CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 3 febbraio 2015
380.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Giustizia (II)
COMUNICATO
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ATTI DEL GOVERNO

  Martedì 3 febbraio 2015. — Presidenza del presidente Donatella FERRANTI. – Interviene il sottosegretario di Stato alla giustizia Cosimo Maria Ferri.

  La seduta comincia alle 14.05.

Schema di decreto legislativo recante disposizioni in materia di non punibilità per particolare tenuità del fatto, a norma dell'articolo 1, comma 1, lettera m), della legge 28 aprile 2014, n. 67.
Atto n. 130.

(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del regolamento, e conclusione – Parere favorevole con condizioni ed osservazioni).

  La Commissione prosegue l'esame dello schema di decreto legislativo in oggetto, rinviato nella seduta del 28 gennaio 2015.

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   Donatella FERRANTI, presidente, ricorda che nella scorsa seduta il relatore ha presentato una proposta di parere. Avverte che oggi il relatore ha presentato una nuova proposta di parere, che contiene una modifica nelle premesse (vedi allegato 1). Avverto altresì che il gruppo Movimento 5 Stelle ha presentato una proposta alternativa di parere (vedi allegato 2) che verrà posta in votazione solo qualora sia respinta la nuova proposta del relatore. Ricorda altresì che la votazione del parere era prevista originariamente per il giorno 28 gennaio e che è stata rinviata ad oggi su richiesta di alcuni gruppi.

  David ERMINI (PD), relatore, illustra la modifica che ha apportato alla sua proposta di parere, sottolineando come questa riprenda una considerazione effettuata nel corso delle audizioni dal Presidente dell'Unione Camere Penali relativamente all'esigenza di prevedere il consenso dell'indagato in merito all'applicazione del nuovo istituto, considerato che questi potrebbe avere interesse all'assoluzione.

  Nicola MOLTENI (LNA) ribadisce la totale contrarietà del proprio gruppo sul provvedimento in esame, che considera estremamente pericoloso in quanto idoneo a determinare conseguenze catastrofiche sulla sicurezza dei cittadini, essendo applicabile a molti reati tutt'altro che bagatellari e persino allo stalking. Si tratta di una forma di depenalizzazione in concreto che crea un'inaccettabile area di impunità. Ritiene molto grave che nessuno dei rilievi sollevati dal proprio gruppo sia stato recepito nella proposta di parere. Invita il Governo a ritirare lo schema di decreto legislativo ed a fare scadere la delega, così come risulta avere fatto con riferimento all'ulteriore delega relativa alle pene alternative al carcere.

  Vittorio FERRARESI (M5S) ricorda come il gruppo del M5S sia contrario al provvedimento in esame ed avesse manifestato la propria ferma contrarietà anche in occasione dell'approvazione della relativa delega legislativa. Ritiene che se il problema è rappresentato dalle carceri sovraffollate, la soluzione corretta sia rappresentata dalla dotazione del sistema giustizia di strumenti, personale e strutture. L'istituto in esame presenta gravi problemi, ritenendo inaccettabile che trovi applicazione per reati puniti nel massimo fino a cinque anni e che sia eccessiva la discrezionalità attribuita al magistrato. Con specifico riferimento alla proposta di parere del relatore, rileva come molte osservazioni e condizioni non siano concretamente recepibili del Governo, che comunque dovrebbe far decadere la delega. Preannunciando il voto contrario su tale proposta, si richiama alla proposta alternativa di parere presentata dal proprio gruppo.

  Alessandro PAGANO (AP) ritiene che il provvedimento in esame sia di buon senso, evitando meccanismi perversi che determinano costi e inefficienze per la giustizia. Condivide la modifica apportata dal relatore alle premesse della sua proposta di parere, relativa all'esigenza di prevedere il consenso dell'indagato in merito all'applicazione del nuovo istituto, considerato che questi potrebbe avere interesse all'assoluzione.

  Daniele FARINA (SEL) rileva come la proposta di parere sia equilibrata e tenga conto degli elementi di criticità emersi nel corso delle audizioni. Dichiara di non condividere le osservazioni del collega Molteni secondo il quale il provvedimento ridurrebbe la sicurezza per i cittadini, ritenendo che, anzi, sia la cosiddetta panpenalizzazione a determinare indirettamente tale effetto perverso. Sottolinea come il provvedimento non determini affatto una forma di depenalizzazione. Valuta negativamente il fatto che il Governo non abbia esercitato la delega relativa alle pene alternative alla detenzione. Preannuncia, infine, il voto favorevole del proprio gruppo sulla proposta di parere del relatore.

  Alfonso BONAFEDE (M5S) ritiene inopportuno emanare un simile provvedimento Pag. 9in un periodo di grave crisi economica. Infatti per ciascuno dei reati cui il nuovo istituto sarà applicabile, compreso il furto semplice e reati molti più gravi, l'interprete potrà infatti individuare una fascia minima di tolleranza, che costituisce una zona franca di non punibilità. Il provvedimento, inoltre, pone seri dubbi di costituzionalità e calpesta i diritti della persona offesa. Esprime, inoltre, forti perplessità sulla questione del bilanciamento delle circostanze. Pur apprezzando il tentativo del relatore di apportare dei correttivi, preannuncia il voto contrario sulla sua proposta di parere.

  Franco VAZIO (PD) rileva come da alcuni degli interventi precedenti sembra che si dimentichi la funzione della pena, che non è solo afflittiva ma anche rieducativa. Sottolinea come, con riferimento al nuovo istituto, sia del tutto erroneo parlare di depenalizzazione. Puntualizza come tale istituto non sia applicabile allo stalking, in quanto questo è un reato abituale.

  Tancredi TURCO (Misto) intervenendo a titolo personale, preannuncia il voto contrario sulla proposta di parere del relatore.

  Gianfranco Giovanni CHIARELLI (FI-PdL) esprime forti perplessità sullo schema di decreto in esame, che è stato adottato solo per evitare le prescrizioni che oggi arrivano a circa il settanta percento dei reati commessi. Viene attribuita una eccessiva discrezionalità al magistrato e quindi si corre il rischio di violare il principio di eguaglianza. L'istituto, inoltre, si applicherà anche a reati di grave allarme sociale. Sarebbe stato quindi più opportuno prevedere un elenco di reati per i quali applicare l'istituto. Vi sono poi delle rilevanti considerazioni dell'Unione delle Camere penali italiane che non sono state recepite. Preannuncia dunque il voto contrario del proprio gruppo sulla proposta di parere del relatore.

  Alessia MORANI (PD) nel replicare al collega Chiarelli, osserva come l'allarme sociale spesso sia creato dalla disinformazione, che nel caso in esame ha fatto passare un istituto processuale come una nuova depenalizzazione. In realtà si tratta di uno strumento utile per deflazionare il dibattimento, dove devono arrivare i reati gravi. Le critiche non tengono conto dell'importanza del vaglio dei giudici. È evidente quindi che l'istituto si applicherà in concreto solo a fatti di particolare tenuità. Valuta favorevolmente la nuova proposta di parere del relatore.

  Stefano DAMBRUOSO (SCpI) preannuncia il voto favorevole del proprio gruppo sulla proposta di parere del relatore, del quale condivide l'impostazione. Condivide anche parte delle preoccupazioni dell'opposizione, laddove si richiama l'attenzione sulla percezione della sicurezza da parte dei cittadini, poiché in concreto alcuni soggetti che hanno commesso dei reati non saranno puniti. D'altra parte sollecita una riflessione sulle inefficienze della giustizia e sull'obiettivo della deflazione del carico giudiziario, anche tenendo conto del fatto che un furto, qualora il soggetto sia recidivo, può essere punito fino a oltre sette anni di reclusione. Occorre pertanto bilanciare attentamente esigenze contrapposte e definire quali siano le priorità.
  Osserva come il provvedimento sia in grado di porre a disposizione degli operatori del diritto uno strumento in più, che potrà produrre risultati apprezzabili, e come l'obiettivo della deflazione sia richiesto anche dalle corti sovranazionali.
  Rileva infine, con rammarico, come nel dibattito relativo al provvedimento in esame spesso abbia sentito dichiarare la piena fiducia nella magistratura, mentre nella sostanza si percepisce il contrario. Esprime dunque l'auspicio che non vi siano perplessità su questo importante aspetto.

  Alessandro PAGANO (AP) osserva come l'istituto sia applicabile anche a reati gravi, ritenendo che sarebbe opportuno elencare tutti i reati inclusi.

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  Giulia SARTI (M5S) ritiene che il provvedimento adotti una soluzione profondamente erronea per risolvere un problema reale. Invece di mettere mano al codice penale per depenalizzare alcuni reati ed aumentare le pene per altri specifici reati che sono di particolare allarme sociale, al fine di deflazionare il carico giudiziario, si opera una sorta di taglio orizzontale che crea un'area di non punibilità. Precisa di non porre alcuna questione relativa alla fiducia nella magistratura, limitandosi a rilevare come, in considerazione dell'ampia discrezionalità attribuita al giudice, è verosimile ritenere che l'istituto in questione verrà applicato in maniera disomogenea sul territorio. Ribadisce la sua contrarietà al provvedimento in esame e alla relativa delega, sottolineando come a nulla valgano i correttivi previsti nella proposta di parere del relatore.

  Marco RONDINI (LNA) ritiene che nella proposta di parere andasse esplicitata in maniera più decisa l'inapplicabilità dell'istituto all'omicidio colposo, ritenendo inaccettabile che il Governo da un lato annunci l'introduzione del reato di omicidio stradale e, dall'altro, depenalizzi reati che a quella fattispecie sarebbero da ricondurre.

  Vittorio FERRARESI (M5S) precisa di ritenere la proposta di parere del relatore in parte condivisibile, essendo quindi il voto contrario del proprio gruppo determinato essenzialmente dalla totale contrarietà al provvedimento.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la nuova proposta di parere favorevole con condizioni ed osservazioni del relatore (vedi allegato 1).

  La seduta termina alle 15.05

SEDE REFERENTE

  Martedì 3 febbraio 2015. — Presidenza del presidente Donatella FERRANTI. – Interviene il sottosegretario di Stato alla giustizia Cosimo Maria Ferri.

  La seduta comincia alle 15.05.

Modifiche al codice penale e al codice di procedura penale per il rafforzamento delle garanzie difensive e la durata ragionevole dei processi e per un maggiore contrasto del fenomeno corruttivo, oltre che all'ordinamento penitenziario per l'effettività rieducativa della pena.
C. 2798 Governo.
(Seguito dell'esame e rinvio. Abbinamento delle proposte di legge C. 370 Ferranti, C. 372 Ferranti, C. 373 Ferranti, C. 408 Caparini, C. 1194 Colletti, C. 1285 Fratoianni, C. 1604 Di Lello, C. 1957 Ermini C. 1966 Gullo, C. 1967 Gullo, C. 2165 Ferranti – Abbinamento della proposta di legge C. 2771 Dorina Bianchi).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato nella seduta del 20 gennaio 2015.

  Donatella FERRANTI, presidente e relatore, avverte che alle proposte di legge in esame è stata abbinata la proposta di legge C. 2771 Dorina Bianchi. Ritiene che La portata del provvedimento, che incide in diverse parti dell'ordinamento sia penale (sostanziale e processuale) che penitenziario, richiede un adeguato approfondimento istruttorio attraverso una indagine conoscitiva, che comunque non dovrà rallentarne l'esame. Per quanto attiene alle audizioni ritiene che queste debbano essere organizzate affrontando ove possibile in maniera sistematica le diverse tematiche oggetto del disegno di legge. Proprio a tal fine ritiene opportuno, come relatrice, sentire i Presidenti delle Commissioni ministeriali il cui lavoro è stato utilizzato dal Governo per redigere il disegno di legge in esame. Si tratta in particolare del Presidente della Corte d'appello di Milano, Giovanni Canzio (modifiche al processo penale) e dei professori Antonio Fiorella (estinzione del reato per condotte riparatorie) e Glauco Giostra (modifica all'ordinamento penitenziario). Insieme al Presidente Canzio ritiene utile sentire il Pag. 11professor Giorgio Spangher, preside della facoltà di giurisprudenza dell'Università La Sapienza di Roma, mentre insieme al professor Fiorella si potrà sentire il professor Marco Pelissero dell'Università di Genova. Saranno naturalmente sentiti anche i rappresentanti dell'Associazione nazionale magistrati anche relativamente alla sezione della Corte di cassazione e delle Camere penali. Invita i rappresentanti dei gruppi ad indicare entro martedì prossimo, 10 febbraio, alle ore 14 i soggetti dei quali chiedono l'audizione.
  Nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 15.10

ATTI DEL GOVERNO

  Martedì 3 febbraio 2015. — Presidenza del presidente Donatella FERRANTI. – Interviene il sottosegretario di Stato alla giustizia Cosimo Maria Ferri.

  La seduta comincia alle 15.10.

Schema di decreto ministeriale concernente regolamento recante disposizioni relative alle forme di pubblicità del codice deontologico e dei suoi aggiornamenti emanati dal Consiglio nazionale forense.
Atto n. 125.

(Esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del regolamento – Parere favorevole).

  La Commissione inizia l'esame dello schema di decreto ministeriale in oggetto.

  Maria Gaetana GRECO (PD), relatore, osserva che lo schema di decreto ministeriale in esame costituisce attuazione dell'articolo 3, comma 4, della legge 247 del 2012 (Nuova disciplina dell'ordinamento della professione forense), che stabilisce che il codice deontologico forense e i suoi aggiornamenti sono pubblicati e resi accessibili a chiunque secondo le disposizioni stabilite con decreto del Ministro della giustizia, adottato ai sensi dell'articolo 17, comma 3, della L. 400/1988. Il Consiglio nazionale forense, ai sensi dell'articolo 35 della L. 247/2012, cura la pubblicazione e la diffusione del Codice deontologico in modo da favorirne la più ampia conoscenza, sentiti i consigli degli ordini forensi circondariali, anche mediante una propria commissione consultiva presieduta dal suo presidente (o da altro consigliere delegato) e formata da componenti del CNF e da consiglieri designati dagli ordini in base al regolamento interno del CNF. Il Codice deontologico è stato emanato dal CNF con Provvedimento 31 gennaio 2014 (la sua entrata in vigore – 60 giorni dopo la pubblicazione nella Gazzetta ufficiale – è avvenuta il 15 dicembre 2014). Lo schema di regolamento, composto da tre articoli, disciplina le modalità attraverso cui è reso pubblico il Codice deontologico relativo all'esercizio della professione forense, adottato dal CNF nonché i suoi aggiornamenti. Resta fermo che trattasi di pubblicità ulteriore del Codice rispetto a quella legale, stabilità sulla base della pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica. L'articolo 1 definisce l'oggetto del regolamento ovvero la previsione delle forme di pubblicità del codice deontologico forense, stabilite dal successivo articolo 2. L'articolo 2 individua le modalità di pubblicazione e di accessibilità a chiunque del codice deontologico forense prevedendone la pubblicazione sui siti Internet del Consiglio nazionale forense, della Cassa nazionale di previdenza e assistenza forense nonché dei Consigli degli ordini circondariali degli avvocati. Viene precisato che resta ferma la previsione dell'entrata in vigore del Codice e dei suoi aggiornamenti 60 giorni dopo la sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale. L'articolo 3 concerne la clausola di invarianza finanziaria derivante dall'attuazione del regolamento.
  Formula quindi una proposta di parere favorevole.

  Donatella FERRANTI, presidente e relatore, nessun altro chiedendo di intervenire e non essendovi obiezioni, pone in Pag. 12votazione la proposta di parere della relatrice.

  La Commissione approva la proposta di parere favorevole della relatrice.

  La seduta termina alle 15.20.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 15.20 alle 15.25.

INTERROGAZIONI

  Martedì 3 febbraio 2015. — Presidenza del presidente Donatella FERRANTI. – Interviene il sottosegretario di Stato alla giustizia Cosimo Maria Ferri.

  La seduta comincia alle 15.25

5-03918 Ferraresi: Sulla situazione della sede giudiziaria di Modena.

  Vittorio FERRARESI (M5S) rinuncia ad illustrare l'interrogazione in titolo.

   Il sottosegretario Cosimo Maria FERRI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3).

  Vittorio FERRARESI (M5S), replicando, si dichiara solo parzialmente soddisfatto della risposta fornita, invitando il Governo ad un intervento più solerte e deciso per risolvere le problematiche illustrate nell'atto di sindacato ispettivo. In considerazione delle dimensioni e della complessità degli affari trattati dall'ufficio giudiziario in questione è infatti assolutamente necessario un numero di magistrati superiore a quello previsto dalla pianta organica.

5-02644 Businarolo: Sui requisiti di nomina dei curatori fallimentari.

  Francesca BUSINAROLO (M5S) rinuncia ad illustrare l'interrogazione in titolo.

  Il sottosegretario Cosimo Maria FERRI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 4).

  Francesca BUSINAROLO (M5S) replicando, osserva come il Governo confermi l'assenza di criteri per la trasparente assegnazione degli incarichi ai curatori fallimentari e per una corretta rotazione degli stessi e, comunque, non risponda al quesito posto, che si riferisce al Tribunale di Vicenza. Evidenzia quindi la necessità di affrontare con estrema attenzione la delicata problematica delle nomine dei curatori ed anche della liquidazione dei relativi compensi, riservandosi ulteriori iniziative, anche legislative, in proposito.

  Donatella FERRANTI, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

  La seduta termina alle 15.45.

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