CAMERA DEI DEPUTATI
Sabato 1 febbraio 2014
170.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissioni Riunite (VI e X)
COMUNICATO
Pag. 3

SEDE REFERENTE

  Sabato 1o febbraio 2014. — Presidenza del presidente della X Commissione Ettore Guglielmo EPIFANI indi del presidente della VI Commissione Daniele CAPEZZONE. – Interviene il sottosegretario di Stato per lo sviluppo economico Claudio De Vincenti.

  La seduta comincia alle 11.20.

DL 145/2013: Interventi urgenti di avvio del piano «Destinazione Italia», per il contenimento delle tariffe elettriche e del gas, per la riduzione dei premi RC-auto, per l'internazionalizzazione, lo sviluppo e la digitalizzazione delle imprese, nonché misure per la realizzazione di opere pubbliche ed EXPO 2015.
C. 1920 Governo.

(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 31 gennaio scorso.

  Ettore Guglielmo EPIFANI, presidente, avverte che il deputato Impegno ha aggiunto la propria firma all'emendamento 13.45. Avverte che i deputati Amendola, Valeria Valente, Tartaglione, Manfredi e Tino Iannuzzi hanno aggiunto la propria firma agli emendamenti 8.346, 8.351, 8.362, 8.364, 8.387, 8.408, 8.411, 8.411 e 8.536, e che i deputati Rostan e De Caro hanno aggiunto la propria firma agli emendamenti 8.351, 8.364, 8.387, 8.408 e 8.411.

  Andrea VALLASCAS (M5S), dopo aver ritirato il proprio emendamento 1.126, illustra le finalità del proprio emendamento 1.142 volto a prevedere nella regione Sardegna la costituzione, entro il 30 giugno 2016, di un centro di ricerca e produzione da fonti energetiche rinnovabili integrate da accumulatori a elevatissima capacità. Osservato che in Sardegna si registra una notevole sovraccapacità produttiva, sottolinea che la centrale termoelettrica a carbone da realizzare nell'area del Sulcis Iglesiente non sarà alimentata da carbone sardo e non potrà Pag. 4avere pertanto ricadute economiche positive sul territorio. Rileva altresì che non è assolutamente dimostrato che il carbone cosiddetto pulito sia privo di impatto ambientale in termini di inquinamento.

  Il sottosegretario Claudio DE VINCENTI sottolinea che i commi da 11 a 14 dell'articolo 1 meritano attenta valutazione. In particolare, il comma 11 abroga una disposizione del decreto-legge n. 35 del 2005, che prevedeva l'assegnazione tramite gara da parte della regione Sardegna di una concessione integrata per la gestione della miniera di carbone del Sulcis e la produzione di energia elettrica con la cattura e lo stoccaggio dell'anidride carbonica, in seguito a una notifica di procedura di infrazione da parte della Commissione europea. Precisa che il carbone che sarà utilizzato dalla centrale non potrà provenire dal Sulcis perché si potrebbe incorrere in procedura di infrazione per aiuti di Stato. Rileva che i commi da 12 a 14 recepiscono il contenuto del protocollo d'intesa tra Governo e regione Sardegna per lo sviluppo di un polo tecnologico per la ricerca sul carbone pulito e la realizzazione di una centrale elettrica clean coal technology. Si è deciso di sperimentare su piccola scala la tecnologia dell'ossicombustione, i cui residui sono completamente inerti, per verificare se possa avere un futuro industriale dal punto di vista della sostenibilità ambientale ed economica. Rilevato che la norma abrogata dal comma 11 prevedeva un impegno economico di 250 milioni di euro annuali da finanziare con la bolletta elettrica, sottolinea che la disposizione prevede la sperimentazione di tale tecnologia dell'ossicombustione fino al 2016 per poi procedere al bando per la realizzazione della centrale. L'operazione persegue la finalità di abbattere i costi in bolletta, di sperimentare nuove tecnologie e di attuare il protocollo di intesa che prevede la costituzione di un polo ad energia pulita nel territorio del Sulcis Iglesiente.

  Davide CRIPPA (M5S) ritiene che il protocollo d'intesa sottoscritto tra il Governo e la regione Sardegna delinei uno scenario di difficile attuazione. Lamenta che, nel valutare le nuove tecnologie, il Governo utilizza due pesi e due misure: nella precedente seduta il sottosegretario De Vincenti ha sostenuto che la tecnologia dell'eolico troposferico deve essere ancora valutata e che necessita di elementi certi, mentre oggi difende la sperimentazione dell'ossicombustione su cui, in pari modo, non si possiedono elementi certi. Al contrario, il Governo ha fatto un accordo con la Sardegna per avviare una fase di sperimentazione di produzione di energia da fonti fossili, utilizzando carbone proveniente da altri territori. Chiede al riguardo per quale motivo, la Sardegna che è in una situazione di sovrapproduzione, debba importare carbone da altri territori con modalità necessariamente impattanti a livello ambientale. Richiama quindi le osservazioni critiche formulate sui commi 11-14 dall'Autorità per l'energia elettrica e il gas, che ha segnalato che nella regione Sardegna non si prefigura la necessità di sostegni specifici allo sviluppo di capacità produttiva e che l'incentivo previsto si configura come un ulteriore onere di natura parafiscale – dell'ordine di circa 60 milioni di euro all'anno – caricato sulle bollette elettriche.
  Sottolinea inoltre che nella Strategia energetica nazionale non è contenuto alcun riferimento alla sperimentazione di tecnologie a carbone pulito. Ritiene che non si possa procedere con scelte a danno delle fonti rinnovabili, diminuendo il prezzo minimo garantito e con prospettive di diminuzione dello scambio sul posto da 200 a 20 kw. Chiede inoltre di capire per quali motivi l'energia prodotta per autoconsumo, che non è incentivata, debba pagare gli oneri di dispacciamento. Lamenta infine che nel provvedimento non è contenuta alcuna misura significativa a favore delle rinnovabili e giudica inammissibile che si debba finanziare un'attività di ricerca della Carbosulcis ancora basata su fonti fossili.

  Il sottosegretario Claudio DE VINCENTI nega con decisione che il Governo Pag. 5intenda penalizzare lo scambio sul posto che è invece un meccanismo da valorizzare.

  Ferdinando ALBERTI (M5S), preso atto che non si intende penalizzare lo scambio sul posto, invita a cancellare il precedente «Progetto integrato CCS Sulcis» senza introdurre la sperimentazione sull'ossicombustione. Chiede per quali motivi nel polo del Sulcis non si intenda procedere a sperimentazioni di tecnologie già brevettate, quali l'eolico d'alta quota, che hanno un altissimo coefficiente in termini di ritorno dell'investimento energetico in base al sistema di Energy Return On Investment (EROI).

  Daniele PESCO (M5S), intervenendo in relazione all'emendamento Vallascas 1.142, ricorda come anche l'Autorità per l'energia elettrica ed il gas, nel corso di un'audizione informale abbia confermato che la regione Sardegna produce energia elettrica in surplus rispetto al proprio fabbisogno. Chiede quindi quali siano le esigenze della collettività per soddisfare le quali si rendono necessarie le misure proposte dal Governo. Ritiene che seppure nel Sulcis sono presenti miniere di carbone esse non debbano essere sfruttate, dovendo lo Stato puntare su fonti di energia completamente rinnovabili anziché su fonti energetiche che sfruttano materiali fossili, anche al fine di promuovere il complessivo benessere dei cittadini.
  Sottolinea inoltre come il carbone presente nel territorio del Sulcis sia di natura del tutto peculiare in quanto molto ricco di zolfo, ragione per cui, per sfruttarlo adeguatamente, si renderebbe necessaria la costruzione di un impianto ad hoc, che sarebbe in grado di funzionare esclusivamente con quella matrice energetica.
  Ritiene che in presenza di tali condizioni, unitamente al fatto che la regione Sardegna è difficilmente raggiungibile e richiede l'utilizzo di mezzi di trasporto marittimi a notevole impatto ambientale, le misure proposte dal decreto-legge, vadano nella direzione sbagliata.
  Ricorda come, in linea generale, lo sfruttamento del carbone, oltre ad essere lontano da percorsi di ciclo sostenibile dalla produzione di energia elettrica, comporti notevoli rischi per la salute dei lavoratori, come emerso dalle vicende recentemente occorse nella zona di Savona.
  Per le ragioni esposte ritiene che l'emendamento in esame meriti attenzione, in quanto consentirebbe di valorizzare l'ingegno di professionalità italiane con un Piano di ricerca, attraverso la creazione di un Centro di ricerca sulle energie rinnovabili da stabilire in Sardegna, utile anche allo sviluppo occupazionale della Regione.
  Sottolinea, infine, come il finanziamento delle misure contenute nella proposta emendativa potrebbe essere ricavato dalla tabella A3 delle tariffe energetiche, fornendo così una vera risposta nel senso della promozione di energia pulita.
  In tale ambito, ritiene sarebbe utile il coinvolgimento dell'Università di Cagliari, anche al fine di una maggiore valorizzazione delle professionalità presenti sul territorio. Ribadisce come la risposta del Governo a tali temi sia «povera» e sbagliata, proponendo soluzioni che pongono anche difficoltà di realizzazione.

  Le Commissioni respingono, con distinte votazioni, gli emendamenti Vallascas 1.142 e Matarrese 1.115.

  Gianluca BENAMATI (PD) illustrando brevemente l'emendamento 1.148, di cui è primo firmatario, evidenzia come tale proposta emendativa sia tesa a porre rimedio ad un'incertezza nel testo del decreto, al fine di evitare interpretazioni non corrette dello stesso.
  Dichiara di avere contezza dell'impegno del Governo in Sardegna al fine di superare il problema dei notevoli costi connessi alla realizzazione degli impianti, ritenendo che si sia giunti ad una valutazione tecnica valida, che tuttavia richiede la specificazione che l'incentivo viene concesso esclusivamente per la quantità di energia prodotta con la cattura e lo stoccaggio dell'anidride carbonica.

  Davide CRIPPA (M5S) dichiarandosi contrario all'emendamento in esame, sottolinea Pag. 6come esso miri a trovare una giustificazione alle misure adottate dal Governo. Ritiene, al contrario, che la questione andrebbe affrontata in modo totalmente diverso, evitando che si continui a pagare con la componente A3 delle tariffe elettriche gli incentivi a fonti di energia da materie fossili. Evidenzia quindi come sia necessario un cambio di rotta nella politica energetica del Governo che conduca ad un allontanamento deciso da questo tipo di fonti energetiche.
  Ricorda come già in passato con il Governo si sia parlato dell'idea del meccanismo di transizione legato al gas, ipotizzando di utilizzare la Trans adriatic pipeline come canale di conduzione del gas in maniera pulita, senza utilizzo di mezzi di trasporto marittimo. Evidenziando la contraddizione nel comportamento del Governo in tale settore, ritiene che ciò debba attribuirsi o alla mancanza di una chiara strategia in campo energetico, o alla necessità di adottare misure volte ad accontentare altri interessi.
  Considera un grave errore politico rispondere all'esigenza di un territorio «martoriato» da una centrale a carbone già da decenni attraverso gli interventi ipotizzati nel decreto. Ritiene, infatti, che la Sardegna meriti una risposta diversa e pulita, sia in termini ambientali che politici.
  Fa presente come in tutto il mondo sia in atto un progressivo allontanamento dallo sfruttamento del carbone per la produzione di energia, citando a tale proposito quanto dichiarato in varie sedi istituzionali da Jeremy Rifkin, autorevole consigliere di statisti e capi di governo.
  Ricorda come la richiesta dell'utilizzo del carbone con immissione di anidride carbonica nel sottosuolo provenga dalla Germania la quale, dovendo rinunciare allo sfruttamento dell'energia nucleare ed essendo quindi tornata all'utilizzo del carbone, giustifica tale mutamento della propria politica energetica sostenendo che si tratti di un'energia a carbone cosiddetto pulito.
  Evidenzia come tale risposta non sia invece adeguata per le esigenze del tessuto industriale sardo, in quanto non comporterebbe alcuna diminuzione del costo dell'energia a vantaggio degli imprenditori del territorio.

  Daniele PESCO (M5S) fa presente come l'immissione di anidride carbonica nel sottosuolo non possa considerarsi priva di rischi e come sia invece necessario un cambio radicale di mentalità, nella considerazione che l'ambiente va rispettato al massimo grado. Ritiene, in tale ottica, che andrebbe limitato il più possibile lo sfruttamento di matrici energetiche fossili, e che sarebbe invece importante sostenere una politica di sviluppo sostenibile a beneficio di tutta la collettività, incentivando lo sfruttamento di fonti di energia sicura e totalmente rinnovabile, senza produzione di gas di scarto. Evidenzia come tale impostazione sia determinante anche rispetto alle generazioni future, alle quali ritiene non possa lasciarsi in eredità un territorio devastato da una politica energetica sbagliata.
  Dichiara come l'unica strada percorribile sia un maggiore impegno nello sfruttamento di tutte le energie rinnovabili, solare, eolica, termodinamica solare, nonché lo studio di nuovi sistemi di accumulo dell'energia elettrica per migliorare la rete di produzione nazionale.
  Ritiene che il modo di procedere della maggioranza porti i cittadini a vedersi completamente dimenticati da una politica che non tiene conto delle esigenze legate al rispetto dell'ambiente.
  Evidenzia come in altri Paesi, nei quali le condizioni climatiche sono meno favorevoli rispetto all'Italia, la quota di sfruttamento dell'energia fotovoltaica sia di molto superiore e come un nuovo indirizzo della politica energetica in questo senso, potrebbe rendere il Paese migliore, soggetto a minore inquinamento e a un minor numero di morti sul lavoro.
  Ricorda, in relazione agli indirizzi del Governo in tale settore, come sia stato recentemente approvato un provvedimento per la costruzione di un nuovo gasdotto per l'importazione del gas dall'Europa dell'Est, mentre sarebbe indispensabile un Pag. 7nuovo corso a favore dell'energia pulita anche al fine di creare sbocchi occupazionali. A tal fine, ritiene che sarebbe importante promuovere l'istituzione di corsi di formazione universitaria per la creazione di figure professionali, operanti nel settore delle energie rinnovabili, le quali posseggano competenze non soltanto accademiche ma anche pratiche e operative.

  Le Commissioni approvano l'emendamento Benamati 1.148 (vedi allegato).

  Gianluca BENAMATI (PD) chiede alle Presidenze di sospendere la seduta e di riunire gli uffici di presidenza, integrati dai rappresentanti dei gruppi, delle Commissioni riunite, al fine di valutare l'organizzazione dei lavori

  Ettore Guglielmo EPIFANI, presidente, sospende la seduta e avverte che è immediatamente convocata una riunione congiunta degli uffici di presidenza, integrati dai rappresentanti dei gruppi, delle Commissioni riunite.

  La seduta, sospesa alle 12.30, è ripresa alle 14.

  Andrea VALLASCAS (M5S) illustra le finalità del proprio emendamento 1.91 ritenendo non condivisibile la scelta di voler porre a carico della generalità degli consumatori gli oneri derivanti dalla realizzazione della centrale a carbone nel Sulcis.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Vallascas 1.91.

  Stefano ALLASIA (LNA), illustra le finalità del proprio emendamento 1.171 che prevede una copertura finanziaria alternativa a valere sulle risorse del fondo strategico per lo sviluppo e la coesione (ex FAS) in luogo della copertura prevista dal comma 12 dell'articolo in esame che prevede che gli oneri derivanti dalla costruzione della centrale a carbone nel Sulcis siano posti a carico delle bollette delle famiglie. Rileva oltretutto il forte impatto ambientale negativo di tale centrale nonché gli eccessivi costi di funzionamento rispetto ai benefici derivanti dall'energia prodotta.

  Le Commissioni respingono gli emendamenti Allasia 1.171 e Oliaro 1.114.

  Raffaello VIGNALI (NCD), relatore per la X Commissione, propone di riformulare l'emendamento Benamati 1.151 nei seguenti termini:
  Sostituire il comma 16 con il seguente:
  16. All'articolo 15, comma 5, del decreto legislativo 23 maggio 2000, n. 164, le parole: «con i criteri di cui alle lettere a) e b) dell'articolo 24 del Regio decreto 15 ottobre 1925, n. 2578» sono sostituite dalle seguenti: «nonché per gli aspetti non disciplinati dalle medesime convenzioni o contratti, in base alle linee guida su criteri e modalità operative per la valutazione del valore di rimborso di cui all'articolo 4 comma 6 del decreto legge 21 giugno 2013, n. 69 convertito con modificazioni dalla legge 9 agosto 2013, n. 98. In ogni caso dal rimborso di cui al presente comma sono detratti i contributi privati relativi ai cespiti di località, valutati secondo la metodologia della regolazione tariffaria vigente. Qualora il valore di rimborso risulti maggiore del 10 per cento del valore delle immobilizzazioni nette di località calcolate nella regolazione tariffaria, al netto dei contributi pubblici in conto capitale e dei contributi privati relativi ai cespiti di località, l'ente locale concedente trasmette le relative valutazioni di dettaglio del valore di rimborso all'Autorità per l'energia elettrica e il gas per la verifica prima della pubblicazione del bando di gara. La stazione appaltante tiene conto delle eventuali osservazioni dell'Autorità per l'energia elettrica e il gas ai fini della determinazione del valore di rimborso da inserire nel bando di gara. I termini di scadenza previsti dal comma 3 dell'articolo 4 del decreto-legge 21 giugno 2013, n. 69, convertito, con modificazioni, dalla legge 9 agosto 2013, n. 98, sono prorogati di ulteriori Pag. 8quattro mesi. Le date limite di cui all'Allegato 1 del regolamento di cui al Decreto del Ministro dello sviluppo economico 12 novembre 2011, n. 226, relativo agli ambiti ricadenti nel terzo raggruppamento dello stesso Allegato 1, ed i rispettivi termini di cui all'articolo 3 del medesimo regolamento, sono prorogati di quattro mesi.».

  Il Sottosegretario Claudio DE VINCENTI, concorda con la proposta di riformulazione del relatore.

  Gianluca BENAMATI (PD), riformula il proprio emendamento 1.151 nel senso indicato dal relatore.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, approvano l'emendamento Benamati 1.151 e respingono l'emendamento Pisicchio 1.4.

  Ignazio ABRIGNANI (FI-PdL) chiede l'accantonamento dell'emendamento a sua prima firma 1.61, analogo e parzialmente assorbito dall'emendamento Benamati 1.163 sul quale i relatori hanno espresso parere favorevole. In particolare chiede ai relatori ed al Governo un'ulteriore riflessione sulle disposizioni contenute nella lettera b) del proprio emendamento che disciplina l'ipotesi in cui i soggetti interessati ai contratti pluriennali di stoccaggio possono rinunciare al rinnovo del contratto medesimo. Ritiene che tale fattispecie potrebbe essere presa in considerazione in una nuova eventuale riformulazione del citato emendamento Benamati 1.163.

  Luigi LACQUANITI (SEL) si associa alla richiesta del collega Abrignani e chiede l'accantonamento dell'emendamento a sua firma 1.60.

  Gianluca BENAMATI (PD), ritiene che la questione sollevata dal collega Abrignani sia certamente rilevante e richieda senza dubbio un ulteriore approfondimento; al riguardo dichiara la propria disponibilità ad accantonare anche il proprio emendamento in vista di una nuova riformulazione.

  Raffaello VIGNALI (NCD), relatore per la X Commissione ritiene che l'alternativa sia fra approvare l'emendamento Benamati 1.163 ed accantonare gli analoghi emendamenti citati ovvero accantonare tutte le proposte emendative che intervengono sulla medesima materia.

  Il Sottosegretario di Stato Claudio DE VINCENTI si rimette alle decisioni delle commissioni in merito.

  Ettore Guglielmo EPIFANI, presidente, avverte che gli emendamenti Benamati 1.163, De Menech 1.165, Lodolini 1.168, nonché gli identici Lacquaniti 1.60, Abrignani 1.61, Bernardo 1.82 e Allasia 1.176 sono accantonati.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Causin 1.128.

  Marco DI MAIO (PD), ritira il proprio emendamento 1.167.

  Davide CRIPPA (M5S) chiede di conoscere le motivazioni circa il parere contrario espresso dai relatori e dal governo sull'emendamento a sua firma 1.120.

  Il Sottosegretario Claudio DE VINCENTI ricorda come l'articolo 39 del decreto-legge n. 83 del 2012 ha previsto la modifica della nozione di impresa energivora, ampliando di fatto l'insieme delle imprese che rientrano nella categoria, stabilendo altresì che AEEG dovesse operare la revisione degli oneri di sistema a carico delle suddette imprese. Successivamente è intervenuto anche un decreto del Ministero dello sviluppo economico che ha definito nel dettaglio tale nozione basata ora, diversamente dal passato in cui rilevava il valore assoluto dei consumi, sul rapporto tra energia elettrica consumata e fatturato e prevedendo la spalmatura dei relativi oneri su tutti i soggetti; il parere contrario sull'emendamento in esame deriva Pag. 9dal fatto che esso concentra gli oneri di sistema solo sulle famiglie.

  Davide CRIPPA (M5S) dichiara di ritirare l'emendamento a sua firma 1.120 in quanto allo stato dell'esame degli emendamenti all'articolo 1 risulta effettivamente illogico; ricorda peraltro che il suo gruppo aveva presentato altri emendamenti che riducevano gli oneri a carico delle famiglie prevedendo ad esempio la soppressione del servizio di interrompibilità.

  Ettore Guglielmo EPIFANI, presidente, avverte che le Commissioni passeranno ora ad esaminare gli emendamenti riferiti all'articolo 2.

  Raffaello VIGNALI, relatore per la X Commissione, esprime parere favorevole sull'emendamento Taranto 2.60, parere favorevole sugli emendamenti Lacquaniti 2.4 e Taranto 2.59, purché siano riformulati sostituendo, rispettivamente, le parole «tre anni» e «diciotto mesi» con «dodici mesi», parere contrario sull'emendamento Mucci 2.56 e Lacquaniti 2.5, parere favorevole sull'emendamento Bruno Bossio 2.48 e Lacquaniti 2.02 purché quest'ultimo sia riformulato come segue: «All'articolo 2, dopo il comma 1, è aggiunto il seguente: 1-bis. Per gli interventi a favore delle imprese femminili una quota pari a 20 milioni di euro a valere sul Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese di cui all'articolo 2, comma 100, lettera a), della legge 23 dicembre 1996, n. 662, e successive modificazioni, è destinata alla Sezione speciale “Presidenza del Consiglio dei ministri” – Dipartimento per le pari opportunità istituita presso il medesimo Fondo».

  Il Sottosegretario Claudio DE VINCENTI esprime parere conforme al relatore.

  Le Commissioni approvano quindi, con distinte votazioni, l'emendamento Taranto 2.60 e gli emendamenti Lacquaniti 2.4 e Taranto 2.59, dei quali i proponenti hanno accettato la riformulazione, e che risultano pertanto identici.

  Marco DA VILLA (M5S) ritira l'emendamento Mucci 2.56.

  Luigi LACQUANITI (SEL) ritira il proprio emendamento 2.5.

  Le Commissioni approvano quindi l'emendamento Bruno Bossio 2.48, indi, previa accettazione da parte del deputato Lacquaniti delle riformulazione proposta, l'emendamento Lacquaniti 2.02 che assume il numero 2.78.

  Itzhak Yoram GUTGELD, relatore per la VI Commissione, esprime parere contrario sull'emendamento Ruocco 3.40, parere favorevole sulle analoghe proposte emendative Minardo 3.24, Minardo 3.23 e Bombassei 3.31, purché riformulate come segue: «All'articolo 3 sono apportate le seguenti modificazioni:
   a) al comma 1, dopo le parole: «della Commissione europea» sono inserite le seguenti: «ovvero a valere sulla collegata pianificazione degli interventi nazionali finanziati dal Fondo per lo sviluppo e la coesione e dal Fondo di rotazione di cui all'articolo 5 della legge 16 aprile 1987, n.183», e dopo le parole: «programma operativo di riferimento» sono inserite le seguenti: «o della predetta pianificazione degli interventi a finanziamento nazionale»;
   b) al comma 12, dopo le parole: «Ministro dell'economia e delle finanze» sono inserite le seguenti: «e con il Ministro per la coesione territoriale» e le parole da: «da emanarsi» fino a «di riferimento» sono soppresse;
   c) al comma 13, primo periodo, dopo le parole: «di riferimento» sono inserite le seguenti: «o della pianificazione nazionale definita per l'attuazione degli interventi di cui al comma 1» e la parola: «cofinanziamento» è sostituita dalla seguente: «finanziamento»; al medesimo comma, secondo periodo, dopo le parole: «di cui Pag. 10all'articolo 5 della legge 16 aprile 1987, n. 183,» sono inserite le seguenti: «e al Fondo per lo sviluppo e la coesione, in relazione alle previste necessità per fronteggiare le correlate compensazioni».

  Esprime quindi parere contrario all'emendamento Senaldi 3. 33, favorevole all'emendamento Bonafè 3. 37, contrario agli emendamenti Busin 3.18 e 3.22 e Fantinati 3. 26, favorevole all'emendamento Lavagno 3.7 purché riformulato come segue: «Al comma 2 è aggiunto, in fine, il seguente periodo: “Sono destinatari del credito d'imposta di cui al presente articolo anche consorzi e reti d'impresa che effettuano le attività di ricerca, sviluppo e innovazione. In questi casi, l'agevolazione è ripartita secondo criteri proporzionali, che tengano conto della partecipazione di ciascuna impresa alle spese stesse”».
  Il parere è altresì favorevole per la proposta emendativa Ghizzoni 3. 39, purché riformulata nel senso di aggiungere, dopo le parole «organismi di ricerca» le seguenti:»o presso gli stessi» nonché per l'emendamento Vallascas 3. 35 purché siano espunte, al numero 1) e al numero 2) le parole: «depositati nell'ufficio italiano brevetti e marchi». Esprime infine parere contrario sull'emendamento Lavagno 3.3 e parere favorevole all'articolo aggiuntivo di cui alla proposta emendativa Cani 3.011, che ritiene però andrebbe riferita all'articolo 4, e chiede che vanga in quella sede votata.

  Il Sottosegretario Claudio DE VINCENTI esprime parere conforme al relatore.

  Carla RUOCCO (M5S), chiede ai relatori e al governo spiegazioni in riferimento al parere contrario espresso sul suo emendamento 3.40 che ritiene di buon senso.

  Itzhak Yoram GUTGELD (PD), la copertura della proposta emendativa è reperita a carico delle disposizioni sui giochi, non sembra congrua e la materia andrà inoltre complessivamente affrontata in sede di approvazione del disegno di legge concernente la delega fiscale.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Ruocco 3.40 ed approvano, dopo che i presentatori hanno accettato la relativa riformulazione, gli emendamenti Minardo 3.24, Minardo 3.23 e Bombassei 3.31 in identica formulazione.

  Angelo SENALDI (PD) ritira il proprio emendamento 3.33.

  Le Commissioni approvano quindi l'emendamento Bonafè 3.37.

  Stefano ALLASIA (LNA), ritiene che l'emendamento da lui sottoscritto 3.18 va nel senso di evitare che ogni anno le spese per la ricerca debbano essere diversamente contabilizzate.

  Itzhak Yoram GUTGELD, relatore per la VI Commissione, fa notare che questa proposta emendativa ha problemi di copertura perché amplia notevolmente – non riferendoli più agli incrementi – la quantità degli investimenti in ricerca riconosciuti.

  Le Commissioni respingono quindi gli emendamenti Busin 3.18 e 3.22.

  Mattia FANTINATI (M5S), intervenendo sul proprio emendamento 3.26 fa notare che il tetto minimo posto alle spese per investimenti in ricerca ammonta a 50.000 euro e non appare congruo per una piccola o micro impresa; l'emendamento prevede quindi una differenziazione del tetto in relazione alla dimensione delle imprese, distinguendo fra micro e piccole, medie e grandi.

  Il Sottosegretario Claudio DE VINCENTI chiarisce che le spese in ricerca e sviluppo, al fine di avere un impatto reale, devono avere una sorta di massa critica; ritiene che la soglia di 50.000 euro rappresenti tale minimo.

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  Itzhak Yoram GUTGELD, relatore per la VI Commissione, segnala che il tema delle piccole e micro imprese è affrontato anche da successivi emendamenti – concernenti le aggregazioni di imprese – sui quali il parere è favorevole.

  Alessio Mattia VILLAROSA (M5S), non ritiene rispondente al vero che la ricerca fatta dalle micro e piccole imprese non sia in grado di spingere adeguatamente la crescita economica.

  Daniele PESCO (M5S), ribadisce la necessità di prevedere un più basso tetto minimo che consenta alle piccolissime imprese di non essere tagliate fuori dalle agevolazioni recate dal provvedimento.

  Gianluca BENAMATI (PD) evidenzia che il tema di tutelare il mondo delle piccole imprese sta molto a cuore al suo gruppo politico; fa notare che l'emendamento 3.37 testé approvato prevede al fine di dirigere le risorse verso le PMI che ci sia un limite massimo, di 500.000 euro, per fruire del credito di imposta; inoltre, come già segnalato dal collega relatore, l'emendamento 3.7 prevede di consentire il credito anche a reti di impresa e consorzi.

  Davide CRIPPA (M5S), fa presente che l'emendamento persegue un criterio di proporzionalità: il tetto minimo di investimento non può essere uguale per tutti, per una media impresa e per una micro impresa. Del resto, le imprese non possono essere costrette all'aggregazione per fruire dell'incentivazione.

  Il Sottosegretario Claudio DE VINCENTI fa presente che il tema delle micro e piccole imprese sta molto a cuore al governo e segnala che le disposizioni di cui all'articolo 2 hanno a riferimento proprio il mondo delle piccole e piccolissime imprese, così come le disposizioni dell'articolo 12. Nel campo però degli investimenti in ricerca e sviluppo occorre raggiungere una soglia minima per consentire l'efficacia dell'investimento; il tetto di 50.000 euro appare quindi congruo e deve essere unico per consentire un'applicazione semplice e diretta della norma.

  Ettore Guglielmo EPIFANI (PD), presidente, ritiene convincente e valido il ragionamento del sottosegretario e suggerisce quindi di ritirare l'emendamento.

  Raffaello VIGNALI, relatore per la X Commissione, sottolinea che la norma consente alle aziende di poter portare a credito d'imposta non solo i costi esterni ma anche quelli interni; ritiene inoltre che difficilmente una start-up non arrivi a tale tetto minimo, senza contare le forme di aggregazione che vengono consentite.

  Mattia FANTINATI (M5S), dichiara di essere in generale favorevole al processo di aggregazione delle imprese, ma ritiene che esse non possano essere costrette, se di piccola dimensione, a tale aggregazione; dichiara quindi di non ritirare l'emendamento del quale chiede la votazione.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Fantinati 3.26.

  Itzhak Yoram GUTGELD (PD), relatore per la VI Commissione, propone di riformulare l'emendamento Lavagna 3.7 nei seguenti termini:
  Al comma 2, aggiungere, in fine, il seguente periodo: «Sono destinatarie del credito d'imposta di cui al presente articolo anche consorzi e reti di impresa che effettuano le attività di ricerca, sviluppo ed innovazione. In questi casi, l'agevolazione è ripartita secondo criteri proporzionali, che tengano conto della partecipazione di ciascuna impresa alle spese stesse».

  Propone di riformulare l'emendamento Ghizzoni 3.39 nei seguenti termini:
  Al comma 5, lettera c), dopo le parole: organismi di ricerca, inserire le seguenti: o presso gli stessi.

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  Propone altresì di riformulare l'emendamento Vallascas 3.5 nei seguenti termini:
   al comma 3, aggiungere, in fine, il seguente periodo: «inclusa la creazione di nuovi brevetti»;
   al comma 4, aggiungere, in fine, il seguente periodo: «ad esclusione delle attività che si concretizzino nella creazione di nuovi brevetti».

  Il Sottosegretario Claudio DE VINCENTI, concorda con le riformulazioni proposte dal relatore.

  Daniele CAPEZZONE, presidente, avverte che i presentatori hanno accettato le proposte di riformulazione degli emendamenti Lavagno 3.7, Ghizzoni 3.39 e Vallascas 3.35.

  Silvia FREGOLENT (PD), sottoscrive l'emendamento Lavagno 3.7, come riformulato.

  Le Commissioni, approvano, con distinte votazioni, gli emendamenti Lavagno 3.7 e Ghizzoni 3.39, come riformulati.

  Andrea VALLASCAS (M5S), rileva come la proposta di riformulazione del proprio emendamento 3.35 non indichi come debbano essere individuati i nuovi brevetti oggetto dell'agevolazione.

  Itzhak Yoram GUTGELD (PD), relatore per la VI Commissione, ritiene che il beneficio tributario previsto dall'articolo 3, comma 3, lettera c), debba riguardare non solo i nuovi brevetti depositati in Italia, ma anche quelli depositati in altri paesi, anche in vista della creazione del brevetto europeo.

  Davide CRIPPA (M5S), ritiene che sarebbe opportuno individuare un meccanismo per valutare quali brevetti siano ammissibili all'agevolazione; al di là di tale perplessità, accoglie comunque la proposta di riformulazione dell'emendamento Vallascas 3.35 di cui è cofirmatario.

  Le Commissioni approvano l'emendamento Vallascas 3.35, come riformulato.

  Luigi LACQUANITI (SEL), ritira l'emendamento 3.3, di cui è cofirmatario.

  Daniele CAPEZZONE, presidente, avverte che l'articolo aggiuntivo 3.011 verrà trattato nell'ambito delle proposte emendative riferite all'articolo 4: pertanto esso è stato rinumerato come 4.06.

  Raffaello VIGNALI (NCD), relatore per la X Commissione, esprime parere favorevole sull'emendamento Minardo 4.39, ritenendo che gli identici emendamenti Matarrese 4.49 e Carra 4.33 risulterebbero assorbiti dall'approvazione del predetto emendamento 4.39.
  Esprime parere contrario sugli emendamenti Borghi 4.11, Lacquaniti 4.17 e Terzoni 4.53, mentre esprime parere favorevole sull'emendamento Lacquaniti 4.18.
  Esprime parere contrario sull'emendamento Petraroli 4.51, sugli identici emendamenti Dorina Bianchi 4.40, Matarrese 4.48 e Colaninno 4.31, esprimendo altresì parere contrario sugli emendamenti Zolezzi 4.52 e Lavagno 4.22.
  Propone di accantonare gli identici emendamenti Minardo 4.41, Matarrese 4.47 e Martelli 4.34 riservandosi di proporre un'eventuale riformulazione la quale assorbirebbe l'emendamento Mariano 4.10, che propone pertanto di accantonare.
  Esprime parere contrario sull'emendamento Lacquaniti 4.23, propone di accantonare l'emendamento Dorina Bianchi 4.42, esprime parere favorevole sugli identici emendamenti Dorina Bianchi 4.43 e Colaninno 4.42, mentre esprime parere contrario sull'emendamento Allasia 4.37.
  Esprime parere favorevole sull'emendamento Rostan 4.55, esprime parere contrario sugli emendamenti Lacquaniti 4.4, Prodani 4.62 e Lacquaniti 4.24 mentre propone di accantonare l'articolo aggiuntivo Cani 4.05 ed esprime parere favorevole sull'articolo aggiuntivo Cani 4.06, derivante dalla rinumerazione dell'articolo aggiuntivo 3.011.

Pag. 13

  Il Sottosegretario Claudio DE VINCENTI, esprime parere conforme a quello del relatore.

  Le Commissioni approvano l'emendamento Minardo 4.39, risultando assorbiti gli identici emendamenti Matarrese 4.49 e Carra 4.33.

  Daniele CAPEZZONE, presidente, avverte che i presentatori hanno ritirato gli emendamenti Borghi 4.11 e Lacquaniti 4.17.

  Raffaello VIGNALI (NCD), relatore per la X Commissione, con riferimento all'emendamento Terzoni 4.53 rileva come il parere contrario espresso deriva dal fatto che esso affronta una questione già disciplinata.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono l'emendamento Terzoni 4.53, approvano l'emendamento Lacquaniti 4.18 e respingono l'emendamento Petraroli 4.51.

  Daniele CAPEZZONE, presidente, avverte che i presentatori hanno ritirato gli identici emendamenti Dorina Bianchi 4.40, Matarrese 4.48 e Colaninno 4.31.

  Davide CRIPPA (M5S), chiede di conoscere le ragioni del parere negativo espresso sull'emendamento Zolezzi 4.52.

  Raffaello VIGNALI (NCD), relatore per la X Commissione, evidenzia come le norme vigenti già consentano di agire nei confronti dei responsabili di contaminazioni ambientali che non adempiano alle obbligazioni assunte in base all'accordo di programma di cui all'articolo 252-bis del decreto legislativo n. 152 del 2006.

  Davide CRIPPA (M5S), ritiene che, anche alla luce dei recenti disastri ambientali, sarebbe comunque utile ribadire in modo chiaro la normativa in materia ponendo i comuni di fronte alle loro responsabilità relativamente alle azioni che essi debbano assumere in caso di contaminazioni.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Zolezzi 4.52.

  Luigi LACQUANITI (SEL), ritira l'emendamento Lavagno 4.22, di cui è cofirmatario, nonché il proprio emendamento 4.23.

  Le Commissioni approvano gli identici emendamenti Dorina Bianchi 4.43 e Colaninno 4.42.

  Stefano ALLASIA (LNA), illustra il proprio emendamento 4.37, il quale intende eliminare un'ingiusta discriminazione nell'attribuzione del credito di imposta alle imprese sottoscrittrici degli accordi di programma relativi agli interventi di bonifica nei diversi siti inquinati nazionali di preminente interesse pubblico, superando il riferimento ai soli siti localizzati nelle aree svantaggiate, atteso che, nell'attuale situazione di crisi economica, tutte le aree del Paese possono considerarsi come svantaggiate.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono l'emendamento Allasia 4.37 ed approvano l'emendamento Rostan 4.55.

  Luigi LACQUANITI (SEL), ritira il proprio emendamento 4.4.

  Aris PRODANI (M5S), illustra il proprio emendamento 4.62 il quale intende eliminare una problematica attinente alle norme del comma 12, concernente i poteri del Commissario straordinario per la realizzazione degli interventi urgenti nell'area di crisi industriale di Trieste, con particolare riferimento alla situazione della ferriera di Servola.
  Rileva, infatti, come, sebbene sia certamente positivo aver previsto la realizzazione di un unico progetto di intervento in materia, non siano state risolte le questioni circa la possibile sovrapposizione tra i poteri del predetto Commissario straordinario e quelli delle altre autorità, in Pag. 14particolare per quanto riguarda i poteri dell'Autorità portuale su alcune aree portuali. Sottolinea, a tale riguardo come l'insorgere di conflitti in merito rischierebbe infatti di pregiudicare l'accordo di programma quadro ricordando a tale proposito che nella giornata di lunedì prossimo è stato convocato il Comitato portuale, in quale potrebbe non accettare i contenuti del predetto accordo di programma.

  Il Sottosegretario Claudio DE VINCENTI, con riferimento ai rilievi espressi dal deputato Prodani, evidenzia come le norme del comma 12 siano state formulate in termini molto precisi indicando con chiarezza come i poteri del Commissario straordinario non incidano su quelli attribuiti alle autorità locali. Il Commissario dispone infatti di poteri di stimolo e coordinamento, al fine di accelerare il processo di reindustrializzazione e risanamento ambientale dell'area della ferriera Servola; in tale contesto l'accordo di programma quadro che è stato sottoscritto nei giorni scorsi da tutte le autorità competenti indica le aree sulle quali esso esplicherà i suoi effetti, senza alcuna compressione dei poteri dell'Autorità portuale e di quelli delle altre autorità nelle aree al di fuori dell'accordo stesso.

  Aris PRODANI (M5S), rileva come sia per quanto riguarda l'accordo di programma, sia per quanto riguarda gli affidamenti delle aree portuali di competenza dell'Autorità portuale, siano previste procedure ad evidenza pubblica, ribadendo pertanto il rischio di conflitti di competenza sulle procedure relative alle medesime aree.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Prodani 4.62.

  Luigi LACQUANITI (SEL), illustra il proprio emendamento 4.24 il quale prevede uno specifico stanziamento per le aree contaminate situate nel Comune di Brescia su cui insistevano in precedenza le attività dello stabilimento chimico Caffaro: rileva pertanto la rilevanza della questione affrontata dalla proposta emendativa che chiede di accantonare.

  Daniele CAPEZZONE, presidente, accantona l'emendamento Lacquaniti 4.24.

  Le Commissioni approvano l'articolo aggiuntivo Cani 4.06, risultante dalla rinumerazione dell'articolo aggiuntivo 3.011.

  Raffaello VIGNALI (NCD), relatore per la X Commissione, propone di accantonare l'emendamento Lacquaniti 5.2 mentre esprime parere contrario sull'emendamento Liuzzi 5.48.
  Esprime parere favorevole sull'emendamento Della Valle 5.47, a condizione che sia riformulato nei seguenti termini:
  Dopo il comma 1, aggiungere il seguente:
  «1-bis. La dotazione aggiuntiva del «Fondo per la promozione degli scambi e l'internazionalizzazione delle imprese» di cui al comma 1 del presente articolo deve essere destinata, con particolare attenzione, dalle piccole e medie imprese».

  Esprime altresì parere favorevole sull'emendamento Della Valle 5.44, esprime parere contrario sull'emendamento Della Valle 5.43, propone di accantonare gli emendamenti Andrea Romano 5.40 e Oliaro 5.35, esprime parere contrario sull'emendamento Oliaro 5.41, esprime parere favorevole sull'emendamento Taricco 5.11, il quale assorbirebbe l'emendamento Lacquaniti 5.23 ed esprime parere favorevole sugli emendamenti La Marca 5.42, Ghizzoni 5.22 e Colaninno 5.60.

  Il Sottosegretario Claudio DE VINCENTI esprime parere conforme a quello del relatore.

  Marco DA VILLA (M5S) illustra l'emendamento Liuzzi 5.48, il quale intende sopprimere le norme della legge di stabilità 2013 che hanno introdotto la cosiddetta web-tax, anche in considerazione della Pag. 15possibile infrazione comunitaria che l'applicazione di tale tributo avrebbe.
  Sottolinea, infatti, come la questione debba, più opportunamente, essere affrontata a livello europeo.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Liuzzi 5.48.

  Marco DA VILLA (M5S) pur rilevando come la riformulazione dell'emendamento 5.47 ne indebolisca la portata, la accoglie.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, approvano l'emendamento Della Valle 5.47, come riformulato, nonché l'emendamento Della Valle 5.44.

  Marco DA VILLA (M5S) chiede le ragioni del parere contrario espresso sull'emendamento Della Valle 5.43.

  Raffaello VIGNALI (NCD), relatore per la X Commissione, sottolinea come la proposta emendativa, destinando la dotazione aggiuntiva del Fondo per la promozione degli scambi e l'internazionalizzazione delle imprese ai soli prodotti la cui intera filiera produttiva sia svolta in Italia, rischi di ostacolare molte imprese e molti prodotti del made in Italy, in quanto è impossibile, in molti casi, che l'intera filiera produttiva avvenga sul territorio nazionale.

  Marco DA VILLA (M5S) ritira l'emendamento Della Valle 5.43, di cui è cofirmatario.

  Luciano CIMMINO (SCpI) chiede le ragioni del parere contrario espresso sull'emendamento Oliaro 5.41, dichiarandosi disponibile ad accogliere eventuali proposte di riformulazione.

  Il Sottosegretario Claudio DE VINCENTI rileva come l'emendamento Oliaro 5.41 rischierebbe di determinare gravissime difficoltà per l'operatività degli uffici doganali dell'Agenzia delle dogane e dei monopoli.

  Daniele CAPEZZONE, presidente, accantona l'emendamento Oliaro 5.41.

  Le Commissioni approvano l'emendamento Taricco 5.11, risultando assorbito l'emendamento Lacquaniti 5.3; approvano quindi, con distinte votazioni, gli emendamenti La Marca 5.42, Ghizzoni 5.22 e Colaninno 5.60.

  Davide CRIPPA (M5S) chiede di conoscere quale sarà il metodo di lavoro nel prosieguo dell'esame.

  Itzhak Yoram GUTGELD (PD), relatore per la VI Commissione, precisa che le Commissioni esamineranno ora l'articolo 13 per passare, dal prossimo lunedì all'esame degli articoli 6, 7, 9, 10, 11, 12, 14 mentre l'articolo 8 sarà esaminato per ultimo.
  Propone di accantonare gli emendamenti Folino 13.49, Latronico 13.35 e 13.36.
  Esprime parere contrario sull'emendamento Mucci 13.50, propone di accantonare l'emendamento Bernardo 13.45. Esprime parere favorevole sull'emendamento Mannino 13.55, parere contrario sull'emendamento Grimoldi 13.56 e parere favorevole sul Peluffo 13.57; esprime parere contrario sull'emendamento Dallai 13.2. Esprime parere favorevole sull'emendamento Tullo 13.43, purché riformulato sopprimendo la lettera e). Esprime parere contrario sull'emendamento Abrignani 13.37, propone di accantonare l'emendamento Bruno Bossio 13.62 ed esprime parere contrario sugli emendamenti Oliaro 13.68, Busin 13.73 e Pellegrino 13.40. Propone di accantonare l'emendamento Bonavitacola 13.7, e esprime parere contrario sull'emendamento Pelillo 13.77. Esprime parere favorevole sull'emendamento Garofalo 13.79, purché riformulato nei seguenti termini:
  sostituire il comma 10 con il seguente:
   «10. All'articolo 118 del decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163, sono apportate le seguenti modificazioni:
   a) al comma 3, dopo il terzo periodo, è aggiunto il seguente: «Ove ricorrano Pag. 16condizione di crisi di liquidità finanziaria dell'affidatario, comprovata da reiterati ritardi nei pagamenti dei subappaltatori, o dei cottimisti, o anche dei diversi soggetti che eventualmente lo compongono, accertate dalla stazione appaltante, per il contratto di appalto in corso, può provvedersi, sentito l'affidatario, anche in deroga alle previsioni del bando di gara, al pagamento diretto alle mandanti, alle società, anche consortili, eventualmente costituite per l'esecuzione unitaria dei lavori a norma dell'articolo 93 del decreto del Presidente della Repubblica 5 ottobre 2010, n. 207, nonché al subappaltatore o al cottimista dell'importo dovuto per le prestazioni dagli stessi eseguiti.»;
   b) dopo il comma 3 sono aggiunti i seguenti:

  3-bis. È sempre consentito alla stazione appaltante, anche per i contratti di appalto in corso, nella pendenza di procedura di concordato preventivo con continuità aziendale, provvedere ai pagamenti dovuti per le prestazioni eseguite dagli eventuali diversi soggetti che costituiscano l'affidatario, quali le mandanti, e dalle società, anche consortili, eventualmente costituite per l'esecuzione unitaria dei lavori a norma dell'articolo 93 del decreto del Presidente della Repubblica 5 ottobre 2010, n. 207, dai subappaltatori e dai cottimisti, secondo le determinazioni del Tribunale competente per l'ammissione alla predetta procedura.
  3-ter. Nelle ipotesi di cui ai commi 3, ultimo periodo, e 3-bis, la stazione appaltante, ferme restando le disposizioni previste in materia di obblighi informativi, pubblicità e trasparenza, è in ogni caso tenuta a pubblicare nel proprio sito istituzionale le somme liquidate con l'indicazione dei relativi beneficiari.».

  Esprime quindi parere contrario sull'emendamento Matarrese 13.83, invitando il proponente a presentare un ordine del giorno in Assemblea. Esprime parere favorevole sull'emendamento Mariani 13.42 e sull'emendamento Fiorio 13.29, purché sia riformulato sostituendo le parole «sei mesi», con le seguenti: «tre mesi».
  Esprime quindi parere contrario sull'emendamento Daga 13.92 e parere favorevole sugli emendamenti Sanga 13.99 e Garofalo 13.98, purché siano così riformulati:
   al comma 14:
    a) sopprimere le parole: «che siano concorrenziali,»;
    b) dopo le parole: «Ministro delle infrastrutture e dei trasporti» inserire le seguenti: «, sentiti l'Autorità di regolazione dei trasporti e l'Ente Nazione per l'Aviazione Civile,».
    c) dopo le parole: «entrata in vigore» inserire le seguenti: «della legge di conversione».

  Conseguentemente al comma 15, dopo la parola: «comunicano» inserire le seguenti: «all'Autorità di regolazione dei trasporti e».

  Esprime parere contrario sull'emendamento Paolo Nicolò Romano 13.102, parere favorevole sull'emendamento Minardo 13.103 e parere contrario sull'emendamento Librandi 13.104.
  Propone di accantonare l'emendamento Sandra Savino 13.23, esprime parere contrario sugli emendamenti Paolo Nicolò Romano 13.106 e Di Salvo 13.14. Esprime parere favorevole sull'emendamento Petitti 13.109, purché riformulato nel senso che sarà successivamente indicato.
  Esprime parere contrario sugli emendamenti Simone Valente 13.117, Faenzi 13.31 e Prodani 13.108, sottolineando che l'emendamento Borghi 13.28 sarebbe assorbito dall'approvazione dell'emendamento Petitti 13.109. Esprime infine parere contrario sull'emendamento Pagano 13.114 e sull'articolo aggiuntivo Brunetta 13.02.

  Il Sottosegretario Claudio DE VINCENTI esprime parere conforme a quello del relatore.

Pag. 17

  Daniele CAPEZZONE, presidente, comunica che è pervenuta la seguente riformulazione degli identici emendamenti Minardo 4.41 e Matarrese 4.47 riferiti all'articolo 4 precedentemente esaminato:
  Al comma 10 apportare le seguenti modificazioni:
   a) le parole «l'attuazione» sono sostituite dalle seguenti: «la progettazione, il coordinamento e il monitoraggio»;
   b) al termine, inserire il seguente periodo: «sulle aree in proprietà pubblica, ovvero nel caso di attivazione degli interventi ad iniziativa pubblica, i predetti soggetti sono tenuti ad attivare procedure ad evidenza pubblica per l'attuazione degli interventi, salvo quanto previsto dalle disposizioni vigenti per la gestione in house in conformità ai requisiti dalla normativa e dalla giurisprudenza europea».

  Propone che siano posti in votazione prima di passare alla votazione delle proposte emendative riferite all'articolo 13.

  Davide CRIPPA (M5S) chiede che sia consentito di approfondire la riformulazione degli emendamenti Minardo 4.41 e Matarrese 4.47, prima di passare alla loro votazione.

  Daniele CAPEZZONE, presidente, accoglie la richiesta del deputato Crippa.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono l'emendamento Mucci 13.50 e approvano l'emendamento Mannino 13.55.

  Stefano ALLASIA (LNA) illustra le finalità dell'emendamento Grimoldi 13.56, di cui è cofirmatario, volto a finanziare con un contributo venticinquennale di 20 milioni euro annui a decorrere dall'anno 2014, il progetto infrastrutturale per l'accessibilità ferroviaria a Malpensa.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono l'emendamento Grimoldi 13.56 e approvano l'emendamento Peluffo 13.57.

  Gianluca BENAMATI (PD) sottoscrive e ritira l'emendamento Dallai 13.2 quindi sottoscrive e accetta la riformulazione proposta all'emendamento Tullo 13.43.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, approvano l'emendamento Tullo 13.43, nel testo riformulato, e respingono l'emendamento Abrignani 13.37.

  Luciano CIMMINO (SCpI) ritira l'emendamento Oliaro 13.68.

  Stefano ALLASIA (LNA) illustra l'emendamento Busin 13.73 volto a definanziare il progetto della metropolitana di Napoli.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Busin 13.73.

  Luigi LACQUANITI (SEL) sottoscrive l'emendamento Pellegrino 13.40 e chiede le motivazioni del parere contrario espresso.

  Il Sottosegretario Claudio DE VINCENTI sottolinea che l'emendamento Pellegrino 13.40 presenta problemi di copertura.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Pellegrino 13.40.

  Daniele CAPEZZONE, presidente, riprende l'esame dell'emendamento Bruno Bossio 13.62, precedentemente accantonato.

  Itzhak Yoram GUTGELD (PD), relatore per la VI Commissione, esprime parere favorevole sull'emendamento Bruno Bossio 13.62.

  Il Sottosegretario Claudio DE VINCENTI esprime parere conforme a quello del relatore.

  Le Commissioni approvano l'emendamento Bruno Bossio 13.62.

Pag. 18

  Daniele CAPEZZONE, presidente, prende atto che l'emendamento Pelillo 13.77 è stato ritirato.

  Dorina BIANCHI (NCD) sottoscrive e accetta la riformulazione proposta all'emendamento Garofalo 13.79.

  Le Commissioni approvano l'emendamento Garofalo 13.79, come riformulato.

  Luciano CIMMINO (SCpI) ritira l'emendamento Matarrese 13.83, preannunciando la presentazione in Assemblea di un ordine del giorno di analogo contenuto.

  Le Commissioni approvano l'emendamento Mariani 13.42.

  Gianluca BENAMATI (PD) sottoscrive ed accetta la riformulazione proposta all'emendamento Fiorio 13.29.

  Le Commissioni approvano l'emendamento Fiorio 13.29, come riformulato.

  Daniele PESCO (M5S) chiede di accantonare l'emendamento Daga 13.92 volto a tutelare il servizio dell'acqua.

  Il Sottosegretario Claudio DE VINCENTI ricorda che l'Autorità per l'energia elettrica e il gas ha assunto dal 2011 competenze di regolazione anche nel settore idrico e che il comma 13 dell'articolo 13 è volto ad integrare la denominazione dell'Autorità.

  Davide CRIPPA (M5S) insiste ulteriormente sull'accantonamento dell'emendamento Daga 13.92.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Daga 13.92.

  Gianluca BENAMATI (PD) sottoscrive e accetta la riformulazione dell'emendamento Sanga 13.99.

  Dorina BIANCHI (NCD) sottoscrive ed accetta la riformulazione dell'emendamento Garofalo 13.98.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, approvano l'identica riformulazione degli emendamenti Sanga 13.99 e Garofalo 13.98; respingono l'emendamento Paolo Nicolò Romano 13.102 e approvano l'emendamento Minardo 13.103.

  Luciano CIMMINO (SCpI) ritira l'emendamento Librandi 13.104, di cui è cofirmatario.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Paolo Nicolò Romano 13.106.

  Luigi LACQUANITI (SEL) chiede di accantonare l'emendamento Di Salvo 13.14, volto ad estendere al personale delle imprese ferroviarie le disposizioni in materia di lavori usuranti applicate alle forze di polizia.

  Itzhak Yoram GUTGELD (PD), relatore per la VI Commissione, non ritiene di accedere alla richiesta del collega Lacquaniti, in quanto implica profili più generali relativi al trattamento pensionistico.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Di Salvo 13.14.

  Daniele CAPEZZONE, presidente, prende atto che ancora non è stata presentata la riformulazione dell'emendamento Petitti 13.109, ne accantona pertanto l'esame.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli emendamenti Simone Valente 13.117 e Faenzi 13.31.

  Aris PRODANI (M5S) illustra le finalità del proprio emendamento 13.108, volto ad ampliare il numero dei comuni che possono beneficiare delle agevolazioni previste dal comma 24 dell'articolo 13. Chiede quindi di accantonarne l'esame.

  Daniele CAPEZZONE, presidente, accantona l'esame dell'emendamento Prodani 13.108 e dell'emendamento Borghi 13.28, in attesa della riformulazione dell'emendamento Petitti 13.109.

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  Dorina BIANCHI (NCD) sottoscrive e ritira l'emendamento Pagano 13.114.

  Le Commissioni respingono l'articolo aggiuntivo Brunetta 13.02.

  Davide CRIPPA (M5S) chiede al governo di fornire elementi sulle coperture relative agli articoli 6 e 9. Chiede altresì di iniziarne l'esame solo al momento in cui tali elementi siano stati forniti.

  Itzhak Yoram GUTGELD (PD), relatore per la VI Commissione, accedendo alla richiesta del deputato Crippa, propone che nella prossima seduta si cominci dall'esame delle proposte emendative riferite agli articoli 7, 10, 11, 12 e 14, per passare agli articoli 6 e 9 e terminare con l'articolo 8.

  La Commissione concorda.

  Marco CAUSI (PD) chiede di avere elementi sui costi potenziali dell'articolo aggiuntivo Pisano 12.03.

  Daniele CAPEZZONE, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 16.05.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 12.30 alle 13.10.

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