CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 18 febbraio 2015
390.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Giustizia (II)
COMUNICATO
Pag. 43

SEDE REFERENTE

  Mercoledì 18 febbraio 2015. — Presidenza del presidente Donatella FERRANTI. — Interviene il viceministro dell'interno Filippo Bubbico.

  La seduta comincia alle 15.25

Modifiche al codice penale in materia di prescrizione dei reati.
C. 2150 Ferranti, C. 1174 Colletti, C. 1528 Mazziotti Di Celso e C. 2767 Pagano.

(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato nella seduta del 14 gennaio 2015.

  Donatella FERRANTI, presidente, avverte che sono stati presentati emendamenti ed articoli aggiuntivi (vedi allegato) al nuovo testo della proposta di legge C. 2150 adottata come testo base (vedi allegato al Bollettino delle Giunte e delle Commissioni del 14 gennaio 2015). Chiede se vi siano interventi volti ad illustrarli affinché nella prossima seduta i relatori ed il Governo potranno esprimere i pareri di competenza.

  Andrea COLLETTI (M5S) constata l'assenza di rappresentanti del ministero della Giustizia, ritiene che la loro presenza sarebbe stata necessaria per spiegare le ragioni per le quali il Governo ha presentato degli emendamenti, che rispetto al testo base adottato dalla Commissione, che comunque non condivide, rappresentano un passo indietro ed un ritorno alla «legge ex Cirielli», che solo a parole il Presidente del Consiglio e gli esponenti del Pd vorrebbero superare. L'emendamento del Governo soppressivo dell'articolo 1 del testo base è emblematico in tal senso.

  Vittorio FERRARESI (M5S) ricorda di aver preannunciato nelle scorse settimane, Pag. 44anche parlando per le vie brevi con il Ministro della Giustizia, che in materia di prescrizione non si sarebbe proceduto ad alcuna riforma migliorativa della normativa vigente, in quanto in realtà non vi è l'intenzione di cancellare, come invece sarebbe necessario, la «legge ex Cirielli». Gli emendamenti presentati dai deputati del PD e dal Governo riescono addirittura a peggiorare il testo base, che già di per sé non poteva essere considerato positivamente, non andando a modificare la disposizione più grave modificata dalla «legge ex Cirielli»: il secondo comma dell'articolo 161 del codice penale. Invita pertanto il Ministro della Giustizia e la maggioranza a rivedere le proprie posizioni per addivenire almeno alla soppressione del secondo comma dell'articolo 161 del codice penale. Osserva, inoltre, che gli emendamenti presentati dai deputati del PD e dal governo non tengono conto delle audizioni svolte. Auspica infine che almeno sui punti più delicati si riesca ad avere una interlocuzione con il Governo.

  Donatella FERRANTI, presidente, dopo aver fatto presente che i rappresentanti del Ministero della giustizia oggi non possono partecipare alla seduta per ragioni istituzionali, ritiene che un confronto costruttivo tra le forze politiche di maggioranza ed opposizione, che veda coinvolto di prima persona anche il Ministro della Giustizia, sia necessario. Nessun altro chiedendo di intervenire rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

Modifiche agli articoli 438 e 442 del codice di procedura penale. Inapplicabilità del giudizio abbreviato ai delitti puniti con la pena dell'ergastolo.
C. 1129 Molteni.

(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato nella seduta del 15 ottobre 2014.

  Donatella FERRANTI, presidente, comunica che il Comitato ristretto costituito il 15 ottobre 2014 ha terminato i propri lavori, al cui esito si è stabilito di fissare un nuovo termine per la presentazione di ulteriori emendamenti al testo base. Fissa pertanto alle ore 14 di martedì 3 marzo prossimo il termine per la presentazione di ulteriori emendamenti al testo base (vedi allegato al Bollettino delle Giunte e delle Commissioni del 15 maggio 2014). Dichiara che il relatore ha preannunciato la presentazione di alcuni emendamenti. Nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

Modifica al codice delle leggi antimafia e delle misure di prevenzione, di cui al decreto legislativo 6 settembre 2011, n. 159, in materia di soggetti sottoposti alla verifica antimafia.
C. 2848, approvata dalle Commissioni permanenti 1a e 2a del Senato.

(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

  Walter VERINI (PD), relatore, osserva che la proposta di legge, già approvata in sede deliberante dalle Commissioni riunite Affari costituzionali e Giustizia del Senato lo scorso 21 gennaio, modifica l'articolo 85 del Codice Antimafia (decreto legislativo n. 159 del 2011) per estendere i controlli previsti per l'acquisizione dell'informazione antimafia anche ai familiari conviventi dell'interessato residenti all'estero.
  La proposta trae origine, al Senato, da un disegno di legge di iniziativa parlamentare volto a ripristinare la formulazione dell'articolo 85 del Codice antimafia anteriore all'ultimo decreto legislativo correttivo.
  I presentatori del progetto di legge, nella relazione illustrativa, motivano l'iniziativa con l'esigenza di correggere il Codice antimafia a fronte di una inerzia del Governo, che avrebbe disatteso le indicazioni provenienti dalle Commissioni riunite Affari costituzionali e Giustizia del Senato in sede di esame dello schema di decreto legislativo.Pag. 45
  In particolare, i proponenti evidenziano come in sede di esame dello schema di decreto legislativo n. 103, recante disposizioni correttive del Codice antimafia, le Commissioni riunite del Senato avessero formulato la seguente osservazione: «con riferimento all'articolo 1, recante modifiche all'articolo 85 del decreto legislativo 6 settembre 2011 n. 159, si rileva l'opportunità che l'estensione dell'informazione antimafia anche ai familiari conviventi di maggiore età dei soggetti di cui ai commi 1, 2, 2-bis, 2-ter e 2-quater, non sia limitata soltanto a coloro i quali risiedono nel territorio dello Stato. In particolare, nella consapevolezza che il riferimento alla convivenza dispiega conseguenze sull'ambito applicativo della norma, le Commissioni riunite propongono la soppressione delle parole: «che risiedono nel territorio dello Stato». La modifica proposta tende a scoraggiare ogni ricorso ad operazioni di carattere elusivo e ad eventuali propositi di aggiramento della funzione di controllo e filtro sottesa all'istituto dell'informazione antimafia».
  Il Governo, adottando il decreto legislativo n. 153 del 2014, non ha dato seguito sul punto all'osservazione delle Commissioni parlamentari del Senato.
  Nel parere, favorevole con condizioni, approvato dalla Commissione giustizia della Camera il 2 ottobre 2014, la questione non è affrontata.
  Il provvedimento si compone di un solo articolo, attraverso il quale viene novellato l'articolo 85 del decreto legislativo n. 159 del 2011, che individua i soggetti sottoposti alla verifica antimafia, tornando alla formulazione antecedente al decreto legislativo n. 153 del 2014.
  L'eliminazione del presupposto della residenza in Italia determina un ampliamento delle categorie di soggetti sottoposti alla verifica.
  La soppressione del requisito della residenza nel territorio nazionale lascia comunque inalterato il presupposto della convivenza. Le verifiche antimafia, dunque, andranno effettuate nei confronti dei familiari di tali soggetti che siano maggiorenni e conviventi con l'interessato.
  Auspica che l'esame possa essere trasferito alla sede legislativa trattandosi di una proposta di legge volta a correggere un errore della normativa antimafia che potrebbe essere strumentalizzata.

  Il Vice Ministro Filippo BUBBICO dichiara di essere favorevole al trasferimento in sede legislativa del provvedimento.

  Donatella FERRANTI, presidente, ricorda che nel corso della riunione dell'Ufficio di Presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, i gruppi hanno convenuto di rinunciare alla presentazione degli emendamenti. La proposta di legge, pertanto, sarà trasmessa alle Commissioni competenti per l'espressione del parere, anche ai fini del trasferimento in sede legislativa. Nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 16.

AVVERTENZA

  Il seguente punto all'ordine del giorno non è stato trattato:

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

Pag. 46