CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 18 settembre 2014
299.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e Interni (I)
COMUNICATO
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COMITATO PERMANENTE PER I PARERI

  Giovedì 18 settembre 2014. — Presidenza del presidente Alessandro NACCARATO.

  La seduta comincia alle 9.20.

Introduzione nel codice penale del reato di depistaggio e inquinamento processuale.
Emendamenti C. 559-A Bolognesi.
(Parere all'Assemblea).
(Esame e conclusione – Parere).

  Il Comitato inizia l'esame degli emendamenti.

  Alessandro NACCARATO, presidente e relatore, rileva che gli emendamenti contenuti nel fascicolo n. 4 non presentano profili critici per quanto attiene al rispetto del riparto di competenze legislative di cui all'articolo 117 della Costituzione e propone pertanto di esprimere su di essi il parere di nulla osta.

  Nessuno chiedendo di intervenire, il Comitato approva la proposta di parere del presidente.

  La seduta termina alle 9.25.

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SEDE CONSULTIVA

  Giovedì 18 settembre 2014. — Presidenza del presidente Francesco Paolo SISTO.

  La seduta comincia alle 13.50.

Disposizioni in materia ambientale per promuovere misure di green economy e per il contenimento dell'uso eccessivo di risorse naturali (collegato alla legge di stabilità 2014).
Nuovo testo C. 2093 Governo.
(Parere alla VIII Commissione).
(Esame e conclusione – Parere favorevole con condizione e osservazioni).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 17 settembre 2014.

  Francesco Paolo SISTO, presidente e relatore, alla luce delle considerazioni svolte nella seduta di ieri, formula una proposta di parere con una condizione e tre osservazioni (vedi allegato).

  Nessuno chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere del relatore.

  La seduta termina alle 14.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  Giovedì 18 settembre 2014.

  L'ufficio di presidenza si è svolto dalle 14 alle 14.15.

SEDE REFERENTE

  Giovedì 18 settembre 2014. — Presidenza del presidente Francesco Paolo SISTO. — Intervengono il ministro per le riforme costituzionali e i rapporti con il Parlamento, Maria Elena Boschi, e i sottosegretari di Stato alla Presidenza del Consiglio, Ivan Scalfarotto e Sesa Amici.

  La seduta comincia alle 14.15.

Revisione della parte seconda della Costituzione.
C. 14 cost. d'iniziativa popolare, C. 21 cost. Vignali, C. 148 cost. Causi, C. 178 cost. Pisicchio, C. 180 cost. Pisicchio, C. 243 cost. Giachetti, C. 284 cost. Francesco Sanna, C. 398 cost. Caparini, C. 568 cost. Laffranco, C. 579 cost. Palmizio, C. 580 cost. Palmizio, C. 581 cost. Palmizio, C. 839 La Russa, C. 939 cost. Toninelli, C. 1439 cost. Migliore, C. 1543 cost. Governo, C. 1660 cost. Bonafede, C. 1925 cost. Giancarlo Giorgetti, C. 2051 Valiante, C. 2147 cost. Quaranta, C. 2221 cost. Lacquaniti, C. 2227 cost. Civati, C. 2293 cost. Bossi, C. 2329 cost. Lauricella, C. 2338 cost. Dadone, C. 2378 cost. Giorgis, C. 2402 La Russa, C. 2423 cost. Rubinato, C. 2458 cost. Matteo Bragantini, C. 2462 cost. Civati, C. 2613 Governo, approvato dal Senato.

(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta dell'11 settembre 2014.

  Emanuele FIANO (PD), relatore, fa presente che è sua intenzione svolgere alcune osservazioni integrative rispetto alla relazione dell'11 settembre scorso. Rileva innanzitutto che il disegno di legge di riforma della parte seconda della Costituzione arriva all'esame della Camera in un testo certamente migliorato e più circostanziato rispetto alla versione presentata dal Governo all'inizio di aprile. Il testo approvato dal Senato ad agosto è il frutto del lavoro accurato dei colleghi senatori, prima in Commissione e poi in Assemblea, ed è stato preceduto da un'indagine conoscitiva che ha potuto giovarsi in maniera proficua dei contributi arrivati dai cittadini, dal mondo accademico, dalle parti sociali, merito del dibattito che si è aperto nel Paese già dallo scorso anno, prima con il gruppo di lavoro istituito dal Presidente della Repubblica e poi con la Pag. 88commissione di saggi nominati dall'allora Presidente del Consiglio, Enrico Letta. Rileva che si è trattato di una lunga istruttoria che ha visto persino l'apertura di una consultazione pubblica online che è risultata la più partecipata in Italia e in Europa. A dimostrazione che le riforme non sono un esercizio intellettuale ma qualcosa di molto concreto e palpabile anche per l'opinione pubblica, e che il distacco tra la politica e i cittadini può essere meno profondo se si è in grado di trovare i giusti canali di comunicazione. Il distacco tra le istituzioni e i cittadini può però divenire irrecuperabile se questa riforma dovesse arenarsi, come già è accaduto in passato, perché sarebbe l'ennesima prova che la politica non riesce a portare a compimento gli obiettivi che si è prefissa di raggiungere, soprattutto in un momento storico in cui la tempestività e l'efficacia delle decisioni, che questa riforma intende perseguire, è un fattore determinate per l'uscita del nostro Paese dalla crisi economica. Ritiene che affermare che il lavoro che si sta affrontando sia segnato dalla fretta o dalla approssimazione non è, onestamente, aderente alla realtà dei fatti. Il superamento del bicameralismo perfetto e la conseguente modifica della composizione del Senato, il rafforzamento del Governo in Parlamento e la modifica del procedimento legislativo insieme con il contrasto all'abuso della decretazione di urgenza, la revisione del riparto di competenze tra Stato e Regioni, a tredici anni dalla riforma del Titolo V approvata nel 2001 sono temi di cui si sta discutendo nelle Aule parlamentari e nel Paese da decenni. Per ragioni di sintesi non ripercorre la lunga stagione dei tentativi di riforme, molto spesso purtroppo inconcludenti, iniziata con le commissioni bicamerali per le riforme istituzionali e ancora prima precedute da iniziative governative come il decalogo Spadolini dell'agosto 1982. Adesso però è giunto, a suo avviso, il momento della responsabilità e non si tratta certamente di una svolta autoritaria. Se lasceremo persistere il senso di confusione da aspettative non corrisposte che grava sulla «terra di nessuno» in cui siamo venuti a trovarci, ci esporremo a danni molto gravi e forse non riparabili, ammoniva Leopoldo Elia, in un dibattito al Senato nel luglio 1991, biasimando la situazione di incertezza costituzionale in cui si trovava il Paese.
  Fa presente che in questo disegno di legge costituzionale si possono cogliere alcune direttrici di intervento, ben evidenziate dalla collega Anna Finocchiaro, relatrice del disegno di legge al Senato, che raccolgono quelle soluzioni da tempo largamente condivise dal mondo accademico e soprattutto dall'opinione pubblica. La prima è il ridisegno della composizione e delle funzioni del Senato della Repubblica, nel quadro di una riforma che, mentre pone la seconda Camera al di fuori del circuito fiduciario Governo-Parlamento, la colloca al centro dell'ordinamento costituzionale nazionale e sovranazionale, in posizione di raccordo tra gli organi istituzionali dell'Unione europea, dello Stato e degli enti territoriali. Il Senato partecipa alla formazione e all'attuazione del diritto dell'Unione, candidandosi a diventare anche la sede peculiare di esercizio di quelle nuove e più ampie prerogative di condivisione della decisione comunitaria che il Trattato di Lisbona riconosce a «ciascuno dei Parlamenti nazionali o a ciascuna Camera di uno di questi Parlamenti». Ma il Senato, se ci si sforza di pensare gli assetti istituzionali in modo diverso dal presente, è anche la Camera chiamata da questa riforma ad esercitare funzioni che sono oramai imprescindibili per le Assemblee parlamentari contemporanee, quali il controllo sull'attuazione delle leggi e sulla attività della pubblica amministrazione e la valutazione delle politiche pubbliche. La seconda direttrice adegua al nuovo assetto istituzionale il sistema delle garanzie previste dal Costituente nel 1948 e proprio della nostra tradizione costituzionale, introducendo il giudizio preventivo di legittimità della Corte costituzionale sulle leggi elettorali e integrando significativamente gli istituti di democrazia diretta (in particolare il referendum e l'iniziativa legislativa popolare). La terza direttrice concerne il ruolo del Governo in Parlamento e, in Pag. 89particolare, nel procedimento legislativo: il disegno di legge costituzionale consente al Governo di scegliere i disegni di legge prioritari per l'attuazione del programma sui quali la Camera è chiamata a deliberare entro tempi certi. Al contempo sono introdotti una serie di limiti volti a contenere l'abuso della decretazione d'urgenza.
  Infine, l'ultimo aspetto qualificante della riforma, a suo avviso, è la revisione del Titolo V, della Parte II, della Costituzione e il riassetto del sistema delle autonomie territoriali, sotto i profili del riparto di competenze legislative e della autonomia finanziaria, che oggi necessita di essere coniugato con le esigenze di un governo unitario della finanza pubblica. Ritiene, in definitiva, che questo testo sia il frutto di un lavoro di arricchimento, precisazione e definizione, che può essere giudicato valido e avanzato, pur nella continuità dei suoi connotati costitutivi di partenza, quei punti indicati dal Presidente del Consiglio, Matteo Renzi e che il Governo e la maggioranza considerano determinanti: elezione di secondo grado del Senato, rapporto fiduciario con la sola Camera dei deputati, prevalenza della Camera sulle materie finanziarie e di bilancio, nessuna indennità aggiuntiva per i senatori in quanto titolari di altra indennità di carica.
  Conclude ricordando che la Corte costituzionale ha espressamente sottolineato la piena legittimità delle due Assemblee rappresentative di Camera e Senato, ancorché elette con una legge dichiarata incostituzionale. Pertanto, nel rispetto reciproco che deve esserci tra tutte le forze politiche e auspicando un dialogo e un confronto costruttivo, non si possono ignorare le parole accorate del Presidente della Repubblica, pronunciate in queste Aula, il 22 aprile del 2013: «Non si può più, in nessun campo, sottrarsi al dovere della proposta, alla ricerca della soluzione praticabile, alla decisione netta e tempestiva per le riforme di cui hanno bisogno improrogabile per sopravvivere e progredire la democrazia e la società italiana».

  Francesco Paolo SISTO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 14.30.

AVVERTENZA

  Il seguente punto all'ordine del giorno non è stato trattato:

INDAGINE CONOSCITIVA

Audizione, nell'ambito dell'esame delle proposte di legge C. 9 d'iniziativa popolare, ed abb., recanti modifiche alla legge 5 febbraio 1992, n. 91, in materia di cittadinanza, di esperti e di istituzioni che operano nel settore.

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