CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 24 luglio 2014
278.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Agricoltura (XIII)
COMUNICATO
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SEDE CONSULTIVA

  Giovedì 24 luglio 2014. — Presidenza del presidente Luca SANI. – Interviene il viceministro delle politiche agricole alimentari e forestali Andrea Olivero.

  La seduta comincia alle 14.20.

Rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2013.
C. 2541 Governo.
Disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato e dei bilanci delle Amministrazioni autonome per l'anno finanziario 2014.
C. 2542 Governo.
Tabella n. 12: Stato di previsione del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali.
(Relazione alla V Commissione).
(Esame congiunto, ai sensi dell'articolo 119, comma 8, del Regolamento, e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame congiunto dei disegni di legge.

  Paolo COVA (PD), relatore, illustra le linee generali dei disegni di legge all'ordine del giorno, per la parte di competenza della Commissione, ovvero lo stato di previsione del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, rinviando per l'illustrazione analitica dei dati alla documentazione predisposta dagli uffici.
  Per quanto riguarda il rendiconto relativo all'esercizio finanziario 2013, gli stanziamenti di iniziali di competenza iscritti nel bilancio di previsione del Ministero ammontano a 1.257,5 milioni di euro. Gli stanziamenti definitivi di competenza relativi al medesimo Ministero ammontano a 1.545,5 milioni (pari allo 0,3 per cento del bilancio statale), con una variazione in aumento del 22,9 per cento circa.
  Gli stanziamenti definitivi di competenza includono – sulla base di quanto risulta dal quadro contabile riassuntivo contenuto nella Nota integrativa al Rendiconto generale dello Stato per il 2013 – circa 187,7 milioni di residui passivi perenti Pag. 174reiscritti in bilancio (in conto competenza) nonché 33,5 milioni relativi a debiti pregressi. Gli stanziamenti definitivi di competenza relativi al Dicastero agricolo, al netto delle somme destinate al pagamento dei debiti pregressi, ivi inclusi i residui passivi perenti reiscritti a bilancio, ammontano dunque a 1.324,3 milioni di euro.
  La Corte dei Conti rileva che i debiti pregressi – pari a 33,5 milioni di euro, riguardano, per 32,1 milioni di euro l'attività della soppressa Agenzia per lo sviluppo del settore ippico (ASSI – ex UNIRE) e il restante importo è riconducibile principalmente a situazioni debitorie del Corpo forestale dello Stato e, per la residua parte, ai servizi in gestione unificata del Ministero (fitti passivi, eccetera).
  La ricognizione di tali somme ed il relativo quasi integrale pagamento (in particolare, di 33,5 milioni sono stati pagati circa 29,5 milioni) è avvenuto in osservanza della normativa sulla lotta ai ritardi di pagamento delle pubbliche amministrazioni, che ha disposto che le Amministrazioni statali presentino piani di rientro delle situazioni debitorie pregresse ai fini dell'estinzione dei debiti per somministrazioni, forniture, appalti e prestazioni professionali, maturati alla data del 31 dicembre 2012, a fronte dei quali non sussistono residui passivi anche perenti. Per il pagamento delle somme in questione, relative ai debiti pregressi, il decreto-legge n. 35 del 2013 ha messo a disposizione – per l'intero comparto statale – la cifra complessiva di 500 milioni di euro per il 2013 che è stata ripartita tra i diversi Ministeri. In particolare, al Ministero delle politiche agricole, per il pagamento dei predetti debiti pregressi è stata assegnata la somma di 32,8 milioni di euro, ai quali si sono aggiunti circa 0,7 milioni provenienti da rimodulazioni di spesa del medesimo Ministero.
  Nel 2013 si registra un aumento degli stanziamenti definitivi di competenza (+ 2,2 per cento) e degli impegni (+ 2,7 per cento) rispetto all'anno 2012. Di questi, circa il 98,7 per cento risulta impegnato (1.524,8 milioni di euro) al termine dell'esercizio finanziario. Il pagato del Ministero ammonta a circa 1428 milioni di euro, in diminuzione rispetto all'anno 2012 (in cui i pagamenti ammontano a 1.547,1 milioni). Ciò è da riconnettersi anche allo smaltimento del residui, che nell'esercizio 2013 ha mostrato difficoltà. Come evidenziato dalla Corte dei Conti, si registra nell'anno 2013 un consistente decremento dei pagamenti in conto residui (-47,3 per cento rispetto al 2012).
  Nello specifico, al termine dell'esercizio 2013, i residui ammontano a 353,3 milioni di euro (dei quali 235 milioni sono di nuova formazione e 118,3 milioni di euro sono provenienti da esercizi precedenti). Rispetto all'anno 2012, il totale dei residui finali registra un aumento del 22,2 per cento (nell'anno 2012, i residui finali erano pari a 289,2 milioni di euro). In particolare, aumentano sia i residui di nuova formazione (+17,5 per cento); sia i residui provenienti da esercizi precedenti (+ 33,3 per cento). Peraltro, dall'analisi nella Nota integrativa al Rendiconto generale dello Stato per il 2013 risulta che una quota parte dei residui di nuova formazione (pari a 36,9 milioni di euro) è costituita da quelle somme relative a residui passivi perenti reiscritti in conto competenza (cioè a somme cadute in perenzione dal punto di vista amministrativo, ma reiscritte in bilancio perché comunque dovute dal punto di vista giuridico) che al termine dell'esercizio sono rimaste impagate.
  Si consideri, infine, che l'aumento complessivo dei residui riguarda comunque quelli propri o formali (cioè le somme che sono state comunque impegnate ma non ancora pagate al termine dell'esercizio) e non i residui impropri, o di stanziamento (cioè le somme né impegnate, né pagate al termine dell'esercizio finanziario). Quest'ultima tipologia di residui si riduce considerevolmente, di circa il 66 per cento rispetto all'anno 2012.
  Per ciò che attiene all'analisi dello stato di previsione della spesa del Ministero delle politiche agricole per centri di responsabilità (CDR), si ricorda che la ridefinizione dei programmi di spesa ha consentito Pag. 175di assicurare il rispetto e la coerenza, a partire dal 2013, della struttura dello stato di previsione della spesa con l'assetto organizzativo del Ministero, conciliandosi con il modello delineato dalla riforma contabile. La realizzazione di ciascun programma di spesa, come indicano le Note integrative al Rendiconto generale dello Stato 2013, è pertanto stata affidata ad un unico centro di responsabilità amministrativa.
  Rinvia invece alla documentazione in distribuzione per i dati relativi agli stanziamenti definitivi di spesa, gli impegni ed i residui totali distinti per centri di responsabilità, come risultanti dal Rendiconto generale dello Stato 2013, per titolo (spese correnti e spese in conto capitale) e categorie di spesa (redditi da lavoro dipendente, consumi intermedi e investimenti fissi lordi e trasferimenti).
  Sottolinea in ogni caso che il 69,7 per cento delle spese (stanziamenti definitivi di competenza), pari a 1.077,5 milioni di euro, è di natura corrente. Essa risulta in aumento rispetto all'anno 2012 (in cui le spese di natura corrente sono state pari a 949,4 milioni di euro).
  Gli stanziamenti definitivi di competenza in conto capitale risultano invece pari a 468 milioni di euro, in diminuzione rispetto all'anno 2012 (in cui risultavano pari a 561,7 milioni di euro).
  Nell'ambito delle spese correnti, procedendo ad un esame delle diverse categorie di spesa, le spese di personale (cioè gli stanziamenti per redditi da lavoro dipendente) ne costituiscono la parte preponderante, pari a 531,4 milioni di euro. La Corte dei conti evidenzia che tali spese, considerate al netto delle imposte pagate sulla produzione (pari a 28,9 milioni di euro), ammontano a 502,5 milioni di euro e sono in diminuzione rispetto all'esercizio 2012 (in cui erano pari a 504,6).
  Gli stanziamenti di spesa per consumi intermedi, pari a 83,6 milioni euro nel 2013 risultano invece in aumento rispetto all'esercizio precedente (in cui erano pari a 63,6 per cento).
  Infine, nel 2013 gli stanziamenti per trasferimenti correnti ad Amministrazioni pubbliche – sono passati da 294,1 milioni di euro nel 2012 a 147,6 milioni di euro riducendosi di circa la metà, mentre quelli relativi ai contributi agli investimenti alle Amministrazioni pubbliche sono aumentati del 6,2 per cento, passando da 88,2 milioni di euro a 93,8 milioni di euro. Il totale delle due categorie incide sulla spesa totale del Ministero per il 15,6 per cento. Tale dato è evidenziato dalla Corte dei Conti, nell'ambito dell'analisi dei trasferimenti agli enti strumentali e delle riduzioni lineari a tali categorie di spesa operate da diversi provvedimenti di finanza pubblica.
  Quanto all'analisi della spesa per missioni e programmi, segnala che per il Ministero agricolo la missione che assorbe la gran parte delle risorse rispetto al totale degli stanziamenti del Ministero risulta la 9 «Agricoltura, politiche agroalimentari e pesca», per il 64,7 per cento.
  La Missione 9 (che è numerata Missione 1 nello stato di previsione del Ministero) è una missione «condivisa» tra Ministero delle politiche agricole alimentari, che ne gestisce la gran parte dei programmi di spesa ad essa sottesi, e forestali e il Ministero dell'economia e finanze. In particolare, i seguenti tre programmi di spesa dei quattro di cui è composta sono iscritti nello stato di previsione del Ministero delle politiche agricole: programma 9.2 (rinumerato programma 1.2) «Politiche europee ed internazionali e dello sviluppo rurale», che assorbe il 30,3 per cento della dotazione finanziaria del Ministero; programma 9.5 (rinumerato programma 1.4) «Vigilanza, prevenzione e repressione delle frodi nel settore agricolo, agroalimentare, agroindustriale e forestale», che assorbe il 3,1 per cento della dotazione finanziaria; programma 9.6 (rinumerato programma 1.5) «Politiche competitive, della qualità agroalimentare, della pesca, che assorbe il 31,2 per cento della dotazione finanziaria dell'intero Ministero. È invece iscritto nello stato di previsione del Ministero dell'economia e finanze il programma 9.3 «sostegno al settore agricolo».Pag. 176
  Da segnalare anche il programma di spesa 18.7 «Tutela e conservazione della fauna e della flora e salvaguardia della biodiversità» (2.1), nell'ambito della Missione 2, Sviluppo sostenibile e tutela del territorio e dell'ambiente, che assorbe il 13,7 per cento del totale degli stanziamenti definitivi del Ministero; il programma 7.6 «Sicurezza pubblica in ambito rurale e montano» (3.1), nell'ambito della Missione 3,Ordine pubblico e sicurezza, che assorbe il 10,8 per cento del totale degli stanziamenti definitivi; il programma 4.1 «Interventi per soccorsi» (8.1), nell'ambito della Missione 8, Soccorso civile, che assorbe il 9,3 per cento del totale degli stanziamenti definitivi.
  Si sofferma quindi sui tagli di bilancio che hanno interessato il Ministero con particolare riferimento alle riduzioni di spesa sugli enti vigilati e alle considerazioni svolte dalla Corte dei conti. In particolare, il nuovo regolamento di organizzazione del Ministero ha comportato una rideterminazione della dotazione organica, la quale, seppure incrementata nel 2012 del contingente di personale proveniente dalla soppressa Agenzia per lo sviluppo del settore ippico (ASSI) ha portato ad una riduzione dei posti di funzione dirigenziale, evidenziata anche nella Nota integrativa al rendiconto generale dello Stato. Inoltre, il processo di riordino ha visto coinvolti anche gli enti strumentali e le società partecipate o vigilate dal Ministero, con una riduzione, nel 2013, del numero degli enti vigilati che da 9 sono passati a 6, di cui uno in liquidazione (l'Ente per lo sviluppo dell'irrigazione e la trasformazione fondiaria in Puglia e Lucania).
  Per concludere la disamina del rendiconto 2013, richiama le ulteriori questioni segnalate dalla Corte dei conti con riferimento al regime delle quote latte e alle criticità gestionali relative al recupero del prelievi supplementari dovuti dagli allevatori, oggetto di una messa in mora dell'Italia inviata dalla Commissione europea il 20 giugno scorso.
  Al riguardo, ricorda che, a norma dell'articolo 78 del regolamento (CE) n. 1234/2007, il complesso del debito dovuto dall'Italia a titolo di prelievo supplementare è stato detratto dalla Commissione europea dagli anticipi mensili assegnati all'Italia in attuazione della Politica agricola comune (PAC). Ciò ha inciso sulla capacità dell'Italia di far fronte ai pagamenti degli aiuti dell'Unione in favore degli agricoltori, originando corrispondenti anticipazioni da parte della Tesoreria statale per mettere a disposizione degli aventi diritto le risorse dovute. Le anticipazioni – come evidenzia la Corte dei Conti – si sono infatti rese necessarie per ottemperare alle norme comunitarie che impongono agli Stati membri di mettere tempestivamente a disposizione degli aventi diritto le risorse per realizzare gli interventi della PAC. Secondo la Corte dei Conti, questo modo di procedere finisce per mantenere sommerso un debito, che andrebbe invece ricondotto al bilancio statale, in considerazione della pericolosità finanziaria delle ingenti anticipazioni di tesoreria, a meno che non vengano intraprese forti e decise iniziative di recupero presso i produttori eccedentari. Al riguardo, auspica che per il futuro si possa determinare maggiore trasparenza su questi aspetti finanziari.
  Passando all'esame del disegno di legge per l'assestamento del bilancio per l'anno 2014, ricorda che la dotazione di competenza dello stato di previsione della spesa del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali per l'anno in corso, approvato con la legge di bilancio, reca complessivi 1.269 milioni di euro. Gli stanziamenti assestati di competenza relativi al medesimo Ministero ammontano a 1.297,1 milioni di euro con una variazione in aumento di 28,1 milioni di euro rispetto alla dotazione di competenza iniziale (+2,2 per cento). Resta invece fermo il peso percentuale di tale dotazione rispetto al bilancio statale (0,2 per cento). Gli stanziamenti di cassa iscritti a legge di bilancio ammontano invece a 1.290,4 milioni di euro e quelli assestati ammontano a 1.405,9 milioni (+ 115,5 milioni). I residui presunti vengono allineati a quelli risultanti dal rendiconto generale dello Stato al 31 dicembre 2013, tenuto conto delle eventuali variazioni compensative intervenute Pag. 177nel conto dei residui medesimi in relazione all'attuazione di particolari disposizioni legislative. I residui pertanto passano dagli iniziali 184,1 milioni di euro a 353,3 milioni di euro (+169,2 milioni).
  Le variazioni alle previsioni iniziali di spesa sono riconducibili a due ordini di fattori. Il primo riguarda tutte le variazioni introdotte in bilancio in forza di atti amministrativi nel periodo gennaio-maggio 2014. Le variazioni per atto amministrativo sono determinate dall'applicazione di nuovi provvedimenti legislativi intervenuti successivamente all'approvazione del bilancio (per i quali il Ministro dell'economia è autorizzato ad apportare, con proprio decreto, le conseguenti variazioni al bilancio), oppure dall'applicazione di procedure previste dalla normativa contabile. Il secondo si riferisce alle variazioni proposte con il disegno di legge di assestamento in esame. Le variazioni interessano le unità di voto approvate dal Parlamento con la legge di bilancio e si collocano sui capitoli in cui sono state ripartite le unità medesime.
  Per ciò che concerne le variazioni per atto amministrativo, esse sono pari complessivamente a 16,6 milioni di euro sia in termini di competenza sia in termini di cassa. Le variazioni per atto amministrativo registrate dal disegno di legge di assestamento sono quelle intervenute fino alla data del 31 maggio 2014. Dunque, il disegno di legge di assestamento in esame ancora non contabilizza gli effetti – cioè le variazioni per atto amministrativo – determinati dai decreti-legge n. 66 e n. 91 del 2014, entrambi successivi a tale data.
  Le proposte di variazioni avanzate con il disegno di legge di assestamento sono pari complessivamente a 11,5 milioni in termini di competenza, a 98,9 milioni in termini di cassa e a 169,2 milioni in termini di residui. In particolare, secondo quanto emerge dalla Nota illustrativa, le variazioni alla competenza e alla cassa sono connesse alle esigenze emerse dall'effettivo svolgimento della gestione, tenuto altresì conto della situazione della finanza pubblica, mentre le modifiche alle autorizzazioni di cassa sono dovute alla necessità di assestare le autorizzazioni stesse in relazione sia alla maggiore consistenza dei residui, sia alle variazioni proposte per la competenza, tenuto conto, peraltro, delle concrete capacità operative dell'Amministrazione.
  Procedendo ad una più approfondita analisi delle variazioni proposte dal disegno di legge, rinvia alla documentazione in distribuzione, segnalando che il programma di spesa che subisce la maggiore variazione in aumento della spesa (+5,5 milioni di euro in conto competenza) è il Programma «Politiche competitive, della qualità agroalimentare, della pesca, dell'ippica e mezzi tecnici di produzione» (1.5) all'interno della Missione Agricoltura, politiche agroalimentari e pesca. In particolare, il capitolo di spesa n. 2081, relativo ad enti ed istituti di ricerca e nello specifico il piano di gestione 2 di tale capitolo, sul quale è iscritto il contributo straordinario all'Istituto nazionale di economia agraria (INEA), subisce un incremento di 5,3 milioni di euro. La dotazione di tale capitolo passa dunque da una previsione iniziale di 5 milioni di euro circa ad una assestata di 10,3 milioni di euro per il 2014. In nota al relativo capitolo risulta che la variazione viene apportata per far fronte «a indifferibili esigenze di natura obbligatoria». Nell'ambito dello stesso programma, si registra inoltre la variazione in aumento, pari a 0,18 milioni di euro circa sul capitolo 1968 relativo alle somme da corrispondere al commissario ad acta nominato per le materie attribuite alla competenza del Ministero. La nota a tale capitolo afferma che la variazione che si apporta con il disegno di legge di assestamento è finalizzata ad erogare il compenso al commissario ad acta e ai consulenti giuridici ex Agensud. Nell'ambito della stessa Missione, il programma di spesa «Politiche europee ed internazionali e dello sviluppo rurale» (1.2) subisce un incremento dello stanziamento di competenza di circa 1,6 milioni di euro. All'interno di tale programma, si segnala il capitolo 7455, che viene istituito con uno stanziamento di 1,6 milioni di euro per pagare i consorzi di bonifica per i lavori di Pag. 178completamento, ammodernamento e realizzazione di impianti di provvista delle risorse idriche. Ulteriore variazione in aumento – pari a 3,2 milioni di euro – concerne il programma di spesa Fondi da assegnare (6.1) nell'ambito della Missione Fondi da ripartire (6): l'incremento è integralmente ascritto al capitolo n. 2305, relativo al Fondo unico di amministrazione. La dotazione di tale capitolo passa dunque da una previsione iniziale di 1,7 milioni di euro circa ad una assestata di 4,9 milioni di euro per il 2014. La nota al capitolo afferma che la variazione si apporta per assegnare al Fondo unico la quota variabile prevista dalle disposizioni in materia, contenute nell'articolo 31 del contratto collettivo nazionale di lavoro.
  Si riserva infine di formulare le sue proposte conclusive sui disegni di legge in esame all'esito del dibattito.

  Luca SANI (PD), presidente, dopo aver dato atto della partecipazione all'odierna seduta dei deputati Massimiliano Bernini e Oliverio, rinvia ad altra seduta il seguito dell'esame, ricordando che la Commissione Bilancio ha segnalato l'esigenza di acquisire le pronunce delle Commissioni di settore entro il prossimo 29 luglio.

  La seduta termina alle 14.30.

COMITATO RISTRETTO

  Giovedì 24 luglio 2014.

Norme per la valorizzazione dei prodotti agricoli e alimentari provenienti da filiera corta a chilometro zero e di qualità.
C. 77 Realacci, C. 1052 Caon e C. 1223 Gallinella.

  Il Comitato ristretto si è riunito dalle 14.30 alle 14.40.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 14.40 alle 14.45.