CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 18 novembre 2014
338.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Politiche dell'Unione europea (XIV)
COMUNICATO
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SEDE CONSULTIVA

  Martedì 18 novembre 2014. — Presidenza del presidente Michele BORDO.

  La seduta comincia alle 9.15.

Deleghe al Governo in materia di riforma degli ammortizzatori sociali, dei servizi per il lavoro e delle politiche attive, nonché in materia di riordino della disciplina dei rapporti di lavoro e dell'attività ispettiva e di tutela e conciliazione delle esigenze di cura, di vita e di lavoro.
C. 2660 Governo, approvato dal Senato.
(Parere alla XI Commissione).
(Seguito dell'esame e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato nella seduta del 17 novembre 2014.

  Michele BORDO, presidente, dopo aver dato conto delle sostituzioni, ricorda che la Commissione dovrà esprimersi entro la seduta odierna, poiché l'avvio dell'esame del provvedimento in Assemblea è previsto già a partire dal prossimo venerdì 21 novembre. Ricorda quindi che ieri la relatrice, on. Berlinghieri, ha illustrato i contenuti del provvedimento e si è svolto il dibattito. La relatrice ha quindi provveduto ieri sera a trasmettere a tutti i colleghi una bozza di parere, che la invita ad illustrare.

  Marina BERLINGHIERI (PD), relatore, alla luce del dibattito svoltosi, formula una proposta di parere favorevole (vedi allegato 1), che – rispetto alla bozza inviata nella serata di ieri a tutti i componenti della Commissione – ha ritenuto di integrare con alcune indicazioni pervenute dai colleghi.

  Adriana GALGANO (SCpI) ringrazia la relatrice per il lavoro svolto e sottolinea come la Commissione sia chiamata ad un esame rapido del provvedimento, anche per la necessità di intervenire velocemente rispetto ad una situazione di particolare difficoltà. Ricorda infatti che i paesi nord Pag. 154europei hanno un tasso di disoccupazione inferiore al 6 per cento, pari alla metà di quello italiano.
  Preannuncia quindi il voto favorevole del suo gruppo sulla proposta di parere favorevole.

  Paola CARINELLI (M5S) esprime un parere contrario sul provvedimento in esame, che affronta l'importante tema dell'occupazione con interventi che verranno realizzati attraverso deleghe. Il Governo sta chiedendo al Parlamento una vera e propria delega in bianco: si tratta di un testo così vago e impreciso che consentirà al Governo massima libertà di azione e che lo legittimerà dunque a scrivere in futuro una riforma del lavoro a suo piacimento.
  Ricorda quindi che la Costituzione all'articolo 76 stabilisce che «L'esercizio della funzione legislativa non può essere delegato al Governo se non con determinazione di principi e criteri direttivi e soltanto per tempo limitato e per oggetti definiti». Tali principi non appaiono per nulla ben definiti.
  Per il Governo Renzi il problema principale del mercato del lavoro in Italia sembra essere la rigidità dei contratti. E dunque si estende ancora la precarietà che penalizza soprattutto i giovani e le donne. Senza creare un solo posto di lavoro in più.
  Sono insufficienti le misure sul sostegno al reddito. Significativa e necessaria sarebbe invece l'introduzione, in Italia, di un sostegno al reddito (reddito di cittadinanza), l'ampliamento delle tutele dei lavoratori in disoccupazione involontaria, l'investimento nelle politiche attive del lavoro, la semplificazione amministrativa per i cittadini e per le imprese che vogliono assumere, il ripristino del contratto a tempo determinato con l'indicazione specifica delle causali, la riduzione delle tipologie contrattuali attuali, l'aumento degli investimenti nel sociale accompagnati da investimenti in tecnologia, ricerca e salvaguardia.
  Il Movimento 5 Stelle esprime parere contrario a questa legge delega che, non risolverà il problema del precariato, creerà nuova disoccupazione, nuove disparità e nuovi conflitti sociali in un Paese dove le politiche di welfare sono già insufficienti.

  Tea ALBINI (PD) ringrazia la relatrice per la sensibilità dimostrata accogliendo alcune delle sue riflessioni. Ribadisce tuttavia la valutazione critica già espressa nella seduta di ieri e annuncia che non prenderà parte alla votazione sulla proposta di parere.
  Sottolinea in ogni caso, come evidenziato nella precedente riunione della Commissione, che la materia del lavoro avrebbe bisogno di un lavoro parlamentare diverso dall'approvazione di una legge delega e con un sistema di votazione diverso dalla fiducia, così come è avvenuto al Senato. Qui si tratta di una delega al Governo molto ampia in una materia tanto delicata quanto complessa che ha assunto una valenza politica assolutamente significativa e simbolicamente discriminante. Sapendo già da ora che almeno su alcuni punti, ad esempio la questione del reintegro, si demanda ai decreti attuativi la definizione delle condizioni definitive per l'accesso. Ad esempio pensa, se le parole hanno un senso, che non si può ritenere banale o secondaria la differenza fra ’fatto’ o ’reato’ e tantomeno che sia nodo da far sciogliere al decreto attuativo. Comunque oggi la Commissione è chiamata a discutere su un testo che sappiamo, almeno nelle parti più significative, non essere quello definitivo, rendendo quantomeno singolare il lavoro dei parlamentari che decideranno di votare o meno l'atto, non potendo valutare l'emendamento annunciato che potrebbe condizionare e modificare il voto anche in Commissione.

  Rocco BUTTIGLIONE (PI) ringrazia la relatrice per il lavoro svolto e sottolinea l'opportunità – anche in considerazione dell'ampiezza della delega – di precisare nel parere alcuni aspetti.
  Riterrebbe innanzitutto utile richiamare esplicitamente, all'ottavo capoverso Pag. 155delle premesse, il tema dell'orientamento professionale, la cui carenza è la principale lacuna del sistema italiano.
  Riterrebbe anche utile introdurre un riferimento alle misure contenute nel disegno di legge per il sostegno alla disoccupazione.
  Richiama quindi il tema della formazione dei lavoratori adulti, che meriterebbe di essere esplicitamente ricordato nel penultimo capoverso delle premesse, in considerazione delle difficoltà che oggi incontrano molti cinquantenni che perdono il lavoro e che hanno una estrema difficoltà a trovare un nuovo impiego.
  Esprime infine perplessità con riferimento agli effetti sinora raggiunti dalla Garanzia Giovani richiamata dalla relatrice nel parere formulato.

  Stefano BORGHESI (LNA) preannuncia il voto contrario del gruppo della Lega Nord, ritenendo che il problema della disoccupazione in Italia non venga minimamente affrontato dal provvedimento in esame. Il disegno di legge si riduce a suo avviso ad un ulteriore spot pubblicitario per il Governo Renzi, privo di efficacia effettiva.

  Carlo GALLI (PD) preannuncia il proprio voto favorevole, poiché partecipa alla seduta in sostituzione di un collega. Intende tuttavia precisare che la sua personale posizione politica lo indurrebbe ad astenersi sul provvedimento in titolo.

  Martina NARDI (PD) ritiene che i colleghi dovrebbero rallegrarsi per un provvedimento che, per la prima volta in Italia, affronta la questione delle modalità di assunzione e di licenziamento e che ha tra i suoi obiettivi quello di superare la molteplicità delle forme contrattuali. Si tratta di una sfida ambiziosa, che rappresenta – soprattutto per quella generazione di quarantenni, suoi coetanei, che rappresentano la prima generazione ad avere pesantemente subito gli effetti della precarizzazione del lavoro – di una grande occasione, che è motivo di soddisfazione.
  Intende quindi sottolineare che, diversamente da quanto rilevato da alcuni colleghi, non si può pensare di creare lavoro solo attraverso un intervento legislativo. Quella del lavoro e dell'occupazione è una questione complessa, che necessità di un insieme di interventi, di diversa natura. Con il disegno di legge in esame si compie un primo passo, definendo le modalità di assunzione.
  Conferma che la delega conferita al Governo è particolarmente ampia, ma occorre ricordare che il Parlamento, negli ultimi anni, ha provato in più occasioni ad intervenire, ma senza risultati apprezzabili. Ritiene peraltro che quella in esame sia una materia che per la sua tecnicità si presta ad essere affrontata mediante delega, poiché richiede un'analisi ed una definizione tecnica che difficilmente il Parlamento potrebbe affrontare. Considera quindi che in questa fase politica e storica una legge delega sia utile e possa consentire di costruire nuovi diritti e nuovi lavori, per nuove realtà che oggi non hanno ancora riconoscimento.
  Auspica quindi che il provvedimento possa costituire l'occasione per definire nuovi diritti, in un lavoro comune con il Governo, anche nella successiva fase di esame parlamentare dei decreti attuativi.

  Vanessa CAMANI (PD) sottolinea l'importanza di intervenire con velocità e urgenza su un tema delicatissimo. Intende sottolineare che il tema centrale del provvedimento non è ’come licenziare’, ma verificare come rendere più semplice e più facile assumere, in una drammatica situazione di disoccupazione qual’è quella italiana. Il provvedimento affronta inoltre il tema degli ammortizzatori sociali, dei servizi per l'impiego, della semplificazione, della maternità, della conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, delle forme contrattuali.
  Intende quindi ringraziare i deputati della Commissione Lavoro, per il complesso e approfondito lavoro che stanno svolgendo, e invita i colleghi a superare le rispettive posizioni ideologiche e a lavorare insieme per offrire soluzioni concrete Pag. 156ai giovani e ai cittadini che cercano occupazione, raccogliendo in tal senso le sfide poste dall'Unione europea.
  Preannuncia quindi il voto favorevole del gruppo PD.

  Paolo TANCREDI (NCD) preannuncia a nome del suo gruppo il voto favorevole sulla proposta di relazione formulata dalla relatrice, e si dichiara d'accordo sia sul metodo che sul merito del provvedimento. Ritiene che quello della delega sia lo strumento più adatto in una materia sulla quale da anni il Parlamento non riesce ad intervenire con efficacia.
  Sottolinea quindi il rilievo del tema della regolazione del lavoro, rilevando come il disegno di legge non solo indica le modalità di assunzione ma intenda anche risolvere le criticità che rendono difficile assumere. Osserva infatti che il successo negli ultimi anni delle forme di lavoro precario deve essere ricondotto anche al fatto che per gli imprenditori il contratto a tempo indeterminato non è appetibile, situazione alla quale il presente provvedimento tenta di porre rimedio.
  Ricorda infine che presso la Commissione Bilancio, in sede di esame del disegno di legge di stabilità, è in corso una discussione circa la possibilità di destinare ulteriori 500 milioni di euro, oltre ai 2 miliardi di euro già previsti, per il finanziamento dei commi 1 e 2 del presente provvedimento.

  Marina BERLINGHIERI (PD), relatore, ringrazia i colleghi per il dibattito e per i contributi che hanno voluto portare alla discussione odierna.
  Ritiene, con riferimento alle proposte di integrazione avanzate dall'onorevole Buttiglione, di integrare la proposta di parere precedentemente formulata, richiamando i temi dell'orientamento professionale e della formazione continua rivolta ai lavoratori adulti. Quanto alla Garanzia Giovani, sottolinea come si tratta di uno strumento in campo da solo un anno e come sia presto per dire che si è trattato di un flop; in ogni caso si fa riferimento, nel parere, al monitoraggio a livello nazionale circa l'adeguatezza dei soggetti e degli strumenti preposti agli specifici interventi nel settore, e ad efficaci forme di controllo.
  Formula quindi una nuova proposta di parere favorevole (vedi allegato 2).

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la nuova proposta di parere favorevole formulata dalla relatrice.

  La seduta termina alle 9.45.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'ufficio di presidenza si è svolto dalle 9.45 alle 9.55.

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