CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 11 dicembre 2013
138.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e Interni (I)
COMUNICATO
Pag. 6

SEDE REFERENTE

  Mercoledì 11 dicembre 2013. — Presidenza del vicepresidente Roberta AGOSTINI.

  La seduta comincia alle 16.

Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sul rapimento e sulla morte di Aldo Moro.
C. 1843 Fioroni.

(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 10 dicembre 2013.

  Roberta AGOSTINI, presidente, comunica che è stata avanzata la richiesta che la pubblicità dei lavori sia assicurata anche mediante l'attivazione dell'impianto audiovisivo a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.

  Emanuele COZZOLINO (M5S) ricorda che il precedente iter avviato per la costituzione di una Commissione di inchiesta monocamerale sul caso Moro sia stato sospeso e archiviato e sottolinea, altresì, che il fatto che oggi la I Commissione riparta da una proposta di legge di istituzione di una Commissione bicamerale di inchiesta, dà ragione ad una delle principali obiezioni sollevate dal suo gruppo nel corso dell'esame che riguardava l'istituzione di una Commissione monocamerale.
  Al riguardo, segnala che non si tratta di voler pronunciare la frase «noi l'avevamo detto», ma di sottolineare e rivendicare che il Movimento 5 Stelle sia stato l'unico gruppo a muovere una critica sostanziale e formale contro una procedura ritenuta scorretta in primo luogo dal punto di vista istituzionale, perché il Senato con la presentazione di una proposta di legge aveva mostrato la volontà di partecipare ad una nuova Commissione d'inchiesta, e poi dal punto di vista politico visto che, nel momento in cui si rivendicava l'assoluta importanza di tornare sulle tragiche vicende di via Fani e sull'epilogo di via Caetani, non aveva senso che la Camera dei deputati procedesse in solitaria.
  Ricorda che il suo gruppo aveva posto una questione politica presentando due emendamenti poi dichiarati inammissibili, giudizio, questo, accettato nonostante sul tema esistesse un unico precedente.
  Evidenzia che in quell'occasione purtroppo furono date risposte sbrigative e liquidatorie rispetto al perché la Camera volesse ostinatamente procedere da sola.
  Nel prendere atto che la presentazione di una proposta di legge che istituisce una Pag. 7Commissione bicamerale d'inchiesta è la testimonianza che la questione da lui posta qualche mese fa non era affatto infondata, rileva che, per usare uno slogan da qualche giorno molto in voga nel partito di larga maggioranza alla Camera dei deputati, sulla tematica in esame si è «cambiato verso».
  Passando al merito della proposta di legge in discussione, il cui testo ricalca quello già esaminato nei mesi scorsi, evidenzia che rimangono inalterate tutte le perplessità già espresse e preannuncia che presenterà emendamenti per migliorare il testo.
  Ribadisce che, a 35 anni di distanza da quelle vicende, non siano intervenuti fatti nuovi di tale rilevanza da far ritenere possibile arrivare a nuovi elementi di verità, anche solo parziali, sulla vicenda Moro. Osserva che se è certamente vero che con il trascorrere di tutti questi anni negli archivi di stato, soprattutto di paesi stranieri, sono ora disponibili documenti che non erano consultabili dalle precedenti Commissioni d'inchiesta, a suo avviso, tali documenti dovrebbero essere esaminati dagli storici e non da un organo parlamentare. Ricorda, inoltre, che è venuta meno anche la fonte pubblicistica che sembrava aver suscitato più clamore e interesse in questo senso ossia l'ultimo libro di Ferdinando Imposimato: «I 55 giorni che hanno cambiato l'Italia», fonte sulla quale la procura di Roma ha aperto un'inchiesta per calunnia.
  Conclude manifestando il dubbio che, in assenza di forti elementi di novità recati da nuove fonti, anche questa istituenda Commissione, come quelle che la precedettero, riesca ad ottenere risultati di rilievo e questo influenza, ovviamente, in maniera determinante la sua valutazione complessiva sulla proposta di legge in discussione.

  Matteo BRAGANTINI (LNA) ritiene condivisibile la proposta di istituire una Commissione bicamerale sul rapimento e sulla morte di Aldo Moro. Nel segnalare i suoi dubbi circa l'effettiva utilità pratica dell'inchiesta, ne sottolinea, tuttavia, l'importanza dal punto di vista della memoria storica relativamente ad alcuni fatti che sembrano distanti nel tempo ma che in realtà hanno tuttora dei risvolti nel presente del nostro Paese. Nell'evidenziare, altresì, che l'istituzione della Commissione d'inchiesta potrebbe riportare l'attenzione su una vicenda che, secondo la sua esperienza personale, non riceve adeguata attenzione nelle scuole, auspica che si possa addivenire quanto prima all'approvazione della proposta di legge in esame da parte di tutti i gruppi.

  Gianclaudio BRESSA (PD), relatore, interviene per alcune precisazioni. Prima di tutto, desidera ribadire, pur nel rispetto di opinioni diverse, quanto da lui affermato nella relazione svolta sul documento parlamentare di istituzione di una Commissione d'inchiesta della sola Camera dei deputati riguardo alla validità e all'attualità di una Commissione di inchiesta su un fatto drammatico come il rapimento e il delitto di Aldo Moro.
  Non condivide poi la posizione del collega Cozzolino rispetto all'asserita scorrettezza istituzionale della I Commissione nei confronti dell'omologa Commissione del Senato. Ricostruisce, al proposito, come si è arrivati a quella situazione, da lui stesso definita eccentrica, che stava portando all'istituzione di due identiche Commissioni di inchiesta dei due rami del Parlamento. Sottolinea che il provvedimento inizialmente in esame al Senato concerneva l'istituzione di una Commissione di inchiesta che assomigliava più a una riedizione della Commissione stragi, in cui un episodio rilevante come il delitto di Aldo Moro rischiava di non avere l'attenzione necessaria e di rimanere confuso con altri gravi episodi di stragismo avvenuti in Italia. Osserva, infatti, come a distanza di oltre trent'anni ci siano ancora molti lati oscuri su quell'episodio. A proposito delle fonti pubblicistiche sull'argomento, nel concordare con il collega Cozzolino su quanto da lui detto sul libro di Imposimato, ricorda che esistono altri validi studi recenti che si fondano su atti ufficiali.
  Proprio la necessità di approfondire in modo compiuto quell'episodio è stata Pag. 8quindi alla base della volontà tutta politica di costituire alla Camera un'apposita Commissione di inchiesta monocamerale.
  Successivamente il Senato si è orientato su un testo e un oggetto identico a quello della Camera e, a quel punto, è stato inevitabile convergere su una Commissione bicamerale, come quella oggetto della proposta di legge in esame. Non si è trattato, dunque, di una scorrettezza, ma della precisa volontà politica di mettere al centro dell'esame di una Commissione di inchiesta parlamentare il rapimento e il delitto di Aldo Moro.

  Emanuele COZZOLINO (M5S) osserva che nel proprio intervento ha voluto mettere in evidenza la singolarità di due Commissioni di inchiesta sul medesimo episodio sul quale, inoltre, ribadisce che non sembra necessario a lui e al suo gruppo un ulteriore approfondimento.

  Roberta AGOSTINI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame del provvedimento ad altra seduta.

  La seduta termina alle 16.10.