CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 13 febbraio 2014
179.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Giustizia (II)
COMUNICATO
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SEDE REFERENTE

  Giovedì 13 febbraio 2014. — Presidenza del presidente Donatella FERRANTI. — Interviene il sottosegretario di Stato alla giustizia Cosimo Maria Ferri.

  La seduta comincia alle 14.40

Deleghe al Governo in materia di pene detentive non carcerarie e di riforma del sistema sanzionatorio. Disposizioni in materia di sospensione del procedimento con messa alla prova e nei confronti degli irreperibili.
C. 331-927-B, approvato dalla Camera e modificato dal Senato.

(Seguito esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato nella seduta del 12 febbraio 2014.

  Donatella FERRANTI, presidente, avverte che sono stati presentati emendamenti al provvedimento in esame (vedi allegato).
  Avverto quindi che sono stati considerati irricevibili, ai sensi dell'articolo 70, comma 2, del Regolamento, gli emendamenti riferiti a parti non modificate dal Senato ovvero diretti a sopprimere articoli, commi o lettere solo parzialmente modificati dal Senato.
  Chiede se vi siano colleghi che intendano intervenire sul complesso degli emendamenti.

  Nicola MOLTENI (LNA) fa presente di avere presentato molti emendamenti, soprattutto sull'articolo 2, introducendo il quale ritiene il Senato abbia commesso un clamoroso errore. Si tratta, a suo giudizio, di una delega non chiara, di una norma priva di disciplina transitoria e, in ogni caso, di una materia estremamente delicata, quale appunto la depenalizzazione, che il buon senso suggerirebbe di affrontare in modo autonomo. Ritiene quindi che l'articolo 2 debba essere stralciato. Sottolinea, inoltre, come non abbia senso una depenalizzazione che non comprenda i reati tributari e finanziari né quelli contro la pubblica amministrazione. Osserva come siano stati esclusi i reati contro la sicurezza pubblica, ritenendo pertanto Pag. 15insensato e contraddittorio l'avere invece incluso il reato di immigrazione clandestina, che è uno dei più importanti reati previsti a tutela della sicurezza pubblica.
  Chiede, ritenendolo di primaria importanza, che sia ripristinato il reato di immigrazione clandestina, ribadendo la necessità di disporre delle audizioni di tecnici che siano in grado di rappresentare alla Commissione gli effetti della relativa depenalizzazione.
  Ribadisce, più in generale, la contrarietà del proprio gruppo ai provvedimenti «svuota carceri», rilevando come peraltro l'effetto di deflazione del sovraffollamento carcerario sia stato prodotto non dal legislatore ma, sia pure con una indebita ingerenza, dalla Corte Costituzionale, che proprio ieri è intervenuta sulla legge «Fini-Giovanardi».
  Ritiene confusa e inutile la disciplina sui lavori di pubblica utilità, che il Senato ha previsto con riferimento ai reati per i quali è prevista la detenzione domiciliare. Stigmatizza anche l'introduzione, da parte del Senato, di una delega per la disciplina della non punibilità per tenuità del fatto, ritenendo eccessivo prevederla per reati gravi come quelli puniti con pena detentiva non superiori nel massimo a 5 anni.
  Ribadisce, inoltre, la presenza di una contraddizione tra l'intervento sull'articolo 275-bis c.p.p., in materia di «braccialetti elettronici» disposto con il decreto-legge svuotacarceri da poco approvato dalla Camera e l'intervento sulla medesima norma contenuto nel provvedimento in esame.
  In conclusione, ritiene assolutamente necessario che si intervenga per la correzione dei gravi errori commessi dal Senato.

  Donatella FERRANTI, presidente, sospende la seduta per convocare l'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi.

  La seduta, sospesa alle 14.55, è ripresa alle 15.

  Vittorio FERRARESI (M5S) ricorda di avere sostenuto che il testo approvato dalla Camera aveva bisogno di alcuni limitati interventi correttivi, ma ritiene che il Senato abbia introdotto delle modifiche che vanno oltre ogni limite, approvando un testo che risulta deludente.
  Illustra quindi le singole modifiche che non ritiene di condividere soffermandosi, in particolare: sull'insufficienza della durata minima di 10 giorni per i lavori di pubblica utilità, che il Senato ha previsto con riferimento ai reati per i quali è ammessa la detenzione domiciliare; sull'eccessiva estensione della disciplina della non punibilità per tenuità del fatto che, se applicabile ai reati puniti con pene non superiori nel massimo a 5 anni, rischia di vanificare il principio di obbligatorietà dell'azione penale e di attribuire al magistrato una discrezionalità amplissima, ritenendo pertanto necessario che quantomeno debba essere sentita la persona offesa; sulla depenalizzazione, che non risolve i problemi di sovraffollamento delle carceri e riguarda quasi esclusivamente reati che rappresentano l'unico deterrente nei confronti di condotte non particolarmente gravi ma comunque pregiudizievoli ovvero reati che appare irragionevole depenalizzare, quale, ad esempio, la falsità in atti privati; sull'inadeguatezza delle sanzioni previste per i reati trasformati in illeciti amministrativi, che dovrebbero essere ridotte nel minimo (da 5.000 e 2.500 euro) e aumentate nel massimo (da 50.000 a 100.000 euro).

  Daniele FARINA (SEL) dichiara di essere sorpreso «dall'imponenza» delle novità normative introdotte nel testo in esame, nel quale il Senato ha riportato anche il tema dell'ergastolo, sul quale è in atto una vera e propria battaglia culturale, prevedendo tale pena tra le pene principali. Per quanto attiene al reato di immigrazione clandestina ritiene che la mediazione raggiunta al Senato non sia soddisfacente, in quanto non si è avuto il coraggio di abrogare tale reato.
  Esprime inoltre dubbi su alcune scelte compiute dal Senato in materia di depenalizzazione, come quelle relative al falso in atti privati, al delitto di ingiuria ed a Pag. 16quello di deviazione di acque e modificazione dello stato dei luoghi, ritenendo che il bene giuridico protetto in questi casi sia meritevole di una tutela penale. Per quanto il provvedimento in esame possa essere migliorato, dichiara che il suo gruppo voterà a favore dell'approvazione del testo affinché possa diventare legge senza un ulteriore passaggio al Senato, che rischierebbe di mettere in pericolo l'approvazione finale.

  Nicola MOLTENI (LNA) prendendo spunto dall'intervento dell'onorevole Farina, sottolinea la contraddizione del Partito democratico che, da un lato, presenta una proposta di legge per l'abolizione dell'ergastolo a prima firma dell'onorevole Leva e, dall'altro, inserisce al Senato il delitto dell'ergastolo come una delle pene principali del codice penale.

  Donatella FERRANTI, presidente e relatore, facendo riferimento ad un intervento svolto dall'onorevole Molteni in una precedente seduta, ricorda che il reato di immigrazione clandestina è punito con un'ammenda da cinquemila a diecimila euro, di competenza del giudice di pace; la pena pecuniaria non eseguita per insolvibilità si può convertire in lavoro sostitutivo o obbligo domiciliare al massimo di 45 giorni. Il giudice può sostituire la pena dell'ammenda con l'espulsione non inferiore a 5 anni.
  Ricorda che il principio di delega approvato dal Senato prevede che debbano conservare rilievo penale le condotte di violazione dei provvedimenti amministrativi in materia: ad esempio, violazione del divieto di reingresso a seguito di espulsione amministrativa o a seguito di espulsione disposta dal giudice (articolo 13 e 13 bis TU immigrazione).
  Con riferimento, inoltre, all'osservazione dell'onorevole Molteni per cui, il venir meno della rilevanza penale dell'immigrazione clandestina depotenzierebbe le espulsioni di cui all'articolo 16 TU immigrazione, appunto prevista come sanzione sostitutiva alla detenzione ordinata dal giudice, per il quale il D.L. n. 146 del 2013 ha previsto una procedura di accelerazione e di impulso, rappresenta che: l'espulsione come sanzione sostitutiva anche in sede di patteggiamento, è prevista quando la pena è contenuta nel limite di due anni di reclusione e deve trattarsi di una condanna relativa ad un reato non colposo per uno straniero irregolare, sempre naturalmente che non ricorrano le condizioni per la sospensione condizionale. Quindi tale tipo di espulsione non è collegata affatto al reato di immigrazione clandestina, che è una contravvenzione punita con un'ammenda, per cui vi è piena coerenza tra i due provvedimenti.
  Con riferimento, invece, all'espulsione immediata alternativa, prevista ad oggi per il reato di immigrazione clandestina, bisogna considerare che la Corte europea, con la sentenza del 6 dicembre 2012, ha rilevato come l'espulsione immediata non possa applicarsi automaticamente allo straniero per il solo fatto di essere in posizione irregolare e condannato per immigrazione clandestina.
  Su questo punto la legge europea (A.C. 1864), con l'articolo 2 prevede disposizioni in materia di espulsione per adeguarla al diritto comunitario per ottemperare alle sentenze della Corte europea.
  In riferimento alla questione delle materie oggetto di depenalizzazione, ricorda che il comma 4 dell'articolo 2 prevede espressamente che nella predisposizione dei decreti legislativi il Governo deve tener conto delle eventuali modificazioni della normativa vigente comunque intervenuta fino al momento dell'esercizio della delega, per cui qualora, ad esempio, l'articolo 594 del codice penale dovesse essere modificato a seguito dell'approvazione della proposta di legge in materia di diffamazione a mezzo stampa, approvata dalla Camera ed attualmente all'esame del Senato, il Governo non potrà procedere alla mera abrogazione di tale articolo così come invece previsto dall'articolo 2, comma 3, lettera a), n. 2.
  Medesimo discorso vale nel caso in cui dovesse essere approvata la proposta di legge in materia di tenuità del fatto, di cui è Pag. 17prima firmataria, e che è in corso di presentazione presso la Camera dei deputati.
  Anche a nome del correlatore, onorevole Costa, invita i presentatori al ritiro di tutti gli emendamenti, esprimendo altrimenti parere contrario.

  Il sottosegretario Cosimo Maria FERRI dichiara di condividere l'impostazione dell'onorevole Ferranti. Ritiene che anche per questo provvedimento valga quanto affermato dal deputato Colletti in merito alla proposta di legge in materia di scambio elettorale politico-mafioso, per cui appare opportuno approvare in maniera definitiva il testo trasmesso dal Senato, rinviando ad un momento successivo, attraverso appositi interventi normativi, le modifiche che dovessero dimostrarsi necessarie.
  Per quanto attiene alla questione sollevata dall'onorevole Molteni sulla mancanza di una disposizione transitoria relativamente alla delega in materia di depenalizzazione, rileva che il decreto legislativo, sulla base dei principi generali, potrà comunque contenere una disposizione volta a disciplinare la fase transitoria.
  In riferimento alla trasformazione del reato di immigrazione clandestina in illecito amministrativo, ritiene che il Senato abbia trovato un punto di sintesi, in quanto non viene assolutamente pregiudicata la possibilità di disporre l'espulsione amministrativa, la quale non ha come presupposto la commissione di un reato. È altresì importante che sia stato conservato il rilievo penale delle condotte di violazione dei provvedimenti amministrativi adottati in tale materia e che tutte le altre violazioni di legge continuano a mantenere la natura di reato.
  In merito agli emendamenti presentati, esprime parere conforme ai relatori.

  Nicola MOLTENI (LNA) ribadisce, anche a seguito dell'intervento del rappresentante del Governo, la ferma contrarietà del suo gruppo alla scelta di trasformare in illecito amministrativo il reato di immigrazione clandestina, azzerando di fatto la possibilità di disporre l'espulsione degli stranieri irregolari.
  Ritiene inoltre assai singolare che il nuovo illecito amministrativo sia punito con una sanzione pecuniaria quando una delle critiche al reato di immigrazione clandestina era proprio la circostanza che i soggetti condannati di fatto non erano mai in grado di pagare l'ammenda loro inflitta.
  Ripercorre quindi l’iter che ha portato all'introduzione nell'ordinamento italiano, a pari di altri ordinamenti, del reato di immigrazione clandestina, richiamando la cosiddetta direttiva rimpatri del 2008. A tale proposito ritiene che quelle esigenze che avevano portato a considerare reato l'introduzione clandestina in Italia siano ancora valide per poter poi espellere coloro che violano le norme italiane.

  Donatella FERRANTI, presidente, dichiarando conclusa la fase di illustrazione degli emendamenti rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 15.45.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 14.55 alle 15.

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