CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 9 luglio 2014
268.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari esteri e comunitari (III)
COMUNICATO
Pag. 31

AUDIZIONI INFORMALI

  Mercoledì 9 luglio 2014.

Audizione di rappresentanti dell'INPS.

  L'audizione informale è stata svolta dalle 8.45 alle 9.15.

SEDE REFERENTE

  Mercoledì 9 luglio 2014. — Presidenza del presidente Fabrizio CICCHITTO. – Interviene il viceministro degli affari esteri, Lapo Pistelli.

  La seduta comincia alle 14.

Ratifica ed esecuzione dell'Accordo tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo di Jersey sullo scambio di informazioni in materia fiscale, fatto a Londra il 13 marzo 2012.
C. 2273 Governo, approvato dal Senato.

(Seguito dell'esame e conclusione).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in titolo, rinviato nella seduta del 3 giugno scorso.

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  Fabrizio CICCHITTO, presidente, avverte che sono pervenuti i pareri favorevoli delle Commissioni Affari costituzionali, Giustizia, Bilancio e Finanze.

  Carlo SIBILIA (M5S) esprime apprezzamento per il fatto che la Commissione abbia avviato un fruttuoso lavoro di ratifica di importanti provvedimenti in tema di trasparenza fiscale internazionale.

  Vincenzo AMENDOLA (PD) si associa alle considerazioni del collega Sibilia evidenziando come anche il nostro Paese stia contribuendo alla definizione di una architettura finanziaria internazionale più trasparente ed equa.

  Alessandro DI BATTISTA (M5S) manifesta soddisfazione per il buon lavoro svolto su queste importanti tematiche dalla Commissione.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione delibera di conferire il mandato al relatore, onorevole Picchi, di riferire in senso favorevole all'Assemblea sul provvedimento in esame. Delibera altresì di chiedere l'autorizzazione a riferire oralmente.

  Fabrizio CICCHITTO, presidente, si riserva di designare i componenti del Comitato dei nove sulla base delle indicazioni dei gruppi.

Ratifica ed esecuzione dell'Accordo tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo delle Isole Cook sullo scambio di informazioni in materia fiscale, fatto a Wellington il 17 maggio 2011.
C. 2274 Governo, approvato dal Senato.

(Seguito dell'esame e conclusione).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in titolo, rinviato nella seduta del 3 giugno scorso.

  Fabrizio CICCHITTO, presidente, avverte che sono pervenuti i pareri favorevoli delle Commissioni Affari costituzionali, Giustizia, Bilancio e Finanze.

  Nessuno altro chiedendo di intervenire, la Commissione delibera di conferire il mandato al relatore, onorevole Picchi, di riferire in senso favorevole all'Assemblea sul provvedimento in esame. Delibera altresì di chiedere l'autorizzazione a riferire oralmente.

  Fabrizio CICCHITTO, presidente, si riserva di designare i componenti del Comitato dei nove sulla base delle indicazioni dei gruppi.

  La seduta termina alle 14.10.

SEDE CONSULTIVA

  Mercoledì 9 luglio 2014. — Presidenza del presidente Fabrizio CICCHITTO. – Interviene il viceministro degli affari esteri, Lapo Pistelli.

  La seduta comincia alle 14.10.

Variazioni nella composizione della Commissione.

  Fabrizio CICCHITTO, presidente, comunica che ha cessato di far parte della Commissione l'onorevole Andrea Romano (SCPI). Comunica pertanto che è entrata a farne parte l'onorevole Adriana Galgano (SCPI).

DL 90/2014: Misure urgenti per la semplificazione e la trasparenza amministrativa e per l'efficienza degli uffici giudiziari.
C. 2486 Governo.
(Parere alla I Commissione).
(Esame e conclusione – Parere favorevole con condizioni ed un'osservazione).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

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  Vincenzo AMENDOLA (PD), relatore, rileva che le disposizioni all'esame della Commissione sono intese a rendere più efficiente e più trasparente, nei rapporti con i cittadini e le imprese, la macchina amministrativa pubblica, sostenendo nel contempo l'occupazione nel settore del pubblico impiego.
  Evidenzia che l'impianto del provvedimento si ispira ad una concezione riformatrice degli apparati amministrativi, che postula un ruolo unico, concorsi unici, un'unica scuola di formazione, fino all’ obiettivo davvero ambizioso dell’ omogeneizzazione delle retribuzioni a parità di incarichi.
  Fa presente che il provvedimento opera la cosiddetta – e tanto auspicata – «staffetta generazionale», mediante l'abolizione del trattenimento in servizio per quanti abbiano raggiunto l'età pensionabile a partire dal 1o novembre 2014. Rileva che, sempre nell'ottica di un ricambio generazionale e di creare nuova occupazione, viene semplificato e reso più flessibile il turn over nella Pubblica Amministrazione.
  Osserva che viene altresì sbloccata la mobilità volontaria dei dipendenti eliminando l'assenso dell'amministrazione di provenienza e si prevede quella d'ufficio – entro il limite dei 50 km – per bilanciare le carenze di organico tra le varie amministrazioni.
  Segnala che particolare rilievo assumono, inoltre, le disposizioni contenute nel Capo III che riguardano la riorganizzazione della Pubblica Amministrazione: per la razionalizzazione degli enti pubblici e dei servizi strumentali alle varie amministrazioni si prevede la ricognizione degli enti pubblici e l'unificazione delle banche dati delle società partecipate, nonché la soppressione di enti e uffici.
  Rileva che viene istituita un'unica Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici e contro la corruzione: le funzioni dell'Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici vengono assunte dall'Autorità anti-corruzione (ANAC).
  A fronte di tutti questi obiettivi pienamente condivisibili, rileva che le coperture degli oneri finanziari sono rinvenute attraverso una serie di decurtazioni lineari sulle spese rimodulabili che, nel caso del Ministero degli Affari esteri, aumentano di 1,9 milioni di euro per il 2015, di circa 3,1 milioni di euro per il 2016, di circa 3,9 milioni di euro per il 2017 e di ben 4,8 milioni di euro a decorrere dal 2018.
  Osserva che si tratta di un modus operandi già più volte stigmatizzato dalla Commissione Affari esteri, poiché priva il Ministero degli Affari esteri di ogni autonomia di scelta, obbligato a comprimere le spese per il funzionamento delle strutture all'estero, nonché le attività di cooperazione allo sviluppo, per le quali il Governo ed il Parlamento, attraverso la riforma della legge del 1987, si stanno impegnando ad assicurare maggiori risorse, in ottemperanza agli obiettivi indicati in ambito OCSE.
  Confida inoltre che si possa migliorare la formulazione degli articoli 35 e 37 del decreto-legge riguardanti, rispettivamente il divieto per le Pubbliche amministrazioni di compiere qualsiasi transazione con imprese o società con sede in Paesi nei quali l'ordinamento interno non consenta di identificare i soggetti che detengono quote di proprietà e di trasmettere all'ANAC, da parte della stazione appaltante, le varianti in corso d'opera.
  Rileva che si tratta di una proibizione la cui ratio appare fortemente condivisibile ma che potrebbe inevitabilmente scontrarsi con lo svolgimento d'interventi per la messa in sicurezza di sedi italiane poste in aree e realtà ad alto rischio (come l'Afghanistan, la Libia, alcune zone dell'Africa subsahariana, il Medio oriente etc.).
  Intende segnalare l'unificazione delle varie Scuole di formazione della pubblica amministrazione nella Scuola nazionale dell'amministrazione (SNA), che, sin nella denominazione richiama l'analoga istituzione francese.
  A questo riguardo ritiene opportuno richiamare l'attenzione della Commissione sull'esigenza che la soppressione dell'Istituto diplomatico «Mario Toscano»(ISDI) con il correlativo passaggio delle funzioni Pag. 34alla SNA non si traduca in una perdita delle peculiari competenze specialistiche acquisite nel corso dei decenni.
  Ritiene pertanto sia necessario che il provvedimento possa quindi introdurre una «garanzia di continuità», sul piano della formulazione dei princìpi-guida che animeranno la SNA, intesa a mantenere la vitalità di quel patrimonio linguistico e specialistico che ha rappresentato un'eccellenza della formazione che l'ISDI ha fornito al personale diplomatico-consolare, commerciale ed addetto alla promozione culturale operante all'estero.
  Preannuncia fin d'ora la presentazione di una proposta di parere favorevole, dichiarandosi pienamente disponibile ad accogliere le proposte ed i suggerimenti che emergeranno nel corso del dibattito.

  Il viceministro Lapo PISTELLI, concorda con le considerazioni svolte dal relatore.

  Edmondo CIRIELLI (FdI-AN), si associa alle considerazioni svolte dal relatore, a nome del suo gruppo.

  Vincenzo AMENDOLA (PD), relatore, formula una proposta di parere favorevole con due condizioni ed un'osservazione (vedi allegato 1).

  Edmondo CIRIELLI (FdI-AN) dichiara il voto favorevole del suo gruppo.

  La Commissione approva la proposta di parere come formulata dal relatore.

  La seduta termina alle 14.20.

SEDE REFERENTE

  Mercoledì 9 luglio 2014. — Presidenza del presidente Fabrizio CICCHITTO. – Interviene il viceministro degli affari esteri, Lapo Pistelli.

  La seduta comincia alle 14.20.

Disciplina generale sulla cooperazione internazionale per lo sviluppo.
C. 2498 Governo, approvato dal Senato.
(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in titolo, rinviato nella seduta del 2 luglio scorso.

  Fabrizio CICCHITTO, presidente, avverte che l'ordine del giorno reca il seguito dell'esame del disegno di legge C. 2498, approvato dal Senato, recante «Disciplina generale sulla cooperazione internazionale per lo sviluppo», avviato nella seduta dello scorso 2 luglio.
  Ricorda che stamattina alle 9 è decorso il termine per la presentazione delle proposte emendative, che ammontano a 143 (vedi allegato 2).
  Avverte che l'onorevole Palazzotto ha sottoscritto tutti gli emendamenti presentati dall'onorevole Scotto.
  Invita quindi l'onorevole Quartapelle Procopio, relatore, a formulare il parere di competenza sugli emendamenti presentati.

  Michele NICOLETTI (PD) annuncia il ritiro dell'emendamento a sua prima firma 3.1.

  Lia QUARTAPELLE PROCOPIO (PD), relatore, invita al ritiro degli emendamenti Scotto 1.1, Spadoni 1.2, Spadoni 1.3, Scotto 1.4, Spadoni 1.5, Sibilia 1.6, Scotto 1.7, Scotto 1.8, Scagliusi 1.9, Scotto 2.1, Grande 2.2, Scotto 2.3, Scotto 2.4, Spadoni 2.5, Scotto 2.7, Scotto 2.8, Scagliusi 2.9, Scotto 2.13, Scotto 2.14, Scotto 2.15, Di Stefano 4.1, Cimbro 4.4, Di Battista 4.2, Scotto 4.3, Scotto 4.01, Grande 5.2, Scotto 7.1, Scagliusi 7.2, Scagliusi 7.3, Sibilia 7.01, Sibilia 8.1, Del Grosso 8.2, Alli 9.2, Di Stefano 10.3, Scotto 10.6, Picchi 11.2, Scotto 12.1, Spadoni 12.2, Di Stefano 12.3, Sibilia 12.4, Di Battista 12.5, Del Grosso 12.6, Grande 12.7, Spadoni 13.1, Spadoni 13.01, Grande 14.1, Alli 15.2, Scotto 16.2, Di Battista 16.4, Scotto 17.1, Sibilia 17.2, Del Grosso 17.3, Cirielli 17.5, Marazziti Pag. 3517.6, Di Stefano 17.7, Scagliusi 17.9, Scagliusi 17.10, Del Grosso 17.11, Spadoni 17.01, Sibilia 18.2, Marazziti 19.1, Grande 19.2, Scotto 22.2, Del Grosso 22.3, Scagliusi 22.4, Picchi 23.1, Scotto 23.01, Scotto 23.02, Scotto 23.03, Scotto 25.1, Scotto 25.2, Di Battista 25.4, Grande 25.7, Scotto 25.8, Santerini 25.9, Sibilia 25.10, Sibilia 25.11, Beni 25.12, Del Grosso 25.13, Picchi 25.14, Di Stefano 25.15, Picchi 25.16, Cimbro 26.3, Scagliusi 26.4, Scotto 27.1, Spadoni 27.2, Di Battista 27.3, Picchi 27.4, Del Grosso 27.5, Di Stefano 27.6, Scotto 27.7, Scotto 27.8, Scotto 27.9, Del Grosso 31.1.
  Formula parere contrario sugli emendamenti Del Grosso 2.6, Di Stefano 2.10, Di Battista 2.11, Del Grosso 2.12, Spadoni 5.1, Di Battista 6.1, Grande 7.4, Spadoni 7.5, Scotto 9.1, Scotto 10.1, Scotto 10.4, Scotto 10.5, Spadoni 11.1, Cirielli 11.3, Di Stefano 13.2, Scotto 15.1, Scotto 16.1, Scotto 18.1, Di Battista 18.4, Picchi 19.3, Di Stefano 20.1, Di Battista 20.2, Spadoni 21.1, Spadoni 21.2, Scotto 22.1.
  Formula parere favorevole sui seguenti emendamenti: Spadoni 2.16, Scagliusi 5.3, Picchi 7.6, Scotto 10.2 a condizione che venga riformulato nei termini che si riserva di indicare, Del Grosso 12.8, Scotto 12.9, Scagliusi 14.2, Scotto 16.3, Grande 17.4, Cimbro 17.8, Picchi 18.3, Picchi 23.2, Beni 25.3, Beni 25.5, Beni 25.6, Santerini 25.17, Picchi 26.1, Grande 26.2, Beni 30.1.
  Raccomanda infine l'approvazione dei suoi emendamenti 8.3, 30.2 e 31.2 e ritira il suo emendamento 31.3.

  Il viceministro Lapo PISTELLI, ringraziando la relatrice per la rapidità con la quale ha esaminato le numerose proposte emendative, richiama la circostanza che il testo all'esame della Commissione è già stato approvato dall'altro ramo del Parlamento, che ha effettuato un ampio ed approfondito lavoro istruttorio sulla nuova normativa. Ritiene che alcuni spunti tematici contenuti negli emendamenti possano efficacemente essere trasformati in ordini del giorno che orientino il Governo ad assumere delle precise linee di condotta in ordine ad alcune grandi questioni inerenti la cooperazione allo sviluppo. Rileva altresì la potenziale criticità connessa all'adozione di emendamenti che per la loro formulazione possano rendere il testo normativo meno coerente e leggibile. Pone altresì in rilievo l'esigenza di pervenire all'approvazione di un testo normativo di lunga durata, non condizionato strettamente alla vigenza di specifici strumenti giuridico internazionali, né sovraccarico di norme che abbiano un contenuto solo regolamentare. Formula quindi un parere di massima conforme a quello espresso dal relatore, riservandosi di precisare meglio la posizione del Governo in relazione a specifiche proposte emendative.

  Guglielmo PICCHI (FI-PdL) sottolinea l'esigenza di garantire un esame articolato ed approfondito di un provvedimento così lungamente atteso, chiedendo di proseguirne l'esame in un'altra seduta, al fine di consentire ai commissari un'adeguata valutazione delle proposte emendative, appena distribuite.

  Mario MARAZZITI (PI), pur condividendo le ragioni espresse dal collega Picchi, ritiene sia opportuno conoscere preventivamente per quanti emendamenti sarà accolto l'invito al ritiro formulato dal relatore.

  Vincenzo AMENDOLA (PD), nell'esprimere l'orientamento del suo gruppo, si associa alle considerazioni espresse dal collega Marazziti e chiede di avviare prontamente l'esame degli emendamenti riferiti ad un provvedimento che è già stato approvato all'unanimità dal Senato.

  Manlio DI STEFANO (M5S) rileva preliminarmente come il provvedimento all'esame costituisca uno degli obiettivi prioritari della Commissione in questa legislatura e sottolinea pertanto, così come ricordato dal collega Picchi, l'opportunità di procedere ad un vaglio accurato di ciascuna delle proposte emendative.

  Fabrizio CICCHITTO, presidente, prendendo atto del dibattito svolto, chiede se vi siano interventi sul complesso degli emendamenti Pag. 36assicurando che l'esame procederà tempi adeguati al rilievo della materia.

  Manlio DI STEFANO (M5S) richiama il confronto tra il suo gruppo, il relatore ed il viceministro per delineare una riforma del settore tenendo conto di alcune proposte che i deputati del Movimento 5 Stelle ritengono essenziali per un generale cambiamento di approccio ai nodi della cooperazione allo sviluppo. Menziona, a tale proposito, la proposta di mutare la denominazione di «Aiuto Pubblico allo Sviluppo» per adottare quella di «Cooperazione Pubblica allo Sviluppo» e di introdurre una serie di misure idonee a garantire una maggiore trasparenza nelle iniziative di cooperazione, alcuni standard in materia di rispetto dei diritti dei lavoratori, una migliore utilizzazione delle risorse poste a disposizione del mondo della cooperazione con una significativa riduzione dei costi gestionali ed operativi ed un maggior afflusso di fondi da destinare alla realizzazione di tali progetti. Esprime la sua contrarietà al mantenimento della Direzione Generale per la Cooperazione allo Sviluppo presso il Ministero degli Affari esteri come pure al potere decisionale del Comitato interministeriale per la cooperazione allo sviluppo in materia di finanziamenti per importi superiori ai 2 milioni di euro. Critica altresì la configurazione della nuova Agenzia per la cooperazione allo sviluppo che viene poste alle dirette dipendenze del Ministero degli Affari esteri. Sottolinea infine come il complesso delle proposte emendative presentate dal suo gruppo sia il frutto di un lavoro di un anno e mezzo svolto in costante dialogo con le associazioni di settore e semplici cittadini.

  Mario MARAZZITI (PI) sottolinea la positività del risultato raggiunto con questo testo normativo nel cui impianto trovano una precisa collocazione tutti gli attori del mondo della cooperazione allo sviluppo. Tra i diversi modelli organizzativi, è stato prescelto quello di un'Agenzia collegata al Ministero degli esteri perché si è ritenuta preferibile l'opzione di uno stretto collegamento tra la politica estera e la dimensione dell'aiuto pubblico allo sviluppo. Al di là della fase emendativa alla quale è chiamata la Commissione, sarà opportuno seguire particolarmente la fase «su strada» di attuazione delle disposizioni introdotte dalla riforma, affinché la nuova Agenzia possa operare con tutta l'autorevolezza necessaria.

  Vincenzo AMENDOLA (PD) ritira le proposte emendative del suo gruppo per le quali il relatore ha formulato un invito in tal senso, ringraziando i colleghi Cimbro e Beni per il lavoro svolto. Raccomanda agli altri gruppi di agevolare una celere approvazione del provvedimento procedendo analogamente.

  Alessandro DI BATTISTA (M5S) pone in rilievo come sussistano sensibilità diverse tra i gruppi parlamentari della Camera e del Senato, pur appartenenti alle stesse formazioni politiche. Non vi è intenzione, da parte del Movimento 5 Stelle, di ritirare automaticamente tutte le proposte emendative presentate: non si tratta di un atteggiamento ostruzionistico, ma della preoccupazione di accrescere la qualità del testo normativo.

  Edmondo CIRIELLI (FdI-AN) si domanda quali siano le ragioni alla base della richiesta di ritirare le proposte emendative presentate, che, nel caso del suo gruppo, sono peraltro solo due.

  Guglielmo PICCHI (FI-PdL) ritiene che sia pienamente legittimo che ogni gruppo esprima qui alla Camera una posizione diversa da quella espressa presso l'altro ramo del Parlamento. Sottolinea il fatto che vi sono ampi margini temporali per procedere ad un esame accurato del testo prima della pausa estiva. Ribadisce la richiesta di esaminare con tutto il tempo necessario gli emendamenti riguardanti il testo normativo più importante finora all'attenzione della Commissione.

  Erasmo PALAZZOTTO (SEL) afferma che un ulteriore approfondimento istruttorio Pag. 37del testo potrà «fare la differenza» trasformando eventualmente una posizione di astensione in un voto favorevole. Preannuncia che valuterà caso per caso le richieste di ritiro formulate dal relatore.

  Il viceministro Lapo PISTELLI fa presente la «finestra temporale» attualmente a disposizione della Camera per la prossima settimana che consentirebbe un esame accurato ed approfondito del provvedimento, evitando, come invece spesso accade, le compressioni derivanti dall'esame di provvedimenti d'urgenza. Ricorda altresì alla Commissione l'esigenza che ad una celere approvazione della legge di riforma faccia seguito tempestivamente una articolata serie di provvedimenti di attuazione della stessa che incideranno notevolmente sulla sua efficacia.

  Alessandro DI BATTISTA (M5S) critica l'atteggiamento del Governo, che tende a ingolfare il programma delle Aule parlamentari attraverso la presentazione di provvedimenti d'urgenza e ribadisce l'esigenza di porsi immediatamente al lavoro, al di là delle asserite «finestre temporali».

  Erasmo PALAZZOTTO (SEL) ritira l'emendamento Scotto 1.1, di cui è cofirmatario.

  Maria Edera SPADONI (M5S) illustra l'emendamento 1.2 a sua prima firma ed insiste per la sua votazione.

  Lia QUARTAPELLE PROCOPIO (PD), relatore, interviene precisando che tutti gli inviti al ritiro formulati rispetto alle proposte emendative riferite all'articolo 1 non sono motivati da una contrarietà di principio, bensì dall'esigenza, già richiamata dal viceministro, di evitare modifiche riferite alla forma, lasciando, eventualmente, spazio unicamente a rilievi importanti riferiti ad aspetti concreti dell'impianto complessivo della legge.

  La Commissione respinge l'emendamento Spadoni 1.2.

  Maria Edera SPADONI (M5S) illustra l'emendamento 1.3 a sua prima firma ed insiste per la sua votazione, sottolineandone l'importanza in quanto intende inserire un puntuale riferimento agli Obiettivi di sviluppo del Millennio.

  Vincenzo AMENDOLA (PD), associandosi alle considerazioni formulate dal relatore, annuncia il voto contrario del suo gruppo su tutti gli emendamenti riferiti all'articolo 1.

  Pia Elda LOCATELLI (Misto-PSI-PLI), condividendo le ragioni espresse sia dal relatore, sia dal collega Amendola, precisa che il richiamo agli Obiettivi di sviluppo del Millennio potrebbe risultare superato tra qualche tempo. Pertanto, nell'ottica della stesura di un provvedimento di riforma dagli effetti durevoli, esprime la sua contrarietà rispetto all'emendamento Spadoni 1.3.

  Guglielmo PICCHI (FI-PdL) preannuncia il voto contrario del suo gruppo sull'emendamento Spadoni 1.3.

  Carlo SIBILIA (M5S) precisa che l'emendamento si propone di richiamare la coerenza delle politiche di cooperazione non soltanto con gli Obiettivi di sviluppo del Millennio, ma anche con lo spirito delle previsioni dei Trattati dell'Unione europea, con particolare riferimento alla tutela dei diritti umani e delle libertà fondamentali. Invita, in ogni caso, tutti i colleghi a svolgere, nel rispetto di tutte le proposte emendative presentate, un sereno confronto.

  La Commissione respinge l'emendamento Spadoni 1.3.

  Erasmo PALAZZOTTO (SEL) illustra l'emendamento Scotto 1.4, di cui è cofirmatario, ed insiste per la sua votazione.

  Eleonora CIMBRO (PD) ritiene che l'emendamento costituisca un'inutile ridondanza.

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  La Commissione respinge l'emendamento Scotto 1.4.

  Maria Edera SPADONI (M5S) illustra l'emendamento 1.5 a sua prima firma ed insiste per la sua votazione.

  La Commissione respinge l'emendamento Spadoni 1.5.

  Carlo SIBILIA (M5S) illustra il suo emendamento 1.6, sul quale il relatore ha formulato un invito al ritiro, chiedendo al relatore ed al Governo di proporne una eventuale riformulazione.

  Lia QUARTAPELLE PROCOPIO (PD), relatore, ribadisce che l'articolo 1 enuncia i principi cui ispirare la politica di cooperazione allo sviluppo, mentre l'emendamento in esame è circoscritto alla previsione di uno strumento operativo.

  Carlo SIBILIA (M5S) ritira l'emendamento 1.6, riproponendosi di presentarlo con una diversa collocazione nel testo.

  Erasmo PALAZZOTTO (SEL) ritira l'emendamento 1.7, di cui è cofirmatario. Illustra poi l'emendamento 1.8 ed insiste per la sua votazione.

  La Commissione respinge l'emendamento Scotto 1.8.

  Emanuele SCAGLIUSI (M5S) illustra l'emendamento 1.9 a sua prima firma.

  Vincenzo AMENDOLA (PD) precisa che il comma in questione disciplina l'aiuto umanitario nell'ambito più vasto della cooperazione con i Paesi classificati in via di sviluppo.

  Manlio DI STEFANO (M5S) rileva che non è possibile prevedere come potrà cambiare nel tempo l'accezione di «Paese in via di sviluppo».

  Il viceministro Lapo PISTELLI fa presente che gli interventi rilevanti in tema di Aiuto pubblico allo sviluppo sono soltanto quelli verso i Paesi in via di sviluppo per cui si tratta di una definizione tecnica.

  Carlo SIBILIA (M5S) richiama criticamente l'univocità della definizione di «Paese in via di sviluppo», sottolineando come rappresenterebbe un segnale culturale importante eliminare il riferimento a questa locuzione ambigua e problematica.

  Pia Elda LOCATELLI (Misto-PSI-PLI) chiede una breve sospensione dei lavori per consentire uno scambio di idee tra i capigruppo sull'andamento dei lavori della Commissione.

  Fabrizio CICCHITTO, presidente, ritiene preferibile che la Commissione continui l'esame del provvedimento, in quanto a breve questo dovrà interrompersi per la ripresa, alle ore 16, delle votazioni dell'Aula. Ringrazia la collega Locatelli per il suggerimento che potrà essere utilmente ripreso in una fase successiva.

  La Commissione respinge l'emendamento Scagliusi 1.9.

  Erasmo PALAZZOTTO (SEL) ritira l'emendamento Scotto 2.1, di cui è cofirmatario.

  Marta GRANDE (M5S) illustra l'emendamento 2.2 a sua prima firma e insiste per la sua votazione.

  La Commissione respinge l'emendamento Grande 2.2.

  Erasmo PALAZZOTTO (SEL) illustra l'emendamento Scotto 2.3, di cui è cofirmatario, ed insiste per la sua votazione.

  La Commissione respinge l'emendamento Scotto 2.3.

  Erasmo PALAZZOTTO (SEL) illustra l'emendamento Scotto 2.4 , di cui è cofirmatario, ed insiste per la sua votazione.

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  Manlio DI STEFANO (M5S) esprime perplessità circa la formulazione tecnica dell'emendamento.

  Paolo BENI (PD) ritiene la proposta emendativa ridondante.

  La Commissione respinge l'emendamento Scotto 2.4.

  Maria Edera SPADONI (M5S) illustra l'emendamento 2.5 a sua prima firma e insiste per la sua votazione.

  Guglielmo PICCHI (FI-PdL) riconosce la sensatezza della proposta emendativa e chiede al Governo ed al relatore di chiarire le motivazioni della loro contrarietà.

  Mario MARAZZITI (PI), pur apparendo chiaro lo spirito dell'emendamento Spadoni 2.5, osserva come la formulazione del testo faccia riferimento ad un impiego privilegiato di beni e servizi prodotti nei Paesi in cui si realizzano gli interventi di cooperazione ma non ad un impiego a carattere esclusivo di tali beni e servizi.

  La Commissione respinge l'emendamento Spadoni 2.5.

  Manlio DI STEFANO (M5S) illustra l'emendamento Del Grosso 2.6, di cui è cofirmatario, e insiste per la sua votazione.

  Paolo BENI (PD) osserva che anche in questo caso si tratta di una proposta emendativa superflua, poiché esiste già una legislazione che disciplina questi aspetti.

  La Commissione respinge l'emendamento Del Grosso 2.6.

  Erasmo PALAZZOTTO (SEL) ritira gli emendamenti Scotto 2.7 e 2.8, dei quali è cofirmatario.

  Emanuele SCAGLIUSI (M5S) illustra l'emendamento 2.9 a sua prima firma ed insiste per la sua votazione.

  La Commissione respinge l'emendamento Scagliusi 2.9.

  Manlio DI STEFANO (M5S) illustra l'emendamento 2.10 a sua prima firma ed insiste per la sua votazione.

  La Commissione respinge l'emendamento Di Stefano 2.10.

  Alessandro DI BATTISTA (M5S) illustra l'emendamento 2.11 a sua prima firma riguardante la fissazione di un limite per le spese amministrative, generali e d'esercizio.

  Guglielmo PICCHI (FI-PdL) condivide la proposta emendativa del collega Di Battista anche se ritiene insufficiente il limite previsto.

  Paolo BENI (PD) esprime perplessità sull'introduzione di una percentuale predeterminata all'interno del testo normativo poiché si tratta di una materia che sarà disciplinata con norme a carattere regolamentare.

  Mario MARAZZITI (PI), ricordando a titolo di esempio, che la Comunità di Sant'Egidio rientra nei limiti percentuali proposti dall'emendamento, si riserva di presentare un ordine del giorno che recepisca lo spirito della proposta. Sottolinea l'importanza di valorizzare quelle realtà che operano con minori costi di gestione.

  Carlo SIBILIA (M5S) propone di accantonare l'emendamento per verificare se vi è consenso tra i gruppi sulla proposta.

  Lia QUARTAPELLE PROCOPIO (PD), relatore, rinnova l'invito al ritiro, proponendo Pag. 40la presentazione di un apposito ordine del giorno in materia.

  Alessandro DI BATTISTA (M5S) concordando con la proposta del relatore, accoglie l'invito al ritiro del suo emendamento 2.11.

  Fabrizio CICCHITTO, presidente, essendo imminente la ripresa delle votazioni dell'Assemblea, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta, che sarà convocata per domani mattina, alle ore 8.30.

  La seduta termina alle 16.

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