CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 12 febbraio 2014
178.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Difesa (IV)
COMUNICATO
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SEDE CONSULTIVA

  Mercoledì 12 febbraio 2014. — Presidenza del presidente Elio VITO. – Interviene il sottosegretario di Stato per la difesa, Gioacchino Alfano.

  La seduta comincia alle 14.

DL 150/2013: Proroga di termini previsti da disposizioni legislative.
C. 2027 Governo, approvato dal Senato.
(Parere alla I Commissione).
(Esame e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

  Elio VITO, presidente, segnala che è pervenuta la richiesta affinché della seduta odierna sia data pubblicità mediante l'attivazione degli impianti audiovisivi a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.
  Segnala, altresì, che il provvedimento è inserito nel calendario dei lavori dell'Assemblea a partire da domani e che il parere dovrà auspicabilmente essere espresso entro la giornata odierna.

  Giuditta PINI (PD), relatore, osserva che il decreto-legge in titolo, sul quale la Commissione è chiamata a rendere un parere sulle parti di competenza, è stato approvato in prima lettura dal Senato lo scorso 29 gennaio e si compone di 17 articoli, tre dei quali introdotti durante l'esame nell'altro ramo del Parlamento.
  Fa presente, quindi, che le disposizioni da questo recate intervengono su svariati ambiti di materie che, tuttavia, risultano avvinti dalla comune finalità di prorogare o differire termini previsti da disposizioni legislative vigenti, ovvero di introdurre regimi transitori. Pag. 86
  Entrando nel merito del provvedimento, rileva in primo luogo che l'articolo 1, comma 5, proroga al 31 dicembre 2014 le autorizzazioni relative alle assunzioni per l'anno 2013 adottate, per il comparto sicurezza-difesa e per quello del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, in deroga alle percentuali del turn over previste dalla legislazione vigente.
  Ricorda, infatti, che l'articolo 1, comma 91, della legge di stabilità per il 2013 (legge n. 228 del 2012) ha autorizzato, per i citati comparti, le assunzioni in deroga alle percentuali del turn over indicate per specifiche amministrazioni pubbliche nell'articolo 66, comma 9-bis, del decreto-legge n. 112 del 2008, incrementandole fino al 50 per cento, in luogo del 20 per cento, per ciascuno degli anni 2013 e 2014 e fino al 70 per cento, in luogo del 50 per cento, nel 2015.
  Segnala, poi, l'articolo 1, comma 6, che proroga al 28 febbraio 2014 il termine per l'adozione dei regolamenti di organizzazione dei ministeri conseguente alla riduzione delle dotazioni organiche prevista dall'articolo 2, comma 1, del decreto-legge n. 95 del 2012, sulla cosiddetta spending review.
  Al riguardo rammenta che la citata disposizione ha disposto la riduzione – ad eccezione del comparto sicurezza – degli uffici e delle dotazioni organiche delle pubbliche amministrazioni dello Stato in misura non inferiore al 20 per cento per il personale dirigenziale (di livello generale e non generale) e del 10 per cento della spesa complessiva relativa al numero dei posti in organico, per il personale non dirigenziale sottolineando, altresì, che analoghe misure previste nell'ambito della spending review hanno ricevuto attuazione per quanto riguarda le Forze armate con il decreto del Presidente del Consiglio 11 gennaio 2013 e, per quanto riguarda il Ministero della difesa, con il decreto del Presidente del Consiglio 22 gennaio 2013.
  Evidenzia, quindi, che l'articolo 1, comma 8, reca una novella all'articolo 2223 del Codice dell'ordinamento militare, al fine di posticipare di un ulteriore anno – dal 2014 al 2015 – l'applicazione della disciplina recata dall'articolo 907 del medesimo codice in materia di aspettativa per riduzione di quadri nei ruoli speciale e tecnico-logistico dell'Arma dei carabinieri.
  Rammenta, infatti, che sul punto era già intervenuto il decreto-legge n. 216 del 2011, che all'articolo 1, comma 8, aveva posticipato di un anno – dal 2012 al 2013 – l'applicazione del citato articolo 907 e che, successivamente, la legge di stabilità per il 2013, all'articolo 1, comma 411, lettera a), aveva ulteriormente posticipato di un anno – dal 2013 al 2014 – l'applicazione di tale disciplina.
  La menzionata disposizione prevede che le eccedenze rispetto al numero massimo degli organici nei gradi di generale e di colonnello dei ruoli speciale e tecnico-logistico dell'Arma dei carabinieri debbano essere superate attraverso il collocamento in aspettativa per riduzione di quadri dell'ufficiale del rispettivo ruolo anagraficamente più anziano e, a parità di età, dell'ufficiale meno anziano nel grado, se colonnello, ovvero dell'ufficiale più anziano in grado e, a parità di anzianità, dell'ufficiale anagraficamente più anziano, se generale.
  L'articolo 906 del codice dell'ordinamento militare prevede, invece, che qualora il conferimento delle promozioni annuali nel grado di colonnello o di generale di un determinato ruolo, determini eccedenze rispetto agli organici previsti dal codice medesimo, il collocamento in aspettativa per riduzione di quadri – che è disposto al 31 dicembre dell'anno di riferimento – può essere effettuato solamente se la predetta eccedenza non può essere assorbita nelle dotazioni complessive di tale grado fissate per ogni Forza armata dal codice.
  In sintesi, il comma 8, proroga a tutto il 2014 il periodo in cui l'aspettativa per riduzione quadri non opera in caso di compensazione con carenze presenti in altri ruoli nello stesso grado, applicandosi l'articolo 906 del richiamato codice.
  L'articolo 2, commi 6 e 7, autorizzano l'ulteriore prosecuzione dell'impiego di un contingente di 135 unità di personale militare, Pag. 87posto a disposizione del prefetto, nei servizi di vigilanza e protezione del territorio del Comune de L'Aquila in funzione anticrimine e in concorso con le Forze di polizia, autorizzandone la relativa spesa.
  Ricorda, quindi, che l'impiego, nei comuni colpiti dal sisma del 6 aprile 2009 in Abruzzo, di un contingente inizialmente di 700 unità di personale delle Forze armate per la vigilanza e la protezione degli insediamenti è stato autorizzato, con ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri del 9 aprile 2009, n. 3754, in deroga al contingente di cui al «Piano di impiego» delle Forze armate nel controllo del territorio, di cui all'articolo 7-bis del decreto-legge n. 92 del 2008. Tale autorizzazione è stata prorogata con successive ordinanze, in cui di volta in volta si autorizzava un contingente di diversa entità. L'ultima proroga è stata disposta dall'articolo 8, commi 7 e 8, del decreto-legge n. 43 del 2013 per un contingente di appunto 135 unità.
  Ricorda, inoltre, che il personale delle Forze armate impiegato nei suddetti servizi agisce con le funzioni di agente di pubblica sicurezza e gode del trattamento economico previsto dal provvedimento adottato ai sensi del comma 4 dell'articolo 7-bis del decreto-legge n. 92 del 2008.
  Segnala, infine, che l'attuale proroga della presenza dei militari nel Comune de L'Aquila viene disposta, per ulteriori tre mesi, a fini di vigilanza nel centro storico e, per l'intero anno 2014, per la vigilanza presso gli Uffici giudiziari.
  Da ultimo, segnala il comma 7 che reca l'autorizzazione di spesa, la quale viene concessa nel limite dell'ammontare di 1,4 milioni di euro nel 2014, determinato in relazione al periodo di impiego e al personale interessato (contingente non superiore a 135 unità di personale delle Forze armate) e comunque nel limite delle risorse effettivamente disponibili di cui all'articolo 14, comma 1, del decreto-legge n. 39 del 2009.
  Alla luce di quanto evidenziato, non essendovi profili problematici con riguardo alle norme di competenza della Commissione, presenta una proposta di parere favorevole che illustra (vedi allegato 1).

  Il sottosegretario Gioacchino ALFANO ritiene che la relatrice abbia svolto un lavoro accurato ed esaustivo e esprime condivisione sulla proposta di parere testé illustrata.

  Elio VITO, presidente, segnala che l'onorevole Corda, in rappresentanza del gruppo del Movimento 5 Stelle, ha presentato una proposta alternativa di parere favorevole con una condizione. Al riguardo ricorda che la Commissione procederà dapprima alla deliberazione sulla proposta di parere della relatrice, risultando preclusa, in caso di approvazione, quella sulla proposta alternativa.

  Emanuela CORDA (M5S) illustra quindi, a nome del suo gruppo, la proposta alternativa di parere a quello della relatrice (vedi allegato 2), evidenziando come la maggiore criticità attribuibile alla proposta della relatrice riguardi il rinvio dell'entrata in vigore della norma sulla gestione delle eccedenze rispetto al numero massimo degli organici nei gradi di generale e di colonnello dei ruoli speciali e tecnico-logistici dell'Arma dei carabinieri. Conseguentemente, la condizione apposta alla proposta di parere favorevole presentato dal suo gruppo riguarda la soppressione del comma 8 dell'articolo 1 del provvedimento.
  In particolare, sottolinea come l'assenza di dati certi riferiti alle eccedenze negli organici dei ruoli speciali e tecnico-logistici ed alle eventuali carenze nei ruoli normali non consenta di poter comprendere le ragioni per le quali si sia stabilito di procedere ad un'ulteriore proroga della disciplina vigente.

  Giuditta PINI (PD), relatore, chiede al rappresentante del Governo se possano essere resi disponibili i dati richiesti dall'onorevole Corda.

  Il sottosegretario Gioacchino ALFANO dichiara la disponibilità del Dicastero a far avere i dati richiesti.

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  Gian Piero SCANU (PD), Andrea CAUSIN (SCpI), Rosanna SCOPELLITI (NCD), Elio Massimo PALMIZIO (FI-PdL), Mauro OTTOBRE (Misto-Min.Ling.) e Marco MARCOLIN (LNA) preannunciano il voto favorevole dei rispettivi gruppi sulla proposta di parere della relatrice.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere favorevole, presentata dalla relatrice.

  La seduta termina alle 14.15.

ATTI DELL'UNIONE EUROPEA

  Mercoledì 12 febbraio 2014. — Presidenza del presidente Elio VITO. – Interviene il sottosegretario di Stato per la difesa, Gioacchino Alfano.

  La seduta comincia alle 14.15.

Programma di lavoro della Commissione europea per il 2014 e relativi allegati.
COM(2013)739 final.
Relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea, relativa all'anno 2014.
Doc. LXXXVII-bis, n. 2.
(Parere alla XIV Commissione).
(Esame congiunto e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame congiunto degli atti in oggetto.

  Elio VITO, presidente, segnala che è pervenuta la richiesta affinché della seduta odierna sia data pubblicità mediante l'attivazione degli impianti audiovisivi a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.
  Ricorda, quindi, che il relatore potrà partecipare, per riferirvi, alle sedute della Commissione Politiche dell'Unione europea. Quest'ultima, ultimato il proprio lavoro, predisporrà una relazione generale per l'Assemblea, alla quale saranno allegati i pareri approvati dalle Commissioni.
  Ricorda, inoltre, che quest'anno l'esame dei provvedimenti in titolo riveste particolare rilevanza politica in considerazione dell'impulso derivante dal recente Consiglio europeo di dicembre che, in materia di difesa, ha stabilito alcune priorità ed impegni, da onorare entro il 2015, nonché dall'approssimarsi del semestre italiano di presidenza del Consiglio dell'Unione europea.
  Segnala, infine, che il prossimo 21 febbraio è previsto un nuovo appuntamento europeo nell'ambito della presidenza di turno della Grecia, cui questa Commissione dovrà essere rappresentata, finalizzato alla definizione del regolamento della Conferenza per il controllo parlamentare sulla PESC e PSDC, svolta da ultimo nel mese di settembre a Vilnius. Si tratta di un impegno che vedrà enfatizzarsi in modo particolare il ruolo dei Parlamenti nazionali dei ventotto Stati membri dell'Unione europea, del Parlamento europeo e, in particolare, del Parlamento italiano in vista delle importanti responsabilità che attendono il nostro Paese in ambito di difesa. Anche in considerazione della rilevanza dei provvedimenti in titolo la Commissione procederà in una successiva seduta alla deliberazione della relazione conclusiva.

  Carlo GALLI (PD), relatore, osserva, preliminarmente, che la Commissione difesa è chiamata a esaminare congiuntamente – con riguardo alle parti di propria competenza – il Programma di lavoro della Commissione europea per il 2014, con i relativi allegati, presentato lo scorso 30 ottobre 2013, e la Relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea, relativa all'anno 2014.
  Ricorda, quindi, che ad inizio della legislatura la Commissione ha già avuto modo di esaminare i documenti in titolo relativi al periodo precedente. In tale occasione la Commissione esaminò anche il Programma di lavoro di 18 mesi del Consiglio, che, protraendosi fino ad includere il primo semestre del 2014, non è oggetto di esame in questa circostanza ma che Pag. 89sarà prevedibilmente esaminato ad avvio o nel corso del semestre italiano di presidenza dell'UE.
  Illustra, quindi, la comunicazione della Commissione europea recante il relativo Programma di lavoro per il 2014, nel cui ambito si inscrive il successivo documento, prodotto dal Governo italiano, evidenziando che, sul piano concettuale, il Programma europeo inquadra i diversi ambiti operativi, incluso quello relativo all'azione esterna e alla difesa, nella priorità-guida della promozione di crescita e occupazione.
  Osserva che in tale contesto rileva, in particolare, la stigmatizzazione della perdurante difficoltà delle piccole e medie imprese, definite «asse portante dell'economia europea», nell'ottenere finanziamenti e nel creare posti di lavoro mentre il mercato unico è al di sotto delle aspettative, e la promozione del sostegno agli investimenti in ricerca sviluppo nell'ambito del programma Orizzonte 2020 al fine di conservare competitività sulla scena mondiale.
  Segnala anche che il Programma è fortemente condizionato dalla scadenza della legislatura europea e dalle altre scadenze istituzionali che avranno luogo nel 2014 (Commissione e Alto Rappresentante) e che pone, pertanto, l'accento sulla necessità di completare prima della fine della legislatura europea i negoziati sulle proposte legislative già in corso di esame, nonché di adottare gli adempimenti necessari per assicurare l'avvio e l'operatività tempestiva dei nuovi programmi di spesa 2014-2020. Negli allegati in cui figura l'elenco delle iniziative, legislative e non, da assumere nei vari ambiti nell'arco dell'anno, figura un Piano d'azione per l'industria della difesa, contenente azioni concrete per migliorare la competitività dell'industria della difesa, e una Strategia dell'UE per la sicurezza marittima, nella forma di una comunicazione congiunta tra Commissione e Alto Rappresentante per definire un quadro strategico coerente che combini sicurezza interna ed esterna e si basi sulla cooperazione, sulla complementarietà e sulla condivisione delle risorse tra settore civile e militare.
  È altresì da menzionare la proposta di una comunicazione sullo Stato di diritto nell'UE per approfondire la riflessione sulle iniziative da assumere in caso di minacce allo Stato di diritto sul territorio europeo.
  In materia di azione esterna, l'impegno prioritario della Commissione per il 2014 appare quello di cementare pace e stabilità lungo le frontiere esterne, proseguendo nell'impegno nei confronti dei Balcani occidentali e lungo il versante orientale dell'Unione, come ricordato anche dal Ministro Mauro in occasione delle recenti comunicazioni sugli esiti del Consiglio europeo di dicembre per i profili di competenza della difesa. In tale occasione, allorché il Ministro ha parlato della crescente fluidità dello scenario di sicurezza internazionale, ha sottolineato quanto il problema della sicurezza sia attuale nel nostro continente, che può dirsi ragionevolmente e razionalmente sicuro al suo interno ma che appare circondato da rischi e minacce. L'Italia appare in tal senso particolarmente esposta, essendo incastonata in un contesto di crisi che attraversa la Regione mediterranea del Sahel, il vicino Oriente, il Caucaso. Anche i Balcani presentano fattori di rischio e al centro del continente la nuova fase di instabilità dell'Ucraina suscita preoccupazioni presso i Paesi europei più vicini. Nell'estremo Nord altri Paesi europei vivono con disagio i rischi potenziali derivanti da una militarizzazione della Regione artica.
  Il Programma menziona, poi, la crisi siriana come scenario che ha evidenziato l'importanza del ruolo dell'UE nelle situazione di emergenza. «Pur proseguendo ad operare in un'ottica globale», recita il Programma.
  Passando alla Relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'UE per il 2014, fa presente che essa è stata trasmessa al Parlamento il 10 gennaio 2014, in applicazione dell'articolo 13 della legge n. 234 del 2012, secondo cui il Governo presenta ogni anno, entro il Pag. 9031 dicembre, una relazione programmatica recante indicazione di obiettivi, priorità e orientamenti che l'Esecutivo intende seguire a livello europeo nell'anno successivo.
  Come ha accennato il presidente Vito, nel suo intervento introduttivo, occorre evidenziare, in premessa, che quest'anno l'esame della Relazione presenta un rilievo politico e strategico ancora più significativo in considerazione del suo strettissimo legame con la preparazione del semestre di Presidenza italiano del Consiglio dell'Unione europea. Essa, infatti, fornisce importanti e dettagliate indicazioni non soltanto con riferimento alle grandi priorità che il Governo intende porre al centro dell'agenda del semestre, ma anche in merito a provvedimenti e questioni più specifiche che saranno portate all'attenzione delle varie formazioni del Consiglio e, più in generale, inserite nel dibattito europeo.
  In tale articolato percorso vanno anche considerate le Conclusioni del recente Consiglio europeo di dicembre che, in materia di difesa, ha fissato alcune priorità di lavoro alle quali soprattutto il nostro Paese è chiamato a dare seguito.
  Passando al merito del provvedimento, segnala che la Relazione è articolata in tre grandi capitoli: il primo, concerne il quadro istituzionale e il processo di integrazione europea; il secondo, sugli orientamenti e le priorità nazionali con riguardo alle politiche e agli atti dell'Unione, al paragrafo 4 prende in considerazione l'azione esterna dell'Unione europea, sia nell'ambito della PESC sia in quello della PSDC, che interessa le competenze della Commissione; il terzo capitolo concerne, infine, gli adempimenti dell'Italia nel quadro della partecipazione all'Unione europea, in particolare con riferimento alla prevenzione e alla risoluzione delle procedure di infrazione.
  Passando ai profili di interesse della Commissione, rileva che, nell'ambito al capitolo dedicato alla politica estera (PESC), la Relazione esordisce che l'Italia nel corso del 2014 fornirà, in generale, sostegno all'Alto Rappresentante, al Servizio europeo di azione esterna e ai Rappresentanti speciali dell'Unione nello svolgimento dei loro compiti e contribuirà attivamente a formare una politica estera europea sempre più coerente ed efficace, in particolare con riguardo alla politica relativa all'Afghanistan. Si preannuncia che nel secondo semestre del 2014 in occasione del nuovo vertice dei Capi di Stato e di Governo della NATO, ospitato dal Regno Unito, potranno essere approfonditi il rafforzamento della cooperazione con l'Unione europea e l'adeguamento delle capacità militari all'indomani del graduale ritiro dell'Alleanza atlantica dai maggiori teatri operativi.
  La Relazione precisa che nel 2014 l'azione italiana sarà articolata sulla base di tre filoni essenziali, che ripercorrono i tre cluster su cui il Consiglio europeo ha lavorato e si è pronunciato in dicembre.
  Il primo filone concerne il ruolo più attivo dell'Italia in materia di difesa europea. Al riguardo, il Governo prospetta la necessità di un Libro bianco al fine di accrescere la consapevolezza della centralità della difesa. A seguito del dibattito del Consiglio europeo del dicembre 2013 e sulla scorta delle pertinenti risoluzioni approvate dalla Camera dei deputati e dal Senato, in vista del Consiglio europeo di dicembre 2013, il Governo continuerà a supportare l'azione sistemica volta ad approfondire la dimensione europea della sicurezza e difesa, sulla base di una serie di punti qualificanti, relativi alla promozione ed allo sviluppo di una «Strategic Defence Roadmap» per una cooperazione nel settore della difesa, al lancio di un'iniziativa di reporting per sincronizzare i cicli di pianificazione della difesa, al rafforzamento del partenariato strategico NATO-PSDC, al rafforzamento delle capacità di pianificazione e condotta delle operazioni nell'ottica dell'integrazione tra gli strumenti e le strutture, all'avvio di uno o più specifici progetti riguardanti tecnologie abilitanti duali nel settore degli aeromobili a pilotaggio remoto (APR) e loro inserimento nel traffico aereo civile, nella protezione NBCR (nucleare, biologico, chimico e radiologico), e nel dominio cibernetico, Pag. 91al rafforzamento delle capacità di intervento rapido e di risposta alle crisi (con particolare riferimento all'impiegabilità e all'efficacia degli EU Battle Group), all'elaborazione di una strategia di sicurezza marittima e del relativo piano d'azione e allo sviluppo di un approccio integrato per la formazione e l'addestramento nel settore sicurezza e difesa. Per quanto riguarda, infine, l'aspetto specifico delle missioni PSDC, viene poi specificato che nel corso del 2014 l'Italia si adopererà per la revisione strategica delle missioni europee nell'area balcanica (EULEX Kosovo e di EUFOR Althea), nonché sul futuro di EUPOL Afghanistan e per rendere ancora più efficace l’EU Border Assistance Mission (EUBAM) in Libia.
  Quanto al secondo filone, relativo allo sviluppo delle capacità militari dell'Unione europea, la Relazione rileva che sebbene i Paesi europei siano ancora in grado di mobilitare gli strumenti necessari per affrontare le potenziali minacce e sfide, all'interno dell'Unione cresce la consapevolezza dell'impossibilità, per una singola nazione, di riuscire a sviluppare e mantenere l'intero spettro di capacità militari oggi necessarie per svolgere tutte le missioni. Da ciò consegue che l'incremento della cooperazione è quindi oggi più che mai ineludibile per riuscire a colmare le carenze in termini di capacità militari causate delle continue revisioni dei volumi finanziari stanziati per i bilanci europei della Difesa.
  In tale quadro, vengono quindi individuate una serie di criticità (interessi e visioni strategiche diversificate, mancanza di una reale volontà politica che faccia superare i concetti di sovranità nelle decisioni di carattere militare, necessità di affrontare in maniera incisiva la problematica dell'industria della difesa europea, e di semplificare ed ottimizzare il processo di sviluppo delle capacità militari) e, contestualmente, delle possibili linee di intervento, come l'avvio di una decisa discussione a livello politico sul significato di difesa comune, l'individuazione di una nuova strategia di sicurezza e difesa, il superamento dei particolarismi di carattere industriale e la valorizzazione del ruolo strategico di istituzioni come l'EU Military Committee (EUMC) e l'EU Military Staff (EUMS).
  Infine, il terzo filone si focalizza sul rafforzamento dell’industria europea della difesa, con contestuale individuazione di azioni prioritarie. In tale prospettiva occorrerà promuovere iniziative che favoriscano sia la cooperazione civile-militare, privilegiando tecnologie a valenza strategica (key enabling technologies) che permettano lo sviluppo di capacità dual use, sia la cooperazione internazionale (bilaterale e multilaterale) per lo sviluppo di programmi comuni di difesa che consistono nel consolidamento degli organi preposti alla cooperazione in Europa, nel supporto alle attività della Commissione tese al guadagno di competitività del «Sistema Europa» e nel rilancio dell'attività di ricerca e sviluppo orientata verso delle key enabling technologies.
  Tutto ciò premesso, emerge forte l'esigenza di inquadrare i provvedimenti all'ordine del giorno in un più ampio contesto politico-programmatico.
  I capisaldi del percorso che abbiamo davanti sono infatti rappresentati, oltre che dalle Conclusioni del Consiglio europeo, dagli ulteriori due documenti rappresentati dalla Comunicazione del 24 luglio scorso della Commissione europea «Verso un settore della Difesa e della sicurezza più concorrenziale ed efficiente», che la Commissione difesa della Camera insieme alla Commissione Attività produttive ha attentamente esaminato, producendo un documento finale, e dalle Conclusioni del Consiglio affari esteri-difesa del 18-19 novembre 2013.
  Non si deve neppure trascurare una valutazione di tale processo nel passaggio dalla presidenza greca a quella italiana, valorizzando ulteriormente l'enfasi che Atene ha inteso assegnare al 2014, intitolato «Anno europeo del Mediterraneo», con l'obiettivo di adottare in occasione del Consiglio europeo del giugno 2014 una strategia complessiva dell'UE per le politiche marittime.Pag. 92
  Conclusivamente, in un anno destinato ad essere ancora segnato dalla crisi economica, Commissione e Consiglio europeo non a caso privilegiano la responsabilità sul versante economico e delle politiche industriali. Ai fini di questa Commissione, la sfida europea risiederà nel sapere declinare il binomio difesa-industria nel binomio tra pace e sicurezza da una parte e sviluppo e uscita dalla crisi dall'altra.
  Per il nostro Paese, in particolare, il 2014 è l'anno in cui il Comparto Difesa affronta un complesso processo di riduzione dei propri assetti, doveroso in un'ottica di collaborazione responsabile alla revisione della spesa pubblica, ma che deve necessariamente conciliarsi con i crescenti impegni operativi, derivanti dall'appartenenza dell'Italia al contesto geopolitico e di sicurezza europeo e transatlantico.
  Il parere, che questa Commissione potrà, pertanto, esprimere, cercherà di registrare questa visione di contesto nell'auspicio che il Parlamento italiano valuti al più presto nuove iniziative istruttorie, finalizzate ad accompagnare lo sforzo governativo, soprattutto ai fini della stesura di un Libro bianco sul modello di difesa dell'Italia.

  Il sottosegretario Gioacchino ALFANO, condividendo in particolare le conclusioni illustrate dal relatore, assicura che il Dicastero della difesa è consapevole dell'importanza dell'appuntamento rappresentato dalla presidenza italiana di turno del Consiglio europeo nel secondo semestre 2014, confermando che non solo si tende a raggiungere gli obiettivi prefissati, ma anche ad implementarli. Apprezza il riferimento all'esigenza di contemperare tali obiettivi alle risorse disponibili alla luce del processo in atto di riduzione della spesa pubblica.

  Gian Piero SCANU (PD) apprezza il lavoro puntuale ed accurato del relatore, che ringrazia, evidenziando come esso interpreti pienamente il punto di vista del gruppo del Partito Democratico. Manifesta, quindi, la convinzione che se saranno tenuti in debita considerazioni gli spunti di riflessione adesso illustrati, potrà finalmente svilupparsi qualcosa di positivo e nuovo a livello europeo.

  Elio VITO, presidente, associandosi ai ringraziamenti per il relatore e alle osservazioni svolte dal collega Scanu, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 14.35.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 14.35 alle 14.50.

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