CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 21 luglio 2015
486.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissioni Riunite (VIII e X)
COMUNICATO
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SEDE REFERENTE

  Martedì 21 luglio 2015. — Presidenza del presidente della X Commissione, Ettore Guglielmo EPIFANI – Intervengono la sottosegretaria di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Sesa Amici, e la sottosegretaria di Stato allo sviluppo economico, Simona Vicari.

  La seduta comincia alle 13.10.

DL 92/2015: Misure urgenti in materia di rifiuti e di autorizzazione integrata ambientale, nonché per l'esercizio dell'attività d'impresa di stabilimenti industriali di interesse strategico nazionale.
C. 3210 Governo.
(Seguito dell'esame e rinvio).

  Le Commissioni proseguono l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 14 luglio 2015.

  Ettore Guglielmo EPIFANI, presidente, ricorda che nell'ufficio di presidenza congiunto svoltosi lo scorso 16 luglio, è stato fissato il termine per gli emendamenti nella giornata di mercoledì 22 luglio, alle ore 20.

  Davide CRIPPA (M5S) sottolinea la necessità di una maggiore chiarezza nella programmazione dei lavori delle Commissioni riunite. Innanzitutto, ritiene necessario che le Commissioni procedano allo svolgimento delle audizioni già più volte sollecitate dai colleghi del proprio gruppo. Osserva che presumibilmente nell'odierna riunione della Conferenza dei Presidenti di gruppo sarà posticipata di una settimana la data di inizio dell'esame in Assemblea del decreto-legge n. 92/2015. Pertanto chiede che, in questo caso, sia ugualmente prorogato il termine fissato per la presentazione delle proposte emendative.
  Ritiene sia in atto un braccio di ferro senza precedenti tra politica e magistratura, dal momento che il decreto in esame interviene a sospendere il sequestro preventivo d'urgenza disposto dal pubblico ministero che ha impedito ai lavoratori di accedere all'altoforno AFO2 presso lo stabilimento Ilva di Taranto, in cui lo scorso 8 giugno ha perso la vita l'operaio Alessandro Morricella. Sollecita pertanto l'audizione dei soggetti competenti a valutare l'impatto delle norme sul piano della sicurezza dei lavoratori. Chiede pertanto alle presidenze una risposta rapida sul Pag. 5prosieguo dei lavori, ribadendo la necessità di svolgere un breve ciclo di audizioni.

  Ettore Guglielmo EPIFANI, presidente, sottolinea che la questione potrà essere affrontata nell'Ufficio di presidenza congiunto delle Commissioni già convocato al termine delle votazioni pomeridiane della seduta odierna dell'Assemblea.

  Marco DA VILLA (M5S), nel sottolineare come vi sia assoluta incertezza sul termine dei lavori pomeridiani dell'Assemblea, ritiene che, una volta conosciuti gli esiti dell'odierna Conferenza di presidenti di gruppo, sia comunque possibile procedere all'organizzazione delle audizioni richieste dal proprio gruppo.

  Gianluca BENAMATI (PD), nel comprendere le ragioni delle richieste dei colleghi del gruppo M5S, ritiene che le questioni sollevate debbano essere definite nella sede propria dell'ufficio di presidenza congiunto previsto al termine delle odierne votazioni dell'Assemblea.

  Massimo Felice DE ROSA (M5S) ribadisce la richiesta, già formulata nel corso della precedente riunione degli Uffici di presidenza delle Commissioni riunite, di svolgere un ciclo di audizioni dei soggetti interessati dalla tematica del provvedimento d'urgenza in esame. Ritiene che, soprattutto nell'ipotesi che la Conferenza dei presidenti di gruppo posticipi l'inizio dell'esame del provvedimento in Assemblea, andrebbe attentamente rivalutata l'esigenza di svolgere un'accurata istruttoria, anche attraverso un ciclo di audizioni, considerata peraltro la rilevante questione della compressione dei diritti alla salute e alla sicurezza dei lavoratori a vantaggio delle esigenze produttive dell'azienda.

  Filiberto ZARATTI (SEL), nel concordare con la ragionevole richiesta formulata dal collega De Rosa, invita a valutare l'opportunità di procedere all'audizione di rappresentanti delle organizzazioni sindacali, al fine di acquisire elementi conoscitivi e valutativi per il seguito dell'esame.

  Ermete REALACCI, presidente dell'VIII Commissione, nel sottolineare che l'iter del provvedimento d'urgenza in esame è correlato all’iter del decreto-legge in materia di enti territoriali, all'esame del Senato, e del decreto-legge in materia fallimentare, civile e processuale civile, all'esame della Camera, all'interno dei quali dovrebbero essere riprodotti i contenuti degli articoli del decreto-legge in esame, invita ad attendere le decisioni che la Conferenza dei Presidenti di gruppo assumerà in ordine al decreto-legge n. 92 del 2015 nella riunione convocata alle 14.30 della giornata odierna. Dopo aver evidenziato che è da tempo programmata per il prossimo giovedì 23 luglio l'audizione dei Commissari straordinari dell'Ilva, in merito all'attuazione del piano industriale dell'Ilva e alle prescrizioni di tutela ambientale, sanitaria e di sicurezza, ritiene che potrebbe essere utile procedere, ove la Conferenza dei Presidenti di gruppo deliberasse un differimento dell'esame del provvedimento, all'audizione di rappresentanti delle organizzazioni sindacali. Fa presente, infine, che le decisioni al riguardo saranno comunque assunte nel corso della riunione degli uffici di presidenza delle Commissioni riunite.

  La sottosegretaria Sesa AMICI ricorda che le disposizioni recate dall'articolo 3 del provvedimento in titolo sono state inserite nel decreto-legge n. 83/2015 all'esame dell'Assemblea, mentre quelle recate dagli articoli 1 e 2 sono state inserite nel decreto-legge n. 78/2015 in corso di esame presso il Senato della Repubblica. Rileva che il Governo ha adottato il decreto-legge n. 92/2015 per fronteggiare immediatamente una situazione particolarmente urgente e ha poi fatto confluire le disposizioni da esso recate in altri provvedimenti in corso di esame, peraltro secondo una modalità più volte sperimentata nel passato. Assicura che il decreto in esame sarà ritirato non appena i decreti-legge n. 78/2015 e n. 83/2015 saranno definitivamente convertiti in legge, al fine di mantenere inalterati gli effetti del decreto n. 92/2015.

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  Massimo Felice DE ROSA (M5S) stigmatizza il contenuto dell'articolo 3 del provvedimento d'urgenza in esame, dal quale emerge che l'esigenza di continuità dell'attività produttiva è comunque preminente rispetto alla tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori. Nel manifestare, inoltre, stupore per il fatto che i colleghi della maggioranza non siano intervenuti nel merito delle disposizioni recate dal provvedimento d'urgenza, che, a suo avviso, rischiano di essere applicate anche ad altri stabilimenti produttivi, oltre a quello dell'Ilva, come, ad esempio, quello della Tirreno Power, e nel denunciare peraltro l'efficacia retroattiva della disposizione di cui all'articolo 3, esprime un giudizio negativo in ordine alla previsione che gli organi competenti a svolgere le attività di vigilanza e controllo non abbiano alcuna possibilità di incidere sul piano per la tutela della sicurezza dei lavoratori predisposto dall'impresa.

  Davide CRIPPA (M5S) sottolinea che la presentazione di emendamenti del Governo che riproducono in altri provvedimenti d'urgenza il contenuto del decreto-legge in esame non è sufficiente ad assicurarne la continuità, in quanto occorre attendere la conversione in legge dei provvedimenti d'urgenza in cui le disposizioni sono confluite. Nel merito del provvedimento, osserva come il decreto legislativo n. 81 del 2008 preveda una serie di obblighi non delegabili in capo al datore di lavoro circa l'eliminazione dei rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori e l'adozione di una serie conseguente di misure volte a garantire il miglioramento nel tempo dei livelli di sicurezza.
  Ricorda che in precedenti provvedimenti d'urgenza relativi all'Ilva si esonerava il commissario da responsabilità penali in caso di svolgimento di attività lavorative connesse a prescrizioni ambientali. Sottolinea che in seguito all'ultimo incidente mortale, qualcuno sta ipotizzando che l'attività presso l'altoforno 2 fosse consequenziale all'adeguamento ambientale: se così fosse, la morte di Alessandro Morricella potrebbe rimanere impunita.
  Ritiene scandaloso che la normativa vigente in materia di sicurezza sul lavoro possa non essere applicata ad una azienda perché ritenuta strategica per la produzione industriale e che, in base al decreto-legge in esame, il piano aggiuntivo di sicurezza debba essere redatto proprio da chi ha dimostrato di non essere in grado di prevenire incidenti mortali presso lo stabilimento. Lamenta altresì che il piano aggiuntivo è trasmesso agli enti di controllo in un momento successivo alla sua elaborazione e non è con questi concordato. Stigmatizza quindi i contenuti di un provvedimento d'urgenza che non tiene in alcun conto le reali esigenze di tutela e di sicurezza dei lavoratori.

  Piergiorgio CARRESCIA (PD), nel ricordare anzitutto che si è svolto un ampio dibattito sul merito del provvedimento d'urgenza in esame, anche nel corso della discussione delle questioni pregiudiziali in Assemblea, ritiene che il Governo, con tale decreto-legge, abbia effettuato un bilanciamento tra diritti fondamentali, quali il diritto alla salute e alla sicurezza dei lavoratori, da una parte, e il diritto all'iniziativa economica, dall'altro, in linea con la consolidata giurisprudenza costituzionale e in conformità alla disciplina dettata dal decreto legislativo n. 81 del 2008, in tema di sicurezza sul lavoro. Nel ritenere, inoltre, usuale che si proceda alla depenalizzazione di fattispecie in precedenza considerate penalmente rilevanti, ricorda che il secondo periodo del comma 4 dell'articolo 3 del provvedimento d'urgenza in esame prevede che le amministrazioni provvedano alle attività di vigilanza e controllo nell'ambito delle competenze ad esse istituzionalmente attribuite.

  La sottosegretaria Simona VICARI sottolinea che con l'adozione del decreto-legge n. 92/2015 il Governo è intervenuto in una situazione complessa ed articolata a causa delle molteplici esigenze di natura pubblicistica da salvaguardare e bilanciare Pag. 7e degli interessi legati ad un territorio e ad una realtà industriale che costituisce un polo di interesse strategico nazionale per il nostro Paese ed una componente essenziale dell'intera produzione di acciaio in Europa.
  Come è noto, il decesso di un giovane lavoratore dell'Ilva aveva causato l'adozione di un provvedimento di sequestro preventivo dell'altoforno 2, la cui fermata avrebbe comportato la chiusura dell'intero impianto industriale Ilva di Taranto. Osserva che per ragioni tecniche di sicurezza, un impianto siderurgico quale l'altoforno 2 non può marciare in condizioni di assoluta sicurezza con un solo altoforno, ai fini del rispetto dei limiti in materia di emissioni ambientali. Sottolinea che attualmente, risultano in funzione i soli AFO 2 ed AFO 4, mentre l'AFO 1 e l'AFO 5 sono attualmente spenti, per consentire il loro adeguamento alle prescrizioni dell'autorizzazione integrata ambientale e del successivo Piano ambientale. In tale scenario era forte la preoccupazione del Governo poiché, da un lato, era necessario evitare l'arresto della produttività di un'azienda di interesse strategico nazionale, che occupa circa 12.000 dipendenti, oltre l'indotto (al momento, circa 3000 unità) e, dall'altra, occorreva assicurare la tutela dell'interesse posto a base dei provvedimenti della magistratura ovvero che la continuazione della produzione avvenisse in maniera compatibile con la salvaguardia dei lavoratori e la sicurezza dei luoghi di svolgimento delle loro prestazioni.
  Si è pertanto operato un bilanciamento di interessi attraverso l'ampliamento della sfera di operatività di una norma già esistente nel sistema, precisamente nel decreto legge n. 207 del 2012, e si è riconosciuta all'impresa la facoltà d'uso dell'impianto, che tuttavia resta sequestrato e nella disponibilità dell'Autorità giudiziaria. L'utilizzo è consentito per un periodo di 12 mesi e, per assicurare che la continuazione dell'attività produttiva avvenga in modo da garantire la tutela dell'incolumità e della salute dei lavoratori, si è introdotto a carico dell'impresa un adempimento aggiuntivo che responsabilizza l'esercente dell'impianto e rafforza le misure di prevenzione. Tali misure e attività aggiuntive saranno declinate dall'impresa in un apposito piano, che dovrà essere comunicato all'autorità giudiziaria, la cui attuazione sarà oggetto di vigilanza da parte delle autorità preposte ovvero da parte del Comando provinciale dei Vigili del fuoco, degli uffici della ASL e dell'INAIL che effettueranno costanti monitoraggi ed ispezioni.

  Ettore Guglielmo EPIFANI, presidente, nessun altro chiedendo di parlare, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 13.55.

AVVERTENZA

  Il seguente punto all'ordine del giorno non è stato trattato:

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI