CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 17 settembre 2014
298.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Attività produttive, commercio e turismo (X)
COMUNICATO
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INTERROGAZIONI

  Mercoledì 17 settembre 2014. — Presidenza del presidente Ettore Guglielmo EPIFANI. — Interviene il viceministro per lo sviluppo economico Claudio De Vincenti.

  La seduta comincia alle 9.05.

5-01847 Tripiedi: Finanziamenti pubblici alla multinazionale Electrolux.

  Il viceministro Claudio DE VINCENTI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1).

  Walter RIZZETTO (M5S), cofirmatario dell'interrogazione in titolo, replicando, si dichiara insoddisfatto della risposta fornita dal rappresentante del Governo che non risponde alle domande poste nell'interrogazione finalizzate a conoscere l'entità dei finanziamenti che il Governo ovvero altre istituzioni hanno disposto all'azienda Electrolux in Italia e per quali progetti tali risorse sono state assegnate. Stigmatizza il fatto che la medesima Azienda abbia altresì manifestato l'intenzione di trasferire all'estero gli stabilimenti Pag. 115attualmente ubicati in Italia, nonostante abbia usufruito di ingenti finanziamenti da parte dello Stato italiano. Assicura che continuerà a vigilare attentamente sulle attività dell'Electrolux e auspica che in prospettiva sia garantiti gli attuali livelli occupazionali.

5-01932 Tullo: Prospettive dello stabilimento Ilva di Genova Cornigliano.

  Luigi TARANTO (PD) dichiara avere sottoscritto l'interrogazione in titolo.

  Il viceministro Claudio DE VINCENTI risponde all'interrogazione in titolo sottolineando che dalle banche è stato concesso il prestito ponte che è già utilizzato dal commissario per il finanziamento dell'attività corrente dell'Ilva. Parallelamente vi è una specifica situazione che riguarda i lavoratori dell'Ilva di Cornigliano dove negli ultimi mesi sono stati autorizzati contratti di solidarietà che sono tuttavia in scadenza. Vi è quindi la necessità di trovare una soluzione diversa per i lavoratori dell'Ilva di Cornigliano dopo il prossimo 28 settembre. Ricorda che il 3 e il 15 settembre scorsi si sono tenuti presso il Ministero dello sviluppo economico incontri nei quali, insieme con la regione, è stata individuata una soluzione articolata e condivisa a livello sindacale che deve essere perseguita per garantire ai lavoratori continuità di reddito dopo il 28 settembre. La soluzione prevede cassa integrazione in deroga a carico dei fondi ministeriali fino al dicembre 2014 e l'impegno, sulla base delle risorse attualmente disponibili a una sua ulteriore proroga fino al 31 maggio 2015. Si prevede anche l'assunzione dell'impegno da parte dell'Ilva ad anticipare la cassa, a fronte di specifiche autorizzazioni del Ministero del lavoro in modo da evitare ritardi nell'erogazione dell'integrazione salariale dei lavatori. È prevista altresì l'integrazione della cassa con fondi provenienti da una modifica dell'accordo di programma del 2005, cui si richiamano le organizzazioni sindacali, con l'utilizzo dei lavoratori in attività di pubblica utilità da parte della regione Puglia che si farà carico di reperire le risorse relative al pagamento di queste integrazioni e dei 2 mesi e 10 giorni mancanti tra il 31 maggio 2015 e il 10 agosto 2015, quando si potranno nuovamente utilizzare gli ammortizzatori sociali tradizionali. Pertanto, questo intervallo di tempo sarà colmato con cassa integrazione in deroga, in parte integrata con fondi di accordi di programma cui partecipa la regione e, infine, con un intervento della regione per i due mesi mancanti. A questo scopo è stata necessaria una modifica limitata all'accordo di programma del 2005 concordata lo scorso lunedì 15 settembre presso la Presidenza del Consiglio insieme alla regione e ai sindacati che hanno espresso complessivamente una valutazione positiva della soluzione individuata, anche se da parte della FIOM si sono registrate critiche relative al fatto che l'iter non è stato ancora completato. Ritiene che si possa giungere ad un accordo che tutelerà tutti i lavoratori di Cornigliano ed auspica la disponibilità di tutti i soggetti coinvolti a trovare una positiva soluzione.

  Luigi TARANTO (PD), replicando, ringrazia il viceministro per il quadro informativo reso di ci si dichiara soddisfatto. Sottolinea quanto sia rilevante e urgente la difesa dei livelli di occupazione che coincide con le ragioni della difesa di un potenziale produttivo assai rilevante per le regioni interessate.

5-02258 Tidei: Stipula della convenzione (ex articolo 2, decreto-legge n. 69/2013) per la concessione di finanziamenti alle piccole e medie imprese.

  Il viceministro Claudio DE VINCENTI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).

  Marietta TIDEI (PD), replicando, si dichiara soddisfatta della risposta fornita dal Governo ritenendo che si stia procedendo nella giusta direzione a vantaggio delle imprese al fine di assicurare adeguato accesso al credito.

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5-03217 Raciti: Rilancio produttivo della raffineria di Gela.

  Il viceministro Claudio DE VINCENTI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3). Ad integrazione di quanto contenuto precisa che nel nuovo Piano industriale di ENI sono previsti gli stessi risultati occupazionali e un nuovo impulso alle attività estrattive verso la raffinazione verde, circostanza che giudica con molto favore. Occorre infatti, a suo giudizio, non solo considerare la crisi della raffinazione tradizionale un fatto strutturale con cui confrontarsi in futuro, ma in prospettiva ritiene necessario spostare gli investimenti verso i biocarburanti e i carburanti di seconda generazione e più in generale verso la raffinazione verde.

  Luigi TARANTO (PD), replicando, in qualità di cofirmatario, si dichiara soddisfatto della risposta fornita dal rappresentante del Governo. Sottolinea al riguardo che permangono alcune discrepanze rispetto a quanto riferito dalle organizzazioni sindacali rispetto a quanto dichiarato oggi dal Governo.
  Al riguardo auspica che il Governo possa continuare a monitorare da vicino tale vicenda.

   Ettore Guglielmo EPIFANI, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

  La seduta termina alle 9.40.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  Mercoledì 17 settembre 2014.

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 9.40 alle 10.10.

TESTO AGGIORNATO AL 18 SETTEMBRE 2014

SEDE CONSULTIVA

  Mercoledì 17 settembre 2014. — Presidenza del presidente Ettore Guglielmo EPIFANI.

  La seduta comincia alle 14.

Disposizioni in materia ambientale per promuovere misure di green economy e per il contenimento dell'uso eccessivo di risorse naturali (collegato alla legge di stabilità 2014).
C. 2093 Governo.
(Parere alla VIII Commissione).
(Seguito dell'esame e conclusione – Parere favorevole con condizioni ed osservazioni).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato nella seduta del 16 settembre 2014.

  Cristina BARGERO (PD) interviene con riferimento all'articolo 13-bis in materia di obblighi dei produttori e degli utilizzatori e dei Consorzi coinvolti nella gestione dei rifiuti di imballaggio. In particolare chiede al relatore di inserire un'osservazione volta a modificare il comma 5 di tale articolo, ove si fa obbligo al CONAI di sostituirsi ai comuni inadempienti nella raccolta differenziata su superficie pubblica, nonché i commi 6 ed 8, in cui si qualificano il CONAI e i consorzi di filiera come incaricati di pubblico servizio.

  Leonardo IMPEGNO (PD), relatore, ringraziando tutti i colleghi intervenuti e dichiarandosi disponibile ad inserire le osservazioni richieste dalla collega Bargero all'interno del parere, formula quindi una nuova proposta di parere, con condizioni e osservazioni, che tiene conto del dibattito fin qui svoltosi, e nelle quale, in particolare, è stata riformulata la lettera c) delle condizioni (vedi allegato 4).

  Davide CRIPPA (M5S) ritiene che l'osservazione di cui al punto 2) dovrebbe più correttamente essere riformulata ribadendo la necessità di far rispettare i tempi certi già previsti dalla legislazione vigente per il rilascio della certificazione Ecolabel Pag. 117ed EMAS; le aziende infatti spesso non riescono a partecipare ai bandi in quanto non riescono ad ottenere in tempo le certificazioni richieste.
  Per quanto riguarda l'osservazione di cui al punto 5) della proposta di parere, si chiede se non sia opportuno inserire una formulazione che faccia esplicito riferimento ad un criterio inversamente proporzionale alla riciclabilità dell'imballaggio immesso nel mercato. Infine, per quanto riguarda la condizione relativa all'articolo 14-quater, trattandosi di una normativa introdotta in via sperimentale ritiene andrebbe chiarito meglio il riferimento alla soppressione della previsione di obblighi e penalizzazioni di cui al comma 4.

  Ignazio ABRIGNANI (FI-PdL), ribadendo quanto già discusso nella seduta di ieri e dichiarandosi comunque favorevole alla bozza di parere predisposta, ritiene si possa trovare una formulazione più chiara della condizione di cui alla lettera c) della proposta di parere in esame espungendo le parole «in maniera non equivoca».

  Luigi TARANTO (PD), intervenendo con riferimento alla condizione apposta all'articolo 14-quater sottolinea come si tratti di una norma, certo condivisibile, ma che introduce per determinati esercizi commerciali costi aggiuntivi e oneri organizzativi anche di natura contabile. La prevista disciplina della cauzione vuoto a rendere, che la disposizione introduce in maniera sperimentale, deve a suo avviso far leva su un sistema di incentivi piuttosto che prevedere sanzioni e penalizzazioni.

  Leonardo IMPEGNO (PD), relatore ritiene senz'altro condivisibili le considerazioni svolte dal collega Abrignani sulla condizione di cui alla lettera c), nonché sul punto 2 delle osservazioni svolte dal collega Crippa che intende quindi accogliere. La specificazione dell'osservazione al numero 5) appare invece francamente superflua.

  Davide CRIPPA (M5S), intervenendo in sede di dichiarazione di voto, pur manifestando apprezzamento per le osservazioni accolte dal relatore nella proposta di parere, osserva che il suo gruppo ha una posizione convintamente contraria sul tema delle trivellazioni (di cui alla condizione della lettera c); in relazione quindi a tale contrarietà preannuncia il voto di astensione del proprio gruppo.

   Gianluca BENAMATI (PD), esprimendo apprezzamento per il lavoro svolto dal relatore, preannuncia il voto favorevole del suo gruppo sulla proposta di parere in esame.

  Ignazio ABRIGNANI (FI-PdL), nel giudicare sostanzialmente condivisibile il contenuto della proposta di parere sul quale la Commissione ha lavorato e nel ringraziare il relatore per la disponibilità ad accogliere le sollecitazioni dei colleghi, dichiara il voto favorevole del suo gruppo.

  La Commissione approva la proposta di parere del relatore come riformulata (vedi allegato 5).

  La seduta termina alle 14.45.

SEDE REFERENTE

  Mercoledì 17 settembre 2014. — Presidenza del presidente Ettore Guglielmo EPIFANI. — Interviene il sottosegretario di Stato per lo sviluppo economico Simona Vicari.

  La seduta comincia alle 14.45.

Disciplina degli orari di apertura degli esercizi commerciali.
Testo unificato C. 750 Dell'Orco, C. 947 Iniziativa popolare, C. 1042 Benamati, C. 1240 Baruffi, C. 1279 Abrignani, C. 1627 Allasia e C. 1809 Minardo.

(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 18 giugno 2014.

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   Ettore Guglielmo EPIFANI, presidente, informa la Commissione che è pervenuta alla Presidenza una segnalazione dell'Autorità garante della Concorrenza e del Mercato riferita al provvedimento alla nostra attenzione; segnala che del fatto ha già dato notizia nell'ufficio di presidenza svolto nella mattinata e che copia del documento è stata inviata per via telematica a tutti i commissari. Esprime in proposito il suo personale stupore, in particolare per la tempistica dell'invio – quasi in perfetta coincidenza con l'inizio delle votazioni in Commissione – e per il fatto di non essere stato preavvertito, come in altre analoghe situazioni, dalla Presidenza dell'Autorità. Riferisce altresì di avere tempestivamente contattato il Presidente Pitruzzella che ha giustificato la tempistica con la necessità di dare risposta ad un esposto presentato da Federdistribuzione, personalmente scusandosi per la mancata comunicazione e annunciando la volontà dell'AGCM di non pronunciarsi più sulla materia; ricorda che una segnalazione dell'Autorità era stata già fatta pervenire alla Presidenza della Camera nel luglio 2013, in conseguenza di una specifica richiesta avanzata dalla Presidenza del Consiglio.
  Al di là dei rilievi sul metodo, ritiene comunque opportuno che tutti i colleghi abbiano il tempo di esaminare con la dovuta attenzione le osservazioni che l'Autorità ha inviato, pur ribadendo che il Parlamento ha il diritto e il dovere di muoversi con piena autonomia.
  Esaminando le osservazioni prodotte dall'Autorità, esse sono riferite sia all'articolo 1, laddove si argomenta che la reintroduzione di vincoli in materia di orari di apertura e chiusura (sia relativamente alla reintroduzione della chiusura in alcune festività sia alla mezza giornata di chiusura infrasettimanale) rappresenta un ostacolo alle dinamiche concorrenziali; sia all'articolo 2, con riferimento al fatto che la possibilità per i comuni di predisporre accordi territoriali per la definizione di orari e chiusure di esercizi commerciali possa avere ripercussioni negative sulla concorrenza; sia all'articolo 3, ove appare eccessivamente penetrante il potere del sindaco che può definire gli orari di apertura in termini generali per determinate zone del territorio comunale, mentre l'introduzione di vincoli alla libera iniziativa economica deve, a parere dell'Autorità, essere limitata a quanto strettamente necessario per il perseguimento di specifiche esigenze di interesse pubblico.
  Esprimendo alcune rapide osservazioni a titolo personale, rileva che quanto ai poteri dei sindaci la posizione e le richieste avanzate dall'ANCI erano di avviso diametralmente opposto, mentre sui rilievi relativi ai patti territoriali ricorda che l'adesione è del tutto volontaria. In merito alle osservazioni sulla compatibilità con la normativa comunitaria rileva che la maggior parte dei Paesi UE prevedono chiusure obbligatorie degli esercizi commerciali, e che, ove le chiusure sono definite dal legislatore nazionale e sono valide su tutto il territorio nazionale, è difficile capire come possano prodursi effetti distorsivi della concorrenza.
  In ogni caso, a prescindere dalle considerazioni nel merito, onde permettere a tutti di valutare gli elementi avanzati nella segnalazione ritiene opportuno spostare l'inizio delle votazioni delle proposte emendative alla giornata di domani, lasciando alla considerazione di tutti la preoccupazione che una segnalazione del genere mentre i lavori parlamentari sono in corso possa costituire una base per eventuali ricorsi successivi all'approvazione definitiva della legge.

  Angelo SENALDI (PD), relatore, rileva che nella segnalazione c’è un punto, più tecnico – concernente la necessità di precisare l'esclusione delle chiusure infrasettimanali – che merita di essere recepito, e in relazione al quale preannuncia la presentazione di un emendamento.

  Ignazio ABRIGNANI (FI-PdL), sottolinea che il parere della AGCM sul provvedimento in questione è del tutto pertinente e di grande autorevolezza. Non ritiene irrituale né inutile che l'Autorità si pronunci su un provvedimento che non è Pag. 119stato ancora approvato dalla Commissione, piuttosto rileva che è inquietante il contenuto delle stesse, dato che l'Autorità ritiene che nel testo esistano norme che ostacolano la libera concorrenza e che si pongono in contrasto con la normativa comunitaria. Sono osservazioni piuttosto forti, di fronte alle quali ritiene opportuno che la Commissione prenda il dovuto tempo di riflessione e lo utilizzi per cercare un'interlocuzione con il Presidente dell'Autorità al fine di argomentare come, a parere della Commissione, tali infrazioni non sussistano. Ciò consentirebbe di poter procedere poi alle votazioni avendo chiarito, anche per il futuro, le posizioni in ù

  Luigi TARANTO (PD), esprime la personale impressione che il documento dell'Autorità, che pur merita di essere attentamente valutato, presenta analisi non del tutto convincenti; l'opinione dell'Autorità è che la reintroduzione di giorni di chiusura obbligatoria, la stipula di accordi territoriali volontari, il potere dei sindaci, di fronte ad esigenze ben definite di tutela di interessi costituzionalmente rilevanti, di limitare l'orario di alcuni esercizi commerciali, confliggerebbero con il quadro della normativa comunitaria e con una consolidata giurisprudenza costituzionale. È lecito invece, a suo parere, avanzare dei dubbi sul tema: le sentenze della Corte Costituzionale n. 299 del 2012 e n. 27 del 2013 – che riconoscono il carattere trasversale della tutela della concorrenza – non sono infatti prive di contraddizioni interne e richiedono una complessa lettura. Si tratta certo di materia di costituzionalisti, sulla quale però occorre ricordare che è intervenuto anche il professor Onida, specificando che occorre distinguere tra liberalizzazione intesa come de-regolazione e liberalizzazione intesa come ri-regolazione. La linea interpretativa dell'AGCM si colloca sulla prima linea, il che non toglie che occorra una scelta da parte della politica, da parte del legislatore perché nelle sentenze della Corte è anche sempre auspicato un contemperamento tra la tutela della concorrenza e la tutela di altri interessi generali; questa posizione è ribadita anche, a livello di normativa comunitaria, dalla direttiva servizi. Non ritiene quindi condivisibile il rilievo che la reintroduzione di alcune, limitate, giornate di chiusura obbligatoria degli esercizi commerciali possa alterare la concorrenza, poiché la parità tra gli operatori sembra pienamente rispettata e, al contrario, a volte è proprio l'assenza di regole a creare disparità.
  In relazione al secondo punto rilevato dall'Autorità (accordi volontari territoriali), segnala che la normativa vigente già attualmente assegna agli enti locali poteri di coordinamento degli orari delle città e dei livelli di servizio; gli accordi in questione garantirebbero solo un ulteriore servizio ai consumatori.
  Sui poteri del sindaco, sembra superfluo sottolineare che si tratta in questo caso di agire in particolari situazioni di difficoltà antropica per la tutela di interessi generali costituzionalmente rilevanti; infine, in relazione al paventato conflitto con il quadro normativo comunitario, sentenze della Corte di Giustizia della Comunità Europea hanno riconosciuto che la regolamentazione degli orari degli esercizi commerciali spetta ai singoli Stati membri e che le loro decisioni non ledono principi di rilievo comunitario. Merita inoltre essere rammentato, in questo quadro, che limitazioni esistono in molti dei Paesi europei.
  In conclusione, ritiene che appunto al legislatore, e solo al legislatore, spetti definire il punto di equilibrio corretto tra i diversi interessi in campo e ritiene che la ri-regolazione contenuta nel testo alla nostra attenzione operi in questo senso.

  Marco DA VILLA (M5S), nel condividere le argomentazioni esposte dal collega Taranto, sottolinea che avrebbe preferito procedere alle votazioni degli emendamenti come previsto nel calendario della giornata odierna. Osserva che nella segnalazione inviata ai Presidenti delle Camere, alla Presidenza del Consiglio e alla Conferenza unificata nel luglio 2013, l'Autorità aveva rilevato che la liberalizzazione degli Pag. 120orari dei negozi disposta dal legislatore incontra difficoltà non unicamente riconducibili all'esistenza di ostacoli normativi, ma anche a motivazioni di mancata convenienza economica e, più in generale, a scelte di politica aziendale. La segnalazione pervenuta ieri ribadisce osservazioni quindi già presenti nel precedente documento aggiungendo un richiamo a presunti profili di incompatibilità con la normativa comunitaria peraltro non diversamente motivati. Ribadisce infine le sue perplessità sul rinvio delle votazioni degli emendamenti previste per la giornata odierna e auspica un celere prosieguo dei lavori.

  Il sottosegretario Simona VICARI sottolinea preliminarmente che la materia in esame presenta profili di elevata delicatezza per i possibili impatti economici e di notevole complessità giuridica, dal momento che su di essa vi sono state, dal 2007 ad oggi, numerose sentenze della Corte costituzionale, dei TAR e del Consiglio di Stato e altrettanti pareri da parte dell'Autorità per la concorrenza e il mercato. Il numero delle sentenze e dei pareri dimostra che la materia richiede interventi equilibrati da parte di tutti i soggetti coinvolti nel processo decisionale. Sottolinea, al riguardo, il delicato ruolo degli amministratori locali nella definizione degli orari di apertura delle attività commerciali, rilevando che il loro intervento dovrebbe essere motivato unicamente da ragioni di ordine pubblico e di interesse generale, dal momento che le esigenze dei territori sono estremamente diversificate e che non si possono prevedere medesime regole per un comune turistico o una città metropolitana. Ritiene che in un momento di grave crisi economica la preoccupazione prevalente non dovrebbe essere di assicurare un numero di giornate di chiusura obbligatoria per un grande centro commerciale, quanto quella di evitare che le grandi catene costituiscano una minaccia per il commercio al dettaglio tradizionale. Rileva infine che l'obiettivo da raggiungere con il provvedimento in esame sia quello di individuare con chiarezza il soggetto che decide eventuali chiusure nei giorni festivi e domenicali, non tanto la loro quantificazione numerica, in modo da evitare per il futuro il contenzioso finora registrato in materia di disciplina degli orari degli esercizi commerciali.

  Dario GINEFRA (PD) si associa alle osservazioni del collega Taranto e assicura che si atterrà alle decisioni che la presidenza intenderà assumere. Rileva tuttavia il carattere irrituale dell'ultima segnalazione pervenuta alla Presidenza della Commissione, ritenendo estraneo alle competenze dell'Antitrust un intervento così diretto nella fase istruttoria di un provvedimento di legge, senza che l'organo parlamentare abbia in alcun modo richiesto un suo parere. Ritiene che della segnalazione dovrebbe essere informata anche la Presidente della Camera e, come deputato, sottolinea il diritto di esercitare l'attività legislativa in modo autonomo e libero da ogni ingerenza esterna. Pur riconoscendo grande valore al contributo dell'Autorità nel merito del provvedimento in esame, rileva che la segnalazione è pervenuta proprio alla vigilia della votazione degli emendamenti da lungo tempo programmata.

  Caterina BINI (PD), condivide pienamente la proposta del collega Ginefra di informare la Presidente della Camera della segnalazione giunta al Presidente Epifani che personalmente giudica un'incongrua ingerenza dell'Autorità nell'attività legislativa della Commissione. Ritiene che l'Autorità dovrebbe svolgere le proprie funzioni in modo indipendente da sollecitazioni esterne e osserva che la libera concorrenza non si misura soltanto sulle giornate di apertura nei giorni festivi e domenicali, ma anche – come ha rilevato l'onorevole Taranto – sulle conseguenze potenzialmente perniciose per determinate categorie di soggetti di una totale assenza di regole.

  Stefano ALLASIA (LNA), nell'associarsi ai rilievi critici dei colleghi precedentemente intervenuti relativamente all'anomalia Pag. 121di una segnalazione dell'Antitrust alla vigilia della fase emendativa del provvedimento, auspica una celere conclusione dell'esame del provvedimento in Commissione.

  Michele DELL'ORCO (M5S) si associa alla richiesta della collega Bini di informare tempestivamente la Presidente della Camera in merito alla segnalazione dell'Autorità. Chiede quindi al relatore Senaldi se siano state trovate le coperture relative all'istituzione del Fondo per il sostegno delle micro, piccole e medie imprese di cui all'articolo 4 del provvedimento. La determinazione delle coperture è essenziale infatti per decidere la posizione del proprio gruppo in merito all'articolo 1 del provvedimento, nel senso che vi potrà essere una maggiore disponibilità ad un numero limitato di chiusure rispetto a quelle inizialmente proposte dal M5S a fronte di una congrua alimentazione del Fondo.

  Vinicio Giuseppe Guido PELUFFO (PD) sottolinea che il merito delle segnalazioni sarà debitamente considerato nella fase emendativa. Ritiene tuttavia che l'intervento dell'Antitrust sia coerente con le competenze ad esso attribuite dalla legge e ricorda che analoghe situazioni si sono verificate anche presso la Commissione di vigilanza sui servizi radiotelevisivi in occasione di segnalazioni dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni. Riterrebbe opportuno che la Commissione interloquisse direttamente con il Presidente dell'Autorità garante della concorrenza e del mercato, Giovanni Pitruzzella, piuttosto che entrare nel merito delle competenze di un altro organo rivolgendosi alla Presidente della Camera.

  Ignazio ABRIGNANI (FI-PdL) ribadisce la propria richiesta di interloquire con l'Autorità, anche tenendo conto delle dotte argomentazioni del collega Taranto. Ritiene, alla luce del dibattito odierno, che si possa procedere domani alla votazione degli emendamenti, ma sarebbe a suo avviso un errore non rispondere alla segnalazione del Presidente dell'Antitrust.

  Gianluca BENAMATI (PD) sottolinea che la ricchezza del dibattito sviluppatosi nella seduta odierna testimonia bontà della scelta effettuata dal Presidente Epifani nel corso dell'ufficio di presidenza di stamattina di rinviare a domani la votazione degli emendamenti. Rileva che la segnalazione è stata effettuata ai sensi dell'articolo 22 della legge 287 del 1990 che riconosce all'Autorità la possibilità di esprimere pareri sulle iniziative legislative o regolamentari e sui problemi riguardanti la concorrenza ed il mercato quando lo ritenga opportuno, o su richiesta di amministrazioni ed enti pubblici interessati. Ritiene un atto dovuto informare la Presidente della Camera della segnalazione inviata al Presidente Epifani e potrebbe essere opportuno rispondere al presidente Pitruzzella in merito alle criticità evidenziate, di cui si terrà comunque conto nella fase emendativa del testo.

  Luigi TARANTO (PD) precisa che non ravvisa nell'intervento dell'Autorità alcunché di esorbitante rispetto ai compiti ad essa affidati per legge. Ciò non toglie che compito del legislatore è operare un bilanciamento politico. Non ravvisa si tratti di un intervento privo di precedenti e ritiene utile approfondire delle osservazioni e, se del caso, avere un confronto diretto con l'Autorità.

  Ivan DELLA VALLE (M5S) giudica inopportuno non tanto il fatto che l'Autorità abbia inviato una segnalazione, ma la tempistica seguita e il fatto che essa sia frutto di una sollecitazione ad una autorità indipendente da parte di un soggetto fortemente coinvolto nell'applicazione della normativa sulla disciplina degli orari commerciali. Ritiene che si dovrebbe sgomberare il campo da possibili dubbi sull'effettiva imparzialità di un organo indipendente che deve garantire il corretto dispiegarsi delle dinamiche concorrenziali.

  Dario GINEFRA (PD) sottolinea che si è sentito particolarmente colpito dalle modalità, Pag. 122che continua a giudicare irrituali, con cui l'Autorità è intervenuta nei lavori della Commissione. Si riserva di informare direttamente la Presidente della Camera, qualora la Commissione decidesse di non aderire alla sua richiesta in tal senso.

  Davide CRIPPA (M5S) sottolinea che la segnalazione inviata al Presidente Epifani è in linea con l'attività consultiva dell'Autorità riconosciuta dall'articolo 22 della legge n. 287, pur riconoscendo che in questo caso potrebbe essere stato strumentalmente utilizzato. Per quanto riguarda la decisione di informare la Presidente Boldrini, invita i colleghi ad evitare il rischio di rispondere ad una ingerenza in modo analogo. Ritiene che le posizioni del Presidente e dei componenti della Commissione saranno chiaramente riportate negli atti parlamentari e che non vi sia bisogno di ulteriori comunicazioni. Ribadisce invece la propria contrarietà alla decisione assunta in ufficio di presidenza di rinviare a domani la votazione degli emendamenti, nonché la richiesta al relatore e al Governo di quantificare entro domani le coperture relative all'articolo 4.

  Ettore Guglielmo EPIFANI, presidente, a conclusione di questo lungo dibattito, che ritiene opportuno ed utile avere svolto, chiarisce che la segnalazione dell'Autorità deve essere considerata pienamente legittima e corrispondente ai doveri di ufficio; ciò su cui ha sollevato, e mantiene, le sue perplessità è la tempistica della stessa e la mancanza di una qualsiasi forma di preventiva comunicazione. Informa quindi che scriverà alla Presidente Boldrini inviando la segnalazione ricevuta dall'Autorità – che diversamente dalla precedente del luglio 2013 è stata inviata solo al Presidente della X Commissione – e scriverà anche al presidente Petruzzella per ribadire che, anche dopo aver posto la dovuta attenzione ai rilievi avanzati, il Parlamento continuerà a decidere in piena autonomia. Ricorda che nella giornata di domani inizierà l'esame e la votazione delle proposte emendative e rinvia le questioni pertinenti al merito dell'articolato a tale seduta; informa infine di avere predisposto una lettera destinata alla Presidente della Camera per chiedere un breve rinvio dell'inizio dell'esame della proposta in Assemblea.

  La seduta termina alle 16.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  Mercoledì 17 settembre 2014.

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 16 alle 16.40.

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