CAMERA DEI DEPUTATI
Lunedì 3 febbraio 2014
171.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Giustizia (II)
COMUNICATO
Pag. 50

COMITATO DEI NOVE

  Lunedì 3 febbraio 2014.

DL 146/13: Misure urgenti in tema di tutela dei diritti fondamentali dei detenuti e di riduzione controllata della popolazione carceraria.
Esame emendamenti C. 1921/A.

  Il Comitato dei nove si è riunito dalle 13.40 alle 14.40.

SEDE REFERENTE

  Lunedì 3 febbraio 2014. — Presidenza del presidente Donatella FERRANTI. — Interviene il sottosegretario di Stato alla giustizia Giuseppe Berretta.

  La seduta comincia alle 17.20.

DL 146/13: Misure urgenti in tema di tutela dei diritti fondamentali dei detenuti e di riduzione controllata della popolazione carceraria.
C. 1921 Governo.

(Esame e conclusione).

  La Commissione avvia l'esame del provvedimento.

  Donatella FERRANTI, presidente, avverte che la seduta odierna ha luogo a seguito della deliberazione, assunta oggi dall'Assemblea, in ordine al rinvio del provvedimento in Commissione.
  Al riguardo, ricorda di aver dato conto in Assemblea dell'orientamento prevalente del Comitato dei nove, in merito alla richiesta di rinvio in Commissione del provvedimento all'esame dell'Aula, al fine di consentire l'esame delle proposte emendative individuate dal Comitato dei nove, e poter riprendere poi l'esame da parte dell'Assemblea entro un termine di 2 ore dalla sospensione dei suoi lavori.
  Tale termine è necessario affinché sia possibile procedere alla predisposizione di un nuovo testo ed alla fissazione di un termine per la presentazione di eventuali emendamenti in Assemblea riferiti alle parti modificate e far esprimere alla Commissione bilancio il parere sul nuovo testo.
  Si tratta in particolare delle seguenti proposte emendative: Ferranti 2.800; Sarti 3.185, se riformulato in tal senso: «Al comma 1, lettera b), capoverso «Art. 35-bis», comma 3, dopo le parole porre rimedio inserire le seguenti entro il termine Pag. 51indicato dal giudice»; Costa 3.19 e Dambruoso 3.14, se riformulati in tal senso: «Sostituire il comma 4 con i seguenti: 4. Avverso la decisione del magistrato di sorveglianza è ammesso reclamo al Tribunale di sorveglianza nel termine di 15 giorni dalla notificazione o comunicazione dell'avviso di deposito della decisione. 4-bis. La decisione del Tribunale di sorveglianza è ricorribile in Cassazione per violazione di legge nel termine di 15 giorni dalla notificazione o comunicazione dell'avviso di deposito della decisione.»; identici emendamenti Molteni 3.42 Molteni, Sarti 3.174 e Dambruoso 3.805; Ferranti 3.800; identici emendamenti Ferranti 4.5 e Colletti 4.800 e l'emendamento Molteni 4.150 Molteni, se riformulato come i due precedenti; Ferranti 4.152; Daniele Farina 6.7; Micillo 7.36; Cicu 7.49; gli identici emendamenti Cicu 7.50 e Turco 7.21.
  Ai sensi dell'articolo 86, comma 7 del Regolamento, l'Assemblea ha quindi deliberato il rinvio nei termini sopra precisati.
  Avverte, quindi, che la Commissione procederà ora all'esame delle suddette proposte emendative, che s'intendono ripresentate in Commissione con il già acquisito parere favorevole del relatore e il parere conforme del Governo, considerando come testo base il testo approvato dalla Commissione nella seduta del 30 gennaio scorso.
  Considerati i tempi dell'esame in Commissione potrà intervenire un deputato per gruppo per non più di 3 minuti su ciascuno degli emendamenti in esame.
  Considerata la priorità tra i temi oggetto delle proposte emendative in esame, propone di iniziare dall'esame dell'emendamento 4.5.

  Andrea COLLETTI (M5S) intervenendo sull'ordine dei lavori, ritiene che la pretesa della maggioranza di scegliere non solo quali emendamenti esaminare ma addirittura di scegliere i tempi dei relativi interventi, limitandoli a soli tre minuti nonostante si tratti di emendamenti sui quali non si è mai discusso, sia culturalmente una forma di fascismo, posta in essere da quello che si dovrebbe battezzare come il Partito Democratico del fascismo.

  Donatella FERRANTI, presidente, invita il deputato Colletti a tenere un comportamento rispettoso e a formulare la sua richiesta sull'ordine dei suoi lavori.

  Andrea COLLETTI (M5S) replica di non voler essere rispettoso con chi non rispetta le opposizioni, poiché ritiene che si stia assistendo ad una forma di dittatura della maggioranza, che si dimostra essere totalmente contraria ai principi liberaldemocratici. Invita, quindi, i colleghi della maggioranza a riflettere sul concetto di democrazia, ritenendo che costoro avrebbero bisogno di un «bagno di umiltà» e di vergognarsi. Li invita altresì a considerare che presto torneranno all'opposizione e che, quindi, si pentiranno delle scelte effettuate oggi. Chiede quindi che siano esaminati tutti gli emendamenti, dichiarando la disponibilità del proprio gruppo a rinunciare eventualmente ad intervenire su una parte degli stessi.

  Donatella FERRANTI, presidente, ritiene che ognuno abbia diritto a mantenere le proprie posizioni, ma che non siano necessarie lezioni di morale. Stabilisce, quindi, che sull'ordine dei lavori possa intervenire un deputato per gruppo per un massimo di cinque minuti.

  Nicola MOLTENI (LNA) chiede che siano attivati gli impianti audiovisivi a circuito chiuso.
  Invita, quindi, la Presidente Ferranti a ricordare con quale passione, nella precedente legislatura, quando era all'opposizione, si fosse battuta proprio per i diritti dell'opposizione. Sottolinea come il proprio gruppo abbia tenuto una condotta ostruzionistica rispettosa delle regole, ma ritiene inaccettabili e senza precedenti le forzature alle quali si sta ricorrendo nella gestione del procedimento legislativo in Commissione. Fa presente di voler discutere ventidue degli emendamenti presentati del proprio gruppo e ritiene che non sarebbe dignitoso impedirglielo. Avverte Pag. 52che, ove fossero compresse a tal punto le sue prerogative di deputato, vi sarebbe una consequenziale reazione non solo in Assemblea, ma anche facendo appello al Capo dello Stato.

  Donatella FERRANTI, presidente, preso atto della richiesta dell'onorevole Molteni, non essendovi obiezioni, dispone l'attivazione degli impianti audiovisivi a circuito chiuso. Ricorda, altresì, che sono vietate la ripresa e la registrazione dei lavori della Commissione.
  Nel replicare al collega Molteni, ricorda di avere fatto nella precedente legislatura anche un'opposizione molto costruttiva, che può portare a sostanziali miglioramenti del testo come è avvenuto ad esempio con il proprio emendamento 4.5 che, tenendo conto di un'indicazione unanime di maggioranza e opposizione, è volto ad escludere l'applicazione della liberazione anticipata speciale per i reati di cui all'articolo 4-bis dell'Ordinamento penitenziario. Per tale ragione ha proposto di iniziare l'esame da questa proposta emendativa.

  Alfonso BONAFEDE (M5S) auspica che in questa seduta si possa rispettare almeno l'ordine di votazione, anche perché non risulta che il carattere costruttivo di un emendamento costituisca un criterio per stabilire l'ordine di votazione. Ritiene inaccettabile che ci si trovi in una situazione di così grave compressione dei diritti dell'opposizione, tale da essere costretti a votare gli emendamenti che vuole la maggioranza, nei tempi stabiliti dalla maggioranza e perfino nell'ordine di votazione stabilito dalla maggioranza.

  Gaetano PIEPOLI (PI) si oppone all'attivazione degli impianti audiovisivi a circuito chiuso, ritenendo che si tratti di uno strumento importante e utile solo ove si sia leali rispetto alla verità. Nel corso dell'esame di questo provvedimento, invece, si sono verificati episodi nei quali ciò non è accaduto, come quando sono state richiamate in modo distorto le risultanze di alcune audizioni. Senza un leale contraddittorio, pertanto, rimane solo la tesi di chi interviene.

  Donatella FERRANTI, presidente, in considerazione dell'opposizione dell'onorevole Piepoli, revoca l'attivazione degli impianti audiovisivi a circuito chiuso.
  Pone, quindi, in votazione la proposta di iniziare l'esame dall'emendamento Ferranti 4.5. ritenendo pertanto accantonati gli emendamenti riferiti agli articoli che precedono l'articolo 4.

  Walter VERINI (PD) preannuncia il voto favorevole del proprio gruppo sulla proposta della Presidente. Respinge, quindi, con fermezza le offese e gli insulti che provengono dei deputati del M5S, poiché ritiene ragionevole iniziare la votazione dall'emendamento più importante, che raccoglie le risultanze delle audizione ed il consenso di tutti i gruppi presenti in Commissione.

  Nicola MOLTENI (LNA) ritiene che non si debba alterare l'ordine di votazione e dichiara la propria contrarietà alla proposta della Presidente.

  Donatella FERRANTI, presidente, dichiara di non comprendere le ragioni dell'opposizione del collega Molteni alla sua proposta, atteso che egli ha presentato l'emendamento 4.150, la cui ratio è sostanzialmente la stessa alla base dell'emendamento 4.5. Ricorda, inoltre, che sull'emendamento 4.150 è stato espresso parere favorevole dal relatore e dal Governo, ove riformulato come l'emendamento 4.5.

  Andrea COLLETTI (M5S) dichiara la contrarietà del proprio gruppo alla proposta della Presidente. Replica all'onorevole Verini di non avere rivolto insulti, ma di avere espresso giudizi politici. Ricorda, inoltre, di avere espresso la propria solidarietà alla collega Lupo, a differenza del collega Verini, che a quanto pare ritiene che il questore Dambruoso abbia fatto bene ad aggredire la deputata Lupo.

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  La Commissione approva la proposta della Presidente Ferranti.

  Nicola MOLTENI (LNA) accetta la proposta di riformulazione del proprio emendamento 4.150.

  Andrea COLLETTI (M5S) ricorda come sia stato chiesto al Ministro Cancellieri di chiarire se la liberazione anticipata speciale fosse applicabile ai mafiosi. Il Ministro però non ha risposto ed è stato, in una successiva audizione, il dottor Ardita a confermare come effettivamente l'articolo 4, così come formulato, sia applicabile anche ai mafiosi. Ritiene, dunque, che sarebbe interessante comprendere se questo Governo, secondo il quale evidentemente i mafiosi meritano dei benefici, sia a conoscenza di quanti mafiosi siano usciti dal carcere nel periodo di vigenza della disposizione in esame. Evidenzia come, grazie al M5S, il Governo e la maggioranza, almeno si questo punto, sembrino rinsaviti. Dichiara, infine di ritenere la maggioranza, che appoggia questo Governo, corresponsabile per i mafiosi usciti dal carcere.

  Nicola MOLTENI (LNA) preannuncia il voto favorevole del proprio gruppo sugli identici emendamenti Ferranti 4.5, Colletti 4.800 e Molteni 4.150 (Nuova formulazione). Ritiene, tuttavia, che la maggioranza non debba rallegrarsi per la probabile approvazione di tali proposte emendative, posto che nei suoi 40 giorni di vigenza alcuni mafiosi sono già usciti dal carcere. Cita, in particolare, i casi di Nicola Ribisi e Carmelo Vellini. A suo giudizio, dunque, il Governo dovrebbe vergognarsi per il suo comportamento superficiale e sconsiderato.

  La Commissione approva gli identici emendamenti Ferranti 4.5, Colletti 4.800 e Molteni 4.150 (Nuova formulazione) (vedi allegato).

  Donatella FERRANTI (PD) evidenzia come gli emendamenti Ferranti 4.5, Colletti 4.800 e Molteni 4.150 (nuova formulazione) siano stati approvati all'unanimità.

  Alfonso BONAFEDE (M5S) ritiene che questa discussione sia una farsa e che la libertà di votare in Commissione non possa ridursi ad alzare il braccio e parlare per 3 minuti, se e quando lo decide la maggioranza, semplicemente per ratificare le nefandezze della maggioranza stessa. Ritiene che il decreto legge in esame sia una vera e propria «porcata» e che lo spirito del Movimento 5 Stelle sia incompatibile con una gestione dittatoriale dei lavori della Commissione. Avverte che i deputati del M5S abbandonano i lavori della Commissione, ritenendo che una simile e grave decisione sarà appresa con gioia dai deputati del PD.

  Donatella FERRANTI, presidente, fa presente come la decisione dei deputati del M5S non rappresenti certamente un'occasione per gioire. Preso atto che i colleghi del gruppo del M5S hanno abbandonato l'aula della Commissione, osserva come si tratti, comunque, di una forma legittima di opposizione.

  Nicola MOLTENI (LNA) ritiene che si debba rimanere a combattere contro un provvedimento vergognoso e osceno e contro chi vuole mortificare l'opposizione e le istituzioni.
  Preannuncia il voto favorevole sull'emendamento Ferranti 4.152, che appare di buon senso, anche se non è certamente sufficiente a sanare tutti i gravi errori ed i vizi che inficiano il provvedimento.

  La Commissione approva l'emendamento Ferranti 4.152 (vedi allegato).

  Donatella FERRANTI, presidente, pone in votazione l'emendamento Ferranti 2.800.

  Nicola MOLTENI (LNA) osserva che l'emendamento è stato presentato per correggere Pag. 54uno degli errori più gravi contenuti nel decreto-legge, come hanno segnalato sulla stampa oltre che dai magistrati in merito agli spacciatori minorenni. Ciò che è che comunque il decreto-legge ha già prodotto i suoi effetti distorti. A suo parere i deputati del gruppo PD si dovrebbero vergognare di questo decreto-legge.

  La Commissione approva l'emendamento Ferranti 2.800 (vedi allegato).

  Donatella FERRANTI, presidente, avverte che gli emendamenti Costa 3.19 e Dambruoso 3.14 saranno posti successivamente in votazione per consentire ai presentatori di valutare le proposte di riformulazione del relatore e del Governo.

  Nicola MOLTENI (LNA) sottoscrive l'emendamento Sarti 3.185 (vedi allegato).

  La Commissione approva l'emendamento Sarti 3. 185 (nuova formulazione) (vedi allegato).

  Andrea MAZZIOTTI DI CELSO (SCpI) sottoscrive l'emendamento Dambruoso 3.14 e lo riformula nel senso proposto dal relatore e dal Governo (vedi allegato).

  Dorina BIANCHI (NCD) sottoscrive l'emendamento Costa 3.19 e lo riformula nel senso proposto dal relatore e dal Governo (vedi allegato).

  La Commissione approva gli identici emendamenti Costa 3.19 (nuova formulazione) e Dambruoso 3.14 (nuova formulazione) (vedi allegato).

  Nicola MOLTENI (LNA) preannuncia il voto a favore dell'emendamento 3.42 che va a correggere un'altra vergogna del decreto-legge, che evita che siano previsti ulteriori esborsi dello Stato in merito ai detenuti.

  Alessandro PAGANO (NCD) dichiara di condividere l'emendamento Molteni 3.42.

  La Commissione approva gli identici emendamenti 3.42 Molteni, Sarti 3.184 e Dambruoso 3.805 (vedi allegato).

  Nicola MOLTENI (LNA) osserva che anche l'emendamento Ferranti 3.800 è diretto a correre ai ripari a causa di errori contenuti nel decreto-legge. Nel caso in esame si cerca di sanare, senza riuscirci, le gravi lacune per carenza di mezzi e di personale degli Uffici di esecuzione penale esterna, che ogni provvedimento legislativo, ad iniziare da quello sulla messa alla prova, carica di lavoro.

  La Commissione approva l'emendamento Ferranti 3.800 (vedi allegato).

  Walter VERINI (PD) e Giuseppe GUERINI (PD) sottoscrivono l'emendamento Daniele Farina 6.7.

  La Commissione approva l'emendamento Daniele Farina 6.7 (vedi allegato).

  Nicola MOLTENI (LNA) sottoscrive gli emendamenti Micillo 7.36 e Turco 7.21.

  La Commissione con distinte votazioni approva gli emendamenti Micillo 7.36, Cicu 7.49 e gli identici emendamenti Cicu 7.50 e Turco 7.21.

  Donatella FERRANTI, presidente, avverte che sarà ora posto in votazione il mandato al relatore di riferire favorevolmente sul testo risultante dagli emendamenti approvati nella seduta odierna.

  Nicola MOLTENI (LNA) dichiara che voterà contro il mandato a riferire in senso favorevole, in quanto il decreto costituisce un vero e proprio indulto mascherato ed un regalo alla mafia per gli effetti che ha già prodotto e continuerà a produrre almeno sino a quando sarà convertito, in attesa di essere, almeno in parte, migliorato da alcune modifiche approvate anche grazie alla forte opposizione del gruppo della Lega. È uno scandalo che alla richiesta di sicurezza da parte dei Pag. 55cittadini si risponda con un decreto diretto unicamente a svuotare le carceri senza alcun reale ed effettivo filtro. Non meno scandaloso è il metodo con cui è stata tacitata l'opposizione alla quale è stata tolta la parola in Commissione e molto probabilmente in Assemblea, qualora dovesse essere posta la fiducia da parte del Governo.

  Anna ROSSOMANDO (PD) annuncia il voto favorevole del suo gruppo, ricordando all'onorevole Molteni che in passato governi sostenuti dal suo gruppo hanno utilizzato lo strumento della fiducia in maniera ancora più pesante di quanto si sta assistendo con il Governo in carica. Sottolinea inoltre come l'esame del decreto-legge sia stato caratterizzato da una serie di audizioni volte ad approfondire i vari aspetti dello stesso, mettendo anche in evidenza delle incongruenze che sono state poi corrette dagli emendamenti approvati.
  Per quanto attiene al contenuto del decreto-legge rileva che questo si ispira ad una idea di sicurezza che tiene conto anche del recupero e della rieducazione dei condannati, affinché questi, una volta scontata la pena, non ricommettano nuovi reati.
  Ricorda inoltre come la Commissione Giustizia abbia sempre svolto un lavoro approfondito sui testi in esame, consentendo un effettivo confronto tra i diversi gruppi.

  Gianfranco Giovanni CHIARELLI (FI-PdL) osserva come in questa occasione non sia stato possibile svolgere un esame approfondito attraverso l'apporto di tutti i gruppi, nonostante l'importanza del tema trattato. A suo parere le questioni relative al sovraffollamento delle carceri, evidenziati dalla CEDU con la sentenza Torreggiani, non state risolte, in quanto non si è avuto il coraggio di ricorrere agli strumenti dell'indulto e dell'amnistia.
  Il decreto-legge si sarebbe potuto migliorare qualora vi fosse stato il coraggio di esaminarlo e di aprire un confronto, ma non lo si è fatto. Per tale ragione il suo gruppo voterà contro il mandato al relatore di riferire in senso favorevole.

  Alessandro PAGANO (NCD) annuncia che il gruppo NCD voterà a favore del decreto legge anche se non sarà del tutto contento di farlo, in quanto sarebbe stato preferibile non presentarlo, anche se comprende che l'esigenza di emanarlo è stato determinato dalla sentenza Torreggiani della CEDU. Rileva che comunque dopo un dibattito difficoltoso per una serie di ragioni che sono a tutti noti si è riusciti a migliorare il testo su alcuni punti estremamente importanti, come quello relativo alla limitazione della liberazione anticipata speciale, escludendola per i reati più gravi.
  Dichiara la sua soddisfazione per la soppressione di una disposizione che avrebbe rischiato di portare al default finanziario dello Stato, quale quella relativa all'indennizzo di 100 euro al giorno a favore dei detenuti, come previsto dall'articolo 3, comma 1, capoverso «Art. 35-bis», comma 6, lettera c).
  Ritiene che sia stata fatta la scelta giusta non insistendo nella modifica della condotta del reato di spaccio lieve, distinguendo tra diverse sostanze stupefacenti, in quanto altrimenti si sarebbe messa in imbarazzo la maggioranza.

  Andrea MAZZIOTTI DI CELSO (SCpI) annuncia che anche il suo gruppo voterà a favore del decreto-legge, che è stato sicuramente migliorato, anche su punti estremamente delicati e come quelli inerenti alla liberazione anticipata speciale, grazie agli emendamenti approvati. Auspica per il futuro che la questione carceraria non sia più affrontata con interventi sporadici e a volte anche confusi, ma attraverso una riforma organica.

  Gaetano PIEPOLI (PI) annuncia il voto favorevole del suo gruppo.

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  La Commissione delibera di conferire il mandato al relatore, onorevole David Ermini, di riferire in senso favorevole all'Assemblea sul provvedimento in esame. Delibera altresì di chiedere l'autorizzazione a riferire oralmente. Si intendono confermati, quali relatori di minoranza, i deputati Nicola Molteni, per il Gruppo Lega Nord Autonomie, e Andrea Colletti, per il Gruppo Movimento 5 Stelle.

   Donatella FERRANTI, presidente, si riserva di designare i componenti del Comitato dei nove sulla base delle indicazioni dei gruppi.

  La seduta termina alle 18.40.

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