CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 22 settembre 2015
508.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Cultura, scienza e istruzione (VII)
COMUNICATO
Pag. 67

AUDIZIONI INFORMALI

  Martedì 22 settembre 2015.

Sulle proposte di nomina nn. 51-52-53-54, audizione dei professori Daniele Checchi, Paolo Miccoli, Raffaella Rumiati e Susanna Terracini a componenti del consiglio direttivo dell'Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca (ANVUR).

  L'audizione informale è stata svolta dalle 14.30 alle 14.50.

SEDE REFERENTE

  Martedì 22 settembre 2015. — Presidenza della presidente Flavia PICCOLI NARDELLI. — Intervengono il sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri, Luca Lotti e la sottosegretaria di Stato per i beni e le attività culturali e il turismo, Ilaria Carla Anna Borletti Dell'Acqua.

  La seduta comincia alle 14.50.

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Abolizione del finanziamento pubblico all'editoria.
C. 1990 Brescia.

(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 15 luglio 2015.

  Flavia PICCOLI NARDELLI, presidente, poiché non vi sono obiezioni, accoglie la richiesta di attivazione dell'impianto audiovisivo a circuito chiuso. Ricorda che la proposta di legge C. 1990 è stata inserita nel calendario dell'Assemblea della Camera, in quota al gruppo Movimento 5 Stelle, ai sensi dell'articolo 24, comma 3, del Regolamento e che la discussione generale in Aula è prevista per il pomeriggio di lunedì 28 settembre. La VII Commissione è pertanto tenuta – ai sensi dell'articolo 79, comma 1, del Regolamento – a concludere i propri lavori in modo da consentire l'avvio regolare dei lavori dell'Assemblea. Rammenta, altresì, che il provvedimento era già stato messo in calendario, su richiesta del medesimo gruppo di opposizione, per lo scorso 20 luglio e che un accordo tra i gruppi tuttavia era stato raggiunto, nel senso di rinviare la questione alla ripresa dei lavori dopo la pausa estiva, onde consentire un maggior margine di negoziato tra i gruppi parlamentari in ordine a un eventuale testo condiviso. Dà quindi la parola ai rappresentanti dei gruppi per ascoltarne le valutazioni.

  Maria COSCIA (PD) ricorda che l'esame del provvedimento all'ordine del giorno è stato articolato, ricco di audizioni (che hanno incrementato il patrimonio conoscitivo della Commissione) ed è stato affrontato con spirito costruttivo da parte di ciascuna forza parlamentare. Preannuncia quindi la presentazione, presumibilmente nella giornata di domani, di una proposta di legge del Partito democratico, sul tema oggetto dell'atto Camera 1990, predisposta dopo un'accurata interlocuzione con il Governo. Ritiene che vi siano le condizioni per poter riprendere il dibattito in Commissione: chiede, a tal fine, ai colleghi del Movimento 5 Stelle se siano disposti a ricercare un'intesa, alla luce della proposta che presenterà il Partito Democratico, per rinviare brevemente l'esame in Commissione e giungere in Aula con un testo condiviso. Precisa che tale richiesta lascia impregiudicata la scelta legittima del Movimento 5 Stelle di portare all'attenzione dell'Assemblea il proprio testo.

  Giuseppe BRESCIA (M5S) esprime la propria difficoltà ad accettare la richiesta della collega Coscia. Ricorda che la proposta di legge a sua prima firma era stata calendarizzata in Aula, ma già rinviata. Un nuovo rinvio gli sembrerebbe dunque poco rispettoso per l'intenso lavoro svolto finora. Dopo aver ricordato che alle ore 17 di oggi scade il termine per la presentazione degli emendamenti, propende per continuare il procedimento, con la votazione degli emendamenti nella giornata di domani, e il conferimento del mandato al relatore nella giornata di giovedì 24 settembre. Ciò al fine di approdare in Aula il 28 settembre come già stabilito dalla Conferenza dei presidenti di gruppo. Non nutre molta fiducia nell'atteggiamento del Governo, poiché non ha potuto ancora vedere la proposta preannunciata dalla collega Coscia. Ricorda comunque che il relatore potrà sicuramente – ove si verifichino fatti nuovi e si palesino le condizioni opportune – chiedere il rinvio in Commissione del provvedimento.

  Roberto RAMPI (PD), relatore, ritiene che si debba distinguere tra l'aspetto procedurale e quello della fiducia al Governo. Evidenzia la grande novità annunciata dal Partito democratico dell'imminente presentazione di un testo sul tema dell'editoria, in condivisione con l'Esecutivo, che raccoglie i frutti del lavoro svolto. Si dichiara comunque disponibile a seguire anche il percorso indicato dal collega Brescia, con un'eventuale richiesta di rinvio in Commissione del testo, una volta che la proposta di legge del Partito Democratico sarà presentata e abbinata al progetto di legge C. 1990.

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  Il sottosegretario Luca LOTTI ricorda, in aggiunta a quanto già esposto dai rappresentanti del Partito democratico, che tra la fine di maggio e i primi di giugno scorsi si è svolto, su iniziativa del Governo, un tavolo di confronto tra i soggetti interessati dal provvedimento all'ordine del giorno, che ha contribuito a determinare il testo preannunciato dall'onorevole Coscia, il quale si avvale anche degli importanti contributi emersi nel corso delle audizioni svolte presso la VII Commissione della Camera. Si rimette quindi alle decisioni della Commissione.

  Flavia PICCOLI NARDELLI, presidente, pensa che non appaiono esservi oggi le condizioni per chiedere, per il tramite della Presidenza della Camera, che la Conferenza dei Capigruppo rinvii la trattazione in Aula del provvedimento. Ritiene quindi che si debba procedere – come già prospettato – con l'esame e la votazione degli emendamenti a partire dalla giornata di domani, in modo da poter riferire sul testo in Assemblea il prossimo lunedì 28 settembre. Nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito della discussione ad altra seduta.

  La seduta termina alle 15.05.

SEDE CONSULTIVA

  Martedì 22 settembre 2015. — Presidenza della presidente Flavia PICCOLI NARDELLI. — Interviene la sottosegretaria di Stato per i beni e le attività culturali e il turismo, Ilaria Carla Anna Borletti Dell'Acqua.

  La seduta comincia alle 15.05.

Rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2014.
(C. 3304 Governo, approvato dal Senato).

Disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato e dei bilanci delle Amministrazioni autonome per l'anno finanziario 2015.
(C. 3305 Governo, approvato dal Senato).

Tabella n. 2: Stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno finanziario 2015 (limitatamente alle parti di competenza).
Tabella n. 3: Stato di previsione del Ministero dello sviluppo economico per l'anno finanziario 2015 (limitatamente alle parti di competenza).
Tabella n. 7: Stato di previsione del Ministero dell'istruzione, università e ricerca per l'anno finanziario 2015.
Tabella n. 8: Stato di previsione del Ministero dell'interno per l'anno finanziario 2015 (limitatamente alle parti di competenza).
Tabella n. 13: Stato di previsione del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo per l'anno finanziario 2015.
(Relazione alla V Commissione).
(Esame congiunto, ai sensi dell'articolo 119, comma 8, del Regolamento, e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame congiunto dei provvedimenti in oggetto.

  Flavia PICCOLI NARDELLI, presidente, poiché non vi sono obiezioni, accoglie la richiesta di attivazione dell'impianto audiovisivo a circuito chiuso.

  Umberto D'OTTAVIO, relatore, con riferimento al rendiconto 2014, ricorda che lo stato di previsione del MIUR, contenuto nella legge di bilancio 2014, recava stanziamenti di competenza pari a euro 51.474,7 milioni e di cassa pari a euro 51.844,0 milioni. Aggiunge che nel corso del 2014 si è registrato un incremento di euro 1.342,4 milioni in termini di competenza e di euro 2.823,7 milioni in termini di cassa. Le previsioni definitive risultano, quindi, pari, rispettivamente, a euro 52.817 milioni e a euro 54.667,7 milioni, mentre la consistenza dei residui, alla fine dell'esercizio, è pari a euro 3.573,9 milioni. L'incidenza percentuale delle risorse sul bilancio dello Stato passa dal 9,2 per cento del rendiconto 2013 all'8,7 per cento del Pag. 70rendiconto 2014. La dotazione del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca è principalmente assorbita dalla spesa corrente (95,2 per cento); in particolare, il 73,5 per cento è assorbito dalle spese per redditi da lavoro dipendente. I pagamenti sono stati pari a euro 52.353,5 milioni.
  Osservando l'andamento delle risorse per competenza assegnate al MIUR, nel corso del triennio 2012-2014, nota una diminuzione delle stesse nel 2014 rispetto al 2013 pari a -0,4 per cento, superiore alla lievissima flessione registrata nel 2013 rispetto al 2012, pari –0,1 per cento. In particolare, nel 2014 si registra, rispetto al 2013, una riduzione delle previsioni definitive di competenza relative alla spesa in conto capitale (-10,8 per cento), a fronte dell'incremento registrato dalla stessa voce nel 2013 rispetto all'anno precedente (+18,1 per cento), e una riduzione della voce relativa al rimborso delle passività finanziarie (-48,3 per cento). Con riferimento alla spesa corrente, nel 2014 si registra un lieve incremento rispetto al 2013 (+0,2 per cento), mentre nel 2013 la variazione rispetto all'anno precedente era stata negativa (-0,9 per cento).
  Rileva inoltre che, nella documentazione predisposta dagli uffici, è disponibile l'andamento degli stanziamenti definitivi di competenza delle 6 missioni iscritte nello stato di previsione del MIUR nel triennio 2012-2014. In particolare, nell'ambito della missione «Istruzione scolastica» – cui è destinato l'80,4 per cento della dotazione del Ministero –, il programma «Istruzione secondaria di secondo grado» assorbe, per il 2014, il 33,5 per cento delle risorse, seguito da «Istruzione primaria» (30,4 per cento), «Istruzione secondaria di primo grado» (21,1 per cento) e «Istruzione prescolastica» (12,6 per cento).
  Ricorda quindi che, nella sua Relazione, la Corte dei conti sottolinea che le priorità politiche e gli indirizzi strategici indicati nei documenti di programmazione per il 2014 si inseriscono in un contesto economico e finanziario di rilevante complessità, che richiede una difficile sintesi fra l'avvio di misure espansive e un migliore utilizzo delle risorse disponibili, attraverso azioni di razionalizzazione della spesa richieste, in particolare, dai decreti legge nn. 95 del 2012 e 66 del 2014. In tale contesto, le linee strategiche relative al settore scolastico si sono concentrate su obiettivi di ammodernamento – in particolare sull'innovazione digitale –, su interventi di edilizia scolastica – per i quali la Corte conferma la necessità di una semplificazione della normativa esistente, superando la pluralità degli attori e delle linee di finanziamento –, sul potenziamento dell'offerta formativa, sul raccordo fra istruzione e mondo del lavoro. Al riguardo, la Corte sottolinea, però, la difficoltà nel mantenimento degli obiettivi di riduzione della spesa, riconducibile quasi interamente alla crescita del numero dei docenti di sostegno, e richiama l'attenzione sulla sostenibilità del piano straordinario di assunzioni previsto dalla legge n. 107 del 2015, anche con riguardo al consistente numero delle ricostruzioni di carriera.
  Relativamente al sistema universitario, evidenzia che, ad oggi, risulta sostanzialmente completato il quadro dei provvedimenti attuativi della legge n. 240 del 2010 e che appare diffusamente consolidato il nuovo modello di governance del sistema e il rispetto dei nuovi principi contabili. Di particolare rilievo risulta il nuovo sistema di finanziamento, in particolare in relazione all'adozione di criteri di ripartizione del Fondo di finanziamento ordinario delle università (FFO), fondati sul costo standard e su parametri commisurati alla qualità della didattica e della ricerca. Appare, invece, ancora in ritardo il completamento del quadro normativo in materia di diritto allo studio, sia con riguardo a quanto previsto dal decreto legislativo n. 68 del 2012, sia con riguardo all'avvio della Fondazione per il merito, che – evidenzia la Corte – richiede un'attenta riflessione in ordine all'attuale interesse nel proseguire nell'iniziativa.
  Aggiunge che, relativamente al settore della ricerca, la Corte sottolinea la perdurante problematicità del sistema di finanziamento, Pag. 71in relazione alla progressiva riduzione dei finanziamenti statali che, unita al ritardo nella ripartizione delle risorse, non ha consentito l'avvio di nuovi progetti, ma solo la gestione di progetti approvati negli anni precedenti, accentuando la difficoltà della gestione delle risorse in conto residui. Tuttavia, cresce la percentuale di utilizzo delle risorse europee. In tale ambito, peraltro, la Corte ribadisce la necessità di una razionalizzazione degli enti di ricerca – che vede la sussistenza di pochi enti di grandi dimensioni e di molti enti di piccole o piccolissime dimensioni –, al fine di ottenere economie di scala.
  Rileva altresì che, in sede di definizione delle priorità politiche, una particolare attenzione è stata rivolta anche alla riorganizzazione della struttura del Ministero (decreto del Presidente del Consiglio dei ministri n. 98 del 2014). Allo stesso dovranno, peraltro, far seguito interventi volti alla definizione di un organico del personale distinto fra uffici centrali e uffici periferici. Osserva inoltre che la struttura contabile del consuntivo 2014 non si discosta significativamente da quella del 2013: in particolare, evidenzia la Corte, non è stata recepita la proposta di accorpare i quattro programmi relativi ai quattro gradi in cui si divide l'istruzione scolastica, che non corrisponde all'organizzazione effettiva delle istituzioni scolastiche, che si ripartiscono fra primo e secondo ciclo. Rileva poi che il fenomeno della perenzione dei residui, sia pur in diminuzione, si presenta cospicuo anche nel 2014.
  Evidenzia inoltre, con riguardo alle criticità, che la Corte sottolinea la netta riduzione, nel 2014, del fenomeno delle eccedenze di spesa (conseguenza, peraltro, del fatto che la struttura organizzativa scolastica – come già detto – non coincide con la struttura del bilancio). Rilevante appare, invece, l'esposizione debitoria nei confronti della Tesoreria dello Stato. Elementi di criticità si riscontrano anche nella gestione delle giacenze delle contabilità speciali intestate agli Uffici scolastici regionali.
  Cambiando dicastero, osserva che lo stato di previsione iniziale del MIBACT recava nel 2014 stanziamenti di competenza pari a euro 1.595,3 milioni e di cassa pari a euro 1.630,2, milioni. Nel corso del 2014 si è registrato un incremento di euro 345,9 milioni in termini di competenza e di euro 435,3 milioni in termini di cassa. Le previsioni definitive risultano quindi pari, rispettivamente, a euro 1.941,3 milioni e a euro 2.065,5 milioni, mentre la consistenza dei residui, alla fine dell'esercizio 2014, è pari a euro 441,4 milioni. L'incidenza percentuale sul bilancio dello Stato rimane pari allo 0,3 per cento. Anche in tal caso, la dotazione è principalmente assorbita dalla spesa corrente (77,4 per cento); in particolare, il 40,5 per cento è assorbito dalle spese per redditi da lavoro dipendente. Rileva, poi, che i pagamenti sono stati pari a euro 1.679,7 milioni.
  Aggiunge che l'andamento delle risorse per competenza assegnate al MIBACT, nel corso del triennio 2012-2014, presenta un incremento delle stesse nel 2014 rispetto al 2013 (+14,7 per cento), a fronte di una diminuzione registrata nel 2013 rispetto al 2012 (-6,4 per cento). In particolare, nel 2014 sono aumentate sia la spesa corrente (+10,7 per cento), sia la spesa in conto capitale (+32,7 per cento), sia la voce relativa al rimborso delle passività finanziarie (+15,7 per cento). Per l'andamento nel triennio 2012-2014 degli stanziamenti definitivi di competenza nell'ambito delle 5 missioni che interessano il MIBACT rinvia alla documentazione predisposta dagli uffici.
  Segnala poi che, nel 2014, alla missione Tutela e valorizzazione dei beni e attività culturali e paesaggistici è destinato l'85,5 per cento degli stanziamenti. In tale ambito, le risorse del programma per la tutela dello spettacolo assorbono il 26,7 per cento del totale, seguite da quelle dei programmi di tutela delle belle arti e del paesaggio (22,4 per cento), di tutela dei beni archeologici (16,3 per cento), di tutela del patrimonio culturale (15,1 per cento), di tutela dei beni archivistici (9,1 per Pag. 72cento) e di tutela dei beni librari e promozione e sostegno del libro e dell'editoria (8,8 per cento).
  Evidenzia inoltre che, nella sua Relazione, la Corte dei conti sottolinea che il quadro congiunturale dell'economia italiana e le misure di riequilibrio strutturale dei conti pubblici hanno, da un lato, suggerito un approccio manageriale al bene culturale, attraverso una strategica collaborazione fra cultura e impresa, e, dall'altro, imposto l'esigenza di accrescere l'efficienza operativa attraverso un'organizzazione delle strutture più snella e meno costosa. In tale ambito, si inquadra, fra l'altro, la riorganizzazione del MIBACT (decreto del Presidente del Consiglio dei ministri n. 171 del 2014). Con riferimento agli organismi vigilati, la Corte fa presente, nel loro complesso, una ancora insufficiente quota di risorse proprie e una gestione – spesso in disavanzo – dipendente in gran parte da contribuzioni pubbliche che contraddicono l'obiettivo, sotteso alla loro istituzione, volto ad eliminare le rigidità organizzative connesse alla natura pubblica e a rendere possibile l'acquisizione di risorse private in aggiunta a quelle statali. Si sofferma, in particolare, sulla situazione delle 14 Fondazioni lirico-sinfoniche, sottolineando le norme volte al risanamento, ma anche le misure per il rilancio del sistema, attraverso la ridefinizione della governance e la rimodulazione dei criteri di assegnazione dei finanziamenti pubblici, adottate con i decreti-legge nn. 91 del 2013 e 83 del 2014.
  Relativamente alla dotazione finanziaria del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, la Corte prende atto dell'aumento degli stanziamenti definitivi rispetto alle previsioni iniziali, dando al contempo conto della progressiva riduzione delle risorse provenienti dai Fondi del lotto, della indisponibilità, per il 2014, di erogazioni liberali e della quota del 3 per cento degli stanziamenti previsti per il Fondo infrastrutture stradali e ferroviarie, ma anche della nuova disponibilità nel bilancio del Ministero, mediante riassegnazione, delle risorse derivanti dagli introiti dei biglietti di ingresso nei musei statali, a seguito del già citato decreto-legge n. 91 del 2013.
  Aggiunge poi che, in relazione alla gestione delle spese, ancora una volta la Corte sottolinea l'elevato numero di programmi di spesa con denominazioni che evocano competenze simili in tema di tutela, sostegno e valorizzazione del patrimonio culturale, suscettibili di determinare possibili sovrapposizioni nella concreta attuazione degli interventi e un meno efficace utilizzo delle risorse. Inoltre, non appare sempre univoca l'associazione dei 14 programmi di spesa ai nuovi centri di responsabilità derivanti dalla riorganizzazione della struttura.
  Sottolinea, altresì, la nuova, consistente, crescita dei residui passivi rispetto al 2013, in particolare con la spiccata crescita dei residui finali di nuova formazione. Le principali criticità riguardano, come negli anni scorsi, il fenomeno dei debiti pregressi – la cui evoluzione, evidenzia la Corte, vanifica gli effetti delle misure di contenimento della spesa ed incide negativamente sulla tenuta degli obiettivi di finanza pubblica – e quello delle giacenze presso le contabilità speciali del Ministero, che tuttavia mostrano un andamento più equilibrato. Migliore risulta, comunque, la capacità di spesa, con una crescita di impegni e pagamenti, assorbiti, in prevalenza, da spese di funzionamento. In tale contesto la Corte prende atto della forte ripresa delle attività relative al Grande progetto Pompei, grazie anche alle nuove previsioni sulla governance.
  Rileva poi, con riferimento al programma «Sostegno all'editoria», iscritto nell'ambito dello stato di previsione del MEF, che gli stanziamenti dei capitoli di interesse della VII Commissione passano da euro 220,3 milioni sia in conto competenza che in conto cassa, rispettivamente, a euro 206,3 milioni e a euro 206,5 milioni. Relativamente al programma «Ricerca di base e applicata», anch'esso iscritto nello stato di previsione del MEF, gli stanziamenti dei capitoli di interesse passano da euro 122,8 milioni, sia in conto competenza che in conto cassa, a euro Pag. 73131,6 milioni. Sempre nel medesimo stato di previsione del MEF, il capitolo di interesse iscritto nel programma «Sostegno all'istruzione», passa da euro 15,8 milioni, sia in conto competenza che in conto cassa, a euro 15,2 milioni per gli stanziamenti di competenza e a euro 16,0 milioni per le autorizzazioni di cassa. Per quanto riguarda il programma «Attività ricreative e sport», anch'esso iscritto nello stato di previsione del MEF, gli stanziamenti di interesse passano da euro 621 milioni sia in conto competenza che in conto cassa, rispettivamente, a euro 629,8 milioni ed euro 638,4 milioni.
  Aggiunge altresì, con riferimento al programma «Servizi di comunicazione elettronica e radiodiffusione», iscritto nell'ambito dello stato di previsione del Ministero dello Sviluppo economico, che lo stanziamento dei capitoli relativi al servizio di trasmissione radiofonica delle sedute parlamentari e ai contributi alle emittenti radiofoniche e televisive in ambito locale, pari a euro 80,7 milioni in conto competenza e euro 136,8 milioni in conto cassa, passa, rispettivamente, a euro 88,9 milioni ed euro 134,3 milioni.
  Rileva, infine, che nello stato di previsione del Ministero dell'interno sono allocate le somme occorrenti per garantire le gratuità, totale o parziale, dei libri di testo in favore degli alunni, per le quali lo stanziamento iniziale pari a euro 103 milioni sia in conto competenza che in conto cassa, registra variazioni in aumento unicamente per quanto riguarda la cassa (+ euro 49,4 milioni).
  Con riferimento al disegno di legge di assestamento, ricorda quindi che lo stato di previsione del MIUR, per l'esercizio 2015, recava previsioni iniziali di spesa, sia in conto competenza sia in conto cassa, per euro 52.605,6 milioni, mentre la consistenza dei residui presunti al 1o gennaio 2015 era pari a zero. Le previsioni iniziali sono state in parte già modificate, nel periodo gennaio-maggio 2015, in forza di atti amministrativi, registrandosi un aumento delle dotazioni di competenza pari a euro 441,1 milioni, e delle dotazioni di cassa, pari a euro 541,1 milioni.
  Osserva poi che, a dette variazioni, si aggiungono quelle proposte con il disegno di legge di assestamento – che nel corso dell'esame al Senato non ha registrato modifiche – le quali comportano – all'esito della somma di variazioni di segno positivo e negativo – un aumento di euro 13 milioni delle previsioni di competenza (interamente attribuibili a spese correnti) e di euro 1.919,2 milioni delle autorizzazioni di cassa. Per quanto riguarda i residui, le variazioni proposte comportano un incremento pari a euro 3.573,9 milioni, che deriva dalla necessità di adeguare i residui presunti a quelli risultanti dal rendiconto 2014. Pertanto, le previsioni assestate sono pari a euro 53.059,6 milioni in conto competenza e a euro 55.065,8 milioni in conto cassa.
  Nel rinviare alla documentazione predisposta dagli uffici per il dettaglio del confronto tra le previsioni iniziali e le previsioni assestate per il 2015 con riferimento alle singole missioni e ai singoli programmi, evidenzia che le principali variazioni in conto competenza, rispetto alle previsioni iniziali di bilancio, riguardano la Missione Istruzione scolastica (+ euro 438,3 milioni) con riferimento alla quale si registra, in particolare, un incremento relativamente ai programmi: Istruzione secondaria di II grado (+ euro 161,7 milioni); Istruzione primaria (+ euro 138,7 milioni); Istruzione secondaria di I grado (+ euro 91,2 milioni); Istruzione prescolastica (+ euro 35,6 milioni). Aggiunge che si registrano variazioni positive anche per quanto concerne la Missione Ricerca e innovazione (+ euro 18 milioni) e la Missione Servizi istituzionali e generali delle amministrazioni pubbliche (+ euro 7,7). Variazioni negative, invece, sono attribuibili alla Missione Istruzione universitaria (- euro 9,8 milioni) e, in particolare, al programma Sistema universitario e formazione post-universitaria (- euro 8,9 milioni), e alla Missione Fondi da ripartire (- euro 0,2 milioni).
  Rileva inoltre che, alla medesima Missione Istruzione scolastica sono attribuibili anche le principali variazioni in conto cassa (+ euro 1.188,1 milioni), anche in Pag. 74questo caso dovute principalmente all'incremento registrato per i programmi Istruzione secondaria di II grado (+ euro 337,8 milioni), Istruzione primaria (+ euro 263,8 milioni), Istruzione secondaria di I grado (+ euro 154,8 milioni) e Istruzione prescolastica (+ euro 118,1 milioni), nonché al programma Istituzioni scolastiche non statali (+ euro 231,4 milioni). Variazioni positive importanti intervengono anche nell'ambito della Missione Istruzione universitaria (+ euro 683,7 milioni), con riferimento alla quale si registrano, in particolare, incrementi relativamente al già citato programma Sistema universitario e formazione post-universitaria (+ euro 642,5 milioni), e alla Missione Ricerca e innovazione (+ euro 677,6 milioni). Ulteriori variazioni positive riguardano la Missione Servizi istituzionali e generali delle amministrazioni pubbliche (+ euro 10,4 milioni). Variazioni negative interessano la Missione Fondi da ripartire (- euro 99,6 milioni). Più in particolare, nell'ambito della Missione Istruzione scolastica, evidenzia che gli stanziamenti relativi al Fondo per il funzionamento delle istituzioni scolastiche registrano un decremento di 4 milioni di euro in conto competenza e un incremento di euro 421 milioni in conto cassa, risultando complessivamente pari a euro 757,2 milioni in conto competenza e a euro 1.182,2 milioni in conto cassa.
  Osserva altresì, con riguardo alla Missione Istruzione universitaria, che le dotazioni del FFO subiscono un decremento di 12 milioni di euro in conto competenza e un incremento di euro 588 milioni in conto cassa, risultando pari a euro 6.892,8 milioni in conto competenza e a euro 7.492,8 milioni in conto cassa. Rileva inoltre che la nota al capitolo motiva la riduzione in conto competenza con il trasporto di fondi al cap. 2700 (Fondo sanitario nazionale) dello stato di previsione del MEF, per la realizzazione delle borse di studio per le specializzazioni mediche.
  Aggiunge che nell'ambito della Missione Ricerca e innovazione, il Fondo ordinario per gli enti e le istituzioni di ricerca subisce variazioni unicamente in conto cassa (+ euro 569 milioni), risultando pari a euro 1.721,3 milioni in conto competenza e a euro 2.290,2 milioni in conto cassa. Le risorse destinate al FIRST registrano variazioni in aumento passando complessivamente da euro 60,8 milioni a euro 66,7 milioni in conto competenza e da euro 60,8 milioni a euro 149,8 milioni in conto cassa.
  Per quanto concerne il MIBACT, rileva che lo stato di previsione iniziale recava previsioni in conto competenza per euro 1.563,1 milioni e in conto cassa per euro 1.568,3 milioni, mentre i residui presunti, al 1o gennaio 2015, erano pari a euro 153,4 milioni. Le variazioni intervenute in forza di atti amministrativi nel periodo gennaio-maggio 2015 hanno comportato un incremento sia delle dotazioni di competenza che di cassa pari a euro 15,2 milioni. A dette variazioni si aggiungono quelle proposte con il disegno di legge di assestamento, le quali, prima delle modifiche approvate dal Senato, comportavano – all'esito della somma di variazioni di segno positivo e negativo – un aumento di euro 16,9 milioni delle previsioni di competenza e di euro 135,3 milioni delle autorizzazioni di cassa. Per quanto riguarda i residui, si registrava un incremento pari a euro 288 milioni.
  Precisa poi che, durante l'esame presso il Senato, sono state apportate modifiche alle previsioni di competenza e alle autorizzazioni di cassa del programma Tutela e valorizzazione dei beni archivistici (+ euro 0,5 milioni). Pertanto, le previsioni assestate sono pari a euro 1.595,7 milioni in conto competenza e a euro 1.719,3 milioni in conto cassa.
  Anche in tal caso, nel rinviare alla documentazione predisposta dagli uffici per i dettagli, evidenzia che la principale variazione di segno positivo rispetto alle previsioni iniziali di bilancio, sia in conto competenza sia in conto cassa, riguarda la Missione Tutela e valorizzazione dei beni e attività culturali e paesaggistici (+ euro 47,3 milioni in conto competenza e + euro 86,9 milioni in conto cassa) per la quale, in particolare, si registra un incremento relativamente ai programmi: Tutela del Pag. 75patrimonio culturale (+ euro 22 milioni in competenza e + euro 25,9 milioni in conto cassa); Sostegno, valorizzazione e tutela del settore dello spettacolo (+ euro 11,7 milioni e + euro 34,8 milioni); Tutela dei beni archivistici (+ euro 4,7 milioni e + euro 4,9 milioni); Tutela e valorizzazione dei beni librari, promozione e sostegno del libro e dell'editoria (+ euro 3,6 milioni e + euro 0,7 milioni); Tutela dei beni archeologici (+ euro 3 milioni e + euro 3,5 milioni); Tutela delle belle arti e tutela e valorizzazione del paesaggio (+ euro 2,1 milioni + euro 16,3 milioni). Più in particolare, le previsioni assestate relative al FUS registrano variazioni positive rispetto alle previsioni iniziali sia in competenza (+ euro 12,7 milioni), sia in conto cassa (+ euro 31,4 milioni). In base alle previsioni assestate, pertanto, la consistenza del Fondo è pari a euro 418,9 milioni in conto competenza e a euro 437,6 milioni in conto cassa. Nella medesima Missione, inoltre, segnala il capitolo 7441, di cui il disegno di legge propone l'istituzione, che presenta uno stanziamento di euro 10 milioni da destinare all'estinzione dei debiti pregressi nei confronti dei proprietari, possessori o detentori di beni culturali per i contributi concessi fino al 15 agosto 2012. Aggiunge che variazioni negative sono riscontrabili, in particolare, per la Missione Fondi da ripartire (- euro 9,7 milioni in conto competenza e – euro 4,6 milioni in conto cassa) e per la Missione Servizi istituzionali e generali delle amministrazioni pubbliche (- euro 5,2 milioni in conto competenza e – euro 0,8 milioni in conto cassa).
  Per quanto concerne, infine, il confronto tra le previsioni iniziali e le previsioni assestate per il 2015, con riferimento ai singoli programmi degli stati di previsione di MEF, Ministero dello sviluppo economico, Ministero dell'interno, per i capitoli di interesse della Commissione Cultura, rinvia alle tabelle presenti nella documentazione predisposta dagli uffici.
  Alla luce di quanto sopra esposto, propone di riferire in senso favorevole sia sul Rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2014, sia sul disegno di legge di assestamento per il 2015.

  La sottosegretaria Ilaria Carla Anna BORLETTI DELL'ACQUA sottolinea l'importanza di incrementare gli stanziamenti assegnati al MIBACT pari – come esposto dal relatore – a solo lo 0,3 per cento del bilancio dello Stato. Osserva che tale percentuale è circa un terzo di quella mediamente attribuita negli altri Paesi europei, e addirittura circa un quinto di quanto stanziato dalla Germania. Questo è l'auspicio anche del ministro Franceschini, che intende, in particolare, accrescere gli stanziamenti per la tutela relativi, ad esempio, agli archivi e alle biblioteche.

  Flavia PICCOLI NARDELLI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame del provvedimento ad altra seduta.

  La seduta termina alle 15.30.