CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 23 settembre 2014
301.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Attività produttive, commercio e turismo (X)
COMUNICATO
Pag. 96

SEDE REFERENTE

  Martedì 23 settembre 2014. — Presidenza del presidente Ettore Guglielmo EPIFANI indi del vicepresidente Ignazio ABRIGNANI. – Intervengono il sottosegretario di Stato per lo sviluppo economico, Simona Vicari e il sottosegretario di Stato per la salute, Vito De Filippo.

Disciplina degli orari di apertura degli esercizi commerciali.
Testo unificato C. 750 Dell'Orco, C. 947 Iniziativa popolare, C. 1042 Benamati, C. 1240 Baruffi, C. 1279 Abrignani, C. 1627 Allasia e C. 1809 Minardo.

(Seguito dell'esame e rinvio).

  La seduta comincia alle 14.30.

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 22 settembre 2014.

  Ettore Guglielmo EPIFANI, presidente, avverte che in relazione all'emendamento 4.100, presentato dal relatore nella scorsa seduta, sono stati presentati due subemendamenti che sono in distribuzione. Avverte inoltre che l'emendamento Nesi 4.1 è stato ritirato dal presentatore.

  Angelo SENALDI (PD), relatore, prima di entrare nel merito dei pareri sugli emendamenti riferiti ai singoli articoli del provvedimento, vuole informare per chiarezza i membri della Commissione sull'esito dell'istruttoria svolta, insieme al Governo, sull'emendamento 4.100 che reca la quantificazione e la copertura del Fondo di sostegno; ricorda che sulla precedente stesura il Ministero dell'economia aveva espresso parere contrario, mentre sulla nuova formulazione, pur con qualche fatica, il parere espresso è favorevole: il Fondo quindi sarà dotato di 18 milioni di euro annui (3 di parte corrente e 15 in conto capitale). Vuole al contempo fornire anche qualche indicazione sulle riflessioni svolte, nell'ambito della maggioranza, sull'impianto dell'articolo 1, e sulle conclusioni alle quali, quale relatore, è pervenuto: con una riformulazione dell'emendamento Martella 1.29 intende infatti rendere derogabili, dai singoli esercizi commerciali, fino a 6 delle dodici chiusure obbligatorie previste dalla novellata lettera d-bis) del comma 1 dell'articolo 3 del decreto-legge n. 223 del 2006; in questo Pag. 97caso, il singolo esercente deve dare preventiva indicazione al comune. Contemporaneamente, con una modifica apportata alla medesima lettera d-bis del testo base, si esclude, come segnalato dall'Antitrust, anche l'obbligo della chiusura infrasettimanale. Infine, sul medesimo articolo 1 viene specificata l'esclusione dagli obblighi di chiusura per le attività di somministrazione di alimenti e bevande.

  Il sottosegretario allo sviluppo economico Simona VICARI conferma, dando lettura di una nota appena pervenuta, il parere favorevole del Ministero dell'economia sull'emendamento 4.100 del relatore; per quanto concerne il subemendamento Crippa 0.4.100.1 non si è invece ottenuto un parere favorevole poiché sono stati valutati necessari ulteriori approfondimenti tecnici, che si augura possano pervenire in tempo utile per eventuali correzioni in Aula.

  Marco DA VILLA (M5S), esprime, come rappresentante del M5S, la complessiva insoddisfazione per la mediazione ottenuta dal relatore, che confida possa essere migliorata. Confessa che forte è la tentazione di procedere al disabbinamento e andare all'esame dell'Aula con l'originaria proposta n. 750.
  Chiede comunque al Presidente se si possa procedere prima alle votazioni degli emendamenti riferiti all'articolo 4, per poter, per così dire, «mettere al sicuro» il finanziamento ottenuto per il Fondo; in relazione ai rilievi del rappresentante del Governo sul subemendamento 0.4.100.1 del collega Crippa, segnala che tale tipo di copertura è già stato utilizzato nel corso dell'esame della passata legge di stabilità, ed è stato quantificato in 10 milioni di euro. Chiede quindi al Governo di procedere celermente a verificare tale informazione.

  Ignazio ABRIGNANI (FI-PdL), riterrebbe opportuno procedere, come usuale, con l'ordine numerico stabilito, ovvero partendo dall'articolo 1; del resto il Governo si è già pronunciato sull'emendamento 4.100 del relatore, quindi dichiara di non comprendere la necessita dell'inversione dell'ordine previsto.

  Davide CRIPPA (M5S), la votazione dell'articolo 4 costituirebbe per il M5S una certezza; del resto non sarebbe la prima volta che il Governo cambia opinione sulle norme che implicano spese. In relazione a quanto affermato dalla sottosegretaria Vicari, segnala che una celere verifica, e una positiva valutazione del suo subemendamento potrebbe senz'altro favorire una veloce e positiva evoluzione dell'iter; chiede quindi al Governo di verificare la quantificazione per consentirne l'esame in Commissione. Infine, in relazione alla annunciata riformulazione dell'emendamento Martella 1.29 chiede di verificare se si tratti di riformulazione o di un nuovo emendamento del relatore.

  Gianluca BENAMATI (PD), concorda con la valutazione del collega Abrignani sull'opportunità di cominciare l'esame dalle votazioni riferite all'articolo 1, che considera il vero fulcro del provvedimento.

  Andrea MAZZIOTTI DI CELSO (SCpI), esprime condivisione con la posizione espressa dai colleghi Abrignani e Benamati.

  Ignazio ABRIGNANI (FI-PdL), esprimendo una valutazione non tecnica ma politica sul subemendamento Crippa 0.4.100.1, dichiara la sua ferma contrarietà, poiché comporterebbe un aumento dei costi e un ulteriore onere a carico delle imprese facenti parte di uno specifico settore produttivo.

  Ettore Guglielmo EPIFANI, presidente, rileva che la posizione del Governo sull'emendamento 4.100 del relatore è ormai acclarata; chiede quindi al relatore di passare all'illustrazione dei pareri sulle proposte emendative riferite all'articolo 1, così da poter essere anche più preciso nel dare conto della riformulazione dell'emendamento Pag. 98Martella 1.29, che costituisce il cuore del provvedimento.

  Andrea MAZZIOTTI DI CELSO (SCpI), ritira l'emendamento Cimmino 1.1

  Angelo SENALDI (PD), relatore, passando al parere sugli emendamenti riferiti all'articolo 1, chiarisce anzitutto la riformulazione dell'emendamento Martella 1.29 sul quale esprime parere favorevole ed è del seguente tenore:
  «Al comma 1 apportare le seguenti modificazioni:
   alla lettera a), capoverso d-bis, sostituire l'alinea con il seguente: il rispetto degli orari di apertura e di chiusura, dell'obbligo della mezza giornata di chiusura infrasettimanale dell'esercizio nonché quello di chiusura domenicale e festiva, ad eccezione dei seguenti giorni;
   alla lettera b), sostituire il capoverso «1-bis» con il seguente:
  1-bis. Ciascun esercente l'attività di vendita al dettaglio può liberamente derogare alle disposizioni di cui al comma 1, lettera d-bis), fino ad un massimo di sei giorni festivi di chiusura obbligatoria, dandone preventiva comunicazione al comune competente per il territorio secondo la tempistica e le modalità che verranno determinate con decreto del Ministro dello sviluppo economico da emanarsi, sentita l'ANCI, entro sessanta giorni di entrata in vigore della presente disposizione».

  Esprime altresì parere favorevole sugli identici emendamenti Ricciatti 1.45 , Tidei 1.46, Vignali 1.47, Lacquaniti 1.49, Allasia 1.50 e Taranto 1.51. Esprime parere favorevole sull'emendamento Cimmino 1.56, purché riformulato nel senso di sostituire le parole «decorsi 12 mesi» con le seguenti «a decorrere dal 1o gennaio dell'anno successivo». Invita al ritiro dei restanti emendamenti presentati all'articolo 1.

  Il sottosegretario Simona VICARI esprime parere conforme a quello del relatore.

  Davide CRIPPA (M5S) ribadisce la richiesta di esaminare preliminarmente l'articolo 4 perché paventa un cambiamento nella posizione espressa dal Governo.

  Ettore Guglielmo EPIFANI, presidente, non ha obiezioni nel merito della richiesta dell'onorevole Crippa, ma intende capire le motivazioni della sua richiesta dal momento che il Governo ha manifestato chiaramente il proprio orientamento sull'articolo 4.

  Ignazio ABRIGNANI (FI-PdL) riterrebbe opportuno procedere in maniera ordinata nell'esame dell'articolato, non comprendendo la motivazione della richiesta del M5S di iniziare dalla votazione dell'articolo 4.

  Gianluca BENAMATI (PD) si associa alla richiesta del collega Abrignani.

  Marco DA VILLA (M5S) insiste per procedere preliminarmente alla votazione dell'articolo 4.

  Gianluca BENAMATI (PD), pur riconoscendo che non vi sono motivi procedurali ostativi ad anticipare la votazione dell'articolo 4, ritiene inaccettabile la motivazione addotta dai colleghi del M5S che sottende una inaffidabilità della posizione del Governo che non è disposto a condividere.

  Ettore Guglielmo EPIFANI, presidente, ritiene che si possa procedere con l'espressione dei parere su tutti gli articoli della proposta di legge e iniziare le votazioni dall'articolo 4.

  Angelo SENALDI (PD), relatore, con riferimento all'articolo 2, raccomanda l'approvazione del proprio emendamento 2.24, invitando al ritiro dei restanti emendamenti.

  Il sottosegretario Simona VICARI esprime parere conforme a quello del relatore.

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  Angelo SENALDI (PD), relatore, con riferimento all'articolo 3, esprimere parere favorevole sugli identici emendamenti Allasia 3.8, Abrignani 3.10 e Vignali 3.11, nonché sull'emendamento Taranto 3.21, invitando al ritiro dei restanti emendamenti.

  Il sottosegretario Simona VICARI esprime parere conforme a quello del relatore.

  Angelo SENALDI (PD), relatore, con riferimento all'articolo 4, raccomanda l'approvazione del proprio emendamento 4.100 ed esprime parere favorevole sull'emendamento Bini 4.6, invitando al ritiro dei restanti emendamenti e subemendamenti. Sul subemendamento Crippa 0.4.100.1 precisa che è in corso in molte aziende un lavoro di ricerca in ambito chimico finalizzato a sviluppare la produzione di contenitori di plastica a base di composti ecologici; ritiene quindi che anche nel merito l'emendamento vada valutato attentamente e ne chiede quindi il ritiro.

  Il sottosegretario Simona VICARI esprime parere conforme a quello del relatore, ricordando l'istruttoria tecnica ancora in corso sul subemendamento Crippa 0.4.100.1.

  Davide CRIPPA (M5S) segnala che, in riferimento al suo subemendamento 0.4.100.1, alcune aziende produttrici di PET stanno sperimentando l'introduzione della chimica verde per mettere sul mercato materiali prodotti con energie da fonti rinnovabili. Ritiene si potrebbe riconoscere un contributo molto inferiore a queste aziende virtuose che si orientano ai principi della green economy penalizzando maggiormente chi continua ad inquinare. Si dichiara quindi disponibile a riformulare in questo senso il proprio subemendamento 0.4.100.

  Ignazio ABRIGNANI (FI-PdL) ritira il proprio emendamento 4.4.

  Davide CRIPPA (M5S), con riferimento al parere favorevole espresso dal relatore sull'emendamento Bini 4.6, rileva che il richiamo alle normative regionali per la definizione degli esercizio di vicinato potrebbe introdurre un criterio non omogeneo nell'assegnazione dei contributi in quanto i criteri dimensionali per la definizione di esercizio di vicinato variano da regione a regione. Ritiene che, trattandosi di contributi di natura statale, si dovrebbero individuare criteri di assegnazione validi su tutto il territorio nazionale anche al fine di evitare problemi di legittimità costituzionale.

  Caterina BINI (PD) sottolinea che la finalità del proprio emendamento 4.6 è ricomprendere nella possibilità di finanziamento da parte del Fondo gli esercizi commerciali di vicinato nella loro soglia più ampia fino a 250 metri quadrati. Rileva che se si intende richiamare solo la legge statale si dovrebbe indicare il limite dimensionale degli esercizi di vicinato attualmente diverso nelle singole regioni.

  Ignazio ABRIGNANI (FI-PdL) ribadisce la richiesta di procedere con ordine nelle votazioni.

  Ettore Guglielmo EPIFANI, presidente, con riferimento alla questione posta dal collega Crippa, osserva che i profili di costituzionalità saranno esaminati dalla I Commissione cui sarà trasmesso il testo approvato.

  Raffaello VIGNALI (NCD) ritiene opportuno tenere conto delle normative regionali dal momento che il Fondo non ha molta capienza e si devono, a suo avviso, privilegiare le micro e piccole imprese.

  Ivan DELLA VALLE (M5S) concorda con le osservazioni del deputato Vignali e sottolinea che il proprio emendamento 4.8 è volto a limitare i finanziamenti alle micro e piccole imprese.

  Il sottosegretario Simona VICARI manifesta un orientamento favorevole a limitare Pag. 100la destinazione del fondo alle micro e piccole imprese.

  Luigi TARANTO (PD) richiama i colleghi sull'opportunità di non confondere, nella definizione di esercizio di vicinato, un criterio dimensionale legato alla superficie del negozio con un criterio definitorio relativo alla qualificazione di micro, piccola e media impresa.

  Angelo SENALDI (PD), relatore, chiarendo che il Fondo è destinato agli esercizi di vicinato si dichiara disponibile ad introdurre una specifica preferenza per le micro e piccole imprese, precisando che è comunque necessario un minimo approfondimento. Chiede al Presidente di valutare l'opportunità di un breve accantonamento degli emendamenti 4.6 e 4.8.

  Ettore Guglielmo EPIFANI, presidente, dispone quindi l'accantonamento degli emendamenti Bini 4.6 e Della Valle 4.8.

  Caterina BINI (PD), ritira il suo emendamento 4.7.

  Ettore Guglielmo EPIFANI, presidente, constatata l'assenza dei proponenti dichiara decaduti gli emendamenti Ricciatti 4.5 e 4.3. Comunica che sono stati ritirati gli emendamenti Dell'Orco 4.10 e 4.11 e Da Villa 4.9.

  Luigi LACQUANITI (Misto-LED), sottoscrive l'emendamento Ricciatti 4.2 del quale chiede la votazione.

  Daniele MONTRONI (PD), ritira il suo emendamento 4.12.

  La Commissione respinge l'emendamento Ricciatti 4.2.

  Davide CRIPPA (M5S), non accedendo all'invito al ritiro sul suo subemendamento 0.4.100.1, chiede di chiarire se vi sia una contrarietà politica ovvero solo un'esigenza di approfondimento tecnico, nel qual caso ne chiede l'accantonamento.

  Ettore Guglielmo EPIFANI, presidente, chiarisce che l'accantonamento del subemendamento comporterebbe anche l'accantonamento dell'emendamento 4.100 del relatore, con un esito del tutto contrario a quanto desiderato dallo stesso MoVimento 5 Stelle.

  Gianluca BENAMATI (PD), concordando sull'esigenza di votare l'emendamento 4.100, propone di rinviare la questione all'esame dell'Aula.

  Raffaello VIGNALI (NCD) concorda sulla necessità di procedere alla votazione ed esprime comunque un avviso decisamente contrario sul merito del subemendamento.

  La Commissione respinge i subemendamenti Crippa 0.4.100.1 e Dell'Orco 0.4.100.2; approva quindi l'emendamento 4.100 del relatore.

  Angelo SENALDI (PD), relatore, avendo avuto un riscontro negativo, cambia parere sull'emendamento Bini 4.6, ed invita quindi i presentatori al ritiro degli emendamenti accantonati 4.6 e 4.8, al fine di approfondire eventualmente la questione per l'esame in Aula.

  Marco DA VILLA (M5S), ritiene che l'emendamento Della Valle 4.8 potrebbe chiarire la situazione senza sovrapposizioni, non parlando di esercizi di vicinato.

  Angelo SENALDI, relatore, esprime l'opinione che sia più saggio rinviare la soluzione all'esame in Aula.
  I presentatori ritirano quindi gli emendamenti Bini 4.6 e Della Valle 4.8 e 4.13.

  Ettore Guglielmo EPIFANI, presidente, dichiara quindi preclusi gli emendamenti 4.13 Della Valle, e Dell'Orco 4.14 e 4.15.

  Davide CRIPPA (M5S) ritiene che l'emendamento 4.14, che ripropone una questione già sollevata da un suo subemendamento dichiarato irricevibile, non Pag. 101sia precluso dall'approvazione dell'emendamento 4.100.

  Ettore Guglielmo EPIFANI, presidente, da un punto di vista formale esso dovrebbe essere ora riferito alla nuova lettera a) dell'articolo 4, come sostituito dall'emendamento 4.100.

  Michele DELL'ORCO (M5S) ritira i suoi emendamenti 4.14 e 4.15.

  Ivan DELLA VALLE (M5S), intervenendo sul suo articolo aggiuntivo 4.05, ne illustra la finalità che è quella di consentire la detrazione degli utili reinvestiti, sottolineando che l'emendamento non avrebbe oneri a carico dello Stato.

  Raffaello VIGNALI (NCD), esprimendo totale condivisione per la proposta emendativa, ritiene che la Ragioneria dello Stato non la considererebbe certamente senza oneri.

  Angelo SENALDI, relatore, conferma l'invito al ritiro.

  La Commissione respinge quindi l'emendamento Della Valle 4.05.

  Michele DELL'ORCO (M5S), sottoscrive l'articolo aggiuntivo 4.07 e ne raccomanda l'approvazione.

  La Commissione respinge quindi l'emendamento Sibilia 4.07.
  Si passa all'esame dell'articolo 1 e delle proposte emendative ad esso riferite.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli identici emendamenti Nesi 1.2 e Cimmino 1.3.

  Marietta TIDEI (PD) ritira il proprio emendamento 1.4.

  La Commissione respinge l'emendamento Dell'Orco 1.5.

  Stefano ALLASIA (LNA), chiede al relatore la motivazione del parere espresso sul proprio emendamento 1.6.

  Angelo SENALDI (PD), relatore, ritiene che la proposta emendativa proponga un impianto delle chiusure degli esercizi commerciali del tutto difforme rispetto al testo elaborato dal Comitato ristretto e rispetto agli ulteriori accordi intercorsi tra i gruppi in questa fase dell'esame.

  Stefano ALLASIA (LNA) ritira il proprio emendamento 1.6.

  Caterina BINI (PD), anche se con rammarico ritira il proprio emendamento 1.7, in quanto si rende conto che il proprio gruppo ha un orientamento difforme sul contenuto proposto.

  Ettore Guglielmo EPIFANI, presidente, constata l'assenza dei deputati Misuraca e Gutgeld: si intende che abbiano rinunciato ai rispettivi emendamenti 1.8 e 1.10.

  La Commissione respinge l'emendamento Allasia 1.58.

  Daniele MONTRONI (PD) ritira il proprio emendamento 1.11.

  La Commissione respinge l'emendamento Allasia 1.9.

  Daniel ALFREIDER (Misto-Min.Ling.) ritira gli emendamenti Gebhard 1.12 e 1.13, di cui è cofirmatario.

  Andrea MAZZIOTTI DI CELSO (SCpI) ritira l'emendamento 1.20.

  Ignazio ABRIGNANI (FI-PdL), intervenendo sull'emendamento a sua prima firma 1.21 sottopone all'attenzione della Commissione la delicata questione delle chiusure obbligatorie degli esercizi commerciali proprio nei giorni festivi nei quali in teoria sono previsti maggiori incassi, anche sulla base delle risultanze raccolte Pag. 102durante gli approfondimenti svolti in sede di Comitato ristretto.

  Gianluca BENAMATI (PD), pur condividendo le osservazioni del collega Abrignani, non ritiene corretta la valutazione finale in quanto giudica che la situazione proposta dal relatore circa il numero delle chiusure sia da considerarsi una soluzione del tutto equilibrata.

  Michele DELL'ORCO (M5S), nel dichiarare la totale contrarietà del proprio gruppo rispetto alla proposta di riformulazione dell'emendamento Martella 1.29 avanzata dal relatore, preannuncia la presentazione in Assemblea di emendamenti finalizzati ad incrementare il numero delle giornate obbligatorie di chiusura degli esercizi commerciali. Per tali ragioni ritiene assolutamente non condivisibile l'emendamento Abrignani 1.21 che mira a ridurre ulteriormente il numero delle giornate di chiusura.

  Andrea MAZZIOTTI DI CELSO (SCpI) ribadisce come la posizione del proprio gruppo sia quella di difendere e mantenere il più possibile la scelta di liberalizzazione compiuta dal Governo Monti. Giudica comunque accettabile la soluzione indicata dal relatore.

  La Commissione respinge l'emendamento Abrignani 1.21.

  Ignazio ABRIGNANI (FI-PdL) ritira il proprio emendamento 1.22.

  Ivan DELLA VALLE (M5S) illustra le finalità dell'emendamento a sua prima firma 1.25 che di fatto tenta di trovare una soluzione alle richieste avanzate dai Comitati favorevoli alle giornate di chiusura domenicale che non sono state accolte. Insiste quindi per la sua votazione.

  Luigi LACQUANITI (Misto-LED), pur comprendendo le motivazioni a fondamento dell'intervento del collega Della Valle, non ritiene che la grande distribuzione abbia solo un ruolo negativo; in particolare, paventa che in questo caso venire incontro alle richieste dei lavoratori sulle chiusure domenicali possa danneggiare i lavoratori medesimi perché tale decisione potrebbe avere un impatto negativo sulla reale tenuta delle imprese del settore.

  La Commissione respinge l'emendamento Della Valle 1.25.

  Marco DA VILLA (M5S), nel sottolineare come quella della totale liberalizzazione sia stata una scelta avventata del Governo Monti che è andata contro lo Statuto delle imprese, evidenzia come in tutti i principali Paesi europei sulle chiusure degli esercizi commerciali sono state fatte scelte del tutto diverse, mentre in Italia la soluzione della totale liberalizzazione ha avuto un impatto negativo difficile da recuperare.

  Stefano ALLASIA (LNA) condivide le ragioni evidenziate dal gruppo del MoVimento 5 Stelle che con gli emendamenti in esame vuole ampliare il numero delle giornate di chiusura obbligatoria degli esercizi commerciali. Non ritiene che la grande distribuzione stia svolgendo un ruolo di sostegno in questa dura fase di recessione economica. Infine, desidera associarsi a chi in questa sede ha posto anche un problema di carattere sociale nell'affrontare il tema degli orari e delle giornate di chiusura degli esercizi commerciali.

  Ivan DELLA VALLE (M5S), intervenendo sull'emendamento a sua prima firma 1.23, ritiene che esso rappresenti un'accettabile proposta di mediazione anche sulla base di quanto è previsto dalla normativa vigente nei principali paesi europei. Ritiene infatti che si possa giudicare condivisibile stabilire almeno una domenica al mese di chiusura obbligatoria. Raccomanda quindi a tutti i gruppi l'approvazione del proprio emendamento.

  Mara MUCCI (M5S) sottolinea come la proposta elaborata dal relatore rappresenti Pag. 103un compromesso al ribasso e che dodici giornate di chiusura obbligatorie rappresentino il minimo che si possa proporre. Al riguardo, ritiene che in realtà la scelta del contenuto dell'articolo 1 riguardi in qualche modo l'idea della società che concretamente si vuole proporre. Così come il Ministro dei beni culturali ha voluto recentemente proporre una giornata di apertura gratuita dei musei per incentivare le famiglie a trascorrere una giornata diversa, così oggi la Commissione Attività produttive dovrebbe compiere una scelta analoga di carattere politico per quanto riguarda il numero delle giornate di chiusura. Raccomanda quindi l'approvazione dell'emendamento Della Valle 1.23.

  La Commissione con distinte votazioni respinge quindi gli emendamenti Della Valle 1.23 e 1.24.

  Daniele MONTRONI (PD) ritira il proprio emendamento 1.26.

  Ignazio ABRIGNANI (FI-PdL) ritira il proprio emendamento 1.28.

  Luigi TARANTO (PD) dichiara voto favorevole sull'emendamento 1.29 (nuova formulazione), pur manifestando la propria condivisione sull'originaria formulazione del testo unificato che a, suo avviso, rappresentava il giusto punto di equilibrio tra esigenze di liberalizzazione e di accompagnamento al modello di sistema distributivo italiano che è caratterizzato da compresenza vitale di piccole, medie e grandi superfici. Il suo emendamento 1.36, che sarebbe precluso dall'approvazione dell'emendamento in esame, prevedeva infatti che la facoltà riconosciuta di compensazione di giornate diverse dovesse essere effettuata nell'ambito delle giornate domenicali. Il punto finale di ricaduta è del tutto diverso. Tuttavia, ritiene di dover votare a favore perché il testo reca il riconoscimento del principio fondamentale che non vi è conflitto assoluto tra esigenze di liberalizzazione e quelle di una rinnovata regolazione del sistema dei servizi. Approvare questo emendamento significa anche riconoscere che si può governare il sistema della distribuzione commerciale in una fase economica così difficile attraverso la capacità di tornare a ragionare sul sistema delle regole e la scelta di mettere in campo politiche attive. Resta oggettivo il limite finanziario delle risorse poste a disposizione. Rispetto al modello messo a punto dal decreto Salva Italia, ribadisce che questo testo riconosce legittimità a un sistema di regolazione e la necessità di politiche attive nei confronti del settore della distribuzione commerciale. Sottolinea che il proprio voto favorevole manifesta una posizione squisitamente politica ed auspica che il testo in esame rappresenti un punto di partenza per un processo che, tanto sul piano delle regole quanto su quello delle politiche attive, dovrà a suo avviso essere rafforzato.

  Marco DA VILLA (M5S), intervenendo sulla proposta di riformulazione Martella 1.29, ritiene di dover svolgere alcune considerazioni in particolare con riferimento alla lettera a); sottolinea come essa, recependo le indicazioni formulate dall'Autorità Antitrust, inserisce una parte nuova rispetto al testo dell'emendamento e quindi ritiene che più correttamente tale lettera debba essere ripresentata come nuovo emendamento del relatore. Per quanto riguarda la lettera b) della riformulazione proposta dal relatore, sottolinea come si proponga di inserire nella normativa vigente la possibilità per ciascun esercente di derogare al previsto limite delle giornate di chiusura dandone preventiva comunicazione al comune competente. Al riguardo, chiede al relatore se tale deroga non possa rappresentare un'eccezione foriera di eccessiva confusione e ricorda come anche l'onorevole Taranto nel corso della discussione in Commissione avesse sollevato un'eccezione di tale natura.

  Ettore Guglielmo EPIFANI, presidente, sottolineando la ristrettezza dei tempi a disposizione della Commissione che deve concludere Pag. 104l'esame in sede referente in tempo utile per consentire alle Commissioni competenti in sede consultiva di esprimere il prescritto parere e quindi per rispettare il calendario dell'aula che prevede l'inizio dell'esame nella giornata di giovedì 25 settembre p.v., ritiene si possa serenamente valutare la possibilità da parte del relatore di presentare un nuovo emendamento con la disponibilità dichiarata da parte di tutti i gruppi a rinunciare al termine di presentazione di subemendamenti.

  Angelo SENALDI (PD), relatore, pur evidenziando il carattere assai limitato della parte giudicata aggiuntiva della proposta di riformulazione dell'emendamento Martella 1.29, si dichiara sin da ora disponibile a presentare un nuovo emendamento relativo alla sola lettera a), che possa consentire di concludere rapidamente l'esame dell'articolo 1.

  Gianluca BENAMATI (PD) dichiara la disponibilità del proprio gruppo ad individuare la procedura più corretta per affrontare la questione posta dal collega Da Villa che giudica assolutamente condivisibile.

  Raffaello VIGNALI (NCD), intervenendo innanzitutto sulla proposta di riformulazione dell'emendamento Martella 1.29, sottolinea che avrebbe preferito altre soluzioni. Dichiara in ogni caso che a questo punto dell'esame del provvedimento voterà a favore di tale proposta rivolgendo contestualmente al Governo l'invito ad una valorizzazione delle micro e piccole imprese. Ricorda in particolare come per il terzo anno consecutivo non sia stata approvata la legge annuale per le imprese come prevista nello Statuto delle imprese.

  Ignazio ABRIGNANI (FI-PdL) deve purtroppo constatare come la soluzione proposta con la riformulazione dell'emendamento Martella 1.29 non sia del tutto condivisibile. Si augura quindi che l'impatto di queste norme non sia negativo sul tessuto produttivo delle imprese.

  Luigi LACQUANITI (Misto-LED) rileva che la riformulazione proposta dal relatore rappresenti un compromesso che snatura l'impianto generale del testo unificato. Dalle previste dodici giornate di chiusura si passa ad un numero di sei giornate; auspica che non vi siano ulteriori riduzioni e preannuncia il voto favorevole sulla proposta di riformulazione del relatore.

  Davide CRIPPA (M5S) ribadisce la richiesta di chiarimento formulata dal collega Da Villa circa l'opportunità di introdurre all'articolo 1 la possibilità per ciascun esercente di derogare alle previste giornate di chiusura con una semplice comunicazione al comune competente per territorio. Al riguardo, invita il relatore ad esprimersi su tale richiesta di chiarimento. Più in generale, ascoltate le dichiarazioni di voto dei vari gruppi parlamentari sulla proposta di formulazione del relatore, ritiene di poter affermare che il lavoro di Commissione sia di fatto un fallimento; la presenza del Governo solo alla fine di un lungo lavoro istruttorio ha determinato lo stravolgimento di un testo su cui faticosamente i gruppi parlamentari avevano trovato un compromesso e adottato un testo unificato in data 18 giugno. Oggi votando la nuova versione dell'emendamento Martella 1.29 tale testo viene disconosciuto stravolgendo un anno di lavoro e di lunga mediazione compiuta.
  Richiama quindi i colleghi ad un comportamento coerente rispetto alle posizioni già espresse nel corso dell'esame del testo unificato.
  Chiede alla presidenza la possibilità di procedere alla votazione per appello nominale della proposta di riformulazione del relatore dell'emendamento Martella 1.29.

  Gianluca BENAMATI (PD) sottolinea come approvando il testo oggi all'esame della Commissione con gli emendamenti sui quali il relatore ha compiuto una Pag. 105approfondita riflessione non viene, di fatto, disconosciuto il processo di liberalizzazione già compiuto. Il testo che la Commissione Attività produttive si accinge a votare stabilisce alcuni principi importanti, cerca di affrontare la profonda crisi economica che ha colpito duramente anche il settore del commercio e cerca di accendere una luce sul piccolo commercio anche se oggettivamente le risorse finanziarie messe a disposizione non sono soddisfacenti. Ciò nonostante, ritiene di poter dichiarare il voto favorevole del proprio gruppo sull'emendamento Martella 1.29, come riformulato.

  Stefano ALLASIA (LNA) esprime un orientamento contrario sulla proposta di riformulazione dell'emendamento Martella 1.29 e, più in generale, sulla posizione espressa dalla maggioranza a sostegno delle scelte compiute sull'articolo 1 e in particolare sulle valutazione circa l'impatto delle norme sulla grande distribuzione. Non trova condivisibili le analisi economiche compiute circa le condizioni del Paese e preannuncia quindi il voto contrario a nome del suo gruppo sulla proposta di riformulazione dell'emendamento Martella 1.29.

  Michele DELL'ORCO (M5S) esprime una posizione del tutto contraria sulla riduzione da dodici a sei delle giornate di chiusura obbligatoria ed invita la Commissione e tutti i gruppi parlamentari a riflettere sulla gravità della scelta che si sta compiendo accingendosi a votare positivamente tale emendamento.

  Ettore Guglielmo EPIFANI, presidente, come preannunciato dal relatore comunica alla Commissione che è stato presentato un nuovo emendamento 1.100 del relatore che verrà posto in votazione prima della riformulazione dell'emendamento Martella 1.29. Ribadisce la richiesta ai rappresentanti dei gruppi parlamentari di rinunciare al termine per la presentazione dei subemendamenti.

  La Commissione concorda.

  Ettore Guglielmo EPIFANI, presidente, in relazione alla questione posta dal collega Crippa, concernente la possibilità di svolgere votazioni nominali in Commissione ai sensi dell'articolo 51, comma 2, del regolamento, segnala che si tratta di questione pacificamente risolta in senso negativo ai sensi di plurime interpretazioni dei Presidenti della Camera; una lettera del Presidente della Camera del 4 luglio 1996 afferma in particolare non esservi dubbio che esse debbano ritenersi attinenti soltanto alle sedi nelle quali vengono assunte deliberazioni a carattere definitivo. Peraltro, tale questione è stata recentemente sollevata in Commissione Lavoro in occasione dell'esame del decreto-legge n. 34 del 2014 concernente il rilancio dell'occupazione e la semplificazione degli adempimenti a carico delle imprese e il Presidente Damiano, dopo avere risolto la questione in senso negativo, ne ha informato la Presidente della Camera che, con lettera 8 Maggio 2014, ha ribadito la correttezza della decisione assunta. Ritiene quindi che la questione sollevata sia superata.

  La Commissione, con distinte votazioni, approva gli emendamenti 1.100 del relatore e Martella 1.29 come riformulato.

  Ettore Guglielmo EPIFANI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 17.30.

AVVERTENZA

  Il seguente punto all'ordine del giorno non è stato trattato:

ATTI DEL GOVERNO

Parere parlamentare sul programma di utilizzo, per l'anno 2014, dell'autorizzazione di spesa, prevista dal medesimo articolo 3, per lo svolgimento di studi e ricerche per la politica industriale.
Atto n. 108.

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