CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 20 gennaio 2015
372.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Bilancio, tesoro e programmazione (V)
COMUNICATO
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INTERROGAZIONI

  Martedì 20 gennaio 2015. — Presidenza del vicepresidente Barbara SALTAMARTINI. – Interviene il sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri Graziano Delrio.

  La seduta comincia alle 14.

5-04418 Palese: Sulla decurtazione delle risorse destinate al piano di azione per la coesione.

  Barbara SALTAMARTINI, presidente, avverte che, ai sensi dell'articolo 132 del Regolamento, nello svolgimento di interrogazioni a risposta ordinaria, dopo la risposta del rappresentante del Governo, l'interrogante potrà replicare per non più di cinque minuti per dichiarare se sia stato o no soddisfatto della risposta.

  Il sottosegretario Graziano DELRIO, giudicando fondate le questioni poste dall'interrogante, ricorda che, la legge 23 dicembre 2014, n. 190 (legge di stabilità 2015), all'articolo 1, commi 122 e 123, dispone che al finanziamento degli sgravi contributivi per le assunzioni a tempo indeterminato si provvede, per un importo Pag. 45di 3,5 miliardi di euro, attraverso una riprogrammazione delle risorse del Piano di Azione Coesione (PAC), attribuendo al Gruppo di Azione il compito di individuarle, entro il termine di 60 giorni a decorrere dal 1o gennaio 2015 (data di entrata in vigore della citata legge), tra quelle che, dal sistema di monitoraggio del Dipartimento della Ragioneria generale dello Stato del Ministero dell'economia e delle finanze, risultano non ancora impegnate alla data del 30 settembre 2014.
  Evidenzia inoltre che il PAC è intervenuto, come ricordato anche dall'interrogante, a partire dalla fine del 2011, attraverso una revisione delle scelte di investimento già compiute con lo scopo, da un lato, di mettere in salvaguardia interventi e risorse i cui tempi di attuazione non risultavano coerenti con i tempi della rendicontazione sui programmi comunitari e, dall'altro, di avviare nuove azioni e progetti, maggiormente aderenti al mutato contesto economico, alcuni dei quali di natura prototipale che, in base agli esiti, si sarebbero potuti riprendere nella programmazione 2014-2020. La destinazione al PAC di una parte del cofinanziamento nazionale dei programmi comunitari era finalizzata a ridurre il valore dei Programmi operativi interessati, in profondo ritardo attuativo. Sottolinea quindi come il PAC abbia consentito di sopperire alle inefficienze delle diverse amministrazioni, in particolare di quelle titolari di alcuni Programmi operativi nazionali (inclusi i POIN) e regionali dell'Obiettivo Convergenza, «salvaguardandoli» dalla certezza del disimpegno automatico delle risorse, e come ancora oggi le recenti adesioni al PAC, che riguardano anche altre amministrazioni regionali e centrali, sono finalizzate ad evitare di incorrere nella perdita delle risorse. In assenza del Piano di Azione Coesione, infatti, molte delle amministrazioni, che nel corso degli anni vi hanno aderito, non avrebbero raggiunto i target di spesa fissati dai regolamenti comunitari e avrebbero perso definitivamente sia le risorse comunitarie sia la corrispondente quota di cofinanziamento statale, che sarebbe tornata nella piena disponibilità dello Stato.
  Prosegue evidenziando che le risorse derivanti dalla riduzione della quota del cofinanziamento statale dei Programmi operativi, già oggetto di assegnazione da parte dell'Ispettorato generale per i rapporti finanziari con l'Unione europea – IGRUE – del Ministero dell'economia e delle finanze alle amministrazioni responsabili della gestione e dell'attuazione delle risorse PAC, ammontano complessivamente a circa 9,2 miliardi di euro e che la disponibilità delle risorse PAC è stata resa effettiva dal mese di aprile 2013, per circa 5,9 miliardi di euro con il decreto IGRUE del 23 aprile 2013, n. 25, e dal mese di agosto 2013, per il restante importo, con i decreti IGRUE n. 47 e n. 48 del 7 agosto 2013. Segnala inoltre che la copertura finanziaria dei progetti a valere sul PAC era comunque assicurata sia sotto il profilo programmatico sia sotto quello contabile e che, in tal modo, i progetti estrapolati dal Programma potevano essere attuati oltre le scadenze temporali della programmazione comunitaria, ma restavano e restano comunque vincolati a cronoprogrammi di attuazione che fissano tempi di avvio e di conclusione degli interventi.
  Osserva che, a distanza di più di tre anni dall'avvio del PAC, si continuano a registrare inefficienze anche per quanto riguarda l'attuazione: infatti, a fronte dei 9,2 miliardi di euro già assegnati, dal sistema di monitoraggio del Dipartimento della Ragioneria generale dello Stato del Ministero dell'economia e delle finanze, risultano impegni giuridicamente vincolanti pari a circa 2,4 miliardi di euro. Le inefficienze e i ritardi riguardano anche gli aspetti procedurali: infatti, quasi tutti gli interventi del PAC registrano ritardi consistenti rispetto ai cronoprogrammi approvati ed alcuni interventi non risultano neppure avviati. Evidenzia inoltre che, ai citati 9,2 miliardi di euro assegnati, vanno aggiunti i 2,3 miliardi di euro provenienti Pag. 46da ulteriori riprogrammazioni dei Programmi operativi, ed oggetto dei prossimi decreti dell'IGRUE.
  Ricorda poi che il monitoraggio del PAC e la conseguente possibile riprogrammazione erano previsti già da una norma precedente a quella citata dall'interrogante, ovvero l'articolo 4, comma 3, del decreto-legge n. 76 del 2013, che stabilisce la competenza del Gruppo di azione in relazione al monitoraggio periodico finalizzato anche ad una possibile riprogrammazione. Inoltre le amministrazioni interessate sono state avvisate con nota del 5 settembre 2014, dall'amministrazione competente per il coordinamento dei fondi, ora Agenzia, dell'avvio del monitoraggio e della conseguente possibile riprogrammazione legata alle risorse non coperte da impegni giuridicamente vincolanti, non figuranti nella Banca Dati Unitaria dell'IGRUE alla data del 30 settembre 2014.
  Sottolinea che, in un momento di crisi economica e sociale come quella che sta vivendo l'Italia in questi anni, il Governo ha ritenuto ingiustificabile tenere bloccate risorse disponibili e non utilizzate e, pertanto, ha operato la scelta di destinare parte delle risorse del PAC non impegnate alle misure per l'occupazione stabile dei lavoratori, risorse che in parte, comunque, ricadranno sui territori da cui provengono. Il Governo ha infatti agito nella consapevolezza che, in questa fase della programmazione della politica di coesione, sono state destinate alle Regioni meno sviluppate molte risorse, provenienti non solo dal bilancio comunitario per il periodo 2014-2020, ma anche dal bilancio nazionale, in particolare attraverso i cosiddetti «Programmi paralleli» ed il Fondo sviluppo e coesione. Considerata la continuità e la sovrapposizione tra i due periodi di programmazione comunitaria, le difficoltà di realizzazione e di attuazione dimostrate dalle amministrazioni statali e regionali che hanno aderito al PAC e le ingenti risorse a disposizione delle stesse amministrazioni che attuano la politica di coesione, evidenzia che gli interventi che saranno oggetto di riprogrammazione ai sensi dell'articolo 1, commi 122 e 123, della legge di stabilità, e che comunque, come ricorda, non sono avviati, potranno trovare copertura finanziaria sia attraverso le risorse sopra menzionate, sia attraverso una rimodulazione delle risorse PAC che, anche al netto della riprogrammazione in atto, ammontano a circa 8 miliardi di euro.
  Ciò premesso, in ottemperanza alle disposizioni di legge, comunica che le amministrazioni di coordinamento del PAC, componenti del Gruppo di Azione, hanno avviato un'attività di monitoraggio puntuale e stanno procedendo all'istruttoria delle informazioni disponibili, al fine di individuare le risorse riprogrammabili. Conferma al riguardo che, trattandosi di un bacino di risorse ampio, sarà assicurata attenzione nel considerare anche gli aspetti del possibile contenzioso fra autorità di gestione e beneficiari in presenza di impegni nascenti da fasi di negoziazione concluse.
  Conclude evidenziando che il Governo ha chiaramente espresso l'intenzione di non operare alcuna deroga alla disciplina introdotta dai commi 122 e 123 dell'articolo 1 della legge di stabilità per il 2015, in quanto si tratta di risorse dei cittadini, che devono essere utilizzate in favore dei cittadini stessi. Si riserva comunque la possibilità di indicare tassativamente alcune fattispecie, come l'assunzione di obbligazione da parte delle amministrazioni, o il mancato perfezionamento della notifica dell'impegno, che possono essere equiparate, in sede di applicazione dei citati commi 122 e 123, all'impegno delle risorse.

  Rocco PALESE (FI-PdL) ringrazia il sottosegretario per la completezza e la rapidità della risposta e apprezza la volontà del Governo di non operare deroghe alla disciplina introdotta dalla legge di stabilità per il 2015. Sottolinea le responsabilità politiche delle amministrazioni, non solo quelle del Sud, in relazione ai ritardi nell'impegno delle risorse e si augura che l'azione intrapresa dal Governo possa risolvere l'annosa questione del mancato utilizzo delle risorse PAC. Osserva però che la suddetta legge di Pag. 47stabilità fissa il termine per l'impegno delle risorse al 30 settembre 2014, ovvero in un momento precedente al 1o gennaio 2015, data di entrata in vigore della legge stessa. Pur riconoscendo che le amministrazioni erano già state avvertite, precedentemente all'approvazione della legge di stabilità, della perdita delle risorse PAC in assenza del loro utilizzo, chiede che sia approvato un emendamento al disegno di legge di conversione del decreto-legge n. 192 del 2014, recante proroga di termini previste da disposizioni legislative, per posticipare al 31 dicembre 2014 il termine di cui all'articolo 1, comma 122, della legge di stabilità 2015, introducendo eventualmente nella norma anche le fattispecie che possono essere equiparate all'impegno, alle quali il sottosegretario ha fatto testé riferimento.

  Barbara SALTAMARTINI, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

  La seduta termina alle 14.20.

SEDE CONSULTIVA

  Martedì 20 gennaio 2015. — Presidenza del vicepresidente Barbara SALTAMARTINI. – Interviene il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Paola De Micheli.

  La seduta comincia alle 14.20.

Istituzione del «Premio biennale di ricerca Giuseppe Di Vagno» e disposizioni per il potenziamento della biblioteca e dell'archivio storico della Fondazione Di Vagno, per la conservazione della memoria del deputato socialista assassinato il 25 settembre 1921.
C. 1092-B, approvato dalla Camera e modificato dal Senato.
(Parere alla VII Commissione).
(Esame e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

  Lello DI GIOIA (Misto-PSI-PLI), relatore, ricorda che il provvedimento, recante Istituzione del «Premio biennale di ricerca Giuseppe Di Vagno» e disposizioni per il potenziamento della biblioteca e dell'archivio storico della Fondazione Di Vagno, per la conservazione della memoria del deputato socialista assassinato il 25 settembre 1921, già approvato dalla Camera, è stato modificato dal Senato.
  In particolare segnala che, rispetto al testo approvato dalla Camera, è stata posticipata al 2015 sia la decorrenza del contributo una tantum pari a 100.000 euro per la Fondazione Giuseppe Di Vagno sia quella del premio Di Vagno, pari a 40.000 euro, assegnato ogni biennio.
  Fa presente che alla copertura degli oneri si provvede mediante corrispondente riduzione della proiezione per l'anno 2015 dello stanziamento del fondo speciale di parte corrente dei Fondi di riserva e speciali relativi al triennio 2014-2016, parzialmente utilizzando l'accantonamento relativo al Ministero dell'economia e delle finanze.
  Evidenzia che il provvedimento fa riferimento ancora ai Fondi speciali relativi al triennio 2014-2016. Ritiene tuttavia, come già avvenuto in casi analoghi, al fine di evitare un ulteriore esame da parte del Senato, di non aggiornare il riferimento ai suddetti Fondi speciali nel presupposto che il richiamo all'utilizzo dei fondi speciali per il triennio 2014-2016, sia inteso riferito al bilancio per il triennio 2015-2017. Al riguardo, ritiene opportuna una conferma da parte del Governo.
  Ciò premesso, segnala, comunque, che l'accantonamento del quale è previsto l'utilizzo reca le necessarie disponibilità e una specifica voce programmatica.

  Il sottosegretario Paola DE MICHELI conferma che il richiamo all'utilizzo dei fondi speciali per il triennio 2014-2016 deve intendersi riferito al bilancio per il triennio 2015-2017.

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   Lello DI GIOIA (Misto-PSI-PLI), relatore, formula pertanto la seguente proposta di parere:
  «La V Commissione,
   esaminato il progetto di legge C. 1092-B, approvato dalla Camera e modificato dal Senato, recante Istituzione del «Premio biennale di ricerca Giuseppe Di Vagno» e disposizioni per il potenziamento della biblioteca e dell'archivio storico della Fondazione Di Vagno, per la conservazione della memoria del deputato socialista assassinato il 25 settembre 1921;
   preso atto dei chiarimenti forniti dal Governo, da cui si evince che il riferimento all'utilizzo dei Fondi speciali per il triennio 2014-2016 deve intendersi riferito al bilancio per il triennio 2015-2017;

  esprime

PARERE FAVOREVOLE».

  Il sottosegretario Paola DE MICHELI concorda con la proposta di parere favorevole formulata dal relatore.

  La Commissione approva la proposta di parere del relatore.

Ratifica ed esecuzione dell'Accordo tra il Governo della Repubblica italiana ed il Governo della Repubblica del Kazakhstan sulla cooperazione militare, fatto a Roma il 7 giugno 2012.
C. 2659 Governo.
(Parere alla III Commissione).
(Esame e conclusione – Parere favorevole, con condizioni volte a garantire il rispetto dell'articolo 81 della Costituzione).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

  Gianfranco LIBRANDI (SCpI), relatore, ricorda che il disegno di legge in esame, corredato di relazione tecnica, autorizza la ratifica e l'esecuzione dell'Accordo tra il Governo della Repubblica italiana ed il Governo della Repubblica del Kazakhstan sulla cooperazione militare, fatto a Roma il 7 giugno 2012. Segnala in particolare che le norme dell'Accordo prevedono che la cooperazione bilaterale tra Italia e Kazakhstan in materia militare si realizzi attraverso visite ufficiali tra le rispettive delegazioni, scambio di esperienze e di informazioni, partecipazione a incontri con finalità formative (articolo 3). Riguardo alla ripartizione delle spese per l'esecuzione dell'Accordo, evidenzia che la Parte ospitante dovrà garantire i trattamenti medici di emergenza ai membri della delegazione ospite, nonché i servizi di trasporto sul proprio territorio; mentre sono a carico della Parte inviante le spese di trasporto della propria delegazione per e dal territorio della Parte ospitante, nonché le spese di vitto ed alloggio (articolo 8). Preso atto dei dati e degli elementi forniti dalla relazione tecnica, ritiene di non avere osservazioni da formulare per quanto riguarda i profili di quantificazione.
  Con riferimento all'articolo 3 del disegno di legge, recante la copertura finanziaria dell'onere derivante dall'attuazione della legge, valutato in 5.128 euro ad anni alterni a decorrere dall'anno 2014, segnala che al suddetto onere si provvede mediante corrispondente riduzione dello stanziamento del fondo speciale di parte corrente iscritto, ai fini del bilancio triennale 2014-2016, nell'ambito del programma «Fondi di riserva e speciali» della missione «Fondi da ripartire» dello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno 2014, allo scopo parzialmente utilizzando l'accantonamento relativo al Ministero degli affari esteri.
  Evidenzia inoltre che il comma 2 dell'articolo 3 dispone che, ai sensi dell'articolo 17, comma 12, della legge 31 dicembre 2009, n. 196, il Ministro della difesa provvede al monitoraggio degli oneri di cui alla presente legge e riferisce in merito al Ministro dell'economia e delle finanze e che, nel caso si verifichino o siano in procinto di verificarsi scostamenti rispetto alle disposizioni del comma 1, il Ministro dell'economia e delle finanze, sentito il Pag. 49Ministro della difesa, provvede con proprio decreto alla riduzione, nella misura necessaria alla copertura finanziaria del maggior onere risultante dall'attività di monitoraggio, delle dotazioni finanziarie destinate alle spese di missione nell'ambito del programma «Pianificazione generale delle Forze Armate e approvvigionamenti militari» e, comunque, della missione «Difesa e sicurezza del territorio» dello stato di previsione del Ministero della difesa per l'anno 2014. Si intende corrispondentemente ridotto, per il medesimo anno, di un ammontare pari all'importo dello scostamento, il limite di cui all'articolo 6, comma 12, del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n. 122, e successive modificazioni.
  Con riferimento al menzionato articolo 3, recante la copertura finanziaria e la clausola di salvaguardia, in considerazione della conclusione dell'esercizio finanziario 2014 e dell'approvazione dei nuovi fondi speciali relativi al triennio 2015-2017 ai sensi della legge di stabilità per il 2015 (legge n. 190 del 2014), giudica necessario aggiornare la copertura finanziaria prevista dal comma 1 dell'articolo 3, posticipando la decorrenza degli oneri relativi alle spese di missione al 2015 e modificando il riferimento ai Fondi speciali 2014-2016 con quello relativo ai Fondi speciali 2015-2017.
  Con riferimento alla clausola di salvaguardia ritiene necessario che il Governo confermi, anche in considerazione delle numerose disposizioni che hanno previsto riduzioni delle dotazioni di bilancio, che l'eventuale attivazione della medesima non pregiudichi gli interventi già previsti a legislazione vigente a valere sulla missione e i programmi interessati («Pianificazione generale delle Forze armate e approvvigionamenti militari» e gli altri programmi della missione «Difesa e sicurezza del territorio»). Segnala, tuttavia, che al fine di evitare una dequalificazione della spesa andrebbe modificata la formulazione della disposizione facendo riferimento non in generale alle dotazioni finanziarie destinate alle spese di missione, come previsto dalla norma, ma a quelle di parte corrente.
  Segnala, infine, l'opportunità, data la natura permanente degli oneri, di eliminare il riferimento all'anno 2014 contenuto nel comma 2 dell'articolo 3.

  Il sottosegretario Paola DE MICHELI, confermando che l'eventuale attivazione della clausola di salvaguardia prevista dall'articolo 3, comma 2, non pregiudicherà gli interventi già previsti a legislazione vigente a valere sulla missione «Difesa e sicurezza del territorio» dello stato di previsione del Ministero della difesa, deposita agli atti della Commissione una nota tecnica predisposta dalla Ragioneria generale dello Stato (vedi allegato).

  Gianfranco LIBRANDI (SCpI), relatore, formula quindi la seguente proposta di parere:
  «La V Commissione,
   esaminato il progetto di legge C. 2659 Governo, recante Ratifica ed esecuzione dell'Accordo tra il Governo della Repubblica italiana ed il Governo della Repubblica del Kazakhstan sulla cooperazione militare, fatto a Roma il 7 giugno 2012;
   preso atto dei chiarimenti forniti dal Governo, da cui si evince che l'eventuale attivazione della clausola di salvaguardia prevista dall'articolo 3, comma 2, non pregiudicherà gli interventi già previsti a legislazione vigente a valere sulla missione «Difesa e sicurezza del territorio» dello stato di previsione del Ministero della difesa;
  rilevata la necessità:
   di aggiornare la copertura finanziaria prevista dal comma 1 dell'articolo 3, in considerazione della conclusione dell'esercizio finanziario 2014 e dell'approvazione dei nuovi fondi speciali relativi al triennio 2015-2017 ai sensi della legge n. 190 del 2014, posticipando la decorrenza degli oneri relativi alle spese di missione al 2015 Pag. 50e modificando il riferimento ai Fondi speciali 2014-2016 con quello relativo ai Fondi speciali 2015-2017;
   di modificare la formulazione della disposizione di cui all'articolo 3, comma 2, facendo riferimento non in generale alle dotazioni finanziarie destinate alle spese di missione, ma a quelle di parte corrente, e di eliminare il riferimento all'anno 2014 contenuto nel comma 2 dell'articolo 3 data la natura permanente degli oneri prevista dal comma 1 del medesimo articolo 3,
  esprime

PARERE FAVOREVOLE

  con le seguenti condizioni, volte a garantire il rispetto dell'articolo 81 della Costituzione:
   all'articolo 3, sostituire il comma 1 con il seguente: 1. All'onere derivante dall'attuazione della presente legge, valutato in euro 5.128 ad anni alterni a decorrere dall'anno 2015, si provvede mediante corrispondente riduzione dello stanziamento del fondo speciale di parte corrente iscritto, ai fini del bilancio triennale 2015-2017, nell'ambito del programma «Fondi di riserva e speciali» della missione «Fondi da ripartire» dello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno 2015, allo scopo parzialmente utilizzando l'accantonamento relativo al Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale.
  Conseguentemente, al medesimo articolo 3, comma 2, secondo periodo, dopo le parole: dotazioni finanziarie aggiungere le seguenti: di parte corrente e sopprimere le parole: per l'anno 2014.
  Conseguentemente, al medesimo articolo 3, comma 2, terzo periodo, sostituire le parole: per il medesimo anno con le seguenti: per l'anno in cui si verifichino o siano in procinto di verificarsi gli scostamenti di cui al precedente periodo».

  Il sottosegretario Paola DE MICHELI concorda con la proposta di parere formulata dal relatore.

  La Commissione approva la proposta di parere del relatore.

Ratifica ed esecuzione della Convenzione internazionale per la protezione di tutte le persone dalle sparizioni forzate adottata dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 20 dicembre 2006.
C. 2674 Governo e abb.
(Parere alla III Commissione).
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

  Giampiero GIULIETTI (PD), relatore, evidenzia che il disegno di legge autorizza la ratifica e l'esecuzione della Convenzione internazionale per la protezione di tutte le persone dalle sparizioni forzate, adottata dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite il 20 dicembre 2006, e che l'articolo 2 della Convenzione definisce «sparizione forzata» «l'arresto, la detenzione o il rapimento delle persone da parte o con l'autorizzazione, il supporto o l'acquiescenza di uno Stato o organizzazione politica, che in seguito rifiutino di riconoscere la privazione della libertà o di dare informazioni sulla sorte di tali persone o sul luogo ove le stesse si trovano, nell'intento di sottrarle alla protezione della legge per un prolungato periodo di tempo». Segnala che il testo del provvedimento è corredato di relazione tecnica.
  Con specifico riferimento ai profili di natura finanziaria fa presente che andrebbero meglio precisati i profili applicativi dell'articolo 24, comma 6, della Convenzione (tutela dello status giuridico delle persone scomparse e dei loro parenti in termini di prestazioni previdenziale, di condizioni finanziarie e di stato patrimoniale). In particolare, andrebbe chiarito se le misure previste dal testo possano costituire il presupposto per la corresponsione di contributi o, comunque, di erogazioni di natura finanziaria in favore delle persone scomparse o dei loro familiari.
  Non ha osservazioni da formulare, in merito ai profili di quantificazione, con riferimento alle norme che prevedono il riconoscimento di misure di riparazione e Pag. 51di indennizzo (articolo 24, commi 4 e 5). In proposito prende atto di quanto affermato dalla relazione tecnica circa il carattere eventuale e non prevedibile nell'ammontare degli oneri in questione, per i quali si potrà fare ricorso al Fondo di riserva per le spese obbligatorie.

  Il sottosegretario Paola DE MICHELI, evidenziando la necessità di acquisire i pareri dei ministeri competenti, si riserva di fornire in altra seduta i chiarimenti sulle questioni sollevate dal relatore.

  Barbara SALTAMARTINI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 14.30.

DELIBERAZIONE DI RILIEVI SU ATTI DEL GOVERNO

  Martedì 20 gennaio 2015. — Presidenza del vicepresidente Barbara SALTAMARTINI. – Interviene il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Paola De Micheli.

  La seduta comincia alle 14.30.

Schema di decreto legislativo recante attuazione della direttiva 2008/8/CE che modifica la direttiva 2006/112/CE sul luogo delle prestazioni di servizi.
Atto n. 129.
(Rilievi alla VI Commissione).
(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 96-ter, comma 2, del regolamento, e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame dello schema di decreto legislativo in oggetto, rinviato nella seduta del 14 gennaio 2015.

  Barbara SALTAMARTINI, presidente, ricorda che nella precedente seduta il relatore aveva chiesto al rappresentante del Governo alcuni chiarimenti in relazione al provvedimento in esame.

  Il sottosegretario Paola DE MICHELI chiede di disporre di tempo ulteriore, per effettuare i dovuti approfondimenti istruttori sulle questioni evidenziate dal relatore.

  Barbara SALTAMARTINI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 14.35.

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