CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 23 luglio 2014
277.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Lavoro pubblico e privato (XI)
COMUNICATO
BOZZA NON CORRETTA
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SEDE REFERENTE

  Mercoledì 23 luglio 2014. — Presidenza del vicepresidente Renata POLVERINI. – Interviene il sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali Franca Biondelli.

  La seduta comincia alle 14.30.

Disposizioni in materia di cumulabilità dei trattamenti pensionistici di reversibilità.
C. 168 Bobba, C. 228 Fedriga, C. 1066 Rostellato, C. 2330 Tinagli.

(Seguito dell'esame e rinvio – Nomina di un Comitato ristretto).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 17 luglio 2014.

  Renata POLVERINI, presidente, ricorda che nella precedente seduta si era convenuto di rinviare l'esame del provvedimento alla giornata odierna al fine di concedere al Governo la possibilità di svolgere un ulteriore approfondimento sulla materia, nell'ottica di verificare quali fossero i margini, anche di tipo finanziario, per una prosecuzione positiva dell'iter.
  Chiede pertanto al rappresentante del Governo se può manifestare il proprio orientamento al riguardo.

  Il sottosegretario Franca BIONDELLI ricorda, in via preliminare, che il Governo è costantemente impegnato nella individuazione di risorse al fine di finanziare importanti misure sia in materia di previdenza sia in materia di sostegno al reddito. Ricorda, peraltro, che, in tema di esodati, la recente collaborazione tra il Governo e la XI Commissione in sede parlamentare ha portato all'approvazione di un provvedimento che reca una sesta salvaguardia, in vista della tutela di altre 32 mila persone, mentre sul versante degli ammortizzatori sociali, è costante l'impegno dell'Esecutivo in vista di una completa copertura delle esigenze relative alla cassa integrazione in deroga per il 2014.
  Quanto ai provvedimenti in esame, osserva che, dalle stime fornite dall'INPS in ordine all'articolo 1 della proposta di legge n. 168, nel 2014 risulterebbero 447.700 persone beneficiarie, con un onere di spesa pari a 1.381 milioni di euro, mentre nel 2023 i beneficiari sarebbero addirittura 535.000, con un onere di spesa pari a 1.971 milioni di euro. Per quanto attiene all'articolo 2 della medesima proposta, ritiene che non si possa che prendere atto che esso, nell'introdurre un regime fiscale di favore per i percettori di trattamenti di reversibilità, presenta oneri allo stato non quantificati né coperti.
  Ritiene opportuno, quindi, che, a fronte di oneri così rilevanti, la Commissione svolga un'attenta riflessione, anche nell'ambito di un Comitato ristretto appositamente costituito, al fine di verificare ipotesi alternative che consentano di attenuare l'onerosità degli interventi.

  Anna GIACOBBE (PD), relatore, evidenzia che i dati testé richiamati dal rappresentante del Governo, peraltro già noti alla Commissione, hanno carattere aggregato ed indicano una significativa onerosità degli interventi valutati nel loro complesso. Da tale punto di vista più generale, ritiene che spetti al Governo indicare, già nell'ambito della prossima sessione di bilancio, quali scelte di sistema intenda intraprendere in materia pensionistica, valutando con attenzione le questioni che giudica prioritarie. Giudica opportuno, tuttavia, che la Commissione mantenga aperta una sede di confronto sull'argomento dei trattamenti di reversibilità, nell'ambito di un Comitato ristretto da costituire appositamente, al fine di valutare se sia possibile ipotizzare interventi di carattere più specifico, quali ad esempio quelli connessi agli effetti fiscali, per il genitore superstite, dell'attribuzione dei trattamenti ai figli a carico. Al riguardo, sarebbe utile che il Governo, nell'ambito di una proficua collaborazione, fornisca dati finanziari che scendano nel dettaglio delle specifiche fattispecie, al fine di mettere la Commissione nelle condizioni di valutare i propri margini di manovra in vista dell'elaborazione di interventi più puntuali.

  Gessica ROSTELLATO (M5S), nel giudicare poco utili i dati testé forniti dal rappresentante del Governo, dal momento che fanno riferimento alle ipotesi di cumulo più onerose, condivide la proposta di costituire un Comitato ristretto sull'argomento, al fine di valutare soluzioni alternative che consentano di giungere ad una riduzione dei costi di specifici interventi. Auspica che in quella sede il Governo possa fornire dati più puntuali, distinti per fattispecie, consentendo alla Commissione di diversificare le ipotesi di intervento.

  Il sottosegretario Franca BIONDELLI, dichiarandosi disponibile a collaborare con la Commissione per una proficua prosecuzione dell’iter, anche attraverso la comunicazione da parte dei competenti istituti tecnici di dati disaggregati, fa presente, su un piano più generale, che sarà sua cura rappresentare al Ministro l'esigenza prospettata dalla Commissione di definire un'agenda in materia previdenziale, nell'ambito della quale sia possibile indicare le diverse priorità.

  Renata POLVERINI, presidente, propone pertanto di nominare – secondo quanto prospettato dal relatore – un Comitato ristretto per il seguito dell'istruttoria legislativa sul provvedimento in titolo.

  La Commissione delibera di nominare un Comitato ristretto, riservandosi la presidenza di indicarne i componenti sulla base della designazione dei gruppi.

  Renata POLVERINI, presidente, auspicando che l'impegno del Governo sul tema delle pensioni possa condurre a risultati concreti, rinvia il seguito dell'esame del provvedimento ad altra seduta.

Disciplina del rapporto di lavoro tra i membri del Parlamento e i loro collaboratori.
C. 1105 Gnecchi.

(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 17 luglio 2014.

  Renata POLVERINI, presidente, ricorda che nella precedente seduta il relatore ha svolto un intervento introduttivo sul provvedimento in esame e che il gruppo M5S ha preannunciato la presentazione di una propria proposta di legge in materia.

  Monica GREGORI (PD), relatore, nell'auspicare che gli altri gruppi possano ampliare quanto prima l'ambito della discussione attraverso la presentazione di proprie proposte di legge, preannuncia la sua intenzione di proporre la costituzione di un Comitato ristretto ed avviare un ciclo di audizioni informali, le cui modalità di svolgimento potranno essere definite puntualmente nelle prossime riunioni dell'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi.

  Marco BALDASSARRE (M5S), nel far presente che il proprio gruppo ha provveduto a presentare una proposta di legge nella giornata di ieri, ne auspica una sollecita assegnazione alla XI Commissione, in vista dell'abbinamento al provvedimento in esame.

  Renata POLVERINI, presidente, assicura che, una volta che la preannunciata proposta di legge del gruppo M5S sarà assegnata alla XI Commissione, si potrà decidere in ordine all'abbinamento al provvedimento in esame. Rileva, in ogni caso, che, considerata l'imminente sospensione dei lavori parlamentari per la pausa estiva, verosimilmente l'esame potrà proseguire nel mese di settembre
  Nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 14.45.

SEDE CONSULTIVA

  Mercoledì 23 luglio 2014. — Presidenza del vicepresidente Renata POLVERINI.

  La seduta comincia alle 14.45.

Rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2013.
C. 2541 Governo.

Disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato e dei bilanci delle Amministrazioni autonome per l'anno finanziario 2014.
C. 2542 Governo.

Tabella n. 2: Stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze (limitatamente alle parti di competenza).
Tabella n. 4: Stato di previsione del Ministero del lavoro e delle politiche sociali (limitatamente alle parti di competenza).
(Parere alla V Commissione).
(Esame congiunto e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame congiunto dei provvedimenti in titolo.

  Renata POLVERINI, presidente, fa presente che la Commissione inizia, nella seduta odierna, l'esame congiunto, ai sensi dell'articolo 119, comma 8, del Regolamento, del disegno di legge recante rendiconto generale dello Stato per l'anno finanziario 2013 e del disegno di legge recante disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato e dei bilanci delle Amministrazioni autonome per l'anno finanziario 2014, per le parti di competenza. Ricorda, quindi, che l'esame dei provvedimenti si conclude con una relazione alla V Commissione e con la nomina di un relatore incaricato di riferire alla medesima Commissione.
  In proposito, comunica che oggi avrà luogo la relazione introduttiva e si avvierà il dibattito sui provvedimenti in titolo, mentre il seguito dell'esame avrà luogo nella seduta già prevista per domani.
  Avverte che il termine per la presentazione di eventuali emendamenti al disegno di legge recante l'assestamento sarà fissato per le ore 9 di domani, giovedì 24 luglio.

  La Commissione prende atto.

  Antonella INCERTI (PD), relatore, osserva che il rendiconto generale dello Stato, disciplinato dagli articoli da 35 a 38 della legge di contabilità e finanza pubblica, è lo strumento attraverso il quale il Governo, alla chiusura del ciclo di gestione della finanza pubblica, adempie all'obbligo, previsto dall'articolo 81, quarto comma, della Costituzione, di rendere conto al Parlamento dei risultati della gestione finanziaria. Fa notare che il rendiconto è costituito da due distinte parti: il conto del bilancio, che espone le risultanze della gestione delle entrate e delle spese, e il conto generale del patrimonio, che espone le attività e le passività finanziarie e patrimoniali e le relative variazioni. Il disegno di legge di approvazione del rendiconto si compone da un articolato che, con distinte disposizioni, reca l'approvazione delle risultanze del conto del bilancio, del conto generale del patrimonio, nonché dei conti consuntivi di alcune amministrazioni e aziende autonome. Con una disposizione di carattere generale, l'articolo 10 stabilisce l'approvazione del rendiconto dello Stato e di quelli delle amministrazioni e delle aziende autonome nelle risultanze contenute nei precedenti articoli del provvedimento. Al rendiconto è allegata una nota preliminare generale, nonché una nota integrativa per ciascuna amministrazione, che dà conto dei risultati conseguiti e del grado di realizzazione degli obiettivi individuati in sede di bilancio preventivo.
  Con specifico riferimento al disegno di legge relativo al rendiconto per l'anno 2013, occorre considerare che gli interventi di competenza della Commissione sono essenzialmente riferibili a stanziamenti recati dalla Tabella n. 4, relativa allo stato di previsione del Ministero del lavoro e delle politiche sociali. Evidenzia che nel 2013 tale Ministero ha gestito risorse pari a circa 111,7 miliardi di euro, di cui 75,7 miliardi di euro, pari a circa il 68 per cento del totale, destinati alla missione di spesa relativa alle politiche previdenziali, 26,8 miliardi di euro, pari a circa il 24 per cento, destinati alla missione «Diritti sociali, politiche sociali e famiglia» e 9,1 miliardi di euro, pari a circa l'8 per cento del totale, alla missione «Politiche per il lavoro». Alle altre tre missioni di competenza del Ministero («Immigrazione, accoglienza e garanzia dei diritti», «Servizi istituzionali e generali delle amministrazioni pubbliche» e «Fondi da ripartire») sono destinate risorse pari a circa lo 0,115 per cento del totale. Fa presente che agli stanziamenti inizialmente previsti, pari a poco meno di 110 miliardi di euro, sono state apportate in corso di esercizio variazioni in aumento per circa 1,8 miliardi di euro, in minima parte derivanti dalle previsioni della legge di assestamento per il 2013. Le variazioni hanno incrementato soprattutto le missioni «Immigrazione, accoglienza e garanzia dei diritti» e «Politiche per il lavoro». Relativamente a tale ultima missione, le variazioni hanno riguardato in particolar modo il capitolo 2230, relativo al Fondo sociale per occupazione e formazione. Per quanto attiene alla missione «Immigrazione, accoglienza e garanzia dei diritti» le variazioni attengono a profili non di competenza della Commissione e riguardano principalmente il Fondo nazionale per le politiche migratorie e il fondo nazionale per l'accoglienza dei minori stranieri non accompagnati. Fa notare che le spese di parte corrente sono assolutamente predominanti e ammontano a circa 111,66 miliardi di euro, mentre alle spese in conto capitale sono stati destinati circa 26 milioni di euro. Come evidenziato dalla Corte dei conti nella sua relazione sul rendiconto, gli stanziamenti definitivi di competenza segnano un incremento del 13 per cento rispetto al 2012, riferibile in particolare all'aumento della spesa per le missioni relative alle politiche previdenziali e alle politiche per il lavoro. Per quest'ultima missione gli stanziamenti definitivi di competenza si incrementano del 66 per cento rispetto al 2012, soprattutto in ragione del forte incremento delle dotazioni del Fondo sociale per occupazione e formazione, destinate principalmente al finanziamento degli ammortizzatori in deroga, delle misure in materia di formazione e apprendistato e di contratti di solidarietà. Nel complesso, si osserva un tendenziale incremento degli stanziamenti di pertinenza del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, che fa segnare un aumento della loro incidenza sia in valore assoluto sia in termini relativi. Lo stato di previsione del Ministero del lavoro e delle politiche sociali al termine dell'esercizio finanziario 2013 assorbe, infatti, il 19,2 per cento degli stanziamenti di competenza del bilancio dello Stato, a fronte del 15,8 per cento registrato dal rendiconto per il 2011. Il trend di crescita è confermato anche dal disegno di legge di assestamento per il 2014, nel quale tale percentuale sale al 19,8 per cento. Sotto il profilo economico le spese sono per la quasi totalità riferibili a trasferimenti di parte corrente, quasi integralmente destinati ad altre amministrazioni pubbliche. Per quanto attiene all'andamento della gestione di competenza, fa presente che, a fronte di una massa impegnabile di poco meno di 111,7 miliardi di euro, i pagamenti ammontano a circa 101,2 miliardi di euro, con la creazione di residui di nuova formazione, rimasti da pagare, per poco meno di 10,4 miliardi. Con riferimento alla gestione di cassa, osserva che le previsioni definitive sono pari a circa 113,6 miliardi di euro, a fronte dei quali le somme pagate ammontano a circa 109,8 miliardi di euro, con economie per circa 3,7 miliardi di euro, di cui 0,12 miliardi riferibili alla gestione di competenza.
  Per quanto concerne la gestione dei residui passivi, ritiene meriti di essere segnalato il fatto che si registra una flessione dell'8,2 per cento dei residui finali, che passano dai 14,5 miliardi di euro del rendiconto per il 2012 ai 13,3 miliardi del 2013. Per quanto attiene ai residui passivi, si amplia, tuttavia, la quota dei residui di stanziamento che sale dai 155 milioni del 2012 ai 791 milioni del 2013. Tali residui sono da riferire per oltre 787 milioni di euro alla missione «Politiche per il lavoro» e, in particolare, al capitolo 2230 relativo al Fondo sociale per occupazione e formazione, con specifico riferimento ai piani gestionali relativi agli ammortizzatori in deroga (438,8 milioni), all'obbligo formativo e apprendistato (245,1 milioni) e ai contratti di solidarietà (38,8 milioni). I residui perenti di parte corrente sono aumentati del 9 per cento rispetto al precedente esercizio, mentre quelli di parte capitale hanno subito un calo del 19 per cento. Le perenzioni riferite alle risorse di parte corrente ammontano a circa 6,9 miliardi di euro, mentre per le spese in conto capitale si tratta di circa 350 milioni di euro. Le somme reiscritte ammontano a circa 208 milioni di euro, dei quali circa 200 riferibili a spese di parte corrente, a fronte di richieste dell'Amministrazione pari a circa 1,9 miliardi di euro. Nel complesso, fa notare che i capitoli con ricorrenti e rilevanti economie, sia in conto competenza che in conto residui, sono presenti nella missione «Diritti sociali, politiche sociali e famiglia», nella missione «Politiche previdenziali» e nella missione «Politiche per il lavoro». Sul punto ritiene possa essere utile – al di fuori dell'esame del rendiconto – approfondire le ragioni del formarsi di tali economie, specialmente quando interessino programmi relativi a interventi di carattere previdenziale. Un esempio abbastanza significativo in proposito è rappresentato dalle risorse stanziate nell'ambito del capitolo n. 4354 per il pensionamento anticipato dei lavoratori impiegati n attività usuranti.
  Per quanto attiene agli stanziamenti afferenti a materie di competenza della Commissione lavoro presenti nell'ambito della Tabella n. 2, relativa alla stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze, rileva in particolare gli stanziamenti relativi alle missioni «Diritti sociali, politiche sociali e famiglia», «Politiche previdenziali» e «Politiche per il lavoro». Ulteriori stanziamenti di interesse della Commissione rientrano poi nel programma «Fondi da assegnare» della missione «Fondi da ripartire».
  Passando al disegno di legge recante l'assestamento del bilancio di previsione per l'anno finanziario 2014, ricorda preliminarmente che il provvedimento ha la finalità di aggiornare le dotazioni di competenza e di cassa degli stati di previsione dell'entrata e della spesa, anche al fine di tenere conto della consistenza dei residui accertata in sede di rendiconto dell'esercizio precedente. L'articolato vero e proprio del disegno di legge in esame consiste di tre articoli.
  Segnala l'articolo 1, che rappresenta la disposizione cardine del provvedimento dispone l'approvazione della variazioni agli stati di previsione dell'entrata, dei Ministeri e ai bilanci delle Amministrazioni autonome, che sono poi dettagliati nelle tabelle annesse al provvedimento. Evidenzia che l'articolo 2 reca puntuali variazioni riferite allo stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze, in materia di emissione di titoli pubblici, anche in relazione a quanto disposto dal decreto-legge n. 66 del 2014, e in materia di Fondo di riserva per l'integrazione delle autorizzazioni di cassa, mentre l'articolo 3 reca una disposizione contabile riferita al riparto, con appositi decreti ministeriali, delle somme stanziate dall'articolo 5, comma 3, del decreto-legge n. 104 del 2013, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 128 del 2013, per il finanziamento di un concorso per la realizzazione di progetti didattici nei musei, nei siti di interesse archeologico, storico e culturale o nelle istituzioni culturali e scientifiche.
  Quanto ai profili di competenza della Commissione, ritiene che assuma prevalentemente rilievo il contenuto della Tabella n. 4, che reca lo stato di previsione del Ministero del lavoro e delle politiche sociali. In proposito, ritiene utile considerare che sul versante della spesa in conto competenza le previsioni iniziali per l'anno 2014 ammontano a circa 116,94 miliardi di euro, dei quali la stragrande maggioranza (circa 116,93 miliardi di euro) è riferibile a spesa di parte corrente e una minima parte, circa 16 milioni di euro riferibile a spesa in conto capitale. Le previsioni in termini di cassa sono sostanzialmente equivalenti, collocandosi ad un livello leggermente superiore sia per la spesa di parte corrente che per quella in conto capitale. Per quanto attiene ai residui, la loro consistenza presunta al 1o gennaio 2014 era pari a 13 miliardi di euro, 12,992 dei quali riferibili a spese di parte corrente e 7,3 milioni di euro di euro ascrivibili ad interventi in conto capitale. Per effetto di questi dati, la massa di risorse impegnabile nel 2014 ammontava complessivamente a circa 129,94 miliardi di euro, mentre quella spendibile ammontava a poco più di 129,95 miliardi di euro. Per quanto riguarda le variazioni riportate nella Tabella n. 4, occorre – come di consueto – distinguere le proposte di variazione, in termini di competenza e di cassa, recate dal disegno di legge di assestamento, che devono essere oggetto di approvazione da parte del Parlamento, da quelle, riportate per finalità essenzialmente informative, relative all'evoluzione, in termini di competenza e di cassa, delle singole dotazioni di bilancio, per effetto delle variazioni apportate mediante atti amministrativi nel periodo dal 1o gennaio fino al 31 maggio, nonché delle variazioni che si registrano nella consistenza dei residui, in linea con le risultanze definitive esposte nel rendiconto dell'esercizio. Con riferimento alle variazioni riferibili ad atti amministrativi, fa notare che esse ammontano, per l'esercizio 2014, a circa 198,2 milioni di euro in termini di competenza e a 467,736 milioni di euro in termini di cassa. Le variazioni hanno tutte pari importo in termini di competenza e di cassa, ad eccezione dell'integrazione della dotazione di cassa del fondo per il riparto del 5 per mille dell'Irpef, pari a 269,5 milioni di euro. Per quanto riguarda le altre variazioni, la stragrande maggioranza delle modifiche (167,5 milioni di euro) consegue alla riassegnazione alla spesa di somme affluite in entrata, mentre circa 28 milioni di euro sono riferibili all'attuazione di specifiche disposizioni di legge. Per quanto attiene alle variazioni proposte dal disegno di legge in esame, osserva che esse ammontano complessivamente a 139,07 milioni di euro in termini di competenza, a 1,16 miliardi di euro in termini di cassa e a 602,9 milioni di euro in termini di residui passivi. In particolare, le variazioni in termini di competenza sono quasi esclusivamente riconducibili alle spese correnti, per le quali si propone un incremento di 139,038 milioni di euro. Le variazioni proposte alle spese in conto capitale ammontano a 36.000 euro. La variazione più significativa, pari a 115,1 milioni di euro, anche in termini di cassa, riguarda il capitolo 4331, relativo al finanziamento degli istituti di patronato e di assistenza sociale. La variazione ha carattere tecnico, essendo volta ad adeguare lo stanziamento del capitolo all'ammontare dei contributi effettivamente versati. Per quanto attiene alle variazioni proposte con riferimento alle dotazioni di cassa, fa presente che esse si riferiscono essenzialmente alle spese correnti, per le quali si propongono variazioni complessive per 1,161 miliardi euro, mentre le variazioni proposte per le spese in conto capitale ammontano a poco più di 3 milioni di euro. Al di là delle variazioni anche in termini di competenza, già richiamate, la variazione principale riguarda il Fondo sociale per occupazione e formazione, per il quale si propone un'integrazione di cassa di oltre 700 milioni di euro, mentre oltre 279 milioni di euro sono riconducibili a variazioni proposte per la missione «Diritti sociali, politiche sociali e famiglia». La nota integrativa segnala, al riguardo, che le variazioni proposte sono dovute alla necessità di assestare le autorizzazioni di cassa sia alla nuova consistenza dei residui, sia alle variazioni proposte per la competenza, tenuto conto delle concrete capacità operative dell'Amministrazione. Per i residui, fa notare che la variazione complessiva di 602,91 milioni di euro deriva da un incremento dei residui di parte corrente, pari a circa 603,01 milioni di euro e da una riduzione dei residui in conto capitale di 104.000 euro, entrambi conseguenti – come già segnalato – all'esigenza di adeguare i residui presunti a quelli risultanti in sede di rendiconto per l'anno 2013. Complessivamente, le modifiche adottate in via amministrativa e quelle proposte dal disegno di legge ammontano a 337,28 milioni di euro in termini di competenza, a 1,63 miliardi di euro in termini di cassa e a 602,91 milioni di euro in termini di residui passivi, essenzialmente per effetto delle variazioni delle spese correnti. Per effetto di tali modifiche, le previsioni per il bilancio 2014 si assestano, per le previsioni di competenza, in 117,28 miliardi di euro, in 118,58 miliardi di euro per le autorizzazioni d cassa e in 13,6 miliardi di euro per i residui passivi.
  Per quanto attiene agli stanziamenti afferenti a materie di competenza della Commissione presenti nell'ambito della Tabella n. 2, relativa alla stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze, rileva in particolare gli stanziamenti relativi alle missioni «Diritti sociali, politiche sociali e famiglia», «Politiche previdenziali» e «Politiche per il lavoro». Ulteriori stanziamenti di interesse della Commissione rientrano poi nel programma «Fondi da assegnare» della missione «Fondi da ripartire». Per la missione «Diritti sociali, politiche sociali e famiglia» la previsione iniziale è di 5,83 miliardi di euro in termini di competenza e di 5,86 miliardi di euro in termini di cassa, mentre la previsione assestata sale a 6,11 miliardi di euro in termini di competenza e a 6,13 miliardi di euro in termini di cassa. In tale ambito, segnala, in particolare la variazione proposta per il programma «Protezione sociale per particolari categorie», per il quale si propone un incremento di 120 milioni di euro in termini di competenza e di 126 milioni in termini di cassa. Per quanto attiene agli stanziamenti per le politiche previdenziali, le cui previsioni iniziali, sia in termini di competenza che di cassa, ammontavano a 12,86 miliardi di euro, il provvedimento propone una riduzione di circa 153 milioni di euro sia in termini di competenza che di cassa. Per i residui, che ammontavano a 1,03 miliardi si prevede una riduzione di circa 68 milioni di euro.
  In conclusione, ritiene di poter anticipare già in questa sede una valutazione favorevole su entrambi i documenti di bilancio all'esame, riservandosi di introdurre eventuali osservazioni anche alla luce di quanto dovesse emergere dal dibattito. Per quanto attiene al disegno di legge di assestamento ritiene che si possa prevedere un esplicito richiamo all'esigenza di provvedere celermente all'integrazione delle dotazioni di bilancio destinate al finanziamento della cassa integrazione guadagni e della mobilità in deroga, al fine di assicurare l'integrale copertura delle esigenze per l'esercizio finanziario 2014.

  Renata POLVERINI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, ricorda che il termine per la presentazione di eventuali emendamenti al disegno di legge n. 2542, per le parti di competenza, è fissato alle ore 9 di domani.
  Rinvia, quindi, il seguito dell'esame congiunto alla seduta già convocata per domani.

  La seduta termina alle 15.05.