CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 17 settembre 2014
298.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Difesa (IV)
COMUNICATO
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RISOLUZIONI

  Mercoledì 17 settembre 2014. — Presidenza del presidente Elio VITO. — Interviene il sottosegretario di Stato alla difesa Domenico Rossi.

  La seduta comincia alle 14.05.

7-00223 Artini: Sull'impiego di aeromobili a pilotaggio remoto dell'Aeronautica militare di classe strategica Predator.
7-00376 Sammarco: Sull'impiego di aeromobili a pilotaggio remoto dell'Aeronautica militare di classe strategica Predator.
7-00380 Scanu: Sull'impiego di aeromobili a pilotaggio remoto dell'Aeronautica militare di classe strategica Predator.
(Seguito della discussione congiunta e rinvio).

  La Commissione prosegue la discussione congiunta delle risoluzioni in titolo, rinviata nella seduta dell'11 giugno 2014.

  Elio VITO, presidente, segnala che è pervenuta la richiesta affinché della seduta odierna sia data pubblicità mediante l'attivazione di impianti audiovisivi a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.
  Ricorda che nella precedente seduta è emersa l'opportunità di procedere a taluni approfondimenti conoscitivi e che, nell'ambito della discussione degli atti di indirizzo in titolo, la Commissione, lo scorso 14 luglio, ha svolto una missione nella cosiddetta Terra dei Fuochi.

  Gian Piero SCANU (PD) chiede al rappresentante del Governo se ritiene di avanzare proposte in merito alle personalità di profilo tecnico che la Commissione potrebbe audire.

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  Massimo ARTINI (M5S) si associa alla richiesta del collega Scanu con particolare riferimento al settore aeronautica, anche alla luce di quanto emerso nella citata missione nella Terra dei Fuochi.

  Il sottosegretario Domenico ROSSI ricorda che nella seduta dell'11 giugno scorso erano emersi spunti a favore di audizioni sia nell'ambito della Difesa che degli Interni. Ribadisce, quindi, piena disponibilità a fornire ogni elemento tecnico utile anche a rappresentare il contributo che la Difesa assicura alle Amministrazioni competenti per il controllo del territorio.

  Gian Piero SCANU (PD), ad integrazione di quanto segnalato dal sottosegretario Rossi, di cui apprezza lo spirito collaborativo, chiede che la Commissione proceda anche all'audizione di rappresentanti dell'ENAC.

  Elio VITO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito della discussione ad altra seduta.

  La seduta termina alle 14.10.

SEDE REFERENTE

  Mercoledì 17 settembre 2014. — Presidenza del presidente Elio VITO. — Interviene il sottosegretario di Stato alla difesa Domenico Rossi.

  La seduta comincia alle 14.10.

Modifiche al codice di cui al decreto legislativo 15 marzo 2010, n. 66, in materia di limiti all'assunzione di incarichi presso imprese operanti nel settore della difesa da parte degli ufficiali delle Forze armate che lasciano il servizio con il grado di generale o grado equiparato.
C. 2428 Carlo Galli.

(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento in titolo.

  Elio VITO, presidente, segnala che è pervenuta la richiesta affinché della seduta odierna sia data pubblicità mediante l'attivazione degli impianti audiovisivi a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.

  Giorgio ZANIN (PD), relatore, osserva preliminarmente che il sistema di regole che presiede all'acquisizione dei programmi d'armamento costituisce uno dei principali argomenti di interesse nel settore della difesa.
  Sottolinea quindi che, la normativa vigente, modificata dalla legge n. 244 del 2012, affida oggi al Parlamento, e in particolare alle Commissioni Difesa, un ruolo rafforzato nella valutazione e nel controllo sulla congruità di tali programmi, anche grazie alla previsione, di cui all'articolo 4 della citata legge, di un parere vincolante.
  Evidenzia poi che su tale tematica questa Commissione ha condotto – sia in questa, sia nella precedente legislatura – due importanti indagini conoscitive, concluse con l'approvazione di documenti che prospettano talune soluzioni sugli aspetti di maggiore problematicità, riguardanti soprattutto il rafforzamento della funzione di controllo propria del Parlamento, i profili finanziari, la procedura parlamentare di esame dei programmi di armamento, l'adeguamento del diritto interno alla nuova disciplina europea.
  Entrambi i documenti hanno evidenziato le opportunità che, in termini operativi, economici e industriali, potranno derivare da una maggiore integrazione europea nel settore della difesa. Al contempo, in piena continuità e coerenza, hanno posto l'attenzione sulla necessità di intervenire su alcune delle norme che disciplinano la materia, al fine di realizzare un sistema che conferisca al nostro Paese la massima affidabilità in ambito europeo e internazionale in un settore così delicato.
  In particolare segnala che il documento approvato nel corso della precedente legislatura ha evidenziato che «considerata la delicatezza della materia, dovrebbe essere attentamente valutata l'opportunità di prevedere Pag. 43il divieto per i responsabili del procurement militare di assumere incarichi dirigenziali nelle industrie degli armamenti per un congruo periodo di tempo decorrente dalla data di cessazione dal servizio».
  Il documento approvato in questa legislatura, oltre a rilevare l'assenza nel nostro Paese di un organismo di controllo indipendente sulla qualità degli investimenti, ha anche evidenziato «l'autoreferenzialità connessa alla presenza di figure apicali nel mondo militare che vanno ad assumere posizioni di rilievo al vertice delle industrie della difesa». Il documento conclusivo, pertanto, ha prospettato, oltre all'istituzione nel processo decisionale di un soggetto autonomo, credibile con capacità di controllo sulla spesa militare per sistemi d'arma, la definizione di una legge che disciplini il passaggio dai vertici militari a quelli delle industrie della difesa.
  Fa presente, quindi, che la proposta di legge C. 2428, a prima firma del collega Carlo Galli, si inquadra nel novero delle iniziative legislative finalizzate ad un apparato normativo che garantisca la massima affidabilità delle procedure che regolano il sistema della pianificazione e dell'approvvigionamento dei programmi della Difesa, sul modello della disciplina già adottata in altri Paesi europei. Tale finalità è strumentale al rafforzamento delle capacità tecnologiche industriali nazionali e, in ultima analisi, ad una maggiore integrazione europea.
  A titolo di esempio, rammenta che in Francia è previsto il divieto, per i militari – fino a quando sono in attività e per tre anni dalla cessazione delle loro funzioni – di avere, direttamente o per interposta persona, sotto qualunque forma, interessi tali da compromettere la loro indipendenza nelle imprese soggette alla loro sorveglianza o controllo o con le quali abbiano negoziato contratti di qualsiasi natura. Inoltre, in Spagna è del tutto preclusa la possibilità per chi percepisce una pensione civile o militare di occupare un posto di lavoro nel settore pubblico o esercitare attività, per conto proprio o altrui, che dia luogo all'inclusione in un qualsiasi regime pubblico. Tale possibilità è ammessa limitatamente ai titolari di pensione per incapacità permanente al servizio, sempre che l'attività esercitata sia distinta e non abbia alcuna attinenza con quella già effettuata al servizio dello Stato in ragione della appartenenza del soggetto al corpo o alla categoria di cui è pensionato.
  Sottolinea che i casi citati rafforzano la necessità che anche il nostro Paese si doti di un apparato di norme per colmare l'attuale lacuna legislativa.
  Passa, quindi, ad illustrare l'articolato della proposta di legge in esame, composta da un unico articolo, volto a novellare il codice dell'ordinamento militare, al fine di inserirvi nel libro IV, relativo al personale militare, due articoli (982-bis e 982-ter) che prevedono limitazioni all'assunzione di incarichi presso imprese operanti nel settore della difesa da parte del personale militare che abbia lasciato il servizio con il grado di generale o grado equivalente, nonché specifiche sanzioni nel caso di violazione dei limiti posti dalle nuove disposizioni.
  In particolare, il richiamato personale militare, nei tre anni successivi alla data di cessazione dal servizio permanente, non può ricoprire cariche né esercitare funzioni di presidente, amministratore, liquidatore, sindaco o componente dell'organo di controllo, revisore, direttore generale o centrale né assumere incarichi di consulenza con prestazioni di carattere continuativo presso società, imprese o enti operanti nel settore della difesa.
  Tali disposizioni si applicano anche al personale militare collocato in aspettativa o sospeso dall'impiego, laddove in tali casi sarebbe forse opportuno chiarire se il limite temporale è pari al tempo dell'aspettativa o della sospensione dal servizio.
  Il provvedimento reca, inoltre, la definizione delle possibili tipologie di società, imprese ed enti, fino ad includere quelle che prestano attività di mera consulenza.
  Alla violazione del divieto consegue una sanzione amministrativa pecuniaria di importo compreso tra il doppio e il quadruplo Pag. 44del valore del compenso complessivo annuo previsto per la carica, la funzione o l'incarico. Inoltre, le nuove disposizioni prevedono che all'accertamento della violazione consegua la decadenza dalla carica o dalla funzione e l'interdizione alla prosecuzione del rapporto di lavoro o dell'incarico incompatibile.
  Le norme proposte attribuiscono all'Autorità garante della concorrenza e del mercato il compito di vigilare sul rispetto del divieto, di accertare l'eventuale violazione delle norme sull'incompatibilità e di irrogare le sanzioni previste, il cui importo potrà essere commisurato alla gravità e alla durata della violazione.
  Ciò premesso rileva che la proposta di legge intende riconoscere alla struttura militare le condizioni per esercitare in piena autonomia, con il senso di responsabilità che deve caratterizzare la committenza pubblica in un settore molto delicato, il ruolo che la legge le affida in materia di acquisizione e ammodernamento dei sistemi d'arma, nella convinzione che mantenere una netta distinzione tra le funzioni proprie del sistema industriale e quelle proprie del vertice militare contribuirà a migliorare le condizioni operative di chi produce e di chi utilizza i sistemi d'arma. Non solo. Questo intervento normativo muove nella direzione di consolidare ulteriormente l'autorevolezza e il prestigio delle nostre Forze armate, che con eccellente professionalità e senso dello Stato servono il nostro Paese sul territorio nazionale e nelle missioni internazionali.
  Auspica pertanto che i lavori della Commissione possano svolgersi in un clima fattivo e collaborativo tra i gruppi, nella piena consapevolezza che le limitazioni introdotte da questa normativa gioveranno sia alla nostra industria sia alle nostre Forze armate.

  Il sottosegretario Domenico ROSSI si riserva di intervenire nel prosieguo dell’iter di esame.

  Massimo ARTINI (M5S) ringrazia i colleghi Carlo Galli, in qualità di primo firmatario della proposta di legge in titolo, e Zanin, in qualità di relatore, per avere posto all'attenzione della Commissione una tematica che ritiene in linea con lo spirito di talune proposte legislative del suo gruppo in materia di conflitto di interessi. Preannuncia, pertanto, che il Movimento Cinque Stelle non procederà alla presentazione di ulteriori proposte nella materia oggetto della proposta di legge C. 2428 ma contribuirà fattivamente ai lavori anche mediante la presentazione di eventuali emendamenti. In particolare, sottolinea l'opportunità di modificare l'ambito delle incompatibilità, estendendolo non solo ad aziende, imprese o soggetti operanti nella difesa ma anche organi giurisdizionali, quali ad esempio la Corte dei Conti e il Consiglio di Stato.

  Carlo GALLI (PD) manifesta compiacimento per l'avvio dell'esame in sede referente della proposta di legge da lui presentata, nonché per il contributo del collega Zanin e per la disponibilità alla collaborazione manifestata dai colleghi del Movimenti Cinque Stelle.
  Sottolinea come il provvedimento non debba essere inteso in chiave punitiva ma, al contrario, esso è fondato sulla finalità di salvaguardia del prestigio e dell'autorevolezza dei vertici delle Forze armate. A tal proposito precisa che le disposizioni della proposta di legge vanno lette in un'ottica di contemperamento tra grado e funzioni ricoperte dal personale militare, con conseguente riduzione della platea dei soggetti coinvolti. Conclude evidenziando come i casi europei richiamati dal relatore confermino la fondatezza ed opportunità di questo intervento normativo.

  Tatiana BASILIO (M5S), intervenendo a nome del suo gruppo, propone che il provvedimento sia trasferito alla sede legislativa.

  Gian Piero SCANU (PD) si compiace per la proposta della collega Basilio, che dichiara di condividere pienamente.

  Elio VITO, presidente, ricorda ai colleghi intervenuti i presupposti per il trasferimento Pag. 45del provvedimento alla sede legislativa, sottolineando che la Commissione potrebbe anche procedere ad una rapida conclusione dell'esame in sede referente per poi richiedere alla Conferenza dei presidenti di gruppo una celere calendarizzazione in Assemblea.
  Nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

Sui lavori della Commissione.

  Elio VITO, presidente, avverte che la collega Basilio ha assunto le funzioni di capogruppo del Movimento Cinque Stelle, in linea con la prassi dell'avvicendamento periodico che tale gruppo ha fatto propria sin dall'avvio della legislatura. Coglie l'occasione per ringraziare il collega Gianluca Rizzo, come pure la collega Emanuela Corda, per il lavoro svolto in tale funzione. Formula quindi gli auguri di buon lavoro all'onorevole Basilio.
  Avverte, inoltre, di avere trasmesso, anche a nome di tutti i componenti della Commissione, una lettera al fuciliere di Marina Massimiliano Latorre al fine di esprimergli viva soddisfazione per il suo rientro in Italia, pur se motivato da esigenze di salute, e i migliori auguri per una rapida guarigione, con l'auspicio che la vicenda possa al più presto risolversi in modo positivo e che anche il secondo capo, Salvatore Girone, possa ritornare nel nostro Paese. Rappresenta, infine, di avergli esteso l'invito affinché, insieme ai suoi famigliari e non appena ve ne saranno le condizioni, possa incontrare questa Commissione.

  La seduta termina alle 14.25.