CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 2 luglio 2014
264.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Lavoro pubblico e privato (XI)
COMUNICATO
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SEDE CONSULTIVA

  Mercoledì 2 luglio 2014. — Presidenza del presidente Cesare DAMIANO.

  La seduta comincia alle 14.45.

Sui lavori della Commissione.

  Renata POLVERINI (FI-PdL) esprime il proprio disappunto per la mancata assegnazione in sede referente alla XI Commissione del disegno di legge n. 2486, di conversione in legge del decreto-legge n. 90 del 2014, che, a suo avviso, appare ingiustificata, considerati i molteplici aspetti di lavoro pubblico recati dal provvedimento in questione. Fa presente, in particolare, che il decreto-legge interviene diffusamente su materie riguardanti il trattamento normativo dei dipendenti, intromettendosi in un ambito di competenza demandato alla disciplina contrattuale. Nel sottolineare l'esigenza di una riflessione seria ed approfondita su questi temi, invita pertanto il presidente a farsi carico di un'iniziativa tesa a salvaguardare le prerogative della Commissione, che ritiene sia stata espropriata del suo ruolo – come accaduto, peraltro, anche quando si è trattato di esaminare il decreto-legge n. 102 del 2013 – affinché venga posto riparo a quello che appare, a suo avviso, un palese errore in fase di assegnazione del provvedimento.

  Giorgio AIRAUDO (SEL) si associa alla richiesta testé formulata, facendo presente che il decreto-legge n. 90 del 2014 contiene diverse norme di diretta competenza della XI Commissione che legittimerebbero quantomeno un'assegnazione alle Commissioni Pag. 259riunite I e XI. Ritiene, quindi, opportuna un'iniziativa che si faccia carico di tale esigenza, considerato che è in gioco il destino di tanti lavoratori del settore pubblico, soprattutto quelli più deboli, che non riescono ad ottenere correzioni in sede governativa, come avviene, invece, per le categorie più influenti.

  Massimiliano FEDRIGA (LNA) condivide le considerazioni testé svolte, facendo notare che decreto-legge n. 90 del 2014 incide in modo diretto su materie di competenza della XI Commissione, richiedendo una trattazione da parte delle Commissioni riunite I e XI. Sottolinea, peraltro, che il provvedimento in questione interviene in materie che dovrebbero formare oggetto di concertazione sindacale.

  Tiziana CIPRINI (M5S) concorda con l'esigenza prospettata dai deputati intervenuti, chiedendosi se esista una precisa volontà politica tesa ad escludere l'XI Commissione dalla trattazione delle tematiche del lavoro pubblico, rilevando come non sia la prima volta che a tale Commissione viene impedito di trattare tali argomenti.

  Luisella ALBANELLA (PD) chiede al presidente di valutare una breve sospensione dei lavori per consentire un approfondimento delle questioni sollevate.

  Cesare DAMIANO, presidente, preso atto della richiesta formulata dal deputato Albanella, sospende brevemente la seduta.

  La seduta, sospesa alle 14.55, riprende alle 15.05.

  Marialuisa GNECCHI (PD), intervenendo a norme del suo gruppo, condivide l'esigenza di valutare se vi siano i margini per un'assegnazione anche alla Commissione XI del decreto-legge n. 90 del 2014, tenuto conto che tale provvedimento appare suscettibile di incidere significativamente in materie di lavoro pubblico. Si dichiara consapevole della circostanza che il provvedimento incide in modo assai significativo anche su materie di competenza della II Commissione, ritenendo tuttavia che non possa disconoscersi il peso delle norme di competenza della Commissione lavoro. Ricorda, peraltro, che in questa legislatura provvedimenti di analogo tenore sono stati assegnati alle Commissioni riunite I e XI.

  Sergio PIZZOLANTE (NCD) si dichiara a favore di un'iniziativa volta a far rispettare gli ambiti di competenza della XI Commissione relativamente ad un provvedimento complesso che incide pesantemente in materie di lavoro pubblico.

  Cesare DAMIANO, presidente, alla luce dell'orientamento manifestato dai gruppi, fa presente che l'unico strumento che la Commissione ha a disposizione per modificare l'attuale assegnazione – che prevede, allo stato, per la XI Commissione un esame in sede consultiva ex articolo 73, comma 1-bis e 75 del Regolamento, relativamente alle disposizioni in materia previdenziale, – è rappresentato dall'elevazione di un conflitto di competenza, per il quale appare necessaria una deliberazione, in sede plenaria, della Commissione nell'ambito della medesima sede consultiva. Propone, quindi, che nella giornata di domani, nella quale è previsto l'esame in sede consultiva del decreto-legge n. 90 del 2014, la Commissione sia chiamata a pronunciarsi su tale questione.

  La Commissione concorda.

DL 83/2014: Disposizioni urgenti per la tutela del patrimonio culturale, lo sviluppo della cultura e il rilancio del turismo.
C. 2426 Governo.

(Parere alle Commissioni riunite VII e X).
(Seguito dell'esame e conclusione – Parere favorevole con osservazioni).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 1o luglio 2014.

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  Cesare DAMIANO, presidente, ricorda che nella seduta del 1o luglio 2014 si era concordato di rinviare la deliberazione di competenza sul provvedimento in oggetto in attesa di conoscere gli esiti dell'esame degli emendamenti nell'ambito della sede referente. Comunica che, nel frattempo, le Commissioni di merito hanno trasmesso il testo del provvedimento in titolo, come risultante dagli emendamenti approvati. Chiede quindi al relatore di illustrare le modifiche introdotte nel corso dell'esame in sede referente.

  Cinzia Maria FONTANA (PD), relatore, fa presente che le Commissioni di merito, in sede di esame degli emendamenti, hanno apportato talune significative modifiche al testo del decreto, intervenendo in particolare sugli articoli 2, 5, 8, 15 e 16, che incidono su materie rientranti nell'ambito delle competenze della XI Commissione.
  Con riferimento all'articolo 2, osserva che è stata estesa anche al comando presso l'Unita Grande Pompei la disposizione, già prevista per la struttura di supporto al progetto Grande Pompei, secondo la quale il comando non è assoggettato ad alcun atto autorizzativo da parte dell'amministrazione di appartenenza.
  Relativamente all'articolo 5, in materia di personale degli enti lirico-sinfonici, fa presente che è stato approvato un emendamento che interviene sulla lettera f) del comma 1, recante disposizioni tese a chiarire il significato di trattamento fondamentale ai fini dell'applicazione delle disposizioni relative alle verifiche e alle riduzioni del trattamento economico derivanti, nel pubblico impiego, dalle assenze per malattia o per infortunio non sul lavoro. Tale modifica, in particolare, è volta a specificare che tali riduzioni non potranno in ogni caso essere superiori al 50 per cento di 1/26 dello stipendio di base.
  Per quanto attiene all'articolo 8, rileva che le modifiche al testo apportate tengono conto degli elementi di novità emersi nel corso dell'esame della proposta di legge n. 362, in materia di professionisti dei beni culturali, recentemente approvata in via definitiva dalle Camere. Il testo modificato dalle Commissioni specifica la natura di contratto a tempo determinato delle forme di impiego dei professionisti competenti ad eseguire interventi sui beni culturali – a cui i competenti enti pubblici possono ricorrere anche in deroga al limite posto alle assunzioni di personale dall'articolo 9, comma 28, del decreto-legge n. 78 del 2010, individuandoli mediante procedura selettiva – prevede l'istituzione presso il Ministero dei beni e delle attività culturali degli elenchi nazionali dei professionisti competenti ad eseguire interventi sui beni culturali, ai quali tali professionisti devono essere iscritti ai fini di tali assunzioni a tempo determinato. Inoltre, è stato elevato a 40 anni il limite di età per l'assunzione di tali professionisti, lasciando il limite dei 29 anni solo nell'ambito della valorizzazione dei beni culturali connessa ad apposite iniziative nell'ambito del servizio civile nazionale, settore patrimonio artistico e culturale. Infine, è stato eliminato il riferimento al rinvio al decreto del Presidente del Consiglio per la disciplina dei titoli di studio utili, delle modalità di tenuta e di aggiornamento degli elenchi, delle modalità di riparto delle risorse, nonché delle modalità di individuazione dei giovani da impiegare. Fa poi notare che le Commissioni di merito hanno introdotto, all'articolo 15, il comma 1-bis, il quale autorizza il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo ad attingere alle graduatorie vigenti conseguenti all'espletamento di procedure di riqualificazione del personale interno risultato idoneo per l'accesso ai profili professionali afferenti alla III Area funzionale. L'utilizzo delle graduatorie è consentito nei limiti dei posti di organico vacanti e tenuto conto che la progressione verticale non dà luogo – secondo il tenore letterale della norma – ad aggravio di spesa in quanto riferita alla posizione giuridica e non economica ai sensi dell'articolo 9, comma 21, del decreto-legge n. 78 del 2010 e dell'articolo 16, comma 1, lettera b), del decreto-legge n. 98 del 2011. Pag. 261Fa presente che la procedura opera in deroga a quanto stabilito dall'articolo 24, comma 1, del decreto legislativo n. 150 del 2009, il quale dispone che le pubbliche amministrazioni, dal 1o gennaio 2010, debbano coprire i posti disponibili nella dotazione organica attraverso concorsi pubblici, con riserva non superiore al 50 per cento a favore del personale interno, nel rispetto delle disposizioni vigenti in materia di assunzioni. In proposito, ritiene possa essere utile invitare le Commissioni a valutare la possibilità di assicurare che la progressione oggetto del provvedimento avvenga nel rispetto della normativa vigente in materia.
  Fa notare che allo stesso articolo 15 è stato inserito un comma 2-bis, il quale stabilisce che al personale di prima Area di ruolo del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo risultante in soprannumero – si tratterebbe, in pratica, del personale addetto ai servizi ausiliari – a seguito delle riduzioni di organico previste dall'articolo 2, comma 1, del decreto-legge n. 95 del 2012 non si applichino le conseguenti procedure, di cui all'articolo 2, commi 11 e 12, del decreto-legge n. 95 del 2012, per la gestione del personale in soprannumero. Restano invece ferme la possibilità di collocamento a riposo anticipato, per i dipendenti che maturano i requisiti ante-Fornero entro il 2016, e di risoluzione unilaterale del rapporto di lavoro da parte della Pubblica amministrazione per i dipendenti che abbiano maturato i requisiti pensionistici.
  Segnala che il successivo comma 2-ter riduce a 3 anni il periodo di permanenza minima obbligatoria nella sede di prima destinazione, fissato a 5 anni, in via generale, dall'articolo 35, comma 5-bis, del decreto legislativo n. 165 del 2001, per il personale di nuova assunzione del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, precisando che si tratta di un limite non derogabile dalla contrattazione collettiva.
  Infine, osserva che le modifiche ai commi 8 e 10 dell'articolo 16 estendono a tutto il personale in servizio presso ENIT e Promuovi Italia SpA – e non soltanto a quello a tempo indeterminato, come previsto dal testo iniziale – l'applicazione di quanto previsto dal comma 8, che demanda ad un Piano di riorganizzazione del personale l'individuazione delle unità da assegnare al nuovo ENIT. Al successivo comma 10 si prevede che il liquidatore della società Promuovi Italia possa stipulare accordi con le società Italia Lavoro, che opera come ente strumentale del Ministero del lavoro e delle politiche sociali per la promozione e la gestione di azioni nel campo delle politiche del lavoro, dell'occupazione e dell'inclusione sociale, e Invitalia. In conclusione, preso atto del contenuto del provvedimento e degli specifici profili di competenza della XI Commissione, anche alla luce delle modifiche apportate in sede referente, formula una proposta di parere favorevole con due osservazioni (vedi allegato 1).

  Massimiliano FEDRIGA (LNA) chiede alla presidenza di valutare l'opportunità di concedere ai gruppi un tempo congruo per approfondire le delicate questioni poste dal relatore, rinviando la deliberazione di competenza della Commissione ad altra seduta.

  Cesare DAMIANO, presidente, fa notare che un eventuale rinvio dell'esame ad altra seduta potrebbe, di fatto, precludere l'espressione del parere da parte della XI Commissione, considerati i ristretti margini temporali per la conclusione dell'esame in sede referente. Ricordato che alla discussione in oggetto è stato già dedicato un ampio spazio temporale, essendo quella in corso la terza seduta sull'argomento, ritiene opportuno procedere alla votazione della proposta di parere favorevole del relatore.

  Cinzia Maria FONTANA, relatore, fa notare che i tempi particolarmente ristretti di esame sono stati imposti anche dall'esigenza di attendere la conclusione dell'esame degli emendamenti, che, peraltro, ha condotto a significative modifiche di norme di interesse della XI Commissione.

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  Massimiliano FEDRIGA (LNA), intervenendo per una precisazione, giudica preferibile che la Commissione non si esprima, atteso che appare impossibile pronunciarsi su una materia così delicata senza che sia stato concessa ai gruppi l'opportunità dei necessari approfondimenti.

  Walter RIZZETTO (M5S), nel far presente che anche la Commissione bilancio sarà chiamata a pronunciarsi su tale provvedimento nella giornata di domani, si chiede se non sia opportuno che anche la XI Commissione rinvii il seguito dell'esame, affinché possa deliberare sul punto in modo più consapevole.

  Cesare DAMIANO, presidente, in risposta al deputato Rizzetto fa notare, anzitutto, che la Commissione XI, a differenza della V Commissione, non ha la facoltà di esprimere il proprio parere per l'Assemblea. A fronte dei ristrettezza dei tempi per la conclusione dell'esame in sede referente, fa notare che l'unica strada percorribile per dare la possibilità ai gruppi di approfondire le questioni sarebbe quella di riconvocare la Commissione in serata, al termine delle votazioni pomeridiane dell'Assemblea, o nella prima mattinata di domani.

  Massimiliano FEDRIGA (LNA) fa notare che un rinvio così breve dell'esame non avrebbe alcun senso, dal momento che i gruppi della XI Commissione non avrebbero possibilità di approfondire la materia, essendo impegnati in Assemblea nella giornata odierna per l'esame del provvedimento sugli «esodati». Ritiene, pertanto, preferibile che la Commissione non esprima il parere di propria competenza.

  Cesare DAMIANO, presidente, alla luce dell'andamento dell'odierna discussione e considerata l'oggettiva necessità di facilitare una conclusione dell’iter nella corrente settimana, ritiene opportuno che la Commissione si pronunci nella seduta odierna. Invita, quindi, i deputati a esprimersi sul merito della proposta di parere.

  Silvia CHIMIENTI (M5S) dichiara che il suo gruppo ha presentato una proposta alternativa di parere (vedi allegato 2), con il quale viene manifestato un orientamento contrario al provvedimento in esame, soprattutto per quanto attiene alle parti di competenza della XI Commissione, tra cui cita l'articolo 5, giudicato particolarmente critico.

  Walter RIZZETTO (M5S), pur facendo notare che il provvedimento in esame contiene talune virtuose misure – tra cui cita quelle in materia di digitalizzazione degli esercizi ricettivi, quelle che tutelano il patrimonio artistico del Paese, quelle che introducono il cosiddetto ArtBonus, nonché quelle che prevedono la liquidazione della società Promuovi Italia Spa – il suo gruppo non può votare a favore della proposta di parere del relatore, per le numerose criticità riguardanti le parti di competenza della XI Commissione. Ritiene, in ogni caso, che il suo gruppo si riserva di definire una posizione più definita in Assemblea, anche alla luce del parere che sarà approvato dalla Commissione bilancio.

  Giorgio AIRAUDO (SEL) rilevato che sussistono, allo stato, profonde incertezze circa le sorti del personale delle fondazioni liriche sinfoniche, dichiara che il suo gruppo non potrà votare a favore della proposta di parere formulata dal relatore. Si riserva di assumere in Assemblea una posizione definitiva anche alla luce di eventuali ipotesi di modifica del provvedimento.

  Cesare DAMIANO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, pone in votazione la proposta di parere formulata dal relatore, mentre la proposta di parere alternativa formulata dai deputati Chimienti ed altri sarà posta in votazione solo qualora la proposta del relatore fosse respinta.

  La Commissione approva la proposta di parere del relatore.

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Disposizioni in materia di agricoltura sociale.
Nuovo testo unificato C. 303 Fiorio, C. 760 Russo, C. 903 Bordo, C. 1019 Zaccagnini e C. 1020 Schullian.

(Parere alla XIII Commissione).
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

  Chiara GRIBAUDO (PD) osserva che la Commissione è chiamata ad esprimere il parere di competenza alla XIII Commissione sul testo unificato delle proposte di legge C. 303 ed abbinate, recante disposizioni in materia di agricoltura sociale, come risultante dagli emendamenti approvati dalla Commissione di merito.
  Segnala preliminarmente che il testo in questione è il frutto di un approfondito esame presso la XIII Commissione, che, avendo avuto ad oggetto più proposte legislative d'iniziativa parlamentare tra di loro abbinate, ha condotto all'elaborazione di un testo unificato, in più occasioni modificato fino a giungere alla formulazione attuale. Fa notare, peraltro, che l'esame di merito delle proposte di legge in titolo si ricollega a un'iniziativa assunta dalla XIII Commissione, con un'apposita indagine conoscitiva sull'agricoltura sociale svolta nella XVI legislatura, che ha permesso di approfondire la conoscenza di un mondo, quello dell'agricoltura sociale, caratterizzato da un insieme di esperienze concrete che affondano le loro radici in alcuni aspetti tradizionali dell'agricoltura, come il legame tra azienda agricola e famiglia rurale. Si è quindi evidenziata l'integrazione nell'agricoltura di pratiche rivolte alla terapia e alla riabilitazione delle persone diversamente abili, all'inserimento lavorativo e all'inclusione sociale di soggetti svantaggiati, all'offerta di servizi educativi, culturali, di supporto alle famiglie e alle istituzioni didattiche. Faccio notare che, a seguito di quella indagine, la Commissione assunse una specifica iniziativa legislativa, che, tuttavia, non giunse a conclusione a causa della scadenza della XVI legislatura.
  Valutando le finalità complessive del provvedimento, fa presente che esso promuove l'agricoltura sociale, nel rispetto dei principi previsti dall'articolo 117, secondo comma, lettera m), della Costituzione e nell'ambito delle competenze regionali, quale aspetto della multifunzionalità delle imprese agricole finalizzato allo sviluppo di interventi e di servizi sociali, socio-sanitari, educativi e di inserimento socio-lavorativo, allo scopo di facilitare l'accesso adeguato e uniforme alle prestazioni essenziali da garantire alle persone, alle famiglie e alle comunità locali in tutto il territorio nazionale e in particolare nelle zone rurali o svantaggiate.
   Quanto al contenuto del provvedimento, fa notare che esso riprende, con talune integrazioni, il testo approvato in sede referente dalla XIII Commissione nel corso della passata legislatura, al fine di dettare i principi di riferimento per la disciplina degli aspetti essenziali delle esperienze di agricoltura sociale.
  Fa presente che il testo in questione, all'articolo 2 individua tra gli scopi dell'agricoltura sociale l'inserimento socio-lavorativo di soggetti svantaggiati, individuando, al comma 1, lettera a), le categorie di lavoratori svantaggiati, molto svantaggiati e disabili delle quali favorire l'inserimento, con il richiamo delle platee individuate nella normativa europea in materia di aiuti di stato, delle categorie di soggetti svantaggiati individuate dall'articolo 4 della legge n. 381 del 1991, relativa alle cooperative sociali, nonché il riferimento ai minori in età lavorativa inseriti in progetti di riabilitazione e sostegno sociale.
  Il testo unificato interviene, poi, in materia di riconoscimento degli operatori, disciplina delle organizzazioni dei produttori nonché dei locali per l'esercizio delle attività di agricoltura sociale, prevedendo altresì specifici interventi di sostegno. Segnala, in questo contesto, l'articolo 7, che disciplina l'istituzione dell'Osservatorio sull'agricoltura sociale – organismo al quale vengono attribuite funzioni di monitoraggio, definizione di linee guida, ricerca, proposizione di iniziative e di azioni Pag. 264di comunicazione in materia di agricoltura sociale, le cui modalità di organizzazione e funzionamento sono definite dal Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali. Si disciplina, in particolare, la composizione dell'Osservatorio, al quale partecipano rappresentanti delle amministrazioni dello Stato, degli enti territoriali e delle organizzazioni professionali, delle associazioni di promozione sociale, delle reti nazionali di agricoltura sociale, del terzo settore e della cooperazione, nonché si prevede che l'Osservatorio possa avvalersi, per l'espletamento dei suoi compiti, del supporto di esperti qualificati nel settore dell'agricoltura sociale. I componenti dell'Osservatorio non hanno diritto alla corresponsione di alcuna indennità o compenso né rimborso spese.
  In conclusione, preso atto del contenuto del provvedimento, teso a valorizzare il settore dell'agricoltura sociale nella prospettiva di migliorare i servizi sociali in favore della collettività e di valorizzare l'impiego lavorativo dei soggetti svantaggiati, ritiene che vi siano le condizioni per un orientamento positivo da parte della XI Commissione.
  Propone, pertanto, di esprimere un parere favorevole sul provvedimento in esame.

  Gessica ROSTELLATO (M5S) preannuncia, a nome del suo gruppo, la presentazione di una proposta alternativa di parere (vedi allegato 3), di cui illustra il contenuto. Fa presente, in particolare, che tale proposta reca un orientamento favorevole subordinato all'accoglimento di due condizioni che, da un lato, fanno riferimento all'esigenza di ridurre la platea degli utenti e di escludere le cooperative sociali dai soggetti abilitati ad esercitare le attività agri-sociali e, dall'altro, sottolineano la necessità di vincolare ogni iniziativa da adottare a finalità strettamente sociali. Auspica, in conclusione, che la relatrice possa tenere in considerazione il contenuto di tali condizioni, ai fini di una integrazione della sua proposta di parere.

  Cesare DAMIANO, presidente, alla luce del dibattito sviluppatosi, propone di concedere ai gruppi il tempo necessario per confrontarsi sul merito, al fine di verificare se vi siano le condizioni per l'elaborazione di una proposta di parere condivisa, rinviando il seguito dell'esame alla giornata di domani.

  Chiara GRIBAUDO (PD), relatore, condivide l'esigenza di rinviare ad altra seduta l'esame del provvedimento, attesa l'esigenza di svolgere tra i gruppi un adeguato approfondimento di merito.

  Cesare DAMIANO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame del provvedimento ad una seduta da convocare per la giornata di domani.

  La seduta termina alle 15.45.

COMITATO DEI NOVE

  Mercoledì 2 luglio 2014.

Modifiche alla disciplina dei requisiti per la fruizione delle deroghe riguardanti l'accesso al trattamento pensionistico.
C. 224-387-727-946-1014-1045-1336-A.

  Il Comitato dei nove si è riunito dalle 15.45 alle 16.

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