CAMERA DEI DEPUTATI
Sabato 6 dicembre 2014
352.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e Interni (I)
COMUNICATO
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SEDE REFERENTE

  Sabato 6 dicembre 2014. — Presidenza del presidente Francesco Paolo SISTO – Intervengono il ministro per le riforme costituzionali e i rapporti con il Parlamento, Maria Elena Boschi e il sottosegretario di Stato per le riforme costituzionali e i rapporti con il Parlamento, Ivan Scalfarotto.

  La seduta comincia alle 8.20.

Revisione della parte seconda della Costituzione.
Testo base C. 2613 cost. Governo, approvato dal Senato, C. 8 cost. d'iniziativa popolare, C. 14 cost. d'iniziativa popolare, C. 21 cost. Vignali, C. 32 cost. Cirielli, C. 33 cost. Cirielli, C. 34 cost. Cirielli, C. 148 cost. Causi, C. 177 cost. Pisicchio, C. 178 cost. Pisicchio, C. 179 cost. Pisicchio, C. 180 cost. Pisicchio, C. 243 cost. Giachetti, C. 247 cost. Scotto, C. 284 cost. Francesco Sanna, C. 355 cost. Lenzi, C. 379 cost. Bressa, C. 398 cost. Caparini, C. 399 cost. Caparini, C. 466 cost. Vaccaro, C. 568 cost. Laffranco, C. 579 cost. Palmizio, C. 580 cost. Palmizio, C. 581 cost. Palmizio, C. 582 cost. Palmizio, C. 757 cost. Giancarlo Giorgetti, C. 758 cost. Giancarlo Giorgetti, C. 839 cost. La Russa, C. 861 cost. Abrignani, C. 939 cost. Toninelli, C. 1002 cost. Gianluca Pini, C. 1319 cost. Giorgia Meloni, C. 1439 cost. Migliore, C. 1543 cost. Governo, C. 1660 cost. Bonafede, C. 1706 cost. Pierdomenico Martino, C. 1748 cost. Brambilla, C. 1925 cost. Giancarlo Giorgetti, C. 1953 cost. Cirielli, C. 2051 cost. Valiante, C. 2147 cost. Quaranta, C. 2221 cost. Lacquaniti, C. 2227 cost. Civati, C. 2293 cost. Bossi, C. 2329 cost. Lauricella, C. 2338 cost. Dadone, C. 2378 cost. Pag. 4Giorgis, C. 2402 cost. La Russa, C. 2423 cost. Rubinato, C. 2441 cost. Consiglio regionale dell'Emilia-Romagna, C. 2458 cost. Matteo Bragantini, C. 2462 cost. Civati e C. 2499 cost. Francesco Sanna.

(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 5 dicembre 2014.

  Francesco Paolo SISTO, presidente e relatore, comunica che è stata avanzata la richiesta che la pubblicità dei lavori sia assicurata anche mediante l'impianto audiovisivo a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.
  Comunica, altresì, che la deputata Centemero ha sottoscritto la proposta emendativa Capezzone 0.1.10, dichiarata parzialmente ammissibile.
  Comunica, inoltre, che è pervenuto il parere della IX Commissione.
  Avverte quindi che la Commissione riprenderà l'esame a partire dalle proposte emendative riferite all'articolo 1, comunicando altresì che la proposta emendativa Parisi 01.08 è stata ritirata. Anche a nome del relatore Fiano, invita al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario, i presentatori della proposta emendativa Scotto 01.07, mentre propone l'accantonamento della parte ammissibile della proposta emendativa Capezzone 01.010, ai fini di consentire l'esame nell'ambito della discussione dell'articolo 19. Esprime, quindi, parere contrario sulle proposte emendative Toninelli 1.1, Costantino 1.2, Dadone 1.4 e 1.3, Quaranta 1.5, Matteo Bragantini 1.7, Dadone 1.9, Bianconi 1.10, Toninelli 1.11, mentre propone l'accantonamento dell'emendamento Brunetta 1.12. Invita al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario, i presentatori degli emendamenti Capezzone 1.14, Scotto 1.13, Bianconi 1.15, Biancofiore 1.16, Quaranta 1.17, Dadone 1.18, Toninelli 1.22, 1.20, 1.21 e 1.19, Lattuca 1.23, Dadone 1.24, D'Attorre 1.28, Giorgis 1.29, Dadone 1.31, Bianconi 1.30, Dadone 1.26 e degli identici Dadone 1.32, Quaranta 1.35, e degli emendamenti Quaranta 1.33, Dadone 1.25, Dadone 1.36, Costantino 1.39, Dadone 1.42, Cozzolino 1.43, Sannicandro 1.68, degli identici emendamenti Sannicandro 1.37 e Toninelli 1.44, e degli emendamenti Sannicandro 1.38, 1.40 e 1.41. Propone, altresì, l'accantonamento dell'emendamento Lattuca 1.45, mentre invita al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario, i presentatori degli emendamenti Fraccaro 1.46, Toninelli 1.47, De Mita 1.48, Invernizzi 1.49, Quaranta 1.51, Toninelli 1.50, 1.52 e 1.53, Fraccaro 1.54, Lauricella 1.55. Propone l'accantonamento degli emendamenti Brunetta 1.56, Bianconi 1.57, Brunetta 1.58, Parisi 1.59, Marco Di Maio 1.61 e degli identici emendamenti Mazziotti Di Celso 1.65 e Dorina Bianchi 1.66, degli emendamenti Schullian 1.121 e 1.122, Dieni 1.67, Marco Di Maio 1.60, degli identici emendamenti Gasparini 1.69, Centemero 1.63, e dell'emendamento Schullian 1.70. Esprime parere contrario sulle proposte emendative Cozzolino 1.78, 1.79, 1.80, 1.81, 1.82, 1.83, 1.84, 1.85, 1.86, 1.87, 1.88, 1.89, 1.90, 1.91 e 1.92, Dieni 1.73, Cozzolino 1.94, 1.95 e 1.96, Dieni 1.71, 1.72 e 1.75. Propone, inoltre, l'accantonamento degli emendamenti Dieni 1.76, 1.77, 1.97 e 1.98, Toninelli 1.99 e 1.100. Invita al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario, i presentatori degli emendamenti Quaranta 1.27, Dadone 1.101 e Toninelli 1.103. Propone, invece, di accantonare gli emendamenti Dadone 1.104, Toninelli 1.102, Brunetta 1.105, Bianconi 1.106, Dorina Bianchi 1.107, Bianconi 1.108, Ferrari 1.109, Cozzolino 1.111, 1.112 e Dorina Bianchi 1.113. Esprime, invece, parere contrario sull'emendamento Bianconi 1.114. Propone l'accantonamento dell'emendamento Brunetta 1.115. Esprime parere contrario sugli emendamenti Dadone 1.116, Lauricella 1.119 e Dadone 1.117, mentre propone l'accantonamento della proposta emendativa Brunetta 1.120, auspicando per quest'ultima una riformulazione. Infine, con riferimento agli articoli aggiuntivi riferiti all'articolo 1, invita al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario, i presentatori delle proposte emendative Nuti 1.016, Lombardi 1.013, 1.014 e 1.015, Dadone 1.03, 1.04 e Pag. 51.05, Matteo Bragantini 1.07, Cozzolino 1.010, D'Attorre 1.02, Matteo Bragantini 1.08, Lattuca 1.01, Lombardi 1.011 e 1.012, Nuti 1.017, Invernizzi 1.09, Scotto 1.06, Nuti 1.018 e 1.019.

  Il Ministro Maria Elena BOSCHI esprime parere conforme a quello dei relatori.

  Francesco Paolo SISTO, presidente e relatore, avverte che, in assenza di obiezioni, si intendono accolte le proposte di accantonamento formulate, anche a nome del relatore Fiano.

  Stefano QUARANTA (SEL), intervenendo sulla proposta emendativa Scotto 01.07, di cui è cofirmatario, segnala come la stessa sia volta a sanare un'incoerenza presente nell'impianto complessivo della riforma in relazione ai requisiti di elettorato attivo e passivo per la Camera e per il Senato.

  Riccardo FRACCARO (M5S) ritiene che la proposta emendativa Scotto 01.07 sia di buon senso, dal momento che, a differenza dell'attuale impianto istituzionale, il Senato prospettato dalla riforma non deve intendersi più come una Camera di approfondimento, ma di rappresentanza degli enti territoriali e non comprende, quindi, le ragioni per prevedere un trattamento differenziato dei requisiti di elettorato attivo e passivo rispetto a quelli individuati per la Camera. Con riferimento, invece, più in generale, all'articolo 1 del provvedimento, formula alcune riflessioni anche alla luce degli elementi forniti da alcuni degli auditi intervenuti nel corso dell'attività istruttoria svolta in relazione al provvedimento in esame. In particolare, evidenzia come la proposta di riforma presenti alcune contraddittorietà relative, in particolare, alla differente disciplina del vincolo di mandato per le due Camere, all'eccessivo ridimensionamento del ruolo del Senato, nonché all'attribuzione di funzioni molto eterogenee e ad elevato livello di specializzazione.

  Francesco Paolo SISTO, presidente e relatore, richiama i colleghi ad intervenire solo con riferimento al contenuto delle proposte emendative in votazione e non alle questioni di carattere più generale, nonché a contenere la durata dei propri interventi, al fine di preservare il buon andamento dei lavori.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge le proposte emendative Scotto 01.07, Toninelli 1.1 e Costantino 1.2.

  Emanuele COZZOLINO (M5S), intervenendo sull'emendamento Dadone 1.4, di cui è cofirmatario, segnala che lo stesso è volto a ridurre il numero dei parlamentari, dal momento che il nostro Paese presenta, anche alla luce del confronto con altri Paesi quali la Germania, un rapporto assai elevato del numero degli stessi rispetto agli abitanti. L'emendamento si propone, inoltre, l'obiettivo di sopprimere la circoscrizione estero.

  La Commissione respinge la proposta emendativa Dadone 1.4.

  Emanuele COZZOLINO (M5S), intervenendo sull'emendamento Dadone 1.3, di cui è cofirmatario, sottolinea come lo stesso si ponga l'obiettivo di adeguare agli altri Paesi europei il rapporto tra il numero dei parlamentari e gli elettori.

  Riccardo FRACCARO (M5S) fa presente che la costruzione di un nuovo Senato, finalizzata solo alla riduzione delle spese, sia da ritenersi inefficace. Più utile invece sarebbe una rideterminazione del numero dei componenti del nuovo Parlamento e delle relative indennità.

  La Commissione respinge l'emendamento Dadone 1.3.

  Stefano QUARANTA (SEL), intervenendo sul suo emendamento 1.5, sottolinea come lo stesso proponga un'idea radicalmente diversa del nuovo Senato che tenga conto degli elementi emersi nel corso delle audizioni svolte. In particolare, Pag. 6la proposta emendativa differenzia le funzioni delle due Camere anche riconoscendo alle stesse compiti esclusivi con riferimento, in particolare, alle questioni dell'Unione europea e della legislazione concorrente.

  Emanuele FIANO (PD), relatore, con riferimento all'emendamento Quaranta 1.5 e alla proposta emendativa Scotto 01.07, già esaminata in precedenza, segnala una contrarietà non di tipo ideologico, ma relativa al merito delle medesime. In particolare, fa presente che la proposta di legge in discussione ha costruito un modello di Parlamento che può funzionare correttamente, ferma rimanendo la necessità di procedere ad alcune importanti correzioni che saranno apportate nel prosieguo dei lavori.

  Riccardo FRACCARO (M5S) rileva la necessità che la riforma si ponga l'obiettivo di definire un sistema istituzionale coerente nel suo insieme, in particolare in relazione alla composizione del Parlamento e alle funzioni ad esso attribuite, avendo come riferimento uno Stato confederale.

  Francesco SANNA (PD) sottolinea che, con la riforma proposta dal disegno di legge in esame, l'Italia sale al secondo posto tra i Paesi europei per la riduzione del rapporto tra popolazione e parlamentari e che, di conseguenza, sono ingiustificate le critiche al numero, ritenuto esorbitante, dei suoi parlamentari.

  La Commissione respinge l'emendamento Quaranta 1.5.

  Francesco Paolo SISTO, presidente e relatore, constata l'assenza dei presentatori dell'emendamento 1.7. Matteo Bragantini.

  Emanuele COZZOLINO (M5S) sottoscrive l'emendamento Matteo Bragantini 1.7 e lo fa proprio. Fa presente che l'emendamento è teso a riconfigurare il Senato come Senato delle Autonomie sul modello del Bundesrat tedesco. Si tratta di un emendamento di buon senso che dà al Senato funzioni più coerenti con il ruolo di rappresentante delle Autonomie.

  La Commissione respinge l'emendamento 1.7, fatto proprio dal deputato Cozzolino.

  Riccardo FRACCARO (M5S) illustra l'emendamento Dadone 1.9, di cui è cofirmatario, teso a sostituire l'articolo 55 della Costituzione nel senso di mantenere il bicameralismo e di introdurre il concetto di Assemblea rappresentativa per dare forza al ruolo del Parlamento di rappresentare i cittadini. Osserva che, a suo avviso, non è il bicameralismo a essere nemico della democrazia, ma semmai è una riforma come quella in esame ad esserlo, poiché prevede elezioni di secondo grado per il Senato, sul modello attuato per le Province, con il risultato, noto a tutti, di moltiplicare le cariche e di presentare liste quasi uniche formate da tutti i partiti.

  La Commissione respinge l'emendamento Dadone 1.9.

  Elena CENTEMERO (FI-PdL) ritira l'emendamento Bianconi 1.10, di cui è cofirmataria.

  Giuseppe D'AMBROSIO (M5S) illustra l'emendamento Toninelli 1.11, di cui è cofirmatario, volto a prevedere l'elezione a suffragio universale e diretto per il Senato. Non è possibile, a suo avviso, addurre motivazioni di spending review per sottrarre ai cittadini la possibilità di eleggere direttamente i propri rappresentanti. Ricorda che, con l'elezione di secondo grado, è la politica che decide i propri rappresentanti all'interno di listoni, come sottolineato dal collega Fraccaro. Osserva, inoltre, che per il Senato l'alternativa è tra una sua abolizione totale o la trasformazione dello stesso in un vero Senato delle Autonomie eletto direttamente. Con la riforma proposta dal disegno di legge in esame, si aumenta, a suo avviso, la distanza tra cittadini e istituzioni e si favorisce Pag. 7l'allontanamento dei cittadini dal processo democratico, favorendo l'astensionismo e portando, con i rischi che ne possono conseguire, la protesta sociale fuori dai binari della politica e del Parlamento.

  La Commissione respinge l'emendamento Toninelli 1.11.

  Francesco Paolo SISTO, presidente e relatore, constata l'assenza dei presentatori dell'emendamento Capezzone 1.14: si intende che vi abbiano rinunciato.

  Stefano QUARANTA (SEL) illustra l'emendamento Scotto 1.13, di cui è cofirmatario che, prevede l'introduzione di un sistema monocamerale, come prospettato anche da alcuni esperti nel corso delle audizioni. Questo non perché lo preferisca in via assoluta, ma perché lo ritiene più coerente ed utile del modello proposto dal disegno di legge. Va, inoltre, considerato che il modello di riforma della maggioranza si inserisce in un sistema che prevede una Camera probabilmente ipermaggioritaria e un Senato composto da nominati. A suo avviso, un sistema monocamerale proporzionale offrirebbe maggiori garanzie democratiche.

  La Commissione respinge l'emendamento Scotto 1.13.

  Francesco Paolo SISTO, presidente e relatore, constata l'assenza dei presentatori degli emendamenti Bianconi 1.15 e Biancofiore 1.16: si intende vi abbiano rinunciato.
  Osserva, inoltre, che l'emendamento Quaranta 1.17 è di contenuto analogo a quello dell'emendamento Brunetta 1.12, già accantonato. Propone, quindi, l'accantonamento dell'emendamento Quaranta 1.17.

  La Commissione acconsente.

  Emanuele COZZOLINO (M5S) illustra l'emendamento Dadone 1.18, di cui è cofirmatario, volto a inserire in Costituzione il conferimento al Parlamento della titolarità del rapporto di fiducia con il Governo ed esplicita le funzioni legislative e di controllo dell'operato del Governo, funzioni oggi svilite e ridotte a mera formalità.

  Riccardo FRACCARO (M5S) rileva che il rapporto oggi esistente tra Governo e Parlamento è già fuori dalle istituzioni e che il Governo detiene sia il potere legislativo che quello esecutivo. Lo dimostra lo stato delle legislazione, carente, non per il numero delle leggi, ma per la loro qualità. Questo perché, a suo avviso, si tratta di leggi fatte in fretta e, in gran parte, frutto della decretazione d'urgenza. Ritiene, quindi, necessario richiamare il ruolo centrale del Parlamento.

  Francesco Paolo SISTO, presidente e relatore, richiama i deputati ad attenersi al tema dell'emendamento in esame.

  La Commissione respinge l'emendamento Dadone 1.18.

  Emanuele COZZOLINO (M5S) illustra l'emendamento Toninelli 1.22, di cui è cofirmatario, primo di una serie di emendamenti tesi a prevedere la riduzione del numero dei parlamentari, al fine di ottenere un autentico risparmio per lo Stato. L'emendamento prevede poi l'elezione con il suffragio universale e diretto e con il sistema proporzionale. Questo al fine di favorire un maggiore pluralismo, in aderenza allo spirito della Costituzione del 1948.
  Sul richiamo del presidente Sisto, osserva che, trattandosi di una riforma costituzionale, il dibattito non può essere limitato non solo nei tempi, ma anche negli argomenti trattati nei singoli interventi.

  La Commissione respinge, con distinte votazioni, gli emendamenti Toninelli 1.22, 1.20 e 1.21.

  Emanuele COZZOLINO (M5S). illustra l'emendamento Toninelli 1.19, di cui è Pag. 8cofirmatario, che prevede la riduzione del numero dei parlamentari. Ribadisce che in tal modo si otterrebbe un vero risparmio, non come previsto dalla riforma proposta dal Governo.

  La Commissione respinge l'emendamento Toninelli 1.19.

  Elena CENTEMERO (FI-PdL) dichiara il proprio voto contrario sull'emendamento Lattuca 1.23, che sopprime la previsione di cui all'articolo 55 della Costituzione, secondo cui le leggi devono stabilire modalità di elezione delle Camere volte a promuovere l'equilibrio tra donne e uomini nella rappresentanza. In particolare, con riferimento a tale aspetto, ricorda che l'Italia è uno dei Paesi più arretrati in relazione alla partecipazione paritaria alla vita politica di uomini e donne, nonostante l'esempio fornito da alcuni dei Paesi rappresentati nel Consiglio d'Europa.

  Francesco Paolo SISTO, presidente e relatore, ricorda che la previsione volta a tutelare la rappresentanza di genere è già presente nel testo dell'articolo 51 della Costituzione.

  Enzo LATTUCA (PD), nel ritirare il suo emendamento 1.23, ricorda che lo stesso non debba essere considerato in un certo qual modo misogino, ma volto a limitare il contenuto dell'articolo 55 della Costituzione alla sola definizione della composizione del Parlamento. Ricorda altresì, come già evidenziato dal presidente Sisto, che disposizioni volte a tutelare la rappresentanza paritaria di uomini e donne sono già previste nell'articolo 51 della Costituzione.

  Gian Luigi GIGLI (PI) ricorda come nel corso dell'esame della legge di riforma elettorale fu bocciato per pochi voti l'emendamento Gitti attinente a tali questioni e ribadisce quindi la delicatezza della materia.

  Elena CENTEMERO (FI-PdL) ribadisce la necessità di condurre la battaglia della rappresentanza paritaria in una molteplicità di sedi, al fine di garantire, non solo la presenza nell'ordinamento di norme volte a tutelare la parità di genere, ma anche la loro effettività. A tale riguardo, ricorda la riforma già approvata nel 2003 dal Governo Berlusconi.

  Giuseppe D'AMBROSIO (M5S), intervenendo sull'emendamento Dadone 1.24, di cui è cofirmatario, sottolinea la necessità di estendere ai membri di entrambe le Camere il disposto dell'articolo 67 della Costituzione sul vincolo di mandato, riconoscendo a tutti i membri del Parlamento, e non solo ai membri della Camera, la rappresentanza della Nazione. Inoltre, rileva come la proposta emendativa sia finalizzata a chiarire la ripartizione delle competenze tra i due rami del Parlamento, anche ai fini del completamento della riforma federale. A tal fine, ritiene rilevante che il Senato eserciti la funzione legislativa nelle materie di competenza esclusiva delle regioni.

  Stefano QUARANTA (SEL) sottolinea la dicotomia presente nel testo in esame tra il profilo soggettivo e oggettivo della rappresentanza e ritiene debba essere fatta chiarezza sul fatto che non siano solo i deputati, ma anche i senatori a rappresentare l'intera Nazione.

  La Commissione respinge l'emendamento Dadone 1.24.

  Emanuele FIANO (PD), relatore, chiede, anche a nome del relatore, presidente Sisto, l'accantonamento delle proposte emendative D'Attorre 1.28 e Giorgis 1.29.

  La Commissione acconsente.

  Giuseppe D'AMBROSIO (M5S), nell'illustrare l'emendamento Dadone 1.31, di cui è cofirmatario, sottolinea la necessità di riconoscere al corpo elettorale una maggiore importanza rispetto agli eletti e auspica un vincolo di rappresentanza sempre più stringente.

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  La Commissione respinge l'emendamento Dadone 1.31.

  Francesco Paolo SISTO, presidente e relatore, constata l'assenza dei presentatori dell'emendamento Bianconi 1.30: s'intende vi abbiano rinunciato.

  Emanuele COZZOLINO (M5S), sottolinea come l'emendamento Dadone 1.26, al pari delle precedenti proposte emendative, sia volto a riconoscere ai membri non solo della Camera, ma anche del Senato, la rappresentanza della Nazione.

  La Commissione respinge l'emendamento Dadone 1.26.

  Emanuele COZZOLINO (M5S) ribadisce, anche con riferimento alle identiche proposte emendative Dadone 1.32 e Quaranta 1.35, le considerazioni già formulate per l'emendamento Dadone 1.26.

  Stefano QUARANTA (SEL) ribadisce l'importanza del proprio emendamento 1.35, al fine di garantire una coerenza del disegno di legge di riforma costituzionale, in relazione al riconoscimento ad entrambe le Camere di una rappresentanza paritaria della Nazione.

  Riccardo FRACCARO (M5S) si associa alle perplessità rilevate dai colleghi già intervenuti.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli identici emendamenti Dadone 1.32 e Quaranta 1.35 e l'emendamento Quaranta 1.33.

  Emanuele COZZOLINO (M5S), intervenendo sull'emendamento Dadone 1.25, invita la Commissione ad un ulteriore approfondimento sulla discrepanza della disciplina del vincolo di mandato per i membri delle due Camere.

  La Commissione respinge l'emendamento Dadone 1.25.

  Emanuele COZZOLINO (M5S), intervenendo sull'emendamento Dadone 1.36, di cui è cofirmatario, ne illustra la finalità volta a prevedere espressamente l'assenza di vincolo di mandato per i membri del nuovo Senato.

  Riccardo FRACCARO (M5S) chiede chiarimenti al Governo e ai relatori relativamente al tema oggetto dell'emendamento in discussione.

  Enzo LATTUCA (PD), intervenendo sull'emendamento Dadone 1.36, segnala che, a suo avviso, è chiarissimo che la riforma in discussione è mirata a superare il sistema del bicameralismo perfetto, prevedendo una Camera eletta a suffragio universale diretto che rappresenta la nazione e un Senato non eletto a suffragio diretto che rappresenta le istituzioni territoriali. Evidenzia che la problematica relativa alle modalità di composizione del Senato, potrà essere affinata nel corso dell'esame delle altre proposte emendative presentate sul testo in discussione.

  Riccardo FRACCARO (M5S), replicando al collega Lattuca, ribadisce la necessità di prendere atto che la riforma costituzionale proposta dal Governo reca un modello di Senato contraddittorio e non sufficientemente chiaro.

  La Commissione respinge l'emendamento Dadone 1.36.

  Francesco Paolo SISTO, presidente e relatore, propone, anche a nome del relatore Fiano, l'accantonamento degli emendamenti Costantino 1.39 e Dadone 1.42.

  La Commissione acconsente.

  Emanuele COZZOLINO (M5S) illustra il suo emendamento 1.43, finalizzato ad evitare che sia regolata in Costituzione l'attribuzione alla Camera dei deputati della funzione di indirizzo politico, poiché, a suo avviso, tale nozione è troppo indefinita ed è comunque già compresa nel rapporto Pag. 10fiduciario che lega l'Esecutivo alla Camera elettiva.

  La Commissione respinge l'emendamento Cozzolino 1.43.

  Stefano QUARANTA (SEL), nella sua qualità di cofirmatario, ritira l'emendamento Sannicandro 1.68.

  Emanuele COZZOLINO (M5S), intervenendo nella sua qualità di cofirmatario sull'emendamento Toninelli 1.44, identico all'emendamento Sannicandro 1.37, ne illustra la finalità volta a prevedere meccanismi che garantiscano un adeguato contrappeso allo strapotere del Governo.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli identici emendamenti Sannicandro 1.37 e Toninelli 1.44, nonché Sannicandro 1.38.

  Francesco Paolo SISTO, presidente e relatore, propone, anche a nome del relatore Fiano, l'accantonamento dell'emendamento Sannicandro 1.40. Nel fare presente che tale emendamento prevede l'intera sostituzione del quinto comma dell'articolo 55 della Costituzione, propone di accantonare tutte le proposte emendative che incidano sul testo del medesimo quinto comma dell'articolo 55. Propone, pertanto, di accantonare, in aggiunta agli emendamenti già accantonati, gli emendamenti Sannicandro 1.41, Fraccaro 1.46, Toninelli 1.47, De Mita 1.48, Invernizzi 1.49, Quaranta 1.51, Toninelli 1.50, 1.52 e 1.53, Fraccaro 1.54, Lauricella 1.55, Cozzolino 1.78, 1.79, 1.80, 1.81, 1.82, 1.83, 1.84, 1.85, 1.86, 1.87, 1.88, 1.89, 1.90, 1.91, 1.92, Dieni 1.73, Cozzolino 1.94, 1.95 e 1.96, Dieni 1.71, 1.72, 1.75, Quaranta 1.27, Dadone 1.101, Toninelli 1.103, Bianconi 1.114, Dadone 1.116, Lauricella 1.119 e Dadone 1.117.

  La Commissione acconsente.

  Riccardo FRACCARO (M5S), intervenendo sull'articolo aggiuntivo Nuti 1.016, di cui è cofirmatario, sottolinea, tra l'altro, la finalità di ridurre il numero dei deputati da sempre oggetto di attenzione, almeno a parole, da parte di tutte le forze politiche anche di maggioranza.

  La Commissione respinge l'articolo aggiuntivo Nuti 1.016.

  Emanuele COZZOLINO (M5S), intervenendo sull'articolo aggiuntivo Lombardi 1.013, di cui è cofirmatario, ne illustra la finalità volta, tra l'altro, a ridurre il numero dei deputati, nonché ad abbassare l'età dell'elettorato passivo per la Camera dei deputati.

  La Commissione respinge l'articolo aggiuntivo Lombardi 1.013.

  Emanuele COZZOLINO (M5S), intervenendo sull'articolo aggiuntivo Lombardi 1.014, di cui è cofirmatario, ne illustra la finalità volta, tra l'altro, riducendo il numero dei deputati, ad evitare l'eccessivo squilibrio tra senatori e deputati nel caso di riunioni del Parlamento in seduta comune.

  La Commissione respinge l'articolo aggiuntivo Lombardi 1.014.

  Emanuele COZZOLINO (M5S), intervenendo sull'articolo aggiuntivo Lombardi 1.015, di cui è cofirmatario, ne illustra la finalità volta ad inserire in Costituzione il sistema elettorale proporzionale puro e a ridurre l'età dell'elettorato passivo per la Camera dei deputati.

  Riccardo FRACCARO (M5S), intervenendo sull'articolo aggiuntivo Lombardi 1.015, chiede ai relatori la loro posizione circa la proposta contenuta nell'articolo aggiuntivo in discussione relativo alla riduzione dell'età dell'elettorato passivo per la Camera dei deputati.

  Emanuele FIANO, relatore, replicando al collega Fraccaro, conferma il suo parere contrario sull'articolo aggiuntivo Lombardi 1.015 che mette in discussione l'intero sistema delineato dalla riforma in esame. Pag. 11Quanto alla questione relativa alla riduzione dell'età dell'elettorato passivo per la Camera dei deputati, evidenzia che la materia specifica della legge elettorale non è oggetto della riforma in discussione.

  Riccardo FRACCARO (M5S) si dichiara non soddisfatto delle spiegazioni fornite dal relatore Fiano.

  La Commissione respinge l'articolo aggiuntivo Lombardi 1.015.

  Giuseppe D'AMBROSIO (M5S), intervenendo sull'articolo aggiuntivo Dadone 1.03, volto al dimezzamento del numero dei deputati, nonché all'introduzione del divieto di candidature plurime, fa presente che ridurre il numero dei deputati è, a suo avviso, indispensabile, considerato che nell'ambito dell'Unione europea solo il Regno Unito ha un numero di parlamentari superiore a quello dell'Italia, che, a suo avviso, è assolutamente sproporzionato.

  Francesco SANNA (PD), replicando alle osservazioni formulate dal deputato D'Ambrosio, fa notare che, pur volendo assumere come parametro positivo quello per cui ad una popolazione più ampia corrisponda un numero minore di parlamentari, l'Italia si pone comunque nella parte centrale della graduatoria, fra tutti i Paesi dell'Unione europea, considerando il rapporto tra popolazione e numero di parlamentari. Precisa, altresì, che, a seguito della riforma costituzionale in corso di esame, il rapporto sarà ancora più equilibrato tanto che l'Italia si porrà, nella predetta classifica, subito dopo la Germania.

  Emanuele COZZOLINO (M5S) evidenzia come l'articolo aggiuntivo Dadone 1.03 dovrebbe comunque essere preso in considerazione, almeno nella parte in cui prevede il divieto di candidarsi in più di una circoscrizione.

  La Commissione respinge l'articolo aggiuntivo Dadone 1.03.

  Giuseppe D'AMBROSIO (M5S), intervenendo sugli articoli aggiuntivi Dadone 1.04 e 1.05, analoghi al precedente articolo aggiuntivo Dadone 1.03, ribadisce l'esigenza di prevedere, nell'ambito della riforma costituzionale in atto, il dimezzamento, o almeno la riduzione, del numero dei deputati.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli articoli aggiuntivi Dadone 1.04 e 1.05.

  Matteo BRAGANTINI (LNA) illustra il suo articolo aggiuntivo 1.07 che, oltre a prevedere la riduzione del numero dei deputati, introduce un criterio diverso per effettuare la ripartizione dei seggi tra le circoscrizioni, nel senso di assumere come parametro non quello della popolazione risultante dall'ultimo censimento effettuato, bensì quello dei cittadini residenti, sulla base delle rilevazioni del Ministero dell'interno.

  Emanuele FIANO (PD), relatore, replica alle considerazioni svolte dal deputato Matteo Bragantini, rilevando, in primo luogo, che le rilevazioni del Ministero dell'interno non riguardano tutti i cittadini residenti, ma esclusivamente i cittadini residenti elettori, e, pertanto, non riguardano l'intera popolazione.
  Fa presente, inoltre, che gli aggiornamenti delle liste elettorali tenute presso ciascun comune e comunicate al Ministero dell'interno sono effettuati mediante due revisioni semestrali (al 30 giugno e al 31 dicembre) e due revisioni dinamiche (al 31 luglio e al 31 gennaio) e che, in occasione di ogni consultazione elettorale o referendaria, le medesime liste sono sottoposte ad una revisione dinamica straordinaria, effettuata nell'imminenza delle elezioni, al fine di definire puntualmente il corpo elettorale interessato. Pertanto, la frequenza degli aggiornamenti può rendere incerto il riferimento ai dati da utilizzare.
  L'ulteriore ragione per cui la proposta emendativa del deputato Bragantini non può essere accolta è data dal fatto che mancherebbe, ai dati delle rilevazioni del Pag. 12Ministero dell'interno, la certezza giuridica connessa alla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del decreto che determina la popolazione legale, sulla base del censimento generale della popolazione stessa.

  Matteo BRAGANTINI (LNA), alla luce delle spiegazioni fornite dal relatore Fiano, ritira il suo articolo aggiuntivo 1.07, preannunciando l'intenzione di ripresentarlo, formulato in maniera corretta, nel corso del prosieguo dell'esame del provvedimento in Assemblea.

  Riccardo FRACCARO (M5S) sottolinea come, a suo avviso, si porrebbe in ogni caso un problema di opportunità, in quanto, con la proposta emendativa presentata dal deputato Bragantini, verrebbe attribuito al Ministero dell'interno un compito molto delicato, che sarebbe meglio affidare ad un organismo esterno e neutrale.

  Matteo BRAGANTINI (LNA) ritiene che non si possano porre i dubbi espressi dal deputato Fraccaro, altrimenti si finirebbe col mettere in discussione lo stesso impianto dello Stato di diritto.

  Emanuele COZZOLINO (M5S), intervenendo sul suo articolo aggiuntivo 1.010, evidenzia, come già osservato da altri colleghi intervenuti precedentemente nel dibattito, che nell'ambito della riforma non si può prescindere dalla questione della riduzione del numero dei deputati e, quindi, dei costi della politica.

  La Commissione respinge l'articolo aggiuntivo Cozzolino 1.010.

  Matteo BRAGANTINI (LNA) interviene sull'articolo aggiuntivo D'Attorre 1.02 che, analogamente al suo articolo aggiuntivo 1.08 e all'articolo aggiuntivo Lattuca 1.01, è volto a modificare l'articolo 56 della Costituzione, nel senso di ridurre il numero dei deputati, compresi quelli eletti all'estero. Riprendendo alcune considerazioni già formulate nel corso del dibattito, evidenzia come la riforma costituzionale non possa non occuparsi della composizione della Camera dei deputati, al fine di essere realmente efficace. Poiché, dunque, la questione è stata posta da deputati appartenenti a varie forze politiche, chiede che si proceda all'accantonamento delle predette proposte emendative.

  Riccardo FRACCARO (M5S) si associa alla richiesta di accantonamento formulata dal deputato Bragantini, ritenendo che il tema in oggetto meriti di essere approfondito.

  Alfredo D'ATTORRE (PD) chiede ai relatori se sia possibile procedere all'accantonamento del suo articolo aggiuntivo 1.02.

  Francesco Paolo SISTO, presidente e relatore, avverte che, in assenza di obiezioni, la richiesta di accantonamento degli articoli aggiuntivi D'Attorre 1.02, Matteo Bragantini 1.08 e Lattuca 1.01 possa ritenersi accolta, essendo, peraltro, stata avanzata da esponenti di vari gruppi parlamentari.

  Emanuele COZZOLINO (M5S) illustra l'articolo aggiuntivo Lombardi 1.011, di cui è cofirmatario, volto a prevedere l'abrogazione della circoscrizione Estero. È infatti, a suo avviso, anacronistico e superfluo mantenere in Parlamento la presenza di deputati di quella circoscrizione, il cui ruolo può essere agevolmente svolto anche da deputati eletti in Italia.

  La Commissione respinge l'articolo aggiuntivo Lombardi 1.011.

  Emanuele COZZOLINO (M5S) illustra l'articolo aggiuntivo Lombardi 1.012, di cui è cofirmatario, teso a prevedere la diminuzione a ventuno anni dell'età necessaria per essere eletti alla Camera. Osserva, infatti, che la fascia, pur limitata a pochi anni di giovani tra i ventuno e i venticinque anni non è rappresentata in Parlamento. Si tratta, a suo avviso, di persone che in molti casi hanno già maturato esperienze lavorative importanti. Rileva Pag. 13che tale tematica è assai rilevante e chiede, pertanto, l'accantonamento dell'articolo aggiuntivo Lombardi 1.012.

  Emanuele FIANO (PD) relatore, si dichiara contrario all'accantonamento dell'articolo aggiuntivo Lombardi 1.012.

  Francesco Paolo SISTO, presidente e relatore, concorda con il relatore Fiano.

  Teresa PICCIONE (PD) dichiara la sua contrarietà alla previsione proposta dall'articolo aggiuntivo in esame. Rileva, infatti, che sussiste una notevole differenza tra i ventuno e i venticinque anni e che proprio in quella fascia si acquisisce una maturità di studi e professionali e un bagaglio di esperienze che possono risultare successivamente di grande ausilio per le istituzioni. Si dichiara, quindi, favorevole al mantenimento a venticinque anni del requisito di età per essere eletti alla Camera.

  Giuseppe D'AMBROSIO (M5S) osserva che non sempre l'aumento di età corrisponde a un aumento di saggezza. Trova singolare che si chieda a giovani al di sotto dei venticinque anni di maturare esperienza professionale in un Paese dove il lavoro, anche da laureati, non si trova prima dei trent'anni. A suo avviso, consentire a persone che non abbiano raggiunto venticinque anni di essere eletti alla Camera significherebbe portare un approccio nuovo verso le istituzioni e idee moderne di società.

  Riccardo FRACCARO (M5S) sottolinea come il Parlamento dovrebbe rappresentare tutti gli strati e le fasce d'età della società. Ricorda che questa società ha scaricato sui giovani le colpe commesse da quelli più anziani di loro. Ritiene che, aprire ai giovani la possibilità di essere eletti alla Camera, significherebbe portare in Parlamento persone con un'impostazione mentale differente, mature e con una visione diversa dell'amministrazione pubblica e dell'attenzione che deve essere rivolta alle giovani generazioni.

  Stefano QUARANTA (SEL) rileva che la questione reale è quella dell'omogeneità delle disposizioni. Ciò vale, a suo avviso, per la Camera e deve valere per il Senato.

  Emanuele COZZOLINO (M5S) osserva che quanto evidenziato dal collega Quaranta testimonia le contraddizioni insite nel progetto di riforma del disegno di legge.

  Matteo BRAGANTINI (LNA) si dichiara favorevole a trovare una soluzione omogenea per tutte le cariche elettive. Non comprende, infatti, perché a diciotto anni si possa essere eletti sindaci di una grande città e non deputati.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli articoli aggiuntivi Lombardi 1.012 e Nuti 1.017.

  Matteo BRAGANTINI (LNA) ritira l'articolo aggiuntivo Invernizzi 1.09, di cui è cofirmatario.

  Celeste COSTANTINO (SEL) illustra l'articolo aggiuntivo Scotto 1.06, volto a prevedere in Costituzione l'incandidabilità di soggetti che si trovano in posizione di influenza dominante su società vincolate con lo Stato. Si tratta di introdurre in Costituzione il tema del conflitto di interessi. Poiché, a suo avviso, tale materia è particolarmente rilevante, chiede l'accantonamento dell'articolo aggiuntivo Scotto 1.06.

  Francesco Paolo SISTO, presidente e relatore, anche a nome del relatore Fiano, dichiara la contrarietà all'accantonamento dell'articolo aggiuntivo in questione. Ritiene che il tema del conflitto di interessi non possa essere oggetto di previsione costituzionale e ricorda che è all'esame dell'Assemblea il testo unificato delle proposte di legge vertenti sulla materia.

  La Commissione respinge l'articolo aggiuntivo Scotto 1.06.

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  Riccardo FRACCARO (M5S) illustra l'articolo aggiuntivo Nuti 1.018, di cui è cofirmatario, teso a prevedere l'incandidabilità alla carica di deputato di coloro che sono stati condannati con sentenza definitiva per delitti non colposi o a una pena detentiva superiore a dieci mesi e venti giorni di reclusione. Si tratta, a suo parere, di una misura drastica, ma attesa dall'opinione pubblica e necessaria per ripulire un Parlamento in cui siedono troppi condannati.

  Emanuele COZZOLINO (M5S) osserva che, con la misura proposta dall'articolo aggiuntivo Nuti 1.018, si riavvicinerebbe l'istituzione ai cittadini. Dichiara, inoltre, la disponibilità del suo gruppo a valutare un'eventuale riformulazione dell'articolo aggiuntivo in questione.

  Matteo BRAGANTINI (LNA) dichiara la sua contrarietà alla proposta emendativa così come è formulata. Sono comprese troppe fattispecie di reati, mentre ci si dovrebbe, a suo avviso, limitare solo a quelle più gravi. Ritiene giusto il principio sotteso alla predetta proposta emendativa ma, se inserito in Costituzione, escluderebbe definitivamente dalla vita politica soggetti che hanno già espiato la loro pena. Va valutato, inoltre, a suo parere, il ruolo politico di fatto svolto dalla magistratura negli ultimi anni.

  Gennaro MIGLIORE (PD) si dichiara contrario all'articolo aggiuntivo Nuti 1.018. Ricorda che già esiste l'istituto dell'interdizione perpetua dai pubblici uffici per alcuni reati. Si tratta, a suo parere, di una questione di diritto e invita i colleghi del gruppo del Movimento 5 Stelle a valutare se ritirare l'articolo aggiuntivo Nuti 1.018.

  Francesco Paolo SISTO, presidente e relatore, osserva che esiste già in materia una legge dello Stato e che non è la Costituzione la sede adeguata per trattare la questione. Rileva, inoltre, che tra i delitti indicati per cui si prevede l'incandidabilità ci sono anche la diffamazione e reati che vanno oltre l'intenzione di chi li commette.

  La Commissione respinge l'articolo aggiuntivo Nuti 1.018.

  Riccardo FRACCARO (M5S) illustra l'articolo aggiuntivo Nuti 1.019 di cui è firmatario, volto a prevedere l'incandidabilità per chi ha già ricoperto due mandati parlamentari. È una norma che nasce dalla proposta di legge di iniziativa popolare «Parlamento pulito», tesa a porre fine all'uso della politica come professione e all'arricchimento sulle spalle dei contribuenti.

  Emanuele COZZOLINO (M5S) ritiene singolare che non si voglia prevedere la soglia per accedere all'elettorato passivo a ventuno anni, mentre si consente di esercitare il mandato parlamentare fino a settanta anni. È necessario, a suo avviso, un ricambio generazionale e non si può chiedere di risolvere i problemi alle stesse persone che non lo hanno fatto per tanti anni.

  Gian Luigi GIGLI (PI), intervenendo a titolo personale, si dichiara favorevole a inserire il limite di numero di mandati parlamentari che, magari, potrebbero essere rivisti in tre invece che due. Ritiene, inoltre, che tale previsione non vada a configgere con la democrazia.

  Elena CENTEMERO (FI-PdL), nel preannunciare il suo voto contrario sull'articolo aggiuntivo Nuti 1.019, sottolinea che la sua formulazione non è chiara e rileva, altresì, che il limite dei mandati parlamentari dovrebbe essere oggetto degli statuti dei partiti e non di una legge costituzionale.

  Emanuele COZZOLINO (M5S) ricorda che anche lo statuto del Partito Democratico prevede un limite al numero dei mandati parlamentari.

  Andrea MAZZIOTTI DI CELSO (SCpI) ritiene che il tema oggetto dell'articolo Pag. 15aggiuntivo Nuti 1.019 sia importante, ma non possa essere cristallizzato in una regola assoluta poiché, a suo avviso, l'attività parlamentare richiede per sua natura una fase di apprendimento. Osserva, altresì, che non è un disvalore in sé la presenza in Parlamento per più di dieci anni e ritiene che debbano essere i partiti a decidere regole attinenti alle candidature.

  Matteo BRAGANTINI (LNA) preannuncia il voto di astensione del suo gruppo sull'articolo aggiuntivo in discussione, evidenziando che, attraverso tale proposta emendativa, si rischia di attribuire ai funzionari e ai dirigenti, anche a livello locale, il potere di decidere in virtù della loro maggiore esperienza.

  Stefano QUARANTA (SEL), pur comprendendo la ratio dell'articolo aggiuntivo in discussione, rileva che la materia dei limiti ai mandati elettorali debba essere regolata direttamente dai partiti nei rispettivi statuti e sottolinea che i partiti medesimi dovrebbero assumere il ruolo centrale nella politica nazionale attribuito loro dall'articolo 49 della Costituzione.

  Elena CENTEMERO (FI-PdL) ribadisce il suo voto contrario sull'articolo aggiuntivo in discussione, segnalando che, pur condividendone la ratio, è necessario tuttavia svolgere una discussione più approfondita sulle tematiche ad esso sottese.

  Marco MELONI (PD), nel preannunciare il suo voto contrario sull'articolo aggiuntivo Nuti 1.019, evidenzia che esso contiene un vero e proprio limite al diritto all'elettorato attivo previsto dalla Costituzione. Ritiene che un corretto bilanciamento del potere dell'Esecutivo sia attuabile anche mediante un Parlamento forte, dotato della necessaria esperienza. Ricorda che il Partito Democratico, nel suo statuto, contiene deroghe, specificamente condizionate, al principio del limite dei tre mandati parlamentari, e sottolinea che i deputati del suo gruppo, che hanno usufruito di tali deroghe, sono stati comunque legittimati dalle primarie.

  Sergio BOCCADUTRI (PD), nel preannunciare il suo voto contrario sull'articolo aggiuntivo in discussione, evidenzia che la sovranità dei cittadini non può essere limitata come previsto da tale proposta emendativa. Rileva, inoltre, che devono essere i partiti al loro interno a darsi regole di funzionamento sulla materia. Evidenzia che sarebbe opportuno dare attuazione quanto prima al disposto dell'articolo 49 della Costituzione, che attribuisce ai partiti un ruolo fondamentale, nella vita democratica del Paese.

  Francesco Paolo SISTO, presidente e relatore, conferma, anche a nome del relatore Fiano, il suo parere contrario sull'articolo aggiuntivo Nuti 1.019, poiché, al di là della con divisibilità o meno del suo contenuto, ritiene che tale materia non debba essere regolata dalla Costituzione.

  Giuseppe D'AMBROSIO (M5S) sottolinea che il gruppo del Movimento 5 Stelle ritiene invece opportuno inserire il limite dei mandati parlamentari in Costituzione, anche alla luce di sistemi elettorali che prevedono liste bloccate o semibloccate, quale ad esempio quello attualmente in discussione al Senato. Evidenzia che i cittadini, e non i partiti, devono avere un ruolo centrale nella Costituzione. Chiede ai relatori di valutare un accantonamento dell'articolo aggiuntivo Nuti 1.019, anche al fine di verificare un'ipotesi di riformulazione che possa, cogliendone lo spirito, allargare il consenso alle altre forze politiche.

  Francesco Paolo SISTO, presidente e relatore, anche a nome del relatore Fiano, invita al ritiro i presentatori dell'articolo aggiuntivo Nuti 1.019, anche in vista di un'eventuale riproposizione dello stesso nel corso dell'esame in Assemblea.

  Emanuele COZZOLINO (M5S), nella sua qualità di cofirmatario, ritira l'articolo aggiuntivo Nuti 1.019.

Pag. 16

  Francesco Paolo SISTO, presidente e relatore, sospende brevemente la seduta al fine di consentire l'approfondimento delle questioni attinenti agli emendamenti accantonati nel corso della seduta.

  La seduta, sospesa alle 11.45, riprende alle 13.

  Francesco Paolo SISTO, presidente e relatore, fa presente di aver elaborato, insieme al relatore Fiano, una soluzione volta a risolvere alcune delle questioni poste dalle proposte emendative accantonate riferite al quinto comma dell'articolo 55 della Costituzione, come sostituito dall'articolo 1 del disegno di legge in esame.
  Sulla base di tale soluzione, esprime, anche a nome del relatore Fiano, parere favorevole sugli identici emendamenti Brunetta 1.58, Mazziotti Di Celso 1.65, Dorina Bianchi 1.66, nonché sugli emendamenti Parisi 1.59 e Dieni 1.67, sugli identici emendamenti Gasparini 1.69 e Centemero 1.63, sull'emendamento Schullian 1.70, di analogo tenore, purché riformulati nei medesimi termini degli identici emendamenti 1.58, 1.65 e 1.66. Esprime altresì parere favorevole sull'emendamento Brunetta 1.105, purché sia riformulato nei seguenti termini: Al comma 1, capoverso Art. 55, quinto comma, secondo periodo, sopprimere le parole: l'Unione europea. Conseguentemente: al medesimo comma, secondo periodo, dopo le parole: della Repubblica aggiungere le seguenti: e tra questi ultimi e l'Unione europea; al medesimo comma, terzo periodo, sopprimere le parole: e ne valuta l'impatto. Esprime, infine, parere favorevole sugli emendamenti Ferrari 1.109, Brunetta 1.115 e Giorgis 1.29, purché siano riformulati nei termini seguenti: Al comma 1, capoverso Art. 55, quinto comma, sostituire gli ultimi due periodi con il seguente: Concorre alla valutazione delle politiche pubbliche e dell'attività delle pubbliche amministrazioni, alla verifica dell'attuazione delle leggi dello Stato, nonché all'espressione dei pareri sulle nomine di competenza del Governo nei casi previsti dalla legge.

  Il Ministro Maria Elena BOSCHI esprime parere conforme a quello dei relatori.

  Francesco Paolo SISTO, presidente e relatore, avverte che si procederà ora all'esame di tutte le proposte emendative accantonate riferite all'articolo 1. Avverte, quindi, che gli emendamenti Brunetta 1.12, Quaranta 1.17 e D'Attorre 1.28 restano accantonati.

  Giuseppe D'AMBROSIO (M5S) illustra l'emendamento Dadone 1.31, di cui è cofirmatario, e ne raccomanda l'approvazione.

  La Commissione respinge l'emendamento Dadone 1.31.

  Francesco Paolo SISTO, presidente e relatore, constata l'assenza dei presentatori dell'emendamento Bianconi 1.30: s'intende che vi abbiano rinunciato.

  Emanuele COZZOLINO (M5S) illustra l'emendamento Dadone 1.32 di cui è cofirmatario, e ne raccomanda l'approvazione.

  Stefano QUARANTA (SEL), in qualità di primo firmatario dell'emendamento 1.35, identico all'emendamento Dadone 1.32, si associa all'invito rivolto dal deputato Cozzolino.

  Riccardo FRACCARO (M5S) evidenzia la ratio dell'emendamento Dadone 1.32, di cui è cofirmatario, volto a prevedere che ciascun membro del Parlamento, anziché della Camera dei deputati – come attualmente prevede il nuovo testo dell'articolo 55 della Costituzione – rappresenti la nazione. Rileva, quindi, che la discutibile formulazione del terzo comma del nuovo articolo 55 della Costituzione risente della scelta ibrida che è stata compiuta nel disciplinare la composizione e le funzioni del Senato.

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  La Commissione respinge gli identici emendamenti Dadone 1.32 e Quaranta 1.35.
  Respinge, altresì, l'emendamento Quaranta 1.33.

  Emanuele COZZOLINO (M5S) interviene, in qualità di cofirmatario, sull'emendamento Dadone 1.25, analogo agli emendamenti precedentemente illustrati, volto a prevedere che anche i componenti del Senato rappresentino la nazione.

  Riccardo FRACCARO (M5S) si associa alle considerazioni svolte dal collega Cozzolino, raccomandando l'approvazione dell'emendamento Dadone 1.25.

  La Commissione respinge l'emendamento Dadone 1.25.

  Emanuele COZZOLINO (M5S) illustra l'emendamento Dadone 1.36, di cui è cofirmatario, che introduce la previsione del divieto di vincolo di mandato per tutti i componenti della Camera dei deputati.

  La Commissione respinge l'emendamento Dadone 1.36.

  Celeste COSTANTINO (SEL), apprezzando lo sforzo compiuto dai relatori nel recepire le istanze proposte attraverso i vari emendamenti presentati dal suo gruppo, ritira il suo emendamento 1.39.

  Francesco Paolo SISTO, presidente e relatore, ricorda che l'emendamento Dadone 1.42 rimane accantonato e sarà esaminato nell'ambito della discussione sull'articolo 6.

  Celeste COSTANTINO (SEL) ritira gli emendamenti Sannicandro 1.40 e 1.41, di cui è cofirmataria.

  Enzo LATTUCA (PD) ritira il suo emendamento 1.45.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Fraccaro 1.46 e Toninelli 1.47.

  Gian Luigi GIGLI (PI), in qualità di cofirmatario dell'emendamento De Mita 1.48, ritira tale proposta emendativa dopo aver evidenziato che, tuttavia, sarebbe opportuno recepirne testualmente il contenuto nelle proposte di riformulazione presentate dai relatori.

  La Commissione respinge l'emendamento Invernizzi 1.49.

  Celeste COSTANTINO (SEL) ritira l'emendamento Quaranta 1.51, di cui è cofirmataria.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Toninelli 1.50, 1.52 e 1.53 e Fraccaro 1.54.

  Giuseppe LAURICELLA (PD) ritira il suo emendamento 1.55, apprezzando lo sforzo compiuto dai relatori nella riformulazione degli emendamenti Ferrari 1.109, Brunetta 1.115 e Giorgis 1.29.

  Elena CENTEMERO (FI-PdL) ritira l'emendamento Brunetta 1.56, di cui è cofirmataria.

  Francesco Paolo SISTO, presidente e relatore, constata l'assenza dei presentatori dell’ emendamento Bianconi 1.57: s'intende che vi abbiano rinunciato.
  Chiede, quindi ai presentatori degli emendamenti Parisi 1.59 e Dieni 1.67, nonché degli identici emendamenti Gasparini 1.69, Centemero 1.63 e Schullian 1.70, se intendano riformulare tali proposte emendative negli stessi termini degli identici emendamenti Brunetta 1.58, Mazziotti Di Celso 1.65 e Dorina Bianchi 1.66.

  Massimo PARISI (FI-PdL) accetta di riformulare il suo emendamento 1.59, come gli identici emendamenti Brunetta 1.58, Mazziotti Di Celso 1.65 e Dorina Bianchi 1.66.

  Marco DI MAIO (PD) ritira i suoi emendamenti 1.61 e 1.60.

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  Emanuele COZZOLINO (M5S), in qualità di cofirmatario dell'emendamento 1.67, non accetta la proposta di riformulazione e lo ritira.

  Daniela Matilde Maria GASPARINI (PD) accetta la proposta di riformulazione del suo emendamento 1.69.

  Elena CENTEMERO (FI-PdL) accetta la proposta di riformulazione del suo emendamento 1.63.

  Albrecht PLANGGER (Misto-Min.Ling.) sottoscrive l'emendamento Schullian 1.79 e accetta la proposta di riformulazione avanzata dai relatori. Sottoscrive, altresì, gli emendamenti Schullian 1.121 e 1.122 e li ritira.

  La Commissione approva gli identici emendamenti Brunetta 1.58, Parisi 1.59 (Nuova formulazione) Mazziotti Di Celso 1.65, Dorina Bianchi 1.66, Gasparini 1.69 (Nuova formulazione) Centemero 1.63 (Nuova formulazione) e Schullian 1.70 (Nuova formulazione) (vedi allegato).

  Francesco Paolo SISTO, presidente e relatore, avverte che a seguito dell'approvazione degli emendamenti Brunetta 1.58, Parisi 1.59 (Nuova formulazione) Mazziotti Di Celso 1.65, Dorina Bianchi 1.66, Gasparini 1.69 (Nuova formulazione) Centemero 1.63 (Nuova formulazione) e Schullian 1.70 (Nuova formulazione) s'intendono precluse le seguenti proposte emendative: Cozzolino 1.78, 1.79, 1.80, 1.81, 1.82, 1.83, 1.84, 1.85, 1.86, 1.87, 1.88, 1.89, 1.90, 1.91 e 1.92, Dieni 1.73, Cozzolino 1.94, 1.95 e 1.96, Dieni 1.71, 1.72, 1.75, 1.76, 1.77, 1.97 e 1.98.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Toninelli 1.99 e 1.100.

  Celeste COSTANTINO (SEL) ritira l'emendamento Quaranta 1.27, di cui è cofirmataria.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Dadone 1.101, Toninelli 1.103, Dadone 1.104 e Toninelli 1.102.

  Elena CENTEMERO (FI-PdL) accoglie la proposta di riformulazione, avanzata dai relatori, dell'emendamento Brunetta 1.105, di cui è cofirmataria.

  Andrea MAZZIOTTI DI CELSO (SCpI) chiede ai relatori di fornire un chiarimento in merito alla nuova formulazione dell'emendamento Brunetta 1.105, in combinato con la nuova formulazione dell'emendamento Brunetta 1.115, per quanto concerne il ruolo del Senato nei rapporti tra lo Stato e l'Unione europea.

  Francesco Paolo SISTO, presidente e relatore, chiarisce che, attraverso le proposte di riformulazione avanzate, i relatori hanno inteso specificare che il Senato esercita funzioni di raccordo tra lo Stato e gli altri enti costitutivi della Repubblica e tra questi ultimi e l'Unione europea, modificando il testo del quinto comma del nuovo articolo 55 della Costituzione, come approvato dal Senato, che avrebbe potuto generare dubbi interpretativi circa il ruolo del Senato in questa materia.

  La Commissione approva l'emendamento Brunetta 1.105 (Nuova formulazione) (vedi allegato).

  Francesco Paolo SISTO, presidente e relatore, avverte che, a seguito dell'approvazione dell'emendamento Brunetta 1.105 (Nuova formulazione) la votazione dell'emendamento Bianconi 1.106 risulta preclusa.

  Dorina BIANCHI (NCD) ritira il suo emendamento 1.107.

  Francesco Paolo SISTO, presidente e relatore, constata l'assenza dei presentatori dell'emendamento Bianconi 1.108: s'intende che vi abbiano rinunciato.
  Chiede, quindi, ai presentatori degli emendamenti Ferrari 1.109, Brunetta Pag. 191.115 e Giorgis 1.29 se intendano riformulare i rispettivi emendamenti, nel senso già indicato.

  Alan FERRARI (PD) accetta la proposta di riformulazione del suo emendamento 1.109.

  Elena CENTEMERO (FI-PdL), in qualità di cofirmatario dell'emendamento Brunetta 1.115, accoglie la proposta di riformulazione avanzata dal relatore.

  Andrea GIORGIS (PD) accoglie la proposta di riformulazione del suo emendamento 1.29.

  Marco MELONI (PD), intervenendo sugli emendamenti Ferrari 1.109, Brunetta 1.115 e Giorgis 1.29, come riformulati, nell'auspicare che la questione da essi affrontata possa essere ulteriormente approfondita nel corso dell'esame del provvedimento in Assemblea, esprime perplessità sul merito ritenendo, al riguardo, che sarebbe stato più opportuno, tenendo conto dell'ordinamento comunitario, considerare i rapporti tra l'Unione europea e lo Stato inteso come Repubblica formata anche dagli altri enti costitutivi.

  Enzo LATTUCA (PD) ritiene che gli emendamenti in discussione, come riformulati, suscitino dubbi, evidenziando in proposito che sarebbe stato più opportuno collocare gli enti territoriali al primo posto nel momento in cui viene disciplinato l'esercizio delle funzioni di raccordo con l'Unione europea.

  Francesco Paolo SISTO, presidente e relatore, alla luce delle considerazioni svolte, ribadisce come da parte dei relatori sia stato compiuto lo sforzo di individuare una soluzione che rappresenti una sintesi tra le varie proposte emendative riferite al quinto comma del nuovo articolo 55 della Costituzione, non escludendo, tuttavia, che ulteriori miglioramenti potranno essere apportati al testo del provvedimento nel corso del successivo iter in Assemblea.

  La Commissione approva gli identici emendamenti Ferrari 1.109 (Nuova formulazione), Brunetta 1.115 (Nuova formulazione) e Giorgis 1.29 (Nuova formulazione) (vedi allegato).

  Francesco Paolo SISTO, presidente e relatore, avverte che, a seguito dell'approvazione degli identici emendamenti Ferrari 1.109 (Nuova formulazione), Brunetta 1.115 (Nuova formulazione) e Giorgis 1.29 (Nuova formulazione), gli emendamenti Cozzolino 1.111 e 1.112, Dorina Bianchi 1.113, Bianconi 1.114 e Dadone 1.117 risultano preclusi.

  La Commissione respinge l'emendamento Dadone 1.116.

  Francesco Paolo SISTO, presidente e relatore, avverte che gli emendamenti Lauricella 1.119 e Brunetta 1.120 restano altresì accantonati, al pari degli articoli aggiuntivi precedentemente accantonati. Rinvia, quindi, il seguito dell'esame del provvedimento in titolo ad altra seduta.

  La seduta termina alle 13.35.

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