CAMERA DEI DEPUTATI
Domenica 21 dicembre 2014
363.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Bilancio, tesoro e programmazione (V)
COMUNICATO
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SEDE REFERENTE

  Domenica 21 dicembre 2014. — Presidenza del presidente Francesco BOCCIA, indi del vicepresidente Barbara SALTAMARTINI. – Intervengono il viceministro dell'economia e delle finanze, Enrico Morando, e il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze, Pier Paolo Baretta.

  La seduta comincia alle 10.15.

Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (Legge di stabilità 2015).
C. 2679-bis-B Governo, approvato dalla Camera e modificato dal Senato.
Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2015 e bilancio pluriennale per il triennio 2015-2017 e relativa nota di variazione.
C. 2680-B Governo, approvato dalla Camera e modificato dal Senato.
(Esame congiunto e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame congiunto dei provvedimenti.

  Paolo TANCREDI (AP), relatore per il disegno di legge di bilancio, soffermandosi esclusivamente sulle modifiche introdotte dal Senato, approvate durante l'esame in Pag. 15Assemblea, fa presente che in tale sede sono stati approvati due emendamenti riferiti, rispettivamente, all'articolo 2 relativo allo stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze e all'articolo 17, recante disposizioni diverse, nonché due emendamenti riferiti alla tabella 2.
  Rileva, in particolare, che il primo emendamento ha inserito nell'elenco allegato allo stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze, concernente capitoli per i quali può essere previsto il prelievo dal Fondo spese obbligatorie e d'ordine di cui all'articolo 26 della legge n. 196 del 2009, anche il capitolo 3931 di nuova istituzione, relativo alle spese di contenzioso in materia di giochi e lotterie.
  Segnala che l'emendamento riferito all'articolo 17, invece, autorizza il Ministro dell'economia e delle finanze ad apportare, con propri decreti, le variazioni di bilancio occorrenti per la ripartizione, tra le diverse finalità di spesa, delle risorse finanziarie iscritte negli stati di previsione del Ministero dello sviluppo economico e del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare ai sensi dell'articolo 19, commi 2 e 3, del decreto legislativo 13 marzo 2013, n. 30, che disciplina i proventi delle aste, relative allo scambio di quote di emissione di gas a effetto serra.
  Osserva che le modifiche apportate alla tabella 2 relativa allo stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze hanno previsto, in primo luogo, il trasferimento di risorse dal predetto stato di previsione, per un ammontare pari a 470 milioni di euro per ciascuno degli anni 2015, 2016 e 2017, a quello degli affari esteri e della cooperazione internazionale. Tale trasferimento si rende necessario per tenere conto dei riflessi finanziari apportati dall'articolo 6 della legge n. 125 del 2014, che ha assegnato al Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale la responsabilità delle relazioni con l'Unione europea con riferimento agli strumenti finanziari europei in materia di aiuto allo sviluppo. In secondo luogo, hanno previsto il trasferimento di risorse, per un ammontare pari a circa 69 milioni di euro per l'anno 2015, a 66 milioni di euro per l'anno 2016 e a 64 milioni di euro per l'anno 2017, da una missione all'altra dello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze al fine di garantire una migliore definizione degli obiettivi perseguiti con le risorse allocate nel Fondo per gli interventi del servizio civile nazionale.
  Rileva, infine, che, in seguito all'approvazione della seconda nota di variazione contenente gli effetti finanziari delle modifiche introdotte al disegno di legge di stabilità dal Senato, i totali generali della spesa in termini di competenza sono stati modificati e sono pari a euro 847.307.874.201 per l'anno 2015, a euro 825.078.053.114 per l'anno 2016 e a euro 865.509.021.883 per l'anno 2017 e, in termini di cassa, sono pari a euro 858.286.495.917 per l'anno 2015, a euro 834.415.797.209 per l'anno 2016 e a euro 874.910.441.879 per l'anno 2017.

  Mauro GUERRA (PD), relatore per il disegno di legge di stabilità, sottolinea preliminarmente che il Senato ha, da una parte, sostanzialmente confermato le modifiche ed integrazioni introdotte dalla Camera, mentre dall'altra ha introdotte nuove disposizioni volte ad affrontare e risolvere rilevanti questioni che la stessa Camera aveva rinviato a quel ramo del Parlamento perché non sufficientemente istruite in prima lettura, che sono state poi elaborate anche tenendo conto delle indicazioni ed il dibattito svoltosi presso la Camera.
  Sul piano metodologico, ritiene che dall'esame parlamentare del disegno di legge di stabilità si abbia una ulteriore conferma della necessità di uniformare i criteri di tale esame presso i due rami del Parlamento, con particolare riferimento a quelli relativi all'ammissibilità degli emendamenti.
  Per quanto riguarda il merito del disegno di legge di stabilità, premette che si soffermerà esclusivamente sulle modifiche introdotte dal Senato, evidenziando che il testo approvato dall'altro ramo del Parlamento consta di un solo articolo.Pag. 16
  Il comma 6 incrementa da 5 a 10 milioni di euro la dotazione per il 2015 del fondo per il sostegno delle imprese che si uniscono in associazioni temporanea di impresa (ATI) o in raggruppamento temporaneo di imprese (RTI) al fine di promuovere la digitalizzazione delle imprese. Condizioni per l'accesso ai finanziamenti è che l'impresa sia costituita da almeno 15 individui. Ai contributi possono accedere anche le reti di impresa: al Senato è stata soppressa la previsione che tali reti d'impresa debbano avere soggettività giuridica e debbano essere dotate di partita IVA.
  I commi 7 e 8, inseriti al Senato, modificano le modalità di erogazione della garanzia del Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese. Più in particolare la garanzia:
   è destinata ad imprese con non più di 499 dipendenti, venendo di conseguenza meno il riferimento alle piccole e medie imprese;
   è concessa nell'ambito delle disponibilità finanziarie del Fondo, che invece attualmente può esser erogata fino al raggiungimento di un ammontare massimo di risorse, pari a complessivi euro 100 milioni (articolo 4 del decreto ministeriale 24 aprile 2013).

  I commi 9 e 10 istituiscono nello stato di previsione del Ministero dei beni e delle attività culturali, il Fondo per la tutela del patrimonio culturale, con una dotazione di 100 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2016 al 2020. Il comma 10, in particolare stabilisce le modalità di utilizzo delle risorse del fondo, attraverso l'approvazione di un programma triennale. Al Senato è stata inserita la previsione di un parere delle competenti Commissioni parlamentari sul programma triennale.
  Il comma 11, inserito al Senato, estende la possibilità di fruire delle agevolazioni fiscali introdotte con il c.d. ART-BONUS (articolo 1 del decreto-legge n. 83 del 2014) anche per le erogazioni di sostegno delle fondazioni lirico-sinfoniche e dei teatri di tradizione.
  Il comma 18, inserito al Senato, dispone che la regolarità contributiva del cedente dei crediti certificati mediante piattaforma elettronica sia definitivamente attestata dal DURC (Documento unico di regolarità retributiva).
  Il comma 21, inserito al Senato, introduce un credito d'imposta IRAP nei confronti dei soggetti passivi che non si avvalgono di dipendenti nell'esercizio della propria attività, pari al 10 per cento dell'imposta lorda determinata secondo le regole generali. Tale credito d'imposta è utilizzabile esclusivamente in compensazione.
  Il comma 48, inserito al Senato, modificando l'articolo 16-bis del TUIR, estende da sei mesi a diciotto mesi il periodo di tempo entro il quale le imprese di costruzione o ristrutturazione (ovvero le cooperative edilizie) devono vendere o assegnare l'immobile oggetto di interventi di restauro e risanamento conservativo e di ristrutturazione edilizia (riguardanti l'intero fabbricato) per beneficiare della detrazione per ristrutturazione edilizia (al 50 per cento nel 2015, successivamente al 36 per cento).
  I commi 50 e 51, inseriti al Senato, prevedono uno stanziamento complessivo di 135 milioni di euro nel triennio 2015-2017 (45 milioni per ciascuno degli anni 2015, 2016 e 2017) al fine di proseguire le bonifiche dei siti di interesse nazionale (SIN) contaminati dall'amianto. Una quota dello stanziamento, pari a 25 milioni annui, è destinata ai comuni di Casale Monferrato e Napoli-Bagnoli. Il comma 51 demanda ad un decreto del Ministero dell'ambiente, da emanare entro il 15 febbraio 2015, l'individuazione delle citate risorse da trasferire a ciascun beneficiario.
  Il comma 52 stabilisce che rimane acquisita al bilancio della Presidenza del Consiglio e destinata al fondo emergenze nazionali (articolo 5, comma 5-quinquies, della legge n. 225 del 1992) una quota di 60 milioni di euro destinati al pagamento di mutui e prestiti a seguito di calamità naturali (ai sensi dell'articolo 2 del DPCM 28 ottobre 2014). Al Senato è stata inserita la previsione che i risultati degli interventi Pag. 17finanziati con il Fondo delle emergenze nazionali e l'ammontare delle risorse destinate a ciascun intervento siano pubblicati nel sito della Presidenza del Consiglio dei ministri e resi disponibili in formato dati di tipo aperto (open data).
  Il comma 53, inserito al Senato, consente l'utilizzo, nel limite massimo di 8 milioni di euro, delle risorse giacenti sulla contabilità speciale n. 5459, al fine di fronteggiare le conseguenze derivanti dagli eventi atmosferici del 9-13 ottobre 2014, che hanno interessato Genova e la sua provincia e alcuni comuni della provincia della Spezia, per i quali è stato dichiarato lo stato di emergenza dal Consiglio dei ministri lo scorso 30 ottobre 2014.
  I commi da 54 a 89 istituiscono, per gli esercenti attività di impresa, arti e professioni in forma individuale, un regime forfetario di determinazione del reddito da assoggettare ad un'unica imposta sostituiva di quelle dovute, con l'aliquota del 15 per cento. Per accedere al regime agevolato, che costituisce il regime «naturale» per chi possiede i requisiti, sono previste delle soglie di ricavi diverse a seconda del tipo di attività esercitata. Tali soglie variano da 15 mila euro per le attività professionali a 40 mila euro per il commercio. Le soglie devono essere ragguagliate ad anno sia per l'accesso che per la permanenza nel regime agevolato. Al Senato è stata inserita, al comma 54, la previsione che consente di accedere al regime agevolato dei cosiddetti «nuovi minimi» anche a chi percepisce redditi di natura mista, purché i redditi conseguiti nell'attività di impresa, arti e professioni siano prevalenti rispetto a quelli percepiti come redditi di lavoro dipendente e assimilati.
  I commi da 91 a 95, inseriti al Senato, introducono a decorrere dal 2015 due crediti d'imposta a favore degli enti di previdenza obbligatoria privatizzati (casse di previdenza private) e dei fondi pensione. Il credito d'imposta a favore degli enti di previdenza obbligatoria è pari alla differenza tra l'ammontare delle ritenute e imposte sostitutive applicate nella misura del 26 per cento (aliquota così elevata, a decorrere dal 2015, dall'articolo 3 del decreto-legge n. 66 del 2014) e l'ammontare di tali ritenute e imposte sostitutive computate nella misura del 20 per cento, a condizione che i proventi assoggettati alle ritenute e imposte sostitutive siano investiti in attività di carattere finanziario a medio o lungo termine individuate con decreto del Ministero dell'economia e delle finanze. Il credito d'imposta a favore dei fondi pensione è pari al 9 per cento del risultato netto maturato assoggettato a imposta sostitutiva (elevata al 20 per cento dal disegno di legge di stabilità in esame), a condizione che un ammontare corrispondente al risultato netto maturato assoggettato alla detta imposta sostitutiva sia investito in attività di carattere finanziario a medio o lungo termine individuate con decreto del Ministero dell'economia e delle finanze. Con il tale decreto saranno anche stabilite le condizioni, i termini e le modalità di fruizione del credito d'imposta al fine del rispetto del limite di spesa (80 milioni) e al relativo monitoraggio.
  I commi da 98 a 106, inseriti al Senato, affidano ad un decreto interministeriale – in relazione alle aumentate esigenze di sicurezza degli uffici giudiziari di Palermo – l'individuazione degli investimenti necessari alla realizzazione delle opere di potenziamento degli uffici. Lo stesso decreto disciplina i tempi di esecuzione e nomina un commissario straordinario che, sotto il controllo del Ministro della giustizia, esercita poteri di impulso e di vigilanza delle attività amministrative, contrattuali ed esecutive, operando con i poteri delle amministrazioni interessate e con poteri speciali per la localizzazione delle opere. Il commissario che, in caso di particolari difficoltà, può proporre anche la revoca dell'assegnazione dei fondi, opera in deroga alle disposizioni vigenti, pur nel rispetto della disciplina comunitaria sugli appalti. Individuato tra i dipendenti pubblici e posto fuori ruolo per tutta la durata dell'incarico, il commissario è retribuito dalla sola amministrazione di appartenenza. Le risorse necessarie agli interventi straordinari per la sicurezza degli uffici giudiziari di Palermo sono Pag. 18quantificate in 6 milioni di euro per il 2015. Il comma 106 pone la copertura finanziaria degli oneri recati dalle disposizioni illustrate a valere sul Fondo interventi strutturali di politica economica (FISPE), che viene a tal fine ridotto di 6 milioni di euro per il 2015.
  Il comma 109, inserito al Senato, destina parte delle risorse del Fondo istituito dal comma 107 al finanziamento della cassa integrazione in deroga per il settore della pesca.
  Il comma 110, inserito al Senato, è volto ad estendere a tutto il 2015, nel limite di 60 milioni di euro e al fine di consentire il completamento (nel corso dello stesso 2015) dei piani di gestione degli esuberi di personale relativi al 2014, il finanziamento (operativo nel 2014) previsto dall'articolo 1, comma 183, della legge n. 147 del 2013, ed erogato per la proroga di 24 mesi della cassa integrazione guadagni straordinaria (CIGS) per cessazione di attività (di cui all'articolo 1, comma 1, del decreto-legge n. 249 del 2004).
  I commi 116 e 117, inseriti al Senato, estendono la platea di lavoratori esposti all'amianto ai quali sono riconosciuti specifici benefici previdenziali ed assistenziali. Più specificamente:
   si estendono (in via sperimentale per il triennio 2015-2017) le prestazioni assistenziali erogate dal Fondo per le vittime dell'amianto (nel limite delle risorse disponibili nel Fondo stesso) ai malati di mesotelioma che abbiano contratto la patologia, o, per esposizione familiare, ai lavoratori impiegati nella lavorazione dell'amianto ovvero per comprovata esposizione ambientale;
   in deroga alla normativa previdenziale vigente, si prevede l'applicazione della maggiorazione contributiva (di cui all'articolo 13, comma 2, della legge n. 257 del 1992), ai fini del conseguimento del diritto alla decorrenza del trattamento pensionistico (solamente nel corso del 2015 e senza la corresponsione di ratei arretrati), anche per gli ex lavoratori, occupati in specifiche imprese (esercenti attività di scoibentazione e bonifica e con attività di lavoro cessata per chiusura, dismissione o fallimento e il cui sito sia interessato dal Piano di Bonifica da parte dell'Ente territoriale), a condizione che non abbiano maturato i requisiti anagrafici e contributivi previsti dalla normativa vigente e che risultino malati con patologia asbesto correlata (accertata e riconosciuta ai sensi dell'articolo 13, comma 7, della legge n. 257 del 1992). La copertura finanziaria degli oneri recati dalle disposizioni illustrate è posta a valere sul Fondo interventi strutturali di politica economica (FISPE), che viene a tal fine ridotto per un importo di 4,2 milioni di euro per il 2015 e di 5 milioni di euro annui per il triennio 2016-2018.

  I commi 119 e 120, inseriti al Senato, estendono gli incentivi per le assunzioni disposti dal comma 118 anche ai datori di lavoro del settore agricolo (il comma 118 dispone che, ai datori di lavoro privati – escluso il settore agricolo – e con riferimento alle nuove assunzioni con contratto di lavoro a tempo indeterminato – esclusi i contratti di apprendistato e i contratti di lavoro domestico – decorrenti dal 1o gennaio 2015 e relativi a contratti stipulati non oltre il 31 dicembre 2015, sia riconosciuto, per un periodo massimo di trentasei mesi, l'esonero dal versamento dei complessivi contributi previdenziali a carico dei datori di lavoro, con esclusione dei premi e contributi dovuti all'INAIL, nel limite massimo di un importo di esonero pari a 8.060 euro su base annua). Tali incentivi sono riconosciuti nei limiti di determinate risorse (2 milioni di euro per il 2015, 15 milioni di euro per il biennio 2016-2017, 11 milioni di euro per il 2018 e 2 milioni di euro per il 2019), relativamente alle nuove assunzioni con contratto di lavoro a tempo indeterminato (con esclusione dei contratti di apprendistato) decorrenti dal 1o gennaio 2015 (con riferimento a contratti stipulati non oltre il 31 dicembre 2015), con esclusione dei lavoratori che nel 2014 siano risultati occupati a tempo indeterminato e relativamente ai lavoratori occupati a tempo determinato Pag. 19che risultino iscritti negli elenchi nominativi per un numero di giornate di lavoro non inferiore a 250 giornate con riferimento all'anno solare 2014. L'incentivo richiamato è riconosciuto dall'INPS in base all'ordine cronologico di presentazione delle domande e, nel caso di insufficienza delle citate risorse, valutata anche su base pluriennale con riferimento alla durata dell'incentivo (allo scopo l'INPS è tenuta ad informare gli aventi diritto nonché i casi di diniego). È infine previsto il monitoraggio, da parte dell'INPS, delle minori entrate valutate con riferimento alla durata dell'incentivo, mediante l'invio di relazioni mensili al Ministero del lavoro e delle politiche sociali, al Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali ed al Ministero dell'economia e delle finanze.
  Il comma 131 istituisce nello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze un fondo per interventi a favore della famiglia, con una dotazione di 108 milioni di euro per il 2015. Al Senato è stata incrementata la dotazione complessiva del Fondo a 112 milioni di euro per il 2015, nel contempo incrementando a 12 milioni di euro la parte delle risorse destinate ai programmi nazionali di distribuzione di derrate alimentari alle persone indigenti.
  Il comma 132, inserito dal Senato, a decorrere dal 2015 incrementa di 5 milioni di euro il Fondo delle politiche della famiglia istituito presso la Presidenza del Consiglio dei ministri dal decreto legge 223/2006, convertito dalla legge n. 248 del 2006. L'incremento è finalizzato al sostegno delle adozioni internazionali e intende garantire il pieno funzionamento della Commissione per le adozioni internazionali, ai sensi dell'articolo 1, comma 1250, della legge finanziaria 2007 (legge n. 296 del 2006). Viene conseguentemente ridotto di 5 milioni lo stanziamento del Fondo per interventi strutturali di politica economica (FISPE), di cui all'articolo 10, comma 5, del decreto-legge n. 282 del 2004.
  Il comma 134, inserito al Senato, autorizza la spesa di 10 milioni di euro per il 2015 per le esigenze dell'Istituto nazionale per la valutazione del sistema educativo di istruzione e di formazione (INVALSI). Il comma 135, anch'esso inserito al Senato, prevede che al conseguente onere si provvede mediante corrispondente riduzione del Fondo per il funzionamento delle istituzioni scolastiche.
  Il comma 136, inserito al Senato, autorizza la spesa di 3.555.000 di euro per l'anno 2015 e 555.000 a decorrere dall'anno 2016, per la promozione della lingua e cultura italiana all'estero, con particolare riferimento agli enti gestori di corsi di lingua e cultura italiana all'estero.
  I commi 139 e 140, inseriti al Senato, ripristinano la non imponibilità a fini IVA delle cessioni di beni e delle relative prestazioni accessorie effettuate nei confronti delle amministrazioni dello Stato e dei soggetti della cooperazione allo sviluppo destinati ad essere trasportati o spediti fuori dell'Unione europea in attuazione di determinate finalità.
  Il Senato ha modificato il comma 141, in tema di detraibilità dei versamenti effettuati a favore di partiti o movimenti politici anche se effettuati dai candidati e dagli eletti alle cariche pubbliche, al fine di precisare che la stessa detraibilità sussiste anche nel caso in cui i predetti versamenti siano effettuati tramite donazioni.
  Il comma 142, inserito al Senato, prevede un contributo di 30 milioni di euro per gli anni 2015-2017 all'ASI per il finanziamento di programmi spaziali strategici nazionali in corso di svolgimento.
  Il comma 143, inserito al Senato, interviene sulla normativa in materia di riordino della Croce Rossa, al fine di specificare che i comitati di Trento e Bolzano sono comitati provinciali.
  Il Senato ha modificato il comma 147, lettera d), per integrare la procedura per l'assegnazione di frequenze televisive non utilizzate a livello nazionale agli operatori di rete locali. Si prevede in particolare che la selezione bandita dall'AGCOM sia rivolta esclusivamente a soggetti operanti in ambito locale. Solo nel caso in cui dalla selezione non risulti, in base ai criteri individuati, un numero sufficiente ed idoneo di operatori di rete in ambito locale, Pag. 20il Ministero dello sviluppo economico può procedere all'assegnazione dei diritti d'uso delle frequenze a soggetti non operanti in ambito locale. Si specifica inoltre che le graduatorie per l'assegnazione delle frequenze televisive in ambito locale saranno anche utilizzate per la numerazione automatica dei canali, sopprimendo nel contempo la previsione che tali graduatorie si limitassero ad integrare i criteri per la numerazione automatica previsti dall'articolo 32 del Testo unico dei media audiovisivi (decreto legislativo n. 177 del 2005).
  Il comma 152, inserito al Senato, autorizza la spesa di 5 milioni di euro nel 2015 per gli interventi di messa in sicurezza e ristrutturazione degli edifici scolastici dei comuni della Sardegna danneggiati dagli eventi alluvionali del mese di novembre 2013.
  Il comma 154, modificato al Senato, prevede la messa a regime della disciplina dell'istituto del 5 per mille IRPEF, disponendo l'applicazione a partire dall'esercizio finanziario 2015 delle disposizioni vigenti in materia e stanziando, per le finalità cui è diretto il 5 per mille, la spesa annua di 500 milioni di euro. La modifica del Senato è volta ad introdurre la previsione di un decreto di natura non regolamentare del Presidente del Consiglio dei ministri per la definizione delle modalità di redazione della rendicontazione delle somme erogate per il regime del 5 per mille dell'IRPEF, nonché le modalità di pubblicazione sul sito web di ciascuna amministrazione erogatrice degli elenchi dei soggetti ai quali è stato erogato il contributo e dei rendiconti trasmessi. Sono inoltre introdotte sanzioni in caso di violazione degli obblighi di pubblicazione sul sito web e di comunicazione della rendicontazione da parte dei soggetti beneficiari.
  Il comma 157, inserito al Senato, consente di corrispondere a Poste italiane SpA i compensi per il servizio prestato quale Gestore del servizio integrato di gestione delle Carte acquisti fino alla data in cui sono stati perfezionati i contratti con il nuovo Gestore del servizio e i relativi rapporti amministrativi.
  Il comma 160, inserito al Senato, dispone un incremento della dotazione del Fondo per il diritto al lavoro dei disabili di 20 milioni di euro annui a decorrere dal 2015. Il comma 161 pone la copertura degli oneri recati dalla norma a valere sul Fondo per interventi strutturali di politica economica (FISPE).
  Il comma 162, inserito al Senato, prevede la corresponsione di un contributo di 1 milione di euro per il 2015 alla Fondazione Auschwitz-Birkenau, che costituisce la partecipazione italiana al Fondo perpetuo istituito per la perenne conservazione del campo di sterminio.
  I commi da 163 a 165, inseriti al Senato, sono volti ad integrare la disciplina che riconosce specifici benefici previdenziali alle vittime del terrorismo e delle stragi di tale matrice.
  Il comma 166, inserito al Senato, attribuisce all'INAIL (Istituto nazionale per l'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro) le competenze in materia di reinserimento e di integrazione lavorativa delle persone con disabilità da lavoro.
  Il comma 167, inserito al Senato, incrementa di 5 milioni di euro a decorrere dal 2015 l'autorizzazione di spesa prevista per lo screening neonatale per la diagnosi precoce di patologie metaboliche ereditarie.
  Il comma 170, inserito al Senato, autorizza la spesa di 5 milioni di euro da destinare nel 2015 agli Istituti superiori di studi musicali (ex pareggiati) e di 1 milione di euro da destinare, sempre nel 2015, alle Accademie di belle arti non statali finanziate in misura prevalente dagli enti locali. Il comma 171, anch'esso inserito al Senato, prevede che al conseguente onere si provvede mediante corrispondente riduzione del Fondo per il funzionamento delle istituzioni scolastiche.
  Il comma 173, inserito al Senato, autorizza una spesa integrativa di 4 milioni di euro per ciascuno degli anni 2015, 2016 e 2017, per il finanziamento di interventi a favore dei collegi universitari di merito legalmente riconosciuti. Il comma 174, anch'esso inserito al Senato, prevede che alla copertura dell'onere si provvede mediante Pag. 21corrispondente riduzione dell'autorizzazione di spesa relativa al Fondo per interventi strutturali di politica economica (FISPE).
  Il comma 176, inserito al Senato, aumenta di 3 milioni di euro dal 2015 l'autorizzazione di spesa destinata alle iniziative di sviluppo tecnologico del Paese e per l'alta formazione tecnologica.
  Il comma 177, inserito al Senato, autorizza la spesa di 10 milioni di euro per ciascuno degli anni 2015, 2016 e 2017, in favore dell'Istituto nazionale di astrofisica – INAF per sostenere le ricerche e lo sviluppo di partenariati con imprese di alta tecnologia su progetti internazionali per lo sviluppo e la realizzazione di strumenti altamente innovativi. In particolare, la norma fa riferimento al progetto SKA-Square Kilometer Array, afferente al campo della radioastronomia, e al progetto CTA-CherenKov Telescope Array, afferente al campo dell'astronomia a raggi gamma.
  Il comma 182, inserito al Senato, in seguito all'istituzione del Fondo per l'accoglienza dei minori stranieri non accompagnati nello stato dei previsione del Ministero dell'interno, demanda ad un decreto del Ministero del lavoro e delle politiche sociali la definizione delle modalità di erogazione delle somme residue rimaste da pagare dell'omologo Fondo istituito presso il Ministero del lavoro e delle politiche sociali dal decreto-legge n. 95 del 2012, che viene contestualmente soppresso.
  Il comma 184, inserito al Senato, assegna 8 milioni di euro, per il 2015, a valere sugli ordinari stanziamenti di bilancio della presidenza del Consiglio, all'attuazione del programma unico di emersione, assistenza e integrazione sociale degli stranieri vittime dei reati di riduzione in schiavitù, della tratta e vittime di violenza o di grave sfruttamento degli esseri umani.
  Il comma 188, inserito al Senato, autorizza una spesa di complessivi 65 milioni nel quadriennio 2015-2018 e di 4 milioni annui a decorrere dal 2019 per l'adeguamento e la ristrutturazione delle strutture e dei sistemi informativi della Ragioneria generale dello Stato resi necessari per realizzare la riforma del bilancio dello Stato (in attuazione delle deleghe previste dalla legge di contabilità n. 196 del 2009) a seguito delle nuove esigenze introdotte su tale riforma ad opera della legge n. 243 del 2012, attuativa della disciplina costituzionale del pareggio di bilancio. Legge, quest'ultima, il cui articolo 15 innova i contenuti e la funzione del disegno di legge di bilancio, che viene inteso come il documento che reca misure quantitative funzionali a realizzare gli obiettivi programmatici di finanza pubblica, unificando nel contempo in un unico documento (la legge di bilancio) gli attuali contenuti della legge di stabilità e della legge di bilancio.
  Il comma 189, modificato dal Senato, che ha consistentemente elevato gli stanziamenti inizialmente previsti dal disegno di legge, disponendo l'assegnazione al Fondo per gli interventi strutturali di politica economica delle maggiori entrate derivanti dalle modifiche introdotte dal medesimo disegno di legge alle disposizioni in materia di gioco del lotto, incrementa la dotazione del Fondo suddetto di 350 milioni di euro per l'anno 2015, di 282,8 milioni per l'anno 2016, di 332,7 milioni per l'anno 2017, di 211 milioni per l'anno 2018, di 219,5 milioni per l'anno 2019, di 231,4 milioni per l'anno 2020, di 309,65 milioni per l'anno 2021, di 324,05 milioni per l'anno 2022, di 326,75 milioni per l'anno 2023, di 327,25 milioni per l'anno 2024, di 330,25 milioni per l'anno 2025 e di 339,85 milioni di euro annui a decorrere dall'anno 2026.
  Il comma 190, inserito al Senato, stabilizza il finanziamento delle attività istituzionali del Comitato italiano paralimpico (CIP), autorizzando la spesa di 7 milioni di euro annui a decorrere dal 2015.
  Il comma 191, inserito al Senato, autorizza la spesa di 6,5 milioni di euro annui dal 2015 per l'Unione italiana ciechi e ipovedenti, per garantire il finanziamento di interventi già previsti a legislazione vigente per tale ente.Pag. 22
  Il comma 193, inserito al Senato, include la rete elettrica delle Ferrovie dello Stato (FS) all'interno della rete di trasmissione nazionale, subordinatamente all'acquisizione di tale rete da parte di Terna. L'Autorità per l'energia, sulla base dei dati forniti da FS, dovrà definire gli aspetti finanziari della transazione. Nel farlo, dovrà tenere conto dei benefici potenziali per il sistema elettrico nazionale, informando il Ministero dello sviluppo economico. Le risorse finanziarie derivanti dalla cessione, limitatamente al valore dei contributi pubblici già erogati dallo Stato ed utilizzati negli anni per investimenti nella rete elettrica di FS, devono essere destinate ad investimenti sulla rete ferroviaria nazionale.
  I commi 202 e 203 stanziano ulteriori 130 milioni di euro per il 2015, 50 milioni di euro per il 2016 e 40 milioni di euro per il 2017 per la promozione del Made in Italy, assegnando le relative risorse all'Agenzia ICE (Istituto Commercio Estero) e provvedendo contestualmente alla relativa copertura finanziaria. I commi in questione sono stati modificati dal Senato, prevedendo che:
   alle Commissioni parlamentari competenti siano trasmessi un rapporto del MISE recante le linee guida relative al Piano (entro il 30 giugno 2015) e un rapporto annuale dell'ICE;
   una quota pari a 30 milioni di euro è destinata alla concessione di un credito d'imposta in favore delle micro, piccole e medie imprese che assumono, per un periodo non superiore a 36 mesi, figure professionali.

  Il comma 204, inserito al Senato, riduce di 30 milioni di euro per il 2015 le risorse del fondo di conto capitale istituito presso il Ministero delle infrastrutture e trasporti mediante la riduzione dei residui passivi perenti effettuata ai sensi dell'articolo 49 del decreto-legge n. 66 del 2014, stabilendo nel contempo la soppressione del fondo medesimo dal 2016.
  Il comma 205, inserito al Senato, è volto ad incrementare la dotazione del Fondo per gli interventi strutturali di politica economica (FISPE) di 242 milioni di euro per l'anno 2015, di 203 milioni per il 2016, di 133 milioni per il 2017, di 122 milioni per il 2018 e di 11,2 milioni per l'anno 2019.
  I commi 208-212, inseriti al Senato, intervengono in materia di anticipazioni finanziarie per il settore agricolo. In particolare si consente l'erogazione di anticipazioni finanziare agli agricoltori da parte di ISMEA a fronte della cessione al medesimo Istituto, da parte degli agricoltori stessi, di crediti certificati inerenti taluni aiuti PAC (si tratta dei cosiddetti pagamenti diretti). La disposizione al riguardo consente la cessione dei medesimi crediti, in deroga al divieto di cessione previsto dalla disciplina vigente (articolo 2, terzo comma, decreto del Presidente della Repubblica n. 727 del 1974).
  Si prevede poi che ISMEA può concedere garanzie anche a fronte di titoli di debito emessi dalle imprese operanti nel settore agricolo, agroalimentare e della pesca, e si provvede inoltre ad inserire l'anagrafe delle aziende agricole tra le banche dati di interesse nazionale indicate nel Codice dell'amministrazione digitale.
  Si integra inoltre la disciplina del sistema di consulenza aziendale in agricoltura, prevedendo che per la selezione degli organismi di consulenza aziendale, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano possono fare ricorso ad accordi quadro.
  I commi da 214 a 217, inseriti al Senato, prevedono l'istituzione presso il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali di un Fondo per gli investimenti nel settore lattiero caseario dotato di 8 milioni di euro nel 2015 e 50 milioni di euro per ciascuno degli anni 2016 e 2017. I criteri e le modalità di accesso ai contributi saranno definite con decreto di natura non regolamentare del Ministro delle politiche agricole. Sono esclusi dai contributi i produttori che non risultano in regola con il pagamento delle multe legate all'eccesso di produzione di latte rispetto alle quote assegnate in sede europea. Il contributo statale sarà erogato in Pag. 23modo da rispettare i limiti previsti dalla disciplina europea sugli aiuti de minimis, non superando, quindi, per ciascuna azienda, l'importo di 15 mila euro, nel caso di aziende agricole, e di 200 mila euro in caso di aziende che, oltre alla produzione primaria, operano anche nella trasformazione e commercializzazione. Gli interventi di investimento ammessi al contributi potranno beneficiare delle garanzie concesse da ISMEA.
  Il comma 221, inserito al Senato, è volto a modificare la formulazione delle disposizioni inserite nel decreto-legge «sblocca Italia» (articolo 28, comma 8-bis, del decreto-legge n. 133 del 2014) in materia di rilascio alle compagnie aeree delle autorizzazioni di «quinta libertà» (cioè il diritto sancito dalla Convenzione di Chicago del 1944, che si sostanzia nella possibilità per le compagnie aeree straniere di fare scalo negli aeroporti italiani, far scendere ed imbarcare passeggeri, posta o merci e ripartire per qualsiasi altro Stato; tale diritto è già riconosciuto per le compagnie UE e pertanto la disposizione dovrebbe trovare applicazione per le compagnie extra-UE). Rispetto al testo vigente si precisa che l'ENAC può rilasciare autorizzazioni per la quinta libertà su richiesta dei vettori aerei (mentre il testo attuale afferma che «l'ENAC rilascia autorizzazioni») e che il previsto nulla osta del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti dovrà valutare specificamente la compatibilità con le norme e i principi del diritto europeo».
  Il Senato ha modificato il comma 223 nel senso di sopprimere la previsione volta a destinare le risorse per il rinnovo dei mezzi del trasporto pubblico locale stanziate dalla legge di stabilità 2014 (articolo 1, comma 83, della legge n. 147 del 2013) anche all'acquisto di natanti e ferry boat al fine di rinnovare anche i mezzi destinati al trasporto pubblico lagunare (previsione inserita nel corso dell'esame alla Camera). È soppressa anche la previsione che le risorse possano essere utilizzate per l'acquisto di materiale rotabile su ferro (le risorse potranno quindi essere destinate esclusivamente all'acquisto di materiale rotabile su gomma, come gli autobus).
  Il Senato ha modificato il comma 224 in materia di criteri per la ripartizione delle risorse per il rinnovo dei mezzi del trasporto pubblico locale stanziate dalla legge di stabilità 2014 (articolo 1, comma 83, della legge n. 147 del 2013). In particolare si sopprime la previsione che le risorse siano erogate direttamente alle società che espletano il servizio di trasporto pubblico locale; si prevede l'utilizzo del criterio del «migliore rapporto tra posto/km prodotti e passeggeri trasportati» anziché quello del «maggiore carico medio per servizio effettuato» e del criterio dell’»entità del cofinanziamento regionale e locale» anziché quello della «graduatoria su base regionale dei soggetti direttamente beneficiari dell'erogazione del contributo». Viene infine inserito il criterio del «posto/km prodotti».
  Il comma 225, inserito al Senato, sopprime la previsione in base alla quale al riparto delle risorse stanziate dalla legge di stabilità 2014 si provvede secondo i criteri previsti dall'articolo 1, comma 1032, della legge finanziaria 2007.
  Il comma 228, inserito al Senato, prevede la destinazione del cosiddetto Fondo revoche, di cui all'articolo 1, comma 88, della legge n. 147 del 2013, esclusivamente alle reti metropolitane in costruzione in aree metropolitane. Al fondo stesso viene assegnato un contributo quindicennale di 12,5 milioni di euro in erogazione diretta, nonché i seguenti ulteriori contributi per gli anni dal 2016 al 2019: per il 2016, 7,5 milioni di euro; per il 2017, 72 milioni di euro; per il 2018, 20 milioni di euro; per il 2019, 40 milioni di euro.
  Il comma 232, inserito al Senato, vieta la circolazione su tutto il territorio nazionale a decorrere dal 1o gennaio 2019 agli autobus o pullman a benzina e gasolio di categoria Euro 0, che rientrino nelle categorie M2 ed M3. Si rinvia ad un decreto del Ministro delle infrastrutture e trasporti la disciplina dei casi di esclusione da tale divieto per i veicoli storici o destinati ad usi particolari.Pag. 24
  Il comma 233, inserito al Senato, prevede che il credito di imposta relativo alle accise sul gasolio per autotrazione, disposto dalle norme vigenti in favore degli autotrasportatori, non si applichi ai veicoli di categoria euro 0 o inferiore a decorrere dal 1o gennaio 2015. Ai sensi del comma 234, inserito al Senato, a detto credito d'imposta non si applica la riduzione delle percentuali di fruizione disposta dalla legge di stabilità del 2014 non solo per l'anno 2014, ma anche per gli anni 2015, 2016, 2017 e 2018. Di conseguenza, il taglio del 15 per cento della percentuale di fruizione del credito di imposta in favore degli autotrasportatori relativo all'aumento dell'accisa sul gasolio opererà a partire dal 2019 e non più a partire dal 2015.
  Il comma 235, inserito al Senato, prevede uno stanziamento pluriennale per l'attuazione del Programma di recupero e razionalizzazione degli immobili e degli alloggi di edilizia residenziale pubblica (ERP) e per la realizzazione di altri interventi in materia di edilizia sociale, previsti dall'articolo 4, comma 2, del decreto-legge n. 47 del 2014. In particolare, è autorizzata una spesa, complessivamente di 130 milioni di euro per il periodo 2015-2018, per: 30 milioni di euro per ciascuno degli anni del periodo 2015-2017; 40 milioni di euro per l'anno 2018. A tali risorse si aggiungono ulteriori 270,431 milioni di euro derivanti dalle revoche delle risorse per interventi non avviati nei termini previsti, disposte dall'articolo 13, comma 1, del decreto-legge n. 145 del 2013 (»Destinazione Italia»), e già iscritte in bilancio, per importi pari a: 34,831 milioni per l'anno 2014; 6,277 milioni per ciascuno degli anni del periodo 2015-2017; 30,277 milioni per l'anno 2018; 39,277 milioni per ciascuno degli anni 2019 e 2020; 33,019 milioni per l'anno 2021; 24,973 milioni per ciascuno degli anni del periodo 2022-2024.
  Il comma 236, inserito al Senato, al fine di intervenire sulla procedura di assegnazione delle risorse per il miglioramento della competitività dei porti italiani stanziate dal decreto-legge «destinazione Italia» (decreto-legge n. 145 del 2013, articolo 13, comma 6). In particolare si precisa che le risorse in questione, cioè quota parte del fondo alimentato, entro un limite massimo annuale, con l'1 per cento dell'IVA riscossa nei porti sulle merci importate ai sensi dell'articolo 18-bis della legge n. 84 del 1994, introdotto dal decreto-legge 83/2012, possono essere assegnate dal CIPE senza attendere la procedura prevista in generale dall'articolo 18-bis per le risorse di tale fondo (vale a dire l'individuazione con decreto del Ministro dell'economia entro il 30 aprile di ciascun anno dell'ammontare dell'IVA riscossa nei porti sulle merci importate). Conseguentemente le risorse in questione sono quantificate in 20 milioni di euro (sembra doversi intendere annui) dal 2015 al 2024, mentre il tetto massimo annuale delle risorse attribuibili al fondo alimentato con l'1 per cento di IVA riscossa nei porti è ridotto da 90 a 70 milioni di euro annui. Si prevede infine la destinazione alle medesime finalità dell'importo di 39 milioni di euro derivanti dalle revoche di opere per determinati interventi infrastrutturali (schema idrico Basento-Bradano e potenziamento della linea ferroviaria Rho-Arona) revocate ai sensi dell'articolo 13, comma 1, del decreto-legge «destinazione Italia».
  Il comma 237, inserito al Senato, prevede l'applicazione fino al 31 dicembre 2015 anziché fino al 31 dicembre 2014, della norma contenuta nell'articolo 32, comma 1, decreto-legge n. 133 del 2014 (»Sblocca Italia») che agevola l'istituzione dei c.d. marina resort, equiparando le strutture organizzate per la sosta e il pernottamento di turisti all'interno delle proprie unità da diporto, ormeggiate nello specchio acqueo appositamente attrezzato, alle strutture ricettive all'aria aperta e consentendo così l'applicazione ai clienti ivi alloggiati dell'aliquota Iva agevolata al 10 per cento, anziché dell'aliquota ordinaria del 22 per cento.
  Il comma 238, inserito al Senato, destina 50 milioni di euro – nell'ambito della quota pari a 100 milioni di euro a valere sulle risorse del Fondo «sblocca cantieri» Pag. 25(di cui ai commi 1 e 1-bis dell'articolo 3 del decreto-legge n. 133 del 2014, decreto-legge «Sblocca Italia») destinata ai provveditorati interregionali alle opere pubbliche del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti per interventi di completamento di beni immobiliari demaniali di loro competenza – all'attuazione di interventi urgenti in materia di dissesto idrogeologico, di difesa e messa in sicurezza di beni pubblici, di completamento di opere in corso di esecuzione, nonché di miglioramento infrastrutturale (attraverso un'integrazione del comma 3 del citato articolo 3 del decreto-legge n. 133 del 2014). Si prevede che, con uno o più decreti del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, sono individuati d'intesa con la Struttura di missione contro il dissesto idrogeologico e per lo sviluppo delle infrastrutture idriche (istituita con il D.P.C.M. 27 maggio 2014 presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri – Segretariato generale), gli interventi e le procedure di attuazione.
  Il comma 239, inserito al Senato, è volto a finanziare con 10 milioni di euro per ciascuno degli anni 2015, 2016 e 2017 il servizio di trasporto marittimo veloce nello Stretto di Messina.
  Il comma 240, inserito al Senato, autorizza un contributo quindicennale in erogazione diretta di 15 milioni di euro a decorrere dal 2016 per l'avvio dei lavori sulla tratta ferroviaria Andora – Finale Ligure. Si tratta di interventi compresi nel Programma delle infrastrutture strategiche (PIS) di cui alla legge n. 443 del 2001 (»legge obiettivo»). Gli effetti finanziari della norma, pertanto, decorreranno a partire dal 2016, annualità che è inclusa nel triennio considerato dal bilancio 2015-2017.
  Il comma 241, inserito al Senato, autorizza la spesa di 5,5 milioni di euro per il 2015 per la tutela e la promozione del patrimonio culturale «e storico», affidando l'individuazione degli interventi da effettuare ad un decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, di concerto con il Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo.
  Il Senato ha modificato il comma 242, al fine di ridurre di 15 milioni di euro (da 38,690 a 23,690 milioni di euro), a decorrere dal 2016, gli effetti positivi sui saldi di finanza pubblica che devono essere assicurati per effetto della riduzione delle percentuali di fruizione dei crediti d'imposta indicati nell'elenco n. 2. Con specifico riferimento al credito d'imposta per l'utilizzo di gasolio e GPL per riscaldamento in aree svantaggiate, la quota di riduzione non può superare l'importo di 11,605 milioni di euro a decorrere dall'anno 2016. La copertura finanziaria degli oneri recati dalla disposizione illustrata sono posti a valere sul Fondo interventi strutturali di politica economica (FISPE), che viene a tal fine ridotto di 15 milioni di euro annui a decorrere dal 2016.
  I commi 244 e 245, inseriti al Senato, recano disposizioni interpretative, volte a chiarire le modalità di determinazione a fini fiscali della rendita catastale degli immobili ad uso produttivo. In particolare (comma 244) si precisa che – in coerenza con quanto già indicato nei documenti di prassi dell'Amministrazione finanziaria – sono escluse dal calcolo della rendita catastale le componenti dei beni che, sebbene caratterizzanti la destinazione economica dell'immobile produttivo, siano prive dei requisiti di «immobiliarità», ovvero di stabilità nel tempo rispetto alle componenti strutturali dell'unità immobiliare (cosiddetti «imbullonati»). Si chiarisce (comma 245) inoltre che, ai fini dell'applicazione delle predette norme, non sono prese in considerazione dagli uffici dell'Agenzia delle Entrate le segnalazioni dei comuni relative alla rendita catastale che siano difformi dalle istruzioni emanate dall'Amministrazione finanziaria, in particolare da quelle contenute nella circolare n. 6/T del 2012.
  Il Senato ha modificato l'Allegato 6 di cui al comma 252, eliminando la riduzione di trasferimenti (3 milioni di euro a decorrere dal 2015) disposta con riferimento alla voce «Somme da assegnare per la valorizzazione dell'istituto italiano di tecnologia». Si segnala che l'Istituto italiano di tecnologia è altresì rifinanziato di 3 Pag. 26milioni di euro annui a decorrere dall'anno 2015 ai sensi del comma 175. La copertura finanziaria degli oneri recati dalla soppressione della riduzione dei contributi nonché del rifinanziamento del comma 175 sono posti a valere sul Fondo per interventi strutturali di politica economica (FISPE), che viene a tal fine ridotto di 6 milioni di euro annui a decorrere dal 2015.
  Il comma 257, inserito al Senato, dispone la conferma fino al 31 dicembre 2015 dei rapporti di collaborazione coordinata e continuativa (cosiddette co.co.co.) in essere alla data di entrata in vigore della legge presso la struttura tecnica di missione del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti.
  Il comma 267, inserito al Senato, raddoppia l'aliquota dell'imposta sostitutiva applicabile alla rivalutazione contabile di terreni agricoli ed edificabili e partecipazioni in società non quotate, i cui termini sono stati prorogati al 2015. Tale aliquota è innalzata dal 4 all'8 per cento per la rivalutazione di terreni e di partecipazioni qualificate, e dal 2 al 4 per cento per le partecipazioni non qualificate. Il comma 268, inserito al Senato, destina le maggiori entrate ottenute per effetto del predetto innalzamento, quantificate in 150 milioni per il 2015 e 75 milioni per ciascuno degli anni 2016 e 2017, all'incremento del Fondo per interventi strutturali di politica economica (FISPE).
  Il comma 271, inserito al Senato, interviene sulle disposizioni del c.d. Piano per la città (avviato dall'articolo 5 del decreto-legge n. 70 del 2011), al fine di garantire che le misure incentivanti e premiali previste dalle leggi regionali emanate in attuazione di tale piano prevalgano sulle disposizioni dei piani regolatori generali (PRG) anche relative a piani particolareggiati e/o attuativi, ma sempre e comunque entro i limiti stabiliti dal secondo periodo del comma 11 dell'articolo 5 del decreto-legge n. 70 del 2011.
  I commi da 277 a 280, inseriti al Senato, modificano la disciplina del servizio postale universale.
  Il comma 277 prevede che il contratto di programma 2015-2019 per il servizio postale possa prevedere misure di razionalizzazione del servizio e di rimodulazione della frequenza settimanale di raccolta e recapito sull'intero territorio nazionale, ferme restando le competenze dell'Autorità di regolamentazione (cioè l'AGCOM).
  Il comma 278 inserisce tra le definizioni del decreto legislativo n. 261 del 1999, che disciplina il servizio postale, la distinzione tra posta prioritaria e corrispondenza ordinaria. L'invio di posta prioritaria ha l'obiettivo medio di recapito entro il giorno lavorativo successivo a quello di inoltro mentre l'invio di corrispondenza ordinaria ha l'obiettivo medio di recapito entro il quarto giorno lavorativo successivo a quello di inoltro.
  Il comma 279 prevede che per il servizio postale universale, fatta eccezione per la posta prioritaria, gli obiettivi percentuali medi di recapito siano riferiti al recapito entro il quarto giorno lavorativo successivo. Si prevede infine che il fornitore del servizio universale sia tenuto ad adottare modalità di ottimizzazione dei processi di lavoro anche tenendo conto dello sviluppo tecnologico e digitale.
  Il comma 280 prevede infine che l'AGCOM individui, entro 60 giorni dalla proposta di Poste italiane Spa a definire nuovi obiettivi statistici di qualità e una nuova determinazione delle tariffe degli invii di posta prioritaria e degli altri servizi universali, anche tenendo conto delle risorse pubbliche disponibili.
  Il comma 281, inserito al Senato, autorizza la spesa di 535 milioni di euro per l'anno 2014 a favore di Poste italiane Spa, per dare attuazione ad una sentenza del Tribunale dell'Unione europea in materia di aiuti di Stato. Si tratta della sentenza del 13 settembre 2013 nella Causa T-525/08 tra Poste italiane e la Commissione europea, nella quale è stata annullata la precedente decisione 2009/178/CE della Commissione, del 16 luglio 2008, che aveva considerato come aiuto di Stato da parte dell'Italia la remunerazione ritenuta eccessiva dei conti correnti di Poste italiane Pag. 27S.p.A. presso la Tesoreria dello Stato. I commi 282 e 283 provvedono alla copertura finanziaria.
  Il comma 293, inserito al Senato, stabilisce che la misura del canone di abbonamento alla televisione per il 2015 non può subire incrementi rispetto a quanto stabilito per il 2014.
  Il comma 294 dispone che a partire dall'annualità 2015 le risorse destinate agli obblighi di servizio pubblico nel settore del trasporto merci su ferro non possono essere superiori a 100 milioni di euro annui. Al Senato è stata inserita la previsione che non venga rinnovato il contratto nazionale di servizio per il trasporto ferroviario merci, in scadenza il 31 dicembre 2014 (pertanto Trenitalia Spa non sarà più l'affidataria del servizio). Conseguentemente le risorse per la compensazione degli oneri di servizio pubblico nel settore (che, in base al comma 51, non possono essere superiori a 100 milioni di euro annui) saranno attribuite direttamente al gestore dell'infrastruttura ferroviaria (RFI Spa). RFI Spa destina quindi tale risorse alla compensazione degli oneri sostenuti dalle imprese ferroviarie nel settore merci entro il 30 aprile di ciascuno degli anni 2015, 2016 e 2017, in proporzione ai treni/km sviluppati dalle imprese. Oggetto di compensazione saranno gli oneri per il traghettamento ferroviario delle merci e quelli per il pagamento del canone di accesso all'infrastruttura ferroviaria per i trasporti di merci nelle regioni Abruzzo, Molise, Lazio, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sardegna e Sicilia. Il contratto di programma parte servizi tra Ministero e RFI Spa è conseguentemente modificato per tenere conto delle risorse destinate a RFI Spa per la compensazione degli oneri di servizio pubblico nel trasporto ferroviario merci.
  I commi 295 e 296, modificato al Senato, prevedono che per le attività di costruzione e gestione delle strade, di adeguamento della rete delle strade e delle autostrade statali, di costruzione e miglioramento dei beni mobili ed immobili destinati al servizio delle strade e delle autostrade statali sia riconosciuta ad ANAS S.p.A. una quota non superiore al 12,5 per cento (nel testo approvato dalla Camera era una quota fino al 10 per cento) del totale dello stanziamento destinato alla realizzazione dell'intervento per spese non previste da altre disposizioni di legge o regolamentari e non inserite nel quadro economico di progetto approvato a decorrere dal 1o gennaio 2015.
  Il comma 297, inserito al Senato, prevede che le attività di sviluppo e gestione dei sistemi informatici delle amministrazioni pubbliche siano affidate alla Sogei S.p.A. secondo un accordo unitario da stipulare con il Ministero dell'economia e delle finanze entro il 30 giugno 2015. Con tale modifica viene superato l'attuale assetto che prevede una specifica divisione interna della Sogei per la gestione dei sistemi informatici ad essa trasferiti dalla Consip ad opera del decreto-legge n. 95 del 2012.
  Il comma 298, inserito al Senato, istituisce il Registro nazionale dei donatori di cellule riproduttive a scopi di procreazione medicalmente assistita di tipo eterologo. È aggiunto il comma 298 che istituisce il Registro nazionale dei donatori di cellule riproduttive a scopi di procreazione medicalmente assistita di tipo eterologo. Il Registro ha la finalità di garantire, in relazione alle tecniche di procreazione medicalmente assistita di tipo eterologo, la tracciabilità del percorso delle cellule riproduttive dal donatore al nato e viceversa, nonché il conteggio dei nati generati dalle cellule riproduttive di un medesimo donatore. Nel Registro nazionale sono registrati tutti i soggetti ammessi alla donazione, mediante l'attribuzione ad ogni donatore di un codice. Il Registro è istituito presso l'Istituto superiore di sanità, Centro nazionale trapianti e nell'ambito del Sistema Informativo Trapianti (STT) di cui alla legge n. 91 del 1999 in materia di prelievi e di trapianti di organi e di tessuti. Le strutture sanitarie autorizzate al prelievo e al trattamento delle cellule riproduttive comunicano al Registro i dati anagrafici dei donatori; con modalità informatiche specificamente predefinite, idonee ad assicurare l'anonimato dei donatori Pag. 28medesimi. Fino alla completa operatività del Registro, i predetti dati sono comunicati al Centro nazionale trapianti in modalità cartacea, salvaguardando comunque l'anonimato dei donatori. Il comma specifica che agli oneri derivanti dall'istituzione del Registro, quantificati in euro 700.810 per l'anno 2015, e in euro 150.060 a decorrere dall'anno 2016, si provvede mediante corrispondente riduzione dell'autorizzazione di spesa per l'attività e il funzionamento del Centro nazionale per la prevenzione e il controllo delle malattie, ivi comprese le spese per il personale. Il Ministero dell'economia e delle finanze è autorizzato ad apportare, con propri decreti, le occorrenti variazioni di bilancio.
  Il comma 299, inserito al Senato, istituisce un Fondo per opere di interconnessione di tratte autostradali per le quali è necessario un concorso finanziario per assicurare l'equilibrio del Piano economico-finanziario. Gli effetti finanziari della norma, pertanto, decorreranno a partire dal 2017, annualità che è inclusa nel triennio considerato dal bilancio 2015-2017. Il fondo è istituito, presso lo stato di previsione del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, con una dotazione complessiva di 300 milioni di euro (20 milioni di euro annui dal 2017 al 2031). Alla ripartizione delle risorse, da utilizzare esclusivamente in erogazione diretta, si provvede con delibera CIPE su proposta del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti.
  Il comma 301, modificato al Senato, prevede, a decorrere dal 1o gennaio 2016 (anziché, come previsto inizialmente, dal 1o gennaio 2015), che non siano più a carico dell'INPS le prestazioni economiche accessorie relative alle cure termali.
  Il comma 309, come sostituito dal Senato, interviene sugli istituti di patronato e assistenza sociale – riducendo a 35 milioni di euro (dai 75 milioni previsti dal testo approvato dalla Camera in prima lettura) il taglio delle risorse destinate per il 2015 al finanziamento degli istituti. I risparmi così ottenuti conseguono a maggiori somme effettivamente affluite al bilancio dello Stato, in deroga a quanto normativamente previsto (attualmente il prelevamento di un'aliquota di contribuzione, pari allo 0,226 per cento, non può avere destinazione diversa dal finanziamento dei suddetti istituti di patronato ed assistenza sociale). Viene, inoltre, disposta la riduzione, a decorrere dall'esercizio finanziario 2016, dall'80 per cento al 72 per cento (62 per cento nel testo approvato dalla Camera) degli anticipi versati ai patronati sulle somme spettanti e, a valere sul gettito dei contributi previdenziali obbligatori incassati dall'anno 2014, dell'aliquota di contribuzione, rideterminata nello 0,207 per cento (0,186 per cento nel testo approvato dalla Camera).
  Al Senato, con una modifica al comma 310, sono state inoltre inserite le seguenti disposizioni: 1) anche le modalità di esercizio delle nuove attività riconosciute agli istituti di patronato dalla lettera c), capoverso «Art. 10», lettera a), del testo approvato dalla Camera (attività di consulenza, di supporto e assistenza tecnica, in favore di soggetti pubblici e privati, in materia di previdenza e assistenza sociale, diritto del lavoro, sanità, diritto di famiglia e successioni, diritto civile, legislazione fiscale, risparmio, tutela e sicurezza sul lavoro) saranno definite con uno schema di convenzione approvato con decreto ministeriale da emanarsi entro il 30 giugno 2015; 2) la riduzione (dal 2,5 per cento, previsto nel testo licenziato dalla Camera) all'1,5 per cento della soglia minima di attività rilevante (alla quale sono cioè finalizzati i finanziamenti pubblici, ai sensi dell'articolo 13 della legge n. 152 del 2001) che ciascun patronato deve realizzare, pena lo scioglimento, se essa non viene raggiunta per 2 anni consecutivi.
  Il comma 313, modificato al Senato, riduce il Fondo per il finanziamento di sgravi contributivi per incentivare la contrattazione di secondo livello per la somma di 208 milioni di euro per il 2015 (erano 238 nel testo approvato dalla Camera) e di 200 milioni di euro a decorrere dal 2016.
  Il comma 315, inserito al Senato, prevede che per il 2015 il Ministero del lavoro concorre agli oneri generali e ai costi Pag. 29generali di struttura della società Italia Lavoro S.p.A. con un contributo pari a 12 milioni di euro. Il comma 316 provvede alla copertura finanziaria.
  Il comma 321, modificato al Senato, prevede, con decorrenza 1o gennaio 2015, il trasferimento alla Presidenza del Consiglio dei Ministri delle attività e delle relative risorse dedicate, presso il Ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale (MAECI), alla diffusione di notizie italiane mediante testate giornalistiche italiane e straniere. È comunque stabilito che la Presidenza del Consiglio, nello svolgimento delle attività trasferite, tenga conto delle esigenze e delle indicazioni del MAECI.
  Il comma 324 differisce al 31 dicembre 2015 il termine – fissato dall'articolo 6, comma 1, del decreto legislativo n. 121 del 2013, c.d. «correttivo armi», e scaduto il 5 novembre 2014 – entro il quale le armi da fuoco ad uso scenico e le armi ad aria compressa o gas compresso per il lancio di capsule sferiche marcatrici (paintball) avrebbero dovuto essere sottoposte alla verifica del Banco nazionale di prova.
  Il comma 347, come sostituito al Senato, prevede una disciplina transitoria – ossia, limitata al triennio 2015/2017 – per la programmazione del reclutamento di docenti e ricercatori universitari. In particolare, si dispone che, nel periodo indicato, il numero dei ricercatori a tempo determinato della seconda tipologia (articolo 24, comma 3, lettera b), della legge n. 240 del 2010 – contratti triennali non rinnovabili, al termine dei quali i titolari possono essere inquadrati come professori associati) da reclutare non può essere inferiore alla metà di quello dei professori di prima fascia reclutati nel medesimo periodo (rapporto 1:2). Il comma 348, inserito al Senato, reca un'autorizzazione di spesa, nel limite di 5 milioni di euro annui, per il triennio 2015/2017, per l'attuazione di quanto previsto dal comma 347.
  Il comma 353, inserito al Senato, proroga (dal 31 dicembre 2014) «fino a non oltre il 31 luglio 2015», il termine entro il quale le scuole situate nelle «regioni» ove ancora non è attiva la convenzione-quadro CONSIP per l'affidamento dei servizi di pulizia e ausiliari acquistano i medesimi servizi dagli stessi raggruppamenti e dalle stesse imprese che li assicuravano alla data del 31 marzo 2014.
  Inoltre, autorizza la spesa di 130 milioni di euro nel 2015 per la realizzazione di interventi di mantenimento del decoro e della funzionalità degli immobili adibiti a sede di istituzioni scolastiche ed educative statali, prevedendo che nei territori ove è stata attivata la convenzione-quadro CONSIP gli interventi in questione sono effettuati ricorrendo alla stessa convenzione (mentre resta fermo che, nei territori in cui la convenzione-quadro non è stata ancora attivata, le istituzioni scolastiche ed educative statali acquistano il relativo servizio dagli stessi raggruppamenti e dalle stesse imprese che assicuravano i servizi di pulizia e gli altri servizi ausiliari alla data del 30 aprile 2014).
  Il comma 354 prevede che alla copertura dell'onere di cui al comma 353 si provvede mediante corrispondente riduzione del Fondo per interventi strutturali di politica economica (articolo 10, comma 5, del decreto-legge n. 282 del 2004).
  Il comma 356 modifica il riferimento normativo al decreto relativo alla perimetrazione del sito inquinato di interesse nazionale (SIN) di Bagnoli-Coroglio indicato nel comma 11 dell'articolo 33 del decreto-legge n. 133 del 2014 (»sblocca Italia»), al fine di tenere conto correttamente della ridefinizione del perimetro medesimo operata con il decreto del Ministero dell'ambiente dell'8 agosto 2014.
  Il comma 357, sostituito al Senato, autorizza un contributo ventennale di 5 milioni di euro a decorrere dal 2015 per il finanziamento di progetti innovativi nel campo navale. Nel testo approvato dalla Camera, la disposizione prevedeva invece la soppressione del contributo ventennale pari a 5 milioni a decorrere dal 2014, di cui all'articolo 1, comma 38, secondo periodo, della legge n. 147 del 2013, finalizzato alla prosecuzione degli interventi in favore degli investimenti delle imprese marittime. Il comma 358, inserito al Senato, Pag. 30provvede alla copertura finanziaria a valere sul fondo per gli interventi strutturali di politica economica (FISPE).
  Il Senato ha modificato il comma 362, al fine di prevedere che decorra a partire dal 2017 l'applicazione della norma ivi prevista, che dimezza la quota di spettanza dell'ANAS S.p.A. del canone annuo a carico dei concessionari autostradali disciplinato dal comma 1020 dell'articolo 1 della legge finanziaria 2007 (legge n. 296 del 2006) che quindi passa dal 42 per cento al 21 per cento. Per compensare i minori introiti, lo stesso comma prevede che l'ANAS effettui risparmi di spesa sul contratto di servizio corrispondenti alle minori entrate, anche in termini di razionalizzazione delle spese relative al personale e al funzionamento amministrativo.
  Il Senato ha modificato il comma 373 che novella l'articolo 584 del decreto legislativo n. 66 del 2010, riducendo di euro 4.000.000, a decorrere dall'anno 2018, gli oneri relativi alle consistenze di ciascuna categoria dei volontari del Corpo delle capitanerie di porto determinate con decreto del Ministro della difesa e poste a carico del Ministero delle infrastrutture. Nel testo approvato dalla Camera tali oneri venivano ridotti di euro 3.985.000 per l'anno 2015 e di 4.000.000 a decorrere dall'anno 2016.
  Il comma 390, inserito al Senato, stabilisce che, ad eccezione di alcuni conti elencati in un apposito allegato della legge di stabilità, i conti correnti aperti presso la Tesoreria centrale dello Stato diventano infruttiferi a partire dall'entrata in vigore della legge di stabilità.
  Il Senato ha modificato il comma 394, rendendo il trattamento per gli investimenti finanziari delle camere di commercio omogeneo a quello riservato agli altri enti soggetti al sistema di tesoreria unica, stabilendo l'esclusione dei titoli di Stato dall'obbligo di smobilizzo e la possibilità di non procedervi nel caso in cui il valore di mercato degli strumenti finanziari interessati alla cessione sia inferiore al prezzo di acquisto in uno dei giorni ricompresi tra il 16 ed il 30 aprile 2015.
  Il comma 396, inserito al Senato, istituisce una apposita contabilità speciale al fine di consentire l'operatività delle risorse, pari ad 1 miliardo di euro per il 2014, stanziate nel Fondo istituito presso il Ministero dell'economia volto ad integrare le risorse del bilancio statale destinate alle garanzia rilasciate dallo Stato, in modo da consentire l'utilizzabilità di tali risorse anche negli anni successivi al 2014 medesimo. A tal fine, viene novellato il comma 6 dell'articolo 37 del decreto-legge n. 66/2014, che istituisce il Fondo in questione. Il comma 397, inserito al Senato, dispone che la suddetta disposizione entri in vigore dalla data di pubblicazione della presente legge di stabilità nella G.U.
  Il Senato ha modificato il comma 400, al fine di adeguare le norme sull'ulteriore concorso alla finanza pubblica delle Province autonome di Trento e di Bolzano, alla nuova disciplina stabilita dai successivi commi da 406 a 413, di recepimento dell'accordo siglato il 15 ottobre 2014 tra lo Stato e i suddetti enti. In particolare, viene soppresso il contributo stabilito dal comma 400 pari a 44 milioni di euro per la Provincia autonoma di Bolzano e di 37 milioni di euro per la Provincia autonoma di Trento per ciascuno degli anni del triennio 2015-2017. Per il 2018 l'ulteriore contributo è stabilito pari a 25 milioni di euro per la Provincia autonoma di Bolzano e pari a 21 milioni di euro per la Provincia autonoma di Trento. Conseguentemente è soppresso l'ex comma 145 dell'articolo 2 del disegno di legge nel testo approvato dalla Camera che disciplina, esclusivamente con riferimento alle Province autonome, le modalità di realizzazione del contributo suddetto.
  I commi da 406 a 413, inseriti al Senato, recepiscono l'accordo siglato il 15 ottobre 2014, con il quale sono stati ridefiniti i rapporti finanziari tra lo Stato, la Regione Trentino-Alto Adige e le Province autonome di Trento e di Bolzano. Le norme modificano l'ordinamento finanziario dei tre enti, secondo le procedure previste dall'articolo 104 dello statuto (decreto del Presidente della Repubblica n. 670 del 1972) ed entrano in vigore il Pag. 31giorno successivo a quello della pubblicazione della legge (comma 406). In conseguenza delle modifiche apportate dai commi in esame, sono stati modificati gli importi dell'ulteriore concorso alla finanza pubblica stabilito per le Province autonome dal comma 400 del disegno di legge in esame. Le disposizioni comportano oneri per 81 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2015 al 2017 e 35 milioni per il 2018, compensati per i corrispondenti importi sul Fondo interventi strutturali politica economica (FISPE). Il comma 407 apporta modifiche all'ordinamento finanziario della Regione e delle Province autonome contenuto nello statuto (decreto del Presidente della Repubblica n. 670 del 1972), a decorrere dal 1o gennaio 2015, concernenti la rimodulazione dell'aliquota di compartecipazione al gettito dell'IVA tra la Regione e le Province (lettere a) e c)); l'attribuzione alle Province della facoltà di disciplinare interventi di credito d'imposta (lettera b) e la disciplina della riserva all'erario (lettera d)) e la disciplina del disciplina del concorso della Regione e delle Province autonome agli obiettivi di finanza pubblica (patto di stabilità) contenuta nell'articolo 79 dello statuto (lettera e). Per quanto concerne la disciplina del concorso agli obiettivi di finanza pubblica, la nuova disciplina definisce il sistema territoriale regionale integrato, quale complesso di enti tenuto a raggiungere gli obiettivi prefissati; le province attuano il coordinamento della finanza pubblica provinciale e definiscono concorsi e obblighi nei confronti degli enti del sistema territoriale integrato di rispettiva competenza. Non sono applicabili alla Regione e alle Province disposizioni statali che prevedono obblighi, oneri, accantonamenti, riserve all'erario o concorsi comunque denominati, ivi inclusi quelli afferenti il patto di stabilità interno, diversi da quelli previsti dalle norme dello statuto sull'ordinamento finanziario delle stesse. La norma determina il contributo alla finanza pubblica, riferito al sistema territoriale regionale integrato, in termini di saldo netto da finanziare, in complessivi 905,315 milioni di euro, per ciascuno degli anni dal 2018 al 2022. A decorrere dal 2016, inoltre, in via transitoria e in via definitiva a decorrere dal 2018, il conseguimento del pareggio del bilancio è il nuovo obiettivo anche per la Regione e le Province autonome. Le stesse sono tenute inoltre a recepire nel proprio ordinamento, entro il 31 dicembre 2014, le disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli scherni di bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei loro organismi, previste dal decreto legislativo n. 118 del 2011. Il comma 408 stabilisce l'obiettivo del patto di stabilità interno per il 2014 e per ciascuno degli anni dal 2015 al 2017, in conformità alla legislazione vigente e a quanto definito nell'accordo, come mostrato nella tabella a seguire. Per gli anni indicati la norma sostituisce l'accordo previsto dalla normativa vigente per la definizione degli obiettivi del patto (comma 409). Il comma 410 determina il contributo in termini di saldo netto da finanziare, quale concorso al pagamento degli oneri del debito pubblico per il 2014 e per ciascuno degli anni dal 2015 al 2017, negli importi indicati nella tabella a seguire. Le Province e la Regione possono concordare di attribuire una quota del contributo alla Regione. Il comma 411 dispone al fine di favorire la determinazione delle quote delle accise sugli altri prodotti energetici (combustibili da riscaldamento) spettanti alle Province. L'ammontare del gettito dovrà essere determinato annualmente sulla base delle immissioni in consumo nel territorio di ciascuna Provincia. Il comma 412 stabilisce che le riserve all'erario stabilite dalla legge di stabilità 2014 (comma 508) sono restituite alla Regione ed alle Province nel limite di 20 milioni a decorrere dal 2019, previa individuazione della relativa copertura finanziaria. Il comma 413 contiene una disposizione per la Provincia autonoma di Trento che viene autorizzata ad attivare una procedura di estinzione anticipata dei mutui dei propri comuni, utilizzando le proprie disponibilità di cassa, mediante anticipazioni di fondi ai comuni.
  I commi da 421 a 429, inseriti al Senato, dispongono, in primo luogo, la Pag. 32riduzione del 50 e del 30 per cento della dotazione organica, rispettivamente, di province e città metropolitane con la contestuale definizione di un procedimento volto a favorire la mobilità del personale eccedentario verso regioni, comuni e altre pubbliche amministrazioni, a valere sulle facoltà assunzionali degli enti di destinazione; alla copertura degli oneri, pari a 2 milioni nel 2015 e 3 milioni nel 2016 si provvede mediante riduzione del fondo per gli interventi strutturali di politica economica. Si prevede, inoltre, che città metropolitane e province possano finanziare temporaneamente (nei limiti di 60 milioni di euro, a valere sul fondo di rotazione per la formazione professionale e l'accesso al fondo sociale europeo) il personale a tempo indeterminato e la proroga dei contratti a termine e flessibili dei servizi per l'impiego, al fine di garantirne il regolare funzionamento anche in relazione all'attuazione della Garanzia giovani.
  Il comma 430, inserito al Senato, prevede, a seguito del processo di trasferimento delle funzioni delle province, che esse possano rinegoziare le rate dei mutui in scadenza nel 2015 con conseguente rimodulazione del relativo piano di ammortamento, con onere a carico dell'ente richiedente.
  I commi da 431 a 434, inseriti al Senato, disciplinano la predisposizione di un Piano nazionale per la riqualificazione sociale e culturale delle aree urbane degradate. In particolare, il comma 431 prevede che i Comuni elaborino progetti di riqualificazione costituiti da un insieme coordinato di interventi diretti alla riduzione di fenomeni di marginalizzazione e degrado sociale, nonché al miglioramento della qualità del decoro urbano e del tessuto sociale ed ambientale, e entro il 30 giugno 2015 li trasmettano alla Presidenza del Consiglio dei ministri. Entro tre mesi dall'entrata in vigore della legge, è prevista l'approvazione di un bando, contenente le modalità e le procedure per la trasmissione dei progetti, attraverso l'emanazione di un D.P.C.M., su proposta del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, di concerto con Ministro dell'economia e delle finanze e il Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo. Il comma 432 stabilisce che il suddetto D.P.C.M. contenga: la costituzione e il funzionamento, presso la Presidenza del Consiglio dei ministri, di un Comitato per la valutazione dei progetti di riqualificazione sociale e culturale (lettera a)); la documentazione che i comuni devono allegare ai progetti (lettera b)); la procedura per la presentazione dei progetti (lettera c)); i criteri di valutazione dei progetti da parte del Comitato (lettera d)).
  Il comma 433 disciplina la procedura per la selezione dei progetti comunali da inserire nel Piano, la stipula di convenzioni o accordi di programma con i Comuni promotori dei progetti medesimi, la trasmissione di dati e informazioni finalizzate al monitoraggio degli interventi. L'insieme delle convenzioni e degli accordi stipulati costituisce il Piano. Il comma 434 istituisce il Fondo per l'attuazione del Piano nazionale per la riqualificazione sociale e culturale delle aree urbane degradate, a decorrere dall'esercizio finanziario 2015 e fino al 31 dicembre 2017, nello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze, contenente le somme da trasferire alla Presidenza del Consiglio dei Ministri. A tal fine è autorizzata la spesa di 50 milioni di euro per l'anno 2015 e 75 milioni di euro per ciascuno degli anni 2016 e 2017.
  I commi da 437 a 449, inseriti al Senato, recano diverse misure per i territori colpiti dal sisma 2009 in Abruzzo. Il comma 437 consente al CIPE, al fine di assicurare la continuità delle attività di ricostruzione e di recupero del tessuto urbano e sociale dei territori colpiti dal sisma, di continuare a destinare quota parte delle risorse statali stanziate allo scopo anche al finanziamento di servizi di natura tecnica e di assistenza qualificata, sulla base delle esigenze effettive documentate da parte degli enti locali e degli uffici statali preposti alle attività della ricostruzione, ivi compresi gli uffici speciali per la ricostruzione. Il comma 438 stabilisce che – per finalità relative all'ultimazione Pag. 33delle attività volte alla rimozione delle macerie – le pubbliche amministrazioni, nell'ambito delle loro competenze concernenti le operazioni di movimentazione e trasporto del materiali derivanti dal crollo degli edifici pubblici e privati, dalle attività di demolizione e abbattimento degli edifici pericolanti a seguito di ordinanza sindacale, da interventi edilizi effettuati su incarico della pubblica amministrazione, si avvalgono dei siti di stoccaggio autorizzati e localizzati in uno dei comuni del cratere in cui siano disponibili aree per il trattamento del rifiuto, senza ulteriori oneri a carico del bilancio statale. Il comma 439 prevede la vigilanza da parte delle pubbliche amministrazioni affinché i soggetti incaricati dei lavori effettuino la demolizione selettiva e/o la raccolta selettiva per raggruppare i materiali indicati nel precedente comma 438 in categorie omogenee, caratterizzarli ed identificarli con il corrispondente codice CER, nel rispetto del Testo unico ambientale di cui al decreto legislativo n. 152 del 2006, e procedano al trasporto verso siti di recupero e smaltimento autorizzati. Il comma 440 attribuisce agli Uffici Speciali per la ricostruzione (di cui all'articolo 67-ter del decreto-legge n. 83 del 2012) anche il compito del monitoraggio dei materiali di cui al comma 438, nonché di quelli derivanti da interventi edilizi privati conseguenti al sisma del 2009. Al fine di garantire la tracciabilità del materiali e il monitoraggio delle informazioni relative alla movimentazione degli stessi, il comma in esame prevede l'obbligo per i soggetti incaricati dei lavori di registrarsi nella banca dati di gestione delle macerie secondo modalità che verranno definite con provvedimenti dei responsabili degli Uffici speciali. La mancata o incompleta esecuzione delle comunicazioni relative alla demolizione e alla rimozione dei materiali derivanti da interventi edilizi privati comporta la revoca delle quote dei contributi destinati a tali finalità, nonché la revoca delle autorizzazioni ed abilitazioni al trasporto a carico delle ditte inadempienti. Il comma 441 prevede che, al fine di dare attuazione agli interventi previsti dal Protocollo di intesa stipulato con il Ministero dell'ambiente, con la Provincia dell'Aquila e con il Comune dell'Aquila in data 2 dicembre 2010, e dall'Accordo di Programma siglato in data 14 gennaio 2013, tra il Ministero dell'ambiente ed il Comune dell'Aquila, concernenti, tra l'altro, le azioni di recupero e riqualificazione ambientale della cava ex Teges in località Pontignone – Paganica – Comune dell'Aquila, le macerie indicate al comma 438, vengano prioritariamente conferite presso il deposito localizzato in tale cava. La norma proroga, altresì, il termine per l'autorizzazione per l'esercizio del suddetto impianto, per la rimozione delle macerie dei materiali derivanti da interventi edilizi privati conseguenti al sisma del 2009, fino all'esaurimento della sua capacità, per la gestione dei rifiuti derivanti dalle attività indicate al comma 438, conferiti secondo la classificazione del decreto legislativo n. 152 del 2006. Il comma in esame prevede altresì che le economie derivanti dal conferimento delle macerie private sono recuperate e destinate alla ricostruzione privata per il finanziamento di ulteriori interventi, e che i singoli comuni del cratere o il competente Ufficio speciale sottoscrivono apposite convenzioni direttamente con il gestore dell'impianto ex Teges, per le attività di selezione, trasporto, conferimento e trattamento delle macerie, senza ulteriori oneri a carico del bilancio statale. Il comma 442, al fine di dare attuazione agli interventi previsti dal Protocollo di intesa stipulato con il Ministero dell'ambiente, con la Provincia dell'Aquila e con il Comune dell'Aquila in data 2 dicembre 2010, e dall'Accordo di Programma siglato in data 14 gennaio 2013, autorizza il Presidente della regione Abruzzo, d'intesa con il Governo e i comuni interessati, a rimodulare i fondi di cui ai decreti commissariali n. 49/2011 e n. 114/2012 (concernenti la realizzazione del polo tecnologico per lo stoccaggio provvisorio, trattamento e smaltimento dei rifiuti derivati dal crollo degli edifici pubblici e privati) per il ripristino ambientale delle discariche comunali, anche in vista della realizzazione Pag. 34di quanto previsto nel protocollo d'intesa del 25 ottobre 2011, siglato tra soggetto attuatore per le macerie, previsto nell'OPCM 3923/2011, Regione Abruzzo, Provincia dell'Aquila e i comuni interessati. Il comma 443 disciplina l'utilizzo delle eventuali economie di spesa – ottenute dalla differenza tra il contributo a fondo perduto concesso (ai sensi dell'articolo 3, comma 3, del decreto-legge n. 39 del 2009) agli interventi di ricostruzione/riparazione degli immobili ed il costo effettivo dei medesimi interventi, comprensivo delle somme a disposizione – risultanti dai dati di monitoraggio di cui al decreto ministeriale economia e finanze 29 ottobre 2012. Tali economie restano destinate alla ricostruzione privata per il finanziamento di ulteriori interventi e, a tal fine, trasferite dagli istituti di credito ai comuni competenti, previa autorizzazione del MEF. Il comma 444 persegue la medesima finalità del comma precedente, vale a dire quella di riutilizzare le economie per consentire ai comuni il finanziamento di ulteriori interventi di ricostruzione privata. A tal fine stabilisce che le economie ottenute dalla differenza tra le somme stanziate ed i costi effettivi degli interventi gestiti attraverso finanziamenti diretti dei Comuni (la formulazione appare però generica, in quanto non indica, come invece fa il comma precedente, quali siano le somme stanziate a cui si fa riferimento), restano nella disponibilità degli stessi Comuni per il finanziamento di ulteriori interventi di ricostruzione privata, previa comunicazione al Ministero dell'economia e delle finanze e con apposita risultanza dal monitoraggio della ricostruzione privata (di cui si è detto con riferimento al comma precedente). Il comma 445 – al fine di completare le attività finalizzate alla fase di ricostruzione del tessuto urbano, sociale e occupazionale della città dell'Aquila a seguito del sisma dell'aprile 2009 – autorizza il Comune dell'Aquila e i comuni del cratere a prorogare o rinnovare entro e non oltre il 31 dicembre 2015 i contratti di lavoro a tempo determinato, stipulati sulla base della normativa emergenziale, nell'ambito di determinati limiti di spesa e anche in deroga alle vigenti normative in materia di vincoli alle assunzioni a tempo determinato presso la P.A. e di spesa del personale. Il comma 446 – al fine di assicurare la stabilità dell'equilibrio finanziario degli enti di seguito indicati – prevede l'assegnazione di un contributo straordinario, per l'esercizio 2015, sulla base dei maggiori costi sostenuti o delle minori entrate conseguite derivanti dalla situazione emergenziale, nel limite complessivo di 21 milioni di euro, così ripartito: 17 milioni di euro per il comune dell'Aquila; 2,5 milioni di euro per gli altri comuni del cratere; 1,5 milioni di euro per la provincia dell'Aquila. Il comma 448 prevede l'esenzione dal pagamento della TASI per i fabbricati, ubicati nelle zone colpite dal sisma del 6 aprile 2009, distrutti o oggetto di ordinanze sindacali di sgombero in quanto inagibili totalmente o parzialmente. L'esenzione, decorrente dal 2015, opera fino alla definitiva ricostruzione ed agibilità dei fabbricati stessi.
  Con i commi da 452 a 458, inseriti al Senato, si interviene sulla situazione di criticità finanziaria della Regione Piemonte mediante l'istituzione di un Commissario straordinario del Governo per il tempestivo pagamento dei debiti pregressi della regione, senza maggiori oneri a carico della finanza pubblica», e la contestuale apertura di una apposita contabilità speciale.
  Il Senato ha modificato il comma 465, concernente, nell'ambito della disciplina di contenimento della spesa pubblica per le regioni a statuto ordinario, la determinazione dei saldi rilevanti ai fini del pareggio di bilancio per l'anno 2015. La norma stabilisce che, nel limite complessivo di 2.005, milioni di euro, rivelano ai fini degli equilibri di cassa, gli utilizzi del fondo di cassa al 1o gennaio 2015 (gli incassi per accensione di prestiti riguardanti i debiti autorizzati e non contratti negli esercizi precedenti). La modifica del Senato aggiunge a questa fattispecie anche la quota del fondo di cassa alimentato dalle entrate derivanti dall'applicazione dell'articolo 20, commi 1 e 1-bis, del decreto legislativo Pag. 35n. 625 del 1996, vale a dire le royalty per le concessioni di coltivazione di idrocarburi in terraferma.
  Il comma 467, inserito al Senato, dispone l'esclusione dal computo del saldo finanziario rilevante ai fini della verifica del rispetto del patto di stabilità interno per gli anni 2015 e 2016 delle spese sostenute dalle province e dalle città metropolitane in tali anni per interventi di edilizia scolastica. L'esclusione opera nel limite massimo di 50 milioni di euro per ciascuno degli anni 2015 e 2016. A tal fine, viene novellato l'articolo 31 della legge n. 183 del 2011 (legge di stabilità per il 2012), relativo alla disciplina del patto di stabilità interno degli enti locali, in cui viene inserito il comma 14-quater. Gli enti beneficiari dell'esclusione e l'importo per ciascun ente dell'esclusione stessa sono individuati con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri da emanare entro il 1o marzo 2015, sentita la Conferenza Stato-città ed autonomie locali.
  Il Senato ha modificato i commi 479 e 481, al fine di estendere alle regioni a statuto speciale, con l'esclusione della Regione Trentino-Alto Adige e delle Province autonome di Trento e di Bolzano, la nuova disciplina delle misure di flessibilità del patto regionalizzato. I commi da 480 a 483, infatti, sostituiscono, per le regioni a statuto ordinario, la disciplina concernente le misure di flessibilità del patto regionalizzato, verticale ed orizzontale, al fine di adeguarla ai nuovi vincoli imposti alle regioni, basati sul conseguimento del pareggio di bilancio.
  I commi da 484 a 488, inseriti al Senato, estendono anche al 2015 la disciplina del c.d. patto verticale incentivato, che, si ricorda, costituisce un istituto introdotto dalla legge di stabilità 2013, poi oggetto di successive modifiche, per favorire una maggiore flessibilità per il rispetto degli obiettivi di finanza pubblica da parte degli enti territoriali.
  Il Senato ha modificato il comma 489, lettera e), nella parte in cui prevede la possibilità che con decreto del Ministro dell'economia vengano rideterminate le percentuali da applicare alla spesa corrente media 2010-2012 per il calcolo dei saldi obiettivo di ciascun ente locale, rilevanti ai fini del patto di stabilità interno per gli anni 2015-2017. La modifica è volta ad individuare nelle associazioni degli enti locali – ANCI ed UPI – i soggetti chiamati ad effettuare la proposta sulla base della quale acquisire l'intesa della Conferenza Stato-città ai fini dell'adozione del decreto ministeriale ivi previsto di redistribuzione degli obiettivi finanziari dal patto di stabilità.
  Il Senato ha modificato il comma 498, che rivede la disciplina per l'applicazione delle regole del patto di stabilità interno agli enti locali di nuova istituzione, recata dall'articolo 31, comma 23, della legge n. 183 del 2011. La modifica è volta ad escludere l'applicazione delle regole ivi previste – che dispongono l'applicazione del Patto soltanto a partire dal terzo anno successivo a quello della loro istituzione – per le città metropolitane e le province oggetto di riordino di cui alla legge 7 aprile 2014, n. 56. Tali enti, pertanto, sono soggetti alle regole del Patto già nel 2015.
  Il comma 499, inserito al Senato, reca la compensazione degli effetti finanziari, in termini di indebitamento netto e di fabbisogno, derivanti dal comma 498 – introdotto nel corso dell'esame alla Camera – nella parte in cui prevede l'assoggettamento al Patto di stabilità interno dei comuni istituiti a seguito di fusione a decorrere dal 2011 soltanto a partire dal quinto anno successivo a quello della loro istituzione.
  Il comma 501, inserito al Senato, al fine di consentire l'accorpamento di tutti i tipi di elezioni in una unica data, stabilisce che le elezioni per il rinnovo dei consigli regionali abbiano luogo entro 60 giorni a decorrere della scadenza della durata in carica dei consigli precedenti.
  Il comma 502, inserito al Senato, dispone per l'anno 2015 l'esclusione dal patto di stabilità interno delle spese sostenute dai comuni interessati dagli eventi sismici dei giorni 20 e 29 maggio 2012 con risorse proprie provenienti da erogazioni liberali e donazioni da parte di imprese e privati purché finalizzate a fronteggiare gli Pag. 36eccezionali eventi sismici e la relativa ricostruzione per un importo massimo complessivo pari a 5 milioni di euro.
  Il comma 503, inserito al Senato, posticipa di due anni, senza applicazione di sanzioni e interessi, il pagamento delle rate scadenti nel 2015 dei mutui concessi agli enti locali interessati dagli eventi sismici del maggio 2012. I mutui oggetto dalla disposizione in esame sono quelli concessi dalla Cassa depositi e prestiti ai comuni e alle province interessati dagli eventi sismici del maggio 2012 (individuati nel decreto ministeriale 1o giugno 2012 e nell'articolo 67-septies del decreto-legge n. 83 del 2012), e che sono stati trasferiti dalla Cassa depositi e prestiti al Ministero dell'economia e delle finanze, sulla base della disciplina vigente (articolo 5, commi 1 e 3, del decreto-legge n. 269 del 2003) in tema di rapporti tra la Cassa ed il Ministero.
  Il comma 504, inserito al Senato, modificando l'articolo 1, comma 256, della legge n. 147 del 2013, posticipa di un ulteriore anno il pagamento delle rate 2013 e 2014 dei mutui concessi agli enti locali interessati dagli eventi sismici del maggio 2012.
  Il comma 508, inserito al Senato, è volto ad estendere all'imposta municipale immobiliare della Provincia di Bolzano (IMI) la disciplina che consente la deducibilità del 20 per cento dell'IMU relativa agli immobili strumentali ai fini della determinazione del reddito di impresa e del reddito derivante dall'esercizio di arti e professioni (articolo 14, comma 1, del decreto legislativo n. 23 del 2011).
  Il comma 511, modificato dal Senato, prevede che una quota parte delle riserve indicate all'articolo 1, comma 508, della legge n. 147 del 2013, pari a 50 milioni di euro, è destinata a spese in conto capitale della regione Sardegna piuttosto che alla riduzione dei debiti.
  I commi da 512 a 523, inseriti al Senato, recepiscono il protocollo di intesa siglato il 23 ottobre 2014, al fine di regolare i rapporti finanziari tra lo Stato e la Regione e definire il concorso della Regione agli obiettivi di finanza pubblica per gli anni 2014, 2015, 2016 e 2017. È modificato la precedente intesa sottoscritta il 29 ottobre 2010, che è stata recepita dalla legge di stabilità 2011 (legge n. 220 del 2010), ai commi 151-159. Le norme sono esplicitamente attuative dell'accordo ed entrano in vigore il giorno successivo a quello della pubblicazione della legge.
  Il comma 524, inserito al Senato, autorizza la regione Friuli-Venezia Giulia a rimodulare gli interventi e le iniziative a favore della minoranza linguistica slovena previsti dalla L. n. 38/2001 sulla base delle risorse determinate annualmente dalla legge di stabilità e ferma restando la finalità prevista dalla legge.
  Il comma 525, inserito al Senato, è volto a compensare la regione Valle d'Aosta della perdita di gettito subita nella determinazione dell'accisa sull'energia elettrica e sugli alcolici spettante alla regione – per l'intero gettito la prima e per i nove decimi la seconda – sulla base delle norme statutarie. A compensazione della perdita di gettito, è corrisposto un trasferimento di 70 milioni di euro annui, a decorrere dal 2015.
  Il comma 535, inserito al Senato, autorizza la spesa di 7,5 milioni di euro per ciascuno degli anni 2015 e 2016, destinati alla Veneranda Fabbrica del Duomo di Milano per interventi conservativi e manutentivi straordinari del Duomo, necessari anche in vista dello svolgimento di EXPO 2015.
  Il comma 541, inserito al Senato, istituisce presso il Ministero dell'economia e delle finanze un fondo, con una dotazione di 100 milioni di euro per ciascuno degli anni 2016 e 2017, finalizzato alla concessione di un contributo in conto interessi alle regioni a statuto ordinario su operazioni di indebitamento attivate nell'anno 2015, il cui ammortamento decorre dal 1o gennaio 2016.
  Il comma 548, inserito al Senato, consente alla Expo 2015 S.p.A. di richiedere il supporto di Consip S.p.A. nella valutazione tecnico-economica delle prestazioni di servizi «comunque acquisiti».Pag. 37
  Il comma 549, inserito al Senato, attribuisce a Consip S.p.a. il compito di rilasciare il parere di congruità economica, relativo agli atti di affidamento per la prosecuzione degli interventi per il completamento e la prestazione del servizio di telecomunicazioni relativo alla rete nazionale standard Te.T.Ra.
  Con i commi 552 e 553, inseriti al Senato, si estende il regime di autorizzazione unica alle opere e infrastrutture necessarie ed indispensabili per assicurare lo sfruttamento di titoli concessori relativi agli idrocarburi. Sono dunque assimilate alle opere strategiche, per quanto concerne il procedimento di autorizzazione, quelle necessarie al trasporto, stoccaggio, trasferimento degli idrocarburi in raffineria, alle opere accessorie, ai terminali costieri e alle infrastrutture portuali strumentali allo sfruttamento di titoli concessori, comprese quelle localizzate fuori dal perimetro delle concessioni di coltivazione. Infine, il comma 554, inserito al Senato, richiede l'intesa delle regioni interessate nella definizione, da parte del MISE, sentito il MATTM, del Piano delle aree in cui sono consentite le attività di prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi e quelle di stoccaggio sotterraneo di gas naturale. In caso di mancato raggiungimento dell'intesa, peraltro, gli atti vengono rimessi alla Presidenza del Consiglio dei Ministri.
  Il Senato ha modificato il comma 560, che incide su disposizioni discendenti dal Patto per la salute 2014-2016 sul riparto delle quote vincolate del Fondo sanitario nazionale, specificando che per gli interventi di prevenzione e cura della fibrosi cistica resta fermo il criterio di riparto già adottato in base alla consistenza numerica dei pazienti assistiti nelle singole regioni, alla popolazione residente, nonché alle documentate funzioni dei centri ivi istituiti, tenuto conto delle attività specifiche di prevenzione, cura e, dove attuata e attuabile, di ricerca.
  I commi da 593 a 598, inseriti al Senato, introducono disposizioni di favore relative ai medicinali innovativi. La norma è collegata alla recente immissione in commercio di farmaci innovativi destinati alla cura dell'Epatite C. Le disposizioni in commento istituiscono, presso il Ministero della salute, un fondo destinato a concorrere al rimborso delle spese che i servizi sanitari regionali devono affrontare per l'acquisto di medicinali innovativi. Il fondo, finora istituito solo per gli anni 2015 e 2016, ha uno stanziamento pari a 500 milioni di euro per ciascuno degli anni del biennio di riferimento. Le risorse per il 2015 sono formate da un contributo statale, pari a 100 milioni di euro, e 400 milioni di euro a valere sulle risorse del Fondo sanitario nazionale nella componente destinata alla realizzazione di specifici obiettivi del Piano sanitario nazionale (PSN). Le risorse per il 2016 sono tutte a valere sul Fondo sanitario nazionale. Le modalità di riparto fra le regioni del fondo saranno individuate, previa Intesa in sede di Conferenza Stato-regioni, con decreto interministeriale. Vengono inoltre introdotte nuove regole per quanto riguarda il ripiano (payback) dello sforamento del fondo aggiuntivo per la spesa per farmaci innovativi, istituito dall'Agenzia italiano del farmaco (AIFA) con risorse incrementali della spesa complessiva per i farmaci erogati sulla base della disciplina convenzionale. Viene infine previsto che il Comitato per la verifica dell'erogazione dei livelli essenziali di assistenza sia responsabile, dal 2015, del monitoraggio degli effetti di contenimento della spesa sanitaria territoriale ed ospedaliera dovuti alla diffusione dei medicinali innovativi e al conseguente minore ricorso da parte degli assistiti ai protocolli terapeutici e alle cure erogate prima della predetta diffusione dei medicinali innovativi.
  Il comma 601, inserito al Senato, interviene sulla norma riguardante la determinazione dei costi e dei fabbisogni standard di cui all'articolo 27, comma 7, del decreto legislativo n. 68 del 2011, modificando, a decorrere dal 2015, i criteri per la definizione dei pesi da considerare per la determinazione del fabbisogno sanitario regionale.
  I commi 602 e 603, inseriti al Senato, recano una autorizzazione di spesa per il Pag. 38Centro nazionale di Adroterapia Oncologica (CNAO) e norme relative alla composizione del Consiglio di indirizzo del CNAO.
  Il comma 607, inserito al Senato, per agevolare la prosecuzione dell'investimento straniero nell'Istituto Mediterraneo per i trapianti e le terapie ad alta specializzazione (ISMETT) di Palermo, autorizza la Regione siciliana ad aumentare le tariffe massime delle prestazioni di assistenza ospedaliera e specialistica erogate dall'ISMETT nonché ad incrementare il valore complessivo delle funzioni assistenziali dello stesso ISMET. Il successivo comma 608 richiede alla Regione siciliana, a partire dal 30 giugno 2015 di predisporre la, nell'ambito dei Programmi operativi di prosecuzione del Piano di rientro dal deficit sanitario regionale, l'approvazione di un programma triennale di riorganizzazione ed efficientamento dell'ISMETT, monitorato dal Tavolo per la verifica degli adempimenti e dal Comitato per l'erogazione dei livelli essenziali di assistenza, di cui agli articoli 9 e 12 dell'intesa Stato regioni del 23 marzo 2005.
  Il comma 610, inserito al Senato, prevede che le convenzioni (di cui all'articolo 5, comma 1, della legge n. 381 del 1991) stipulate dagli enti pubblici, compresi quelli economici, e le società di capitali a partecipazione pubblica (anche in deroga alla disciplina in materia di contratti della pubblica amministrazione), con le cooperative sociali (ovvero con analoghi organismi aventi sede negli altri Stati membri della UE) che svolgono specifiche attività finalizzate all'inserimento lavorativo di persone svantaggiate, per la fornitura di beni e servizi diversi da quelli socio-sanitari ed educativi (a condizione che l'importo stimato al netto dell'IVA sia inferiore agli importi stabiliti dalle direttive comunitarie in materia di appalti pubblici e che tali convenzioni siano finalizzate a creare opportunità di lavoro per le persone svantaggiate) siano stipulate previo lo svolgimento di procedure di selezione idonee ad assicurare il rispetto dei principi di trasparenza, di non discriminazione e di efficienza.
  Il Senato ha inserito al comma 611 la lettera a-bis), che introduce un nuovo criterio di cui tener conto nell'ambito del processo di razionalizzazione delle società e delle partecipazioni societarie direttamente o indirettamente possedute dalle pubbliche amministrazioni, che ai sensi del medesimo comma 268 deve essere avviato a decorrere dal 1o gennaio 2015 in modo da ottenere la riduzione delle partecipazioni entro il 31 dicembre 2015. Il criterio introdotto consiste nella soppressione delle società che risultino composte da soli amministratori o da un numero di amministratori superiore a quello dei dipendenti.
  Il comma 616, inserito al Senato, nell'ambito della disposizione di cui all'articolo 1, comma 3, della legge n. 196 del 2009, che consente alle pubbliche amministrazioni locali e alle società da esse controllate di procedere allo scioglimento della società controllata direttamente o indirettamente, aggiunge che tale scioglimento riguarda anche l'azienda speciale controllata. Viene altresì previsto che il termine entro cui deve essere deliberato lo scioglimento affinché gli atti e le operazioni poste in essere in favore di pubbliche amministrazioni in seguito allo scioglimento siano esenti da imposizione fiscale – originariamente di 12 mesi dalla data di entrata in vigore di tale legge (1o gennaio 2015) – divenga di 24 mesi (quindi 1o gennaio 2016).
  Il comma 617, inserito al Senato, prevede che siano versate all'entrata del bilancio dello Stato le risorse finanziarie disponibili nel bilancio di Formez, previste dall'articolo 16-bis, comma 8, del decreto-legge n. 185 del 2008 per la diffusione delle caselle di posta elettronica certificata richieste dai cittadini, ove si tratta di risorse non ancora impegnate con atti giuridicamente vincolanti alla data di entrata in vigore della presente legge ovvero derivanti da economie di progetto. Tali risorse saranno poi riassegnate all'Agenzia per l'Italia digitale con il vincolo di utilizzarle Pag. 39per interventi volti a favorire e semplificare le comunicazioni tra la pubblica amministrazione e i cittadini.
  I commi da 618 a 620, inseriti al Senato, sono volti a consentire lo spostamento del regime giuridico internazionale di punto franco dal porto vecchio di Trieste ad altre zone opportunamente individuate, legate alle attività portuali, con provvedimenti del Commissario di governo della Regione Friuli-Venezia Giulia, d'intesa con il Presidente della Regione e con il Sindaco di Trieste.
  Il Senato ha modificato il comma 632, per svincolare l'efficacia delle disposizioni che hanno introdotto il cosiddetto split payment dall'autorizzazione dell'Unione europea, così prevedendone l'applicazione già dal 1o gennaio 2015.
  Il Senato ha modificato il comma 636, specificando che gli elementi e le informazioni in possesso dell'Agenzia delle entrate (anche quelli utili per una valutazione in ordine ai ricavi, compensi, redditi, volume d'affari, valore della produzione e stima dei medesimi) che sono messe a disposizione del contribuente, con lo scopo di migliorare i flussi informativi tra Amministrazione finanziaria e soggetti passivi d'imposta, vengono fornite anche alla Guardia di finanza.
  Il Senato ha modificato il comma 637, con lo scopo di rendere maggiormente oneroso il cd. istituto del ravvedimento operoso, nel caso in cui siano terminate attività di accesso, ispezione e verifica con la conseguente consegna del processo verbale di constatazione. In primo luogo si specifica che il contribuente che si avvale del ravvedimento vedrà ridotte le sanzioni ad un quinto del minimo, ove la regolarizzazione degli errori e delle omissioni, anche se incidenti sulla determinazione o sul pagamento del tributo, avvenga dopo la constatazione della violazione. Si chiarisce poi che avvalersi di tale istituto (con pagamento e regolarizzazione) non preclude l'inizio o la prosecuzione di accessi, ispezioni, verifiche o altre attività amministrative di controllo e accertamento.
  I commi da 643 a 652, inseriti al Senato, prevedono la possibilità per i soggetti che offrono scommesse con vincite in denaro senza essere collegati al totalizzatore nazionale di regolarizzare la propria posizione.
  I commi 653 e 654, inseriti al Senato, prevedono l'affidamento da parte dell'Agenzia delle dogane e dei monopoli della concessione per la gestione del gioco del Lotto automatizzato e degli altri giochi numerici a quota fissa, sia attraverso la rete dei concessionari sia a distanza, mediante procedura di gara, che deve essere indetta nel rispetto di determinate condizioni.
  Il Senato ha modificato il comma 655, che innalza dal 5 al 77,74 per cento la quota imponibile degli utili percepiti dagli enti non commerciali. Per effetto delle modifiche apportate al Senato, si precisa che la norma costituisce una deroga rispetto a quanto previsto dallo Statuto del contribuente in materia di efficacia temporale delle norme tributarie, in quanto essa ha applicazione retroattiva (trova applicazione agli utili messi in distribuzione dal 1o gennaio 2014).
  Il comma 656, inserito al Senato, al fine di compensare la retroattività della norma riconosce un credito d'imposta pari alla maggiore IRES dovuta, nel solo periodo d'imposta in corso al 1o gennaio 2014, in applicazione del predetto aumento fiscale.
  Il comma 660, inserito al Senato, reca una norma interpretativa volta a chiarire che l'imposta sostitutiva sui finanziamenti a lungo termine si applica anche ai finanziamenti erogati direttamente dallo Stato o dalle regioni.
  I commi da 662 a 664, inseriti al Senato, sono volti ad estendere dal 31 dicembre 2014 al 30 giugno 2015 il termine ultimo entro il quale i fabbricati ubicati nelle zone colpite dal sisma in Emilia del 20 e del 29 maggio 2012, distrutti od oggetto di ordinanze sindacali di sgombero, in quanto inagibili totalmente o parzialmente, sono esenti dall'IMU, fino alla definitiva ricostruzione e agibilità dei fabbricati stessi.
  Il Senato ha modificato il comma 665, al fine di:Pag. 40
  - attribuire il diritto al rimborso di quanto indebitamente versato ai soggetti colpiti dal sisma del 1990 che ha interessato le province di Catania, Ragusa e Siracusa, purché abbiano presentato apposita istanza, autorizzando la spesa di 30 milioni di euro per ciascuno degli anni 2015-2017.
  - inserire una deroga al patto di stabilità per la Regione Molise, in relazione agli eventi sismici di ottobre e novembre 2002.
  Il comma 679, inserito al Senato, conferma, anche per l'anno 2015, il livello massimo di imposizione della TASI già previsto per l'anno 2014 (2,5 per mille). Per il medesimo anno 2015, viene altresì confermata la possibilità di superare i limiti di legge relativi alle aliquote massime di TASI e IMU, per un ammontare complessivamente non superiore allo 0,8 per mille, a specifiche condizioni di legge.
  Il comma 680, inserito al Senato, introduce nella disciplina di rango primario uno specifico criterio, espresso in termini percentuali, per individuare i Paesi nei quali vige un livello di tassazione sensibilmente inferiore a quello applicato in Italia, al fine di individuare i contribuenti cui si applica la speciale disciplina fiscale delle società controllate estere (disciplina CFC – controlled foreign companies). Il comma 681, inserito al Senato, pone la copertura degli oneri derivanti dal comma precedente a valere sul Fondo interventi strutturali di politica economica (FISPE), che viene a tal fine ridotto di 2,8 milioni di euro per il 2016 e 1,6 milioni annui a decorrere dall'anno 2017.
  Il comma 692, inserito al Senato, proroga al 26 gennaio 2015 il termine – in origine fissato al 16 dicembre 2014 dal decreto ministeriale 28 novembre 2014 – per il pagamento dell'IMU relativa all'anno 2014 sui terreni agricoli situati in zone montane e collinari. L'imposta, dovuta sui terreni non più esenti a seguito della ridefinizione del perimetro delle esenzioni operata dal citato decreto ministeriale, deve essere calcolata ad aliquota base (0,76 per cento) salvo che non siano state approvate dagli enti per i terreni agricoli specifiche aliquote.
  Il comma 693, inserito al Senato, prevede che, a seguito della riduzione dei comuni comprendenti terreni agricoli montani esenti da tassazione IMU, disposta dal decreto ministeriale 28 novembre 2014, (pubblicato nella G.U. del 6 dicembre 2014) gli enti interessati da tale revisione del criterio di esenzione accertano convenzionalmente a titolo di maggior gettito IMU gli importi indicati dal decreto medesimo, a fronte della corrispondente riduzione del Fondo di solidarietà comunale pari a 359,5 milioni di euro stabilita nel medesimo provvedimento. I commi 692 e 693 entrano in vigore il giorno successivo alla pubblicazione della presente legge, secondo quanto dispone il successivo comma 701.
  Il comma 694, inserito al Senato, prevede un rifinanziamento di 56 milioni di euro per l'anno 2014 e di 25 milioni di euro per l'anno 2015 a favore del Fondo per le emergenze nazionali (di cui all'articolo 5, comma 5-quinquies, della legge 24 febbraio 1992, n. 225); nell'ambito di tale stanziamento, 10 milioni di euro sono espressamente destinati agli interventi per la ricostruzione e per la ripresa economica dei territori della regione Sardegna colpiti dagli eventi alluvionali del mese di novembre 2013.
  Il comma 695, inserito al Senato, autorizza la spesa fino a un massimo di 64,1 milioni di euro per il 2014, per consentire il pagamento delle supplenze brevi e saltuarie del personale docente, amministrativo, tecnico e ausiliario della scuola. Il comma 696, inserita al Senato, prevede il monitoraggio trimestrale delle spese per supplenze brevi e saltuarie e introduce una clausola di salvaguarda secondo cui, qualora si verifichino scostamenti rispetto alle previsioni di spesa, il Ministero dell'economia e delle finanze è autorizzato ad apportare, su proposta del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca, le occorrenti variazioni compensative tra le risorse destinate alle spese di funzionamento delle istituzioni scolastiche e Pag. 41quelle relative al pagamento delle supplenze brevi e saltuarie. I commi 695 e 696 entrano in vigore il giorno successivo alla pubblicazione della presente legge, secondo quanto dispone il successivo comma 701.
  I commi 697 e 698, inseriti al Senato, recano la sterilizzazione della clausola di salvaguardia del decreto-legge n. 66 del 2014. In particolare, il comma 697 dispone che, alla luce del monitoraggio delle maggiori entrate IVA conseguenti al pagamento dei debiti delle pubblica amministrazione ai sensi del decreto-legge n. 35 del 2013, una quota parte degli accantonamenti di bilancio – disposti dall'articolo 12, comma 4, del medesimo decreto-legge n. 35, a garanzia del conseguimento dell'importo ascritto alle maggiori entrate IVA – pari a 495,7 milioni sia portata in riduzione dei relativi stanziamenti iscritti in bilancio per l'anno 2014, secondo quanto indicato, per singolo Ministero, nell'Allegato n. 9 al disegno di legge in esame. In conseguenza di tale miglioramento dei saldi, il comma 698 destina tali risorse a compensazione del minor gettito IVA previsto per il 2014 relativamente al pagamento dei debiti delle P.A. disposto dal decreto-legge n. 66 del 2014 (240 milioni di entrate a fronte di una stima di 650 milioni), con conseguente esclusione del ricorso all'aumento delle accise sui prodotti energetici ed elettricità, su alcole e bevande alcoliche, e sui tabacchi lavorati, previsto, quale clausola di salvaguardia, dall'articolo 50, comma 11, del decreto-legge n. 66 del 2014. I commi 697 e 698 entrano in vigore il giorno successivo alla pubblicazione della presente legge, secondo quanto dispone il successivo comma 701.
  Il comma 699, inserito al Senato, reca la norma di copertura finanziaria degli oneri derivanti dai commi 694 e 695, pari a 120,1 milioni di euro per l'anno 2014.
  Il comma 700, inserito al Senato, reca una disposizione che interviene sull'articolo 45, comma 2, del decreto legge n. 66 del 2014, nel quale si autorizza il Ministero dell'economia ad effettuare emissioni di titoli di Stato ai fini del riacquisto da parte delle regioni dei titoli obbligazionari da esse emessi e aventi specifiche caratteristiche (vita residua pari o superiore a 5 anni e valore nominale dei titoli obbligazionari regionali in circolazione pari o superiore a 250 milioni di euro). La disposizione in esame aggiunge un periodo a tale comma 2, autorizzando per le operazioni suddette l'apertura di una contabilità speciale presso il Ministero dell'economia e delle finanze.
  Il Senato ha modificato il comma 703, alla lettera l) – concernente il trasferimento (a fini gestionali e contabili) delle risorse del Fondo per lo sviluppo e la coesione assegnate al «piano stralcio» e ai piani operativi approvati ad una apposita contabilità del Fondo di rotazione per l'attuazione delle politiche comunitarie (cosiddetto Fondo IGRUE) –, disponendo che il decreto del Ministro dell'economia e delle finanze, che provvederà ad adottare i conseguenti adeguamenti organizzativi, dovrà prevedere il conferimento di un incarico dirigenziale non generale in deroga alla normativa vigente. Non è più presente il termine di 30 giorni dall'entrata in vigore della legge di stabilità 2015 per l'emanazione del decreto ministeriale.
  I commi 711 e 712, inseriti al Senato, rispettivamente, innalzano dal 10 al 22 per cento l'aliquota IVA applicabile alle cessioni dei pellet di legno e destinano le relative maggiori entrate, quantificate in 96 milioni di euro dal 2015, all'incremento del Fondo per gli interventi strutturali di politica economica (FISPE).
  Il comma 713, inserito al Senato, eleva da 516,46 a 1.000 euro il limite dei pagamenti effettuati a favore di società, enti ed associazioni sportive dilettantistiche, nonché i versamenti da questi operati, che devono essere effettuati con mezzi tracciabili. La seconda parte del comma prevede, inoltre, che in caso di violazione della predetta norma si applicano soltanto le sanzioni amministrative. Risulta pertanto soppressa la precedente formulazione che prevede, in caso in inosservanza del suddetto limite, la decadenza dalle agevolazioni di cui alla legge 16 dicembre 1991, n. 398, recante disposizioni tributarie Pag. 42relative alle associazioni sportive dilettantistiche, e l'applicazione delle sanzioni previste dall'articolo 11 del decreto legislativo 18 dicembre 1997, n. 471, recante riforma delle sanzioni tributarie non penali in materia di imposte dirette, di imposta sul valore aggiunto e di riscossione dei tributi.
  Il comma 714, inserito al Senato, in tema di procedure di riscossione delle cosiddette multe per le quote latte, prevede che l'AGEA per la notificazione della cartella di pagamento e per la prosecuzione delle attività di riscossione coattive si avvale, oltre che della Guardia di Finanza, anche di Equitalia.
  Il comma 717, inserito al Senato, riduce il Fondo interventi strutturali di politica economica (FISPE) di 728,2 milioni di euro per il 2015, di 534,7 milioni per il 2016, di 612,9 milioni per il 2017, di 388,7 milioni per il 2018, di 261,5 milioni per il 2019, di 259,9 milioni per il 2020, di 234,8 milioni per il 2011, di 234,5 milioni per il 2022, di 234,8 milioni per il 2013 e di 235,1 a decorrere dal 2024.
  Il Senato ha modificato il comma 720, aumentando la riduzione delle risorse del Fondo per la compensazione degli effetti finanziari non previsti a legislazione vigente, ivi prevista, a compensazione degli effetti finanziari, in termini di indebitamento netto e di fabbisogno, di complessivi 135 milioni per il 2015, 100 milioni per il 2016 e di 50 per il 2017 e 2018.
  Il comma 726, inserito al Senato, fissa un termine massimo – non previsto dalla normativa vigente – per l'esecuzione, da parte dell'Agenzia delle Entrate, dei rimborsi di imposta alle persone fisiche di importo complessivo superiore a 4 mila euro, conseguente allo svolgimento di controlli preventivi sulle dichiarazioni, qualora questo sia determinato da detrazioni per carichi di famiglia o da eccedenze d'imposta derivanti dalla precedente dichiarazione.
  Per quanto riguarda l'analisi dei profili finanziari, rinvia alla documentazione predisposta dagli uffici.

  Il viceministro Enrico MORANDO, nel giudicare gli interventi svolti da parte dei relatori più che esaustivi, si riserva di intervenire in sede di replica.

  Rocco PALESE (FI-PdL) sottolinea come il testo del disegno di legge di stabilità dopo l'esame da parte del Senato sia stato notevolmente peggiorato.
  Ricorda come, in prima lettura, aveva già sottolineato il problema delle entrate ma a questo punto, sulla base delle modifiche ulteriormente apportate al testo, non può che confermare le preoccupazioni circa una manovra di finanza pubblica che si basa su di una previsione di crescita del PIL pari allo 0,6, a suo giudizio, del tutto imprudente. L'Europa, già lo ha preannunciato nelle scorse settimane, chiederà all'Italia una manovra aggiuntiva.
  Non ritiene di doversi soffermare sull'esame del provvedimento al Senato, che si è svolto in un clima assai caotico e confuso sul testo del maxiemendamento votato.
  Evidenzia, più in generale, come, in assenza di tagli significativi e di ulteriori aumenti di imposte, tutte le misure di spesa dovranno essere riviste. Al riguardo ritiene che già a marzo potrà rendersi necessaria una manovra correttiva pari a circa 7/8 miliardi di euro.
  Altro elemento che merita sottolineare, a suo avviso, è che il Governo forse sembra voler far conto sul crollo del prezzo del petrolio e dei suoi derivati per poter contare su effetti positivi in termini di PIL. Segnala che, al momento, non sembrano esserci corrispondenti effetti positivi per i consumatori in termini di riduzione del prezzo della benzina.
  Sul tema della tassazione locale, sottolinea come vi era stato un chiaro impegno del Governo ad affrontare tale importante questione che riguarda tutti i cittadini con un intervento volto ad introdurre un'imposta unica. Rileva come, purtroppo, a tali annunci di fatto non sono seguiti gli interventi di modifica della normativa vigente, che sarebbe necessario effettuare nell'interesse dei cittadini.Pag. 43
  Ribadisce quindi estrema preoccupazione per le scelte compiute dal Governo in questa manovra finanziaria, che ha inserito nel passaggio al Senato numerose norme di spesa, evidenziando che solo alcune sono state alla fine espunte perché giudicate finanche dal Governo spudorate, ma di fatto si è trasformato il disegno di legge di stabilità in un provvedimento «omnibus» che non porterà alcun beneficio al Paese.
  Altro intervento annunciato e non attuato dal Governo riguarda quello di una razionalizzazione delle società partecipate degli enti locali – che si prestano a forme di grave malversazione delle risorse pubbliche – che è stata oggetto di grande attenzione da parte del Commissario Cottarelli il cui lavoro sulla spending review, a suo avviso, dovrebbe essere pubblicato dal Governo. Al riguardo ritiene che il Governo dovrebbe presentare al più presto un Piano di razionalizzazione.
  Sottolinea, altresì, come il Governo dovrebbe informare correttamente il Parlamento sia sulle coperture finanziarie che intende utilizzare per le misure previste nel disegno di legge di stabilità, sia per quanto riguarda i tagli, ovvero se ci saranno necessariamente aumenti di imposte.
  A suo giudizio ritiene che il Governo stia conducendo il Paese verso il baratro, poiché la manovra di finanza pubblica che il Parlamento si accinge a varare definitivamente non rappresenta affatto quell'inversione di rotta annunciata dal Ministro dell'economia e delle finanze, in quanto non contiene misure di investimento e saccheggia pesantemente le risorse finanziarie stanziate per il Mezzogiorno.
  In conclusione, ribadisce un giudizio fortemente critico sul provvedimento nel suo complesso ed esprime forti preoccupazione per le sorti del Paese.

  Fabio MELILLI (PD), nel ritenere che in alcuni passaggi del suo corposo intervento il collega Palese abbia forse ecceduto in qualche accento populista, sottolinea come forse è opportuno evidenziare anche gli interventi di carattere positivo contenuti nel provvedimento in esame.
  Più in generale sottolinea, pur essendo molto rispettoso dell'articolazione del Parlamento, l'esigenza di modificare le norme dei regolamenti parlamentari che riguardano l'esame dei documenti di bilancio ed in particolare il regime di ammissibilità degli emendamenti, rispetto al quale permangono notevoli differenze tra Camera e Senato. Evidenzia la superficialità di alcune norme introdotte al Senato quali, ad esempio, quelle che sembrano attribuire potere legislativo alle province, probabile svista frutto probabilmente del lavoro forse caotico che si è svolto negli ultimi giorni presso quel ramo del Parlamento.
  Evidenziando come la terza lettura non consente alla Camera dei deputati di apportare alcuna modifica, auspica che alcune problematiche non completamente risolte vengano a breve affrontate con appositi provvedimenti.

  Giampaolo GALLI (PD) desidera innanzitutto svolgere alcune considerazioni di carattere preliminare.
  Ricorda, in particolare, come quando la manovra finanziaria in esame è stata impostata e discussa sin dal suo inizio vi è stato unanime consenso da parte di tutte le forse politiche sul fatto che non dovesse essere una manovra restrittiva ma di carattere espansivo e che l'Italia non avrebbe dovuto piegarsi ai diktat dell'Europa. Stupisce quindi ora la disinvoltura con la quale certe forze politiche affermano praticamente il contrario.
  Ricorda inoltre come l'Italia si sia impegnata ad approvare una serie di importanti riforme e ritiene che il messaggio che debba giungere dalla commissione Bilancio e dal Parlamento all'Europa è che il nostro Paese non debba fare una manovra correttiva.
  Al riguardo ricorda in particolare alcuni dati riportati dalla tabella riassuntiva sugli effetti della manovra illustrata dalla Banca d'Italia, che indicava ad esempio come la riduzione delle tasse fosse pari a circa 8 miliardi di euro, cifra che sommata agli altri interventi, per esempio sulla Pag. 44decontribuzione sui neoassunti, e agli altri previsti, porta alla cifra complessiva di 18 miliardi di euro di minori imposte.
  Ricorda poi come siano previsti aumenti di tasse pari a circa 3,5 miliardi di euro, 1 miliardo di euro per anticipi di imposte e un ulteriore miliardo di entrate aggiuntive sui giochi.
  Per quanto riguarda il versante dei tagli sulla spesa giudica strana la richiesta avanzata in questa sede che vengano pubblicati i dati elaborati dal commissario straordinario per la revisione della spesa, Cottarelli, mentre ritiene che ciò che rappresenta il lavoro di sintesi siano in realtà le decisioni operate dal Governo, scelte politiche che meritano di essere pubblicate.
  Più in generale evidenzia l'opportunità di compiere una riflessione sull'efficacia di scelte quali i tagli lineari ovvero le scelte di riduzioni della spesa frutto di analisi di spending review, quali quelle compiute da parte del commissario straordinario per la revisione della spesa.
  Sottolinea la difficoltà di compiere scelte di spending review per quanto riguarda le regioni e le province, evidenziando che anche per quanto riguarda i Ministeri occorre sempre lasciare spazi di autonomia su dove operare le riduzioni di bilancio.
  Rileva infine che in questa legge di stabilità si è compiuta una scelta a metà strada per quanto riguarda i tagli di spesa, che probabilmente si sarebbe potuto fare di meglio ma al contempo occorre riconoscere i rilevanti risultati raggiunti.

  Bruno TABACCI (PI-CD) evidenzia preliminarmente di aver avuto conferma, dall'esame del disegno di legge di stabilità, come il bicameralismo debba essere abolito al più presto. Nonostante alcuni interventi che giudica positivi, come l'introduzione dei crediti d'imposta a favore degli enti di previdenza obbligatoria e dei fondi pensione, per i quali è previsto l'obbligo di investimento in attività finanziarie da individuare con decreto del Ministero dell'economia e delle finanze, ritiene infatti che il disegno di legge di stabilità sia diventato qualcosa di contraddittorio e sicuramente in contrasto con la semplificazione, da tutti auspicata.
  Osserva poi che la decisione di non inserire il tema della local tax nel provvedimento in esame sia stata opportuna, pur ritenendo necessario un intervento in questa materia, così come sulla disciplina della tassazione del patrimonio immobiliare. Ricorda che negli anni Settanta si sottovalutò la questione della tassazione locale e che ciò condusse a una totale deresponsabilizzazione degli amministratori locali.
  Per quando riguarda la spending review ritiene che debba essere attuata seriamente, non attraverso tagli lineari, i quali, a suo parere, sono tuttora presenti nel provvedimento. Con riferimento alle elargizioni localistiche osserva che in una certa misura potrebbero anche essere utili e opportune, ma nei provvedimenti in esame si è superato il limite.
  Esprime quindi il proprio rispetto e sostegno nei confronti del viceministro Morando e del sottosegretario Baretta, persone serie che hanno svolto il loro compito in maniera apprezzabile nel corso dell'esame della manovra, fermo restando il giudizio negativo sullo svolgimento complessivo dei lavori, soprattutto presso l'altro ramo del Parlamento.
  Auspica infine che i provvedimenti siano rapidamente approvati e che si possa d'ora in avanti lavorare con modalità completamente diverse.

  Barbara SALTAMARTINI (AP) osserva come il Senato abbia affrontato e risolto in senso migliorativo alcune questioni non concluse nel corso dell'esame presso questo ramo del Parlamento, come quelle relative all'IRAP, alla tassazione dei fondi pensione, emerse nel corso delle audizioni dei rappresentanti del settore, e al finanziamento dei patronati, istituti che svolgono un importante ruolo di supporto dei cittadini nello svolgimento di adempimenti burocratici. Sottolinea poi con favore l'istituzione del fondo destinato a concorrere al rimborso delle spese per l'acquisto di medicinali innovativi per la cura dell'Epatite Pag. 45C. Ricorda che in molti casi sono state accolte esigenze evidenziate dal gruppo al quale appartiene.
  Si rammarica tuttavia di dover constatare che, a fronte del lavoro serio e rigoroso svolto dalla Camera dei deputati, presso il Senato sia stato seguito un metodo operativo completamente differente, pur riconoscendo che il Governo, nelle fasi finali, è intervenuto con maggior severità. Ritiene comunque opportuno, con riferimento agli interventi giudicati localistici, invitare i colleghi a considerare che la cura e l'attenzione a un territorio non riguarda solo il territorio che direttamente se ne giova, ma tutta la nazione.
  Osservando poi che sarebbe forse stato meglio esaminare compiutamente il provvedimento, senza lasciare aspetti da definire nel corso dell'esame presso il Senato, auspica che l'anno prossimo l’iter della manovra possa essere più lineare, eventualmente anche per effetto di correzioni dei regolamenti parlamentari.
  Si augura infine che si proceda a una complessiva revisione della tassazione immobiliare, apprezzando la previsione che conferma, anche per l'anno 2015, il livello massimo di imposizione della TASI già previsto per l'anno 2014.

  Giulio MARCON (SEL) evidenzia come il giudizio negativo del suo gruppo sulla manovra non sia cambiato in seguito agli interventi del Senato, essendo divenuto forse anche peggiore.
  Osserva infatti che i provvedimenti in discussione, che devono essere valutati insieme agli altri interventi del Governo in carica, come il jobs act, la riforma costituzionale e il Documento di economia e finanza, si muovono lungo quattro assi di carattere liberista: i tagli alla spesa pubblica, che si risolvono in tagli alla spesa sociale, alle regioni e agli enti locali; la preferenza rispetto a quelli pubblici per gli investimenti privati, incentivati attraverso la decontribuzione e gli sgravi IRAP, così come avviene anche in Europa con il piano Junker; le privatizzazioni, quasi una svendita, dalle quali si prevedono entrate per 80 miliardi di euro; la precarizzazione del mercato del lavoro, realizzata attraverso il jobs act. Si verifica pertanto quanto evidenziato da Martin Schulz, secondo il quale la sinistra riformista e moderata si è appiattita su posizioni neoliberiste.
  Sottolinea quindi che la positiva misura del bonus IRPEF di 80 euro sarà compensata dalle maggiori imposte che i tagli agli enti locali e alle regioni inevitabilmente comporteranno, dalle tasse sulla casa e sui fondi pensione, e che la manovra non è nemmeno moderatamente espansiva e pertanto non produrrà alcun aumento della crescita. Al riguardo sottolinea che gli sgravi contributivi alle imprese non hanno mai comportato un significativo aumento dell'occupazione, per la quale sono invece necessari investimenti pubblici. Ricordando che le previsioni di incremento del PIL formulate dal Governo sono minime e che le stesse appaiono peraltro ottimistiche, teme che si renderà necessaria una manovra correttiva tra pochi mesi.
  Tra gli aspetti negativi della manovra, oltre alla già menzionata mancanza di fondi per investimenti pubblici, evidenzia l'assenza di interventi in favore del Mezzogiorno, riconosciuta dallo stesso presidente Boccia, e di correzioni al regime per l'accesso al pensionamento di particolari categorie di lavoratori, come gli insegnati rientranti nella cosiddetta quota 96 e i macchinisti ferroviari.
  Per una valutazione complessiva dei provvedimenti in esame invita infine a considerare come sia stata accolta la manovra dalle parti sociali: ad un apprezzamento di Confindustria ha corrisposto lo sciopero generale proclamato dai sindacati, che ha visto la partecipazione anche di molti elettori del Partito Democratico.
  Auspica pertanto un radicale cambiamento di rotta nella politica economica del Governo.

  Maino MARCHI (PD), pur riconoscendo come il Senato abbia svolto complessivamente un buon lavoro, intervenendo in misura minima sugli aspetti introdotti o modificati dalla Camera e completando le Pag. 46parti che erano rimaste da approfondire, ritiene che si lavorerebbe in maniera più proficua qualora, a seguito del superamento dell'attuale bicameralismo, un solo ramo del Parlamento potesse dedicare due mesi all'anno alla manovra di finanza pubblica.
  Nel merito della manovra afferma di non condividere quanto evidenziato dall'onorevole Palese in ordine all'aumento dell'imposizione fiscale. Osserva invece che le entrate previste sono derivanti dalla lotta all'evasione fiscale, mentre la spesa pubblica sarà ridotta.
  In particolare, sottolinea positivamente gli interventi effettuati dal Senato sulla disciplina dell'IRAP, con la previsione di un credito di imposta per i lavoratori autonomi privi di dipendenti, i quali, in base all'impostazione originaria, avrebbero subito esclusivamente l'aumento dell'imposta.
  Sottolinea inoltre come non sia corretto affermare che il bonus IRPEF di 80 euro sia annullato da altre imposte, come la TASI, in quanto la medesima era già operante nel momento in cui è stato introdotto il bonus, che quindi ha comportato un miglioramento rispetto alla situazione previgente.
  Con riferimento agli interventi di spesa e alla supposta presenza di interventi localistici, segnala come non sia stato citato concretamente alcuno di questi interventi, potendosi semmai osservare che sono stati attenuati, come da più parti richiesto, tagli troppo pesanti inizialmente operati.
  Rileva inoltre di non condividere le considerazioni relative ad un presunto saccheggio delle risorse dei fondi strutturali destinate al Mezzogiorno, poiché il problema è costituito dal fatto che fino ad oggi spesso tali risorse sono rimaste inutilizzate o sono state utilizzate in maniera inappropriata. Peraltro invita a considerare che l'utilizzo di parte di tali risorse per la riduzione del cuneo fiscale e quindi del costo del lavoro è volto a favorire meccanismi virtuosi per una maggiore competitività e per la crescita dell'occupazione.
  Sottolinea inoltre come le clausole di salvaguardia previste nella legislazione precedente siano state sterilizzate, a riprova dell'assenza di drammaticità dell'attuale situazione economica del Paese.
  Per quanto riguarda gli aspetti dei quali i colleghi hanno lamentato l'assenza, local tax e società partecipate dagli enti locali, sottolinea che gli interventi sulle partecipate potranno essere effettuati direttamente dagli enti locali, secondo le indicazioni predisposte dal commissario Cottarelli, per compensare i minori trasferimenti statali, mentre ritiene apprezzabile che il Senato non sia intervenuto in materia di local tax, in quanto tale intervento avrebbe reso impossibile qualsiasi modifica da parte della Camera. Al riguardo reputa opportuno un intervento del Governo da attuare mediante un disegno di legge, concertato con l'ANCI, sul quale il Parlamento possa adeguatamente discutere, senza eccessiva limitazione di tempi, e si augura che ciò avvenga presto.
  In relazione alla mancanza di interventi di natura pensionistica in favore di insegnanti e ferrovieri, si stupisce che nessuno abbia sottolineato l'introduzione, da parte della Camera, e l'ampliamento, da parte del Senato, di misure previdenziali e assistenziali in favore delle persone esposte all'amianto e di misure per la bonifica di siti contaminati dallo stesso materiale.
  Con riferimento al carattere espansivo o restrittivo della manovra, osserva che la stessa indubbiamente va in una direzione espansiva rispetto alla normativa vigente. Sottolinea poi il ruolo del Governo italiano, schierato tra coloro che sostengono la necessità di un cambiamento delle politiche di rigore in ambito europeo, ammettendo tuttavia che il semestre di presidenza italiano non ha apportato le modifiche sperate su tali modifiche, anche perché più della metà di detto semestre ha coinciso con gli ultimi quattro mesi nei quali è rimasta in carica la Commissione europea uscente.
  In relazione alle osservazioni sugli incentivi agli investimenti privati, sottolinea che in assenza di tali incentivi non potrebbe Pag. 47esserci ripresa. Con riferimento invece agli investimenti pubblici ritiene sia utile l'allentamento del patto di stabilità interno contenuto nel provvedimento in esame. Osserva inoltre che, al fine di innescare un meccanismo virtuoso, sia meglio puntare su piccoli interventi diffusi anziché su opere faraoniche che, attualmente, hanno poca possibilità di essere realizzate.
  Conclude evidenziando come la manovra sia migliorata rispetto a quella originariamente presentata dal Governo, grazie al lavoro svolto in maniera proficua dalla Camera e dal Senato.

  Guido GUIDESI (LNA) contesta il carattere espansivo, da più parti impropriamente evocato, del disegno di legge di stabilità per il 2015, il quale in realtà prevede interventi da finanziare sostanzialmente attraverso il ricorso a maggiore indebitamento pubblico. Ritiene che le modalità di esame del provvedimento in seconda lettura al Senato abbiano, sia pure indirettamente, altresì evidenziato la scarsa considerazione che l'attuale Presidente del Consiglio sembra nutrire nei confronti del lavoro svolto da quel ramo del Parlamento, come se il progetto di revisione costituzionale e di superamento del bicameralismo italiano, tuttora al vaglio della Camera dei deputati, fosse già stato approvato in via definitiva, in ciò ponendo una delicata questione di carattere istituzionale.
  Quanto alle riforme strutturali di cui il Paese ha urgente bisogno, ritiene che il Governo dovrebbe puntualmente chiarire gli effetti attesi, anche sul piano delle eventuali ricadute economiche, dalle varie riforme in cantiere, da quelle costituzionale ed elettorale a quelle del mercato del lavoro e della giustizia, senza sottostare passivamente alle singole richieste di volta in volta formulate dalla Commissione europea.
  Contesta inoltre l'effettiva riduzione delle tasse che sarebbe determinata, come dichiarato dal Governo, dalle disposizioni a vario titolo contenute nel disegno di legge di stabilità, per un ammontare pari a circa 18 miliardi di euro, ritenendo viceversa che diverse sono le misure destinate a produrre un ulteriore incremento della pressione fiscale a carico di imprese e famiglie.
  Con riferimento alle disposizioni del provvedimento caratterizzate da una evidente natura localistica o microsettoriale, rammenta, a titolo esemplificativo, le misure in favore dei soggetti colpiti dal sisma del 1990 che ha interessato le province di Catania, Ragusa e Siracusa, nonché quelle relative alla sdemanializzazione e all'uso delle aree appartenenti al demanio marittimo nei pressi del porto vecchio di Trieste. Rileva, inoltre, come il provvedimento in esame non appaia tantomeno in grado di attivare efficacemente gli investimenti privati, pure così necessari nell'attuale fase di difficoltà economica, che a suo giudizio necessiterebbero piuttosto di una coraggiosa azione di riduzione delle tasse a carico di imprese e famiglie e di una semplificazione degli adempimenti amministrativi.
  Esprime seria preoccupazione in ordine ai rilevanti tagli di risorse disposti nei confronti degli enti locali, che pongono di fatto questi ultimi nella condizione di non poter adeguatamente fare fronte neppure alla gestione delle ordinarie attività, con negative ricadute tanto sul piano sociale quanto su quello della sicurezza. In tale quadro, ritiene del tutto insufficiente l'allentamento del patto di stabilità interno introdotto dal provvedimento in esame. Segnala, altresì, il sostanziale fallimento del semestre di Presidenza italiana dell'Unione europea, anche con riferimento al piano di investimenti pubblici e privati promosso dalla Commissione europea, nonostante gli annunci propagandistici del Governo, richiamando l'attenzione sulla delicata situazione di bilancio nella quale a suo giudizio, anche alla luce delle numerose clausole di salvaguardia contenute nel disegno di legge di stabilità per il 2015 ed in precedenti provvedimenti, il nostro Paese potrebbe venire a trovarsi nel 2016.

  Generoso MELILLA (SEL), associandosi alle considerazioni già espresse dal collega Pag. 48Marcon a nome del gruppo SEL sul merito dei provvedimenti in esame, richiama piuttosto l'attenzione su una questione di metodo attinente al diverso metro utilizzato dalle Commissioni bilancio dei due rami del Parlamento durante l'esame del disegno di legge di stabilità per il 2015 nella valutazione tecnica delle proposte emendative presentate. A suo giudizio appare infatti opportuno evitare che in futuro abbiano a ripetersi tali difformità di giudizio. In proposito, ricorda come talune proposte emendative in favore dei comuni colpiti dal terremoto dell'Abruzzo del 2009, da egli presentate assieme ai colleghi del gruppo SEL, siano state dichiarate inammissibili nel corso dell'esame presso la Camera, salvo essere poi ripresentate in identica formulazione al Senato ed essere in quella sede giudicate ammissibili e quindi poste in votazione ed approvate.
  In attesa di pervenire ad una revisione complessiva dell'attuale assetto costituzionale, come prefigurato dal disegno di legge di revisione attualmente all'esame della Camera dei deputati, auspica pertanto per il futuro un maggior coordinamento tra le Commissioni bilancio dei due rami del Parlamento, con specifico riguardo ai criteri di valutazione circa l'ammissibilità delle proposte emendative riferite ai documenti di bilancio.

  Guido GUIDESI (LNA) si associa alle considerazioni svolte dall'onorevole Melilla.

  Francesco CARIELLO (M5S) esprime la contrarietà del gruppo M5S sui provvedimenti in titolo, anche per le questioni di metodo da ultimo richiamate. A suo parere, il Governo ha infatti dimostrato di avere una visione distorta dell'attuale sistema bicamerale italiano, inteso piuttosto come un fastidioso ostacolo all’iter dei provvedimenti ed interpretato in chiave sostanzialmente opportunistica.
  Al riguardo, ricorda come proprio il Governo durante l'esame presso la Camera avesse proposto di rinviare la definizione di talune questioni, pure rilevanti, al successivo vaglio del Senato, nell'ottica di apportare in quella sede le modificazioni ritenute necessarie. Con riferimento all'attuale quadro di limitate risorse pubbliche, cui ha più volte fatto cenno anche il viceministro Morando durante l'esame parlamentare dei provvedimenti in titolo, fa presente che il MoVimento 5 Stelle ha tuttavia individuato, sia pure nel suddetto contesto di oggettiva difficoltà economica, un insieme di scelte prioritarie, a sostegno delle quali ha presentato nel corso dell'esame parlamentare del disegno di legge di stabilità per il 2015 specifiche proposte emendative, talune delle quali hanno anche trovato accoglimento nel testo approvato dal Senato. In particolare, richiama l'attenzione sulle disposizioni di cui al nuovo comma 246, finalizzate a garantire la sospensione del pagamento della quota capitale delle rate per gli anni dal 2015 al 2017 relative ai mutui e ai finanziamenti alle famiglie e alle piccole e medie imprese. Osserva come tale norma, proposta dal suo gruppo parlamentare, stia riscuotendo un ampio consenso presso i soggetti direttamente interessati, auspicando che al tavolo tecnico previsto per la definizione delle modalità attuative dell'intervento possa essere utilmente coinvolto anche il Parlamento, nel ruolo di rappresentanza delle esigenze di imprese e cittadini. Nel sottolineare come la predetta misura appaia suscettibile di determinare nell'immediato un flusso di maggiore liquidità per i soggetti interessati, conferma il giudizio complessivamente negativo del gruppo M5S sui provvedimenti in esame.

  Il viceministro Enrico MORANDO ringrazia preliminarmente i relatori dei due provvedimenti in titolo per l'esauriente illustrazione delle modificazioni ad essi apportate nel corso dell’iter al Senato. Prescindendo da una discussione sugli orientamenti generali della politica economica e fiscale del Governo, intende nella presente sede limitarsi a ripercorrere talune considerazioni relative, da un lato, al metodo di lavoro adottato nell'esame parlamentare dei citati provvedimenti, dall'altro, al contenuto di talune specifiche misure introdotte nel corso dell'esame al Senato. Pag. 49
  Sul piano del metodo, anche in base alla personale esperienza, ritiene che per la prima volta si sia assistito al tentativo di pervenire ad una sorta di razionalizzazione dell'esame parlamentare, da parte delle due Camere, dei documenti di bilancio. A suo parere, tale tentativo si è concretizzato, in particolare, attraverso l'esplicito rinvio della trattazione di alcuni temi al ramo parlamentare chiamato alla seconda lettura del provvedimento, ovvero al Senato della Repubblica, nel quadro di un impegno formale assunto dal Governo a mantenere tuttavia sostanzialmente inalterate le deliberazioni adottate nel corso dell'esame in prima lettura presso la Camera dei deputati. In proposito, ritiene che il suddetto tentativo abbia avuto esito positivo, giacché il Senato ha sostanzialmente rispettato il lavoro in precedenza svolto dalla Camera.
  Quanto invece alle specifiche problematiche la cui soluzione era stata concordemente demandata all'esame in seconda lettura da parte del Senato, evidenzia come, anche a tale riguardo, si possa tranquillamente affermare che gli indirizzi di fondo contenuti in puntuali ordini del giorno approvati dalla Camera, volti appunto ad indicare le modalità degli interventi da realizzare nel corso del successivo iter al Senato, siano stati tendenzialmente rispettati e che di essi sia stato tenuto debito conto. A supporto di tale sua valutazione, richiama le vicende che hanno caratterizzato, nel passaggio tra i due rami del Parlamento, le disposizioni concernenti la deduzione del costo del lavoro dall'IRAP. Come a tutti ben noto, ricorda infatti che, nel corso della prima lettura presso la Camera, era stato evidenziato come da tale misura, nella formulazione prevista dall'originario disegno di legge di stabilità per il 2015, risultassero escluse le aziende che non si avvalgono di lavoratori dipendenti, peraltro già penalizzate dal contestuale ripristino dell'aliquota IRAP al 3,9 per cento e dal mancato beneficio, in ragione dei fatturati da esse mediamente realizzati, dell'accesso ai nuovi regimi fiscali agevolati per i lavoratori autonomi.
  In tal senso, osserva come il nuovo comma 21 del testo approvato dal Senato introduce un credito d'imposta IRAP nei confronti dei soggetti passivi che non si avvalgono di dipendenti nell'esercizio della propria attività, pari al 10 per cento dell'imposta lorda, con oneri a carico dello Stato pari a 163 milioni di euro annui. Sottolinea, pertanto, come tale intervento, di cui beneficerà una platea molto ampia di micro imprese, per lo più artigiane o del settore del commercio, stimata nell'ordine di 1,4 milioni di unità, rappresenta una indubbia novità positiva.
  Concludendo sulla questione degli interventi in materia di IRAP ritiene che a questo punto le opposizioni non potranno più intervenire su tale questione in modo polemico in quanto l'intervento è stato fatto.
  Per quanto concerne la questione del trattamento fiscale del capital gain dei fondi pensione e delle casse previdenziali privatizzate, ricorda come, durante l'esame in prima lettura, si fosse deciso che questo sarebbe stato uno degli interventi da operare durante l'esame al Senato. Ritiene che le modifiche introdotte al riguardo dal Senato rappresentino un intervento di assoluta qualità, che introduce il principio in base al quale sia possibile differenziare l'aliquota di tassazione a seconda della qualità dell'investimento operato (più favorevole all'economia reale o prevalentemente speculativo). Segnala, altresì, che a tal fine sono state stanziate risorse pari ad 80 milioni di euro e che, qualora la misura introdotta avesse successo e ciò si rendesse necessario, tali risorse potrebbero essere integrate nel prossimo mese di giugno, in sede di assestamento di bilancio.
  Altro intervento di qualità che merita, a suo avviso, di essere sottolineato riguarda quello che pone a carico del Servizio sanitario nazionale il costo dei farmaci innovativi per i malati affetti da epatite C. Ciò è stato possibile grazie alla disponibilità mostrata dai presidenti di regione e pone il nostro Paese in una Pag. 50posizione di assoluto primato e di eccellenza nel campo dell'assistenza sanitaria di qualità.
  Evidenzia, altresì, le ulteriori risorse stanziate a favore del Fondo emergenze, che durante l'esame in prima lettura alla Camera erano state non solo giudicate insufficienti ma era stato giustamente sottolineato come restassero escluse le vicende relative agli eventi dell'Abruzzo e dell'Emilia Romagna. A tale riguardo, pur evidenziando che le risorse sono state incrementate notevolmente, concorda sul fatto che non siano ancora sufficienti e che certamente vi sarà bisogno di un intervento di carattere organico e strutturale.
  Sottolinea altresì l'importanza delle modifiche operate dal Senato con riguardo agli istituti di patronato, che prevedono una ulteriore riduzione del taglio delle risorse a loro destinate; tra le modifiche segnala anche la riduzione all'1,5 per cento della soglia minima di attività rilevante che ciascun patronato deve realizzare, pena lo scioglimento, per due anni consecutivi.
  Ammette che vi sono, purtroppo, alcune norme micro settoriali e di carattere localistico ovvero di carattere ordinamentale, che sono purtroppo rimaste anche dopo l'intervento operato dal Governo dopo l'esame della Commissione bilancio del Senato.
  Sottolinea l'opportunità di uniformare presso Camera e Senato le prassi sul contenuto proprio della legge di stabilità, anche in vista del fatto che, dal prossimo anno, verranno unificati i disegni di legge di bilancio e di stabilità. Ciò comporterà necessariamente un intervento sui regolamenti parlamentari, ma, a suo avviso, renderà più difficile l'inserimento di disposizioni localistiche o microsettoriali.
  In conclusione svolge alcune considerazioni sulle clausole di salvaguardia presenti nel disegno di legge di stabilità, che ritiene saranno prontamente neutralizzate, come già fatto in passato, e che sono presenti nel testo perché la programmazione finanziaria per gli anni 2016 e 2017 necessita di prossimo completamento.

  Francesco BOCCIA, presidente, dichiara chiusa l'esame preliminare congiunto sui provvedimenti in titolo e rinvia il seguito dell'esame alla seduta prevista per le ore 16,30 della giornata odierna.

  La seduta termina alle 12.40.

SEDE CONSULTIVA

  Domenica 21 dicembre 2014. — Presidenza del presidente Francesco BOCCIA. — Intervengono il viceministro dell'economia e delle finanze, Enrico Morando, e il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze, Pier Paolo Baretta.

  La seduta comincia alle 12.40.

Divieto di concessione dei benefìci ai condannati per il delitto di cui all'articolo 416-ter del codice penale.
C. 2719, approvato dal Senato.

(Parere alla II Commissione).
(Esame e conclusione – Nulla osta).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

  Francesco LAFORGIA (PD), relatore, osserva che la proposta di legge in esame, approvata dal Senato il 12 novembre 2014, interviene su due snodi fondamentali del sistema del cosiddetto doppio binario, secondo il quale imputati e condannati per associazione mafiosa ed altri reati di particolare gravità ed allarme sociale sono soggetti ad un trattamento processuale, sanzionatorio e penitenziario differenziato rispetto alla generalità di imputati e condannati. Rileva, altresì, che la proposta, composta di due articoli, esclude che ai condannati per il delitto di scambio elettorale politico-mafioso, di cui all'articolo 416-ter del codice penale, possano essere concessi benefici carcerari e attribuisce alla Direzione distrettuale antimafia le funzioni di pubblico ministero nei relativi procedimenti penali. Poiché le disposizioni illustrate non appaiono presentare profili Pag. 51problematici dal punto di vista finanziario, propone di esprimere nulla osta sul testo del provvedimento.

  Il viceministro Enrico MORANDO, nel depositare agli atti della Commissione una nota della Ragioneria generale dello Stato (vedi allegato 1), che conferma l'assenza di effetti finanziari ascrivibili alle disposizioni illustrate, concorda con la proposta di parere formulata dal relatore.

  La Commissione approva la proposta di parere del relatore.

  La seduta termina alle 12.50.

SEDE REFERENTE

  Domenica 21 dicembre 2014. — Presidenza del presidente Francesco BOCCIA. — Intervengono il viceministro dell'economia e delle finanze, Enrico Morando, e il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze, Pier Paolo Baretta.

  La seduta comincia alle 16.50.

Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (Legge di stabilità 2015).
C. 2679-bis-B Governo, approvato dalla Camera e modificato dal Senato.
Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2015 e bilancio pluriennale per il triennio 2015-2017 e relativa nota di variazione.
C. 2680-B Governo, approvato dalla Camera e modificato dal Senato.
(Seguito dell'esame congiunto e conclusione).

  La Commissione prosegue l'esame congiunto dei provvedimenti, rinviato nella seduta antimeridiana.

  Francesco BOCCIA, presidente, segnala che sono state presentate 118 proposte emendative riferite al disegno di legge di stabilità 2015, approvato dalla Camera e modificato dal Senato (vedi allegato 2).
  Segnala inoltre che sono state ritenute integralmente irricevibili, in quanto non riferite a parti del testo modificate dal Senato, 17 proposte emendative.
  Fa presente che sono state invece ritenute parzialmente irricevibili le seguenti proposte emendative: Placido 1.130, Airaudo 1.128, Franco Bordo 1.122, Zaccagnini 1.123, Paglia 1.124, Melilla 1.132, Placido 1.133, Paglia 1.127, Guidesi 1.82 e 1.85, Simonetti 1.84, Crippa 1.69, e Ferraresi Tab.E.1. Poiché la parziale irricevibilità insiste sulla parte compensativa di ciascun emendamento, le suddette proposte per la parte ricevibile sono dichiarate inammissibili per carenza di compensazione. Sono altresì dichiarate inammissibili per carenza di compensazione le seguenti proposte emendative: Alberti 1.9, Airaudo 1.108, Placido 1.131, Marcon 1.99, Barbanti 1.29, Guidesi 1.83 (vedi allegato 2).
  Segnala inoltre che non è stata presentata alcuna proposta emendativa riferita al disegno di legge di bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2015 e bilancio pluriennale per il triennio 2015-2017 e relativa nota di variazione, approvato dalla Camera e modificato dal Senato.
  Avverte infine che sono pervenuti i pareri delle Commissioni I, III, VII, XI e XII.

  Mauro GUERRA (PD), relatore per il disegno di legge di stabilità, invita al ritiro i presentatori di tutte le proposte emendative riferite al provvedimento in esame, esprimendo altrimenti parere contrario.

  Il viceministro Enrico MORANDO, evidenziando di non aver avuto modo di valutare il merito delle proposte emendative presentate, avendo appena ricevuto il relativo fascicolo, esprime parere conforme a quello del relatore, in quanto l'approvazione anche di una sola di dette proposte comporterebbe il rinvio al Senato del provvedimento.

Pag. 52

  Davide CRIPPA (M5S), in relazione all'emendamento a sua prima firma 1.1, chiede al rappresentante del Governo quali siano gli effetti sull'accesso al Fondo per associazioni e raggruppamenti temporanei di imprese conseguenti alla modifica introdotta dal Senato alla lettera a) del comma 6.

  Il viceministro Enrico MORANDO evidenzia che l'intervento del Senato ha l'effetto di ridurre la platea dei soggetti aventi accesso al menzionato Fondo e che l'emendamento Crippa 1.1 avrebbe invece l'effetto opposto facendo venir meno il requisito dello sviluppo di attività innovative.

  La Commissione respinge l'emendamento Crippa 1.1.

  Davide CRIPPA (M5S), illustrando l'emendamento a sua prima firma 1.2, evidenzia che esso è volto a specificare che l'accesso al Fondo per associazioni e raggruppamenti temporanei di imprese è riservato alle imprese che svolgono attività innovative nel campo della manifattura digitale.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Crippa 1.2, Caso 1.3, Alberti 1.4, Villarosa 1.5, Piras 1.104, Pellegrino 1.107, 1.106 e 1.105, Airaudo 1.109, Luigi Gallo 1.11, Caso 1.13, Cariello 1.15, Dell'Orco 1.14, Silvia Giordano 1.16, Guidesi 1.73, Cariello 1.17, Caso 1.18 e 1.19, Cariello 1.20 e 1.21.

  Girgis Giorgio SORIAL (M5S) segnala che l'emendamento Cariello 1.22 è volto alla soppressione del comma 188, che autorizza la spesa di complessivi 65 milioni di euro nel quadriennio 2015-2018 e di 4 milioni di euro annui a decorrere dal 2019 per l'adeguamento e la ristrutturazione delle strutture e dei sistemi informativi della Ragioneria generale dello Stato, resi necessari per realizzare la riforma del bilancio dello Stato. Al riguardo chiede al rappresentante del Governo chiarimenti in merito all'opportunità di una spesa di tale rilevanza.

  Il viceministro Enrico MORANDO osserva che l'adeguamento e la ristrutturazione delle strutture e dei sistemi informativi della Ragioneria generale dello Stato siano assolutamente necessari per dare attuazione alla riforma del bilancio dello Stato, sia a livello nazionale, sia a livello locale. Evidenzia che si tratta di adeguare tutti i sistemi informativi attualmente esistenti e che tale intervento ha un costo molto elevato.

  Rocco PALESE (FI-PdL) si dichiara favorevole a un controllo a livello centrale dei bilanci degli enti locali e delle ASL, esprimendo tuttavia dubbi sulla necessità di una spesa così elevata, considerando che alcune strutture già esistono.

  Girgis Giorgio SORIAL (M5S) chiede al rappresentante del Governo se siano disponibili progetti e preventivi di spesa, osservando che il costo potrebbe anche essere giustificato per il primo avvio del progetto ma appare spropositato per gli anni successivi.

  Rocco PALESE (FI-PdL) chiede al rappresentante del Governo se sia al corrente dei particolari del progetto. Ribadisce poi la necessità di un controllo dei sistemi contabili degli enti locali, con particolare riferimento alle ASL, i cui bilanci, a suo avviso, presentano frequentemente dati non veritieri.

  Guido GUIDESI (LNA) ritiene che quanto osservato dall'onorevole Palese non riguardi determinate realtà territoriali, facendo presente, per esempio, che i bilanci delle ASL della regione Lombardia sono veritieri. Invita pertanto l'onorevole Palese a indicare la fonte sulla quale si basa la sua affermazione, segnalando comunque che la Guardia di finanza non ha rilevato nessuna irregolarità riguardo alle ASL lombarde.

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  Rocco PALESE (FI-PdL) invita l'onorevole Guidesi a leggere i rapporti della Corte dei Conti e della Guardia di finanza.

  Il viceministro Enrico MORANDO evidenzia di non essere in grado di illustrare in dettaglio il progetto e propone, se la Commissione lo dovesse ritenere opportuno, che sia svolta un'audizione degli incaricati del progetto.

  La Commissione respinge l'emendamento Cariello 1.22.

  Francesco CARIELLO (M5S), intervenendo complessivamente sull'emendamento a sua prima firma 1.23 e su altri aventi la medesima finalità, osserva che si tratta di proposte emendative volte a sopprimere autorizzazioni di spesa destinate a diversi enti, come, ad esempio l'Agenzia spaziale italiana, alla quale vengono attribuiti, dal comma 142, 30 milioni di euro annui per ciascun anno del triennio 2015-2017. Ciò a fronte della mancanza di fondi sempre lamentata dai rappresentanti del Governo, in particolare per far fronte a interventi di messa in sicurezza degli edifici scolastici da lui stesso proposti in più occasioni. Si chiede quindi quali siano le priorità di questo Governo.

  Il viceministro Enrico MORANDO evidenzia che per il Governo il sostegno del settore spaziale, nel quale l'Italia rappresenta una punta di eccellenza, sia una priorità. Così come ritiene una priorità, a fini sociali, il sostegno del Comitato paralimpico nazionale, al quale è concesso un finanziamento di 7 milioni di euro per il 2015 con il comma 190, che l'emendamento Cariello 1.23 si propone di sopprimere.

  La Commissione respinge l'emendamento Cariello 1.23.

  Davide CRIPPA (M5S), intervenendo in relazione all'emendamento a sua prima firma 1.24, relativo al trasferimento a Terna S.p.A. della rete elettrica in alta e altissima tensione di Ferrovie dello Stato Italiano S.p.A., osserva che, a fronte di tale trasferimento, Terna dovrà versare a Ferrovie dello Stato Italiano un importo da quantificare, che dovrebbe aggirarsi, secondo la stampa di settore, intorno a un miliardo di euro. Prosegue manifestando i propri timori sugli effetti che l'importo da versare avrà sul bilancio di Terna S.p.A. e, di conseguenza, sulle bollette degli utenti elettrici. Chiede inoltre al rappresentante del Governo se l'importo da versare a fronte del trasferimento della rete costituisca una forma di compensazione per i trasporti ferroviari. Formula infine ulteriori quesiti in relazione al soggetto incaricato della manutenzione della rete trasferita e sul destino dei lavoratori attualmente occupati in tale manutenzione.

  Il viceministro Enrico MORANDO invita l'onorevole Crippa a leggere con maggiore attenzione il testo della disposizione, dal quale potrà ottenere risposta ai suoi quesiti, fermo restando che alcuni aspetti applicativi dovranno essere meglio definiti dall'Autorità per l'energia elettrica, il gas e il sistema idrico.

  Davide CRIPPA (M5S) ribadisce le proprie perplessità, evidenziando in particolare che l'Autorità per l'energia elettrica, il gas e il sistema idrico avrebbe dovuto essere consultata prima dell'approvazione della disposizione in esame.

  La Commissione respinge gli identici emendamenti Crippa 1.24 e Dell'Orco 1.25.

  Francesco CARIELLO (M5S) interviene sull'emendamento a sua prima firma 1.26, volto ad espungere dal testo del comma 202, introdotto nel corso dell'esame del Senato, la previsione della destinazione di 3 milioni di euro ai consorzi per l'internazionalizzazione e per il sostegno delle piccole e medie imprese, giacché, a suo avviso, tale misura potrebbe in realtà celare il tentativo di favorire una delocalizzazione delle sedi delle imprese italiane, in ciò determinando un danno anche ai livelli della produzione manifatturiera nazionale.

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  Il viceministro Enrico MORANDO conferma il parere contrario sull'emendamento Cariello 1.26, osservando come il comma 202 introdotto al Senato in realtà consenta anche alle imprese di piccola o media dimensione di usufruire di un sostegno in grado di promuoverne l'internazionalizzazione.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Cariello 1.26, Marcon 1.94, 1.96, 1.97 e 1.103 e Dell'Orco 1.27.

  Girgis Giorgio SORIAL (M5S) illustra le finalità dell'emendamento Segoni 1.30, che apporta una modifica al comma 238 del disegno di legge di stabilità, come introdotto nel corso dell'esame al Senato.

  La Commissione respinge l'emendamento Segoni 1.30.

  Girgis Giorgio SORIAL (M5S) illustra le finalità dell'emendamento Segoni 1.31, volto a prevedere che la destinazione di 50 milioni di euro per l'attuazione di interventi urgenti in materia di dissesto idrogeologico sia prioritariamente finalizzata alla salvaguardia dell'equilibrio sedimentario dei corsi d'acqua, ciò anche alla luce dei recenti drammatici eventi alluvionali che hanno duramente colpito, tra le altre, la città di Genova e la provincia di Milano.
  Nel porre in rilievo le numerose misure di carattere microsettoriale o localistico introdotte nel corso dell'esame presso l'altro ramo del Parlamento, osserva come la Camera disporrebbe del tempo necessario per apportare ulteriori modifiche al testo, dal momento che appare insostenibile rinviare sempre ad un momento successivo la soluzione di problematiche, quale quella del dissesto idrogeologico, che riguardano direttamente la vita e la sicurezza dei cittadini.
  Invita pertanto i colleghi, in particolare quelli della maggioranza parlamentare, a sensibilizzare il Governo affinché prenda seriamente in considerazione la possibilità di esprimere un parere favorevole sulla proposta emendativa in discussione.

  Il viceministro Enrico MORANDO, pur ritenendo l'emendamento in esame senz'altro meritevole di attenta considerazione, osserva tuttavia come, date le circostanze, non sia possibile apportare ulteriori modificazioni al testo del disegno di legge di stabilità, come approvato dal Senato.

  Maino MARCHI (PD) ritiene che la destinazione di 50 milioni di euro per l'attuazione di interventi urgenti in materia di dissesto idrogeologico, prevista dal comma 238, rappresenti comunque una misura positiva che muove, peraltro, nella direzione auspicata dall'emendamento Segoni 1.31. Ciò premesso, ritiene che non sia indispensabile prevedere specifiche priorità nell'assegnazione delle suddette risorse attraverso lo strumento legislativo, invitando i colleghi del gruppo M5S a presentare un ordine del giorno sulla materia.

  Federico D'INCÀ (M5S), invitando Governo e Parlamento ad affrontare la questione del dissesto idrogeologico con la dovuta serietà, fa presente che la presentazione di specifici ordini del giorno sull'argomento in Assemblea difficilmente potrà ottenere quei risultati concreti che si propone di conseguire l'emendamento Segoni 1.31.

  Mauro GUERRA, relatore per il disegno di legge di stabilità, in risposta alle osservazioni dall'onorevole D'Incà, evidenzia come proprio nel passaggio del provvedimento dalla Camera al Senato sia stato possibile apprezzare il ruolo positivo cui assolvono gli ordini del giorno presentati in Assemblea, dal momento che molte delle modifiche apportate in seconda lettura hanno sostanzialmente recepito indicazioni contenute in ordini del giorno approvati alla Camera.

  Laura CASTELLI (M5S), nel lamentare l'inserimento nel testo, durante l'esame al Senato, di misure di natura evidentemente localistica o microsettoriale, invita il Governo e la maggioranza parlamentare ad Pag. 55affrontare con la necessaria serietà temi di particolare rilevanza, quale quello del dissesto idrogeologico.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Segoni 1.31 e Da Villa 1.32.

  Roberto SIMONETTI (LNA) illustra le finalità dell'emendamento a sua prima firma 1.88, volto a meglio specificare l'esatta interpretazione della circolare dell'Agenzia del territorio n. 6 del 2012 concernente la determinazione della rendita catastale delle unità immobiliari a destinazione speciale e particolare, giacché a suo avviso il comma 244 inserito al Senato non è in grado di fornire le necessarie chiarificazioni, come attestato peraltro dal nutrito contenzioso tuttora in corso.

  Il viceministro Enrico MORANDO, con riferimento alla delicata questione posta dall'emendamento Simonetti 1.88, fa presente che l'approvazione al Senato del comma 244 è stata motivata proprio dalla volontà da parte del Governo di assicurare rango legislativo al contenuto della citata circolare dell'Agenzia delle entrate, in considerazione del fatto che da una non corretta interpretazione della stessa è derivata un'applicazione distorta della disciplina concernente l'imposizione IMU anche a carico dei macchinari cosiddetti imbullonati. Avverte che, con la disposizione in esame, vengono definitivamente dissipati i residui dubbi interpretativi, nel senso che sono da intendersi escluse dal calcolo della rendita catastale le componenti dei beni che, sebbene caratterizzanti la destinazione economica dell'immobile produttivo, siano prive dei requisiti di stabilità nel tempo rispetto alle componenti strutturali dell'unità immobiliare.

  Guido GUIDESI (LNA) sottolinea come la decisione del Governo di conferire rango legislativo al contenuto della citata circolare n. 6 del 2012 dell'Agenzia delle entrate non appaia di per sé idonea a fugare i dubbi interpretativi. Chiede inoltre al rappresentante del Governo di chiarire se dall'attuazione delle disposizioni di cui al comma 244 possano derivare oneri finanziari a carico dell'erario in termini di minor gettito.

  Rocco PALESE (FI-PdL) dichiara il voto favorevole del gruppo FI-PdL sull'emendamento Simonetti 1.88.

  Davide CRIPPA (M5S) ricorda come in precedenti occasioni la Commissione bilancio, in riferimento a norme di analogo contenuto a quelle di cui al comma 244, ne abbia evidenziato il carattere pregiudizievole per la finanza pubblica in termini di minor gettito.

  Il viceministro Enrico MORANDO precisa che la disposizione di cui al comma 244 del disegno di legge di stabilità, introdotta nel corso dell'esame presso il Senato, non necessita della previsione di una apposita clausola di copertura finanziaria, giacché la soluzione in esso prospettata appare conforme a quanto di fatto già stabilito a legislazione vigente.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Simonetti 1.88, Dell'Orco 1.33, Marcon 1.98, Dell'Orco 1.34 e 1.35, Scotto 1.100, Dell'Orco 1.36, 1.37 e 1.38 e Castelli 1.39.

  Girgis Giorgio SORIAL (M5S) illustra le finalità dell'emendamento Pesco 1.41, di cui è cofirmatario, volto a prevedere che dal 1o gennaio 2015 le amministrazioni pubbliche procedano obbligatoriamente agli acquisti dei beni e servizi esclusivamente tramite convenzioni con Consip spa, al fine di garantire una riduzione delle relative spese non inferiore a 2,3 miliardi di euro annui. A tale riguardo, contesta la presenza nel disegno di legge di stabilità di disposizioni che consentono alla società Expo 2015, già destinataria nel corso della prima lettura del provvedimento alla Camera di specifici finanziamenti, di procedere all'assegnazione dei bandi senza ricorrere alla Consip spa o a procedure di evidenza pubblica. Pag. 56
  Ritiene che la misura prevista dalla proposta emendativa, da intendersi ovviamente applicabile anche società Expo 2015, potrebbe altresì garantire il rispetto della necessaria trasparenza nella gestione e nell'affidamento delle gare da parte di soggetti pubblici o partecipati da enti pubblici. Ciò consentirebbe, altresì, di evitare il ripetersi e il diffondersi di fenomeni degenerativi di malaffare e corruzione, come di recente dimostrato dalle vicende che hanno coinvolto anche il comune di Roma.

  Maino MARCHI (PD) intende precisare che l'emendamento Pesco 1.41, in materia di TASI, se venisse approvato priverebbe i Comuni di ulteriori risorse finanziarie.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Pesco 1.41, Cancelleri 1.43 e Fratoianni 1.92.

   Federico D'INCÀ (M5S), intervenendo sull'emendamento Dell'Orco 1.44, ne illustra le finalità, sottolineando come spesso i membri del CIPE si trovino in posizione di conflitto di interesse in quanto componenti di fondazioni e istituti bancari. Con la soppressione del comma 299 si intende verificare più in profondità i legami fra le società coinvolte nella realizzazione delle tratte autostradali.

  La Commissione respinge l'emendamento Dell'Orco 1.44.

  Giulio MARCON (SEL) evidenzia come l'emendamento Scotto 1.101, di cui è cofirmatario, sia volto ad introdurre un elemento di trasparenza, quindi si rammarica del fatto che il Governo abbia espresso parere contrario su tutti gli emendamenti, compresi quelli di buon senso.

  Il sottosegretario Pier Paolo BARETTA ricorda al deputato Marcon come in questa fase finale dell'esame la Camera non sia nelle condizioni di apportare alcuna modifica al disegno di legge di stabilità.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Scotto 1.101 e Polverini 1.90.

  Davide TRIPIEDI (M5S) illustra le finalità dell'emendamento a sua prima firma 1.45, volto a sopprimere il finanziamento destinato alla società Italia Lavoro Spa con uno stanziamento pari a 12 milioni di euro, che rappresenta un intervento a dir poco di carattere microsettoriale.

  Il sottosegretario Pier Paolo BARETTA ricorda che sono coinvolti molti lavoratori ai quali va comunque garantito il pagamento dello stipendio e che il finanziamento in questione è destinato a sostenere i costi di funzionamento della struttura.

  Claudio COMINARDI (M5S) sottolinea come Italia Lavoro Spa sia una società voluta dall'ex Ministro Sacconi, che ha consentito l'assunzione di 56 persone, e sottolinea come il suo gruppo sia ovviamente favorevole ad ogni intervento a tutela dei posti di lavoro. Ricorda come vi siano molti organismi che producono gli stessi dati sul lavoro, come ISFOL e la stessa società Italia Lavoro Spa. Non comprende il senso di tale intervento soprattutto se giudicato nel quadro della legge delega al Governo, il cosiddetto Jobs Act, approvato da poco dal Parlamento.

  Davide CRIPPA (M5S) stigmatizza le argomentazioni del sottosegretario Baretta. Al riguardo ritiene preoccupante che il Governo senza alcuna programmazione si preoccupi, pochi giorni prima dalla fine dell'anno, di garantire una prospettiva futura per i lavoratori dell'agenzia in discussione.

  La Commissione respinge gli identici emendamenti Tripiedi 1.45 e Fedriga 1.78.

  Alessio Mattia VILLAROSA (M5S) illustra le finalità dell'emendamento Pesco 1.46, volto a porre un argine alle misure che riducono le risorse finanziare a disposizione dei comuni. A tale riguardo Pag. 57sottolinea come il Governo con tali misure sia solo alla ricerca di coperture finanziarie.

  La Commissione respinge l'emendamento Pesco 1.46.

  Giulio MARCON (SEL) illustra brevemente le finalità degli emendamenti Placido 1.119 e Airaudo 1.129, che intervengono sulla delicata questione della mobilità dei dipendenti delle province, per le quali è stata, a suo giudizio, elaborata una riforma sbagliata.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Simonetti 1.79, Placido 1.119, Airaudo 1.129, Marcon 1.110, Mannino 1.47, 1.49 e 1.48 e Marcon 1.93.

  Laura CASTELLI (M5S) interviene per illustrare le finalità dell'emendamento a sua prima firma 1.50, che sopprime le norme che prevedono la nomina di un commissario straordinario del Governo per il pagamento dei debiti della regione Piemonte. Ritiene si tratti di un intervento del tutto inadeguato anche per la scelta della persona incaricata, il presidente della regione Chiamparino, che, a suo avviso, anche come sindaco di Torino ha dimostrato di essere un amministratore del tutto inadeguato. Con le disposizioni che l'emendamento intende sopprimere vengono attribuiti poteri straordinari, mentre ancora andrebbero individuate precise responsabilità sugli episodi di falso in bilancio che si sono verificatisi nella regione Piemonte, soprattutto con la giunta Bresso e che si tradurranno ovviamente in nuove tasse ed imposte a carico dei cittadini piemontesi.

  La Commissione respinge l'emendamento Castelli 1.50.

  Federico D'INCÀ (M5S) illustra le finalità dell'emendamento Caso 1.51, di cui è cofirmatario.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Caso 1.51 e 1.52, Castelli 1.53 nonché Duranti 1.113, 1.111 e 1.112.

  Mirella LIUZZI (M5S) illustra l'emendamento Crippa 1.54, che prevede la soppressione di una norma che il Governo aveva già presentato durante l'esame del decreto-legge «Sblocca Italia» tramite un emendamento dichiarato inammissibile. Le disposizioni che sono state ora inserire al Senato nel disegno di legge di stabilità estendono il regime di autorizzazione unica per le opere necessarie per lo sfruttamento dei titoli concessori degli idrocarburi. Si tratta, a suo avviso, dell'ennesimo intervento del Governo a favore delle fonti fossili che va a vantaggio delle compagnie petrolifere.

  Girgis Giorgio SORIAL (M5S) intende precisare che le disposizioni introdotte al Senato riguardano in particolare l'impianto Tempa Rossa. Sul punto intende informare la Commissione che, in realtà, si sta andando verso una paradossale situazione di stallo, dal momento che il comune di Taranto ha approvato un Piano regolatore che esclude tra le opere previste il pontile necessario all'ENI per il funzionamento di tale impianto. Sottolinea pertanto che tale struttura verrà messa nell'impossibilità di funzionare, ma gli impatti ambientali negativi saranno comunque inevitabili.

  Francesco BOCCIA, presidente, ricorda ai colleghi che chiedono di intervenire per l'illustrazione delle proposte emendative che la commissione ha tempi molto ristretti per concludere i propri lavori e votare il mandato ai relatori sui provvedimenti in esame. Raccomanda quindi la massima sintesi negli interventi ed avverte che non potrà consentire un numero eccessivo di interventi del medesimo gruppo volti ad illustrare la stessa proposta emendativa.

  Davide CRIPPA (M5S) stigmatizza il fatto che il comma 554, che interviene sempre sulla procedura di autorizzazione unica in materia di opere circa lo sfruttamento Pag. 58di idrocarburi, prevede che, qualora non si raggiunga l'intesa tra le regioni interessate ed il MISE, il Piano delle aree in cui sono consentite le attività di prospezione possa di fatto essere predisposto dalla presidenza del Consiglio dei Ministri.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Crippa 1.54 e Duranti 1.114, 1.117, 1.115 e 1.116.

  Federico D'INCÀ illustra l'emendamento Baroni 1.71, segnalando che lo stesso è diretto a incrementare di 200 milioni di euro per l'anno 2016 le risorse destinate all'acquisto di medicinali innovativi per la cura dell'Epatite C, e ne raccomanda l'approvazione.

  La Commissione respinge l'emendamento Baroni 1.71.

  Guido GUIDESI (LNA), intervenendo sul complesso degli emendamenti Fedriga 1.74, 1.76, 1.77 e 1.75, dei quali è cofirmatario, evidenzia che i commi da 618 a 620, introdotti nel corso dell'esame presso il Senato, sono volti allo spostamento del regime giuridico internazionale di punto franco dal porto vecchio di Trieste ad altre zone che dovranno essere individuate. Al riguardo chiede al rappresentante del Governo chiarimenti in merito alla motivazione del suddetto spostamento ed esprime dubbi su un eventuale cambio di destinazione dei terreni attualmente occupati dal porto vecchio. Teme infatti che tali terreni, situati in un'area molto attraente dal punto di vista paesaggistico, possano essere oggetto di operazioni di lottizzazione.

  Aris PRODANI (M5S) sottoscrive gli emendamenti Fedriga 1.74, 1.76, 1.77 e 1.75 e rende noto che il sindaco di Trieste ha convocato nella giornata di ieri una conferenza stampa nel corso della quale ha evidenziato la necessità di apportare modifiche al piano regolatore, in conseguenza della disposizione introdotta dal Senato. Evidenzia inoltre che i commi da 618 a 620 potrebbero creare problemi anche in relazione a quanto previsto dal Trattato di Osimo.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Fedriga 1.74, 1.76, 1.77 e 1.75 e Castelli 1.55.

  Davide CRIPPA (M5S) illustra l'emendamento Baroni 1.60, volto a incrementare da 10 mila euro a 20 mila euro l'importo che deve essere versato dai soggetti che offrono scommesse con vincite in denaro senza essere collegati al totalizzatore nazionale, per regolarizzare la propria posizione. Evidenzia che il comma 643 prevede una sanatoria per il gioco d'azzardo illegale a fronte di versamenti in misura irrisoria, che sono anche compensati in sede di versamento dell'imposta unica sui concorsi pronostici e sulle scommesse.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Baroni 1.60 e 1.59.

  Girgis Giorgio SORIAL (M5S) illustra l'emendamento Baroni 1.58, di cui è cofirmatario, che interviene sul condono in materia di gioco d'azzardo illegale disposto dal comma 643. Si sofferma, in particolare, sull'effetto diseducativo dei condoni, in questo come in altri settori, che inducono i cittadini a non rispettare le prescrizioni normative in attesa di successive sanatorie. Per quanto riguarda l'aspetto finanziario della disposizione, evidenzia la scarsità della somma richiesta per accedere al condono e gli effetti negativi, anche in termini di costi per il Servizio sanitario nazionale, del gioco d'azzardo patologico.

  La Commissione respinge l'emendamento Baroni 1.58.

  Davide CRIPPA (M5S) illustra l'emendamento Baroni 1.57, volto a sopprimere il trattamento di favore previsto dalla lettera e) del comma 643 per la regolarizzazione fiscale dei soggetti che accedono alla sanatoria per il gioco d'azzardo illegale.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Baroni 1.57, 1.61 e 1.62.

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  Alessio Mattia VILLAROSA (M5S), illustrando l'emendamento Baroni 1.72, evidenzia i rischi connessi alla diffusione delle ludopatie e ricorda che il testo unificato delle proposte di legge C. 101 ed abbinate, per la prevenzione, la cura e la riabilitazione della dipendenza da gioco d'azzardo patologico, è tuttora in attesa del parere della Commissione bilancio per problemi inerenti alla copertura finanziaria. Sottolinea al riguardo che l'emendamento in esame propone il versamento dell'1 per cento della raccolta del gioco con newslot e videolottery per pubblicizzare i rischi di dipendenza dal gioco d'azzardo.

  La Commissione respinge l'emendamento Baroni 1.72.

  Davide CRIPPA (M5S) illustra l'emendamento Baroni 1.64, volto a sopprimere il comma 650, il quale demanda a decreti ministeriali l'adozione di misure di sostegno dell'offerta di gioco. Osserva al riguardo che il Governo sembra considerare il gioco esclusivamente come fonte di entrate e non per i suoi aspetti sociali.

   Francesco BOCCIA, presidente, ricorda ai colleghi intenti ad effettuare impropriamente riprese con apparecchi telefonici, che se qualcuno lo avesse chiesto, la seduta odierna si sarebbe potuta svolgere nella Sala del Mappamondo, usufruendo del sistema di pubblicità del quale la stessa è dotata.

  Edoardo FANUCCI (PD) chiede al rappresentante del Governo di chiarire la propria posizione in relazione alle finalità del comma 650.

  Il sottosegretario Pier Paolo BARETTA si riserva di chiarire la posizione del Governo nel corso del dibattito che si svolgerà in Aula nelle prossime ore.

  La Commissione respinge l'emendamento Baroni 1.64.

  Alessio Mattia VILLAROSA (M5S) sottoscrive l'emendamento Paglia 1.120, diretto ad escludere la possibilità, prevista dal comma 653, che le società concessionarie del gioco del Lotto e degli altri giochi numerici abbiamo sede legale al di fuori dell'Italia, purché nell'ambito dello Spazio economico europeo. Ritiene che, in tal modo, sarebbe consentito alle suddette società di non pagare imposte in Italia.

  La Commissione respinge l'emendamento Paglia 1.120.

  Federico D'INCÀ (M5S) illustra l'emendamento Baroni 1.65, di cui è cofirmatario, volto a incrementare di 300 milioni di euro la base d'asta per la concessione del gioco del Lotto automatizzato e degli altri giochi numerici, e ne raccomanda l'approvazione, in considerazione dei rilevanti interventi che potrebbero essere realizzati con questo importo.

  La Commissione respinge l'emendamento Baroni 1.65.

  Vittorio FERRARESI (M5S) raccomanda l'approvazione dell'emendamento a sua prima firma 1.134, che istituisce Zone franche urbane nella regione Emilia-Romagna, colpita negli ultimi tre anni dal sisma e da successivi eventi atmosferici avversi. L'intervento è diretto a sostenere l'economia della regione per fronteggiare la chiusura e la delocalizzazione di molte imprese ed è stato prospettato anche dal Presidente del Consiglio in occasione di una sua visita nella regione, prima delle ultime recenti elezioni amministrative regionali.

  La Commissione respinge l'emendamento Ferraresi 1.134.

  Guido GUIDESI (LNA), intervenendo sull'emendamento Simonetti 1.81, di cui è cofirmatario, lamenta la disparità di trattamento riservata dal Governo alle diverse aree del territorio nazionale, come dimostrato dalle misure inserite nel corso dell'esame al Senato in favore dei comuni Pag. 60colpiti dal sisma del 1990 nelle province siciliane di Catania, Ragusa e Siracusa.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli identici emendamenti Castelli 1.66 e Simonetti 1.81 nonché l'emendamento Paglia 1.121.

  Alessio Mattia VILLAROSA (M5S) interviene sull'emendamento Pesco 1.67, di cui è cofirmatario, volto a sopprimere i commi 680 e 681 del disegno di legge di stabilità nel testo approvato dal Senato, anche al fine di evitare che, come già accaduto nel recente passato con il provvedimento concernente l'autoriciclaggio, il Parlamento approvi misure che poi all'atto pratico si rivelano del tutto inefficaci. A suo avviso, anche i commi in questione, finalizzati a fornire la definizione di livello di tassazione sensibilmente inferiore in caso di regimi fiscali speciali, non sono in grado di conseguire il risultato, pure auspicabile, di un reale contrasto rispetto ai cosiddetti paradisi fiscali.

  La Commissione respinge l'emendamento Pesco 1.67.

  Alessio Mattia VILLAROSA (M5S) interviene sull'emendamento a sua prima firma 1.68, volto ad introdurre, in materia di scambio di informazioni fiscali tra gli Stati, il principio della reciprocità. Osserva, infatti, come la lotta all'evasione fiscale, resa ancora più urgente nel difficile momento di crisi economica, richieda l'adozione di misure efficaci e non dichiarazioni propagandistiche ad uso mediatico, quali quelle dell'attuale Presidente del Consiglio.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Villarosa 1.68 e Simonetti 1.87.

  Davide CRIPPA (M5S) illustra le finalità dell'emendamento a sua prima firma 1.70, volto ad evitare l'incremento della tassazione IVA sul pellet di legno, suscettibile di penalizzare in modo eccessivo la relativa platea di consumatori e produttori. In tale contesto, rileva come il citato emendamento propone, quale misura alternativa, l'introduzione di una sorta di carbon tax sulla produzione di energia elettrica da combustibili fossili, idonea peraltro a garantire in prospettiva anche migliori standard di tutela ambientale.

  La Commissione respinge l'emendamento Crippa 1.70.

  Federico D'INCÀ (M5S), intervenendo sull'emendamento Crippa 1.69, di cui è cofirmatario, reputa inopportuna la scelta operata dal Governo al Senato di elevare la tassazione IVA sul pellet di legno e pone in guardia rispetto al rischio che, procedendo di questo passo, contro la politica ed i suoi rappresentanti, in particolare quelli che appartengono al Governo ed alla sua maggioranza parlamentare, possano coagularsi forme di protesta anche esasperate e violente.

  Francesco BOCCIA, presidente, precisa che l'emendamento Crippa 1.69, sul quale è testé intervenuto l'onorevole D'Incà, diversamente da quanto indicato, per un mero errore materiale, nel fascicolo di seduta, è da intendersi inammissibile per carenza di compensazione.

  Edoardo FANUCCI (PD), in replica alla parte conclusiva dell'intervento dell'onorevole D'Incà, che giudica inaccettabile, invita all'utilizzo di un linguaggio e di un contegno consoni al decoro delle aule parlamentari e al necessario rispetto nei confronti degli interlocutori politici.

  Francesco BOCCIA, presidente, ricorda che qualsiasi forma di istigazione alla violenza, verbale o non, deve essere oggetto di ferma condanna.

  Guido GUIDESI (LNA) interviene sull'ordine dei lavori, auspicando che, nel corso dell'esame in Assemblea dei provvedimenti in titolo, il Ministro dell'economia e delle finanze, Pier Carlo Padoan, possa assicurare la propria presenza in Aula.

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  La Commissione respinge l'emendamento Guidesi 1.136.

  Giulio MARCON (SEL) interviene sull'emendamento a sua prima firma Tab.A.1, volto a destinare ulteriori risorse, rispetto a quelle già assegnate nel corso dell'esame al Senato, alle attività svolte dal servizio civile. Pur apprezzando, infatti, lo stanziamento di 50 milioni di euro per il 2015 deliberato in quel ramo del Parlamento in favore del citato settore, ritiene tuttavia ancora insufficienti le risorse stanziate.

  La Commissione respinge l'emendamento Marcon Tab.A.1.

  Francesco BOCCIA, presidente, avverte che il gruppo M5S ha preannunziato l'intenzione di presentare una relazione di minoranza per l'Aula.

  La Commissione delibera quindi di conferire il mandato al relatore Guerra a riferire favorevolmente in Assemblea sul disegno di legge di stabilità, nel testo della Commissione identico a quello approvato dal Senato, deliberando altresì di chiedere l'autorizzazione a riferire oralmente. Delibera altresì di conferire il mandato al relatore Tancredi a riferire favorevolmente in Assemblea sul disegno di legge di bilancio, nel testo della Commissione identico a quello approvato dal Senato, deliberando altresì di chiedere l'autorizzazione a riferire oralmente.

  Francesco BOCCIA, presidente, si riserva di designare i componenti del Comitato dei nove sulla base delle indicazioni dei gruppi.

  La seduta termina alle 19.25.

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