimborso di somme spettanti ai soggetti creditori per assegnazione di quote di emissione di anidride carbonica – meccanismo di reintegro nuovi entranti, con una dotazione di 211,07 milioni e il capitolo 7660, Fondo da assegnare per la realizzazione di progetti finalizzati alla promozione ed al miglioramento dell'efficienza energetica, con assegnazioni pari a 63,96 milioni.
  Per quanto concerne gli stanziamenti di competenza delle varie missioni, la missione 28, Sviluppo e riequilibrio territoriale, all'interno della quale è ricompreso il Fondo sviluppo e coesione, è quella che presenta i maggiori stanziamenti definitivi di competenza (5.985 milioni, di cui 4.615 attribuibili al FSC), che incidono sul bilancio del Ministero per il 51 per cento. Tale missione, pur facendo parte della struttura del bilancio del MiSE, non risulta assegnata ad alcun centro di responsabilità del Ministero, ma al Dipartimento per lo sviluppo e la coesione territoriale ed è costituita da un unico programma denominato Politiche per lo sviluppo economico ed il miglioramento istituzionale delle aree sottoutilizzate.
  L'altra missione che presenta consistenti stanziamenti è la missione 11, Competitività e sviluppo delle imprese che incide sul bilancio del Ministero per il 40 per cento (66,3 per cento al netto del FSC). È ripartita in cinque programmi di cui tre di competenza del Ministero dello sviluppo economico: 5. Regolamentazione, incentivazione dei settori imprenditoriali, riassetti industriali, sperimentazione tecnologica, lotta alla contraffazione, tutela della proprietà industriale; 6. Promozione, coordinamento, sostegno e vigilanza del movimento cooperativo; 7. Incentivazione per lo sviluppo industriale nell'ambito delle politiche di sviluppo e coesione.
  Nel corso del 2014, le azioni del Ministero si sono sviluppate tramite misure per favorire l'accesso al credito, interventi a sostegno della competitività e dello sviluppo del tessuto produttivo del Paese, interventi a sostegno delle nuove imprese innovative e dell'innovazione, misure di riequilibrio territoriale e nelle aree di crisi industriale, interventi in materia di difesa nazionale, materiali di armamento, commesse militari nei settori ad alta tecnologia ed aerospaziale.
  Si ricordano, in particolare, alcuni interventi richiamati anche dalla Corte dei Conti nella Relazione sul Rendiconto generale dello Stato per l'esercizio finanziario 2014:
   il Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese, ridisciplinato dal decreto interministeriale 27 dicembre 2013, al fine di aumentare l'efficacia degli interventi attraverso l'aggiornamento in funzione del ciclo economico dei criteri di valutazione delle imprese, l'ampliamento dei casi in cui la garanzia diretta è concessa nella misura massima (80 per cento) e la semplificazione delle procedure. Con successivo decreto interministeriale 5 giugno 2014 l'intervento del Fondo è stato esteso alle operazioni di sottoscrizione di obbligazioni (o titoli similari) emessi dalle imprese, i cosiddetti «minibond» e, sempre a giugno 2014, è stato sottoscritto l'Accordo MiSE-MEF-BEI per la realizzazione di un portafoglio di prestiti per il finanziamento di grandi progetti di innovazione industriale assistiti dalla garanzia del Fondo. Nel corso dell'anno 2014 il volume totale dei finanziamenti assentiti e delle garanzie concesse è stato pari rispettivamente a circa 12,9 miliardi (+19,7 per cento rispetto all'anno precedente) e circa 8,4 Pag. 89miliardi (+30,8 per cento rispetto all'anno precedente). La crescita dei finanziamenti è riconducibile all'incremento del finanziamento medio, che si è attestato su un valore di 150 mila euro a fronte dei 140 mila euro del 2013. I finanziamenti in essere, al 31 dicembre 2014, ammontano a 22,1 miliardi per un importo garantito in essere pari a 13,8 miliardi. Le risorse disponibili a fine 2014 ammontano a 840,3 4 milioni;
    la cosiddetta «Nuova Sabatini», per il finanziamento dell'acquisto di beni strumentali (articolo 2, decreto-legge n. 69/2013), basato sull'utilizzo da parte di banche convenzionate di una provvista presso Cassa depositi e prestiti e sulla concessione da parte del Ministero di un contributo a parziale copertura del tasso d'interesse a carico delle imprese. Nel 2014 sono pervenute oltre 9.000 richieste, per un ammontare complessivo di finanziamenti prenotati pari a 1,4 miliardi: di queste ne sono state istruite e ammesse 3.681, che prevedono finanziamenti per oltre 1 miliardo di euro e contributi per circa 74,5 milioni;
   il Fondo per la crescita sostenibile, finalizzato al sostegno di programmi di sviluppo sperimentale attraverso la concessione di agevolazioni nella forma di finanziamento a tasso agevolato (che, per investimenti superiori a 3 milioni di euro, è sostituito da un contributo in conto interessi) e di un contributo alla spesa: nel corso del 2014 sono stati predisposti tre bandi, uno per l'agevolazione di progetti di ricerca e sviluppo negli ambiti tecnologici individuati dal Programma quadro comunitario «Orizzonte 2020» (copertura finanziaria di 300 milioni, 271 domande presentate per spese in ricerca e sviluppo pari a circa 525 milioni) e due in favore di grandi progetti di ricerca e sviluppo, «aperti» nel 2015, l'uno nel settore delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione elettroniche, in coerenza con l'attuazione dell'Agenda digitale italiana, l'altro inerente a specifiche tematiche rilevanti per l'industria sostenibile (risorse a disposizione complessivamente 400 milioni);
   i Progetti di Innovazione Industriale – PII, basati sulla collaborazione tra imprese private, mondo finanziario, centri di ricerca e università nell'ambito di cinque aree tecnologico-produttive (efficienza energetica, mobilità sostenibile, made in Italy, tecnologie della vita, beni e attività culturali e turistiche) caratterizzate da forte impatto per lo sviluppo economico e produttivo del Paese. Le erogazioni nel corso del 2014 sono state pari a circa 55,6 milioni di euro;
   i contratti di sviluppo volti alla realizzazione di investimenti di rilevanti dimensioni proposti da imprese italiane ed estere, oggetto, ad inizio del 2014 (decreto ministeriale 14 febbraio 2014), di una revisione delle modalità e dei criteri per la concessione delle agevolazioni, al fine di assicurare una maggiore coerenza dello strumento agevolativo al contesto socio-economico attuale e di semplificare e accelerare le procedure per favorire una più rapida realizzazione dei programmi d'investimento. Nel corso del 2014, a fronte di 6 contratti sottoscritti nel 2013, risultano approvati, complessivamente, 48 programmi di sviluppo che prevedono investimenti per circa 1,75 miliardi e agevolazioni pubbliche per quasi 900 milioni. Le erogazioni già effettuate ammontano a circa 90 milioni (il 10 per cento delle agevolazioni concesse), essenzialmente in relazione a programmi di investimento la cui copertura finanziaria è stata individuata nel PON «Ricerca e competitività» FESR 2007-2013;
   il regime di aiuto Smart&Start, creato per promuovere la nascita di nuove piccole imprese nelle regioni Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sardegna e Sicilia e originariamente articolato in due misure (sostegno alla gestione nei primi anni di vita dell'impresa e, limitatamente alle quattro regioni «convergenza», concessione di un contributo per la realizzazione di specifici programmi di investimento nei settori dell'economia digitale o Pag. 90delle tecnologie innovative), è stato riordinato con decreto 24 settembre 2014, prevedendo un'unica misura a sportello destinata alle start-up innovative dell'intero territorio nazionale, e rifinanziato con ulteriori 70 milioni. Nel periodo 4 settembre 2013 – 14 novembre 2014 sono state ricevute 1.252 domande di agevolazione, di cui 135 da parte di start-up innovative: ne sono state ammesse 392, di cui 26 start-up innovative. I contributi concessi ammontano a circa 7.251.806 milioni, con nuovi investimenti attivati pari a 6.540.054 milioni;
   gli interventi nel settore aerospaziale; nel mese di dicembre 2013 è stato pubblicato un bando, a seguito del quale sono pervenute 114 domande, di cui 63 relative al finanziamento di ulteriori annualità di programmi già oggetto di intervento («code») e 51 per nuovi progetti e sono stati concessi contributi pluriennali pari a 450,37 milioni, di cui 68,68 di competenza dell'esercizio 2014. Per quel che attiene i Programmi per la Difesa, nel corso del 2014 è stata attivata la procedura per l'utilizzo delle risorse stanziate dalle leggi di stabilità 2013 (secondo limite di impegno quindicennale di 600 milioni) e 2014 per il «Programma navale» (tre limiti di impegno ventennali, il primo dei quali a partire dal 2014 per un totale di 800 milioni), al fine di assicurare il mantenimento di adeguate capacità nel settore marittimo a tutela degli interessi di difesa nazionale e nel quadro di una politica comune europea. Sono, altresì, proseguite le procedure di verifica e pagamento dei finanziamenti connessi ai programmi di collaborazione europea tra i quali i programmi EFA, NH 90, TORNADO e FREMM. Si segnala che nel rendiconto generale dello Stato gli stanziamenti complessivi definitivi a favore del settore della difesa sono costituiti da 21.052 milioni iscritti nello stato di previsione della spesa del Ministero della difesa e da 2.398 milioni iscritti nello stato di previsione della spesa del Ministero dello sviluppo economico. Le percentuali, sul totale complessivo della spesa dei due ministeri, sono, rispettivamente, le seguenti: Difesa 89,8 per cento, MiSE 10,2 per cento.

  La missione 10 «Energia e diversificazione delle fonti energetiche», consta di un solo programma denominato «Gestione, regolamentazione, sicurezza e infrastrutture del settore energetico». Essa presenta stanziamenti definitivi di competenza per 287 milioni. Nel corso del 2014 l'attività del programma è stata orientata su diversi obiettivi. Tra questi, prioritari risultano quelli legati, da un lato, alla riduzione dei prezzi dell'energia elettrica e, dall'altro lato, alla trasformazione del sistema energetico verso una maggiore sostenibilità, attraverso la promozione delle energie rinnovabili, dell'innovazione tecnologica nei sistemi di produzione, trasporto e consumo di energia, dell'efficienza energetica, con particolare riferimento al settore dell'edilizia pubblica e residenziale.
  La missione 16 «Commercio internazionale ed internazionalizzazione del sistema produttivo» è ripartita in due programmi (Politica commerciale in ambito internazionale e Sostegno all'internazionalizzazione delle imprese e promozione del Made in Italy) che sono stati confermati anche a seguito della riorganizzazione del Ministero. Essa riporta stanziamenti definitivi di competenza per 163 milioni di euro. La maggior parte degli stanziamenti è costituita da trasferimenti di parte corrente per un importo pari a 130,86 milioni dei quali 120,37 sono attribuiti all'Agenzia-ICE. La riorganizzazione del Ministero ha comportato per il settore del commercio internazionale uno snellimento in termini di strutture dedicate. Oltre alla costituzione della nuova Ice-Agenzia, si ricordano la modificazione dell'azionariato di Simest e Sace, e l'istituzione della Cabina di regia per l'internazionalizzazione.
  Nel 2014 sono state previste risorse per circa 18 milioni nel Fondo promozionale ordinario che, in corso d'anno, hanno fatto registrare un incremento di 22,5 milioni, cui vanno sommate le risorse annuali per la promozione straordinaria del «Made in Pag. 91Italy» (8,9 milioni). A fine 2014 le linee portanti di tale impegno sono state trasfuse soprattutto nell'articolo 30 (Promozione straordinaria Made in Italy e misure per l'attrazione degli investimenti) del decreto-legge n. 133 del 2014 (decreto «SbloccaItalia»), che si è posto l'obiettivo di potenziare la presenza sui mercati internazionali delle imprese italiane, con particolare riguardo alle PMI, e di accrescere il grado di internazionalizzazione del nostro Paese con la realizzazione, tramite l'Agenzia-ICE, di un Piano per la promozione straordinaria per l'internazionalizzazione e l'attrazione degli investimenti esteri in Italia, articolato in numerose iniziative e dotato di uno stanziamento aggiuntivo, per il triennio 2015-2017, pari a 220 milioni: 130 milioni nel 2015, 50 milioni nel 2016 e 40 milioni nel 2017. Sempre nel corso del 2014 il Ministero ha sostenuto le attività promozionali verso l'estero svolte da Associazioni e Consorzi, con contributi al rimborso delle spese per lo svolgimento di attività promozionali di internazionalizzazione. Sono stati stanziati per tali strumenti circa 4,5 milioni e sono stati concessi contributi a 42 Consorzi per l'internazionalizzazione ed a 25 Associazioni. L'entità delle risorse stanziate ha consentito di concedere contributi nella misura del 25 per cento.
  Segnala, infine, la missione 17 «Ricerca e innovazione», con 271 milioni di stanziamenti definitivi di competenza, la missione 15 «Comunicazioni» con 224 milioni, e le due missioni comuni a tutte le amministrazioni: la missione 32 «Servizi istituzionali e generali delle PA», con 46 milioni, e la missione 33 «Fondi da ripartire» con 13 milioni.
  Alcuni stanziamenti a favore del sistema produttivo sono iscritti nel rendiconto del Ministero dell'economia e delle finanze (MEF). Si tratta, in particolare, di stanziamenti inseriti nel programma «Incentivi alle imprese», unico programma della missione «Competitività e sviluppo delle imprese» (missione 11) di competenza del MEF, nel programma «Ricerca di base ed applicata» (17.15) e nel programma «Sviluppo sostenibile» (18.5).
  All'interno della missione 11 si segnalano:
   Cap. 1900 (Contributi in conto interessi da corrispondere alla cassa depositi e prestiti per il finanziamento degli interessi a carico del fondo rotativo per il sostegno alle imprese), istituito in applicazione delle disposizioni della legge n. 311/04, articolo 1, commi 354 e seguenti. Il capitolo registra 150 milioni di euro di competenza e di cassa, sia a livello di stanziamenti iniziali che finali. I residui finali sono di 13 milioni;
   Cap. 7212 (Somme da erogare per interventi per la imprenditorialità giovanile), con 26 milioni di stanziamenti definitivi per competenza e 52 milioni per cassa. I residui sono di 26 milioni;
   Cap. 7298 (Conferimento ad integrazione del fondo 295/73 gestito dalla SIMEST SpA destinato ad interventi di sostegno finanziario all'internazionalizzazione del sistema produttivo). Il capitolo registra 200 milioni di euro di competenza e di cassa, sia a livello di stanziamenti iniziali che finali;
   Cap. 7299 (Contributo al Mediocredito per interventi di sostegno del sistema produttivo interno), con 8,3 milioni per competenza e 17,4 milioni per cassa di previsioni definitive;
   Cap. 7300 (conferimento ad integrazione del fondo istituito dalla legge n. 394 del 1981, gestito da SIMEST spa, destinato alla concessione di finanziamenti agevolati a sostegno del processo di internalizzazione delle imprese italiane in paesi extracomunitari), che registra 50 milioni di euro di competenza e di cassa, sia a livello di stanziamenti iniziali che finali;
   Cap. 7401 (fondo per la copertura della garanzia dello stato in favore di SACE spa per le operazioni riguardanti settori strategici per l'economia italiana connesse a rischi non di mercato) con 100 milioni di stanziamenti definitivi per cassa e competenza.

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  Nella missione 17 (Ricerca e innovazione) si segnalano i seguenti capitoli:
   Cap. 7380, relativo alle somme da assegnare per la valorizzazione dell'Istituto italiano di tecnologia. Il capitolo registra 98,5 milioni di euro di competenza e di cassa, a livello di stanziamenti iniziali, e 97,5 come stanziamenti finali.

  Nella missione 18 (Sviluppo sostenibile e tutela del territorio e dell'ambiente) si segnala Cap. 7151 (Rimborso alla Cassa depositi e prestiti delle rate di ammortamento dei mutui contratti dai comuni montani del Centro-Nord per la realizzazione di reti di metanizzazione). Il capitolo presenta previsioni iniziali per cassa e competenza di 288 mila euro, identiche alle previsioni definitive.
  All'interno della missione 32 «Servizi istituzionali e generali delle amministrazioni pubbliche», si segnala il Cap. 7394, relativo alle somme da assegnare alla Scuola superiore dell'economia e delle finanze per il potenziamento di attività di supporto formativo e scientifico rivolte alla diffusione del made in Italy. Le previsioni iniziali di competenza e di cassa sono di 1,5 milioni di euro, che diventano 1,3 milioni nelle previsioni definitive.
  All'interno del rendiconto del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca, le somme relative alla ricerca gestite dal MIUR nel 2014 si iscrivono nel programma «Ricerca scientifica e tecnologica applicata» (141,8 milioni a fronte dei 618,5 milioni del 2013) – di competenza della X Commissione – e nel programma «Ricerca scientifica e tecnologica di base» (con uno stanziamento di 1,9 miliardi, in leggera riduzione rispetto ai 2 miliardi del 2013). A decorrere dall'esercizio 2015, anche alla luce della esiguità delle risorse finanziarie iscritte da alcuni anni in bilancio per la ricerca applicata, la missione «Ricerca e innovazione» è stata articolata in un solo programma.
  Di seguito si illustrano i capitoli di spesa 1678, 7236, 7308 e 7320 relativi alla ricerca scientifica e tecnologica, di competenza e di interesse della X Commissione Attività produttive.
  Per le spese di parte corrente, il Cap. 1678 – relativo al «Contributo dello Stato per la ricerca scientifica», comprende una parte relativa al contributo dello Stato alle spese di gestione del Programma nazionale di ricerche aerospaziali (PRORA), istituito in applicazione della legge n. 46/1991. Il capitolo presenta 43,8 milioni di stanziamenti iniziali e 43,6 finali, sia di cassa che di competenza.
  Per le spese in conto capitale, nel Cap. 7236 relativo al «Fondo ordinario per gli enti e le istituzioni di ricerca», affluiscono gli stanziamenti a favore dell'Agenzia spaziale italiana. La dotazione iniziale del capitolo è di 1.771 milioni per competenza e di 1.871 per cassa, mentre la dotazione finale è rispettivamente di 1.754 e 1.854. Gli stanziamenti finale per il Cap. 7320, relativo al «Fondo per gli investimenti nella ricerca scientifica e tecnologica» (FIRST), ammontano a 104 milioni in termini di competenza e a 208 milioni in termini di cassa.
  La Corte dei Conti, con riferimento al programma «Ricerca scientifica e tecnologica applicata», ha rilevato che la quota maggiore degli stanziamenti si riconnette al Fondo per gli investimenti della ricerca scientifica e tecnologica (FIRST) destinati al FAR (Fondo per le agevolazioni alla ricerca) che registra un significativo incremento delle previsioni assestate. La riduzione delle disponibilità a valere sulla contabilità speciale relativa al Fondo per le agevolazioni alla ricerca ha inoltre impedito la riprogrammazione delle somme rinvenienti da minori utilizzi e/o economie sui progetti di ricerca industriale, limitando le erogazioni, nel 2014, a progetti approvati negli anni precedenti per un ammontare di circa 85 milioni, a fronte dei quali si rilevano tuttavia oltre 74 milioni di finanziamenti revocati. La Corte ha inoltre rilevato la mancata attuazione delle recenti misure in materia di ricerca dettate dal decreto-legge n. 69 del 2013 – atteso che gli interventi devono essere definiti nell'ambito del nuovo PNR il cui iter è ancora in corso –, né si registra l'avvio di ulteriori strumenti di sostegno agli investimenti in ricerca del mondo Pag. 93produttivo in mancanza di nuove risorse stanziate nel FIRST per il triennio 2014-2016 (contributi a fondo perduto, credito agevolato, credito di imposta, prestazione di garanzie, agevolazioni fiscali, voucher individuali di innovazione).
  Ricorda che nel 2013 la materia di turismo è stata trasferita dalla Presidenza del Consiglio al Ministero per i beni e le attività culturali, del quale assorbono circa il 10 per cento degli stanziamenti.
  La missione 31 «Turismo» reca stanziamenti iniziali di competenza e di cassa per 33,8 milioni di euro, che diventano 199 milioni nelle previsioni definitive (dei quali circa 166 milioni si riconducono alle risorse trasferite al Ministero in attuazione della legge n.71 del 2013). A fronte, dunque, di limitati stanziamenti iniziali assegnati alla missione «Turismo» (33,8 milioni – dei quali circa la metà destinati al funzionamento dell'Enit ai fini della promozione del turismo in Italia e all'estero), in corso di esercizio vi è stato un consistente incremento derivante dalle risorse provenienti dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri.
  All'interno dell'unico programma «Sviluppo e competitività del turismo» (31.1) della missione «Turismo» – si segnalano in particolare alcuni capitoli:
   il capitolo 6820, «Spese di natura obbligatoria dell'ENIT», con una dotazione di competenza e di cassa di 15,6 milioni di euro, sia negli stanziamenti iniziali che finali;
   il capitolo 6821, «Contributo per le spese di funzionamento dell'ENIT», con una dotazione iniziale di competenza e di cassa di circa 2,8 milioni di euro, che si riduce a 2,6 milioni negli stanziamenti finali;
   il capitolo 6822, «Contributo al Club alpino italiano – CAI», di 252 mila euro negli stanziamenti iniziali, che diventa 278 mila euro negli stanziamenti finali. Tale contributo è stato soppresso ad opera dell'articolo 50, commi 3 e 6, del decreto-legge n. 66/2014;
   il capitolo 6823, «Somme da destinare alle politiche di sviluppo e competitività del turismo», con una dotazione iniziale di 10,8 milioni di euro, che diventano 23,9 milioni negli stanziamenti definitivi;
   il capitolo 6824, relativo al contributo in favore dell'istituto nazionale ricerche turistiche (ISNART) per attività di promozione di certificazione del «marchio ospitalità italiana», di 2 milioni di euro, successivamente soppresso ad opera della legge di stabilità 2014;
   il capitolo 6825, «Fondo nazionale di garanzia per il consumatore di pacchetto turistico», con 4,5 milioni;
   il capitolo 6828, «Fondo nazionale integrativo per la sicurezza del turismo in montagna», con 958 mila euro;
   il capitolo 6829, «Fondo finalizzato all'erogazione di buoni vacanze», con 5,5 milioni;
   il capitolo 6830, «Somme da destinare allo svolgimento di iniziative di promozione turistica», con 2 milioni di euro;
   il capitolo 6831, «spese per interventi di sostegno al settore turistico e di assistenza tecnica», con 1,6 milioni;
   il capitolo 8903, «somme per l'incentivazione dell'adeguamento dell'offerta delle imprese turistico-ricettive e della promozione di forme di turismo ecocompatibile», con 74 milioni;
   il capitolo 8904, «somme per il sostegno del settore turistico», con 49,3 milioni.

  La Corte dei Conti, nella propria Relazione, sottolinea la rilevante quota dei residui finali della missione «Turismo» (che ammontano a 175,2 milioni di euro a fronte di pagamenti complessivi per 23,9 milioni), determinata dalle difficoltà affrontate nella gestione delle risorse provenienti dall'Ufficio per le politiche del turismo della Presidenza del Consiglio dei Ministri. La maggior parte delle risorse, non impegnate e transitate integralmente tra i residui di stanziamento, si riferisce all'incentivazione dell'adeguamento dell'offerta Pag. 94delle imprese turistico-ricettive e della promozione di forme di turismo ecocompatibile – che presenta stanziamenti definitivi pari a 73,9 milioni – e al sostegno del settore turistico, con stanziamenti definitivi di 49,4 milioni.
  Le principali attività svolte dalla nuova Direzione generale si sono concentrate in iniziative di valorizzazione e promozione del sistema Italia (attraverso l'assegnazione di contributi alle reti di impresa, ad enti pubblici e privati e a progetti innovativi, interregionali e di eccellenza), promozione e assistenza alla domanda turistica (attraverso la gestione del Fondo nazionale di garanzia per il consumatore di pacchetto turistico), attività di vigilanza sugli Enti assegnati al settore e attività di carattere internazionale (attraverso la presenza presso l'Unione europea e altri Organismi internazionali e la gestione del PON GAT 2007-2013 – Programma Operativo Nazionale Governance e Assistenza Tecnica Europea).
  La Corte ha rilevato inoltre l'importanza degli interventi contenuti nel decreto-legge n. 83 del 2014 (c.d. Art-Bonus) con il quale si provvede al riordino e alla razionalizzazione dell'Enit-Agenzia nazionale per il turismo – che viene trasformato in Ente pubblico economico, sottoposto alla vigilanza del Ministero – e alla contestuale liquidazione di Promuovi Italia Spa. La trasformazione dell'ente risponde non solo alla finalità di assicurare risparmi di spesa pubblica, ma mira in particolare, a migliorare la promozione e la commercializzazione dell'offerta turistica anche in occasione della Presidenza italiana nel semestre europeo e di Expo 2015. Conseguentemente vengono modificate le funzioni, le caratteristiche del nuovo ente e la composizione e le modalità di nomina dei componenti, affidando la fase di transizione alla gestione di un commissario straordinario con il compito di predisporre un nuovo statuto (attualmente in attesa di approvazione della Presidenza del Consiglio dei Ministri) e un piano di riorganizzazione in cui verranno individuate la dotazione organica dell'Ente e le unità di personale in servizio presso Enit e Promuovi Italia Spa da assegnare al nuovo Enit. Spetta inoltre al commissario la messa in liquidazione della Società Promuovi Italia Spa (il cui azionista unico è l'Enit) ponendo a carico della Direzione generale del turismo la conclusione di tutte le commesse relative a pregresse convenzioni in relazione ad attività turistiche. Con riguardo alle funzioni del nuovo Enit, viene ribadita la missione di promozione nazionale del turismo, specificandosi che gli interventi sono finalizzati all'individuazione, organizzazione e commercializzazione dei servizi, turistici e culturali e dei prodotti enogastronomici tipici in Italia e all'estero, nonché alla promozione degli investimenti nei mezzi digitali. Un punto significativo riguarda, inoltre, l'attività all'estero dell'ente, che sarà regolata da apposite intese stipulate con il Ministero degli esteri.
  Di rilievo anche gli interventi volti a sostenere la competitività del turismo e favorire la digitalizzazione del settore attraverso il riconoscimento di crediti di imposta per la ristrutturazione edilizia e l'ammodernamento delle strutture ricettive nonché per l'acquisto di siti e portali web, programmi informatici e servizi di comunicazione e marketing. In tale direzione si riconducono anche il piano straordinario per la mobilità turistica, la promozione e semplificazione per la realizzazione di circuiti turistici.
  Per quanto riguarda le osservazioni della Corte dei Conti, segnala che nella relazione, la Corte ha rilevato il completamento nel 2014 dell’iter di attuazione delle disposizioni previste dalle norme di revisione della spesa, anche attraverso la riduzione degli organici e la conseguente riorganizzazione degli uffici. Il processo di riorganizzazione della struttura amministrativa iniziato nel 2013, con l'adozione del nuovo regolamento (DPCM 5 dicembre 2013), non risulta, tuttavia, in termini operativi del tutto compiuto, non essendo ancora completate le procedure di trasferimento del personale alla Presidenza del Consiglio dei Ministri ed all'Agenzia per la coesione territoriale. Tale agenzia, sebbene dotata di un direttore, di fatto non è Pag. 95operativa, non essendo stati ancora adottati i regolamenti di organizzazione e di contabilità. Essa opera infatti avvalendosi del personale del Ministero dello sviluppo economico, personale per il quale il Ministero continua ad erogare il trattamento economico fisso, continuativo ed accessorio con imputazione ai capitoli dello stato di previsione del medesimo Ministero. A tale se ne aggiunge un'altra, di carattere ordinamentale, segnalata anche nella relazione della Corte dello scorso anno, che consiste nell'ultrattività del Dipartimento dello sviluppo e coesione del MiSE, che ha continuato ad esercitare le competenze in materia di coesione territoriale sino a tutto il 2014 nonostante il nuovo regolamento di riorganizzazione del Ministero, entrato in vigore a febbraio 2014, avesse superato il modello dipartimentale. Tali criticità segnalate (e in particolare lo stallo del funzionamento dell'Agenzia) hanno fortemente inciso sulla gestione del Fondo sviluppo e coesione, come confermato dai dati finanziari che evidenziano un rallentamento dell'attività amministrativa per tutto il 2014, con conseguenze che certamente non potranno non riflettersi, secondo la Corte, su tutto il nuovo ciclo di programmazione del Fondo sviluppo e coesione e dei fondi strutturali 2014-2020.
  Riguardo alla struttura periferica del Ministero, articolata in «sportelli unici territoriali» destinati a divenire vere e proprie delegazioni regionali aventi il compito di assicurare una presenza attiva sul territorio, costituendo, da un lato, una struttura di front-office per i cittadini e le imprese e, dall'altro, uno strumento per rispondere alle esigenze territoriali di tutte le direzioni generali dell'amministrazione centrale, la Corte osserva che essi attualmente si limitano a fornire servizi di informazione all'utenza.
  Con riferimento, invece, alle misure adottate ai fini della spending review e a quelle volte al contenimento della spesa in materia di studi e consulenze, relazioni pubbliche, convegni, mostre, pubblicità e rappresentanza, missioni, formazione, acquisto, manutenzione e noleggio autovetture e sponsorizzazione, la Corte rileva che è proseguita l'azione di contenimento dei costi e che sono stati rispettati i tetti previsti per le diverse tipologie di spesa.
  Per quanto riguarda le priorità politiche definite per il triennio 2014-2016, sulla base delle quali è stata sviluppata la programmazione economico-finanziaria del Ministero, due di esse sono di carattere trasversale e riguardano l'intera Amministrazione (trasparenza delle informazioni e riqualificazione della spesa), tre riguardano il settore delle imprese (crescita e competitività del sistema produttivo, sviluppo della concorrenza e liberalizzazioni, gestione delle crisi industriali), una il settore energetico (riduzione dei costi energetici), una il settore del commercio internazionale (promozione sui mercati esteri delle imprese italiane), una il settore delle comunicazioni (sviluppo dei servizi digitali e potenziamento banda larga e ultralarga) e una il settore delle politiche di sviluppo e coesione in quanto i fondi per il 2014, in attesa della piena operatività della Agenzia, sono stati allocati sul capitolo 8425 del Ministero (nel 2015, invece, i fondi sono stati allocati nello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze, capitolo 8000).
  Con riferimento, in particolare, al programma «Competitività e sviluppo delle imprese», la Corte segnala la varietà e la complessità degli interventi implementati dal Ministero per far fronte alla molteplicità delle esigenze provenienti dal mercato, allo scopo anche di fornire risposte concrete per mitigare gli effetti dell'attuale ciclo economico su lavoratori e imprese, ma osserva anche o che non sempre l'Amministrazione è stata in grado di intervenire in tempi ristretti, non solo per la rigidità dello strumento normativo, ma anche a causa dei tempi di istruttoria, spesso non brevi, tali da aver indotto la stessa Amministrazione in più casi a rivedere i rapporti con il soggetto attuatore. Va osservato, poi, come non sempre le forme di incentivo prescelte si sono dimostrate in grado di riscuotere l'interesse del mercato (è il caso del Fondo per l'erogazione Pag. 96degli incentivi per lo sviluppo della mobilità mediante veicoli a basse emissioni).
  Per quel che attiene la politica energetica, gli obiettivi del Ministero si sono incentrati, da un lato, sulla riduzione dei prezzi dell'energia elettrica e, dall'altro lato, sulla trasformazione del sistema energetico verso una maggiore sostenibilità, attraverso la promozione delle energie rinnovabili, l'innovazione tecnologica nei sistemi di produzione, trasporto e consumo di energia, l'efficienza energetica, con particolare riferimento al settore dell'edilizia pubblica e residenziale. Interventi questi ultimi che richiedono ingenti investimenti pubblici o un incremento degli oneri di sistema e che non sono suscettibili di produrre risultati a breve termine. Tuttavia, nel lungo periodo, la maggiore sicurezza energetica e la riduzione della dipendenza da fonti estere, la riduzione dei costi connessi alle esternalità ambientali, la valorizzazione dell'impatto della white e green economy sul tessuto industriale ed occupazionale e la possibilità di sviluppare filiere industriali in grado di creare valore e assumere una importante valenza sui mercati connessi, possono costituire, secondo la Corte, un volano alla crescita e un'occasione di sviluppo del Paese. Nell'ambito del Pacchetto «clima-energia 20-20-20», i dati relativi al monitoraggio 2013 evidenziano l'ulteriore diffusione delle fonti rinnovabili (FER) nel nostro Paese rispetto all'anno precedente. L'obiettivo raggiunto nel 2013 è, infatti, attualmente superiore a quello indicativo contenuto nel PAN e valori superiori a quelli preventivati sono stati ottenuti in tutti i settori (elettrico, riscaldamento/raffreddamento, trasporti) a conferma che lo sviluppo delle energie rinnovabili è caratterizzato da una crescita costante ed equilibrata. Resta da verificare se il trend di crescita positivo continuerà negli esercizi successivi, nonostante le significative modifiche intervenute in materia di incentivi, specie per il settore fotovoltaico, che negli anni addietro era stato sostenuto da meccanismi particolarmente generosi.
  Con riferimento, in ultimo, all'attività di sostegno dell'export, lo sforzo è stato indirizzato ad offrire servizi e strumenti volti a incrementare il numero di imprese italiane capaci di cogliere le opportunità offerte dai mercati internazionali, anche al fine di contrastare la caduta degli investimenti e dei consumi interni. Anche in questo settore sono molteplici le misure previste. La Corte auspica, quindi, un coordinamento tra le misure tradizionali adottate per il sostegno delle imprese italiane nei mercati internazionali, le strategie di supporto messe in atto per la promozione del Made in Italy e quanto stabilito nel recente Piano straordinario per il rilancio internazionale dell'Italia.
  Passando all'esame del disegno di legge di assestamento, ricorda che l'istituto dell'assestamento di bilancio dello Stato è previsto per consentire un aggiornamento, a metà esercizio, degli stanziamenti del bilancio, anche sulla scorta della consistenza dei residui attivi e passivi accertata in sede di rendiconto dell'esercizio scaduto al 31 dicembre precedente.
  Con il disegno di legge di assestamento le previsioni di bilancio sono adeguate in relazione:
    per quanto riguarda le entrate, all'eventuale revisione delle stime del gettito; poiché esse sono il frutto di una valutazione di carattere tecnico, eventuali modifiche possono essere determinate dall'evoluzione della base imponibile e dagli effetti derivanti dall'applicazione della normativa vigente;
    per quanto riguarda le spese aventi carattere discrezionale, ad esigenze sopravvenute;
    per quanto riguarda la determinazione delle autorizzazioni di pagamento, in termini di cassa, alla consistenza dei residui accertati in sede di rendiconto dell'esercizio precedente.

  Il disegno di legge di assestamento del bilancio per l'esercizio 2015 riflette la struttura del bilancio dello Stato organizzato – secondo la disciplina recata dalla legge di contabilità e finanza pubblica Pag. 97n. 196 del 2009 – in missioni e programmi, che costituiscono, a decorrere dal 2011, le unità di voto.
  L'articolato del disegno di legge in esame consiste di tre articoli.
  L'articolo 1 del disegno di legge di assestamento dispone l'approvazione delle variazioni alle previsioni del bilancio dello Stato per il 2015 (approvato con la legge n. 191 del 23 dicembre 2014) indicate nelle annesse tabelle, riferite allo stato di previsione dell'entrata, agli stati di previsione della spesa dei Ministeri e ai bilanci delle Amministrazioni autonome.
  L'articolo 2 novella l'articolo 2, comma 7, della legge di bilancio per il 2015 (legge n. 191/2014), relativo alla quantificazione dei fondi di riserva e speciali del bilancio dello Stato, aumentando lo stanziamento del Fondo speciale per la reiscrizione in bilancio di residui passivi perenti delle spese correnti da 1.200 a 1.500 milioni di euro.
  L'articolo 3 del disegno di legge aumenta la dotazione del Fondo istituito dall'articolo 1, comma 200, della legge n. 190/2014, per fronte ad esigenze indifferibili che si dovessero manifestare nel corso della gestione, di circa 254,3 milioni per l'anno 2015. Il Fondo – istituito presso il MEF (cap. 3076) con una dotazione di 27 milioni di euro per l'anno 2015 e di 25 milioni di euro annui a decorrere dall'anno 2016 – è ripartito annualmente.
  Quanto ai profili di competenza della Commissione, la legge di bilancio per il 2015 (legge n. 191 del 2014) assegna al Ministero dello sviluppo economico (Tabella n. 3) una dotazione di competenza pari a 4.533,6 milioni di euro (che includono 253 milioni di rimborso attività finanziarie) di cui 3.636,3 milioni di euro relativi a spese in conto capitale e 644 milioni di euro di spese correnti. L'autorizzazione di cassa, sempre nelle previsioni iniziali 2015, risulta di 4.543,3 milioni di euro (che includono 253,2 milioni di rimborso attività finanziarie), di cui 3.636,3 milioni di euro relativi a spese in conto capitale e 653,8 milioni di euro di spese correnti. Le previsioni iniziali, già modificate con le variazioni intervenute nel corso dell'esercizio 2014 in forza di atti amministrativi, subiscono ulteriori modifiche con il disegno di legge di assestamento in esame. Le suddette previsioni iniziali, infatti, vengono a modificarsi per un duplice ordine di fattori: il primo si ricollega a tutte le variazioni che nel periodo gennaio-maggio 2015 sono già state introdotte in bilancio in forza di atti amministrativi; il secondo si riferisce alle variazioni che vengono proposte con il presente provvedimento.
  Le previsioni assestate, rispetto alle previsioni iniziali registrano variazioni pari a 192, 2 milioni di euro per variazioni dovute ad atti amministrativi e variazioni pari a 10, 9 milioni di euro per variazioni proposte nel presente disegno di legge di assestamento.
  Per quanto riguarda il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca (Tabella n. 7), i capitoli di spesa relativi alla ricerca scientifica e tecnologica, di interesse per la X Commissione Attività produttive, corrispondono al programma Ricerca scientifica e tecnologica di base e applicata (17.22) della Missione Ricerca e Innovazione (missione 17). Essi sono gestiti dal Centro di responsabilità «Dipartimento per la formazione superiore e per la ricerca». Con riferimento al programma 17.22 si segnala che la dotazione in termini di competenza è pari a 0,2 milioni di euro, l'autorizzazione di cassa è pari a 659,8 milioni di euro e i residui sono pari ad un importo 1.290,1 milioni di euro.
  I singoli capitoli di spesa relativi alla ricerca scientifica e tecnologica rilevanti per la X Commissione Attività produttive sono i seguenti:
  Programma Ricerca scientifica e tecnologica di base e applicata (17.22.)
  Cap. 7245, Fondo per gli investimenti nella ricerca scientifica e tecnologica (FIRST), che ha una dotazione di competenza e di cassa iniziale pari a 60,8 milioni, nelle previsioni assestate la competenza e riporta variazioni in virtù di provvedimenti amministrativi diventando pari a 66,5 milioni di euro. Le autorizzazioni di cassa aumentano a 149,8 milioni di euro e i residui, anch'essi entrambi di Pag. 98importi nulli all'inizio, passano rispettivamente a quasi 223,8 milioni di euro;
    Cap. 1678, intitolato «Contributo dello Stato per la ricerca scientifica», la cui dotazione in termini di competenza e di cassa, pari a 41,7 milioni di euro, rimane quasi invariata. Una parte di questo stanziamento riguarda il contributo dello Stato alle spese di gestione del Programma nazionale di ricerche aerospaziali (PRORA), istituito in applicazione della legge n. 46/1991. Nel disegno di legge di assestamento per il 2015 viene indicato l'importo delle risorse assegnato al PRORA (21,9 milioni di euro per competenza e per cassa quasi invariati);
    Cap. 7236 relativo al Fondo ordinario per gli enti e le istituzioni di ricerca, nel quale affluiscono gli stanziamenti a favore dell'ASI (circa 526 milioni per il 2014). La dotazione di competenza rimane invariata a 1.721,6 milioni di euro, mentre la dotazione di cassa passa da 1.721, 6 milioni di euro a 2.290,2 milioni di euro.

  Alcuni stanziamenti a favore del sistema produttivo sono iscritti anche nello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze (Tabella n. 2). Si tratta, in particolare, di stanziamenti inseriti nel programma «Incentivi alle imprese per interventi di sostegno» (11.8) e «Interventi di sostegno tramite il sistema della fiscalità» (11.9), della Missione Competitività e sviluppo delle imprese (missione 11).
  Tra gli stanziamenti di competenza si segnalano, in particolare:
   il capitolo 1900 (Contributi in conto interessi da corrispondere alla cassa depositi e prestiti per il finanziamento degli interessi a carico del fondo rotativo per il sostegno alle imprese – del programma 11.8), istituito in applicazione della legge n. 311/04, articolo 1, commi 354, con una dotazione di competenza e di cassa di 100 milioni di euro che rimane invariata. I residui, nulli all'inizio, passano a 12,9 milioni di euro;
   il capitolo 7299 (Contributo al mediocredito centrale per interventi di sostegno finanziario del sistema produttivo interno – del programma 11.8). Le dotazioni iniziali nulle del capitolo sono state portate dal presente provvedimento in termini di residui a 8,3 mila euro;
   il capitolo 1908, relativo al contributo all'Agenzia nazionale per l'innovazione tecnologica, è stato soppresso con la stessa Agenzia ad opera del decreto-legge n. 83/2012 (cd. «decreto crescita»). Lo stanziamento viene riportato nel capitolo 1707 per le spese di funzionamento dell'Agenzia per l'Italia digitale, per 2,5 milioni di euro per competenza e per cassa (invariati).

  Da ultimo, segnala nell'ambito della Missione 32 «Servizi istituzionali e generali delle amministrazioni pubbliche» e, in particolare, nel programma «Servizi generali formativi e approvvigionamenti per le Amministrazioni pubbliche» (32.4), il capitolo 7394, relativo alle somme da assegnare alla Scuola superiore dell'economia e delle finanze per il potenziamento di attività di supporto formativo e scientifico rivolte alla diffusione del made in Italy. La dotazione di competenza iniziale per l'anno 2015, pari a 1,2 milioni di euro, rimane invariata nelle previsioni assestate, così come l'autorizzazione di cassa di pari importo.
  Per quanto concerne il Ministero dei beni e attività culturali e del turismo (Tabella n. 13) la Missione 31 «Turismo», ha come unico programma «Sviluppo e competitività del turismo» (31.1).
  All'interno della missione si segnalano in particolare i seguenti capitoli:
    il capitolo 6823, relativo alle somme per le politiche di sviluppo e competitività del turismo, con una dotazione di competenza e di cassa iniziali pari a 7,8 milioni. Tali previsioni subiscono variazioni con il presente provvedimento: 6,8 milioni di euro per competenza e 27,5 milioni per cassa; anche i residui, inizialmente nulli, passano a 20,8 milioni di euro;
    il capitolo 6821, «Spese di funzionamento dell'ENIT», con una dotazione di competenza e di cassa di 2,9 milioni di euro che rimane invariata;Pag. 99
    il capitolo 6820, relativo a spese di natura obbligatoria dell'ENIT, con una dotazione di competenza e di cassa di 15,6 milioni di euro, che rimane invariata;
    il capitolo 6822, «Contributo in favore del CAI – Club Alpino Italiano», pari a 252 mila euro (invariati per cassa e per competenza).

  Il capitolo 6824, «Contributo in favore dell'ISNART – Istituto Nazionale Ricerche Turistiche», Società Consortile per Azioni in house al sistema camerale, nullo nelle previsioni iniziali, subisce variazioni per cassa pari a 1,2 milioni di euro e i residui ammontano a 2 milioni di euro.
  In conclusione, ritiene di poter anticipare già in questa sede una valutazione favorevole su entrambi i documenti di bilancio all'esame della Commissione, riservandosi di introdurre eventuali osservazioni anche alla luce di quanto dovesse emergere dal dibattito.

  Ignazio ABRIGNANI, presidente, giudica scandalosamente esigui gli stanziamenti previsti a favore del turismo.

  Marco DA VILLA (M5S) chiede se vi sia un orientamento comune tra i gruppi di presentare gli emendamenti al disegno di legge di assestamento direttamente in Commissione Bilancio.

  Ignazio ABRIGNANI, presidente, comunica che il termine per la presentazione degli emendamenti presso la Commissione Bilancio è stato fissato alle ore 10 di domani.

  Ludovico VICO (PD) chiede se nella seduta di domani sia possibile avere chiarimenti dal Governo in merito all'utilizzo dell'elevato importo dei residui relativi alla gestione del Fondo per lo sviluppo e la coesione (FSC), in seguito alle difficoltà di avvio della nuova Agenzia per la coesione territoriale. Chiede altresì di conoscere, in seguito alla radicale riorganizzazione del Ministero dello sviluppo economico, a chi siano state assegnate le funzioni e le risorse dell'ex Dipartimento Sviluppo e quali siano le attuali funzioni della Direzione generale per gli incentivi alle imprese.

  Ignazio ABRIGNANI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 14.45.

INTERROGAZIONI

  Martedì 22 settembre 2015. — Presidenza del presidente Ignazio ABRIGNANI

  La seduta comincia alle 14.45

Sull'ordine dei lavori.

  Ignazio ABRIGNANI, presidente, avverte che il rappresentante del Ministero dello sviluppo economico ha comunicato di non poter assicurare la sua presenza a motivo di altri urgenti impegni istituzionali, chiedendo il rinvio dello svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

  Tino IANNUZZI (PD), nel reciproco rispetto cui devono essere improntati i rapporti tra Governo e Parlamento, chiede che lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno sia previsto se possibile entro questa settimana.

  Adriana GALGANO (SCpI) si associa alla richiesta del collega Iannuzzi.

  Ignazio ABRIGNANI, presidente, assicura che riferirà al Governo le richieste dei colleghi Iannuzzi e Galgano.

  La seduta termina alle 14.50.