CAMERA DEI DEPUTATI
Lunedì 13 ottobre 2014
313.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Ambiente, territorio e lavori pubblici (VIII)
COMUNICATO

TESTO AGGIORNATO AL 14 OTTOBRE 2014

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SEDE REFERENTE

  Lunedì 13 ottobre 2014. — Presidenza del presidente Ermete REALACCI. — Intervengono il sottosegretario di Stato per le infrastrutture e i trasporti, Umberto Del Basso De Caro, il sottosegretario di Stato per l'ambiente, la tutela del territorio e del mare, Silvia Velo.

  La seduta comincia alle 10.15.

D.L. 133/2014: Misure urgenti per l'apertura dei cantieri, la realizzazione delle opere pubbliche, la digitalizzazione del Paese, la semplificazione burocratica, l'emergenza del dissesto idrogeologico e per la ripresa delle attività produttive.
C. 2629 Governo.
(Seguito esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 9 ottobre scorso.

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  Ermete REALACCI, presidente, comunica che gli onorevoli Amoddio e Zappulla sottoscrivono l'emendamento 38.91 Borghi; l'onorevole Gadda sottoscrive gli emendamenti Coppola 6.42, 6.43, 6.44 e l'articolo aggiuntivo 6.06; l'onorevole Peluffo sottoscrive l'emendamento Gadda 28.1; l'onorevole Mariastella Bianchi sottoscrive gli emendamenti Amoddio 4.50, Melilli 4.52 e Causi 4.53; gli onorevoli Borghi, Ghizzoni, Luciano Agostini, De Menech, Crimi, Cova, Castricone, Manfredi, Ginoble, Amoddio e Zardini sottoscrivono gli emendamenti Mariastella Bianchi 38.161 e 38.162; gli onorevoli Covello, Famiglietti, Battaglia e Losacco sottoscrivono l'emendamento Burtone 40.14; l'onorevole Fabbri sottoscrive gli emendamenti Petitti 17.182, Montroni 17.172 e Petitti 31.2; l'onorevole Minardo sottoscrive l'emendamento Vignali 17.117; comunica, inoltre, che tutti i deputati del gruppo Sinistra Ecologia e Libertà sottoscrivono gli emendamenti Pellegrino 1.135 e 1.136, Paglia 2.9, Pellegrino 5.5, Scotto 6.23, Pellegrino 6.24, 7.67 e 7.69, Zaratti 7.73, Pellegrino 7.71, Zaratti 8.18, Pellegrino 9.16, Pellegrino 9.13, Melilla 10.37, Zaratti 10.25, Paglia 13.3, Paglia 13.2, Pellegrino 15.7 e 15.8, Ricciatti 15.06, Pellegrino 17.93, Zaratti 17.90, 17.91 e 17.88, Pellegrino 17.84, 17.80 e 17.04, Paglia 21.15, Paglia 21.17, Giordano 25.14, Duranti 26.18, Ricciatti 30.15, Pellegrino 33.48, Pellegrino 33.32, Pellegrino 33.43 e 33.45, Zaratti 33.46, 35.16 e Zaratti 37.51, Pellegrino 37.14, Zaratti 38.139, Pellegrino 38.146 e 38.149, Zaratti 38.158 e Scotto 40.4.
  Avverte che il 10 ottobre sono stati presentati subemendamenti agli emendamenti 1.145, 5.05, 6.55, 6.07, 7.141, 7.142, 7.143, 7.144, 10.45, 15.010, 16.010, 32.017, 39.7 e 39.05 del relatore, nonché all'articolo aggiuntivo 43.025 del Governo (vedi allegato 1).
  Comunica, infine, che sono stati considerati irricevibili i subemendamenti recanti parti non riferite al contenuto degli emendamenti o non strettamente connesse ad esso. Sono stati invece ritenuti ricevibili i subemendamenti che riproducono emendamenti comunque incidenti sul contenuto degli emendamenti del relatore che risulterebbero preclusi dall'approvazione degli stessi emendamenti del relatore.

  Davide CRIPPA (M5S), avendo preso visione delle proposte emendative presentate dal suo gruppo dichiarate inammissibili, come ad esempio quelle relative all'articolo 17 sulla semplificazione normativa, domanda alla relatrice come mai le proposte presentate dal relatore, nonché dalla maggioranza, siano state invece ritenute ammissibili. Preannuncia l'intenzione del suo gruppo di ricorrere avverso le dichiarazioni di inammissibilità.

  Massimo Felice DE ROSA (M5S) chiede una breve sospensione della seduta al fine di poter prendere visione dei subemendamenti presentati, considerato che il fascicolo è stato distribuito solo nella seduta odierna.

  Claudia MANNINO (M5S) domanda come sia possibile che i colleghi di maggioranza abbiano potuto sottoscrivere emendamenti in un fascicolo presentato solo ora.

  Ermete REALACCI, presidente, fa notare come le sottoscrizioni riguardino non solo i subemendamenti, ma anche gli emendamenti sino ad oggi presentati.

  Massimo Felice DE ROSA (M5S) ribadisce la richiesta di una sospensione per poter prendere visione del fascicolo.

  Ermete REALACCI, presidente, invita la relatrice a chiarire da quale articolo intenda partire nell'esame delle proposte emendative.

  Chiara BRAGA, relatore, propone di iniziare l'esame dall'articolo 7 e relative proposte emendative.

  Claudia MANNINO (M5S) chiede chiarimenti sull'organizzazione odierna dei lavori della Commissione.

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  Ermete REALACCI, presidente, rileva che i lavori della Commissione potrebbero proseguire con prosecuzione notturna, come concordato in Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentati di gruppo.

  Davide CRIPPA (M5S), rilevato che sono stati presentati numerosi subemendamenti agli emendamenti del relatore riferiti all'articolo 7, chiede una sospensione dei lavori per un maggior approfondimento degli stessi.

  Chiara BRAGA relatrice, esorta i deputati a proseguire nell'esame dell'articolo 7 considerato peraltro che la maggior parte dei subemendamenti agli emendamenti del relatore all'articolo 7 sono stati presentati dal Movimento 5 Stelle.

  Ermete REALACCI, presidente, propone, comunque di sospendere brevemente la seduta, anche al fine di consentire un cambio della sede dei lavori.

  La Commissione consente.

  Ermete REALACCI, presidente, sospende quindi la seduta.

  La seduta, sospesa alle 10.30, è ripresa alle 11.30.

  Ermete REALACCI, presidente, propone, se non vi sono obiezioni, che la votazione degli emendamenti prosegua fino alle ore 14 per poi riprendere alle ore 15.

  Carlo SIBILIA (M5S) chiede che la pubblicità dei lavori sia assicurata attraverso l'attivazione del canale satellitare web-tv della Camera dei deputati.

  Ermete REALACCI, presidente, rileva come la questione della pubblicità dei lavori delle Commissioni in sede referente sia stata già posta in una delle precedenti sedute in cui si è svolto l'esame sul complesso degli emendamenti e come, in quell'occasione, sia stato chiarito che in base alle disposizioni vigenti, la pubblicità dei lavori delle Commissioni in sede referente è assicurata esclusivamente attraverso l'attivazione della trasmissione attraverso il circuito chiuso.
  Dispone quindi l'attivazione della trasmissione dei lavori attraverso il circuito chiuso.

  Massimo Felice DE ROSA (M5S), nel rilevare come il decreto in esame prenda in considerazione aspetti rilevanti per specifiche lobby, chiede di procedere alla verifica affinché che nei locali antistanti la sala ove si svolge la riunione della Commissione non siano presenti rappresentanti delle suddette lobby.

  Ermete REALACCI, presidente, riservandosi una verifica sulla richiesta testé formulata, avverte che sono in corso di presentazione nuovi emendamenti del Governo e della relatrice, che andranno sottoposti al vaglio di ammissibilità. Preannuncia che sugli stessi potrebbe essere fissato il termine per la presentazione dei subemendamenti alle ore 21 della serata odierna. Avverte, poi, che l'esame degli emendamenti avrà inizio a partire da quelli riferiti all'articolo 7 del provvedimento.

  Chiara BRAGA (PD), relatore, invita al ritiro, altrimenti esprime parere contrario, degli emendamenti Daga 7.102 e 7.107.

  Davide CRIPPA (M5S), intervenendo sui lavori della Commissione, evidenzia come sia inopportuno fissare il termine per la presentazione dei subemendamenti a nuovi emendamenti della relatrice e del Governo prima che sugli stessi la presidenza abbia formulato il giudizio di ammissibilità.

  Ermete REALACCI, presidente, fa presente che la distribuzione del testo dei nuovi emendamenti ai membri della Commissione, seppur prima che sugli stessi sia stato espresso il giudizio di ammissibilità, risponde all'esigenza di garantire la massima trasparenza dei lavori della Commissione.

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  Carlo SIBILIA (M5S) sottolinea come il disegno di legge in esame non sia corredato della relazione del Governo relativa all'analisi tecnico-normativa e di impatto sulla regolamentazione, che dovrebbero obbligatoriamente corredare il provvedimento.

  Ermete REALACCI, presidente, ritiene che tali questioni avrebbero dovuto essere poste nel corso delle sedute dedicate all'esame sul complesso degli emendamenti e non nell'attuale fase di votazione sugli emendamenti stessi.

  Chiara BRAGA (PD), relatore, ritira il suo emendamento 7.142.

  Carlo SIBILIA (M5S) ribadisce come, per una valutazione compiuta sul provvedimento e sulle proposte emendative ad esso riferite, sia indispensabile per i deputati disporre dei documenti di analisi tecnico-normativa e di analisi sulla regolamentazione o almeno ottenere un parere del rappresentante del Governo su tali aspetti del provvedimento.

  Ermete REALACCI, presidente, si riserva di valutare la questione posta dal deputato Sibilia.

  Alberto ZOLEZZI (M5S) ricorda come gli eventi drammatici verificatisi nelle scorse giornate nel territorio di Genova evidenzino l'urgenza di destinare risorse a misure di contenimento del rischio idrogeologico del territorio anziché al finanziamento di infrastrutture e grandi opere. Ritiene infatti gravissimo che il decreto «sblocca Italia», contenente finanziamenti per circa 20 miliardi di euro, non tenga conto di tali eventi le cui colpe ricadono sulle scelte operate dalla politica.

  Ermete REALACCI, presidente, evidenzia che interventi finalizzati al contenimento del rischio idrogeologico sono ampiamente previsti nell'ambito del provvedimento in esame, che riserva notevoli risorse finanziarie proprio a tale scopo.

  Chiara BRAGA (PD), relatore, invita al ritiro, dovendo altrimenti esprimere parere contrario, degli emendamenti De Mita 7.126 e 7.125, Pellegrino 7.67, Grimoldi 7.82, De Mita 7.127, mentre esprime parere favorevole sull'emendamento Borghi 7.20. Invita quindi al ritiro, o esprime parere contrario, degli emendamenti Caparini 7.83, Abrignani 7.42 e Marroni 7.2, mentre esprime parere favorevole sull'emendamento Mariani 7.23 e invita al ritiro, o esprime parere contrario, dell'emendamento Matarrese 7.52. Invita quindi al ritiro, o esprime parere contrario, del subemendamento Busin 0.7.141.1, mentre raccomanda l'approvazione del suo emendamento 7.14. Esprime, quindi, parere favorevole sull'emendamento Arlotti 7.10; invita al ritiro, altrimenti esprime parere contrario, dell'emendamento Grimoldi 7.86. Esprime quindi parere favorevole sull'emendamento Marroni 7.4, prospettando al riguardo una proposta di riformulazione. Invita al ritiro, dovendo altrimenti esprimere parere contrario, degli emendamenti Matarrese 7.46, Daga 7.114, De Mita 7.128 e Abrignani 7.41, mentre esprime parere favorevole sull'emendamento De Mita 7.131, a condizione che sia riformulato nel senso di fare riferimento dalla data del 30 settembre 2015.

  Davide CRIPPA (M5S), con riferimento alla riformulazione proposta dal relatore dell'emendamento De Mita 7.131, evidenzia come l'emendamento stesso fosse volto essenzialmente a modificare i termini temporali della disposizione contenuta nell'articolo 7.

  Ermete REALACCI, presidente, sottolinea come si tratti di una riformulazione proposta dal relatore la quale dovrà essere valutata dai presentatori dell'emendamento.

  Chiara BRAGA (PD), relatore, invita al ritiro, dovendo altrimenti esprimere parere contrario, degli emendamenti Matarrese 7.47, De Mita 7.129, Matarrese 7.48, Culotta 7.16, Abrignani 7.40, Pellegrino Pag. 107.69 e Zaratti 7.73. Esprime parere favorevole sull'emendamento Bratti 7.21, preannunciando al riguardo una proposta di riformulazione. Esprime inoltre parere favorevole sull'emendamento Giovanna Sanna 7.13, di cui prospetta la riformulazione, ed invita al ritiro degli emendamenti De Menech 7.26, degli identici emendamenti Pellegrino 7.71, Abrignani 7.36, D'Agostino 7.53, Arlotti 7.7, nonché degli emendamenti Terzoni 7.124, Daga 7.120, Distaso 1.138, Palese 7.43, esprimendo altrimenti parere contrario. Invita poi al ritiro, altrimenti esprime parere contrario, dei subemendamenti Mannino 0.7.143.2 e 0.7.143.3, mentre raccomanda l'approvazione dei suoi emendamenti 7.143 e 7.144.

  Massimiliano MANFREDI (PD) dichiara di sottoscrivere gli emendamenti Mariani 7.23 e Bratti 7.21.

  Davide CRIPPA (M5S), dopo aver ribadito che il provvedimento in esame non è corredato dai documenti di analisi tecnico-normativa e di analisi sulla regolamentazione da parte del Governo, invita la presidenza a verificare la possibilità di assegnare un provvedimento in Commissione pur in assenza di tali documenti da parte del Governo.

  Ermete REALACCI, presidente, rileva che i documenti richiamati non costituiscono condizione di procedibilità ai fini dell'esame del provvedimento. Aggiunge che ritiene necessario accantonare l'esame dell'articolo 7 e di tutte le sue proposte emendative anche in considerazione dell'annuncio da parte del relatore di un nuovo emendamento all'articolo 7.

  Filiberto ZARATTI (SEL), si associa alla proposta di accantonare l'esame dell'articolo 7 in attesa del preannunciato emendamento del relatore riferito all'articolo 7.

  Claudia MANNINO (M5S), concorda con quanto espresso dal deputato Zaratti.

  Ermete REALACCI, presidente, rileva che la Commissione può procedere all'esame degli emendamenti Daga 7.102 e 7.107, avvertendo che della questione relativa all'assenza dell'AIR e dell'ATN debba essere investito l'Ufficio di presidenza.

  Davide CRIPPA (M5S) insiste sulla necessità di chiarimenti circa la regolarità di un provvedimento assegnato in Commissione, pur sprovvisto della prescritta analisi tecnico-normativa e di analisi sulla regolamentazione da parte del Governo.

  Ermete REALACCI, presidente, sospende brevemente la seduta in modo da consentire la riunione dell'Ufficio di presidenza.

  La seduta, sospesa alle 12.15, è ripresa alle 13.10.

  Ermete REALACCI, presidente, chiede al rappresentante del Governo in primo luogo di fornire alla Commissione in tempi certi le relazioni recanti l'analisi tecnico-normativa e l'analisi di impatto della regolamentazione del disegno di legge in esame e quindi di formulare il proprio parere sugli emendamenti riferiti all'articolo 7.

  Il sottosegretario Silvia VELO esprime parere conforme a quello espresso dal relatore sulle proposte emendative riferite all'articolo 7.

  Carlo SIBILIA (M5S) dichiara di voler sottoscrivere, insieme ai deputati Fraccaro, Nuti, Da Villa, Alberti, Fantinati, Dell'Orco, Nesci, Liuzzi, Bianchi e Vacca, tutti gli emendamenti all'articolo 7 presentati da rappresentanti del proprio gruppo.

  Davide CRIPPA (M5S) fa presente che il rappresentante del Governo non ha dichiarato quali saranno i tempi per la presentazione delle relazioni richieste dalla Commissione.

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  Il sottosegretario Umberto DEL BASSO de CARO nel sottolineare che il Governo non si è avvalso dell'esenzione prevista dall'articolo 9 del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri n. 170 del 2008, fa presente che il Governo sta completando l'elaborazione delle suddette analisi, che saranno trasmesse alla Commissione non appena completate.

  Filiberto ZARATTI (SEL), intervenendo sull'ordine dei lavori, osserva che l'esame in sede referente da parte della Commissione deve essere effettuato soltanto ai sensi del Regolamento della Camera, non rilevando a tal fine i contenuti del DPCM citato dal rappresentante del Governo.

  Ermete REALACCI, presidente, ritenendo che il Governo abbia comunque fatto dichiarazioni in ordine alla trasmissione dell'AIR e dell'ATN, fa presente che si può procedere con l'esame dell'emendamento Daga 7.102.

  Federica DAGA (M5S) chiede al presidente precisazioni in merito ai criteri di accantonamento delle proposte emendative all'articolo 7.

  Ermete REALACCI, presidente, osserva che, in considerazione della preannunciata presentazione da parte del relatore di un nuovo emendamento che reca modifiche testuali all'articolo 7, ritiene che siano da accantonare tutti gli emendamenti riferiti all'articolo 7, ad esclusione degli emendamenti 7.102 e 7.107 Daga.

  Federica DAGA (M5S), chiede al relatore e al Governo di fornire le motivazioni del parere contrario ai propri emendamenti 7.102 e 7.107.

  Davide CRIPPA (M5S), intervenendo sull'ordine dei lavori, fa presente che a suo giudizio dovrebbero essere accantonati tutti gli emendamenti riferiti all'articolo 7. Osserva che l'emendamento Daga 7.102 è soppressivo dell'intero articolo e quindi l'eventuale approvazione precluderebbe l'eventuale emendamento del relatore. Chiede pertanto l'accantonamento di tutte le proposte emendative riferite all'articolo 7.

  Ermete REALACCI, presidente, ribadisce che l'emendamento Daga 7.102 soppressivo dell'articolo 7 può essere esaminato e posto in votazione e conferma che, in caso di approvazione, risulterebbe precluso l'eventuale emendamento del relatore.

  Chiara BRAGA (PD), relatrice, fa presente che il parere contrario sull'emendamento Daga 7.102 è motivato dal fatto che sopprime una parte del decreto a suo giudizio assai rilevante.

  Federica DAGA (M5S) chiede l'accantonamento di tutte le proposte emendative riferite all'articolo 7. Osserva infatti che esso tratta l'importantissimo tema della gestione del servizio idrico, che merita una discussione approfondita. Osserva che la disposizione mette il servizio idrico alla stregua di una merce, anziché di un diritto, e a tal fine richiama l'esito del referendum tenutosi tre anni or sono in cui i cittadini si sono espressi a favore di una gestione pubblica e non privata dei servizi pubblici essenziali. Sottolinea invece che si sta andando a passi veloci verso la privatizzazione delle aziende di gestione, che avranno quindi, come obiettivo prioritario, non certo la qualità del servizio da dare ai cittadini, ma i propri utili. Esprime quindi preoccupazione, paventando il rischio che saranno tre grandi colossi a gestire il servizio idrico insieme agli altri servizi pubblici locali nelle tre grandi macro aree del Paese, Nord, Centro e Sud Italia, con il rischio ulteriore della perdita di numerosi posti di lavoro. A tale riguardo, osserva infatti che la sostituzione della parola «unitarietà» con «unicità» nel testo farà sì che vengano accorpati tutti i servizi pubblici essenziali, tra i quali trasporto pubblico locale e gestione dei rifiuti. Ricorda ancora che al Sud non sono stati mai realizzati gli investimenti richiesti dall'Europa in ordine alla depurazione e che è in corso una procedura di infrazione che vedrà i comuni costretti a pagare delle multe che li metteranno a Pag. 12rischio di dissesto finanziario. In ultimo, ritiene che il servizio idrico andrebbe gestito non per ambito provinciale ma sulla base del distretto idrografico e a tale riguardo esprime rammarico per la procedura che ha imposto ai gruppi di segnalare un certo numero di emendamenti, che ha fatto sì che non fossero selezionati emendamenti che proponevano in modo articolato e coerente un nuovo modello per la gestione del servizio idrico.

  Alberto ZOLEZZI (M5S) con riferimento all'articolo 7 del provvedimento, rileva come esso contenga misure che, conducendo alla progressiva privatizzazione del servizio di gestione delle risorse idriche, non tutelano i cittadini in un loro interesse primario. In tale ambito, ritiene che Governo e maggioranza non abbiano accolto le istanze provenienti dagli altri gruppi volte a evitare che trovi attuazione la svendita di asset pubblici per complessivi 100 miliardi di euro, prevista dal provvedimento in esame. Giudica molto grave il complesso di tali misure anche in considerazione del fatto che esse riguardano fondi, quali quelli raccolti dalla Cassa depositi e prestiti, che provengono dai piccoli risparmi dei cittadini.
  Ritiene inoltre che vadano stralciate le disposizioni del decreto-legge che prevedono la destinazione di ingenti risorse a sostegno di attività imprenditoriali puramente speculative e ricorda, a tale riguardo, la vicenda dell'Ilva di Taranto.
  Rammenta quindi come il referendum svoltosi nel 2011 abbia evidenziato la grande attenzione dei cittadini rispetto al tema dell'acqua come risorsa pubblica e bene comune di grande valore per tutta la cittadinanza.
  Con riguardo alle misure contenute nel provvedimento a fini di contenimento del rischio idrogeologico osserva, anche con riferimento a quanto accaduto nel territorio della regione Liguria, come sia evidente la necessità di adottare interventi incisivi a tutela del territorio, anche utilizzando l'apporto scientifico che, a tale tematica, possono fornire gli esperti del settore.
  Ribadisce quindi il giudizio fortemente negativo del proprio gruppo rispetto all'articolo 7 del provvedimento.

  Ermete REALACCI (PD) invita i componenti della Commissione a brevi interventi anche in modo da consentire alla Commissione stessa di esprimere il proprio parere alla V Commissione sulla Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2014.

  Claudia MANNINO (M5S) sottolinea come la tematica sottesa all'articolo 7 riguardi, in maniera sensibile, tutto il territorio del Paese. Sottoscrive l'emendamento Daga 7.102. Nel ricordare che il Ministro dell'ambiente, nel corso dell'audizione svolta presso la Commissione, ha dichiarato l'intenzione di adottare i provvedimenti necessari affinché l'Italia superi le procedure di infrazione dalle quali è stata colpita per inadempienze per il mancato rispetto della normativa comunitaria, segnala tuttavia come il Governo, con il provvedimento in esame, non stia procedendo nella giusta direzione. Ritiene infatti che le modifiche normative contenute nell'articolo 7 dovrebbero essere oggetto di un provvedimento più ampio il quale, coinvolgendo i comuni, le città metropolitane e le regioni, e partendo da una verifica delle diverse situazioni presenti sul territorio nazionale, consenta di assegnare adeguate risorse per la realizzazione di interventi efficaci.
  Evidenzia quindi come il suo gruppo potrebbe essere disponibile a sospendere la discussione sull'articolo 7, al fine di consentire l'inserimento di misure ad hoc a favore dei territori duramente colpiti dalle alluvioni, i quali necessitano di un intervento realmente urgente da parte del Governo avendo subito ingentissimi danni causati da una pessima gestione dei territori stessi.

  Ermete REALACCI (PD) segnala come gli emendamenti da ultimo presentati dal Governo vi sia una proposta che contiene misure anche a sostegno della Regione Liguria.

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  Riccardo FRACCARO (M5S), nel rilevare come le tematiche affrontate dal provvedimento in esame siano di grande interesse per i parlamentari provenienti da tutte le regioni italiane, evidenzia come anche il Trentino Alto-Adige, sua regione di origine, a causa dei cambiamenti climatici e della politica di cementificazione e sfruttamento del territorio, abbia subito gravi danni e presenti notevoli rischi di tipo idrogeologico i quali comportano problemi in termini di sicurezza del territorio. Ricorda, a tale proposito, gli eventi atmosferici verificatisi nella scorsa estate, a causa dei quali si è verificata la morte di un vigile del fuoco volontario in provincia di Bolzano.
  Sottolinea quindi come il provvedimento in esame risulti coerente con le posizioni del Ministro dell'ambiente Galletti a favore dell'energia nucleare e dell'utilizzo degli inceneritori e auspica un diverso atteggiamento da parte della Commissione ambiente.
  In tale contesto, rammenta la posizione assunta dal Partito democratico in occasione della campagna elettorale per l'elezione del Parlamento europeo, durante la quale ha promesso ai cittadini l'impiego di 1,5 miliardi di euro per combattere il rischio idrogeologico sul territorio nazionale, mentre con il provvedimento all'esame della Commissione intende andare in una direzione diversa, nel senso di una progressiva privatizzazione della gestione del servizio idrico. A tale riguardo ricorda altresì la posizione del Partito democratico in occasione dei referendum svoltisi il 12 e 13 giugno 2011 sulle modalità di affidamento della gestione dei servizi pubblici locali che hanno registrato il quorum più alto per il referendum riguardante la gestione del servizio idrico. Ritiene, infatti, grave che la maggioranza intenda, attraverso l'adozione delle misure contenute nell'articolo 7, intervenire in contrasto alla volontà espressa dai cittadini attraverso la partecipazione al suddetto referendum.

  Michele DELL'ORCO (M5S), ritiene che si stia trattando la materia connessa all'articolo 7 in modo superficiale e sbrigativo, ricordando altresì quanto accaduto recentemente in Liguria.

  Ermete REALACCI, presidente, fa notare come la discussione non sia né sbrigativa né superficiale, svolgendosi già da ore la discussione soltanto sull'articolo 7.

  Michele DELL'ORCO (M5S), auspica che il preannunciato nuovo emendamento del relatore all'articolo 7 contenga anche misure a favore della Liguria.

  Ermete REALACCI, presidente, fa presente che misure a favore della Liguria potranno essere contenute in altre proposte emendative.

  Massimo Felice DE ROSA (M5S) osserva che, nonostante un referendum abbia dichiarato la volontà dei cittadini di pubblicizzare il servizio idrico, il provvedimento in esame va nella direzione opposta. Osservando, inoltre, che l'articolo 7 disciplina insieme due materie diverse come il dissesto idrogeologico e il regime della acque, propone, quindi, alla relatrice di inserire le due materie in due articoli differenti. Obietta, altresì, sulle modalità di finanziamento del dissesto idrogeologico al quale sono stati destinati soldi già stanziati per altro scopo e quindi distolti dal medesimo. Ritiene, infine, che tale provvedimento sia volto soltanto alla cementificazione e alla speculazione.

  Salvatore MICILLO (M5S) segnala le osservazioni fatte all'articolo 7 da Legambiente, in particolare il fatto che anche gli accelerati interventi di manutenzione della rete idrografica, e di prevenzione dei rischi idrogeologici (frane, alluvioni), che avrebbero dovuto rientrare in una generale strategia di governo del territorio basato sull'abbattimento progressivo dei manufatti ubicati nelle zone a rischio (abusivi e non), sulla rinaturalizzazione, sul restauro ambientale, sul ripristino boschivo, sulla inedificabilità dei suoli franosi ed inondabili, sembrano piuttosto appartenere alla categoria delle opere di artificializzazione e di cementificazione dell'assetto idrografico. Pag. 14Inoltre, sottolinea come nell'ambito della procedura di svolgimento della Conferenza di servizi, se le amministrazioni che tutelano la salute, l'ambiente o il patrimonio culturale e paesaggistico manifestano dissenso rispetto all'intervento proposto, il Commissario potrà approvare ugualmente il progetto, facendo prevalere un interesse solo di tipo economico-sociale rispetto agli altri interessi pubblici, nonostante la consolidata giurisprudenza della Corte Costituzionale riconosca loro un rango prioritario e sovraordinato.
  Riporta, poi, le osservazioni del «Forum acqua bene comune», che evidenziano la gravità di quelle norme che, celandosi dietro il tema della mitigazione del dissesto idrogeologico, mirano di fatto alla privatizzazione del servizio idrico. Infatti, ritiene che il decreto modifica profondamente la disciplina riguardante la gestione del bene acqua arrivando a imporre un unico gestore in ciascun ambito territoriale e individuando, sostanzialmente, nelle grandi aziende e multiutility, di cui diverse già quotate in borsa, i poli aggregativi.
  Ciò si configura come un primo passaggio propedeutico alla piena realizzazione del piano di privatizzazione e finanziarizzazione dell'acqua e dei beni comuni che il Governo sembra voler definire compiutamente con la legge di stabilità.
  In questo provvedimento, probabilmente, verranno inserite quelle norme, in parte già presenti nelle prime versioni del decreto circolate all'indomani del Consiglio dei Ministri di fine agosto, volte a imporre agli enti locali la collocazione in borsa delle azioni delle aziende che gestiscono servizi pubblici, oltre a quelle che costringono alla fusione e accorpamento secondo le prescrizioni previste dal piano sulla spending review. Si determinerebbe, addirittura, a costruire un vero e proprio ricatto nei confronti degli enti locali i quali, oramai penalizzati dai tagli, sarebbero spinti alla cessione delle loro quote al mercato azionario per poter usufruire delle somme derivanti dalla vendita, che il Governo penserebbe di sottrarre ai vincoli del patto di stabilità.
  Con il decreto «sblocca Italia» si svelano, dunque, le reali intenzioni del Governo, ovvero la diretta consegna dell'acqua e degli altri servizi pubblici locali agli interessi dei grandi capitali finanziari. Infatti, la strategia governativa, pur ammantandosi della propaganda di riduzione degli sprechi e dei costi della politica mediante lo slogan «riduzione delle aziende da 8.000 a 1.000», non garantirà certamente l'interesse collettivo ma solo quello economico e di massimizzazione dei profitti delle grandi aziende multiutility che già gestiscono acqua, rifiuti e trasporto pubblico locale.
  Osserva che il «Forum dei Movimenti per l'Acqua» denuncia con forza la gravità di questo provvedimento che si pone esplicitamente in contrasto con la volontà popolare espressa con il referendum del 2011 e dichiara che si mobiliterà per contrastare il tentativo di privatizzazione dell'acqua e dei beni comuni, anche rilanciando un nuovo modello che guardi alla partecipazione diretta della cittadinanza alla gestione come elemento qualificante e realmente innovativo.

  Cosimo LATRONICO (FI Pdl) segnala al Governo e ai colleghi che con il comma 8 dell'articolo 7 si sottraggono di fatto risorse al dissesto del Mezzogiorno per destinarle al dissesto generale, rischiando in questo modo di aggravare situazioni già precarie.

  Filiberto ZARATTI (SEL) osserva che il decreto non stanzia risorse, piuttosto revoca risorse per creare un fondo di finanziamento delle opere qualificate nel provvedimento. Inoltre, sottolinea che il provvedimento va nella direzione opposta alla volontà popolare espressa nel referendum del 2011 di rendere pubblico il servizio idrico. Per questo motivo dichiara di voler sottoscrivere l'emendamento Daga 7.102, soppressivo dell'articolo 7.

  Davide CRIPPA (M5S) si domanda come sia possibile che tale provvedimento muova in una direzione di remunerazione del servizio idrico, quando la popolazione Pag. 15si è espressa chiaramente in senso contrario nel referendum passato.
  Per quanto attiene poi al dissesto idrogeologico, richiamati i danni subiti dai territori della zona del novarese, esprime perplessità sull'emendamento cosiddetto «salva Genova», preannunciato per le vie brevi, ritenendo necessario un cambiamento di politica che preveda interventi prioritari di prevenzione del rischio idrogeologico.

  Carlo SIBILIA (M5S), intervenendo per un richiamo al Regolamento, chiede alla presidenza che, ai sensi dell'articolo 80, comma 2, del Regolamento, si consenta a ciascun deputato firmatario di emendamenti di poterli illustrare. Sottolineata peraltro l'importanza dell'emendamento Daga 7.102 volto a sopprimere l'articolo 7 del provvedimento in esame.

  Ermete REALACCI, presidente, fa notare l'elevata mole di proposte emendative riferite all'articolo 7.

  Carlo SIBILIA (M5S), sottolinea l'importanza della discussione sull'emendamento Daga 7.102, proprio in quanto soppressivo dell'articolo 7.

  Ermete REALACCI, presidente, richiama la necessità di interventi di breve durata al fine di proseguire nell'iter del provvedimento in esame.

  Carlo SIBILIA (M5S), ribadisce la richiesta alla presidenza di consentire ai deputati sottoscrittori degli emendamenti di intervenire.

  Ermete REALACCI, presidente, auspica interventi brevi dovendosi poi procedere alla votazione dell'emendamento in esame.

  Mattia FANTINATI (M5S), nel sottolineare i riflessi che le disposizioni contenute nell'articolo 7 avrebbero sulla produttività del nostro Paese, rileva che lo sfruttamento e la cementificazione del suolo arrecano danni alla produttività dei territori, come dimostra quanto avvenuto nella Regione Veneto, in particolare per quanto attiene ai prodotti agro-alimentari nazionali.

  Nicola BIANCHI (M5S), rileva che il Governo e la maggioranza stanno ignorando la volontà dei cittadini in relazione alla gestione pubblica dell'acqua manifestatasi con il referendum del giugno del 2011, giudicando pertanto importante che si mantenga tale indirizzo.

  Gianluca VACCA (M5S), richiamato l'esito del referendum del giugno del 2011 e ribadita pertanto la necessità di rispettare la volontà espressa dai cittadini al riguardo, sottolinea che la privatizzazione del settore idrico, tanto auspicata dai partiti di maggioranza e dalle imprese, non ha prodotto né maggiore efficienza, né minor costo per i cittadini, ma disservizi e aumento dei costi per la cittadinanza, come dimostra quanto accaduto nelle zone di Agrigento o Latina.

  Ermete REALACCI, presidente, richiama la necessità di interventi di breve durata al fine di proseguire nell'iter del provvedimento in esame. Prende atto che il deputato Pellegrino sottoscrive l'emendamento Daga 7.102.

   Gianluca VACCA (M5S), nel sottolineare l'importanza del dibattito in corso su un tema così rilevante e vicino ai cittadini, che fortemente esprimono contrarietà sul provvedimento in esame soprattutto con riferimento alla questione attinente alla gestione del servizio idrico, ribadisce l'importanza dell'emendamento soppressivo Daga 7.102, auspicando un ravvedimento dei colleghi della maggioranza al riguardo.

  Carlo SIBILIA (M5S) sottolinea l'importanza del tema relativo alla privatizzazione del settore idrico, richiamando a tale riguardo la gestione del bacino idrico di Avellino in Irpinia, del quale richiama l'elevato business sotteso alla sua privatizzazione. Giudica pertanto necessaria una Pag. 16discussione più approfondita su un tema così delicato.

  Marco DA VILLA (M5S), rilevata la volontà della propria parte politica di migliorare il testo del decreto-legge in esame, ricorda che la Costituzione prevede la decadenza dello stesso se non viene convertito entro i termini previsti.

  Daniele PESCO (M5S) giudica indispensabile che la gestione del servizio idrico rimanga in mano pubblica e che siano garantiti strumenti adatti ed efficaci al fine di gestire in modo efficiente tale servizio.

  Dalila NESCI (M5S) nell'esprimere dispiacere per l'insofferenza al dialogo dimostrata dai colleghi, sottolinea che, prima di affrontare questioni delicate come quella della gestione del servizio idrico, il Governo dovrebbe risolvere situazioni emergenziali di alcuni territori, come ad esempio quella della Calabria, oggetto di numerose interrogazioni a firma propria e dei colleghi del proprio gruppo, cui non è stata mai data risposta. Ribadisce che l’’Italia è oggetto di una procedura di infrazione e che l'articolo 7 di cui si chiede la soppressione non va nella direzione richiesta dall'Europa.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione respinge l'emendamento Daga 7.102.

  Ermete REALACCI, presidente, rinvia il seguito dell'esame alla seduta delle ore 16.30.

  La seduta termina alle 15.05.

SEDE CONSULTIVA

  Lunedì 13 ottobre 2014. — Presidenza del presidente Ermete REALACCI. — Interviene il sottosegretario di Stato per l'ambiente Silvia Velo.

  La seduta comincia alle 15.05.

Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2014.
Doc. LVII, n. 2-bis.
(Parere alla V Commissione).
(Esame e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato nella seduta del 9 ottobre scorso.

  Oreste PASTORELLI (Misto-PSI-PLI), relatore, formula una proposta di parere favorevole (vedi allegato 2).

  Ermete REALACCI, presidente, avverte che il gruppo Movimento 5 Stelle ha presentato una proposta alternativa di parere (vedi allegato 3). Avverte che in caso di approvazione della proposta di parere del relatore, sarà preclusa la deliberazione sulla proposta alternativa di parere, presentata dal gruppo del Movimento Cinque Stelle.

  La Commissione approva la proposta di parere favorevole del relatore.

  Claudia MANNINO (M5S) stigmatizza il modo di procedere alla votazione del parere sul provvedimento in esame. Osserva infatti che non è stato possibile per i membri della Commissione prendere visione della proposta alternativa presentata dal sul gruppo. Poiché il gruppo M5S ha una riunione programmata per le ore 18, chiede che la Commissione non proceda nell'esame del decreto-legge n. 133 del 2014 in concomitanza con tale riunione.

  Ermete REALACCI, presidente, in ragione della richiesta della deputata Mannino, propone che la Commissione svolga un ufficio di presidenza alle ore 16.15 per decidere le modalità e i tempi di prosieguo dell'esame del decreto-legge n. 133.

  La Commissione concorda.

  La seduta termina alle 15.10.

Pag. 17

SEDE REFERENTE

  Lunedì 13 ottobre 2014. — Presidenza del presidente Ermete REALACCI. — Intervengono il sottosegretario di Stato per le infrastrutture e i trasporti, Umberto Del Basso De Caro, il sottosegretario di Stato per l'ambiente, la tutela del territorio e del mare, Silvia Velo, il sottosegretario per lo sviluppo economico Simona Vicari.

  La seduta comincia alle 16.45.

DL 133/2014: Misure urgenti per l'apertura dei cantieri, la realizzazione delle opere pubbliche, la digitalizzazione del Paese, la semplificazione burocratica, l'emergenza del dissesto idrogeologico e per la ripresa delle attività produttive.
C. 2629 Governo.
(Seguito esame e rinvio).

  Ermete REALACCI, presidente, comunica che sono stati presentati gli emendamenti del Governo 17.195, 28.02, 42.36, 43.28, 43.29, 43.30 e 43.026, nonché gli emendamenti della relatrice 7.145 e 7.146 (vedi allegato 4).
  In merito ai suddetti emendamenti, la presidenza ritiene che presentino profili di inammissibilità le seguenti proposte emendative: l'articolo aggiuntivo del Governo 28.02, che riduce il capitale sociale dell'ENAV con successiva destinazione al Fondo ammortamento titoli di Stato e, conseguentemente, riduce da 90 a 45 giorni il termine per le opposizioni alle riduzione del capitale sociale da parte dei creditori sociali; l'articolo aggiuntivo del Governo 43.026, che reca disposizioni in tema di armonizzazione dei bilanci degli enti locali, di cui al decreto legislativo n. 118 del 2011, come recentemente modificato dal decreto legislativo n. 126 del 2014. Avverte che il termine per la presentazione dei subemendamenti è fissato per le 21 di oggi.
  Avverte quindi che la Commissione procede all'esame dell'emendamento Daga 7.107.

  Federica DAGA (M5S) illustra le finalità del suo emendamento 7.107, sottolineando l'esigenza di rispettare la volontà espressa dai cittadini nel referendum svoltosi in materia e richiamando altresì l'attenzione su una serie di infrazioni comunitarie.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione respinge l'emendamento Daga 7.107.

  Ermete REALACCI, presidente, intendendosi accantonato l'esame delle restanti proposte emendative riferite all'articolo 7, invita il relatore a esprimere il parere sulle proposte emendative riferite all'articolo 8.

  Chiara BRAGA (PD), relatore, invita i presentatori al ritiro degli emendamenti Segoni 8.21, Matarrese 8.10, Grimoldi 8.14 e De Rosa 8.26, esprimendo altrimenti parere contrario. Esprime, quindi, parere favorevole sull'emendamento Carrescia 8.31. Invita poi al ritiro dell'emendamento Vignali 8.13, esprimendo altrimenti parere contrario. Esprime parere favorevole sugli emendamenti Realacci 8.2 e Castiello 8.8. Invita al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario, dell'emendamento 8.18 Zaratti ed esprime, infine, parere favorevole sull'emendamento Daga 8.28.

  Il sottosegretario Silvia VELO esprime parere conforme a quello del relatore.

  Massimo Felice DE ROSA (M5S), con riferimento all'emendamento Segoni 8.21, soppressivo dell'articolo 8 che disciplina per l'ennesima volta dall'inizio della legislatura il trattamento delle terre e rocce da scavo, evidenzia che la materia non presenta, a suo parere, i caratteri dell'emergenza tali da giustificare l'intervento mediante legislazione d'urgenza. Ritiene, inoltre, che sarebbe opportuna una revisione organica della disciplina della materia in esame, caratterizzata da pesanti ripercussioni a livello ambientale, che dovrebbe essere realizzata a livello parlamentare e non mediante una delega in bianco al Governo.

Pag. 18

  Chiara BRAGA (PD), relatore, pur convenendo con il collega De Rosa sui ripetuti interventi legislativi sulla materia, osserva come non si possa parlare di delega in bianco in quanto la norma reca i princìpi e i criteri direttivi ai quali si dovrà attenere il Governo nell'emanazione del previsto regolamento di delegificazione. Osserva inoltre che le competenti Commissioni parlamentari saranno chiamate, ai sensi dell'articolo 17, comma 2, della legge n. 400 del 1988, ad esprimere il proprio parere sullo schema di regolamento, prima della sua emanazione.

  Claudia MANNINO (M5S) si dichiara preoccupata per il potere attribuito al Governo per il riordino della materia, anche in considerazione del fatto che l'ultimo dei princìpi e criteri direttivi previsti dall'articolo 8 pone il divieto di introdurre livelli di regolazione superiori a quelli minimi previsti dalla normativa europea. Al riguardo sottolinea con soddisfazione che il nostro ordinamento si è sempre posto all'avanguardia rispetto agli altri Paesi dell'Unione europea per la maggiore attenzione che presta alla tutela dell'ambiente e della salute rispetto ai livelli minimi prescritti dalle direttive europee.

  Ermete REALACCI, presidente, ricorda all'onorevole Mannino che il relatore ha espresso parere favorevole sull'emendamento a sua prima firma 8.2, volto a sopprimere la parola «minimi» alla lettera d) del comma 1 dell'articolo in esame.

  Filiberto ZARATTI (SEL), evidenziando le difficoltà per gli operatori di individuare la normativa vigente in materia a causa dei frequenti interventi che si sono succeduti negli ultimi tempi, ritiene opportuno che il riordino e la semplificazione siano effettuati direttamente dal Parlamento, senza deleghe al Governo, il quale, con la previsione del divieto di introdurre livelli di regolazione superiori a quelli minimi previsti dalla normativa europea, menzionato dalla collega Mannino, ha espresso chiaramente la direzione verso la quale intende muoversi.

  Riccardo FRACCARO (M5S) invita a riformulare l'articolo 8 tenendo conto delle osservazioni del Comitato per la legislazione e in cui si segnala che il regolamento di delegificazione in esame si discosta dal modello delineato dall'articolo 17, comma 2, della legge n. 400 del 1988, in quanto non indica le disposizioni da abrogare, demandando la loro individuazione al regolamento stesso, e non definisce le norme generali regolatrici della materia, limitandosi a indicare tre finalità, qualificate come princìpi e criteri direttivi.

  Alberto ZOLEZZI (M5S) osserva come, a suo parere, non sia necessario intervenire con urgenza nella materia delle terre e rocce da scavo in un momento, come quello attuale, nel quale l'attività edilizia ha subìto un rallentamento a causa della crisi. Osserva, inoltre, come la delegificazione potrebbe costituire un impedimento per l'individuazione e il perseguimento degli illeciti in questo settore.

  Marco DA VILLA (M5S), ricordando come non sia obbligatorio convertire il decreto-legge in esame, il quale contiene una delega il cui contenuto è determinato dallo stesso soggetto delegato, ovvero il Governo, invita i colleghi a prendere coscienza della deriva verso cui si muove il Parlamento e in particolare la maggioranza.

  Piergiorgio CARRESCIA (PD), a integrazione e supporto di quanto evidenziato dal relatore, segnala che l'articolo 8 è finalizzato alla tutela dell'ambiente sopperendo alla mancanza di chiarezza della normativa attualmente vigente.

  Alessandro BRATTI (PD) si associa alle considerazioni dell'onorevole Carrescia ritenendo che le disposizioni dell'articolo 8 sono volte a delineare un quadro normativo più chiaro della materia, oggetto di interventi legislativi spesso confusi e contraddittori.

Pag. 19

  Salvatore MICILLO (M5S), si associa alle considerazioni del collega Fraccaro.

  Davide CRIPPA (M5S), intervenendo anch'egli sull'emendamento Segoni 8.21, ribadisce l'importanza dei rilievi testé sollevati dal collega Micillo, reputando irrituale che il Governo mediante decreto-legge nella sostanza deleghi se stesso a emanare determinate disposizioni normative prive del requisito dell'urgenza. Ritiene, inoltre, singolare che il relatore abbia dato parere favorevole sull'emendamento Castiello 8.8; chiede quindi di esplicitare quali siano i «cantieri di piccole dimensioni» richiamati dalla predetta proposta emendativa.

  Claudia MANNINO (M5S), alla luce delle norme contenute nel cosiddetto «collegato ambientale», che sembrano in parte confliggere con quanto previsto dall'articolo 8 del decreto-legge in esame, ritiene opportuno sopprimere tale articolo 8, come previsto dall'emendamento Segoni 8.21.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione respinge l'emendamento Segoni 8.21.

  Ermete REALACCI, presidente, avverte che l'emendamento Matarrese 8.10 è stato ritirato.

  Filippo BUSIN (LNA) illustra le finalità dell'emendamento Grimoldi 8.14.

  Ermete REALACCI, presidente, fa notare come il Governo abbia segnalato l'esistenza di quattro procedure d'infrazione aperte sulla tematica affrontata dall'articolo 8.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione respinge l'emendamento Grimoldi 8.14.

  Massimo Felice DE ROSA (M5S) illustra l'emendamento a sua prima firma 8.26, auspicandone l'approvazione. Ricorda, in particolare, la necessità di riutilizzare i materiali per la riedificazione, pur tutelando il territorio e aumentando i controlli, senza che vengano tagliati i fondi destinati alle agenzie ambientali e agli altri organismi di controllo preposti. Rileva, infine, che il disegno di legge di riforma delle agenzie ambientali è attualmente all'esame del Senato, auspicandone una rapida approvazione da parte dell'altro ramo del Parlamento.

  Alberto ZOLEZZI (M5S) interviene anch'egli, in qualità di cofirmatario, sull'emendamento De Rosa 8.26, raccomandandone l'approvazione. Sottolinea, in particolare, lo scopo della predetta proposta emendativa di ridurre il consumo del suolo e di contrastare il «lobbismo costruttivo».

  Claudia MANNINO (M5S), dopo aver sollecitato l'approvazione dell'emendamento De Rosa 8.26, di cui è cofirmataria, chiede al relatore chiarimenti in merito alle motivazioni del suo parere contrario espresso sulla predetta proposta emendativa.

  Piergiorgio CARRESCIA (PD), intervenendo sull'emendamento De Rosa 8.26, ricorda che la definizione di «sottoprodotto» è già prevista dalla vigente normativa, per cui la suddetta proposta emendativa è da ritenere ultronea.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione respinge l'emendamento De Rosa 8.26; approva quindi l'emendamento Carrescia 8.31 (vedi allegato 5).

  Dorina BIANCHI (NCD) sottoscrive l'emendamento Vignali 8.13 e lo ritira.

  Massimo Felice DE ROSA (M5S) manifesta dissenso sul contenuto dell'emendamento Realacci 8.2, ritenendo che lo stesso porti a un livellamento verso il basso dei parametri per la gestione delle terre e delle rocce da scavo.

  Ermete REALACCI, presidente, intervenendo sull'emendamento a sua prima Pag. 20firma 8.2, reputa lo stesso migliorativo del testo, in quanto tale proposta emendativa – sopprimendo la parola «minimi» alla lettera d) del comma 1 dell'articolo 8 – permette un miglior adeguamento della nostra normativa allo standard europeo.

  Massimo Felice DE ROSA (M5S) ribadisce la sua contrarietà sull'emendamento Realacci 8.2.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva l'emendamento Realacci 8.2 (vedi allegato 5).

  Davide CRIPPA (M5S), intervenendo sull'emendamento Castiello 8.8, fa presente di non condividerne le finalità. Manifesta quindi perplessità in ordine al parere favorevole espresso dalla relatrice su tale emendamento.

  Filippo BUSIN (LNA) ritiene che la formulazione dell'emendamento Castiello 8.8 crei solo confusione e difficoltà interpretative.

  Massimo Felice DE ROSA (M5S) manifesta la sua contrarietà all'emendamento Castiello 8.8, chiedendo di approfondire la questione prima di decidere nel merito.

  Ignazio ABRIGNANI (FI-PdL), intervenendo in qualità di cofirmatario dell'emendamento Castiello 8.8, chiarisce che lo stesso è teso ad aiutare i piccoli imprenditori, in un'ottica di razionalizzazione e semplificazione. Ne raccomanda quindi l'approvazione.

  Piergiorgio CARRESCIA (PD), intervenendo sull'emendamento Castiello 8.8, ritiene che si possa fare riferimento, per individuare i destinatari della norma, a quanto previsto dall'articolo 41-bis, comma 5, del decreto-legge n. 69 del 2013, recante ulteriori disposizioni in materia di terre e rocce da scavo.

  Massimo Felice DE ROSA (M5S) ritiene che, prima di fissare le dimensioni dei cantieri, sia necessario stabilire le caratteristiche dei prodotti e dei sottoprodotti che in essi siano rinvenuti.

  Ignazio ABRIGNANI (FI Pdl) dichiara che la ratio della norma contenuta nell'emendamento Castiello 8.8 è quella di aiutare le piccole e medie imprese.

  Piergiorgio CARRESCIA (PD) specifica che, riguardo alle dimensioni dei cantieri in questione, si debba fare riferimento alla norma contenuta nell'articolo 41, comma 5, del decreto legge n. 69 che fissa il quantitativo in 6000 metri cubi.

  Filiberto ZARATTI (SEL), pur ritenendo utile la precisazione del deputato Carrescia, reputa tuttavia vaga la norma contenuta nella proposta emendativa in oggetto, considerando astratti termini quali «razionalizzazione» e «semplificazione». Rileva, inoltre, la necessità di meglio precisare il significato di «piccolo cantiere».

  Ferdinando ALBERTI (M5S) considera non condivisibile la proposta emendativa Castiello 8.8, soprattutto laddove fa riferimento a «cantieri di piccole dimensioni». Non reputa efficace, pertanto, la distinzione operata dalla norma tra piccoli e grandi cantieri, essendo fondamentali, al contrario, le caratteristiche del materiale rinvenuto. Osserva come l'obiettivo da perseguire è infatti quello di garantire il rispetto della normativa ambientale e igienico-sanitaria e di agevolare le piccole e medie imprese.

  Davide CRIPPA (M5S) ritiene che la proposta emendativa Castiello 8.8 non sia idonea a agevolare l'attività delle piccole e medie imprese.

  Chiara BRAGA, relatore, propone di riformulare l'emendamento Castiello 8.8 nei termini riportati in allegato (vedi allegato 5).

  Giuseppina CASTIELLO (FI-PdL) accoglie la proposta di riformulazione avanzata dalla relatrice.

Pag. 21

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva l'emendamento Castiello 8.8 (nuova formulazione).

  Filiberto ZARATTI (SEL) illustra l'emendamento a sua prima firma 8.18, sollecitandone l'approvazione.

  Alberto ZOLEZZI (M5S) sottoscrive l'emendamento Zaratti 8.18.

  Massimo Felice DE ROSA (M5S) sottoscrive anch'egli l'emendamento Zaratti 8.18, condividendone le finalità.

  Claudia MANNINO (M5S) sottoscrive l'emendamento Zaratti 8.18 e invita la relatrice a riconsiderare il parere precedentemente espresso su tale proposta emendativa.

  Marco DA VILLA (M5S) sottoscrive l'emendamento Zaratti 8.18, ritenendolo coerente con il disposto dell'articolo 32 della Costituzione.

  Piergiorgio CARRESCIA (PD) dichiara di condividere la finalità dell'emendamento Zaratti 8.18.

  Chiara BRAGA, relatore, rivedendo il parere precedentemente espresso, propone di riformulare l'emendamento Zaratti 8.18 nei termini riportati in allegato (vedi allegato 5).

  Filiberto ZARATTI (SEL) accoglie la proposta di riformulazione dell’ emendamento a sua firma, proposta dalla relatrice Braga.

   Il sottosegretario Silvia VELO precisa che la ratio dell'articolo 8 è quella di allineare la nostra normativa, che spesso ha standard più rigidi, a quella dell'Unione europea. Si rimette alla Commissione sull'emendamento 8.18 come riformulato.

  Riccardo FRACCARO (M5S) invita a tener presente le differenze tra i diversi Paesi europei.

  Ermete REALACCI, presidente, ritiene che la problematica da affrontare riguardi soprattutto l'effettuazione dei controlli.

  Ferdinando ALBERTI (M5S), nel dichiarare di voler sottoscrivere l'emendamento Zaratti 8.18, così come riformulato, richiama l'attenzione sulla necessità di prendere in considerazione i finanziamenti necessari per effettuare i controlli.

  Daniele PESCO (M5S) dichiara di voler sottoscrivere l'emendamento Zaratti 8.18, come riformulato, di cui condivide le finalità.

  Filippo BUSIN (LNA) giudica irrisorio combattere le ecomafie con una normativa più stringente.

  Mino TARICCO (PD) ritiene necessaria un'attenta riflessione al riguardo soprattutto al fine di aiutare le piccole e medie imprese e non colpire proprio quelle che rispettano le regole.

  Davide CRIPPA (M5S) invita il collega Zaratti a riformulare ulteriormente l'emendamento 8.18 nel senso di aggiungere la previsione di un potenziamento e finanziamento dei controlli da effettuare.

  Ermete REALACCI, presidente, ricorda che tale tema è trattato nella proposta di legge riguardante le agenzie ambientali all'esame del Senato.

  Carlo SIBILIA (M5S) richiama il contenuto dell'articolo 41 della Costituzione e sottolinea l'esigenza di non prevedere agevolazioni a vantaggio delle grandi imprese.
  Fa presente l'intenzione del suo gruppo di esprimere voto favorevole sull'emendamento Zaratti 8.18, come riformulato.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione, con distinte votazioni, approva gli emendamenti Zaratti 8.18 (nuova formulazione) e Daga 8.28 (vedi allegato 5).

Pag. 22

  Chiara BRAGA, relatore, nel passare all'esame delle proposte emendative riferite all'articolo 22, esprime parere favorevole sugli emendamenti Mazzoli 22.2 e Molteni 22.6, purché riformulati rispettivamente nel senso di sopprimere l'ultimo periodo del comma 1 e di sostituire dalle parole «UNI EN 834 alle parole UNI7TR 11388» con le seguenti: «tecniche vigenti». Invita al ritiro degli emendamenti Cera 22.7, Rubinato 22.1, Plangger 22.8 e Realacci 22.3, esprimendo altrimenti parere contrario.

  Il sottosegretario Simona VICARI concorda con i pareri espressi dalla relatrice.

  Alessandro MAZZOLI (PD) accetta la proposta di riformulazione del suo emendamento 22.2 formulata dal relatore.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva l'emendamento Mazzoli 22.2, (nuova formulazione) (vedi allegato 5).

  Ermete REALACCI, presidente, constata l'assenza del presentatore dell'emendamento Cera 22.7: s'intende che vi abbia rinunciato.

  Diego ZARDINI (PD)sottoscrive e ritira l'emendamento Rubinato 22.1.

  Albrecht PLANGGER (Misto-Min.Ling.) ritira il suo emendamento 22.8.

  Ermete REALACCI, presidente, chiede al relatore chiarimenti in merito all'invito al ritiro del suo emendamento 22.3.

  Chiara BRAGA, relatore, nel ritenere l'oggetto dell'emendamento in esame non pertinente alla normativa sul conto termico, rileva che le ragioni dell'invito al ritiro sono da individuare nel fatto che non vi è corrispondenza tra il soggetto sanzionato e quello che ha commesso l'infrazione

  Il sottosegretario Simona VICARI concorda con le osservazioni della relatrice.

  Ermete REALACCI, presidente, ritira il suo emendamento 22.3.

  Davide CRIPPA (M5S) dichiara di voler sottoscrivere l'emendamento Realacci 22.3, condividendone le finalità.

  Filiberto ZARATTI (SEL) sottoscrive anch'egli l'emendamento 22.3, fatto proprio dal collega Crippa.

  Massimo Felice DE ROSA (M5S) dichiara di voler sottoscrivere l'emendamento 22.3, invitando il Governo ad affrontare la questione relativa ai certificati sulla riqualificazione energetica.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione respinge l'emendamento Crippa 22.3.

  Filippo BUSIN (LNA) sottoscrive l'emendamento Molteni 22.6, accettandone la riformulazione proposta dalla relatrice.

  Massimo Felice DE ROSA (M5S) dichiara di voler sottoscrivere l'emendamento Molteni 22.6.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, a Commissione approva l'emendamento Molteni 22.6 (nuova formulazione) (vedi allegato 5).

  La Commissione passa all'esame degli emendamenti riferiti all'articolo 33.

  Chiara BRAGA, relatore, invita al ritiro degli emendamenti De Rosa 33.64, Mannino 33.65, Pellegrino 33.48, Abrignani 33.7 e Pellegrino 33.32, esprimendo altrimenti parere contrario. Esprime parere favorevole sull'emendamento Realacci 33.5.
  Invita quindi al ritiro degli emendamenti Abrignani 33.9, Mazzoli 33.8, Grimoldi 33.62, Manfredi 33.81, Abrignani 33.10 e 33.12, nonché degli identici Pellegrino 33.43 e De Mita 33.79, degli emendamenti Manfredi 33.1, Abrignani 33.13 e 33.15, Pellegrino 33.45, Abrignani 33.17, 33.18 e 33.19, esprimendo altrimenti parere Pag. 23contrario. Esprime parere favorevole sull'emendamento Zaratti 33.46. Invita poi al ritiro degli emendamenti Caparini 33.61 e 33.60, esprimendo altrimenti parere contrario. Esprime parere favorevole sull'emendamento Manfredi 33.80 purché riformulato nel senso di eliminare il comma 13 ter.
  Invita al ritiro degli articoli aggiuntivi Lavagno 33.01 e degli identici Lavagno 33.06 e 33.07, esprimendo altrimenti parere contrario.
  Esprime infine parere favorevole sull'emendamento Mazziotti Di Celso 33.08 purché riformulato.

  Il sottosegretario Silvia VELO concorda con i pareri espressi dalla relatrice, soffermandosi sulla riformulazione dell'emendamento 33.08 nel senso di: sostituire la rubrica con la seguente: «(Interventi di bonifica da amianto da realizzare nei territori compresi nel Sito di bonifica di Interesse Nazionale di «Casale Monferrato»); sostituire le parole: «Per l'anno 2014» con le seguenti: «A partire dall'anno 2014»; sostituire le parole «nei siti di interesse nazionale» con le seguenti: «nel Sito di bonifica di Interesse Nazionale di «Casale Monferrato»; di sostituire le parole «3 milioni di euro annuo per ciascun sito di interesse nazionale e nella misura massima complessiva di 12 milioni di euro» con le seguenti: «14.571.365, 28 e riguarda i finanziamenti già assegnati a tal fine dal Ministero dell'Ambiente e della Tutela del territorio e del Mare a favore della Regione Piemonte».

  Davide CRIPPA (M5S), in relazione alla riformulazione dell'articolo aggiuntivo Mazziotti Di Celso 33.08, pur condividendola nel merito, invita a considerarne l'effettiva ammissibilità considerato che l'articolo 33 si riferisce solamente all'area di Bagnoli.

  Ermete REALACCI, presidente, precisa che con la riformulazione dell'articolo aggiuntivo 33.08 si intende circoscrivere la portata dell'articolo aggiuntivo, in modo tale che vi sia un'adeguata dotazione finanziaria.

  Massimo Felice DE ROSA (M5S), nell'illustrare il suo emendamento 33.64, soppressivo dell'intero articolo 33, sottolinea il continuo passaggio di responsabilità nella gestione fallimentare delle aree bisognose di bonifica ambientale. Evidenzia che con la norma in esame si corre il rischio di uno spreco di risorse pubbliche e di facilitare la speculazione edilizia. Ricorda in proposito i recenti disastri di Genova e del Gargano, dovuti proprio a una cementificazione selvaggia. Ritiene scarsamente delineata la figura del commissario straordinario.
  Osserva che viene proposta un'ulteriore modifica al testo unico in materia ambientale, ricordando che ogni volta che ciò accade viene assunto l'impegno a non ripetere la stessa operazione in futuro. Fa presente che in mancanza di risorse adeguate non è possibile effettuare controlli efficaci. Sottolinea poi che coloro che condividono l'articolo in esame devono assumersi la responsabilità per decessi, malattie e ingenti costi per il Servizio sanitario nazionale, che si determineranno nel futuro prossimo. Invita, pertanto, a procedere diversamente e a ritirare il provvedimento. In conclusione, ricordando le inchieste in corso su Expo 2015 e sul MOSE, invita a evitare il perpetuarsi di situazioni analoghe.

  Alberto ZOLEZZI (M5S), intervenendo sull'emendamento De Rosa 33.64, ricorda che l'inquinamento ambientale ha radici antiche e interessa oramai 51 siti del territorio nazionale dove vive il 10 per cento della popolazione. Ritiene paradigmatico il caso di Bagnoli dove già vent'anni fa era stato predisposto un piano per la bonifica e la realizzazione di una spiaggia e di un parco pubblico, mentre nel corso degli anni non si è riusciti a trovare nessuna soluzione a causa degli interessi del mondo finanziario e immobiliare.
  Osserva che disposizioni come quelle recate dall'articolo in esame fanno meritare Pag. 24al decreto n. 133 del 2014 il nome di «Sfascia Italia». Sottolinea come l'articolo 33 affidi il potere decisionale al Presidente del Consiglio ed al Presidente della Regione Campania, escludendo di fatto il Sindaco di Napoli.
  Ribadendo la poca trasparenza connessa all'istituzione della figura del commissario, giudica pericolosissimo il contenuto dell'articolo e invita pertanto a cambiare il parere sull'emendamento in esame, diversamente la maggioranza dovrà assumersi la responsabilità verso le prossime generazioni della realizzazione di opere edili su terreni inquinati.

  Federica DAGA (M5S) ribadisce l'opportunità di sopprimere l'articolo 33 in esame, anche alla luce delle devastanti modifiche apportate nel recente passato al testo unico ambientale da ripetuti interventi governativi d'urgenza che hanno determinato la possibilità di autocertificare dati falsi e di eludere il principio secondo cui «chi inquina paga».

  Alessandro BRATTI (PD) osserva come la materia delle bonifiche ambientali sia un tema complesso che merita un a discussione approfondita. Al riguardo, segnala che proprio sul quotidiano Il Sole 24 ore di oggi è stata pubblicata un'interessante tabella che descrive lo stato dell'arte sulle bonifiche di 40 siti di interesse nazionale.
  Evidenzia, quindi, come nel nostro Paese sia stato messo in moto un sistema burocratico senza paragoni in Europa, che ha portato a conseguire a oggi risultati molto modesti nel risanamento ambientale rispetto ai Paesi in cui è stato sviluppato un approccio molto più pragmatico.
  Pur ritenendo che la nomina di un commissario straordinario non costituisca la soluzione ottimale, evidenzia come l'aver attribuito agli enti locali maggiori poteri non abbia consentito al sito di Bagnoli di risolvere i problemi relativi alle bonifiche. Sottolinea, dunque, che la proposta del Governo è una proposta forte proprio in quanto afferente a situazioni irrisolte da molto tempo e che non possono essere affrontate in altro modo.

  Salvatore MICILLO (M5S) illustra, nel dettaglio, le procedure per l'effettuazione delle bonifiche nel sito di Bagnoli, evidenziandone la complessità e le contraddizioni.
  Manifesta, dunque, contrarietà rispetto alla norma che prevede un commissario straordinario per il sito di Bagnoli, segnalando al collega Bratti che tale scelta significa in pratica la chiusura di ogni possibilità di discussione.

  Ermete REALACCI, presidente, ricorda ai colleghi che sta consentendo l'iscrizione a parlare nonostante la Commissione sia in fase di dichiarazione di voto.

  Carlo SIBILIA (M5S) osservando che l'emendamento De Rosa 33.64 è volto a sopprimere l'articolo 33, evidenzia l'importanza che esso riveste per il gruppo del Movimento Cinque Stelle.

  Ermete REALACCI, presidente, pur comprendendo le ragioni del collega Sibilia, invita a tempi congrui negli interventi richiesti.

  Claudia MANNINO (M5S) ribadisce che la soppressione dell'articolo 33 del decreto in esame riveste cruciale importanza nell'ambito del complesso tema delle bonifiche dei siti di interesse nazionale e che l'intervento normativo prospettato dal provvedimento non rappresenta la soluzione al problema. Evidenzia, infatti, come in Sicilia la causa dell'insuccesso nelle bonifiche sia in molti casi imputabile alla gestione da parte di un commissario straordinario. Ritiene, invece, necessario il ricorso a provvedimenti ad hoc, destinando maggiori risorse alle bonifiche per i siti di interesse nazionale.

  Filippo GALLINELLA (M5S) ritiene opportuno, anzitutto, dare al suo gruppo il tempo necessario per illustrare le ragioni della propria contrarietà all'articolo 33, sottolineando come la presidenza, al contrario, tenda ad imporre un'accelerazione nell'esame dell'articolo in questione.

Pag. 25

  Ermete REALACCI, presidente, fa notare che la Commissione ha dedicato tempi congrui – definiti dall'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi – alla discussione sul provvedimento e sul complesso degli emendamenti.

  Filippo GALLINELLA (M5S) esprime forti perplessità sulle procedure di commissariamento contemplate dall'articolo 33 del testo, giudicando necessario, piuttosto, garantire l'applicazione delle norme già esistenti, anche attraverso un rafforzamento dei controlli, nonché assicurare un coordinamento centrale delle funzioni e una semplificazione dei processi. Fa notare, infatti, che, in tale ambito, la ripartizione delle competenze appare troppo complessa e rischia di rendere farraginosa l'azione amministrativa. Dichiara quindi di condividere le finalità dell'emendamento De Rosa 33.64, che mira a sopprimere il richiamato articolo 33.

  Giulia GRILLO (M5S) giudica grave che la maggioranza parlamentare, ledendo le prerogative del Parlamento, obbedisca ciecamente alle direttive dell'Esecutivo, senza chiedersi i motivi dell'intervento recato dall'articolo 33, giudicato suscettibile di mettere in pericolo la salute dei cittadini. Nell'interrogarsi su quali studi scientifici possa fondarsi un intervento di tale portata, auspica che l'Esecutivo possa fornire quanto prima delucidazioni ai cittadini coinvolti, che rischiano di diventare vittime dell'ennesima presa in giro perpetrata ai loro danni sotto le forme di una gestione commissariale opaca e poco chiara.

  Ermete REALACCI, presidente, invita i deputati a contenere i tempi dei loro interventi, a fronte della necessità di prevedere, a breve, una pausa tecnica dei lavori.

  Carlo SIBILIA (M5S) ritiene doveroso dare ai componenti del suo gruppo la possibilità di esprimere le proprie opinioni su questioni di grande rilevanza per i cittadini, facendo notare che il M5S, sull'articolo 33, ha presentato poche proposte di modifica, tese esclusivamente ad incidere sul merito.

  Ermete REALACCI, presidente, fa notare che su tale articolo è stata garantita la massima libertà di espressione.

  Carlo SIBILIA (M5S), entrando nel merito delle questioni, esprime forti perplessità sul comma 6 dell'articolo 33, lamentando la scarsa trasparenza della procedura di nomina del soggetto attuatore e paventando una rischiosa deregolamentazione del settore. Ritiene che l'articolo in esame, poco chiaro e mal formulato, rischi di favorire fenomeni di speculazione edilizia e di corruzione – come è avvenuto per alcuni recenti scandali, che hanno visto coinvolti esponenti politici della maggioranza – concedendo, al contrario, poco spazio alla partecipazione dei cittadini. Raccomanda, in conclusione, l'approvazione dell'emendamento De Rosa 33.64, che dichiara di voler sottoscrivere.

  Paolo PARENTELA (M5S) dichiara che intende sottoscrivere l'emendamento De Rosa 33.64, di cui condivide il contenuto.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione respinge l'emendamento De Rosa 33.64.

  Ermete REALACCI, presidente, comunica che il Governo ha presentato l'emendamento 20.20 che reputa inammissibile, in quanto afferente a materia estranea al contenuto del decreto legge. Aggiunge che il relatore ha presentato l'emendamento 36.29 (vedi allegato 6), per il quale il termine di presentazione dei subemendamenti è fissato alle ore 10 della giornata di domani.
  Propone quindi di sospendere la seduta.

  La Commissione consente.

  La seduta, sospesa alle 20.20, è ripresa alle 22.

Pag. 26

  Ermete REALACCI, presidente, comunica che l'onorevole Labbate ha aggiunto la propria firma all'emendamento De Rosa 33.64. Avverte, quindi, che la Commissione passa ora all'esame dell'emendamento Mannino 33.65.

  Claudia MANNINO (M5S) illustra l'emendamento a sua prima firma evidenziandone la finalità di ridurre le numerose disposizioni dell'articolo 33. Replica, dunque, le argomentazioni già svolte durante l'intervento sull'emendamento De Rosa 33.64, sottolineando che le figure dei commissari straordinari non hanno risolto, nei casi in cui si è fatto ricorso a tale strumento, i problemi delle bonifiche ambientali. Si tratta infatti di problematiche che si sono trascinate per lunghi periodi di tempo e che non risulta conveniente affrontare con provvedimenti d'urgenza.

  Alberto ZOLEZZI (M5S) segnala come l'emendamento Mannino 33.65, di cui è cofirmatario, cerca di limitare i danni dell'articolo 33. Evidenzia, infatti, come l'emendamento in esame intenda dotare di poteri sostitutivi, in caso di inadempimento o di inerzia dei soggetti istituzionalmente deputati a operare le bonifiche, gli enti a essi sovraordinati, anziché far gestire le problematiche di bonifica in qualità di commissari straordinari a soggetti che probabilmente sono coloro che per anni hanno inquinato.
  Ribadisce, quindi, che con le disposizioni recate del provvedimento non verrà fatta alcuna bonifica non essendo gli strumenti dell'autocertificazione e del commissario straordinario quelli idonei a risolvere i problemi.

  Ermete REALACCI, presidente, invita i colleghi che intendono intervenire a svolgere i propri interventi in tempi congrui in modo da consentire un confronto costruttivo sulle varie questioni e concludere quindi entro la giornata di mercoledì l'esame di tutti gli emendamenti al fine di trasmettere il testo come modificato alle Commissioni competenti in sede consultiva.

  Claudia MANNINO (M5S), intervenendo sull'ordine dei lavori, sottolinea come qualsiasi drastica misura volta a comprimere il dibattito non possa essere assunta se non nella sede dell'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi. Ricorda, quindi, che le richieste fatte dal proprio gruppo di stralciare dal provvedimento alcune disposizioni sulle quali non c'era condivisione non state accolte. Fa presente che è dunque diritto dell'opposizione contrastare il provvedimento anche attraverso strumenti ostruzionistici.

  Ermete REALACCI, presidente, pur sottolineando la necessità di apportare al testo modifiche in senso migliorativo, rileva tuttavia come sia altrettanto necessario garantire la conclusione dell'iter di esame del provvedimento stesso, onde consentirne l'inizio della discussione in Assemblea previsto per il giorno 20 ottobre. È evidente, dunque, che di fronte a un atteggiamento ostruzionistico, che non consente un confronto costruttivo, la presidenza si riserva di individuare le soluzioni più idonee a garantire la conclusione dell'esame in sede referente entro i tempi stabiliti dalla Conferenza dei presidenti di gruppo, fatto salvo lo spazio per i pareri delle Commissioni in sede consultiva.

  Filiberto ZARATTI (SEL) ritiene che la Commissione debba fare tesoro dell'esperienza passata per ragionare sull'inadeguatezza della scelta del Governo di ricorrere alla figura del commissario straordinario per affrontare le problematiche delle bonifiche ambientali. Evidenzia, infatti, come gran parte delle risorse stanziate nel provvedimento siano già gestite da commissari straordinari senza che i problemi siano stati risolti. Emerge chiaramente come la nomina di Commissari straordinari non sia da sola sufficiente a risolvere le varie situazioni e, anzi, spesso le problematiche abbiano subito peggioramenti. Rivolge dunque una critica al provvedimento che ripropone per l'ennesima volta errori del passato, prefigurando anche dubbi di legittimità Pag. 27costituzionale. Conclude auspicando un ripensamento sull'articolo 33.

  Vittorio FERRARESI (M5S) ritiene che sia dovere della Commissione sia portare avanti l'esame del provvedimento sia tutelare la salute dei cittadini. Rileva poi che il nostro è ormai un Paese che vive nell'emergenza e che è oramai diventata una consuetudine nominare commissari straordinari. Evidenzia, quindi, come i poteri del Commissario per la lotta alla corruzione siano assolutamente inadeguati, avendo il Governo Renzi affrontato la relativa problematica solo superficialmente. Richiama, poi, gli errori compiuti dal Governo nella gestione del piano carceri con la nomina del Commissario straordinario.

  Ermete REALACCI, presidente, invita l'onorevole Ferraresi ad attenersi al tema dell'emendamento.

  Vittorio FERRARESI (M5S), nel sottoscrivere l'emendamento Mannino 33.65, sottolinea come il suo intervento intenda offrire un contributo per evitare errori catastrofici. Invita, dunque, a non commettere gli errori del passato limitando il ricorso alla nomina di commissari straordinari solo in casi eccezionali ed urgenti.

  Vittorio FERRARESI (M5S), nel far notare che l'atteggiamento della presidenza mira ad intimidire i deputati dei gruppi di minoranza al fine di accelerare l’iter di esame, osserva che tutti gli interventi svolti sinora dagli esponenti del suo gruppo sono stati legittimi e volti ad entrare nel merito delle questioni.
  Tornando al contenuto dell'emendamento Mannino 33.65, rileva che esso mira a limitare la gestione commissariale ai soli casi di effettiva necessità, evitando che il commissariamento diventi uno strumento illecito nelle mani della «cattiva politica». In conclusione, raccomanda l'approvazione dell'emendamento Mannino 33.65, che mira a ricondurre alla normalità la gestione delle emergenze.

  Ermete REALACCI, presidente, fa presente che il dibattito non è stato compresso, visto che è stato votato un solo emendamento all'articolo 33.

  Massimo Felice DE ROSA (M5S) invita gli esponenti dei gruppi di maggioranza a prendere posizione sulle questioni sollevate dal suo gruppo in relazione all'articolo 33.

  Ermete REALACCI, presidente, nel far presente che la Commissione sta procedendo secondo regole di democrazia, sottolinea come la Commissione stia discutendo da diverso tempo sullo stesso articolo e ciò, a suo avviso, rischia di compromettere un dibattito costruttivo.

  Massimo Felice DE ROSA (M5S), passando al merito delle questioni, osserva che l'emendamento Mannino 33.65 mira a riportare a una fisiologica normalità la gestione commissariale, evitando che possano determinarsi quelle distorsioni del sistema che hanno portato a numerosi scandali, nei quali ricorda che sono rimasti implicati anche esponenti politici della maggioranza. Fa notare che il provvedimento in esame – sul quale lo stesso Presidente dell'Autorità nazionale anticorruzione, in occasione di un'audizione alla Camera, ha formulato rilievi critici – attribuisce ai commissari poteri illimitati, senza alcuna forma di controllo, con la possibilità di disporre pericolose deroghe alla normativa vigente in danno dei cittadini. Ritiene che i gruppi di maggioranza e il Governo debbano assumersi di fronte al Paese la responsabilità di simili scelte, che rischiano, a suo avviso, di favorire solo i gruppi di potere.

  Ermete REALACCI, presidente, fa notare che il presidente dell'Autorità nazionale anticorruzione, audito presso la Commissione VIII, ha anche espresso taluni giudizi positivi, sottolineando come positivo il fatto che per la prima volta si intervenisse a favore del territorio della Campania.

  Davide CRIPPA (M5S), intervenendo sui lavori della Commissione, fa notare che la Pag. 28presidenza sta perseverando in un atteggiamento intimidatorio nei confronti dei gruppi di opposizione, con lo scopo di accelerare l'iter e comprimere il dibattito. Nell'osservare che l'unica finalità perseguita dagli esponenti del suo gruppo è quella di migliorare il testo attraverso modifiche di buon senso, chiede, quindi, alla presidenza quali siano le modalità di prosecuzione dell’iter per l'odierna seduta.

  Ermete REALACCI, presidente, ricordato che i gruppi avevano già concordato di prevedere per la giornata odierna una seduta notturna, fa presente che a breve la Commissione sarà chiamata a valutare un eventuale aggiornamento dell'organizzazione dei lavori.

  Davide CRIPPA (M5S) fa notare come per seduta notturna debba intendersi generalmente quella che si protrae fino a mezzanotte.

  Ermete REALACCI, presidente, ribadisce che qualsiasi questione connessa alle modalità di organizzazione dell'esame saranno a breve prese in considerazione.

  Marco DA VILLA (M5S) fa notare che il Parlamento non ha alcun obbligo di convertire in legge un decreto-legge, dal momento che la stessa Carta costituzionale, all'articolo 77, disciplina le conseguenze di una mancata conversione. Nel richiamare i casi recenti di mancata conversione di decreti-legge, auspica che tale provvedimento possa decadere, dal momento che la maggioranza non ha alcuna intenzione di modificarlo secondo le migliorative proposte di modifica avanzate dal suo gruppo.

  Gianluca VACCA (M5S), al fine di stigmatizzare con forza la scelta di affidare alla gestione commissariale la bonifica ambientale delle aree di rilevante interesse nazionale, richiama il caso della discarica del comune Bussi sul Tirino – questione sulla quale ricorda che è intervenuto lo stesso presidente Realacci, con una interrogazione parlamentare – evidenziando come la gestione del commissario, a fronte dell'elevato grado di inquinamento delle acque di quel territorio, non abbia portato a alcun risultato positivo per la collettività. Nel rilevare che, allo stato, sussistono seri pericoli per la salute dei cittadini di quella zona, paventa il rischio che la situazione possa peggiorare, atteso che, secondo informazioni in suo possesso, le amministrazioni di quel territorio, con il consenso del commissario, starebbero addirittura pianificando la costruzione di una nuova discarica. Ritenendo, pertanto, che il modello commissariale proposto con il provvedimento in questione sia da rigettare – considerandolo, peraltro, a rischio di ingerenze poco chiare – auspica piuttosto lo stanziamento di risorse per una efficace forma di bonifica delle aree a rischio. Evidenzia, quindi, l'abuso della decretazione d'urgenza, a suo avviso messo in atto dalla maggioranza con la mera forza dei numeri, rivendicando il diritto delle minoranze di opporsi a un simile intervento.
  Dichiara infine, di sottoscrivere, l'emendamento Mannino 33.65.

  Carlo SIBILIA (M5S), segnalando che il sito Internet del giornale Il Sole 24 Ore riporta l'intenzione del relatore di presentare una proposta emendativa contenente misure per accelerare gli interventi di messa in sicurezza della città di Genova, colpita dall'alluvione, stigmatizza il fatto che i giornalisti sono stati avvertiti prima degli stessi componenti della Commissione. Desidera, inoltre, sapere se sia stata predisposta l'analisi tecnico-normativa e di impatto della regolamentazione relativa al provvedimento, richiesta al rappresentante del Governo nella seduta antimeridiana.

  Piergiorgio CARRESCIA (PD) osserva che l'emendamento Mannino 33.65 deve essere respinto per diverse ragioni, a partire dal fatto che l'eliminazione dell'istituto del commissariamento viene proposta sulla base della constatazione che alcuni commissari straordinari non sono stati onesti. Passa poi a criticare l'affermazione secondo la quale le bonifiche, le riqualificazioni e i risanamenti di aree contaminate Pag. 29e/o degradate non sono eventi improvvisi o imprevedibili, osservando che la nomina dei commissari avviene sempre in seguito alla dichiarazione dello stato di emergenza, quindi in relazione a un evento straordinario. Infine, segnala di non aver trovato alcuna definizione dell'espressione «enti sovra-ordinati automatici» utilizzata dalla proposta emendativa.

  Daniele PESCO (M5S) esprime preoccupazione per il modo di agire dell'attuale Governo, che attua i suoi piani mediante una politica di piccoli passi, allo scopo di far perdere il senso della sua azione complessiva ai cittadini. Ritiene che tale comportamento sia privo di trasparenza.

  Silvia BENEDETTI (M5S) sottolinea l'inutilità della figura del commissario richiamando l'esperienza dei vari commissari che si sono succeduti alla guida dell'Agenzia per le erogazioni in agricoltura – AGEA, senza riuscire a risolvere i problemi per i quali erano stati nominati. Con specifico riferimento al Commissario straordinario del Governo di cui all'articolo 33, osserva che allo stesso sono attribuiti rilevanti poteri in materia urbanistica e teme che tali poteri possano essere utilizzati a fini speculativi. Conclude invitando a calendarizzare la proposta di legge contro il consumo di suolo, problematica alla quale si dichiara sensibile anche in relazione alle materie di competenza della Commissione agricoltura, della quale è componente.

  Giuseppe L'ABBATE (M5S), intervenendo sull'emendamento Mannino 33.65, ricorda come nell'articolo 33 del provvedimento in esame si preveda l'istituzione di un nuovo commissario straordinario, a fronte del commissariamento già previsto per numerosi altri enti come il CNR, l'Agenzia spaziale italiana, l'INPS, l'INAIL. Ricorda, in particolare, che Guido Bertolaso è stato nominato commissario straordinario in diverse occasioni, come quella della gestione del terremoto dell'Aquila, dei rifiuti in Campania, dei mondiali di ciclismo. Ricorda, inoltre, l'esperienza di commissario straordinario, ai mondiali di nuoto di Roma 2009, svolta da Claudio Rinaldi, il quale era stato coinvolto in un'indagine giudiziaria. Rammenta, altresì, diversi incarichi di commissario straordinario attribuiti all'allora presidente di regione Salvatore Cuffaro e svariati altri incarichi affidati – per varie finalità, come la tutela delle acque – a livello locale, attribuiti a distinte figure commissariali. Rileva, quindi, come possa sembrare che si attribuiscano incarichi di commissario straordinario a diverse persone per le finalità più disparate, la cui attività in realtà non ha portato risultati adeguati. Ritiene, quindi, paradossalmente, che si possa ipotizzare l'istituzione di un apposito organismo di formazione dei futuri commissari straordinari. Dopo aver ricordato di aver sottoscritto l'emendamento Mannino 33.65, ne auspica l'approvazione.

  Diego DE LORENZIS (M5S) chiedendo al presidente Realacci il rispetto delle regole della democrazia, osserva che il collega Carrescia non ha inteso appieno la portata dell'emendamento Mannino 33.65. Ricorda, quindi, che il comma 5 dell'articolo 33 del provvedimento in esame fa riferimento all'articolo 11 della legge n. 400 del 1988, il quale prevede, tra l'altro, che sull'attività del commissario straordinario riferisca al Parlamento il Presidente del Consiglio dei ministri o un ministro da lui delegato. Dopo aver ricordato che per il risanamento dell'ILVA di Taranto il Governo aveva nominato Enrico Bondi quale commissario straordinario, rileva che il predetto articolo 11 della legge n. 400 del 1988 non indica quali siano i criteri di scelta delle persone cui attribuire l'incarico di commissari straordinari del Governo, non specificando quindi che non devono sussistere conflitti di interesse in capo ai nominati o che gli stessi non devono essere stati condannati per taluni reati. Osserva, altresì, che non si è avuta contezza delle ragioni per cui il commissario Enrico Bondi sia stato sostituito e come mai, successivamente, sia stato nominato per il medesimo incarico Piero Gnudi. Rileva, infine, una similitudine Pag. 30tra la situazione del sito di Bagnoli e quello dell'ILVA di Taranto, dove un’ex attività industriale statale è stata data in gestione a soggetti privati, senza che si sia avuto alcun riscontro sull'attività svolta.

  Luigi GALLO (M5S) invita i presenti a partecipare alla manifestazione che si terrà il 7 novembre prossimo a Bagnoli contro il presente provvedimento «Sblocca Italia». Rileva, quindi, che l'originale progetto di riqualificazione dell'area, predisposto circa venti anni fa, che prevedeva un reale recupero del sito con la realizzazione di una spiaggia libera, di un parco e di attività ricreative, è stato in seguito profondamente modificato, in violazione del piano regolatore generale e in dispregio delle disposizioni del Titolo V della seconda parte della Costituzione. Ritiene, quindi, che tali successive modifiche del piano di riqualificazione siano state finalizzate ad «asfaltare» l'area. Reputa, poi, sbagliata da parte del Presidente del Consiglio Renzi e del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti Lupi, la scelta – presente nell'articolo 33 del provvedimento – di affidare ad un commissario straordinario l'attuazione di funzioni proprie del comune. Ritiene, infine, che il Governo si preoccupi, introducendo il predetto articolo 33, più di realizzare nuove edificazioni che di effettuare un'efficace bonifica del sito, in accordo con il presidente della regione Caldoro.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione respinge l'emendamento Mannino 33.65.

  Ermete REALACCI, presidente, propone alla Commissione di terminare i propri lavori nella nottata odierna, intorno alle ore 3, per poi riprenderli nella giornata di domani, al termine della seconda chiama dei deputati per l'elezione – da parte del Parlamento in seduta comune – di due giudici della Corte Costituzionale e di un componente del Consiglio superiore della magistratura; i lavori proseguirebbero, poi, nella serata e nella nottata di domani. Chiede, quindi, ai rappresentanti dei gruppi, di esprimersi su questa ipotesi di svolgimento dei lavori della Commissione.

  Massimo Felice DE ROSA (M5S) ritiene che tale decisione debba essere assunta in sede di ufficio di presidenza della Commissione, integrato dai rappresentanti dei gruppi, organo deputato all'organizzazione dei lavori della Commissione.

  Ermete REALACCI, presidente, ricorda che non vi sono motivi ostativi perché la Commissione possa decidere sulla proposta da lui formulata.

  Massimo Felice DE ROSA (M5S) paventa il rischio che l'articolazione dei lavori proposta dal presidente Realacci sia finalizzata a consentire l'approvazione di proposte emendative della maggioranza nel corso della nottata senza un'adeguata istruttoria. Esprime, quindi, il parere contrario del suo gruppo sull'organizzazione dei lavori prospettata dal presidente Realacci.

  Enrico BORGHI (PD) esprime il consenso del suo gruppo all'ipotesi di organizzazione dei lavori illustrata testé dal presidente Realacci.

  Filiberto ZARATTI (SEL) chiede di valutare l'opportunità di terminare i lavori in Commissione nel corso della serata odierna, prima dell'orario indicato dal presidente Realacci, per poi riprenderli nella mattinata di domani.

  Ermete REALACCI, presidente, valutando che sussistono ancora diversi nodi politici da sciogliere, reputa opportuno proseguire i lavori, possibilmente sino alle 3 di notte, per poter lasciare la mattinata di domani libera per supplementi di istruttoria.

  Ignazio ABRIGNANI (FI-PdL) rileva come, sin dalla ripresa dei lavori serali odierni, siano stati votati pochi emendamenti a fronte dell'ingente mole di emendamenti che ancora sono da esaminare. Ritiene, quindi, che prima di affrontare Pag. 31alcune ore di lavoro che si potrebbero rivelare inutili ai fini della votazione di ulteriori emendamenti, sarebbe opportuno sciogliere alcuni nodi politici che renderebbero più fluido il successivo esame del provvedimento. Rilevando, quindi, che mancano ancora oltre 400 emendamenti da esaminare e da votare, chiede alla Commissione di valutare l'opportunità di proseguire i propri lavori ancora per circa un'ora, magari procedendo alla votazione di qualche altra proposta emendativa, per poi riconvocarsi nella mattinata di domani, avendo auspicabilmente, nel frattempo, risolto i maggiori problemi politici connessi al provvedimento.

  Dorina BIANCHI (NCD) concorda con la proposta del presidente sul prosieguo dei lavori.

  Oreste PASTORELLI (Misto-PSI-PLI) concorda con la proposta del presidente sul prosieguo dei lavori.

  Salvatore MATARRESE (SCpI) concorda con la proposta del presidente sul prosieguo dei lavori.

  Filippo BUSIN (LNA) concorda con la proposta del collega Abrignani.

  Ermete REALACCI, presidente, tenendo conto delle diverse posizioni espresse dai colleghi propone di concludere la seduta odierna alle ore 01.30.

  La Commissione concorda.

  Vincenzo PISO (NCD) manifesta profondo disagio per il comportamento tenuto dai colleghi del Movimento 5 Stelle.

  Claudia MANNINO (M5S) ,intervenendo sull'ordine dei lavori, chiede al rappresentante del Governo un aggiornamento in ordine alla mancata presentazione dell'analisi sull'impatto della regolamentazione e dell'analisi tecnico-normativa.

  Il sottosegretario Umberto DEL BASSO de CARO, in risposta al quesito dell'onorevole Mannino, ribadisce di avere sollecitato i diversi Ministeri ai fini della predisposizione dell'analisi sull'impatto della regolamentazione e dell'analisi tecnico-normativa.

  Davide CRIPPA (M5S) ritiene inaccettabile quanto comunicato dal rappresentate del Governo, posto che l'Esecutivo è un soggetto unitario nell'interlocuzione con il Parlamento.

  Il sottosegretario Umberto DEL BASSO de CARO, nel confermare il carattere unitario dell'azione del Governo, ribadisce che, ai fini della predisposizione della predetta documentazione, è necessaria un'azione di coordinamento tra i diversi Ministeri.

  Mauro PILI (Misto) sottolinea l'illegittimità del provvedimento in discussione in mancanza delle prescritte relazioni.

  Davide CRIPPA (M5S) sottolinea che il provvedimento in esame non poteva essere calendarizzato in mancanza delle prescritte relazioni e che pertanto i lavori andrebbero sospesi. Osserva, inoltre, il comportamento adottato dal Governo su tale questioni fa venire meno la sua credibilità.

  Diego DE LORENZIS (M5S) ribadisce l'illegittimità del provvedimento senza le prescritte relazioni.

  Ermete REALACCI, presidente, ricorda di essersi già espresso nel senso che la mancanza delle relazioni non pregiudica il prosieguo dell'esame del provvedimento. Sottolinea che in ogni caso le relazioni dovranno essere comunque trasmesse auspicabilmente nella giornata di domani.

  Carlo SIBILIA (M5S) stigmatizza il fatto che le relazioni richieste non siano state ancora predisposte dal Governo. Invita quindi nuovamente il presidente a sospendere i lavori della Commissione.

Pag. 32

  Ermete REALACCI, presidente, ricorda che ci sono numerosi precedenti di esame di disegni di legge di conversione privi delle relazioni sull'analisi di impatto della regolamentazione e dell'analisi tecnico-normativa.

  Filiberto ZARATTI (SEL), illustrando l'emendamento Pellegrino 33.48, in qualità di cofirmatario, evidenzia che esso si pone l'obiettivo di superare l'esclusione degli enti locali dalla pianificazione urbanistica in quanto contro la Costituzione e comunque sbagliata dal punto di vista politico. Nell'osservare la non opportunità in generale del commissariamento, ne sottolinea in particolare l'incongruenza nell'ambito della rigenerazione urbana. Invita pertanto il relatore a modificare il parere espresso su tale emendamento

  Serena PELLEGRINO (SEL) ribadisce l'assurdità di escludere il comune dai processi di pianificazione urbanistica ritenendo che in tal modo si voglia esautorare il sindaco di Napoli dal processo decisionale. Invita quindi il relatore a modificare il parere sul suo emendamento 33.48.

  Massimo Felice DE ROSA (M5S), ribadendo la contrarietà sull'articolo 33, preannuncia in ogni caso il voto favorevole sull'emendamento Pellegrino 33.48 che intende sanare l'esclusione degli enti locali dal processo decisionale.

  Ferdinando ALBERTI (M5S) evidenzia la contrarietà al metodo del commissariamento e invita il Governo a fare la sua parte nell'opera di bonifica dei siti inquinati tramite l'emanazione dei decreti attuativi necessari e soprattutto stanziando risorse adeguate. Ricorda che la figura del commissario non ha mai risorto i problemi emersi. A titolo esemplificativo richiama l'esperienza del sito della Caffaro a Brescia con gli alti livelli di inquinamento che continuano ad arrecare gravi problemi alla salute della cittadinanza. Osserva che fino ad ora sono state stanziate risorse fortemente inadeguate rispetto ai danni provocati. Invita il Governo a approfondire l'opera che l'amministrazione americana sta compiendo per la bonifica dei terreni inquinati in Vietnam nel corso del passato conflitto.

  Alberto ZOLEZZI (M5S) ritiene che il provvedimento in esame non è in grado di contrastare efficacemente il dissesto idrogeologico. Invita a portare a compimento l’iter legislativo del provvedimento sui reati ambientali e a vigilare sull'uso improprio delle risorse della Cassa depositi e prestiti. Sottolinea come vi sia una forte opposizione anche nel Paese contro un decreto, quale quello in esame, inemendabile, come dimostrato, a titolo esemplificativo, dai numerosi firmatari del documento «rottama Italia».

  Daniele PESCO (M5S) sottoscrive l'emendamento Pellegrino 33.48 di cui condivide lo spirito anche se ritiene che potrebbe essere migliorato ampliando l'ambito di ascolto degli enti locali anche ai comuni interessati dalle bonifiche. Ritiene che sia doveroso permettere alle autonomie locali di esprimere il loro pensiero riguardo all'individuazione delle aree appartenenti ai siti di interesse nazionale e per tale ragione ribadisce la contrarietà del proprio gruppo al decreto in esame che andrebbe ampiamente modificato. Esprime, inoltre, forti dubbi sull'utilizzo della struttura commissariale e, pertanto, sollecita l'approvazione dell'emendamento.

  Maria Edera SPADONI (M5S) dichiara di non condividere l'intervento normativo operato dall'articolo 33 del provvedimento e si riallaccia alle considerazioni svolte dal collega De Rosa. Svolge, quindi, un discorso generale sul ruolo e la figura dei Commissari straordinari, citando, tra l'altro, le vicende che hanno riguardato la sua Regione di provenienza, l'Emilia Romagna, durante il terremoto del 2012.
  Ribadisce che l'emendamento Pellegrino 33.48 favorisce il coinvolgimento degli enti locali anche se ritiene che si dovrebbe meglio specificare il ruolo che la Conferenza Unificata svolge nell'ambito della procedura.

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  Alessandro DI BATTISTA esprime apprezzamento per lo spirito dell'emendamento Pellegrino 33.48, che incide sul comma 3 dell'articolo 33, pur evidenziando che si potrebbe fare di più.
  Osserva, quindi, che in Sicilia spesso le organizzazioni di stampo mafioso favoriscono i disastri ambientali e idrogeologici in modo da poter speculare sulle relative bonifiche. Sottolinea, anche, come il conflitto di interessi sia una problematica di tipo trasversale e, pertanto, dichiara di condividere l'emendamento della collega Pellegrino che diminuisce la possibilità di infiltrazioni mafiose nelle bonifiche.

  Giovanni PAGLIA (SEL) ritiene che sia un errore gravissimo pensare di poter spostare lontano dai cittadini il centro cui imputare decisioni impopolari al fine di poterle adottare con maggiore facilità. Si dichiara soddisfatto del consenso incontrato dall'emendamento Pellegrino 33.48 presso gli altri gruppi d'opposizione e chiede al relatore di precisare la ragione del parere contrario, anche al fine di poter valutare l'opportunità di svolgere un ulteriore approfondimento.

  Ermete REALACCI, presidente, precisa che la relatrice aveva espresso un parere contrario anche in considerazione del fatto che la prima parte sull'emendamento Manfredi 33.80, su quale aveva espresso un parere favorevole, raccoglie in parte lo spirito dell'emendamento in esame.
  Ricorda, infine, che anche nel corso delle audizioni era emerso un consenso sul coinvolgimento degli enti locali.

  Giovanni PAGLIA (SEL) auspica che si possa comunque svolgere un ulteriore approfondimento sull'emendamento che intende sottoscrivere, di cui chiede comunque l'accantonamento.

  Daniele PESCO (M5S) sottolinea la portata generale, e non limitata al comune di Napoli, dell'emendamento Pellegrino 33.48.

  Tino IANNUZZI (PD) osserva che l'emendamento Manfredi 33.80 incide sulla disciplina generale ed astratta di cui al comma 9 dell'articolo 33 e non riguarda esclusivamente il Comune di Napoli.

  Chiara BRAGA, relatrice, propone di accantonare l'emendamento Pellegrino 33.48.

  La Commissione concorda.

  Ignazio ABRIGNANI (FI-PdL) dichiara di ritirare il proprio emendamento 33.7.

  Davide CRIPPA (M5S) chiede la votazione per parti separate dell'emendamento Pellegrino 33.32.

  Serena PELLEGRINO (SEL), concordando sulla proposta di votare per parti separate l'emendamento 33.32, a sua prima firma, sottolinea come esso miri a valorizzare la partecipazione delle amministrazioni comunali.

  Alberto ZOLEZZI (M5S) fa notare che la richiesta di procedere alla votazione per parti separate dell'emendamento Pellegrino 33.32 risponde all'esigenza di diversificare l'orientamento del proprio gruppo rispetto ai diversi punti della proposta emendativa. Infatti, da un lato, giudica condivisibile la scelta di coinvolgere maggiormente le amministrazioni locali, dall'altro, ritiene sia da rifiutare la proposta di mantenere il modello commissariale, che, a suo avviso, non tende all'obiettivo prioritario di realizzare un efficace risanamento del territorio.

  Daniele PESCO (M5S) chiede al relatore e al Governo se siano disponibili a modificare il proprio parere sull'emendamento Pellegrino 33.32 in caso di votazione per parti separate.

  Chiara BRAGA (PD), relatore, conferma il proprio parere contrario sull'emendamento Pellegrino 33.32, anche in caso di votazione per parti separate.

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  Il sottosegretario Silvia VELO esprime parere conforme a quello espresso dal relatore.

  Daniele PESCO (M5S), pur condividendo la proposta di garantire una maggiore partecipazione degli enti locali nella programmazione di risanamento ambientale, giudica negativamente il riferimento al commissario straordinario contenuto nell'emendamento in esame, che conferma l'impostazione del provvedimento tesa a centralizzare le scelte programmatiche in materia.

  Filiberto ZARATTI (SEL), pur confermando il suo giudizio fortemente critico sul sistema commissariale, fa presente che l'emendamento risponde ad una logica di pura riduzione del danno, operando una distinzione tra interventi di risanamento ambientale e quelli in materia di rigenerazione urbana. Mentre per i primi il commissariamento appare, a suo avviso, incostituzionale e totalmente illegittimo, per i secondi potrebbe trovare una sua teorica parziale legittimazione.

  Luigi GALLO (M5S) ritiene che il provvedimento in esame mira a una totale centralizzazione della programmazione di risanamento ambientale, ai danni degli enti territoriali, impostazione che, a suo avviso, viene modificata solo in parte dall'emendamento in esame. Fatto presente che anche l'emendamento Manfredi 33.80, sul quale vi è un parere positivo del relatore e del Governo, non appare migliorativo del testo, dichiara di condividere solo la parte dell'emendamento Pellegrino 33.32 tesa ad accrescere il ruolo degli enti locali.

  Alessandro BRATTI (PD), pur dichiarando di non essere un sostenitore del sistema commissariale, osserva che la gestione degli enti locali si è rivelata spesso lacunosa ed inefficiente, rendendo di fatto obbligata la scelta di una gestione straordinaria.

  Vittorio FERRARESI (M5S), intervenendo parzialmente in dissenso dal proprio gruppo, giudica positivo l'emendamento Pellegrino 33.32, che, valorizzando il ruolo degli enti locali, tende a limitare la tendenza centralizzatrice del Governo.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione respinge, con distinte votazioni, la parte principale e ogni singola parte consequenziale dell'emendamento Pellegrino 33.32.

  Ermete REALACCI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 1.30.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  Lunedì 13 ottobre 2014.

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 12.35 alle 13 e dalle 16.15 alle 16.45.

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