CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 10 luglio 2014
269.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari esteri e comunitari (III)
COMUNICATO
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SEDE REFERENTE

  Giovedì 10 luglio 2014. — Presidenza del vicepresidente Andrea MANCIULLI, indi del presidente Fabrizio CICCHITTO. – Interviene il viceministro degli affari esteri, Lapo Pistelli.

  La seduta comincia alle 8.35.

Disciplina generale sulla cooperazione internazionale per lo sviluppo.
C. 2498 Governo, approvato dal Senato.

(Seguito dell'esame e conclusione).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in titolo, rinviato nella seduta di ieri.

  Andrea MANCIULLI, presidente, avverte che il relatore ha ritirato l'emendamento 8.3 e contestualmente presentato i nuovi emendamenti 8.50 e 21.05. Ha altresì presentato gli emendamenti 7.10, 12.10, 26.5 e 27.10 nonché una nuova formulazione del suo emendamento 30.2 (vedi allegato).

  Lia QUARTAPELLE PROCOPIO (PD), relatore, raccomanda l'approvazione degli ulteriori emendamenti testé presentati.

  Il viceministro Lapo PISTELLI esprime parere favorevole sui nuovi emendamenti del relatore.

  Manlio DI STEFANO (M5S) ritira gli emendamenti Del Grosso 2.12 e Spadoni 2.16 dei quali è cofirmatario. Illustra quindi l'emendamento 4.1 a sua prima firma che rappresenta una delle proposte più importanti presentate dal suo gruppo poiché sintetizza l'approccio del Movimento 5 Stelle in materia di aiuto pubblico allo sviluppo.

  Il viceministro Lapo PISTELLI, pur concordando con la filosofia sottesa all'emendamento, fa presente che la terminologia utilizzata nel testo normativo è direttamente mutuata dal lessico in uso presso le Organizzazioni internazionali e le Agenzie specializzate nel settore.

  La Commissione respinge l'emendamento Di Stefano 4.1.

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  Andrea MANCIULLI, presidente, prende atto che gli emendamenti Cimbro 4.4, Di Battista 4.2, Spadoni 5.1 e Grande 5.2 sono stati ritirati.

  Il viceministro Lapo PISTELLI esprime le perplessità del Governo sull'emendamento Scagliusi 5.3, sul quale il relatore aveva espresso parere favorevole, poiché altererebbe l'architettura il sistema decisionale previsto.

  La Commissione respinge l'emendamento Scagliusi 5.3.

  Andrea MANCIULLI, presidente, prende atto che l'emendamento Di Battista 6.1 è stato ritirato.

  Erasmo PALAZZOTTO (SEL) accoglie l'invito del Governo ad una rapida disamina in Commissione del provvedimento ribadendo le ragioni del ritiro di tutti gli emendamenti presentati dal suo gruppo che si riversa di ripresentare nel corso dell'esame in Aula.

  Emanuele SCAGLIUSI (M5S) annuncia il ritiro dell'emendamento 7.2 a sua prima firma poiché il contenuto è oggetto del nuovo emendamento 7.10 del relatore. Ritira altresì l'emendamento 7.3 a sua prima firma.

  Manlio DI STEFANO (M5S) illustra l'emendamento Grande 7.4 ed insiste per la votazione.

  La Commissione respinge l'emendamento Grande 7.4.

  Maria Edera SPADONI (M5S) ritira l'emendamento 7.5 a sua prima firma.

  Lia QUARTAPELLE PROCOPIO (PD), relatore, constatata l'assenza del proponente, fa suo l'emendamento Picchi 7.6.

  La Commissione approva l'emendamento Picchi 7.6.

  Lia QUARTAPELLE PROCOPIO (PD), relatore, illustra l'emendamento 7.10 che costituisce una sorta di riformulazione dell'emendamento Scagliusi 7.2 precedentemente ritirato.

  La Commissione approva l'emendamento 7.10 del relatore.

  Carlo SIBILIA (M5S) illustra l'articolo aggiuntivo 7.01 a sua prima firma ed insiste per la votazione.

  Il viceministro Lapo PISTELLI osserva che si tratta di una proposta cross-cutting che rischia di alterare l'impianto complessivo del provvedimento. Il contenuto dell'emendamento potrebbe utilmente essere trasposto in una specifica disposizione a carattere regolamentare.

  La Commissione respinge l'articolo aggiuntivo Sibilia 7.01

  Carlo SIBILIA (M5S) illustra l'emendamento 8.1 a sua prima firma ed insiste per la votazione.

  La Commissione respinge l'emendamento Sibilia 8.1

  Andrea MANCIULLI, presidente, prende atto che l'emendamento Del Grosso 8.2 è stato ritirato.

  Lia QUARTAPELLE PROCOPIO (PD), relatore, ritornando sul parere espresso ieri sull'emendamento Alli 9.2, riguardante le iniziative di cooperazione allo sviluppo promosse dalle regioni e dalle province autonome di Trento e Bolzano, esprime parere favorevole, a condizione che sia riformulato nei termini indicati in allegato (vedi allegato). Con riferimento all'emendamento Scotto 10.2, conferma il parere favorevole, a condizione che il testo sia riformulato nei termini riportati in allegato (vedi allegato).

  Andrea MANCIULLI, presidente, prende atto che gli emendamenti Alli 9.2 e Scotto 10.2 vengono riformulati nei termini indicati dal Relatore.

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  La Commissione, con distinte votazioni, approva gli emendamenti Alli 9.2 (nuova formulazione) e Scotto 10.2 (nuova formulazione).

  Andrea MANCIULLI, presidente, prende atto che gli emendamenti Di Stefano 10.3, Spadoni, 11.1, Picchi 11.2 e Spadoni 12.2 sono stati ritirati. Constatata l'assenza del presentatore dell'emendamento Cirielli 11.3, avverte che lo stesso si intende decaduto.

  Manlio DI STEFANO (M5S) illustra l'emendamento 12.3 a sua prima firma sull'eventualità di prevedere programmazioni delle attività di cooperazione internazionale a durata quinquennale.

  Il viceministro Lapo PISTELLI esprime la contrarietà del Governo sulla proposta emendativa che presenta una formulazione poco coerente con il testo dell'articolo in esame.

  Manlio DI STEFANO (M5S) ritira l'emendamento 12.3 a sua prima firma annunciando che presenterà un ordine del giorno in merito.

  Carlo SIBILIA (M5S) illustra l'emendamento 12.4 a sua prima firma.

  La Commissione respinge l'emendamento Sibilia 12.4

  Alessandro DI BATTISTA (M5S) illustra l'emendamento 12.5 a sua prima firma chiedendo le motivazioni dell'invito al ritiro formulato dal relatore.

  Lia QUARTAPELLE PROCOPIO (PD), relatore, spiega le ragioni della sua posizione facendo rilevare che l'emendamento circoscrive eccessivamente il ricorso a fonti e strumenti indipendenti di valutazione. Una simile soluzione rischia di essere impropria all'interno di una norma di legge.

  Il viceministro Lapo PISTELLI ricorda come il tema dell'efficacia e della misurabilità degli aiuti allo sviluppo costituisca uno dei nuovi punti chiave del dibattito internazionale in materia e sia alla base dei principi adottati al vertice di Bausan. Ritiene che questi importanti progressi nel campo della valutazione della cooperazione internazionale possano formare oggetto di uno specifico ordine del giorno.

  Alessandro DI BATTISTA (M5S) concorda con le ragioni prospettate dal Governo e dal Relatore e ritira l'emendamento 12.5 a sua prima firma. Annuncia la presentazione di un ordine del giorno che affronti il problema dell'aggiornamento periodico degli indicatori di valutazione dell'efficacia degli aiuti.

  Manlio DI STEFANO (M5S) illustra l'emendamento Del Grosso 12.6 di cui è cofirmatario riguardante la rendicontazione trasparente delle attività di cooperazione.

  La Commissione respinge l'emendamento Del Grosso 12.6.

  Lia QUARTAPELLE PROCOPIO (PD), relatore, illustra il suo emendamento 12.10 che raccoglie i contenuti dell'emendamento Grande 12.7 in tema di rendicontazione degli oneri retributivi del personale pubblico impegnato nell'attività di cooperazione internazionale.

  Marta GRANDE (M5S) ritira l'emendamento 12.7 a sua prima firma.

  La Commissione, con distinte votazioni, approva gli emendamenti 12.10 del relatore, Del Grosso 12.8 e Scotto 12.9.

  Andrea MANCIULLI, presidente, dichiara che, a seguito dell'approvazione dell'emendamento Scotto 12.9, l'emendamento Scagliusi 14.2 risulta assorbito.

  Maria Edera SPADONI (M5S) illustra l'emendamento 13.1 a sua prima firma sul carattere del parere parlamentare sul documento triennale di programmazione delle attività di cooperazione.

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  Guglielmo PICCHI (FI-PdL) dichiara di sostenere l'emendamento Spadoni 13.1.

  Lia QUARTAPELLE PROCOPIO (PD), relatore, fa presente che l'invito a ritirare questo emendamento nasce dalla volontà di sollecitare un ruolo attivo delle Assemblee parlamentari nel ciclo di programmazione e di indirizzo delle scelte di cooperazione internazionale.

  Maria Edera SPADONI (M5S) ribadisce che la disposizione in realtà depotenzia il ruolo del parlamento in materia e che al contrario l'obbligatorietà del parere renderebbe centrale la funzione parlamentare.

  Paolo ALLI (NCD) ritiene che l'articolo in questione conferisca poteri molto labili al Parlamento ma al tempo stesso condivide l'esigenza di fissare termini certi per l'approvazione di un documento così importante. Propone pertanto di portare il termine per l'espressione del parere da trenta a quarantacinque o sessanta giorni.

  Il viceministro Lapo PISTELLI invita a leggere le disposizioni di cui all'articolo 13 congiuntamente a quelle introdotte dall'articolo 12: l'intero ciclo di programmazione delle politiche di cooperazione non può non basarsi su tempi e termini certi che consentano a ciascun attore istituzionale di svolgere il proprio ruolo.

  Mario MARAZZITI (PI) si associa alla richiesta di estendere il termine del parere parlamentare a quarantacinque giorni.

  Manlio DI STEFANO (M5S), dopo aver ritiro l'emendamento 13.1, di cui è cofirmatario, ne annuncia la ripresentazione in Aula. Illustra quindi l'emendamento 13.2 a sua prima firma.

  La Commissione respinge l'emendamento Di Stefano 13.2.

  Andrea MANCIULLI, presidente, prende atto che gli emendamenti Spadoni 13.01, Grande 14.1 e Alli 15.2 sono stati ritirati.

  La Commissione approva l'emendamento Scotto 16.3.

  Manlio DI STEFANO (M5S) illustra l'emendamento 16.4 di cui è cofirmatario.

  La Commissione respinge l'emendamento Di Battista 16.4.

  Carlo SIBILIA (M5S) illustra l'emendamento 17.2 a sua prima firma.

  La Commissione respinge l'emendamento Sibilia 17.2.

  Maria Edera SPADONI (M5S) illustra l'emendamento 17.3, di cui è cofirmataria che affida all'Agenzia compiti in tema di educazione allo sviluppo.

  Mario MARAZZITI (PI) sottolinea come l'emendamento rischi di ampliare troppo i compiti dell'Agenzia fino a svuotarne l'operatività.

  Il viceministro Lapo PISTELLI osserva che l'emendamento appesantisce eccessivamente un organismo, l'Agenzia, che si vuole mantenere snello ed efficace.

  Maria Edera SPADONI (M5S) chiede chiarimenti circa i poteri decisionali in merito allo svolgimento di programmi di educazione allo sviluppo.

  Lia QUARTAPELLE PROCOPIO (PD), relatore, ribadisce la richiesta di ritiro della proposta pur in assenza di una contrarietà di fondo poiché già sono operative apposite strutture del Ministero degli Affari esteri che si occupano di questi profili.

  Il viceministro Lapo PISTELLI annuncia l'imminente sottoscrizione di un protocollo tra il Ministero degli Affari esteri ed il Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della ricerca focalizzato proprio su queste tematiche.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge l'emendamento Spadoni 17.3 ed approva l'emendamento Grande 17.4.

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  Edmondo CIRIELLI (FdI-AN) motiva la sua precedente assenza per un impegno in Commissione Difesa di cui è componente ed annuncia la ripresentazione in Assemblea dell'emendamento 11.3 a sua prima firma, decaduto precedentemente, poiché attinente al tema cruciale delle partecipazioni ai capitali delle banche e dei fondi di sviluppo, la cui gestione non può essere appaltata alla burocrazia del Ministero dell'economia e delle finanze. Illustra quindi l'emendamento 17.5 a sua prima firma e chiede le motivazioni dell'invito al ritiro.

  Il viceministro Lapo PISTELLI replica osservando che l'Agenzia farà ricorso ad un bilancio di tipo civilistico e pertanto non potrà essere soggetta alle norme della contabilità pubblica.

  La Commissione respinge l'emendamento Cirielli 17.5.

  Mario MARAZZITI (PI) illustra l'emendamento 17.6 a sua prima firma che eleva da 2 a 5 milioni di euro il limite di autonomia decisionale di spesa dell'Agenzia per la cooperazione.

  Lia QUARTAPELLE PROCOPIO (PD), relatore, evidenzia come il massimale di 2 milioni costituisca un buon punto di equilibrio tra le esigenze di autonomia gestionale e quelle di contenimento delle spese.

  Mario MARAZZITI (PI), dopo aver rilevato che un massimale più elevato darebbe all'Agenzia una maggiore snellezza operativa, si rimette alla scelta del relatore e ritira l'emendamento 17.6.

  Andrea MANCIULLI, presidente, prende atto che l'emendamento Di Stefano 17.7 è stato ritirato.

  La Commissione approva l'emendamento Cimbro 17.8.

  Andrea MANCIULLI, presidente, prende atto che gli emendamenti Scagliusi 17.9 e 17.10, Del Grosso 17.11, Spadoni 17.01, Sibilia 18.2 sono stati ritirati.

  La Commissione approva l'emendamento Picchi 18.3.

  Manlio DI STEFANO (M5S) illustra l'emendamento Di Battista 18.4 di cui è cofirmatario che elimina le liberalità dal complesso dei mezzi finanziari dell'Agenzia.

  Alessandro DI BATTISTA (M5S), dopo aver richiamato la sua personale esperienza all'interno di una ONLUS, evidenzia in termini critici l'abuso del ricorso al fund raising che caratterizza l'operato di alcune organizzazioni.

  Il viceministro Lapo PISTELLI fa presente che la possibilità di accettare liberalità rappresenta un carattere distintivo della nuova Agenzia rispetto all'organizzazione di un ministero.

  Alessandro DI BATTISTA (M5S) ritira l'emendamento 18.4 a sua prima firma e ne annuncia la ripresentazione in Assemblea.

  Andrea MANCIULLI, presidente, prende atto che gli emendamenti Marazziti 19.1 e Grande 19.2 sono stati ritirati.

  Guglielmo PICCHI (FI-PdL) illustra l'emendamento 19.3 a sua prima firma che sopprime la possibilità per l'Agenzia di avvalersi di un contingente di magistrati ordinari, amministrativi e contabili nonché di avvocati dello Stato. Motiva il suo emendamento con l'esigenza di concentrare questo personale sui compiti istituzionali cui è preposto.

  Alessandro DI BATTISTA (M5S) propone una riduzione del contingente di magistrati ed avvocati dello Stato previsto nel disegno di legge.

  La Commissione respinge l'emendamento Picchi 19.3.

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  Manlio DI STEFANO (M5S) illustra l'emendamento 20.1 a sua prima firma chiedendo al Governo puntuali elementi informativi circa le spese connesse all'organizzazione ed al funzionamento della Direzione generale per la cooperazione allo sviluppo presso il Ministero degli affari esteri.

  Carlo SIBILIA (M5S) ribadisce la posizione del suo gruppo di netta contrarietà al mantenimento della DGCS che fin'ora si è dimostrata una struttura scarsamente trasparente ed efficace. In aggiunta alla richiesta presentata dal collega Di Stefano, chiede che il Governo fornisca un quadro riepilogativo delle attività che la DGCS svolge e sarà chiamata a svolgere dopo la riforma.

  Maria Edera SPADONI (M5S) sottolinea l'assenza sul sito web della DGCS di rendiconti aggiornati e trasparenti sulle iniziative di cooperazione allo sviluppo finanziate da quell'organismo.

  La Commissione respinge l'emendamento Di Stefano 20.1.

  Andrea MANCIULLI, presidente, prende atto che l'emendamento Di Battista 20.2 è stato ritirato.

  Guglielmo PICCHI (FI-PdL) ritiene che la Commissione abbia già svolto un buon lavoro e propone di sospendere la seduta poiché tra circa venti minuti avranno inizio le votazioni in Aula.

  Alessandro DI BATTISTA (M5S) esprime il consenso del suo gruppo alla proposta del collega Picchi.

  Vincenzo AMENDOLA (PD) ritiene si possa procedere ancora dieci minuti per poi sospendere la seduta esprimendo la disponibilità del suo gruppo a continuare i lavori, ove necessario, anche nella giornata di domani.

  Manlio DI STEFANO (M5S) illustra l'emendamento 21.1 di cui è cofirmatario che prevede la soppressione del Comitato congiunto per la cooperazione allo sviluppo.

  Il viceministro Lapo PISTELLI fa presente che in realtà l'articolazione del Comitato è estremamente snella e non comporta oneri aggiuntivi.

  Carlo SIBILIA (M5S) rileva come in realtà il Comitato rischi di rallentare l'azione dell'Agenzia.

  La Commissione respinge l'emendamento Spadoni 21.1.

  Manlio DI STEFANO (M5S) illustra l'emendamento 21.2 di cui è cofirmatario.

  La Commissione respinge l'emendamento Spadoni 21.2.

  Andrea MANCIULLI, presidente, sospende la seduta che riprenderà al termine delle votazioni antimeridiane dell'Assemblea.

  La seduta, sospesa alle 10, è ripresa alle 13.30.

  Andrea MANCIULLI, presidente, propone che la Commissione sottoponga alla Presidente della Camera la richiesta di posticipare l'inizio della discussione generale in Assemblea a mercoledì prossimo, per consentire alle Commissioni assegnatarie in sede consultiva di esprimere, entro la giornata di martedì, il parere di competenza.

  La Commissione concorda.

  Andrea MANCIULLI, presidente, prende atto che l'emendamento Del Grosso 22.3 è stato ritirato.

  Manlio DI STEFANO (M5S) illustra l'emendamento Scagliusi 22.4 di cui è cofirmatario che estende l'obbligo di pubblicazione telematica dei bilanci a tutti i soggetti del sistema della cooperazione.

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  Lia QUARTAPELLE PROCOPIO (PD), relatore, fa presente che una simile misura rappresenterebbe un onere eccessivo in capo a tutti gli attori del sistema.

  Alessandro DI BATTISTA (M5S) propone di modificare l'emendamento nel senso di restringere l'obbligatorietà di pubblicazione alle sole organizzazioni che si avvalgono di finanziamenti pubblici. Ritira, pertanto, l'emendamento annunciandone la presentazione in Assemblea in un testo riformulato.

  Guglielmo PICCHI (FI-PdL) illustra l'emendamento 23.1 a sua prima firma che modifica la rubrica dell'articolo 23.

  Lia QUARTAPELLE PROCOPIO (PD), relatore, rettifica il parere sull'emendamento dichiarandosi favorevole alla proposta.

  La Commissione, con distinte votazioni, approva gli emendamenti Picchi 23.1 e 23.2 e Beni 25.3.

  Andrea MANCIULLI, presidente, prende atto che l'emendamento Di Battista 25.4 è stato ritirato.

  La Commissione, con distinte votazioni, approva gli emendamenti Beni 25.5 e 25.6.

  Andrea MANCIULLI, presidente, prende atto che gli emendamenti Grande 25.7, Santerini 25.9 e Sibilia 25.10 sono stati ritirati.

  Carlo SIBILIA (M5S) illustra l'emendamento 25.11 a sua prima firma riguardante i criteri di valutazione delle organizzazioni della società civile operanti nel settore della cooperazione allo sviluppo.

  Lia QUARTAPELLE PROCOPIO (PD), relatore, esprime la non contrarietà ai principi che ispirano questo emendamento e propone che essi possano essere ricompresi in un ordine del giorno che si dichiara disponibile a sottoscrivere.

  Carlo SIBILIA (M5S) ritira l'emendamento 25.11 a sua prima firma.

  Andrea MANCIULLI, presidente, prende atto che gli emendamenti Beni 25.12, Del Grosso 25.13 e Picchi 25.14 sono stati ritirati.

  Manlio DI STEFANO (M5S) illustra l'emendamento 25.15 a sua prima firma riguardante l'adozione di criteri di proporzionalità retributiva nelle iniziative di cooperazione allo sviluppo.

  Il viceministro Lapo PISTELLI, pur apprezzando la ratio dell'emendamento, invita il proponente a prendere in considerazione le disposizioni di cui al comma 1 dell'articolo 26 che disciplinano l'inquadramento retributivo del personale impiegato all'estero nelle attività di cooperazione internazionale.

  Manlio DI STEFANO (M5S) ritira l'emendamento 25.15 a sua prima firma ed annuncia la presentazione di un ordine del giorno sul tema in Assemblea.

  Andrea MANCIULLI, presidente, prende atto che l'emendamento Picchi 25.16 è stato ritirato.

  La Commissione, con distinte votazioni, approva gli emendamenti Santerini 25.17 e Picchi 26.1

  Andrea MANCIULLI, presidente, prende atto che l'emendamento Grande 26.2 è stato ritirato.

  La Commissione approva l'emendamento Cimbro 26.3.

  Manlio DI STEFANO (M5S), dopo aver illustrato l'emendamento 26.4 di cui è cofirmatario, lo ritira annunciandone la ripresentazione in Aula.

  La Commissione approva l'emendamento 26.5 del Relatore.

  Maria Edera SPADONI (M5S) illustra l'emendamento 27.2 a sua prima firma che esclude dalla partecipazione anche indiretta a progetti di cooperazione gli istituti bancari coinvolti in operazioni di cui alla legge 9 luglio 1990, n. 185.

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  Lia QUARTAPELLE PROCOPIO (PD), relatore, invita al ritiro dell'emendamento segnalando che una analoga misura è prevista dal suo emendamento 27.10.

  Alessandro DI BATTISTA (M5S) ritira l'emendamento Spadoni 27.2 di cui è cofirmatario e illustra l'emendamento 27.3 a sua prima firma che introduce il rispetto del principio dello slegamento degli aiuti da parte di soggetti aventi finalità di lucro.

  Lia QUARTAPELLE PROCOPIO (PD), relatore, precisa che la questione dello slegamento è già regolata in maniera coerente dalla norma di cui all'articolo 2 comma 4.

  Alessandro DI BATTISTA (M5S) ritira l'emendamento 27.3 a sua prima firma.

  La Commissione approva l'emendamento 27.10 del relatore.

  Guglielmo PICCHI (FI-PdL) illustra l'emendamento 27.4 a sua prima firma riguardante la deducibilità dal reddito complessivo d'impresa degli oneri sostenuti per l'ideazione e l'implementazione del piano d'impatto sociale da parte di soggetti aventi finalità di lucro.

  Alessandro DI BATTISTA (M5S) dichiara di sostenere la proposta del collega Picchi, chiedendo le ragioni della contrarietà del Governo a questo emendamento.

  Il viceministro Lapo PISTELLI fa presente che la contrarietà del suo dicastero è legata alla difficile sostenibilità finanziaria di questa proposta emendativa.

  Guglielmo PICCHI (FI-PdL) replica menzionando le esenzioni fiscali previste dalla legislazione di settore.

  Il viceministro Lapo PISTELLI precisa che tali esenzioni erano già contemplate dalla legge n. 49 del 1987 e non rappresentano pertanto, a differenza di quanto proposto nell'emendamento, un ulteriore beneficio fiscale.

  La Commissione respinge l'emendamento Picchi 27.4.

  Manlio DI STEFANO (M5S) illustra l'emendamento Del Grosso 27.5 di cui è cofirmatario che inserisce un esplicito riferimento alle PMI nell'ambito dei potenziali destinatari della quota del fondo rotativo di cui all'articolo 8.

  Carlo SIBILIA (M5S) invita il Governo ed il relatore a modificare le proprie posizioni dal momento che l'emendamento non altera l'impianto complessivo del provvedimento.

  Alessandro DI BATTISTA (M5S) si associa alle considerazioni svolte dal collega Sibilia sottolineando come l'emendamento abbia una valenza fondamentale per il suo gruppo e non presenta, a differenza di altri casi, specifici problemi di coerenza terminologica.

  Il viceministro Lapo PISTELLI invita i proponenti a ripresentare l'emendamento, che ha una sua valenza programmatica, in Aula.

  Manlio DI STEFANO (M5S) ritira l'emendamento Del Grosso 27.5 di cui è cofirmatario.

  La Commissione approva l'emendamento Beni 30.1

  Manlio DI STEFANO (M5S) illustra l'emendamento Del Grosso 31.1 di cui è cofirmatario in tema di rendicontazione dei progetti di cooperazione allo sviluppo da parte della DGCS.

  Il viceministro Lapo PISTELLI esprime la contrarietà del Governo poiché la soluzione prefigurata dall'emendamento appare eccessivamente onerosa sotto il profilo amministrativo e suscettibile di creare lunghi contenziosi.

  La Commissione respinge l'emendamento Del Grosso 31.1 e approva l'emendamento 31.2 del relatore.

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  Lia QUARTAPELLE PROCOPIO (PD), relatore, propone di illustrare congiuntamente gli emendamenti riguardanti il ruolo della Cassa depositi e prestiti come istituzione finanziaria per la cooperazione allo sviluppo. Si tratta di una significativa innovazione apportata presso questo ramo del Parlamento che trasforma la Cassa depositi e prestiti in una vera e propria leva finanziaria per i progetti di cooperazione allo sviluppo.

  Guglielmo PICCHI (FI-PdL), dopo aver richiamato le sue esperienze lavorative con il Ministero dell'economia e delle finanze e con la Cassa depositi e prestiti, critica la soluzione prefigurata nelle proposte emendative del relatore che conferiscono a quell'istituto di credito una posizione di monopolio mentre è invece preferibile determinare un quadro di concorrenza per i diversi soggetti finanziari operanti nel settore della cooperazione

  Carlo SIBILIA (M5S) si associa alle critiche svolte dal collega Picchi rimarcando il fatto che la Cassa depositi e prestiti è un soggetto solo formalmente pubblico e che non appare opportuno rimettere ad un unico organismo creditizio i compiti di istituzione finanziaria per la cooperazione internazionale.

  Mario MARAZZITI (PI) sottolinea come la Cassa depositi e prestiti operi come moltiplicatore finanziario in una pluralità di situazioni segnate da una carenza di fondi pubblici.

  Vincenzo AMENDOLA (PD) evidenzia come le proposte emendative configurino il ricorso a convenzioni con la Cassa depositi e prestiti come una facoltà riconosciuta al Ministero degli Affari esteri e della cooperazione ed all'Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo e non come un obbligo. Gli emendamenti delineano in realtà un quadro di solidità finanziaria che è stato lungamente carente nel mondo della cooperazione allo sviluppo italiana. Sono chiare le ragioni per le quali si è preferita un'opzione in favore di un organismo pubblico che ha precisi vincoli ed obblighi di funzionamento.

  Maria Edera SPADONI (M5S) rileva come l'emendamento sollevi alcune perplessità sia per la tempistica con la quale è stato presentato sia per il fatto che uno di essi preveda che la Cassa depositi e prestiti possa destinare risorse proprie – e dunque pubbliche – alle iniziative di cooperazione in regime di cofinanziamento con soggetti privati.

  Il viceministro Lapo PISTELLI rileva che le proposte emendative in esame rappresentano un ulteriore elemento dell'architettura complessiva della cooperazione allo sviluppo italiana che presenta forti tratti di innovatività e al tempo stesso appare pienamente confrontabile con le esperienze maturate da altri grandi Paesi occidentali leader in questo settore, come la Francia e la Germania. Per la prima volta la cooperazione italiana potrà avvalersi oltre che di una governance politica ed amministrativa efficace, di un effettivo attore finanziario, una vera e propria banca di sviluppo sul modello della KFW (Kreditanstalt für Wiederaufbau) che sosterrà la presenza degli attori italiani della cooperazione nell'articolato panorama delle banche e dei fondi multilaterali di sviluppo consentendo loro di accedere pienamente ad un mercato molto vasto.

  Andrea MANCIULLI, presidente, avverte che è iniziata la prima chiama dei deputati per l'elezione di due giudici della Corte costituzionale e di otto componenti del CSM.

  Alessandro DI BATTISTA (M5S) propone di proseguire i lavori fino all'inizio della seconda chiama dei deputati.

  Andrea MANCIULLI, presidente, prende atto che non vi sono obiezioni a che la Commissione continui a votare fino all'inizio della seconda chiama.

  Mario MARAZZITI (PI) sottolinea l'importanza di inserire alcuni limiti minimi Pag. 80percentuali riguardanti il complesso delle risorse pubbliche destinate dal nostro parere alla cooperazione.

  Lia QUARTAPELLE PROCOPIO (PD), relatore, rileva come una specifica proposta emendativa approvata dia una risposta a questo problema garantendo che gli stanziamenti triennali per la cooperazione allo sviluppo, individuati nella legge di bilancio, non possano subire riduzioni e che risorse relative a ciascun esercizio finanziario e non impegnate nel corso dell'esercizio stesso siano riportate per intero nell'esercizio successivo.

  Guglielmo PICCHI (FI-PdL) critica le modalità di presentazione di un pacchetto di emendamenti così significativo. Rileva altresì che la Cassa depositi e prestiti potrebbe perdere le caratteristiche di organismo pubblico e ciò rende ancora meno preferibile un legame così stretto tra il settore dell'aiuto pubblico allo sviluppo e questo istituto. In particolare propone una riformulazione dell'emendamento 8.50 del relatore nel senso di autorizzare uno o più istituti finanziari gestori a concedere crediti concessionali.

  Carlo SIBILIA (M5S) sostiene pienamente la proposta avanzata dal collega Picchi sottolineando l'inutilità di vincolarsi ad un'unica istituzione finanziaria, rimarcando altresì il fatto che la KFW – la cui esperienza positiva è stata più volte richiamata dal suo gruppo – è una struttura integralmente pubblica mentre in prospettiva la Cassa depositi e prestiti potrebbe passare sotto controllo privato al pari di altre aziende già controllate dallo Stato.

  Il viceministro Lapo PISTELLI esprime apprezzamento per lo spirito con cui la Commissione ha accolto questo elemento innovativo della legge di riforma che ha necessitato un percorso di elaborazione tra le diverse amministrazioni pubbliche, gli attori della cooperazioni e che non era ancora giunto a maturazione durante l’iter al Senato. Un intervento strutturale così importante incide altresì sulla missione istituzionale della Cassa depositi e prestiti che diventa un partner fondamentale del sistema italiano di cooperazione allo sviluppo ed implica un necessario adeguamento dello statuto della Cassa.

  Alessandro DI BATTISTA (M5S) si associa alla proposta del collega Picchi.

  Lia QUARTAPELLE PROCOPIO (PD), relatore, accoglie la proposta del collega Picchi riformulando l'emendamento 8.50 nel senso di prevedere che il Ministero dell'economia e delle finanze possa autorizzare uno o più istituti finanziari gestori, di cui almeno uno pubblico, a concedere crediti concessionali.

  Il viceministro Lapo PISTELLI formula un parere favorevole sulla proposta di riformulazione dell'emendamento 8.50 avanzata dal relatore.

  La Commissione, con distinte votazioni, approva gli emendamenti 8.50 (nuova formulazione), 21.05 e 30.2 (nuova formulazione) del relatore.

  Fabrizio CICCHITTO, presidente, avverte che, essendo concluso l'esame degli emendamenti, il testo risultante sarà trasmesso alle Commissioni competenti in sede consultiva. Rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 14.45.

AVVERTENZA

  Il seguente punto all'ordine del giorno non è stato trattato:

SEDE CONSULTIVA

Disposizioni in materia di attribuzione del cognome ai figli, in esecuzione della sentenza della Corte europea dei diritti dell'uomo 7 gennaio 2014.
C. 360 Garavini, C. 1943 Picchi, C. 2123 Governo, C. 2407 Gebhard e C. 2044 Carfagna.

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