CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 11 marzo 2015
404.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Giustizia (II)
COMUNICATO
Pag. 20

SEDE CONSULTIVA

  Mercoledì 11 marzo 2015. — Presidenza del presidente Donatella FERRANTI. – Intervengono il viceministro dell'interno Filippo Bubbico e il sottosegretario di Stato per la giustizia, Cosimo Maria Ferri.

  La seduta comincia alle 14.40.

DL 4/2015: Misure urgenti in materia di esenzione IMU. Proroga di termini concernenti l'esercizio della delega in materia di revisione del sistema fiscale.
C. 2915 Governo, approvato dal Senato.

(Parere alle VI Commissione).
(Esame e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

  Maria Gaetana GRECO (PD), relatore, osserva che la relazione avrà ad oggetto unicamente le disposizioni di stretta competenza della Commissione giustizia, che, in particolare, si trovano all'articolo 1 del decreto-legge. L'articolo 1 interviene sui criteri di esenzione dal versamento dell'IMU sui terreni montani e parzialmente montani, prorogando ulteriormente, al 10 febbraio 2015, il termine per il versamento dell'imposta dovuta per l'anno 2014 secondo i nuovi criteri applicativi stabiliti dal medesimo articolo. La nuova disciplina – complessivamente meno restrittiva – richiama, quale riferimento per l'esenzione, l'elenco delle altimetrie dei comuni diffuso dall'ISTAT e, relativamente ai terreni Pag. 21agricoli ubicati in Comuni parzialmente montani, oltre al possesso, richiede la conduzione, anche in comodato ed in affitto da parte dei coltivatori diretti e degli imprenditori agricoli professionali a soggetti della stessa categoria (coltivatori diretti e IAP). A seguito delle modifiche introdotte dal Senato, l'ambito delle esenzioni viene ulteriormente esteso. La competenza della Commissione giustizia si concentra sul comma 5 che dispone la proroga al 10 febbraio 2015 del termine per il versamento da parte dei contribuenti dell'imposta dovuta per il 2014 secondo i criteri fissati nei commi precedenti. Più in particolare, al Senato, è stata introdotta la previsione che non sono applicate sanzioni ed interessi nel caso di ritardato versamento dell'imposta complessivamente dovuta per l'anno 2014, qualora il versamento sia effettuato entro il termine del 31 marzo 2015. Propone pertanto di esprimere parere favorevole.

  Donatella AGOSTINELLI (M5S), osserva che, in relazione al provvedimento si premette che il Movimento Cinque Stelle è contrario all'applicazione della tassa in oggetto nonostante le modifiche parzialmente migliorative apportate. Lo si ribadito in più occasioni e, dunque, non si può non farlo anche oggi in commissione giustizia. Nella Legge di Stabilità, il MoVimento Cinque Stelle ha proposto, in prima istanza, l'esenzione di tutti i terreni agricoli e fabbricati rurali strumentali, in seconda istanza l'esenzione solo per imprenditori agricoli e coltivatori diretti, con le relative coperture finanziarie. Nel cosiddetto Decreto «Milleproroghe» si è proposto di posticipare il pagamento di almeno un anno. Al Senato, sul decreto-legge recante misure urgenti in materia di esenzione IMU, si è insistito ulteriormente sul punto. In Commissione Finanze, abbiamo chiesto di estendere anche al 2015 l'esenzione dell'IMU per i terreni a immutabile destinazione agro-silvo-pastorale che non ricadono in zone montane e abbiamo proposto una differente copertura finanziaria, in modo da non far gravarne l'onere sugli stessi agricoltori. Ciò posto, per quanto di competenza della commissione giustizia e, dunque, in relazione all'articolo 1 comma cinque, rilevato che: la proroga ivi prevista disattende le aspettative del Movimento Cinque Stelle e quella dei diretti interessati; sarebbe stato auspicabile prevedere una proroga almeno per tutto l'anno 2015, nella speranza di un successivo e fondamentale ripensamento del governo si esprime parere contrario.
  Nessuno chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere favorevole del relatore.

  La seduta termina alle 14.45.

SEDE REFERENTE

  Mercoledì 11 marzo 2015. — Presidenza del presidente Donatella FERRANTI. – Interviene il sottosegretario di Stato per la giustizia, Cosimo Maria Ferri.

  La seduta comincia alle 14.45.

Disposizioni in materia di furto di materiale appartenente a infrastrutture destinate all'erogazione di energia, di servizi di trasporto, di telecomunicazioni o di altri servizi pubblici.
C. 2664 Lauricella.

(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato nella seduta del 4 marzo 2015.

  Donatella FERRANTI, presidente, avverte che sono pervenute delle richieste di audizione sul provvedimento in esame.

  Giuseppe LAURICELLA (PD) osserva come il provvedimento sia volto ad inasprire la risposta sanzionatoria nei confronti di condotte che si verificano ormai con grande frequenza e che costituiscono una vera e propria «piaga sociale» in grado di determinare gravi danni in molti settori dell'economia. Mentre attualmente è prevista una aggravante relativa al delitto Pag. 22di furto, si è voluta creare una fattispecie autonoma di reato, evidenziando inoltre il collegamento con l'articolo 416 del codice penale, laddove, lungo la filiera che va dalla commissione del reato alla ricettazione fino alla vendita sul mercato internazionale, si ravvisino gli estremi dell'associazione a delinquere.

  Vittorio FERRARESI (M5S) pur condividendo il giudizio estremamente negativo sulle condotte in esame, che certamente devono essere represse, esprime forti perplessità sull'opportunità di un provvedimento come quello in esame, che, per come formulato, non sembra tenere conto del principio di proporzionalità della pena e dell'esigenza di mantenere la coerenza del sistema sanzionatorio nel suo complesso. Ritiene, inoltre, contraddittorio che la maggioranza, da un lato, usi il pugno di ferro per ridurre l'impatto sanzionatorio di talune fattispecie penali, anche gravi e, dall'altro, introduca nuove figure di reato delle quali non si sente la necessità. A suo giudizio sarebbe preferibile inasprire la sanzione per la fattispecie già vigente di furto aggravato.

  Daniele FARINA (SEL) ritiene che questo provvedimento, come purtroppo molti altri, si basi sulla falsa premessa, smentita nella pratica, che un aumento delle sanzioni penali determini una riduzione del verificarsi di determinate condotte pregiudizievoli.

  Donatella FERRANTI, presidente, anche al fine di calibrare con precisione un eventuale ciclo di audizioni, ritiene importante chiarire se lo scopo primario del provvedimento, come a lei sembra, sia quello di radicare una competenza distrettuale della procura per lo svolgimento coordinato delle indagini in relazione a fatti che si svolgono su tutto il territorio nazionale. Assicura all'onorevole Ferraresi che sarà esaminato con estrema attenzione anche il profilo della coerenza del sistema sanzionatorio nel quale viene ad inserirsi la nuova fattispecie di reato.

  Giuseppe LAURICELLA (PD) conferma come la ratio del provvedimento sia essenzialmente quella indicata dalla Presidente Ferranti, specialmente quando ricorrano gli estremi del reato associativo.

  Andrea COLLETTI (M5S) osserva come la formulazione della fattispecie sia eccessivamente generica e come da ciò consegua un ambito di applicazione troppo ampio.

  Donatella FERRANTI, presidente, dopo avere rilevato come la descrizione della condotta sia stata sostanzialmente mutuata dal vigente articolo 625, primo comma, n. 7-bis), del codice penale, nessun altro chiedendo di intervenire rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

Misure per favorire l'emersione alla legalità e la tutela dei lavoratori delle aziende sequestrate e confiscate alla criminalità organizzata.
C. 1138 d'iniziativa popolare, C. 1039 Gadda, C. 1189 Garavini, C. 2580 Vecchio, C. 2786 Bindi.

(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato nella seduta del 3 marzo 2015.

  Donatella FERRANTI, presidente, ricorda che sono stati presentati emendamenti ed articoli aggiuntivi al testo unificato in esame. Nella seduta del 3 marzo scorso, dopo un intervento della deputata Sarti, è emersa l'opportunità di costituire un Comitato ristretto per esaminare preliminarmente tali emendamenti in ragione non solo della loro complessità, ma più in particolare degli intrecci più o meno palesi con la proposta di legge C. 2737 presentata dalla Presidente della Commissione Antimafia, onorevole Bindi, che mira a migliorare l'efficacia delle procedure di prevenzione patrimoniale e l'incisività economica e sociale del sequestro e della confisca dei beni e delle aziende.
  Una parte degli emendamenti presentati al testo unificato in esame trattano materie che costituiscono oggetto specifico Pag. 23della proposta di legge C. 2737, in quanto si ritiene che tali temi siano connessi a quelli propri del testo unificato C 1138 ed abbinate. Considerato che la Commissione Giustizia ha avviato l'esame in sede referente della proposta di legge C. 2737, i predetti emendamenti dovrebbero essere dichiarati inammissibili per estraneità di materia. Tuttavia, tale decisione rischierebbe di far perdere omogeneità all'intervento normativo, che risulterebbe suddiviso in due procedimenti legislativi che trattano comunque materie che presentano diversi punti di contatto.
  Per tale ragione occorre verificare se sia opportuno procedere all'abbinamento della proposta di legge C. 2737, unificando in tal modo i procedimenti legislativi per ora paralleli. Naturalmente nel caso in cui si dovesse procedere a tale abbinamento occorrerà fare un approfondimento istruttorio delle materie trattate dalla predetta proposta di legge che non sono state oggetto d'esame in relazione alle proposte di legge C. 1138 ed abbinate. Tale decisione dovrà essere presa al più tardi la prossima settimana.

  Claudio FAVA (Misto-PSI-PLI) dichiara di condividere il percorso proposto dalla Presidente Ferranti, sottolineando comunque l'opportunità di non lasciare separati i procedimenti legislativi, in quanto vi è una esigenza di disciplinare le materie trattate dalle proposte di legge in questione in maniera tale da evitare sovrapposizioni con il rischio di contraddizioni.

  Vittorio FERRARESI (M5S) dopo aver fatto presente che la collega Sarti non può partecipare alla seduta in quanto è impegnata contemporaneamente presso la Commissione antimafia, ricorda che proprio la collega Sarti aveva sottolineato a nome del gruppo l'esigenza di unificare i procedimenti legislativi per approvare alla fine un unico testo. Dichiara quindi di essere favorevole all'abbinamento.

  Davide MATTIELLO (PD) relatore, preliminarmente osserva che tanto da parte della società civile attraverso un atto legislativo di iniziativa popolare quanto da parte della Commissione giustizia e della Commissione antimafia è stata ravvisata l'urgenza di intervenire sulla materia dei sequestri delle aziende legate alla criminalità organizzata, per cui ritiene che sia opportuno procedere celermente anche eventualmente abbinando alla proposta di legge C. 1138 di iniziativa popolare la proposta di legge C. 2737 presentata dalla Presidente della Commissione antimafia. Ritiene comunque opportuno capire quale sia l'orientamento del Governo in merito.

  Il sottosegretario Cosimo Maria FERRI, dopo aver assicurato che sottoporrà la questione al Ministro della giustizia, che comunque si è sempre dimostrato consapevole dell'urgenza di intervenire tanto sulla materia dei beni confiscati alla mafia, rispetto alla quale è necessario dare un forte segnale alla società civile, quanto sulla materia delle misure di prevenzione, come dimostra anche il disegno di legge presentato dal Governo al Senato in materia di criminalità economica e mafiosa, rileva che occorre tenere conto anche di come procederà il Senato dove è stata presentata una proposta di legge identica alla proposta di legge C. 2737.

  Nicola MOLTENI (LNA) dopo aver dichiarato di condividere anche in questo caso l'operato del collega Mattiello in relazione alla lotta contro la criminalità organizzata sottolinea l'esigenza che, come avvenuto nella scorsa legislatura quando il Ministro dell'interno Maroni, con la collaborazione costruttiva anche dell'opposizione, come ad esempio dell'onorevole Ferranti quale rappresentante del gruppo PD in Commissione giustizia, ha dato un forte impulso alla legislazione antimafia, il Governo faccia un lavoro di sintesi che tenga conto anche del pregevole lavoro svolto sia dalla Commissione giustizia che dalla Commissione antimafia.

  Donatella FERRANTI, presidente, dopo aver condiviso l'esigenza dell'apporto del Pag. 24Governo al procedimento legislativo in materia di antimafia, ritiene che nella seduta di martedì prossimo si potrebbe decidere se abbinare alle proposte di legge in esame la proposta di legge C. 2737, nel qual caso si fisserebbe un lungo termine per la presentazione di nuovi emendamenti, che sarebbe comunque fissato dopo l'effettuazione di audizioni sulle materie oggetto esclusivo della predetta proposta di legge. Nessun altro chiedendo di intervenire rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

Modifiche al codice delle leggi antimafia e delle misure di prevenzione, di cui al decreto legislativo 6 settembre 2011, n. 159, alle norme di attuazione, di coordinamento e transitorie del codice di procedura penale, di cui al decreto legislativo 28 luglio 1989, n. 271, e all'ordinamento giudiziario, di cui al regio decreto 30 gennaio 1941, n. 12.
C. 2737 Bindi.

(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 3 marzo 2015.

  Donatella FERRANTI, presidente, fa presente che nel corso dell'esame delle proposte di legge C. 1138 ed abbinate, svoltosi oggi, si è dibattuto sulla questione di un eventuale abbinamento della proposta di legge C. 2737 alle predette proposte di legge. Si è stabilito che la questione sarà decisa nella seduta che sarà convocata martedì 17 marzo prossimo. Rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 15.40.