CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 17 giugno 2015
465.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Difesa (IV)
COMUNICATO
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SEDE CONSULTIVA

  Mercoledì 17 giugno 2015. — Presidenza del presidente Elio VITO. – Interviene il sottosegretario di Stato per la difesa Domenico Rossi.

  La seduta comincia alle 14.

Deleghe al Governo in materia di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche.
C. 3098 Governo, approvato dal Senato.

(Parere alla I Commissione).
(Seguito dell'esame e conclusione – Parere favorevole con osservazioni).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 16 giugno 2015.

  Elio VITO, presidente, ricorda che nella seduta di ieri il relatore, deputato Scanu, ha presentato una proposta di parere favorevole con due osservazioni, riservandosi di integrarla alla luce degli spunti di riflessione che dovessero emergere dal dibattito.

  Il sottosegretario Domenico ROSSI fa presente che il Dicastero non ha nulla in contrario rispetto ai contenuti della prima osservazione formulata nella proposta di parere del relatore.
  Quanto, invece, all'osservazione riferita ai servizi socio-educativi per la prima infanzia, segnala che il comma 1 dell'articolo 596 del codice dell'ordinamento militare si riferisce agli enti e reparti della difesa e, quindi, già ricomprende l'Arma Pag. 28dei carabinieri, mentre rimane escluso il Corpo della Guardia di finanza, che dipende funzionalmente dal Ministero dell'Economia. Infine, con riguardo all'esigenza di reperire le risorse necessarie per l'implementazione dei servizi per l'infanzia avvalendosi di una diversa forma di copertura degli oneri, ricorda che sulla modalità prevista dal provvedimento la Commissione Bilancio ha già espresso il proprio orientamento favorevole.
  Prospetta, quindi, l'esigenza di espungere dal testo dell'osservazione il riferimento alla disposizione normativa del codice dell'ordinamento militare.

  Gian Piero SCANU (PD), relatore, prende atto con soddisfazione che l'Arma dei carabinieri risulta già destinataria della disciplina dettata dal comma 1 dell'articolo 596 del codice dell'ordinamento militare. Non ravvisa, tuttavia, alcuna ragione per cui, nell'organizzazione e nel funzionamento dei servizi socio-educativi per la prima infanzia da parte del Ministero della difesa, non si possa prevedere l'inserimento di un Corpo militare, come quello della Guardia di finanza, non dipendente funzionalmente dal dicastero.
  Quanto alla seconda osservazione, sottolinea come la consistenza del Fondo per lo sviluppo e la coesione sia già inadeguata rispetto ai compiti per i quali lo stesso è stato istituito e ribadisce l'opportunità di individuare altre modalità idonee a garantire le risorse necessarie per l'implementazione dei servizi socio-educativi per la prima infanzia predisposti dalla Difesa.
  Alla luce di quanto evidenziato, presenta una nuova proposta di parere, riformulando l'osservazione relativa ai servizi socio-educativi per la prima infanzia da parte del Ministero della difesa (vedi allegato 1).

  Donatella DURANTI (SEL) preannuncia il voto contrario del gruppo di SEL, evidenziando come il provvedimento risulti criticabile sia sotto il profilo generale, sia con riguardo agli aspetti che più precipuamente riguardano le competenze della Commissione.
  Osserva infatti che il provvedimento conferisce al Governo una serie di deleghe caratterizzate da un'eccessiva indeterminatezza dei principi e criteri direttivi, al punto da potersi quasi configurare come delle vere e proprie deleghe in bianco, in palese contrasto con quanto previsto dalla Costituzione. Inoltre non risulta rispettato neppure il principio che prevede l'esercizio della delega per un periodo di tempo limitato.
  Esprime, poi, preoccupazione per la forte tendenza ad accentrare nell'ambito del Presidente del Consiglio ogni decisione riguardo alla riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche, nonché per il tentativo di sopprimere definitivamente il Corpo forestale dello Stato.
  Sul silenzio-assenso tra pubbliche amministrazioni, si dice contraria alla previsione che tale istituto possa riguardare anche le amministrazioni preposte alla tutela ambientale, sia pure con un termine più ampio, pari a sessanta giorni.
  Con riferimento, invece, alle parti del provvedimento che riguardano le competenze della Commissione Difesa, condivide i contenuti delle due osservazioni formulate nella proposta di parere presentata dal relatore, pur evidenziando che in quanto osservazioni, anziché condizioni, hanno poca forza e rischiano a maggior ragione di non essere accolte.
  Infine, manifesta contrarietà per l'accentramento nella figura del Presidente del Consiglio, operato dall'articolo 7, delle decisioni in materia di riorganizzazione dell'amministrazione statale, dichiarandosi preoccupata per le sorti dell'Agenzia Industrie Difesa, di cui la Commissione ha ampiamente discusso, e paventandone la definitiva chiusura, che avrebbe grave pregiudizio per quei lavoratori che prestano in essa la loro opera.

  Luca FRUSONE (M5S) condivide i ragionamenti della collega Duranti, dichiarando la contrarietà del proprio gruppo alla concessione di deleghe legislative così ampie. Nutre perplessità anche con riguardo alle sorti dell'Agenzia Industrie Difesa e, per tali ragioni, preannuncia il voto contrario del MoVimento 5 Stelle.

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  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere testé riformulata dal relatore.

Delega al Governo per il recepimento delle direttive europee e l'attuazione di altri atti dell'Unione europea – Legge di delegazione europea 2014.
C. 3123 Governo, approvato dal Senato.

(Relazione alla XIV Commissione).
Relazione consuntiva sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea per l'anno 2014.
Doc. LXXXVII, n. 3.

(Parere alla XIV Commissione).
(Seguito dell'esame congiunto e conclusione – Relazione favorevole e Parere favorevole).

  La Commissione prosegue l'esame dei provvedimenti in titolo, rinviati nella seduta del 9 giugno 2015.

  Antonino MOSCATT (PD), relatore, presenta una proposta di relazione favorevole sul disegno di legge, approvato dal Senato, recante «Delega al Governo per il recepimento delle direttive europee e l'attuazione di altri atti dell'Unione europea – Legge di delegazione europea 2014» (vedi allegato 2), nonché una proposta di parere favorevole sulla Relazione consuntiva sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea per l'anno 2014 (vedi allegato 3).

  Donatella DURANTI (SEL) preannuncia il voto contrario del proprio gruppo sia sulla proposta di relazione sul disegno di legge di delegazione europea 2014, non ritenendo accettabili le deroghe alla normativa in materia di valutazione dell'impatto ambientale, sia con riguardo alla proposta di parere sulla Relazione consuntiva sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea per l'anno 2014, di cui non condivide l'affermazione in merito al cambio di marcia da parte dell'Unione europea. Ritiene, inoltre, che durante il semestre di presidenza italiana l'Europa non abbia compiuto nessun passo in avanti in direzione di una vera politica comune di difesa, ma, al contrario, si sia registrato solo un rafforzamento dell'industria delle armi. Né è stato affrontato in modo soddisfacente il problema della gestione dei flussi migratori e della accoglienza dei migranti.

  Elio Massimo PALMIZIO (FI-PdL) manifesta la contrarietà del proprio gruppo sul disegno di legge di delegazione europea 2014, in ragione delle misure – a suo avviso non condivisibili – previste dall'articolo 8, che sostanzialmente pone a carico dei privati le sofferenze bancarie. Preannuncia, pertanto, un voto contrario sulla proposta di relazione del relatore.

  La Commissione, con distinte votazioni, approva la proposta del relatore di relazione favorevole sul disegno di legge di delegazione europea 2014, nonché la proposta di parere favorevole sulla Relazione consuntiva sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea per l'anno 2014.

  La seduta termina alle 14.25.

SEDE REFERENTE

  Mercoledì 17 giugno 2015. — Presidenza del presidente Elio VITO. – Interviene il sottosegretario di Stato per la difesa Domenico Rossi.

  La seduta comincia alle 14.25.

Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sulla morte del militare Emanuele Scieri nonché sulle pratiche di nonnismo e sulle condotte ad esso correlate in epoca antecedente e successiva alla sospensione del servizio di leva obbligatorio.
Doc. XXII, n. 46 Amoddio.

(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento in titolo.

  Elio VITO, presidente, fa presente che sulla medesima materia del documento in titolo vertono anche le proposte di legge C. Pag. 302410 Amoddio e C. 2411 Zappulla – volte a istituire una commissione bicamerale d'inchiesta – e avverte che l'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentati dei gruppi, ha convenuto che la Commissione lavori sulla proposta di inchiesta monocamerale.
  Precisa altresì che l'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, ha concordato di avviare la discussione su una proposta di inchiesta monocamerale riguardante la morte di Emanuele Scieri, e non anche sul fenomeno del «nonnismo». Nel prosieguo dei lavori occorrerà pertanto precisare l'ambito dell'inchiesta che si propone.

  Andrea CAUSIN (AP), relatore, ricorda che sono trascorsi quasi sedici anni dalla tragica morte del militare di leva Emanuele Scieri, avvenuta il 13 agosto 1999 presso la Caserma Gamerra di Pisa, dove lo stesso Scieri era appena giunto avendo concluso la fase di addestramento delle reclute avvenuta presso la Caserma Lupi di Toscana a Firenze.
  Prima di soffermarsi sul contenuto del documento in esame, ricorda sinteticamente come si svolsero i fatti, seguendo la ricostruzione fornita nella relazione che accompagna il documento stesso.
  Il 13 agosto 1999, esaurite le formalità di rito, alle reclute provenienti dalla Caserma Lupi, tra cui Emanuele Scieri, venne concessa la libera uscita, che, stando a quanto è emerso dall'indagine compiuta dalla competente procura della Repubblica, il giovane Emanuele trascorse passeggiando per il centro di Pisa con alcuni commilitoni.
  Alle ore 22,15 Emanuele Scieri rientrò in caserma, ma la sera, quando fu effettuato il contrappello, i militari addetti accertarono che non era presente in camerata. Nei giorni seguenti, nonostante di lui non ci fosse più alcuna notizia, nessuno alla caserma Gamerra si attivò per cercarlo o farlo cercare. Solo alle 13,50 di lunedì 16 agosto quattro allievi parà in servizio al magazzino-casermaggio si accorsero che ai piedi della scala della torretta di prosciugamento dei paracadute giaceva il suo corpo senza vita.
  Né le indagini svolte dalle autorità militari, né quelle della magistratura ordinaria hanno mai fatto pienamente luce sui contorni della vicenda e sulle eventuali responsabilità per la morte del giovane paracadutista. Ancora oggi la verità dei fatti non è stata accertata.
  Passando al contenuto della proposta di istituzione della commissione d'inchiesta, composta da 5 articoli, segnala che questa trae origine dalla necessità di fare emergere la verità su questa tragica morte e prevede l'istituzione, a norma dell'articolo 82 della Costituzione, presso la Camera dei deputati, di una commissione parlamentare monocamerale di inchiesta sulla morte di Emanuele Scieri, nonché sulle pratiche di nonnismo e sulle condotte ad esso correlate in epoca antecedente e successiva alla sospensione del servizio di leva obbligatorio.
  Evidenzia, quindi, che per quanto riguarda l'accertamento delle cause e delle responsabilità della morte di Emanuele Scieri, la Commissione dovrà verificare le modalità di svolgimento dei fatti; accertare le cause della morte e raccogliere gli elementi utili per l'identificazione dei responsabili; accertare, da ultimo, se vi siano state responsabilità da parte di coloro che erano preposti al controllo all'interno della caserma Gamerra, a tal fine effettuando un'indagine approfondita sulla gestione della stessa e verificando l'eventuale esistenza di direttive diffuse da parte di ufficiali, sottufficiali o graduati della caserma Gamerra atte a rendere operanti comportamenti gravemente lesivi del codice penale militare e dei regolamenti militari.
  Per quanto riguarda, invece, l'indagine sulle pratiche di nonnismo e sulle condotte a esso correlate in epoca antecedente e successiva alla sospensione del servizio di leva obbligatorio, rileva che i compiti assegnati alla commissione si possono così riassumere: raccogliere gli elementi necessari per accertare l'entità e le cause del fenomeno, le forme e i modi i cui si Pag. 31manifesta e le circostanze che permettono l'esecuzione di abusi o ne rendono difficile la repressione; accertare, con particolare riferimento agli abusi nei riguardi dei militari di sesso femminile, l'entità del fenomeno, la sua diffusione, le forme in cui esso si esplica e le circostanze che permettono l'esecuzione di abusi o ne rendono difficile la repressione. Infine, la commissione dovrà indicare eventuali misure di carattere normativo ed amministrativo, ritenute utili per prevenire, contrastare e reprimere i fenomeni di nonnismo.
  Con riferimento a questa seconda parte dell'inchiesta proposta dal documento in esame, sottolinea che sarebbe opportuno che la Commissione Difesa svolgesse una riflessione, acquisendo gli opportuni elementi di conoscenza in merito al fenomeno del «nonnismo». Per quanto riguarda, in particolare, la condizione del personale militare femminile e gli abusi contro i militari donna, prospetta la possibilità di approfondire la questione anche acquisendo informazioni attraverso il COCER.
  Riferisce poi che l'articolo 2 riguarda la composizione e la durata della Commissione e – in linea con quanto previsto per altre Commissioni di inchiesta della Camera dei deputati – prevede che Commissione d'inchiesta sia composta da dieci deputati, nominati dal Presidente della Camera dei deputati, in proporzione al numero dei componenti i gruppi parlamentari, assicurando comunque la presenza di un rappresentante per ciascun gruppo esistente. Per la conclusione dei lavori della Commissione è stabilito un termine di 15 mesi dalla sua costituzione ed è inoltre prevista la presentazione di una relazione finale entro due mesi dalla conclusione dei lavori.
  L'articolo 3 disciplina i poteri ed i limiti della Commissione. In particolare, stabilisce che questa: procede alle indagini e agli esami con gli stessi poteri e le stesse limitazioni dell'autorità giudiziaria (comma 1); non può adottare provvedimenti attinenti alla libertà e alla segretezza della corrispondenza e di ogni altra forma di comunicazione nonché alla libertà personale, fatto salvo l'accompagnamento coattivo di cui all'articolo 133 del codice di procedura penale (comma 2); ha facoltà di acquisire copie di atti e documenti relativi a procedimenti e inchieste in corso presso l'autorità giudiziaria o altri organismi inquirenti, nonché copie di atti e documenti relativi a indagini e inchieste parlamentari, anche se coperti da segreto (comma 3); garantisce il mantenimento del regime di segretezza fino a quando gli atti e i documenti trasmessi in copia siano coperti dal segreto (comma 4). Il medesimo articolo prevede inoltre che si applichino le norme vigenti per il segreto di Stato nonché per i segreti d'ufficio, professionale e bancario (comma 5); stabilisce quali atti e documenti non devono essere divulgati, anche in relazione a esigenze attinenti ad altre istruttorie o inchieste in corso (comma 6) e che gli ufficiali e gli agenti di polizia giudiziaria non sono tenuti a comunicare alla Commissione le fonti delle loro informazioni (comma 7).
  L'articolo 4 obbliga al segreto i componenti la Commissione, i funzionari ed il personale addetto ed ogni altra persona che con essa collabori, mentre l'articolo 5 disciplina l'organizzazione interna prevedendo l'adozione di un regolamento interno, la possibilità per la Commissione di deliberare di riunirsi in seduta segreta e la possibilità di avvalersi dell'opera di agenti e di ufficiali di polizia giudiziaria e di tutte le collaborazioni necessarie.
  Quanto alle spese per il funzionamento della Commissione sono fissate nel limite complessivo di 50.000 euro, poste a carico del bilancio interno della Camera dei deputati.
  In conclusione, rammenta per completezza di informazione che nel corso della XIII legislatura la Commissione Difesa della Camera dei deputati svolse poco dopo la morte di Emanuele Scieri sia un'apposita audizione dell'allora Ministro della difesa, sia un'indagine conoscitiva sulle condizioni di vita nella caserme ed in particolare sul fenomeno del «nonnismo», Pag. 32approvando un documento conclusivo allegato al resoconto della seduta del 16 febbraio 2000.
  In conclusione, ritiene che l'obiettivo di fare piena luce sulla tragica morte di Emanuele Scieri sia un dovere di questa Commissione e del Parlamento, nell'interesse della verità e della giustizia e a salvaguardia del prestigio delle istituzioni militari.

  Giuseppe ZAPPULLA (PD) dichiara preliminarmente di ritrovarsi pienamente nella decisione assunta dall'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, di lavorare sulla proposta di inchiesta monocamerale della Camera dei deputati, anziché sulle proposte di inchiesta bicamerale (tra cui quella di cui alla sua proposta di legge C. 2411), in quanto questo permetterà di concludere più rapidamente l’iter del provvedimento e di arrivare prima all'istituzione della commissione di inchiesta.
  Si dice convinto che l'inchiesta parlamentare potrà aiutare a fare luce e giustizia su questa inquietante vicenda, che rappresenta una ferita aperta non solo per la famiglia e per gli amici di Emanuele Scieri, ma anche per le Forze armate. Ricorda infatti che la morte di Emanuele Scieri è avvenuta all'interno di una caserma e che si è trattato non di un incidente o di un suicidio, ma di un omicidio: un omicidio commesso all'interno di una caserma e rimasto impunito.

  Sofia AMODDIO (PD) ringrazia tutti i colleghi che hanno sottoscritto la sua proposta e la Commissione per l'opportunità di fare tornare a parlare di questo grave fatto di sangue sul quale non è stata fatta ancora luce. Auspica che questa iniziativa possa rappresentare l'occasione giusta per consentire di cercare e finalmente di trovare la verità sulla tragica morte di Emanuele Scieri. Nel sottolineare come anche la ministra Pinotti abbia voluto, dopo oltre quindici anni, testimoniare la propria vicinanza su questa vicenda ai familiari del giovane siciliano, parlando personalmente con la madre, auspica che si possa realizzare in Commissione e in Assemblea un'ampia convergenza di tutte le forze politiche affinché si giunga velocemente all'istituzione della commissione d'inchiesta.

  Stefania PRESTIGIACOMO (FI-PdL) ringrazia l'onorevole Amoddio per l'iniziativa, che condivide, evidenziando la necessità di fare luce su questa vicenda opaca. Sottolinea il coraggio e la determinazione dei familiari del giovane Emanuele Scieri, che non hanno mai rinunciato a ricercare la verità. Auspica che in questa occasione possa concretizzarsi un modo nuovo e diverso di affrontare la tragica vicenda, rispetto alla quale con certezza si sa solo che la morte del giovane Emanuele Scieri avvenne all'interno di una caserma e che non si trattò di un omicidio intenzionale, ma di un grave episodio di nonnismo finito tragicamente.
  Esprime il proprio convincimento che simili episodi non si debbano mai più ripetere e invita la Commissione a procedere speditamente nell'iter per consentire alla commissione d'inchiesta di disporre di tempo sufficiente per svolgere i propri lavori.

  Gian Piero SCANU (PD), sull'ordine dei lavori, chiede al presidente chiarimenti sul prosieguo dei lavori.

  Elio VITO, presidente, chiarisce che si procederà come di consueto: una volta conclusa la discussione di carattere generale, si procederà a fissare il termine per la presentazione di emendamenti, fermo restando che il relatore potrà proporre le modifiche del testo che riterrà opportune.

  Gian Piero SCANU (PD) ritiene che la prossima seduta potrà essere dedicata alla prosecuzione della discussione di carattere generale, per dare modo a tutti i gruppi di intervenire.

  Il sottosegretario Domenico ROSSI dichiara che il Governo è favorevole all'inchiesta sulla morte di Emanuele Scieri, concordando con il relatore e con il deputato Pag. 33Zappulla sul fatto che è interesse anche delle Forze armate che si faccia luce su episodi circoscritti che nuocciono all'immagine delle Forze armate nel loro complesso.
  Quanto agli altri oggetti di inchiesta di cui alla proposta in esame, chiarisce che il Governo condivide le valutazioni del relatore, sottolineando che, per quanto attiene al fenomeno del «nonnismo», è in atto nelle Forze armate un costante e attento monitoraggio. Aggiunge che, nell'ambito di tale monitoraggio, sono stati elaborati documenti che mostrano i contorni attuali del fenomeno e che, ove la Commissione Difesa li ritenga utili, possono essere messi a sua disposizione. Per quanto riguarda poi gli abusi nei confronti di militari di sesso femminile, fa presente che è stato costituito, nell'ambito del Ministero della difesa, un apposito organismo per le pari opportunità. In conclusione, pur nel rispetto delle prerogative parlamentari, esprime l'avviso che concentrare l'inchiesta parlamentare sulla morte di Emanuele Scieri possa consentire alla futura commissione di inchiesta di giungere più rapidamente al risultato.

  Elio VITO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

Disposizioni per la concessione di una promozione a titolo onorifico agli ufficiali provenienti dai corsi allievi ufficiali di complemento.
C. 679 Palmizio.
(Seguito dell'esame e rinvio).

  Elio VITO, presidente, ricorda che nella seduta del 10 febbraio 2015 la relatrice, deputata Valente, ha svolto la relazione introduttiva, illustrando i contenuti del provvedimento in esame.

  Il sottosegretario Domenico ROSSI, premesso che il Governo condivide nella sostanza la finalità della proposta di legge in esame, rileva che potrebbe essere opportuno, per evitare una disparità di trattamento, prevedere la promozione a titolo onorifico non solo per gli ufficiali di complemento, ma per tutti gli ufficiali, considerato che con la legge di stabilità per il 2015 sono state abrogate le disposizioni che prevedevano la promozione degli ufficiali in servizio al grado superiore al momento del congedo.

  Gian Piero SCANU (PD), premesso che intende sostenere la proposta di legge in esame, evidenzia l'esigenza di svolgere un ragionamento più ampio, proprio in considerazione del fatto che con la legge di stabilità 2015 è stata eliminata per gli ufficiali di carriera la previsione della promozione automatica al grado superiore al momento del congedo. Sottolinea che occorre evitare di favorire una categoria di ufficiali, discriminandone un'altra e invita pertanto il Governo a chiarire meglio la propria posizione, se del caso anche assistendo la relatrice e aiutandola a trovare le opportune soluzioni.

  Elio VITO, presidente, ricorda che la promozione prevista dalla proposta di legge in esame ha carattere meramente onorifico, e non ha quindi effetti ai fini del trattamento previdenziale, a differenza delle promozioni previste dalle norme abrogate con la legge di stabilità. A parte questo, ricorda che è un diritto dell'opposizione chiedere la discussione di proprie proposte di legge, fermo restando il potere della maggioranza di non condividerle, e che è dovere della presidenza riservare una quota del tempo di lavoro della Commissione o degli argomenti alle proposte dell'opposizione.

  Gian Piero SCANU (PD), dopo aver ribadito di essere favorevole al provvedimento, chiarisce che la sua richiesta al Governo non ha intenti dilatori e si dice certo che il Governo potrà fornire i chiarimenti richiesti nel giro di pochi giorni.

  Elio Massimo PALMIZIO (FI-PdL) sottolinea che la sua proposta di legge è precedente alla legge di stabilità 2015 e che in ogni caso quest'ultima ha fatto Pag. 34venire meno gli avanzamenti di carriera previsti per il personale in servizio attivo, che comportavano vantaggi previdenziali per gli interessati e che avevano quindi un onere per le finanze pubbliche, laddove la proposta di legge in esame prevede che le promozioni siano a titolo onorifico, quindi senza ricadute per le finanze pubbliche, e addirittura che le spese amministrative siano sostenute dagli interessati.
  Ciò premesso, si dice non contrario ad ampliare la possibilità di promozione a titolo onorifico anche agli ufficiali di carriera, fermo restando che il progetto di legge nasce con un'altra finalità, vale a dire quella di dare un riconoscimento e di valorizzare la categoria degli ufficiali di complemento.

  Il sottosegretario Domenico ROSSI, dopo aver rilevato come la proposta di legge in esame, proprio in quanto non comporta oneri finanziari, non è in contrasto con le decisioni assunte con la legge di stabilità, che nascevano da altre esigenze, preannuncia che il Governo farà avere alla relatrice un proprio contributo all'inizio della prossima settimana.
  Nel segnalare poi che al Senato è in discussione il progetto di legge n. 1581 Bisinella, che prevede la concessione di una promozione per merito di lungo servizio agli ufficiali e ai sottufficiali delle Forze armate e della Guardia di finanza collocati in congedo assoluto, suggerisce che sarebbe utile svolgere una riflessione per assicurare il coordinamento tra le due iniziative normative.

  Elio VITO, presidente, non essendoci altre richieste di intervento, chiede alla relatrice in che modo intenda procedere.

  Valeria VALENTE (PD), relatrice, ritiene che si possa rinviare la discussione di carattere generale, in attesa del contributo preannunciato dal Governo, per poi procedere, come di consueto, con la fissazione del termine per la presentazione di emendamenti.

  Elio VITO, presidente, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 15.

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