CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 17 luglio 2014
273.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Lavoro pubblico e privato (XI)
COMUNICATO
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SEDE CONSULTIVA

  Giovedì 17 luglio 2014. — Presidenza del vicepresidente Walter RIZZETTO.

  La seduta comincia alle 9.05.

DL 92/2014: Disposizioni urgenti in materia di rimedi risarcitori in favore dei detenuti e degli internati che hanno subito un trattamento in violazione dell'articolo 3 della Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali, nonché di modifiche al codice di procedura penale e alle disposizioni di attuazione, all'ordinamento del corpo di polizia penitenziaria e all'ordinamento penitenziario, anche minorile.
C. 2496 Governo.

(Parere alla II Commissione).
(Seguito dell'esame e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 16 luglio 2014.

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  Gessica ROSTELLATO (M5S), pur premettendo che il suo gruppo manifesta un orientamento negativo sul provvedimento nel suo complesso, che si espliciterà in un voto contrario sia in Commissione di merito sia in Assemblea, fa presente che le disposizioni di interesse della XI Commissione appaiono condivisibili, essendo rivolte ad incrementare l'organico del personale del corpo di polizia penitenziaria, che appare attualmente insufficiente. Ritiene, tuttavia, che vadano approfondite le disposizioni relative alla riduzione della durata del corso di formazione dei vice ispettori di polizia penitenziaria, esprimendo il timore che si incida negativamente sull'efficacia formativa delle attività svolte in quella sede. Inoltre, nel condividere le norme che impediscono, per un biennio, il distacco dei lavoratori presso amministrazioni diverse da quella penitenziaria, si chiede se non sia il caso di valutare con attenzione, in tale contesto, anche la questione dei trasferimenti dei dipendenti presso altre sedi, che, a suo avviso, può determinare una distribuzione non omogenea del personale, non sempre rispondente alle esigenze di servizio.

  Luisella ALBANELLA (PD), relatore, ad integrazione della relazione già svolta nella seduta di ieri, segnala che la Commissione di merito ha trasmesso il testo del provvedimento risultante a seguito dell'esame delle proposte emendative. Al riguardo, fa notare che non si riscontrano modifiche, se non di carattere marginale, alle parti rientranti nell'ambito delle materie di competenza della Commissione lavoro. Le principali modifiche introdotte nel corso dell'esame in sede referente consistono, infatti, nella soppressione del capoverso dell'articolo 4, che disciplinava l'ipotesi di sostituzione della misura della custodia cautelare in carcere con la misura cautelare degli arresti domiciliari che abbia come presupposto l'applicazione all'imputato di strumenti di controllo elettronico. Si è, inoltre, modificato l'articolo 5, che estende ai maggiorenni di età inferiore a 25 anni la disciplina dell'esecuzione di provvedimenti limitativi della libertà personale previsti per i minorenni, precisando che tale estensione, per i soggetti maggiori di 21 anni è subordinata all'assenza di particolari ragioni di sicurezza valutate dal giudice competente, tenuto conto altresì delle altre finalità rieducative. Osserva che il nuovo articolo 5-bis reca disposizioni volte a consentire l'assegnazione ai magistrati ordinari nominati con il decreto ministeriale 20 febbraio 2014 delle funzioni di magistrato di sorveglianza al termine del tirocinio, anche prima del conseguimento della prima valutazione di professionalità, qualora essi siano assegnati a sedi nelle quali sussista una scopertura dell'organico superiore al 20 per cento dei posti di magistrato di sorveglianza. Rileva che il nuovo articolo 6-bis riduce la durata delle funzioni del Commissario straordinario del Governo per le infrastrutture carcerarie, che cesseranno il 31 luglio 2014, anziché il 31 dicembre del medesimo anno. All'articolo 8 sono stati precisati ulteriormente i criteri di scelta delle misure cautelari. Per quanto riguarda le norme di interesse della Commissione, fa presente che è stata apportata una limitata modifica all'articolo 7, al fine di chiarire che il temporaneo divieto di comando o di distacco ivi previsto per il personale del Dipartimento dell'Amministrazione penitenziaria si applichi anche ai comandi e distacchi presso altri ministeri, mentre la disposizione iniziale faceva riferimento solo a comandi e distacchi presso altre pubbliche amministrazioni.
  In risposta alle questioni poste dal deputato Rostellato, ritiene che il provvedimento in esame, anche alla luce delle modifiche apportate nel corso dell'esame in sede referente, contribuisca al miglioramento della funzionalità del personale nelle carceri, sia in termini di maggiore equilibrio tra adeguata formazione svolta e sollecito impiego in servizio, sia in termini di sostanziale incremento dell'organico del personale, del quale si favorisce la permanenza nell'ambito dell'amministrazione penitenziaria. Ritiene, pertanto, che si possa quindi formulare una proposta di parere favorevole sul provvedimento.

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  Nessuno chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere formulata dal relatore.

Disposizioni in materia di emersione e rientro di capitali detenuti all'estero, nonché per il potenziamento della lotta all'evasione fiscale.
C. 2247 Causi e abb.

(Parere alla VI Commissione).
(Seguito dell'esame e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 16 luglio 2014.

  Walter RIZZETTO, presidente, fa presente che nella precedente seduta il relatore ha proposto di esprimere un parere favorevole sul provvedimento. Non essendovi richieste di intervento, ritiene che vi siano le condizioni per l'espressione del parere di competenza da parte della Commissione.

  Gessica ROSTELLATO (M5S) preannuncia il voto favorevole del suo gruppo sulla proposta di parere favorevole formulata dal relatore, atteso che il testo in esame fa chiarezza circa le modalità di assunzione del personale dell'Agenzia delle entrate, superando le perplessità che il suo gruppo aveva manifestato in relazione al decreto-legge n. 4 del 2014.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere formulata dal relatore.

  La seduta termina alle 9.20.

INDAGINE CONOSCITIVA

  Giovedì 17 luglio 2014. — Presidenza del vicepresidente Walter RIZZETTO.

  La seduta comincia alle 14.05.

Indagine conoscitiva sui rapporti di lavoro presso i call center presenti sul territorio italiano: deliberazione di integrazione del programma.
(Deliberazione di integrazione del programma).

  Walter RIZZETTO, presidente, ricorda che l'Ufficio di Presidenza della Commissione, integrato dai rappresentanti dei gruppi, nella riunione di giovedì 3 luglio 2014 ha convenuto sull'opportunità di integrare il programma dell'indagine conoscitiva sui rapporti di lavoro presso i call center presenti sul territorio italiano, deliberato nella seduta del 9 aprile 2014. In particolare, alla luce di quanto emerso nelle audizioni svolte nell'ambito dell'indagine conoscitiva, l'Ufficio di Presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, ha convenuto sull'opportunità di procedere anche all'audizione del Garante per la protezione dei dati personali, tenuto conto del rilievo che assume, nell'ambito dei processi di delocalizzazione che interessano il settore, il rispetto delle disposizioni dell'articolo 24-bis del decreto-legge n. 83 del 2012, convertito, con modificazioni dalla legge n. 134 del 2012, tese a garantire la protezione dei dati personali nel caso di chiamate con operatori collocati in Paesi esteri.
  Si è altresì convenuto sull'opportunità di procedere all'audizione di rappresentanti del Comune di Milano, in relazione all'esigenza di approfondire le questioni connesse alla gara di appalto relativa al servizio di infoline del medesimo Comune, dal momento che nelle audizioni che si sono svolte si è più volte fatto riferimento alle criticità che il bando di gara porrebbe con riferimento all'effettiva copertura dei costi del personale da utilizzare per lo svolgimento del servizio.
  Essendo stata acquisita la necessaria intesa del Presidente della Camera, è ora possibile procedere alla formale deliberazione dell'integrazione del programma.
  Pone quindi in votazione l'integrazione del programma delle audizioni nei termini Pag. 149concordati nella riunione dell'Ufficio di Presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, di giovedì 3 luglio 2014.

  La Commissione delibera l'integrazione del programma dell'indagine conoscitiva.

  La seduta termina alle 14.10.

SEDE REFERENTE

  Giovedì 17 luglio 2014. — Presidenza del vicepresidente Walter RIZZETTO. — Interviene il sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali Teresa Bellanova.

  La seduta comincia alle 14.10.

Disposizioni in materia di cumulabilità dei trattamenti pensionistici di reversibilità.
C. 168 Bobba, C. 228 Fedriga, C. 1066 Rostellato, C. 2330 Tinagli.

(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 18 giugno 2014.

  Walter RIZZETTO, presidente, ricorda che il relatore ha indicato l'opportunità, prima di costituire il Comitato ristretto, di svolgere una istruttoria preliminare con il Governo, al fine di verificare quali siano i margini, anche di tipo finanziario, per una prosecuzione positiva del suo iter.
  Chiede pertanto al rappresentante del Governo se può manifestare il proprio orientamento al riguardo.

  Il sottosegretario Teresa BELLANOVA chiede alla Commissione di concedere al Governo un tempo aggiuntivo per lo svolgimento di ulteriori approfondimenti sul tema.

  Massimiliano FEDRIGA (LNA) si chiede se tale richiesta di rinvio sia tesa ad una reale soluzione del problema o sia meramente dilatoria, invitando il Governo a fornire maggiori delucidazioni circa la tempistica di tale istruttoria supplementare.

  Il sottosegretario Teresa BELLANOVA, dichiarando di non poter indicare un termine preciso, assicura che non vi è alcun intento dilatorio nella richiesta del Governo, sussistendo esclusivamente l'esigenza di verificare se vi siano o meno le condizioni per un intervento efficace in materia.

  Gessica ROSTELLATO (M5S) chiede alla presidenza se non sia il caso di fissare una scadenza, oltre la quale la Commissione si impegni comunque a proseguire l’iter.

  Walter RIZZETTO, presidente, chiede al Governo se sia disponibile a fornire una risposta alla Commissione nel giro di pochi giorni, al fine di consentire la prosecuzione dell’iter di esame delle proposte.

  Il sottosegretario Teresa BELLANOVA assicura che il Governo farà il possibile per fornire quanto prima risposte certe alla Commissione.

  Gessica ROSTELLATO (M5S) auspica una sollecita nuova calendarizzazione del provvedimento, a partire da mercoledì della prossima settimana.

  Walter RIZZETTO, presidente, fa presente che il calendario dei lavori della Commissione potrà essere integrato di comune accordo tra i gruppi nell'ambito di una prossima riunione dell'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi.

  Anna GIACOBBE (PD), relatore, conferma come sarebbe utile attendere lo svolgimento dei necessari accertamenti da parte del Governo, prima di un'eventuale costituzione del Comitato ristretto.

  Walter RIZZETTO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame del provvedimento ad altra seduta.

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Disposizioni in materia di ricongiunzione pensionistica.
Testo unificato C. 225 Fedriga e C. 929 Gnecchi.

(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 18 giugno 2014.

  Walter RIZZETTO, presidente, ricorda che il relatore, nelle precedenti sedute, ha rappresentato la necessità di una fase di approfondimento dei profili tecnici e di copertura del provvedimento prima della fissazione di un termine per la presentazione di eventuali proposte emendative. Si è quindi avviato un approfondimento con le competenti strutture ministeriali e con l'INPS, al fine di valutare anche possibili testi alternativi che riducano l'impatto finanziario delle proposte. Al riguardo, fa presente che l'INPS ha nel frattempo trasmesso una nota recante una stima degli oneri derivanti dalla estensione della disciplina del cumulo dei periodi assicurativi di cui alla legge n. 228 del 2012 e del diritto alla pensione supplementare, con o senza contestuale applicazione dell'articolo 2 del testo unificato in esame. Chiede, pertanto, al relatore e al rappresentante del Governo se intendano esprimersi al riguardo.

  Davide BARUFFI (PD), relatore, rileva che, nonostante si fosse avviato, lo scorso mese di maggio, un utile confronto di tipo tecnico con i rappresentanti dell'INPS, da quel momento in poi non si è registrata alcuna concreta disponibilità in ordine alla elaborazione di proposte alternative che siano finanziariamente sostenibili. Nel far presente, peraltro, che i dati trasmessi dall'INPS non fanno altro che ripresentare informazioni già note alla Commissione, si augura che sia Governo sia l'INPS possano assumere un ruolo più attivo nell'ambito del procedimento in corso. Auspica, pertanto, che il Governo possa sollecitare l'INPS a riprendere il confronto, in sede tecnica, su questi temi, affinché sia possibile portare a compimento il lavoro iniziato, tenuto conto che i tempi si stanno pericolosamente allungando senza che ancora sia stata presa alcuna decisione di merito.

  Il sottosegretario Teresa BELLANOVA fa notare che le stime dell'INPS fanno riferimento a oneri finanziari rilevanti – che vanno dai 238 milioni di euro quantificati per l'anno 2014 agli oltre 570 milioni di euro quantificati per l'anno 2023 – sui quali appare necessario svolgere un'attenta riflessione. Fa altresì presente che nel corso dell'esame del decreto-legge n. 90 del 2014 sono state presentate talune proposte emendative in materia di cumulo dei contributi, che, tuttavia, appaiono prive di copertura finanziaria. Ribadisce pertanto l'esigenza di svolgere ulteriori accertamenti sull'argomento in esame al fine di individuare forme di intervento finanziariamente sostenibili, avvertendo che di tali questioni è stato prontamente investito il Ministero dell'economia e delle finanze.

  Massimiliano FEDRIGA (LNA) giudica inaccettabile che il Governo ostacoli l’iter di esame e ritardi i lavori della Commissione, richiedendo coperture finanziarie che non sarebbero peraltro necessarie, a suo avviso, trattandosi di abrogare norme che, nel momento in cui vennero introdotte, vennero considerate dalla stessa Ragioneria generale dello Stato non suscettibili di produrre risparmi. Ritiene si sia di fronte ad un grave problema istituzionale che attiene ai rapporti tra Parlamento e Governo, di cui auspica possa essere investita la Presidenza della Camera. Osserva che il recente intervento assunto dal Governo nell'ambito dell'esame parlamentare del provvedimento in materia di esodati, che – a suo avviso – rappresenta un semplice «contentino» – conferma la tendenza dell'Esecutivo a svilire il ruolo del Parlamento, le cui le iniziative legislative vengono puntualmente smontate.

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  Marialuisa GNECCHI (PD) ricorda che la XI Commissione, sin dalla scorsa legislatura, è impegnata a porre rimedio ad un grave errore commesso dal precedente Governo di centrodestra, sottolineando come tale errore venne riconosciuto, peraltro, dagli stessi rappresentanti di quell'Esecutivo, in occasione della discussione dei vari atti di indirizzo e controllo presentati sul tema. Ricorda altresì che, grazie al contributo della XI Commissione, è stato possibile formulare un primo iniziale intervento di tutela, nella legge n. 228 del 2012, per i soggetti per i quali sia venuto a cessare il rapporto di lavoro, entro il 30 luglio 2010, facendo presente, tuttavia che, dopo quell'intervento non è stato compiuto alcun passo in avanti. Fa notare che la finalità del provvedimento è quella di valorizzare tutti i contributi versati dai lavoratori presso diverse gestioni – garantendo la reciprocità dei fondi – senza tuttavia riconoscere alcun trattamento privilegiato, con l'obiettivo esclusivo di evitare che il lavoratore sia soggetto ad una doppia contribuzione per gli stessi periodi lavorativi. Giudica inaccettabile ostacolare la ricongiunzione dei contributi e poi ipotizzare un'uscita anticipata dal lavoro nel settore pubblico. Ricorda, del resto, come il proprio gruppo, nell'ambito del provvedimento sulla pubblica amministrazione, ha presentato diverse proposte di modifica proprio per affrontare le questioni previdenziali rimaste in sospeso. Pur giudicando paradossale la richiesta di una copertura finanziaria per la correzione di un intervento, che era stato inizialmente valutato come finanziariamente neutrale, osserva che il suo gruppo ha formulato diverse proposte tese a individuare coperture sostenibili. Fa presente, ad esempio, che – come previsto nel suo emendamento 1.44, presentato con riferimento al decreto-legge n. 90 del 2014 – si può ipotizzare di prevedere che per i soggetti che maturino trattamenti nel sistema misto sia stabilito che la misura del trattamento pensionistico non possa in ogni caso eccedere, al momento della prima liquidazione, la media della retribuzione negli ultimi cinque anni. Si tratterebbe, a suo avviso, di una misura di equità, che correggerebbe situazioni anomale e porterebbe apprezzabili risparmi. Chiede, quindi, al rappresentante del Governo di voler richiedere sul punto una quantificazione dei possibili risparmi all'INPS. Sottolinea, poi, come in materia previdenziale si tenda sempre di più ad interpretazioni addirittura peggiorative delle originarie intenzioni del legislatore. In proposito, fa presente che, ai fini dell'applicazione delle disposizioni in materia di penalizzazioni contenute nel decreto-legge n. 201 del 2011, si è sostenuto che non potessero considerarsi effettivamente lavorati i periodi di congedo di maternità usufruiti non in costanza di rapporto di lavoro. Nel segnalare l'intenzione di presentare un atto di sindacato ispettivo su quest'ultimo tema, chiede al Governo che sia quantomeno garantito un nuovo contraddittorio con i competenti uffici tecnici, al fine di approfondire i contenuti delle stime da essi elaborate e consentire di proseguire nell’iter del provvedimento.

  Davide BARUFFI (PD), relatore, ritiene che dal dibattito odierno emergano questioni politiche ed istituzionali condivise, rispetto alle quali il Governo non può rimanere indifferente. Chiede pertanto al rappresentante del Governo di farsi promotore di una iniziativa presso l'INPS, affinché quest'ultimo torni in Commissione, dopo oltre due mesi dall'ultimo incontro, a valutare eventuali ipotesi di riformulazione del testo in esame.

  Il sottosegretario Teresa BELLANOVA, nel rispondere al deputato Fedriga, fa notare che il Governo è pienamente consapevole del ruolo del Parlamento e del Governo nell'ambito di una democrazia parlamentare. Proprio in virtù di tale consapevolezza, l'Esecutivo non può far altro che prendere atto della mancanza di risorse per il finanziamento degli interventi contemplati, osservando che il Parlamento può liberamente individuare le forme di copertura finanziaria che ritiene più appropriate. Assicura, in ogni caso, che non esiste alcuna ostilità di fondo nei Pag. 152confronti del provvedimento in oggetto, facendo presente che il Parlamento, nel pieno della sua autonomia, è libero di proseguire il proprio iter di esame. Invita, in ogni caso, a non sottovalutare il contributo offerto, pur tra tante difficoltà, dal Governo in materia di esodati, che è equivalso di fatto all'introduzione di una sesta salvaguardia, sollecitando ad avere bene in mente il sostegno effettivo che si è inteso garantire in tal modo agli oltre 30 mila lavoratori coinvolti. Ricorda altresì che il Governo è parimenti impegnato da tempo nella ricerca delle risorse necessarie in tema di ammortizzatori sociali, avendo a cuore le sorti dei lavoratori rimasti vittime della crisi. Anche rispondendo al deputato Gnecchi, assicura che l'Esecutivo, che ha piena contezza dell'errore grave che è stato commesso nei confronti dei lavoratori in materia di ricongiunzioni, verificherà anche attraverso le opportune interlocuzioni con l'INPS se vi sia la disponibilità a promuovere un nuovo incontro di natura tecnica.

  Massimiliano FEDRIGA (LNA), intervenendo per una precisazione, ribadisce il suo giudizio fortemente critico sul recente contributo offerto dal Governo in materia di esodati, ricordando che l'emendamento presentato dall'Esecutivo in sede di esame parlamentare di quelle proposte di legge non ha fatto altro che ridimensionare il contenuto del testo originario inizialmente elaborato dall'XI Commissione, non introducendo alcuna misura risolutiva e strutturale. Osserva, del resto, che sono state utilizzate con finalità di copertura, risorse già stanziate per salvaguardare 24.000 lavoratori. Giudica inaccettabile che l'Esecutivo prosegua nel suo atteggiamento di chiusura nei confronti della Commissione, questa volta in materia di ricongiunzioni, non riuscendo a garantire un impegno certo neanche con riferimento alla promozione di un nuovo incontro con l'INPS.

  Walter RIZZETTO, presidente, fa presente che, al di là delle divergenza delle posizioni politiche, vi è l'esigenza, avvertita da tutti i gruppi, di individuare forme di copertura finanziaria adeguate. Sottolinea come solo una proficua interlocuzione con l'Esecutivo possa assicurare, da un lato, un'esatta quantificazione degli oneri delle proposte di iniziativa parlamentare e, dall'altro, l'individuazione di forme di copertura adeguate e finanziariamente sostenibili. Nell'evidenziare come la Commissione sia sempre stata animata dalla volontà di individuare soluzioni efficaci ai problemi sul tappeto, auspica che il Governo possa fornire quanto prima il proprio contributo all'elaborazione di una proposta sostenibile sotto il profilo finanziario.
  Rinvia, quindi, il seguito dell'esame ad altra seduta.

Disciplina del rapporto di lavoro tra i membri del Parlamento e i loro collaboratori.
C. 1105 Gnecchi.

(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

  Monica GREGORI (PD), relatore, osserva che la proposta di legge in esame, composta di tre articoli, reca disposizioni per la regolamentazione del rapporto di lavoro dei collaboratori parlamentari. In via preliminare ricorda che già nella passata legislatura il tema era stato oggetto di discussione parlamentare, che aveva condotto all'approvazione di un testo da parte della Camera dei deputati, il cui esame al Senato si era interrotto a causa della fine della legislatura. Sottolinea che da questo punto di vista, sia a livello comunitario, sia a livello degli altri Stati europei, il nostro Paese risulta particolarmente indietro rispetto ad una disciplina complessiva che regola i rapporti di lavoro tra i parlamentari e i loro collaboratori. In questo quadro ritiene che si possa quindi valutare utilmente anche le soluzioni individuate nei Parlamenti europei.
  Venendo al contenuto della proposta di legge in esame, per quanto riguarda la Pag. 153disciplina del rapporto di lavoro tra parlamentare e collaboratore, si prevede innanzitutto che il rapporto è di carattere fiduciario, ha una durata commisurata a quella della legislatura e, salvo diverso accordo delle parti, può essere rinnovato. Per quanto riguarda la disciplina del recesso, si prevede che nel caso in cui venga stipulato un contratto di lavoro subordinato trova applicazione l'articolo 2118 del codice civile che prevede il recesso ad nutum, ossia il libero recesso delle parti, fatto salvo l'obbligo di preavviso; nel caso di rapporto di lavoro non subordinato il recesso è invece rimesso alla disciplina contrattuale tra le parti. Il rapporto di lavoro si instaura unicamente fra parlamentare e collaboratore, con esclusione di qualsiasi rapporto lavorativo tra quest'ultimo e le amministrazioni delle Camere, mentre le relative controversie sono devolute al giudice ordinario. Per quanto concerne gli aspetti economici, osserva che la proposta di legge prevede che gli Uffici di presidenza definiscano le modalità del pagamento diretto della retribuzione dei collaboratori e dell'assolvimento dei relativi oneri fiscali e previdenziali da parte dell'Amministrazione. La retribuzione del collaboratore non può essere inferiore ai minimi definiti dai contratti o dalla legge o ad un equo compenso. Ciascun parlamentare può stipulare contratti con uno o più collaboratori nei limiti delle somme destinate a tali finalità dagli Uffici di Presidenza. Nel caso in cui il contratto di collaborazione non venga stipulato con il coniuge o parenti o affini entro il secondo grado, nessun onere retributivo o contributivo può essere a carico della Camera di appartenenza. Per quanto attiene alle attività del collaboratore, segnala che si prevede che l'Amministrazione vigili sulla compatibilità della forma contrattuale scelta con l'attività svolta e sul fatto che le attività indicate nel contratto siano effettivamente connesse all'esercizio delle funzioni parlamentari. Inoltre, gli Uffici di Presidenza possono disciplinare ulteriori condizioni per lo svolgimento dell'attività dei collaboratori. Il ruolo degli Uffici di Presidenza risulta fondamentale nell'attività di monitoraggio e controllo dell'adeguamento dei contratti alle previsioni stabilite per legge e per regolamento. Infine, con riferimento all'opportunità di un intervento legislativo su tale materia, fa presente che sebbene i competenti organi di Camera e Senato abbiano già provveduto a dettare disposizioni relative alle caratteristiche e ai requisiti dei rapporti giuridici che intercorrono fra i parlamentari e i collaboratori, l'intervento con legge si rende comunque necessario al fine di prevedere deroghe alla disciplina civilistica. In particolare, solo con legge può essere introdotta una nuova fattispecie di recesso ad nutum e può essere previsto che la titolarità del rapporto di lavoro resti in capo al parlamentare, con la conseguenza che eventuali controversie sono devolute al giudice ordinario e non alla giurisdizione domestica, anche nel caso in cui la retribuzione al collaboratore sia versata dalla Camera di appartenenza. Ritiene che l'intervento legislativo sia assolutamente prioritario sia, come ricordato in precedenza, per adeguarsi agli standard europei, sia per eliminare alcuni elementi di discrezionalità esistenti in questa tipologia di rapporti di lavoro, che troppe volte hanno finito per sfavorire la parte contraente più debole, con il rischio di creare vere e proprie sacche di illegalità anche nel Parlamento, che rappresenta il cuore della nostra democrazia. Giudica inoltre opportuno sottolineare la necessità di una riflessione sull'esigenza e sul diritto dei collaboratori parlamentari a costituirsi in associazioni di categoria a tutela della propria professionalità. Su questo punto ritiene che si possa già da ora aprire un dialogo con i presentatori della proposta di legge. Si riserva, infine, di fare richiesta alla presidenza di procedere, nell'ambito dell'istruttoria legislativa sulla proposta di legge, ad un breve ciclo di audizioni informali, così da poter ascoltare la voce di tutti gli attori interessati.

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  Gessica ROSTELLATO (M5S) preannuncia che il proprio gruppo si accinge a presentare una proposta di legge sulla materia, della quale, successivamente all'assegnazione, si potrà prevedere l'abbinamento alla proposta in discussione.

  Walter RIZZETTO, presidente, nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame del provvedimento ad altra seduta.

  La seduta termina alle 14.50.

AVVERTENZA

  Il seguente punto all'ordine del giorno non è stato trattato:

RISOLUZIONI

7-00399 Rostellato ed altri: Incentivi per l'assunzione di lavoratori provenienti dalla cosiddetta «piccola mobilità».