CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 15 aprile 2014
218.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Lavoro pubblico e privato (XI)
COMUNICATO
Pag. 305

SEDE CONSULTIVA

  Martedì 15 aprile 2014. — Presidenza del presidente Cesare DAMIANO.

  La seduta comincia alle 11.30.

Documento di economia e finanza 2014.
Doc. LVII, n. 2 e Allegati.

(Parere alla V Commissione).
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento in titolo.

  Cesare DAMIANO, presidente, in relazione all'esame in sede consultiva del Documento di economia e finanza 2014, facendo seguito a quanto concordato nella riunione del 9 aprile scorso dell'Ufficio di presidenza integrato dai rappresentanti dei gruppi, avverte che il dibattito di carattere generale si svolgerà nella giornata odierna e nella seduta di domani, nella quale sarà prevista la votazione di competenza della Commissione.
  Ricorda, in proposito, che la V Commissione è chiamata a concludere l'esame in sede referente entro la giornata di mercoledì e che il calendario dei lavori dell'Assemblea prevede che la discussione in Assemblea del Documento abbia luogo nella giornata di giovedì 17 aprile.

  Patrizia MAESTRI (PD), relatore, osserva che il Documento di economia e Pag. 306finanza 2014 prevede, nell'ambito del quadro programmatico, un incremento del PIL pari allo 0,8 per cento per l'anno in corso, all'1,3 per cento per il 2015 e ad un valore «medio» annuo pari all'1,7 per cento per il periodo 2016-2018; un tasso di inflazione programmata pari all'1,5 per cento sia per l'anno in corso sia per il 2015, mentre il valore del tasso di inflazione IPCA al netto dei prezzi dei beni energetici importati (valore a cui fanno in genere riferimento, come indice dell'inflazione, i contratti collettivi) è stimato pari all'1,4 per cento per l'anno in corso, al 2 per cento per il 2015 ed al 2,1 per cento per il 2016; un tasso di indebitamento netto delle pubbliche amministrazioni (in rapporto al PIL) pari al 2,6 per cento per l'anno in corso, all'1,8 per cento per il 2015, allo 0,9 per cento per il 2016 ed allo 0,3 per cento per il 2017.
  Per quanto riguarda i profili di competenza della XI Commissione, fa presente che rilevano le parti del Documento relative al mercato del lavoro, alla previdenza e al pubblico impiego.
  Per quanto concerne il mercato del lavoro, fa presente che il Documento prevede un aumento del tasso di disoccupazione al 12,8 per cento nel 2014, mentre solo dal 2015 è prevista un'inversione di tendenza, che dovrebbe condurre a un tasso di disoccupazione del 12,5 per cento nel 2015, del 12,2 per cento nel 2016, dell'11,6 per cento nel 2017 e dell'11 per cento nel 2018.
  Per quanto riguarda il tasso di occupazione totale, nel 2014 si registra una lieve riduzione rispetto al 2013, mentre solo dal 2015 è prevista un'inversione di tendenza, che dovrebbe condurre a un tasso di occupazione del 55,9 per cento nel 2015, del 56,3 per cento nel 2016 del 56,9 per cento nel 2017 e del 57,4 nel 2018.
  Osserva che l'andamento previsto del tasso di occupazione risulta in ogni caso ancora assai distante dal target nazionale fissato per l'Italia dalla Strategia Europa 2020, pari al 67 per cento nel 2020.
  Rileva che il Documento elenca, quindi, le misure fin qui assunte in relazione alle raccomandazioni europee e, nell'ambito del Piano nazionale di riforme, delinea la strategia per il prossimo futuro.
  Per quanto riguarda i provvedimenti fin qui assunti, segnala che il Documento, in attuazione della Raccomandazione n. 4 del Consiglio Unione Europea, ove, in particolare, si richiama il nostro Paese all'esigenza di «dare attuazione effettiva alle riforme del mercato del lavoro» e a «realizzare ulteriori interventi a promozione della partecipazione al mercato del lavoro, specialmente quella di giovani e donne – fornisce l'elenco dettagliato delle misure già adottate dal Governo e dal Parlamento in tale settore, poste in prevalenza nel decreto-legge n. 76 del 2013.
  Per quanto riguarda la strategia per il prossimo futuro, fa notare che il Programma nazionale di riforme evidenzia che il Governo è impegnato a realizzare una organica riforma del mercato del lavoro, richiamando il recente decreto-legge n. 34 del 2014, in corso di esame in Commissione, e il disegno di legge delega presentato al Senato.
  Segnala che le misure contenute nel decreto-legge n. 34 del 2014 e nel disegno di legge delega sono volte, in particolare, a semplificare il contratto a termine e l'apprendistato; riordinare le forme contrattuali, con l'eventuale introduzione di ulteriori tipologie contrattuali volte a favorire l'inserimento nel mondo del lavoro con tutele crescenti; introdurre, anche in via sperimentale, un compenso orario minimo; razionalizzare gli ammortizzatori sociali, al fine di realizzare un sistema di garanzia universale che preveda tutele uniformi legate alla storia contributiva dei lavoratori, nonché meccanismi volti ad assicurare il coinvolgimento attivo del beneficiario, anche con lo svolgimento di attività in favore della comunità locale di appartenenza; rafforzare i servizi per il lavoro e le politiche attive, con la creazione di un'Agenzia nazionale per l'impiego ai fini della gestione integrata delle politiche attive e passive; semplificare procedure ed adempimenti in materia di lavoro, al fine di consentire la gestione unitaria di tutti gli adempimenti relativi Pag. 307alla gestione del rapporto di lavoro; ridurre l'elevato divario con i tassi di attività femminili prevalenti in Europa, mediante l'elevamento dell'offerta e della fruibilità dei servizi di conciliazione dei tempi di lavoro con le esigenze genitoriali.
  Segnala che riguardo al decreto-legge n. 34 del 2014, oltre all'obiettivo di semplificazione previsto dallo stesso, si riscontra il rischio di una eccessiva flessibilizzazione del mercato del lavoro.
  Osserva, inoltre, che gli interventi sul mercato del lavoro di cui al decreto-legge n. 34 del 2014 sono oggetto proprio in questi giorni nella XI Commissione, di aggiustamenti che, senza stravolgere l'impianto complessivo, possano portare miglioramenti al testo e sviluppare meglio il concetto di contrasto alla precarietà, perseguendo l'obbiettivo del contratto a tempo indeterminato come tipologia di assunzione prioritario.
  Riguardo al costo del lavoro ed al reddito dei lavoratori, fa presente che il Documento indica che è imminente l'adozione, con applicazione già dal prossimo mese di maggio, di una revisione delle detrazioni dall'IRPEF, in favore dei lavoratori dipendenti con reddito inferiore a 25.000 euro lordi, con un effetto di incremento netto della retribuzione pari a circa 80 euro mensili.
  A questo proposito evidenzia il problema dell'esclusione dal beneficio dei redditi da pensione, dei redditi degli incapienti e di soggetti titolari di partite IVA.
  Fa notare che il Documento evidenzia, poi, l'esigenza di dare piena ed efficace attuazione al piano per la Garanzia giovani, operativa da maggio 2014, ricordando l'attività fin qui svolta dal Governo in tale direzione.
  A tale proposito il Documento fa presente che lo stock di giovani tra i 15 e i 24 anni stimato dalla Struttura di missione istituita presso il Ministero del lavoro e delle politiche sociali è di 6.041.000 unità, di cui 1.274.000 sono NEET; è stata invece rinviata a un secondo momento la decisione di allargare gli interventi ai giovani di età compresa tra 25 e 29 anni.
  Nella Tabella che descrive l'impatto macroeconomico delle misure programmatiche PNR, viene fornita una stima degli effetti della legge n. 92 del 2012, che reca la riforma del mercato del lavoro, considerando anche gli interventi contenuti nel decreto-legge n. 34 del 2014. In particolare, si prevede un aumento del PIL pari allo 0,2 per cento nel 2014, allo 0,3 per cento nel 2015, allo 0,4 per cento nel 2016, allo 0,5 per cento nel 2017 e allo 0,8 per cento nel 2018; un aumento dell'occupazione pari allo 0,2 nel 2014, allo 0,3 per cento nel 2015, allo 0,2 per cento nel 2016, allo 0,3 per cento nel 2017 e allo 0,5 per cento nel 2018; un aumento dei consumi privati pari allo 0,4 per cento nel 2014, allo 0,6 per cento nel 2015, allo 0,7 per cento nel 2016, allo 0,9 per cento nel 2017 e all'1,1 per cento nel 2018;
  Per quanto concerne la materia previdenziale, il Documento riporta in primo luogo i dati relativi alla spesa pensionistica, che è stata nel 2013 di 254,5 miliardi, in aumento del 2,7 per cento rispetto al 2012.
  Per quanto riguarda l'incidenza sul PIL, nel 2013 la spesa pensionistica è stata del 16,3 per cento, in aumento rispetto agli anni passati: la spesa è pari al 15,3 per cento nel 2010, al 15,4 per cento nel 2011 e al 15,9 per cento nel 2012. Ciò è imputabile esclusivamente alla recessione economica, per cui tale rapporto dovrebbe stabilizzarsi in modo sostanziale a partire dal 2015.
  La tendenza nel breve periodo è di un ulteriore aumento della spesa pensionistica in termini assoluti, con una incidenza sul PIL tuttavia in lieve ma costante diminuzione.
  Per quanto riguarda le tendenze di medio-lungo periodo, il Documento evidenzia che a partire dal 2015-2016, in presenza di un andamento di crescita più favorevole e di un rafforzamento del processo di innalzamento dei requisiti minimi di accesso al pensionamento, il rapporto tra spesa pensionistica e PIL è destinato a ridursi in modo significativo per un periodo di circa 15 anni, attestandosi al 15 per cento intorno al 2030. Successivamente, Pag. 308per effetto del pensionamento delle generazioni del baby boom, la spesa previdenziale riprende a crescere di nuovo fino a toccare il livello massimo del 15,7 per cento del PIL nel 2044. Tuttavia, negli anni finali dell'orizzonte di proiezione, la spesa pensionistica, con il passaggio dal sistema di calcolo misto a quello contributivo, decresce speditamente fino a raggiungere, nel 2060, un livello pari al 13,9 per cento del PIL.
  Per quanto concerne gli enti di previdenza, fa presente che il Documento evidenzia che i trasferimenti statali all'INPS sono aumentati nel 2013 di 7,6 miliardi rispetto al 2012, a fronte di una riduzione delle riscossioni contributive di poco più di un miliardo di euro. Il dato riflette una flessione delle riscossioni ex-INPDAP pari a oltre lo 0,5 per cento in linea con le dinamiche retributive del settore e una moderata crescita delle entrate provenienti dal settore privato.
  L'INAIL ha registrato nel 2013 un avanzo di cassa di circa 730 milioni, più contenuto rispetto al miliardo del 2012, con un calo del 3 per cento delle entrate per premi e un lieve aumento delle prestazioni erogate pari a circa l'1,1 per cento.
  Fa presente che gli enti previdenziali privati hanno registrato nel 2013 un aumento delle entrate contributive dell'1,7 per cento rispetto al 2012, con un aumento delle prestazioni erogate del 6,8 per cento.
  Per quanto concerne la questione degli «esodati», fa notare che il Documento si limita a richiamare gli interventi di salvaguardia fin qui realizzati e a fornire taluni elementi sullo stato di attuazione, senza tuttavia prefigurare ulteriori misure in materia.
  Segnala a questo proposito che il tema degli «esodati» abbia necessità di essere affrontato al più presto, come richiesto anche dalla Presidente della Camera Boldrini e annunciato dal Ministro Poletti. Sempre in materia di previdenza, considera non più rinviabile un approfondimento sulla modifica della legislazione vigente, in merito all'età pensionabile.
  Infine, osserva che il Documento informa che nell'ambito della campagna di informazione «Trasparenza sulle pensioni» il Ministero del lavoro e delle politiche sociali ha avviato il lavoro che porterà a informare i lavoratori sulla loro futura condizione pensionistica, con l'invio della cosiddetta busta arancione, ad alcune categorie di lavoratori, nel corso del 2014.
  Venendo, infine, al tema del lavoro pubblico, fa presente che il Documento evidenzia in primo luogo che la spesa per redditi da lavoro dipendente nella P.A. è stata nel 2013 di 164 miliardi, in calo dello 0,7 per cento rispetto al 2012.
  Rispetto alla stima contenuta nella Nota di aggiornamento al DEF 2013 si registra uno scostamento negativo di soli 110 milioni di euro. Tale contrazione della spesa si somma a quella del 2012 pari a circa l'1,9 per cento e del 2011 pari a circa il 2,1 per cento, rafforzando il trend decrescente che si è determinato dopo un lungo periodo di crescita (1998-2010).
  L'andamento della spesa nel 2013 rispetto al 2012 segna una diminuzione significativa nelle Amministrazioni locali pari a circa l'1,9 per cento e negli Enti di previdenza, pari a circa il 4,4 per cento e un modesto incremento nelle Amministrazioni centrali pari a circa lo 0,2 per cento.
  Le previsioni a legislazione vigente stimano per il 2014 una riduzione della spesa dello 0,7 per cento, che dovrebbe stabilizzarsi nel triennio successivo e poi crescere dello 0,3 per cento nel 2018, per effetto dell'attribuzione dell'indennità di vacanza contrattuale riferita al triennio 2018-2020.
  Per quanto riguarda l'incidenza della spesa sul PIL, nel 2013 è stata del 10,5 per cento, in calo rispetto agli anni passati (11,3 per cento nel 2009, 11,1 per cento nel 2010, 10,7 per cento nel 2011 e 10,5 per cento nel 2012). La tendenza nel medio periodo è di una ulteriore riduzione dell'incidenza della spesa sul PIL, che dovrebbe attestarsi al 9,1 per cento nel 2018.Pag. 309
  Il DEF fa presente che la riduzione della spesa per redditi da lavoro dipendente nella Pubblica amministrazione costituisce l'effetto dei numerosi interventi legislativi di contenimento adottati negli anni recenti, che hanno comportato sia un contenimento delle retribuzioni individuali, sia una riduzione del numero di dipendenti pubblici.
  A tal fine, un'ampia sezione del Documento analizza le misure fin qui adottate per la razionalizzazione delle dotazioni organiche della Pubblica amministrazione e il contenimento dei costi di personale, con focus specifici sul personale femminile, pari al 55 per cento del totale degli impiegati pubblici e in costante aumento in tutti i comparti, e sull'età media dei dipendenti, che in Italia è di 47,8 anni, tra le più alte in Europa, per effetto delle limitazioni al turn-over e dell'innalzamento dell'età pensionabile.
  Fa presente che, nell'ambito del Programma nazionale di riforme, il Documento delinea le linee di indirizzo per una nuova politica del personale pubblico e della dirigenza, con l'obiettivo di assicurare un progressivo abbassamento dell'età dei lavori pubblici, una più efficiente distribuzione del personale attraverso la mobilità ed un innalzamento del livello delle competenze e delle professionalità.
  Il Documento, in particolare, prevede l'abbassamento dell'età dei lavoratori pubblici attraverso un «ricambio generazionale» che consenta di acquisire nuove competenze innalzando le professionalità e riducendo la spesa; un nuovo sistema per la dirigenza pubblica, che consenta anche una virtuosa osmosi con il settore privato; un Piano nazionale per la mobilità del personale; il contenimento degli stipendi apicali e l'introduzione di premi legati ai risultati ottenuti.
  Segnala a questo proposito l'opportunità di prevedere un tavolo di confronto con le organizzazioni sindacali sul merito degli interventi che il DEF affronta sulla riforma della pubblica amministrazione. Il termine di riferimento per l'adozione delle misure è fissato a maggio 2014.

  Cesare DAMIANO, presidente, nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame del Documento ad altra seduta.

  La seduta termina alle 11.55.

RISOLUZIONI

  Martedì 15 aprile 2014. — Presidenza del presidente Cesare DAMIANO. — Interviene il sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali, Luigi Bobba.

  La seduta comincia alle 11.55.

7-00252 Bechis: Sulla gestione dei fondi strutturali europei per il riequilibrio e la redistribuzione delle risorse dedicate alle politiche attive del lavoro.
(Seguito della discussione e rinvio).

  La Commissione prosegue la discussione della risoluzione in titolo, rinviata nella seduta 27 marzo 2014.

  Cesare DAMIANO, presidente, ricorda che nella precedente seduta la presentatrice dell'atto di indirizzo in discussione ne ha richiamato brevemente i contenuti, mentre il Governo ha preannunciato la propria intenzione di esprimersi nel prosieguo della discussione. Come già segnalato nella precedente seduta nonché nell'ambito dell'ufficio di presidenza del 2 aprile 2014, ritiene occorra coordinare la discussione in oggetto con l'esame dell'atto n. 86, recante lo schema di accordo di partenariato per il medesimo periodo di programmazione, sul quale la Commissione V è chiamata a pronunciarsi.
  Ritiene opportuno, pertanto, che i gruppi formulino oggi eventuali osservazioni e che il Governo manifesti il proprio orientamento in materia, al fine di concludere in tempo utile per la conclusione del procedimento nazionale di elaborazione dell'Accordo di partenariato.

  Gessica ROSTELLATO (M5S), fatto presente che il deputato Bechis, presentatore Pag. 310della risoluzione in oggetto, non può partecipare alla seduta odierna per motivi personali, giudica opportuno rinviare alla prossima settimana il seguito della discussione.

  Il sottosegretario Luigi BOBBA concorda con la richiesta testé formulata osservando che la discussione potrà riprendere dopo le festività pasquali.

  Cesare DAMIANO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito della discussione ad altra seduta.

  La seduta termina alle 12.

SEDE REFERENTE

  Martedì 15 aprile 2014. — Presidenza del presidente Cesare DAMIANO. — Interviene il sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali, Luigi Bobba.

  La seduta comincia alle 12.

DL 34/2014: Disposizioni urgenti per favorire il rilancio dell'occupazione e per la semplificazione degli adempimenti a carico delle imprese.
C. 2208 Governo.

(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 14 aprile 2014.

  Emanuele PRATAVIERA (LNA) dichiara di far propri tutti gli emendamenti presentati dal deputato Fedriga.

  Davide TRIPIEDI (M5S), sull'ordine dei lavori, chiede che sia assicurata la pubblicità della seduta odierna mediante l'attivazione degli impianti audiovisivi a circuito chiuso. Chiede inoltre che sia assicurata la votazione nominale sugli emendamenti presentati.

  Cesare DAMIANO, presidente, con riferimento alla richiesta di assicurare la pubblicità della seduta odierna mediante l'attivazione degli impianti audiovisivi a circuito chiuso, non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione. Quanto alla richiesta di votazione nominale sulle proposte emendative, fa presente che, in ragione del carattere non definitivo delle deliberazioni assunte in sede referente, non è possibile avanzare richieste di votazione nominale. La sede referente, avendo natura e finalità meramente istruttorie, è infatti connotata da snellezza di forma e dall'assenza di rigidi vincoli procedurali.
  In questo senso richiama la circolare del Presidente della Camera del 30 luglio 1958, nonché la lettera del Presidente della Camera al Presidente della I Commissione Affari costituzionali del 24 luglio 2008, con la quale, a seguito di una questione in merito posta dal deputato Bernardini nel corso della seduta della Commissione del 2 luglio 2008, si ribadisce come, nelle sedi che hanno finalità istruttorie, quali quella referente e consultiva, «non possono svolgersi votazioni qualificate».
  La votazione nominale è ritenuta ammissibile soltanto in occasione di deliberazioni di carattere definitivo, che costituiscono l'espressione ultima della volontà della Camera sull'oggetto della deliberazione, quali le deliberazioni assunte in sede redigente, nella discussione di risoluzioni, nell'ambito dell'esame di atti del Governo, in occasione di votazioni su documenti conclusivi di indagini conoscitive, ovvero su documenti finali.
  In questo senso richiama la lettera del Presidente della Camera al Presidente della I Commissione Affari costituzionali del 4 luglio 1996. Nello stesso senso, richiama anche la ricordata lettera del Presidente della Camera al Presidente della I Commissione del 24 luglio 2008.

  Davide TRIPIEDI (M5S) ritiene che il Presidente abbia fornito una interpretazione restrittiva del Regolamento che non condivide, facendo notare che l'articolo 51 del Regolamento della Camera sembra Pag. 311offrire ampi margini per ammettere votazioni nominali nell'ambito delle Commissioni convocate in sede referente. Fa presente che il suo gruppo si farà carico di investire della questione il Presidente della Camera.

  Cesare DAMIANO, presidente, ribadisce che l'orientamento testé assunto dalla presidenza è conforme ad una prassi ormai consolidata.

  Walter RIZZETTO (M5S), anche a nome del deputato Rostellato, dichiara che gli emendamenti Rizzetto 1.8 e Rostellato 1.102 devono intendersi ritirati.

  Cesare DAMIANO, presidente, avverte che rispetto alle valutazioni di ammissibilità comunicate nella seduta di ieri, con riferimento alle proposte emendative pubblicate in allegato al resoconto della seduta del 14 aprile, sono state presentate cinque richieste di riesame.
  In proposito comunica che a seguito del nuovo esame, può ritenersi ammissibile l'emendamento Coscia 1.135, che attiene alla proroga di contratti a tempo determinato.
  Ritiene, invece, che debbano essere confermate le valutazioni di inammissibilità già formulate con riferimento alle proposte emendative Baldelli 1.193, Tinagli 1.02 e Polverini 2.90 e 2.92.
  Ricorda inoltre che a partire dalle seduta odierna avranno inizio le votazioni delle proposte emendative presentate e che è previsto il voto sul conferimento del mandato al relatore nella giornata di giovedì 17 aprile. Qualora si dovesse rendere necessario al fine del rispetto di quest'ultimo termine, che intende garantire l'avvio della discussione in Assemblea a partire dal prossimo 22 aprile, si riserva di chiedere ai gruppi di procedere a segnalare gli emendamenti da porre comunque in votazione ai sensi dell'articolo 79, comma 10, del Regolamento. Se fosse necessario procedere in questo senso, comunicherà quindi quanti emendamenti potranno essere segnalati. Dà, quindi, la parola al relatore e al Governo per l'espressione dei relativi pareri.

  Carlo DELL'ARINGA (PD), relatore, propone, anzitutto, di accantonare le proposte emendative presentate agli articoli 1 e 2, alla luce di approfondire le valutazioni, con il Governo, ritenendo, quindi, che si possa iniziare con l'esame dagli emendamenti presentati all'articolo 3. In proposito, esprime parere contrario sugli emendamenti Bechis 3.2 e 3.3, nonché sull'emendamento Rostellato 3.1, mentre esprime parere favorevole sull'emendamento Cominardi 3.23.

  Il sottosegretario Luigi BOBBA esprime parere conforme a quello del relatore.

  Nessuno chiedendo di intervenire, la Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Bechis 3.2 e Bechis 3.3.

  Gessica ROSTELLATO (M5S) chiede al relatore e al Governo le motivazioni del suo parere contrario sull'emendamento 3.1.

  Carlo DELL'ARINGA (PD), relatore, ritiene che la disposizione contenuta nel testo, così come attualmente formulata, sia preferibile rispetto alle proposta di modifica prospettata.

  Il sottosegretario Luigi BOBBA concorda con quanto testé osservato dal relatore.

  Nessun altro chiedendo di intervenire con distinte votazioni, la Commissione respinge l'emendamento Rostellato 3.1, ed approva l'emendamento Cominardi 3.23 (vedi allegato 1).

  Carlo DELL'ARINGA (PD), relatore, passando alle proposte emendative presentate all'articolo 4, esprime parere contrario sugli emendamenti Di Salvo 4.5 e 4.6, mentre esprime parere favorevole sugli emendamenti Giacobbe 4.3 e Ciprini 4.24. Esprime, quindi, parere contrario sugli identici emendamenti Rostellato 4.21 e Bechis 4.20, nonché sugli identici emendamenti Bechis 4.19 e Baldassarre 4.18. Pag. 312Esprime poi parere contrario sugli emendamenti Cominardi 4.11, Ciprini 4.17, Rostellato 4.16, Chimienti 4.15, Bechis 4.14, Baldassarre 4.13, Cominardi 4.12, Ciprini 4.25, Tripiedi 4.32, Di Lello 4.7, Tripiedi 4.33, mentre esprime parere favorevole sull'emendamento Polverini 4.9, la cui eventuale approvazione assorbirebbe il successivo Giacobbe 4.10. Esprime quindi parere contrario sugli emendamenti Ciprini 4.26, 4.28, 4.30, 4.29 e Rostellato 4.34, esprimendo invece parere favorevole sull'emendamento Rostellato 4.35. Esprime poi parere contrario sugli emendamenti Cominardi 4.36, Mucci 4.38 e Giacobbe 4.4, invitando quindi al ritiro dell'emendamento Giacobbe 4.2, il cui contenuto ritiene possa essere trasfuso in un ordine del giorno da presentare in Assemblea. Esprime quindi parere contrario sugli emendamenti Mucci 4.37, Ciprini 4.31 e 4.40, mentre esprime parere favorevole sull'emendamento Cominardi 4.22, a condizione che venga riformulato nel senso di sopprimere al comma 4, la parola «annualmente». Su tale ultimo emendamento, comunque, si rimette alle valutazioni che svolgerà il Governo. Esprime, quindi, parere contrario sull'emendamento Fedriga 4.8, mentre esprime parere favorevole sull'emendamento Giacobbe 4.1.

  Il sottosegretario Luigi BOBBA esprime parere conforme a quello del relatore, facendo presente, con riferimento all'emendamento Cominardi 4.22, che appare più ragionevole non condizionare ad alcuna scadenza temporale l'aggiornamento del decreto di cui al comma 2 dell'articolo 4. Per tale ragione, giudica condivisibile la riformulazione proposta dal relatore.

  Nessuno chiedendo di intervenire, la Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Di Salvo 4.5 e 4.6. Approva, quindi, con distinte votazioni, gli emendamenti Giacobbe 4.3 e Ciprini 4.24, mentre respinge, con distinte votazioni, gli identici emendamenti Rostellato 4.21 e Bechis 4.20, nonché gli identici emendamenti Bechis 4.19 e Baldassarre 4.18. Respinge, quindi, con distinte votazioni, gli emendamenti Cominardi 4.11, Ciprini 4.17, Rostellato 4.16, Chimienti 4.15, Bechis 4.14, Baldassarre 4.13 e Cominardi 4.12.

  Davide TRIPIEDI (M5S), intervenendo sull'ordine dei lavori, stigmatizza il fatto che della corrente seduta non sia stata assicurata la pubblicità mediante la trasmissione sulla web-tv della Camera dei deputati.

  Cesare DAMIANO, presidente, fa notare che l'unica forma di pubblicità ammessa in questa sede è quella assicurata dagli impianti audiovisivi a circuito chiuso, di cui è stata disposta l'attivazione.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione respinge, con distinte votazioni, gli emendamenti Ciprini 4.25 e Tripiedi 4.32.

  Vincenza LABRIOLA (Misto) chiede i motivi del parere contrario espresso sull'emendamento 4.7, di cui è cofirmataria.

  Carlo DELL'ARINGA (PD), relatore, fa presente l'emendamento in questione intende intervenire sulla disciplina sostanziale del DURC, eccedendo la ratio della norma che si intende modificare, che si limita a regolamentarne le modalità di accesso.

  Renata POLVERINI (FI-PdL) illustra l'emendamento 4.9, di cui raccomanda l'approvazione.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Di Lello 4.7 e Tripiedi 4.33, mentre approva l'emendamento Polverini 4.9.

  Cesare DAMIANO, presidente, prende atto che, con l'approvazione dell'emendamento Polverini 4.9, l'emendamento Giacobbe 4.10 deve intendersi assorbito.

  Nessuno chiedendo di intervenire, la Commissione, con distinte votazioni, respinge Pag. 313gli emendamenti Ciprini 4.26, 4.28, 4.30 e 4.29 nonché Rostellato 4.34, mentre approva l'emendamento Rostellato 4.35. Respinge, quindi, l'emendamento Cominardi 4.36.

  Gessica ROSTELLATO (M5S) dichiara che intende far proprio l'emendamento Mucci 4.38, facendo notare che esso mira ad impedire che uno scostamento di lieve entità, con riferimento a ciascun periodo di contribuzione, costituisca causa di irregolarità contributiva precludendo ad un'azienda di partecipare a procedure di appalto. Nell'evidenziare l'esigenza di svolgere accertamenti sul punto, chiede l'accantonamento dell'emendamento Mucci 4.38.

  Walter RIZZETTO (M5S) condivide le finalità dell'emendamento Mucci 4.38, osservando che sono sempre più frequenti i casi di imprese escluse dagli appalti per irregolarità contributive irrisorie.

  Anna GIACOBBE (PD) fa presente che la percentuale di scostamento prevista dall'emendamento in questione, se rapportata ad imprese di grandi dimensioni, può condurre a irregolarità contributive anche di significativa entità.

  Walter RIZZETTO (M5S), intervenendo per una precisazione, ritiene che, a prescindere da un qualsivoglia principio di proporzionalità riguardante la percentuale di scostamento, l'obiettivo sia quello di tutelare le imprese in presenza di irregolarità lievi. Chiede quindi un supplemento di istruttoria su tale punto.

  Carlo DELL'ARINGA (PD), relatore, pur rilevando che l'emendamento in questione appare suscettibile di incidere sulla disciplina sostanziale del DURC, andando oltre le finalità del testo del decreto-legge, dichiara di non avere obiezioni circa la richiesta di accantonamento di tale emendamento.

  Cesare DAMIANO, presidente, avverte che l'emendamento Mucci 4.38 si intende accantonato.

  Anna GIACOBBE (PD) chiede le ragioni del parere contrario sul suo emendamento 4.4.

  Carlo DELL'ARINGA (PD), relatore, fa presente che non appare logico intervenire sulla disciplina sostanziale del DURC, dal momento che il provvedimento fa riferimento esclusivamente a semplificazioni di natura procedurale.

  Anna GIACOBBE (PD) dichiara di ritirare i suoi emendamenti 4.4 e 4.2, preannunciando che li trasformerà in altrettanti ordini del giorno da presentare in Assemblea.

  Gessica ROSTELLATO (M5S) dichiara, a nome di tutto il gruppo, che intende sottoscrivere l'emendamento Mucci 4.37, facendo notare che esso mira a tradurre in norma una modalità procedurale di verifica della regolarità contributiva, relativa alla compensazione dei crediti vantanti dalle aziende nei confronti della pubblica amministrazione, già riconosciuta dall'INPS attraverso circolare. Chiede, quindi, che tale emendamento sia quantomeno accantonato.

  Carlo DELL'ARINGA (PD), relatore, facendo notare come tale emendamento incide su aspetti di diritto sostanziale, andando oltre la ratio dell'articolo 4, invita al ritiro di tale proposta di modifica invitando a considerare la presentazione di un ordine del giorno in Assemblea.

  Davide TRIPIEDI (M5S) ritiene grave rifiutare qualsiasi ipotesi di approfondimento su tale questione, negando alle imprese la possibilità di compensare crediti vantati nei confronti della pubblica amministrazione e impedendo loro di partecipare a gare di appalto. Giudica riduttivo e insufficiente rinviare la questione ad un ordine del giorno.

  Il sottosegretario Luigi BOBBA ricorda che sulla materia si è intervenuti di recente con una disposizione recata dall'ultima Pag. 314legge di stabilità che risolverebbe a monte la questione.

  Ferdinando ALBERTI (M5S) ritiene che, proprio alla luce delle considerazioni testé svolte, andrebbe svolta una verifica di carattere normativo su tale questione.

  Gessica ROSTELLATO (M5S) fa presente che sarebbe opportuno intervenire con una norma di legge per dare certezza alle imprese, come peraltro consigliato da esperti della materia, consultati dal suo gruppo sul punto.

  Il sottosegretario Luigi BOBBA ritiene ragionevole un accantonamento dell'emendamento Mucci 4.37.

  Cesare DAMIANO, presidente, prende atto che l'emendamento Mucci 4.37 si intende accantonato.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione respinge, con distinte votazioni, gli emendamenti Ciprini 4.31 e 4.40.

  Gessica ROSTELLATO (M5S) accetta la riformulazione dell'emendamento Cominardi 4.22, di cui è cofirmataria, proposta dal relatore e dal Governo.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione, con distinte votazioni, approva l'emendamento Cominardi 4.22, nel testo riformulato, mentre respinge l'emendamento Fedriga 4.8. Approva, quindi, l'emendamento Giacobbe 4.1.

  Cesare DAMIANO, presidente, fa presente che si passerà alla votazione delle proposte emendative riferite all'articolo 5 del decreto.

  Carlo DELL'ARINGA (PD), relatore, esprime parere contrario sull'emendamento Placido 5.4, mentre con riferimento all'emendamento Fedriga 5.5 segnala che la previsione della riserva di una quota di risorse da destinare alle piccole e medie imprese rischia di determinare un eccessivo irrigidimento per l'utilizzo delle somme destinate agli sgravi contributivi. Propone, pertanto, di riformulare l'emendamento in modo da stabilire che il decreto ministeriale tenga, conto, nell'ambito dei criteri previsti, delle esigenze delle piccole e medie imprese. Esprime, invece, parere contrario sugli emendamenti Airaudo 5.3 e Di Salvo 5.2, mentre esprime parere favorevole sull'emendamento Polverini 5.1.

  Il sottosegretario Luigi BOBBA esprime parere conforme al relatore, concordando sulla riformulazione dell'emendamento Fedriga 5.5 proposta dal relatore e confermando l'inopportunità di destinare una quota di risorse predeterminata alle piccole e medie imprese, al fine di calibrare gli interventi sulla base delle effettive esigenze.

  Giorgio AIRAUDO (SEL) illustra le proposte emendative da lui sottoscritte, evidenziando in primo luogo come la formulazione proposta dall'emendamento Placido 5.4 appaia meno rigida di quella contenuta nel testo del decreto e consentirebbe un intervento più omogeneo in materia di contratti di solidarietà. Per altro verso, segnala che gli emendamenti Airaudo 5.3 e Di Salvo 5.2 intendono assicurare un finanziamento adeguato per le riduzioni contributive.

  Carlo DELL'ARINGA (PD), relatore, preso atto di quanto rappresentato dal deputato Airaudo propone di accantonare l'emendamento Placido 5.4, mentre conferma i pareri già espressi sugli emendamenti Airaudo 5.3 e Di Salvo 5.2.

  La Commissione accantona l'emendamento Placido 5.4.

  Emanuele PRATAVIERA (LNA) chiede al relatore e al rappresentante del Governo un supplemento di valutazione sull'emendamento Fedriga 5.5, da lui sottoscritto, ritenendo insoddisfacente la riformulazione proposta.

Pag. 315

  Su proposta del relatore, la Commissione accantona quindi l'emendamento Fedriga 5.5. Con distinte votazioni, respinge, quindi, gli emendamenti Airaudo 5.3 e Di Salvo 5.2 ed approva l'emendamento Polverini 5.1.

  Cesare DAMIANO, presidente, essendosi concluse le votazioni delle proposte emendative riferite all'articolo 5, alla luce di quanto rappresentato dal relatore in apertura di seduta circa gli approfondimenti in corso in ordine alle modifiche da introdurre agli articoli 1 e 2 del decreto, rinvia il seguito dell'esame del provvedimento alla seduta convocata al termine dell'odierna seduta pomeridiana dell'Assemblea.

  La seduta termina alle 13.05.

SEDE REFERENTE

  Martedì 15 aprile 2014. — Presidenza del presidente Cesare DAMIANO, indi del vicepresidente Renata POLVERINI. — Interviene il sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali, Luigi Bobba.

  La seduta comincia alle 20.10.

DL 34/2014: Disposizioni urgenti per favorire il rilancio dell'occupazione e per la semplificazione degli adempimenti a carico delle imprese.
C. 2208 Governo.

(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta antimeridiana di oggi.

  Tiziana CIPRINI (M5S), intervenendo sull'ordine dei lavori, a nome del suo gruppo, torna a richiedere che vi sia la votazione nominale sugli emendamenti nonché la trasmissione sulla web-tv della Camera dei deputati, giudicando distorta e parziale l'interpretazione del Regolamento fornita dal Presidente su tali questioni nella seduta antimeridiana. Ricordato, peraltro, che le stesse proposte di riforma regolamentari prevedono vanno nel senso di assicurare la massima pubblicità dei lavori parlamentari, ritiene che la lettera dei regolamenti – in questo caso gli articolo 51, 53 e 54 – debba prevalere sulle prassi.

  Cesare DAMIANO, presidente, nel confermare le determinazioni già assunte sul punto, fa presente che tali questioni verranno comunque sottoposte alla Presidenza della Camera al fine di svolgere ulteriori verifiche. Pur dichiarandosi personalmente a favore della massima trasparenza dei lavori parlamentari, ritiene, pertanto, che su tali questioni non possa far altro che applicare i regolamenti vigenti, che in sede referente non prevedono né la votazione nominale né la trasmissione sulla web-tv della Camera dei deputati.

  Tiziana CIPRINI (M5S) chiede una sospensione dei lavori della Commissione finché non sarà assunta sul punto una decisione da parte della Giunta per il Regolamento.

  Cesare DAMIANO, presidente, fa presente che l'urgenza del provvedimento non permette uno slittamento dei lavori, imponendo di concludere l’iter in Commmissione entro la settimana corrente.

  Ferdinando ALBERTI (M5S), intervenendo sull'ordine dei lavori, chiede di conoscere l'articolo del Regolamento in cui è previsto, per la sede referente, il divieto di votazioni nominali in Commissione e di trasmissione delle sedute sulla web-tv della Camera dei deputati.

  Davide TRIPIEDI (M5S) intervenendo sull'ordine dei lavori, chiede che siano indicate le pronunce che sono alla base della decisione del Presidente.

  Cesare DAMIANO, presidente, fa notare che la decisione assunta su tale questione è pienamente rispondente ad una prassi Pag. 316consolidata, con particolare riferimento alla questione relativa alla trasmissione sulla web-tv richiama in particolare i pareri della Giunta del Regolamento del 26 giugno 2013 e del 14 luglio 2004. Ribadisce che sottoporrà comunque tali questioni alla Presidenza della Camera per ulteriori approfondimenti. Fa quindi presente che il relatore ha presentato cinque proposte emendative (vedi allegato 2), che sono da ritenersi ammissibili. Avvisa che il termine per la presentazione di eventuali subemendamenti è fissato alle ore 9 di domani. Dà quindi la parola al relatore e al rappresentante del Governo per l'espressione dei pareri sull'articolo 1.

  Carlo DELL'ARINGA (PD), relatore, fa notare anzitutto che, in qualità di relatore, ha presentato talune proposte emendative sugli articoli 1, 2 e 5. Con riferimento all'articolo 1, si tratta degli emendamenti 1.214, 1.215 e 1.216. Fatto notare che i primi due approntano modifiche di natura prevalentemente formale e tecnica al testo, si sofferma sull'emendamento 1.216 osservando che esso intende, in primo luogo, consentire alle lavoratrici di computare, ai fini del conseguimento ai fini del conseguimento del diritto di precedenza già previsto dall'articolo 5, comma 4-quater, del decreto legislativo n. 368 del 2001, anche il periodo di astensione obbligatoria dal lavoro per maternità. Osserva poi che tale proposta, in secondo luogo, intende introdurre una disposizione che obblighi il datore di lavoro a fornire espressa informazione preventiva al lavoratore a tempo determinato, in ordine al diritto di precedenza viene riconosciuto dalla legge. Fa presente, in terzo luogo, che l'emendamento mira ad introdurre una sanzione per il mancato rispetto del limite percentuale di cui all'articolo 1, comma 1. Da ultimo, osserva che tale proposta emendativa è volta a stabilire il regime transitorio per l'applicabilità della sanzione introdotta in caso di superamento del limite percentuale stesso.
  Quanto all'articolo 2, fa presente che ha presentato l'articolo aggiuntivo 2.05, con il quale si specifica che le modifiche introdotte alla disciplina dei contratti di lavoro a termine e di apprendistato si applicano ai rapporti di lavoro costituiti successivamente all'entrata in vigore del decreto-legge. Tuttavia sono fatti salvi eventuali effetti che siano si siano già prodotti per effetto delle disposizioni del medesimo decreto-legge. Tale proposta emendativa, inoltre, è volta a precisare che, nonostante il limite percentuale introdotto dal decreto-legge all'utilizzo del contratto a tempo determinato, continuano a produrre effetti – ove diversi – i limiti percentuali già stabiliti dai contratti collettivi nazionali di lavoro, fino alla loro sostituzione. Inoltre, rileva che tale articolo aggiuntivo è volto a precisare che i datori di lavoro che all'entrata in vigore del decreto-legge abbiano in forza un numero di lavoratori a termine superiore al limite del 20 per cento non possono procedere a ulteriori assunzioni fino al rientro nel limite medesimo.
  Fa presente, da ultimo, che, con riferimento all'articolo 5, ha presentato l'emendamento 5.7, la cui finalità è quella di eliminare le differenze di sgravio per territorio ed entità della riduzione di orario, relativamente ai datori di lavoro che stipulano contratti di solidarietà che prevedono la riduzione dell'orario di lavoro al fine di gestire esuberi, portando tale sgravio alla misura del 35 per cento in tutti i casi.
  Passando, quindi, ad esprimere i pareri sull'articolo 1, esprimere parere favorevole sull'articolo premissivo 01.01, subordinatamente ad una sua riformulazione (vedi allegato 1) che illustra brevemente.
  Esprime, quindi parere favorevole sugli emendamenti Miccoli 1.148 e Fedriga 1.182, subordinatamente ad una loro riformulazione (vedi allegato 1), che illustra brevemente. Esprime, quindi parere favorevole sugli identici emendamenti Rizzetto 1.33, Venittelli 1.137, Labriola 1.185, Fedriga 1.194, nonché sugli identici emendamenti Venittelli 1.139 e Fedriga 1.196 e sull'emendamento Giacobbe 1.135.
  Esprime, quindi, parere favorevole sull'emendamento Baruffi 1.149, subordinatamente ad una sua riformulazione (vedi Pag. 317allegato) che illustra brevemente. Propone, quindi, di accantonare gli emendamenti Polverini 1.203, Gnecchi 1.130, Polverini 1.204, Rostellato 1.112, Coscia 1.135. Invita al ritiro di tutte le restanti proposte emendative, facendo presente che, in caso contrario, il parere d'intenderebbe contrario. Fa presente che taluni degli emendamenti che prevedono un controllo a priori sulle aziende ai fini del rispetto dei limiti di assunzione – sui quali vi è l'invito al ritiro – si intendono superati dagli suoi emendamenti, che preferiscono rafforzare gli elementi del monitoraggi e delle sanzioni.

  Il sottosegretario Luigi BOBBA esprime parere conforme al relatore.

  Walter RIZZETTO (M5S) chiede l'accantonamento di tutti gli emendamenti a sua firma e a firma Rostellato.

  Cesare DAMIANO, presidente, fa presente che il relatore ed il Governo decideranno se accantonare o meno tali emendamenti di volta in volta, quando si arriverà al momento del loro esame.

  Davide BARUFFI (PD) accetta la proposta di riformulazione del suo articolo permissivo 01.01 formulata dal relatore e dal Governo.

  Davide TRIPIEDI (M5S) intervenendo sull'ordine dei lavori, chiede che si dia lettura della motivazione scritta per la quale è esclusa, in sede referente, la votazione nominale nonché la trasmissione sulla web-tv della Camera dei deputati.

  Cesare DAMIANO, presidente, richiama il contenuto della Giunta per il regolamento. Ricorda che, per la seduta odierna, sono stati comunque attivati gli impianti audiovisivi a circuito chiuso.

  Tiziana CIPRINI (M5S) intervenendo sul merito dell'articolo permissivo 01.01, fa notare che si tratta di una proposta di modifica ipocrita, dal momento che dichiara propositi favorevoli al contratto a tempo indeterminato palesemente smentiti dal contenuto del presente decreto-legge. Quest'ultimo, al contrario, mira a precarizzare ulteriormente il mercato del lavoro, liberalizzando il contratto a tempo determinato, anche in contrasto con la normativa dell'Unione europea. Si chiede come mai gli esponenti del Partito democratico, che si dichiarano a favore dei lavoratori – avendo molti di loro svolto a lungo ruoli importanti nel sindacato – si schierano a favore di tale provvedimento che, a suo avviso, rappresenta una vera e propria nefandezza compiuta contro i lavoratori, dal momento che, a suo avviso, si è sfruttata la poca attenzione dell'opinione pubblica in un periodo prefestivo come quello attuale.

  Cesare DAMIANO, presidente, invita i deputati ad utilizzare toni consoni ad un dibattito parlamentare, evitando riferimenti poco piacevoli lesivi della dignità di determinate categorie di lavoratori. Ricorda, peraltro, che lui stesso ha ricoperto importanti incarichi nel sindacato, rivendicando con orgoglio l'attività svolta in tale ambito.

  Silvia CHIMIENTI (M5S) si dichiara esterrefatta dal contenuto della proposta emendativa in discussione, che giudica vuota e priva di senso. Pretende dei chiarimenti circa le sue finalità, dichiarandosi sconvolta di come si possano prendere in giro i lavoratori, proponendo interventi fortemente lesivi dei loro diritti.

  Antonio PLACIDO (SEL) esprime perplessità su tale proposta emendativa, atteso che introduce una premessa che viene clamorosamente smentita dal contenuto complessivo del provvedimento.

  Cesare DAMIANO, presidente, fa notare che se la discussione dovesse proseguire con modalità ostruzionistiche, la presidenza sarà costretta ad applicare principi di economia procedurale per garantire una conclusione dell’iter in tempi compatibili con la calendarizzazione del provvedimento in Assemblea.

Pag. 318

  Marco BALDASSARRE (M5S), paventato il rischio che il Governo ponga in Assemblea la fiducia sul provvedimento, ritiene necessario che quantomeno in Commissione sia garantita ai gruppi di opposizione la possibilità di approfondire il merito del decreto, tenuto conto che si tratta di tematiche delicate ed importanti. Giudica il presente decreto-legge una presa in giro nei confronti dei lavoratori, dal momento che precarizza il mercato del lavoro e lede gravemente i loro diritti, anche in palese violazione delle norme comunitarie.

  Davide BARUFFI (PD) fa notare che la proposta emendativa in oggetto non fa altro che esplicitare il quadro complessivo degli interventi di riforma che il Governo intende portare avanti in materia, sottolineando come all'interno di tale contesto vanno collocate le misure recate dal presente decreto-legge. Invita poi i deputati del gruppo del Movimento 5 Stelle a valutare nel merito le proposte emendative presentate, astenendosi dall'utilizzare espressioni non rispettose nei confronti dei componenti della Commissione.

  Sergio PIZZOLANTE (NCD) ritiene che la proposta di modifica sia da approfondire, soprattutto laddove sottolinea la prevalenza del contratto a tempo indeterminato, in contraddizione con altre parti del testo.

  Davide TRIPIEDI (M5S) ritiene che il gruppo del Partito democratico abbia mostrato la sua vera identità, a suo avviso rimasta celata per tanto tempo dietro ad un sostegno solo formale nei confronti dei lavoratori. Fa notare che l'azione politica portata avanti con il presente decreto-legge, che giudica vergognoso, reca un'evidente impronta di centrodestra, che mira a precarizzare il mercato del lavoro, eliminando il principio di causalità nei contratti a termine ed estendendo eccessivamente il regime delle proroghe.

  Ferdinando ALBERTI (M5S) evidenzia che lo stesso Governatore della Banca d'Italia, in una recente audizione alla Camera, ha evidenziato come la crescita delle disuguaglianze nuoccia allo stesso sviluppo economico. Piuttosto che adottare provvedimenti come quello in esame, che mirano a rendere più precario il mercato del lavoro, ritiene necessario agire sul versante fiscale, prevedendo agevolazioni nei confronti dei lavoratori e delle imprese e stabilendo un reddito minimo di cittadinanza.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, viene posto in votazione l'emendamento Baruffi 01.01, nel testo riformulato, che assume la numerazione 1.217.

  Tiziana CIPRINI (M5S) chiede che sia effettuata la controprova della votazione mediante appello nominale, ai sensi del comma 3 dell'articolo 53 e ai sensi del comma 3 dell'articolo 54.

  Cesare DAMIANO, presidente, pur giudicando incontrovertibile il risultato dell'ultima votazione, ne dispone la ripetizione.

  La Commissione procede alla votazione dell'emendamento Baruffi 1.127, che risulta approvato.

  Tiziana CIPRINI (M5S), intervenendo sugli identici emendamenti Tripiedi 1.14, Ciprini 1.49, Airaudo 1.174, fa notare che essi mirano a sopprimere un articolo inaccettabile che viola le norme dell'Unione europea e lascia senza rete di protezione i lavoratori.

  Silvia CHIMIENTI (M5S) si dichiara incredula che si possa avere il coraggio di adottare un provvedimento così in contrasto con la normativa europea e gravemente lesivo dei diritti dei lavoratori, sottolineando l'illegittimità di un intervento normativo che liberalizza in modo selvaggio il ricorso al contratto a termine. Rileva, tra l'altro, che l'articolo 2, incide in termini negativi sui profili formativi dell'apprendistato.

Pag. 319

  Giorgio AIRAUDO (SEL) ritiene che l'articolo 1 del decreto snaturi il contratto a tempo determinato, rischiando di alimentare lunghi contenziosi giudiziari. Si augura che su tale provvedimento si possa discutere in modo approfondito, senza forzature procedurali, come quelle derivanti da una eventuale apposizione della questione di fiducia. Preso atto che il testo in esame altera fortemente il mercato del lavoro, preannuncia che il suo gruppo si batterà per ridurre i potenziali danni di tali misure, osservando che neanche eventuali interventi di sostegno al reddito potrebbero giustificare certi interventi, come l'eliminazione della causale nel contratto a tempo determinato.

  Davide TRIPIEDI (M5S) giudicato vergognoso l'articolo 1 in esame, osserva che appare illusorio credere che si possa creare lavoro attraverso reiterate modifiche sulle fattispecie contrattuali. Ritiene che il provvedimento in esame aggravi il dualismo presente nel mercato del lavoro, seguendo una strategia politica di liberalizzazione che appare ispirata da altri Governi dell'Unione europea e, in particolare, dalla Germania.

  La Commissione respinge gli identici emendamenti 1.14 Tripiedi, 1.49 Ciprini, 1.174 Airaudo.

  Tiziana CIPRINI (M5S) chiede che sia effettuata la controprova della votazione mediante appello nominale, ai sensi del comma 3 dell'articolo 53 e ai sensi del comma 3 dell'articolo 54.

  Cesare DAMIANO, presidente, giudicando incontrovertibile il risultato dell'ultima votazione, ritiene che si possa passare all'esame dell'emendamento successivo.
  Constata l'assenza dei presentatori dell'emendamento Rostellato 1.93 si intende che vi abbiano rinunciato.

  La Commissione respinge, con distinte votazioni, gli emendamenti Rizzetto 1.106 e gli identici emendamenti Baldassarre 1.17 e Di Salvo 1.173.

  Cesare DAMIANO, presidente, constata l'assenza dei presentatori dell'emendamento Rostellato 1.119 si intende che vi abbiano rinunciato.

  Silvia CHIMIENTI (M5S) dà lettura di una lettera inviata da un lavoratore con contratto a termine, che costituisce una forte testimonianza delle gravi conseguenze della precarietà.

  Tiziana CIPRINI (M5S) ritiene che la crisi costituisca un pretesto per un ulteriore aumento della precarietà del lavoro e per abbattere le residue tutele e garanzie in favore dei lavoratori. Sottolinea poi che ormai il lavoro non consente più una vita dignitosa.
  Considera pertanto scandaloso che si cerchi anche di impedire anche lo svolgimento di un adeguato dibattito parlamentare su questi temi.

  Giorgio AIRAUDO (SEL) fa presente che l'emendamento Placido 1.172 mira a ricostruire il requisito della causale per la stipula del contratto a termine.

  Cesare DAMIANO, presidente, invita i colleghi ad astenersi dall'effettuare registrazioni dei lavori della Commissione, che non sono consentite dal Regolamento. Al riguardo, facendo presente di non essere contrario alla più ampia pubblicità dei lavori, invita a mantenere un atteggiamento corretto e di rispetto delle regole, al di là delle diverse posizioni politiche.

  Giorgio AIRAUDO (SEL) sottolinea che l'emendamento Placido 1.172 introduce elementi di chiarezza per l'impresa e i lavoratori, rispetto ad una normativa che non produrrà un aumento dell'occupazione, ma solo una riduzione dei diritti dei lavoratori.

  Davide TRIPIEDI (M5S) ricorda che il professor Alleva, nel corso della sua recente Pag. 320audizione, ha definito un ossimoro il contratto a termine senza causale. Invita poi il Presidente, da sindacalista, a riflettere sul provvedimento che si sta portando avanti. Fa osservare infine alla deputata Polverini che sta sostenendo norme criticate anche dal sindacato da lei guidato in passato.

  Silvia CHIMIENTI (M5S), avendo rilevato che da parte della maggioranza vi sono stati commenti ironici verso il collega ora intervenuto, invita a un atteggiamento di serietà e rispetto verso i colleghi, che stanno conducendo una battaglia giusta.

  La Commissione respinge l'emendamento Placido 1.172.

  Ferdinando ALBERTI (M5S) chiede che si proceda alla controprova della votazione mediante appello nominale, ai sensi dell'articolo 53, comma 3, del Regolamento.

  Cesare DAMIANO, presidente, rileva che non vi è alcuna incertezza circa l'esito della votazione, in quanto con tutta evidenza l'emendamento è stato respinto a larga maggioranza. Non ritiene quindi di disporre la controprova.

  Ferdinando ALBERTI (M5S) ritiene necessario un approfondimento sull'applicazione delle norme regolamentari da lui richiamate.

  Cesare DAMIANO, presidente, avverte che in ogni votazione indicherà chiaramente il numero dei voti al fine di rendere evidente il risultato delle votazioni. Fa presente che non è sua intenzione limitare in alcun modo il dibattito, ma che tuttavia, se l'andamento dello stesso dibattito non dovesse consentire alla Commissione di deliberare sul provvedimento nei tempi previsti, sarebbe costretto ad organizzare i lavori in modo tale da garantire che ciò accada, stabilendo in particolare limiti al numero di emendamenti da porre in votazione.

  La Commissione respinge, quindi, con distinte votazioni, gli emendamenti Polverini 1.201 e 1.202.

  Antonio PLACIDO (SEL) illustra l'emendamento 1.169, di cui è primo firmatario, evidenziando come esso intenda limitare le proroghe ammissibili rispetto al testo del decreto presentato dal Governo.

  La Commissione respinge l'emendamento Placido 1.169.

  Giorgio AIRAUDO (SEL) illustra gli emendamenti Airaudo 1.168 e Di Salvo 1.167 e 1.170, sottolineando come le proposte emendative si muovano nell'ambito di una prospettiva di riduzione del danno determinato dal decreto.

  Tiziana CIPRINI (M5S) dichiara di non condividere la strategia di riduzione del danno seguita dal gruppo di SEL, osservando che norme pessime come quelle del decreto non possono che essere soppresse, in quanto è impossibile correggerle. Ritiene che sempre più nel mondo del lavoro si passi dai diritti alle speranze, attraverso la possibilità di prorogare senza limiti contratti fortemente precari. Dà quindi lettura di una lettera di una lavoratrice precaria, sottolineando come l'insicurezza lavorativa le precluda di fatto il diritto di costruire una famiglia.

  Silvia CHIMIENTI (M5S) si dichiara profondamente delusa dall'andamento della discussione ricordando le molte critiche al provvedimento formulate nel corso delle audizioni e le parole utilizzate anche da deputati della maggioranza in occasione dell'esame preliminare. Prende atto con rammarico dell'assenza di una volontà di rivedere i contenuti del provvedimento, che rischiano di creare danni gravissimi ai lavoratori, che già vivono una condizione di grande precarietà. Dà quindi lettura di una lettera di una lavoratrice precaria, osservando come le limitate modifiche proposte dagli altri gruppi parlamentari testimoniano chiaramente la scarsa capacità delle altre forze politiche di cogliere la gravità della situazione.

Pag. 321

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Airaudo 1.168, Di Salvo 1.167, Di Salvo 1.170 e Airaudo 1.171.

  Tiziana CIPRINI (M5S) illustra l'emendamento 1.129, di cui è prima firmataria, sottolineandone il contenuto provocatorio, volto a mettere in luce la spinta alla precarietà contenuta nella nuova disciplina. Ritiene che non si possa continuare a giocare con le parole, come si fa con gli emendamenti che contengono disposizioni di principio che fanno riferimento a tutele inesistenti nella realtà. Dà quindi lettura di una lettera di un lavoratore precario del Comune di Venezia, che descrive la propria difficile situazione lavorativa ed esistenziale.

  Silvia CHIMIENTI (M5S), intervenendo sull'emendamento Ciprini 1.129, dà lettura di una lettera di una lavoratrice della provincia di Frosinone che dà conto dei problemi che le derivano a causa della sua condizione di precarietà.

  La Commissione respinge l'emendamento Ciprini 1.129.

  Giorgio AIRAUDO (SEL) dichiara che il suo gruppo sosterrà l'emendamento Rostellato 1.120, in una logica di riduzione dei danni causati dal provvedimento in esame.

  La Commissione respinge l'emendamento Rostellato 1.120.

  Cesare DAMIANO, presidente, constata l'assenza dei presentatori dell'emendamento Rostellato e Rizzetto 1.57: si intende che vi abbiano rinunciato.

  La Commissione respinge l'emendamento Rizzetto 1.114.

  Cesare DAMIANO, presidente, constata l'assenza dei presentatori dell'emendamento Rostellato 1.121: si intende che vi abbiano rinunciato.

  Marco BALDASSARRE (M5S) illustra l'emendamento 1.22, di cui è primo firmatario, che cerca di correggere una norma che consente qualsiasi abuso nel ricorso ai contratti a tempo determinato. Sottolinea altresì che le testimonianze di cui i colleghi del suo gruppo hanno dato lettura provengono da persone che hanno subito la precarietà del lavoro e che con il decreto in esame peggioreranno ulteriormente le condizioni di incertezza che caratterizzano la loro vita.

  Antonio PLACIDO (SEL) preannuncia che voterà a favore dell'emendamento Baldassarre 1.22, analogo ad altro presentato dal suo gruppo.

  La Commissione respinge l'emendamento Baldassarre 1.22.

  Cesare DAMIANO, presidente, constata l'assenza dei presentatori dell'emendamento Rostellato 1.55: si intende che vi abbiano rinunciato.

  Davide BARUFFI (PD) dichiara di ritirare l'emendamento 1.213, prendendo atto del parere del relatore e del Governo e delle modifiche contenute nelle proposte emendative presentate dal relatore.

  Cesare DAMIANO, presidente, constata l'assenza dei presentatori dell'emendamento Rizzetto 1.60: si intende che vi abbiano rinunciato.

  La Commissione respinge gli identici emendamenti Fedriga 1.177, fatto proprio dal deputato Invernizzi, e Vaccaro 1.210.

  Cesare DAMIANO, presidente, constata l'assenza dei presentatori dell'emendamento Rostellato 1.91: si intende che vi abbiano rinunciato.

  La Commissione respinge l'emendamento Fedriga 1.178, fatto proprio dal deputato Invernizzi.

  Cesare DAMIANO, presidente, constata l'assenza del presentatore degli emendamenti Pag. 322Venittelli 1.147 e 1.146: si intende che vi abbia rinunciato.

  La Commissione respinge, con distinte votazioni, gli emendamenti Di Salvo 1.160 e Airaudo 1.161.

  Davide TRIPIEDI (M5S) invita a considerare l'emendamento Rizzetto 1.105, che riduce la percentuale di contratti di lavoro a termine consentiti dal 20 al 10 per cento del totale dei lavoratori occupati nell'unità produttiva. Si tratta quindi di una proposta che consente di ridurre il numero dei precari.

  La Commissione respinge l'emendamento Rizzetto 1.105.

  Cesare DAMIANO, presidente, constata l'assenza dei presentatori dell'emendamento Rostellato 1.98: si intende che vi abbiano rinunciato.

  La Commissione respinge, con distinte votazioni, gli emendamenti Rostellato 1.78, Fedriga 1.179, fatto proprio dal deputato Invernizzi, e Airaudo 1.164.
  La Commissione delibera poi di accantonare l'esame dell'emendamento Polverini 1.203.

  Cesare DAMIANO, presidente, constata l'assenza del presentatore dell'emendamento Venittelli 1.197: si intende che vi abbia rinunciato.

  Davide TRIPIEDI (M5S) sostiene l'emendamento Cominardi 1.54, che modifica le finalità del conteggio delle persone impiegate nell'azienda.

  La Commissione respinge, con distinte votazioni, gli emendamenti Cominardi 1.54 e Rostellato 1.89.

  Cesare DAMIANO, presidente, constata l'assenza del presentatore dell'emendamento Venittelli 1.136: si intende che vi abbia rinunciato.

  Davide BARUFFI (PD) sottolinea che il suo emendamento 1.145 è coerente con lo spirito del provvedimento, che punta sulla capacità di riassorbire il lavoro precario. In questo senso, si propone che il tetto del 20 per cento dell'organico complessivo si riferisca anche ad altri tipi di contratto di lavoro diversi da quelli a tempo indeterminato. Prende comunque atto del parere espresso dal relatore e dal Governo.

  Cesare DAMIANO, presidente, prende atto che l'emendamento 1.145 si intende ritirato.

  Giorgio AIRAUDO (SEL) raccomanda l'approvazione dell'emendamento Placido 1.162, volto a prevedere la contrattazione collettiva non possa derogare al limite del 20 per cento previsto per i contratti a termine.

  La Commissione respinge l'emendamento Placido 1.162.

  Tiziana CIPRINI (M5S) sottolinea che i suoi emendamenti 1.126 e successivi tendono a restringere il numero complessivo di rapporti di lavoro a tempo determinato consentiti per ciascun datore di lavoro. Ricorda poi il progressivo diffondersi di tale tipo di contratti, a fronte di una legislazione che nel tempo ha ridotto ogni vincolo, mentre invece la regola avrebbe dovuto essere costituita dai rapporti a tempo indeterminato. Ricorda poi la testimonianza di un lavoratore che ha vissuto l'esperienza di lavoro a termine anche all'estero, in Paesi dove tuttavia vigono ben altro tipo di tutele, sottolineando che la flessibilità, senza una rete di protezione sociale, diventa schiavitù.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Ciprini 1.126, 1.125, 1.124, 1.123 e 1.127.

  Antonio PLACIDO (SEL) sottolinea che il suo emendamento 1.165, tende a riportare la quota consentita di rapporti a tempo determinato dal 20 al 15 per cento, soglia oggi prevista in molti contratti collettivi.

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  La Commissione, con distinte votazioni, respinge l'emendamento Placido 1.165, nonché l'emendamento Fedriga 1.180, fatto proprio dal deputato Invernizzi.

  Cesare DAMIANO, presidente, ricorda che l'emendamento Rostellato 1.102 è stato ritirato. Constata quindi l'assenza del presentatore dell'emendamento Venittelli 1.198: si intende che vi abbia rinunciato.
  Avverte quindi che i presentatori degli emendamenti 1.148 e 1.182 hanno accolto la riformulazione proposta dal relatore.

  La Commissione approva quindi gli identici emendamenti Miccoli 1.148 (nuova formulazione) e Fedriga 1.182 (nuova formulazione), fatto proprio dal deputato Invernizzi.

  Cesare DAMIANO, presidente, constata l'assenza del presentatore degli emendamenti Labriola 1.183 e 1.181: si intende che vi abbia rinunciato.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Rostellato 1.88 e Rizzetto 1.34 e 1.36.

  Davide TRIPIEDI (M5S) dichiara di sottoscrivere l'emendamento Gregori 1.133.

  Monica GREGORI (PD) manifesta apprezzamento per la proposta del relatore di sanzionare il superamento del tetto del 20 per cento dell'organico, ma chiede l'accantonamento del suo emendamento 1.133, per consentire una più approfondita riflessione.

  La Commissione, favorevole il relatore, delibera l'accantonamento dell'emendamento Gregori 1.133.

  Cesare DAMIANO, presidente, constata l'assenza dei presentatori degli emendamenti Pastorelli 1.186, nonché Rostellato 1.100 e 1.82: si intende che vi abbiano rinunciato.

  Davide TRIPIEDI (M5S) chiede di conoscere le ragioni dalla valutazione contraria espressa dal relatore sull'emendamento Rostellato 1.86.

  Carlo DELL'ARINGA (PD), relatore, osserva che il limite al numero di rapporti di lavoro a tempo determinato può essere superato in sede di contrattazione collettiva.

  Davide TRIPIEDI (M5S) sottolinea che, se il limite del 20 per cento può essere superato dalla contrattazione collettiva, non ha alcun senso prevederlo nella norma.

  Carlo DELL'ARINGA (PD), relatore, sottolinea che si tratterebbe di uno dei numerosi casi nei quali la legislazione sul lavoro prevede vincoli che possono essere derogati dalla contrattazione collettiva.

  Cesare DAMIANO, presidente, concorda.

  La Commissione respinge l'emendamento Rostellato 1.86. Approva quindi gli identici emendamenti Rizzetto 1.33, Venittelli 1.137, Labriola 1.185 e Fedriga 1.194, fatto proprio dal deputato Invernizzi.

  Antonio PLACIDO (SEL) illustra il suo emendamento 1.166.

  Davide TRIPIEDI (M5S) sottoscrive l'emendamento Placido 1.166.

  La Commissione respinge l'emendamento Placido 1.166.

  Davide TRIPIEDI (M5S) chiede chiarimenti sul parere espresso sull'emendamento Rostellato 1.84, che prevede controlli sull'applicazione dei limiti alle assunzioni a termine e misure per evitare abusi.

  Carlo DELL'ARINGA (PD), relatore, rileva che l'emendamento determinerebbe un carico burocratico enorme per le autorità Pag. 324pubbliche, che produrrebbe un aumento dei costi.

  Davide TRIPIEDI (M5S) ribadisce la necessità di misure di controllo per evitare abusi nell'applicazione delle norme in esame.

  La Commissione respinge l'emendamento Rostellato 1.84.

  Tiziana CIPRINI (M5S), illustrando l'emendamento 1.128, ritiene che lo Stato abbia il dovere di istituire una banca dati per svolgere un monitoraggio sui contratti di lavoro a termine. Quanto all'argomento dell'aggravio dei costi burocratici, fa presente che la precarietà comporta costi economici e sociali elevatissimi e costituisce un fattore di rischio per la salute dei lavoratori, come dimostrano anche i dati delle agenzie europee. È necessario pertanto che lo Stato si attrezzi per prevenire e fronteggiare possibili abusi nel ricorso al lavoro precario.

  Ferdinando ALBERTI (M5S) chiede chiarimenti sul parere contrario espresso dal relatore e dal Governo sull'emendamento 1.128.

  Carlo DELL'ARINGA (PD), relatore, osserva che in nessun Paese è prevista una raccolta di dati relativi ad aziende private così dettagliati, come quelli previsti nell'emendamento. Ricorda in proposito che anche i dati raccolti dall'ISTAT non consentono l'individuazione dei soggetti interessati. Infine, rileva che l'emendamento 1.128 comporterebbe costi amministrativi ingenti.

  La Commissione respinge l'emendamento Ciprini 1.128.

  Giorgio AIRAUDO (SEL) dichiara di non comprendere le ragioni del parere contrario espresso dal relatore e dal rappresentante del Governo sull'emendamento Di Salvo 1.163, che intende solo assicurare maggiore trasparenza.

  La Commissione respinge l'emendamento Di Salvo 1.163.

  Silvia CHIMIENTI (M5S) chiede al relatore e al rappresentante del Governo di chiarire le ragioni del parere contrario espresso sull'emendamento 1.6, di cui è prima firmataria.

  Carlo DELL'ARINGA (PD), relatore, rileva che la normativa vigente non impone l'onere della trasformazione di una quota di rapporti di lavoro a tempo determinato in rapporti a tempo indeterminato. Osserva, peraltro, che una simile disciplina è invece configurabile per il contratto di apprendistato anche in ragione delle particolari agevolazioni di cui gode tale forma contrattuale.

  Silvia CHIMIENTI (M5S) si dichiara avvilita per la discussione che si è svolta, nella quale si è evidenziata una chiusura totale della maggioranza e del Governo verso le proposte di modifica del suo gruppo. Si chiede tra l'altro a cosa servano le audizioni se non si tiene contro dei loro contenuti. Quanto all'emendamento 1.6, osserva che la stabilizzazione sia l'unico strumento di garanzia verso possibili abusi. Dà quindi lettura di una lettera di una lavoratrice precaria assunta in un call center, che descrive la difficile situazione in cui vive.

  Tiziana CIPRINI (M5S) osserva che il provvedimento in discussione determina una liberalizzazione fortissima del ricorso a forme precarizzanti di lavoro. A fronte di tale situazione, come già ha avuto modo di segnalare, occorrerebbe puntare su un'indennità di precarietà, che compensi i maggiori rischi per il lavoratore con adeguate tutele di carattere economico. Richiama, in proposito, le considerazioni del premio Nobel Stiglitz e ricorda come una risposta importante potrebbe venire dall'adozione del reddito di cittadinanza, del quale il Partito Democratico ha parlato molto in campagna elettorale, senza far seguire tuttavia fatti concreti.

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  Ferdinando ALBERTI (M5S), al fine di dare conto della realtà su cui interviene il provvedimento in esame, dà lettura di una lettera di un lavoratore precario, che presta servizio presso una pubblica amministrazione.

  La Commissione respinge l'emendamento Chimienti 1.6.

  Silvia CHIMIENTI (M5S) illustra l'emendamento 1.7, che presenta contenuto affine all'emendamento 1.6, di cui è prima firmataria, sottolineando le differenze presenti nei due testi. Chiede quindi al relatore di voler chiarire le ragioni della propria contrarietà alla proposta.

  Carlo DELL'ARINGA (PD), relatore, ribadisce le ragioni di criticità già illustrate in ordine alla previsione di un vincolo ad assumere una quota di lavoratori a tempo determinato.

  Tiziana CIPRINI (M5S) illustra la testimonianza di un lavoratore precario che si occupa di formazione in un'istituzione universitaria, che si sofferma sulla condizione di profonda incertezza che si crea al momento della scadenza dei contratti di lavoro a termine.

  La Commissione respinge l'emendamento Chimienti 1.7.

  Cesare DAMIANO, presidente, constata l'assenza dei presentatori degli emendamenti Rostellato 1.99 e 1.101 e Labriola 1.184: si intende che vi abbiano rinunciato.

  La Commissione respinge l'emendamento Fedriga 1.195, fatto proprio dal deputato Invernizzi.

  Antonio PLACIDO (SEL) illustra gli emendamenti Airaudo 1.158, Placido 1.156 e Di Salvo 1.157, volti a vincolare le nuove assunzioni a tempo determinato alla previa trasformazione dei precedenti contratti in contratti a tempo indeterminato.

  Davide TRIPIEDI (M5S) dichiara di sottoscrivere l'emendamento Airaudo 1.158, chiedendo al relatore e al rappresentante del Governo di chiarire le ragioni del parere contrario espresso su tale proposta, che giudica di buon senso.

  Carlo DELL'ARINGA (PD), relatore, sottolinea la diversità di opinioni esistente in merito all'obbligo di trasformare i rapporti di lavoro a termine in rapporti a tempo indeterminato.

  Davide TRIPIEDI (M5S) ritiene gravi le posizioni espresse dal relatore e non ritiene che il Partito Democratico possa sostenere un orientamento così palesemente contrario agli interessi dei lavoratori. Chiede, comunque di accantonare l'emendamento Airaudo 1.158.

  La Commissione respinge l'emendamento Airaudo 1.158.

  Davide TRIPIEDI (M5S) chiede che siano resi pubblici i voti espressi dai componenti della Commissione sugli emendamenti in esame, affinché i cittadini possano conoscere e valutare l'operato dei parlamentari.

  Cesare DAMIANO, presidente, fa presente che il deputato Tripiedi avrà senz'altro la possibilità di rendere note all'opinione pubblica le posizioni emerse in Commissione.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Placido 1.156 e Di Salvo 1.157.

  Giorgio AIRAUDO (SEL) illustra l'emendamento Placido 1.159, che prevede un rinvio alla contrattazione collettiva per la definizione di criteri per la precedenza nelle assunzioni a tempo indeterminato nelle imprese che abbiano fatto ricorso a contratti a termine.

  Carlo DELL'ARINGA (PD), relatore, osserva che il suo emendamento 1.216 affronta anche il tema ora segnalato.

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  La Commissione respinge l'emendamento Placido 1.159.

  Cesare DAMIANO, presidente, constata l'assenza del presentatore dell'emendamento Venittelli 1.138: si intende che vi abbia rinunciato.

  Irene TINAGLI (SCpI) illustra il suo emendamento 1.187, che era strettamente connesso all'articolo aggiuntivo 1.02, dichiarato inammissibile. In proposito, segnala che le due proposte erano volte ad evitare che il contratto a tempo determinato «cannibalizzasse» il contratto a tempo indeterminato. A tal fine, si prevede una indennità di cessazione del rapporto da corrispondere al termine del contratto a tempo determinato e si ipotizzava, nell'articolo aggiuntivo dichiarato inammissibile, la previsione di un analogo istituto per un contratto di inserimento a tempo indeterminato a tutele crescenti. A suo avviso, questa soluzione, che riavvicina i contratti a termine a quelli a tempo indeterminato, è pienamente in linea con le linee di indirizzo del Governo e ritiene che non debba necessariamente attendere l'approvazione della legge delega, ora all'esame del Senato. Invita, quindi, il relatore ed il rappresentante del Governo ad un supplemento di istruttoria.

  Davide TRIPIEDI (M5S) ritiene che l'indennità proposta costituisca un'elemosina per chi lavora con contratto a tempo determinato.

  Carlo DELL'ARINGA (PD), relatore, manifesta apprezzamento per lo spirito della proposta emendativa, pur ritenendo che le questioni affrontate potranno essere meglio considerate nell'ambito dell'esame del disegno di legge delega presentato dal Governo. A suo avviso, tuttavia, la strada maestra da perseguire è quella della riduzione degli oneri sostenuti nell'ambito dei contratti a tempo indeterminato. Si dichiara, comunque, disponibile ad accantonare l'esame dell'emendamento Tinagli 1.187.

  La Commissione delibera di accantonare l'esame dell'emendamento Tinagli 1.187.

  Silvia CHIMIENTI (M5S) illustra il contenuto di uno studio comparato sulla felicità dei giovani evidenziando come nelle nazioni ove sono assicurate maggiori garanzie, come i Paesi del Nord Europa, il benessere e la sicurezza sono sensibilmente più elevati.

  Tiziana CIPRINI (M5S) si associa alle considerazioni della collega Chimienti, rilevando il fallimento del mito della flessibilità, che ha portato solo a retribuzioni più basse senza speranza di miglioramenti per il lavoratore. Richiama, in particolare, l'esperienza spagnola, che giudica fallimentare.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge l'emendamento Cominardi 1.18 nonché l'emendamento Rostellato 1.42.

  Marco BALDASSARRE (M5S) illustra l'emendamento 1.19, di cui è primo firmatario, sottolineando che il decreto rende possibili fino a otto proroghe del contratto a termine, determinando una flessibilità eccessiva in assenza di ogni tutela per il lavoratore ed emulando con ciò il fallimentare modello spagnolo.

  La Commissione respinge gli identici emendamenti Baldassarre 1.19 e Di Salvo 1.152.

  Davide TRIPIEDI (M5S) illustra l'emendamento 1.12, che mira ad evitare abusi nella successione di contratti a tempo determinato. Chiede pertanto le ragioni del parere contrario espresso dal relatore e dal Governo.

  Ferdinando ALBERTI (M5S) dà lettura della testimonianza di un lavoratore precario che presta servizio, nell'ambito di un contratto di somministrazione, presso la Regione Friuli Venezia Giulia.

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  La Commissione respinge l'emendamento Tripiedi 1.12.

  Cesare DAMIANO, presidente, con riferimento alle numerose lettere citate dai deputati del gruppo del Movimento 5 Stelle, ricorda di averne lette moltissime, con grande partecipazione, nel corso della sua esperienza politica e, in particolare, nel periodo in cui fu Ministro del lavoro e promosse l'adozione di importanti norme in materia di stabilizzazione di lavoratori precari.

  Davide TRIPIEDI (M5S), illustrando l'emendamento 1.2, fa presente che la previsione di una sola proroga è compatibile con l'esigenza delle imprese di valutare appieno le capacità dei lavoratori occupati a tempo determinato.

  Tiziana CIPRINI (M5S) osserva come sulla base delle disposizioni del decreto in esame sarà possibile procedere al licenziamento di donne in gravidanza, così come di lavoratori che beneficiano di altri istituti di tutela, in quanto è previsto un numero eccessivo di proroghe.

  La Commissione respinge l'emendamento Tripiedi 1.2.

  Giorgio AIRAUDO (SEL) illustra gli emendamenti Placido 1.153, Airaudo 1.151 e 1.155 e Di Salvo 1.154, volti a limitare abusi nel ricorso a contratti a termine, riducendo il numero di proroghe consentite.

  Ferdinando ALBERTI (M5S) esprime la convinzione che il decreto in esame sia assolutamente deleterio e sottolinea come l'atteggiamento del suo gruppo sia caratterizzato da una grande passione per i temi in discussione. Fa presente, in ogni caso, che il proprio movimento in campagna elettorale non mancherà di denunciare l'atteggiamento degli altri gruppi e, in particolare, del Partito Democratico, e di evidenziare la lotta che si è svolta nelle aule parlamentari.

  Cesare DAMIANO, presidente, assicura che anche i componenti delle altre forze politiche seguono con passione il dibattito sui temi in discussione.

  Davide TRIPIEDI (M5S) afferma che i cittadini devono conoscere i comportamenti dei deputati in Parlamento. Annuncia pertanto che nelle piazze riferirà delle posizioni assunte sul provvedimento in esame e di come queste non siano coerenti con le dichiarazioni rese dalla CGIL e da altri sindacati. Giudica pertanto che gli esponenti sindacali che ora siedono in Parlamento non possono considerarsi altro che venduti...

  Cesare DAMIANO, presidente, invita il deputato Tripiedi ad adottare un linguaggio adeguato ad un'aula parlamentare.

  Monica GREGORI (PD) chiede formalmente ai deputati del gruppo M5S di desistere dalle continue provocazioni, invitandoli a un maggior rispetto di quanti hanno svolto con passione un'attività sindacale, della quale non possono che essere fieri.

  Davide TRIPIEDI (M5S) manifesta le sue scuse per le sue affermazioni, precisando di aver solo voluto criticare l'incoerenza di alcune posizioni politiche.

  La Commissione respinge, con distinte votazioni, gli emendamenti Placido 1.153 e Airaudo 1.151 nonché l'emendamento Airaudo 1.155.

  Previa dichiarazione di voto contrario del deputato Davide TRIPIEDI (M5S), la Commissione respinge gli identici emendamenti Di Salvo 1.154 e Labriola 1. 188.

  La Commissione delibera quindi di accantonare l'esame dell'emendamento Gnecchi 1.130 e dell'emendamento Polverini 1.204.

  Cesare DAMIANO, presidente, constata l'assenza dei presentatori degli emendamenti Pag. 328Vaccaro 1.211 e Venittelli 1. 142: si intende che vi abbiano rinunciato.

  La Commissione delibera quindi di accantonare l'esame dell'emendamento Rostellato 1.112.
  La Commissione respinge poi l'emendamento Rostellato 1.97.

  Cesare DAMIANO, presidente, constata l'assenza dei presentatori degli emendamenti Rostellato 1.96 e 1.43: si intende che vi abbiano rinunciato.

  La Commissione respinge, con distinte votazioni, gli emendamenti Rostellato 1.44, 1.45 e 1.46.

  Cesare DAMIANO, presidente, constata l'assenza del presentatore dell'emendamento Labriola 1.190: si intende che vi abbia rinunciato.

  La Commissione respinge l'emendamento Rostellato 1.90.

  Davide TRIPIEDI (M5S) sottolinea che l'emendamento 1.113 stabilisce che, superato il limite massimo di trentasei mesi, non è possibile stipulare un ulteriore contratto a termine tra lo stesso datore di lavoro e lo stesso lavoratore. Invita, pertanto, il relatore a voler riconsiderare il proprio parere.

  Carlo DELL'ARINGA (PD), relatore, ritiene preferibile la formulazione attualmente prevista nell'ambito dell'articolo 5 del decreto legislativo n. 368 del 2001.

  La Commissione respinge l'emendamento Rostellato 1.113.

  Davide TRIPIEDI (M5S) illustra l'emendamento Cominardi 1.31.

  La Commissione respinge, con distinte votazioni, gli emendamenti Cominardi 1.31 e 1.30.

  Cesare DAMIANO, presidente, constata l'assenza del presentatore dell'emendamento Polverini 1.209: si intende che vi abbia rinunciato.

  La Commissione respinge, con distinte votazioni, gli emendamenti Rostellato 1.110, 1.47, 1.48. 1.111 e Rizzetto 1.108. La Commissione approva poi gli identici emendamenti Venittelli 1.139 e Fedriga 1.196, fatto proprio dal deputato Invernizzi.

  Cesare DAMIANO, presidente, constata l'assenza dei presentatori dell'emendamento Rizzetto 1.65: si intende che vi abbiano rinunciato.

  La Commissione respinge l'emendamento Rizzetto 1.35.

  Cesare DAMIANO, presidente, constata l'assenza del presentatore dell'emendamento Venittelli 1.140: si intende che vi abbia rinunciato.

  La Commissione approva quindi l'emendamento Giacobbe 1.132. Respinge poi l'emendamento Rizzetto 1.103.

  Cesare DAMIANO, presidente, constata l'assenza dei presentatori degli emendamenti Labriola 1.191 e 1.192, Polverini 1.205 e 1.206 e Rostellato 1.95: si intende che vi abbiano rinunciato.

  Davide TRIPIEDI (M5S) illustra l'emendamento 1.29, di cui è cofirmatario, sottolineando che lo stesso prevede un'indennità di precarietà in caso di cessazione del rapporto di lavoro a termine. Ribadisce, in proposito, che a fronte della situazione di precarietà ai lavoratori devono essere riconosciuti benefici economici maggiori.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Cominardi 1.29 e 1.28 e Baldassarre 1.20.

  Cesare DAMIANO, presidente, constata l'assenza dei presentatori degli emendamenti Coscia 1.134, Tinagli 1.119 e Polverini 1.208: si intende che vi abbiano rinunciato.

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  La Commissione respinge l'emendamento Fedriga 1.189, fatto proprio dal deputato Invernizzi.

  Cesare DAMIANO, presidente, constata l'assenza del presentatore dell'emendamento Venittelli 1.141, che si intende vi abbia rinunciato.

  Davide TRIPIEDI (M5S) illustra l'emendamento 1.1, evidenziando l'esigenza di non fare riferimento ad una nozione troppo restrittiva di rappresentanza sindacale.

  La Commissione respinge l'emendamento Tripiedi 1.1.

  Cesare DAMIANO, presidente, constata l'assenza del presentatore dell'emendamento Rizzetto 1.11: si intende vi abbia rinunciato.

  Tiziana CIPRINI (M5S) illustra l'emendamento 1.50, sollecitando una riconsiderazione del relatore e del rappresentante del Governo.

  Carlo DELL'ARINGA (PD), relatore, non ritiene opportuna la costituzione di una specifica commissione di analisi e di studio.

  Tiziana CIPRINI (M5S) non condivide le considerazioni del relatore, osservando come sarebbe particolarmente utile uno studio degli effetti delle nuove norme e, più in generale, della situazione di precarietà lavorativa, che determina ingenti costi sociali.

  La Commissione respinge l'emendamento Ciprini 1.50.

  Cesare DAMIANO, presidente, constata l'assenza del presentatore dell'emendamento Tinagli 1.200: si intende vi abbia rinunciato.

  La Commissione respinge l'emendamento Baldassarre 1.16.

  Davide TRIPIEDI (M5S) illustra l'emendamento 1.3, ribadendo l'opportunità di non limitare le previsioni di legge ai soli sindacati comparativamente più rappresentativi.

  Carlo DELL'ARINGA (PD), relatore, fa presente che la dizione che si intende modificare è fortemente radicata nel tessuto normativo e tiene conto dell'esperienza maturata nel nostro Paese in materia di relazioni sindacali.

  Davide TRIPIEDI (M5S) evidenzia come l'emendamento 1.3 sia volto a dare maggior voce ai sindacati non confederali. Ricorda, in proposito, la sua esperienza nel tavolo per Electrolux, al quale non hanno avuto accesso rappresentanti di sindacati fortemente rappresentati negli stabilimenti interessati.

  Davide BARUFFI (PD) segnala che il riferimento alla rappresentatività è essenzialmente finalizzato ad escludere che accordi derogatori delle norme di legge siano stipulati da sindacati «gialli» o non sufficientemente rappresentati. Ritiene, pertanto, che la modifica proposta sia suscettibile di produrre effetti negativi per i lavoratori.

  Cesare DAMIANO, presidente, precisa, a titolo personale, di preferire la dizione «maggiormente rappresentativi», in quanto limita possibili elementi discrezionali nella valutazione della rappresentatività dei sindacati.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge l'emendamento Tripiedi 1.3. nonché l'emendamento Rostellato 1.122. La Commissione delibera, quindi, di accantonare l'esame degli emendamenti Gnecchi 1.131, Tripiedi 1.32, Coscia 1.135. Respinge poi l'emendamento Rostellato 1.53.
  Avendo il presentatore accolto la riformulazione proposta dal relatore, la Commissione approva l'emendamento Baruffi 1.149 (nuova formulazione).

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  Cinzia Maria FONTANA (PD) ritira l'emendamento 1.144.

  Cesare DAMIANO, presidente, constata l'assenza dei presentatori degli emendamenti Polverini 1.207 e Venittelli 1.143: si intende vi abbiano rinunciato. Avverte inoltre che è stato ritirato l'emendamento Baruffi 1.150. Preso atto che si è esaurito l'esame degli emendamenti all'articolo 1, ad eccezione di quelli accantonati, ricorda che il termine per la presentazione di subemendamenti all'emendamento del relatore è fissato per domani alle ore 9.
  Rinvia infine il seguito dell'esame alla seduta già convocata per domani.

  La seduta termina alle 00.30 del 16 aprile 2014.

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