CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 17 aprile 2014
220.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Lavoro pubblico e privato (XI)
COMUNICATO
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SEDE REFERENTE

  Giovedì 17 aprile 2014. — Presidenza del presidente Cesare DAMIANO. – Interviene il sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali, Luigi Bobba.

  La seduta comincia alle 16.05.

DL 34/2014: Disposizioni urgenti per favorire il rilancio dell'occupazione e per la semplificazione degli adempimenti a carico delle imprese.
C. 2208 Governo.

(Seguito dell'esame e conclusione).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta di ieri.

  Cesare DAMIANO, presidente, comunica che sono pervenuti i pareri delle competenti Commissioni sul provvedimento in titolo, come risultante dagli emendamenti approvati nel corso dell'esame in sede referente, facendo notare che la II e la XIV Commissione hanno espresso un parere favorevole, mentre la I, la VIII e la X Commissione, nonché la Commissione parlamentare per le questioni regionali, hanno espresso un parere favorevole con osservazioni. Avverte, inoltre, che la Commissione Bilancio ha espresso un parere favorevole con una condizione, volta a garantire il rispetto dell'articolo 81 della Costituzione. Fa presente che il relatore, al fine di recepire tale ultimo parere, ha presentato uno specifico emendamento (vedi allegato 1). Ricorda, infine, che il Comitato per la legislazione aveva già espresso, nella seduta del 26 marzo 2014, un parere con condizioni e osservazioni.
  Segnala che molte delle osservazioni al provvedimento contenute nei pareri resi sono state sostanzialmente già recepite con l'approvazione di specifiche proposte di modifica al testo, nell'ambito dell'esame degli emendamenti conclusosi nella giornata di ieri. Pag. 97
  Segnala, in particolare, con riferimento all'articolo 1, la riduzione da otto a cinque del numero massimo delle proroghe relative al contratto a tempo determinato, nonché, con riferimento all'articolo 2, concernente l'apprendistato, la reintroduzione dell'obbligatorietà del piano formativo individuale, questione oggetto di una osservazione formulata dalla X Commissione. Sempre con riferimento all'articolo 2, segnala il ripristino dell'obbligatorietà della formazione professionale pubblica, seppur collegata alla reale disponibilità dell'offerta formativa delle regioni, in linea con le osservazioni contenute nei pareri della Commissione parlamentare per le questioni regionali e della X Commissione, nonché la reintroduzione di una norma volta a stabilire un tetto minimo di stabilizzazione per gli apprendisti, esclusivamente per alcune categorie di datori di lavoro in relazione al numero di addetti occupati, in conformità a quanto richiesto da una osservazione contenuta nel parere della X Commissione.
  Pone, quindi, in votazione l'emendamento 5.8 del relatore.

  La Commissione approva l'emendamento 5.8 del relatore.

  Cesare DAMIANO, presidente, prima di procedere alla votazione sul conferimento del mandato al relatore a riferire all'Assemblea, propone alcune correzioni di forma (vedi allegato 2), di cui dà lettura. Pone, quindi, in votazione le correzioni di forma previste.

  La Commissione approva le correzioni di forma proposte dal presidente.

  Cesare DAMIANO, presidente, propone, quindi, di conferire al deputato Dell'Aringa il mandato a riferire favorevolmente in Assemblea sul disegno di legge, come modificato nel corso dell'esame in sede referente. Propone, altresì, di chiedere l'autorizzazione a riferire oralmente. Segnala altresì che il deputato Fedriga ha rappresentato l'intenzione di presentare una relazione di minoranza.

  Simone BALDELLI (FI-PdL) stigmatizza il comportamento della maggioranza che, a suo avviso, al momento della deliberazione sul conferimento del mandato al relatore, appare divisa in due anime profondamente diverse, che non dialogano tra di loro. Fa notare, infatti, che lo stesso iter di esame del provvedimento, nonché le recenti dichiarazioni rese agli organi di informazione dal capogruppo del Nuovo Centrodestra – che annuncia «battaglia» in Aula sul provvedimento – e gli ultimi sviluppi dell'esame al Senato del provvedimento sulle cosiddette «dimissioni in bianco» dimostrano come all'interno della maggioranza sussistano equilibri variabili. Fa notare, quindi, che i gruppi di maggioranza non sono stati in grado di fornire una soddisfacente sintesi politica al fine di promuovere un riavvicinamento tra le posizioni in campo, lasciando sostanzialmente sospese le questioni più critiche del provvedimento. Ritiene, pertanto, che la votazione sul mandato al relatore abbia quasi il significato beffardo di atto dovuto, tenuto conto che non appare ancora chiaro su quale testo si debba realmente riferire all'Assemblea. Ritenuto che il testo sia da considerare ancora aperto ad ulteriori modifiche, si dichiara in attesa che emerga un chiarimento all'interno della maggioranza che consenta di definire più chiaramente le rispettive posizioni politiche.
  Osservato che appare molto probabile la posizione della questione di fiducia sul provvedimento, che, a suo avviso, sarà determinata da ragioni di «compattamento» della maggioranza e non certo dall'ostruzionismo dell'opposizione, fa notare che i gruppi di maggioranza, in particolare quello del Partito Democratico, invece di fornire risposte chiare alle questioni importanti poste dall'opposizione, si sono limitati a ingaggiare sterili ed infondate polemiche con gli esponenti del suo gruppo, complicando ulteriormente l'andamento dei lavori.
  Preso atto che, al momento, il testo reca un impianto, a suo avviso, poco coraggioso e ancora non del tutto definito, dimostrando inequivocabilmente la mancanza Pag. 98di coesione della maggioranza su temi così delicati, preannuncia il voto di astensione del suo gruppo.

  Titti DI SALVO (SEL) preannuncia un voto contrario sul conferimento del mandato al relatore. Ritiene che la decretazione d'urgenza non sia lo strumento adeguato per legiferare su temi così delicati quali i contratti a termine e l'apprendistato e non comprende le ragioni di tale scelta, fatta, per di più, in un momento caratterizzato da elevata disoccupazione.
  L'unica spiegazione plausibile è quella di dover mantenere l'unità della maggioranza su temi particolarmente scottanti e ciò appare evidente alla luce della conferenza stampa organizzata dal Nuovo Centrodestra che sostiene con forza il testo approvato dal Consiglio dei ministri, mentre una parte del Partito Democratico non è del tutto convinto della bontà di questo provvedimento.
  Si dichiara, quindi, convinta che la nuova disciplina non risolverà il problema della disoccupazione e sottolinea le contraddizioni di un Governo che non appare in grado di portare il Paese fuori dalla gravissima crisi occupazionale.
  Ribadisce, quindi, che su tali materie sarebbe stato più opportuno permettere di ragionare attraverso la discussione su un disegno di legge che recasse un riordino complessivo della disciplina.
  Lamenta, infine, che la Commissione lavoro del Senato, esaminando il disegno di legge volto a contrastare il fenomeno delle dimissioni in bianco, recentemente approvato in prima lettura dalla Camera, ha praticamente impedito che un'iniziativa del gruppo di SEL potesse concludersi positivamente. Ricorda, infatti, che il tema era stato inserito nel calendario dei lavori della Camera in quota opposizione e che l'approvazione del testo era stato frutto di una battaglia condotta dal proprio gruppo.
  Manifesta, quindi, perplessità e sconcerto per quanto accaduto, non ritenendo politicamente possibile un atteggiamento siffatto.

  Davide TRIPIEDI (M5S) preannuncia che il suo gruppo non può che votare contro il conferimento del mandato al relatore, non volendo in alcun modo apparire complice di un atto di ingiustizia nei confronti dei lavoratori, per i quali, a suo avviso, i gruppi di maggioranza prefigurano un futuro ancora più incerto e precario. Fa notare che gli esponenti del suo gruppo, fin dall'inizio dell'esame in Commissione, si sono dichiarati indignati sia per i contenuti del provvedimento sia per i metodi con cui la presidenza ha condotto i lavori, giudicati fortemente lesivi delle prerogative del suo gruppo e volti a comprimere le fondamentali esigenze di trasparenza della discussione. Ricorda, in proposito, che, nonostante il suo gruppo, a più riprese, abbia richiesto la trasmissione delle sedute sulla web-tv e la votazione nominale sugli emendamenti, il presidente, su indicazione degli uffici, abbia fornito interpretazioni regolamentati restrittive e fondate su prassi incerte, senza mai motivare con documenti scritti le proprie determinazioni. Fa notare, peraltro, che nella giornata odierna in altre Commissioni sono state assunte determinazioni che vanno in senso contrario a quanto stabilito dal presidente, a dimostrazione della incongruità delle sue decisioni.
  Entrando nel merito del provvedimento, si dichiara convinto dell'impossibilità di creare lavoro affidandosi esclusivamente ad interventi normativi sulle tipologie contrattuali e sul mercato del lavoro, che, in questo caso, a suo avviso, non fanno altro che peggiorare la situazione precarizzando ulteriormente la situazione dei lavoratori, ridotti da queste norme a una vera e propria «schiavitù». In risposta a talune considerazioni svolte dal deputato Di Salvo, fa notare che sul provvedimento relativo alle dimissioni in bianco soltanto il gruppo del Movimento 5 Stelle – unitamente ad un solo membro del gruppo di SEL, il deputato Sannicandro – ha votato in favore della previsione Pag. 99di specifiche sanzioni nei confronti del datore di lavoro per i casi di abuso di tale odiosa pratica.

  Claudio COMINARDI (M5S) evidenzia come la vera questione problematica non sia tanto quella dei rapporti della maggioranza, bensì quella delle modalità con cui i lavori della Commissione sono resi noti all'esterno.
  Ciò premesso, esprime una forte contrarietà sul testo del decreto che reputa scritto male e in violazione della normativa dell'Unione europea. Rileva, inoltre, che i provvedimenti più odiosi vengono sempre approvati in coincidenza con le principali festività per evidenti ragioni di esposizione mediatica.
  Nel criticare nuovamente la decisione di impedire la votazione nominale, preannuncia che renderà comunque noti i nominativi di coloro che hanno consentito l'approvazione di questo provvedimento.

  Cesare DAMIANO, presidente, invita i membri del Movimento 5 Stelle ad un maggior rispetto nei confronti della presidenza, degli altri deputati membri della Commissione nonché degli uffici. Fa presente che, in base alla sua lunga esperienza politica, è sempre stato perfettamente a conoscenza del valore delle regole e si è sempre avvalso, nello svolgimento del suo ruolo, del supporto di competenti uffici tecnici.

  Silvia CHIMIENTI (M5S) invita a considerare lo stato d'animo del collega Cominardi, che non ha potuto partecipare ai lavori della Commissione dovendo scontare una sanzione a causa di comportamenti connessi a una decisione assunta dalla presidenza della Camera senza una specifica base regolamentare.
  Fa, quindi, presente che il Movimento Cinque Stelle ha cercato seriamente di migliorare il testo del decreto-legge, senza tuttavia riuscirvi a causa dell'indisponibilità della maggioranza, che ha anche privato l'opposizione di quello che ritiene sia un diritto, impedendo che il dibattito si svolgesse con la massima trasparenza.

  Cesare DAMIANO, presidente, nel ribadire che nel corso dell'iter si è attenuto strettamente alle regole, senza alcuna faziosità politica, fa presente che – come già preannunciato nel corso delle sedute precedenti – ha già provveduto ad informare la Presidenza della Camera delle questioni procedurali poste dal Movimento 5 Stelle.

  Vincenza LABRIOLA (Misto) osserva preliminarmente che l'auspicio di tutti i lavoratori è quello di poter svolgere un'attività con un contratto a tempo indeterminato e ritiene pertanto che il ricorso a diverse tipologie contrattuali vada specificamente disciplinato.
  Quanto all'esame del provvedimento, rileva che il compito della fase referente è di migliorare il testo dei progetti in discussione, osservando tuttavia che in questa occasione è sembrato quasi che vi fosse un divieto di correggere. Pertanto, proprio a causa dell'impossibilità di modificare il provvedimento nei suoi punti essenziali, preannuncia un voto di astensione.

  Sergio PIZZOLANTE (NCD), intervenendo a nome del suo gruppo, preannuncia che non parteciperà al voto sul conferimento del mandato al relatore.

  Irene TINAGLI (SCpI) ritiene che il provvedimento in esame si basi su un errore di fondo, che consiste nell'aver voluto affrontare, con un provvedimento d'urgenza, disgiunto dagli interventi di natura più complessiva recati dal disegno di legge delega all'esame del Senato, tematiche delicate del mercato del lavoro. Ritiene sia sbagliato, dunque, agire separatamente sul contratto a tempo determinato, senza prevedere altre misure di coordinamento rispetto al contratto a tempo indeterminato, dal momento che si rischia di aggravare il dualismo del mercato del lavoro. Manifesta il proprio rammarico, quindi, per il fatto che non siano state accolte le proposte di modifica del suo gruppo, che miravano proprio a riavvicinare le due richiamate tipologie contrattuali, attraverso la previsione di misure tese a coniugare la legittima richiesta di Pag. 100flessibilità delle imprese con i necessari interventi di sostegno ai lavoratori. Fa notare che la mancata presa in considerazione di tali proposte ragionevoli appare ancora più grave, se si considera che il decreto-legge è stato oggetto di ampie modifiche, che tuttavia sono state decise unilateralmente all'interno della maggioranza. Preannuncia, pertanto, il proprio voto di astensione sul conferimento del mandato al relatore.

  Gessica ROSTELLATO (M5S), nel preannunciare un voto contrario, manifesta perplessità sull'atteggiamento della maggioranza, che appare essere andata in frantumi. Si domanda, pertanto, se non sia legittimo aspettarsi delle sorprese sul probabile voto di fiducia che si svolgerà in Assemblea. Vorrebbe, inoltre, sapere se effettivamente corrisponde a verità il fatto che il Nuovo Centrodestra abbia chiesto di porre la fiducia sul testo privo delle modifiche apportate dalla Commissione. In questo caso non riuscirebbe neanche a capire quale sia l'oggetto del mandato al relatore che la Commissione si accinge a conferire.

  Marialuisa GNECCHI (PD) ritiene che la Commissione abbia svolto un adeguato lavoro istruttorio, esercitando pienamente le prerogative proprie della sede referente, che offrono ai singoli deputati ampi margini di approfondimento. Ritiene normale, pertanto, che nel corso dell'iter in Commissione, nell'ambito della normale dialettica parlamentare, si possano registrare talune posizioni divergenti, anche in seno ad uno stesso gruppo, soprattutto quando sono in gioco questioni delicate come quelle del lavoro, sulle quali, peraltro, è frequente che emergano orientamenti unanimi e trasversali, come accaduto anche di recente. Fa presente, peraltro, che nel corso dell'esame del provvedimento, il suo gruppo ha svolto un importante ruolo di mediazione non solo nei confronti del Governo, ma anche rispetto all'opposizione, le cui proposte di modifica spesso sono state prese in considerazione con molta attenzione. Pur sottolineando che ciascun gruppo – compreso il suo – può aver nutrito aspettative di modifica dei provvedimenti poi rimaste disattese, ritiene che il confronto in Commissione sia stato teso unicamente al miglioramento del testo, al fine di predisporre un intervento normativo che sia il più possibile efficace. Annuncia pertanto il voto favorevole del proprio gruppo sul conferimento del mandato al relatore.

  Sergio PIZZOLANTE (NCD), pur nutrendo grande stima per la collega Gnecchi, di cui conosce l'impegno e la serietà, non può che respingere nettamente l'intervento appena svolto. Nel confutare le argomentazioni della collega del Partito Democratico, segnala, infatti, che nell'iter del provvedimento non si è registrata alcuna dinamica parlamentare, ma è emerso chiaramente un problema politico che riguarda i rapporti tra le forze che compongono la maggioranza.
  La mediazione che ha portato a modificare il decreto si è esaurita tutta all'interno del gruppo del PD e, a giudizio del gruppo del Nuovo Centrodestra, ha peggiorato il provvedimento. Una volta trovata una sintesi all'interno del Partito Democratico, quella forza politica ha rinunciato a qualsiasi confronto con le altre forze della maggioranza e non ha inteso discutere le proposte emendative presentate dagli altri gruppi.
  Nel ribadire, dunque, la fedeltà del proprio gruppo al testo del Governo, constata che nella Commissione, sia in questa, sia anche in altre precedenti occasioni, vi è una maggioranza diversa da quella che sostiene il Governo e ciò rappresenta un grave problema.

   Cesare DAMIANO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, pone quindi in votazione la proposta di conferire al deputato Dell'Aringa il mandato a riferire favorevolmente in Assemblea sul disegno di legge n. 2208, come modificato nel corso dell'esame in sede referente. Propone, altresì, di chiedere l'autorizzazione a riferire oralmente.

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  La Commissione delibera di conferire al deputato Dell'Aringa il mandato a riferire favorevolmente in Assemblea sul di segno di legge n. 2208, come modificato nel corso dell'esame in sede referente.
  Delibera, altresì, di chiedere l'autorizzazione a riferire oralmente.

  Cesare DAMIANO, presidente, si riserva, quindi, di designare i componenti del Comitato dei nove per l'esame in Assemblea, sulla base delle indicazioni dei gruppi.

  La seduta termina alle 17.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  Giovedì 17 aprile 2014.

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 17 alle 17.05.

COMITATO RISTRETTO

  Giovedì 17 aprile 2014.

Disposizioni in materia di ricongiunzione pensionistica.
C. 225 Fedriga e C. 929 Gnecchi.

  Il Comitato ristretto si è riunito dalle 17.05 alle 17.15.

AVVERTENZA

Il seguente punto all'ordine del giorno non è stato trattato:

COMITATO RISTRETTO

Disposizioni in materia di collocamento al lavoro dei centralinisti telefonici e degli operatori della comunicazione minorati della vista.
C. 435 Mongiello, C. 1708 Di Gioia, C. 1779 Gribaudo.

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