CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 5 dicembre 2013
135.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Bilancio, tesoro e programmazione (V)
COMUNICATO
Pag. 105

SEDE REFERENTE

  Giovedì 5 dicembre 2013. — Presidenza del presidente Francesco BOCCIA. — Interviene il viceministro dell'economia e delle finanze Stefano Fassina.

  La seduta comincia alle 9.20.

Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (Legge di stabilità 2014).
C. 1865 Governo, approvato dal Senato.

Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2014 e per il triennio 2014-2016.
C. 1866 Governo, approvato dal Senato e relativa nota di variazioni C. 1866-bis Governo, approvato dal Senato.

(Seguito esame congiunto e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame congiunto dei provvedimenti in oggetto, rinviato nella seduta del 3 dicembre 2013.

  Francesco BOCCIA, presidente, avverte che è stato richiesto che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sia assicurata anche mediante trasmissione tramite impianto audiovisivo a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.

  Andrea ROMANO (SCpI), intervenendo anche a nome dei deputati del suo gruppo, auspica che il disegno di legge di stabilità all'esame della Commissione, che a suo avviso presenta profili di non ampio respiro, possa essere sensibilmente migliorato nel corso dell’iter parlamentare. Con riguardo alle misure specifiche previste del provvedimento, esprime in primo luogo un giudizio negativo in merito al riordino Pag. 106della tassazione sugli immobili e all'introduzione del nuovo tributo denominato IUC, riservandosi in proposito di presentare apposite proposte emendative. Evidenzia infatti come la discussione relativa all'abolizione dell'IMU e all'introduzione del predetto tributo sarebbe stata caratterizzata da minori incertezze se si fosse verificato precedentemente il chiarimento politico all'interno del centro-destra. Ritiene inoltre indispensabile la previsione, all'interno del disegno di legge di stabilità, di incentivi volti a promuovere la crescita e lo sviluppo economico, in particolare in favore dei settori maggiormente produttivi. In tal senso giudica positivamente l'impegno, contenuto nella risoluzione approvata dalla Commissione nella giornata di ieri, a destinare risorse derivanti dall'attuazione della spending review e dalla lotta all'evasione fiscale alla riduzione del cuneo fiscale a vantaggio dei cittadini e delle imprese. Sottolinea altresì la necessità di ampliare la deducibilità delle imposte sui beni immobili strumentali all'attività di impresa, nonché quella di rafforzare il programma di dismissione degli immobili pubblici, in modo da raddoppiare gli introiti. Lamenta altresì l'assenza nel testo del provvedimento di interventi a sostegno delle politiche attive del lavoro, tanto più in considerazione del fatto che il disegno di legge di stabilità destina circa 800 milioni di euro in favore delle politiche passive. Con riferimento infine allo stanziamento di risorse per i lavoratori socialmente utili, non comprende esattamente la ragione per la quale l'applicazione di tale misura sia stata prevista solo in favore di alcune regioni.

  Rocco PALESE (FI-PdL) esprime un giudizio nettamente critico sulle modifiche introdotte dal Senato al disegno di legge di stabilità. In particolare, pone in evidenza il dato negativo rappresentato dal previsto aumento della spesa pubblica, tanto di parte corrente, per un importo di circa 5 miliardi di euro, quanto in conto capitale, per un importo di circa 2,5 miliardi di euro. Segnala peraltro che tale incremento della spesa primaria è destinato al finanziamento di interventi a suo avviso discutibili, che richiamano alla memoria le peggiori prassi in auge durante la cosiddetta Prima Repubblica. A suo giudizio, infatti, il provvedimento in esame dispone una serie di «finanziamenti a pioggia», in modo del tutto indiscriminato. Segnala, in particolare, quanto disposto dal comma 125, che reca la proroga al 2017 del trattamento economico in favore dei lavoratori licenziati da enti non commerciali situati in specifici territori con organico superiore a 1.800 unità lavorative nel settore della sanità privata, nonché dal comma 124, che prevede la proroga al 31 dicembre 2016 della sospensione del pagamento di imposte e contributi previdenziali in favore di enti non commerciali operanti nel settore della sanità privata, entrambi introdotti nel corso dell'esame al Senato. Giudica altresì negativamente il previsto blocco dei contratti del pubblico impiego, in quanto suscettibile di determinare effetti recessivi. Esprime perplessità in ordine al previsto aumento delle accise su benzine e gasolio a partire dal 1o gennaio 2017, di cui al comma 430 del provvedimento, nonché in ordine al pagamento di un contributo obbligatorio per la partecipazione agli esami per l'avvocatura e ai concorsi per notariato e magistratura ordinaria, di cui ai commi da 410 a 415. Con riferimento infine ai Fondi strutturali europei per il periodo 2014-2020, che a suo avviso rappresentano le principali risorse per promuovere interventi in favore della crescita economica, ritiene che gli stessi, per la parte relativa agli investimenti, andrebbero esclusi dal calcolo dei vincoli derivanti dall'applicazione del Patto di stabilità interno e al relativo onere si potrebbe provvedere mediante la soppressione dei citati interventi a pioggia.

  Bruno TABACCI (Misto-CD), nel rilevare il progressivo decadimento delle modalità e della qualità della legislazione nel corso degli ultimi anni, manifesta perplessità circa l'eccessivo rinvio, nell'ambito del disegno di legge di stabilità, a successivi decreti ministeriali o interministeriali di attuazione. In proposito richiama i risultati Pag. 107di una recente indagine condotta dal Sole 24 ore, secondo cui la percentuale di misure legislative rimaste inattuate è pari ad oltre il 40 per cento. Nel ritenere di fondamentale importanza il tema della semplificazione, osserva come andrebbe implementato il progetto relativo al portale Normattiva. Segnala inoltre alcune questioni sulle quali si riserva di presentare specifiche proposte emendative. Evidenzia, anzitutto, il carattere demagogico ed approssimativo della disposizione concernente il contributo di solidarietà sui trattamenti pensionistici più elevati, rispetto ai quali occorrerebbe, a suo avviso, procedere al calcolo, per ogni singola posizione, dei contributi effettivamente versati nel corso degli anni. Rileva altresì l'opportunità di estendere anche ai trattamenti pensionistici il tetto massimo previsto dalla normativa vigente con riferimento ai trattamenti retributivi. In tema di autonomia impositiva dei comuni, anche sulla base della propria esperienza in qualità di amministratore locale, ritiene maggiormente efficace, rispetto all'attuale modello ISEE, l'abrogata imposta di famiglia, nella quale confluivano tutti i dati patrimoniali e reddituali del nucleo familiare. In proposito, richiama l'attenzione sulla questione relativa alle false dichiarazioni in materia di ISEE, condividendo l'iniziativa, di recente adottata dal Governo, volta ad un rafforzamento del sistema dei controlli. Ritiene peraltro che i comuni dovrebbero applicare un unico modello ISEE per tutti i servizi erogati dall'amministrazione. Sempre in tema di autonomia impositiva da parte degli enti locali, reputa necessario adottare il criterio dei costi e dei fabbisogni standard, alla luce del quale potrà essere consentito ai comuni di innalzare il livello delle aliquote delle imposte locali solo a condizione che l'ente locale non si sia discostato dai costi e dai fabbisogni standard. In merito all'atto di indirizzo sulla spending review approvato nella giornata di ieri dalla Commissione, pur condividendone la complessiva impostazione, ritiene necessario che vengano precisate in maniera adeguatamente dettagliata le specifiche misure volte a destinare, in modo automatico, le risorse rivenienti dal processo di revisione della spesa pubblica e dalla lotta all'evasione fiscale alla progressiva riduzione del cuneo fiscale. Quanto alle modifiche al testo introdotte dal Senato, ritenute peggiorative dall'onorevole Palese, osserva come le stesse siano il frutto di iniziative adottate da tutti i gruppi parlamentari, anche tenuto conto del diverso criterio di ammissibilità delle proposte emendative in vigore presso l'altro ramo del Parlamento.

  Giulio MARCON (SEL), nell'esprimere un giudizio negativo sul complessivo impianto del provvedimento in esame, preannuncia, a nome dei deputati del suo gruppo, la presentazione in Assemblea di una relazione di minoranza al disegno di legge di stabilità. Quest'ultimo infatti, a suo avviso, non affronta in modo adeguato i nodi più rilevanti della attuale situazione economica, né appare in grado di rilanciare la crescita e i consumi interni o di tutelare i redditi. Nello specifico, rileva criticità in merito alla nuova disciplina relativa alla tassazione sugli immobili, che modifica solo la denominazione dei tributi, ma non il loro impatto complessivo, riservandosi al riguardo di presentare proposte emendative anche per aumentare la tassazione sulle case di lusso. Nel ritenere insufficienti le misure adottate per ridurre il cuneo fiscale, segnala l'esigenza di procedere alla predisposizione di un vero e proprio piano per la salvaguardia dei redditi da lavoro. Giudica altresì negativamente, tra l'altro, le misure concernenti il blocco parziale della rivalutazione automatica delle pensioni, il blocco dei contratti del pubblico impiego, il taglio degli stanziamenti destinati al Servizio sanitario nazionale, il rifinanziamento delle spese per l'acquisto delle fregate militari FREMM, i contributi in favore del settore dell'autotrasporto, dovendosi invece promuovere il trasporto su rotaia. Ritiene altresì necessario implementare le risorse in favore dei fondi per le politiche sociali, in particolare il Fondo per le non autosufficienze e quello per i minori non accompagnati. Osserva inoltre come la Pag. 108disciplina del reddito minimo garantito prevista dal provvedimento rappresenti una mera estensione, in via sperimentale, dell'istituto della cosiddetta social card e sia privo dei necessari requisiti di universalità. Per quanto riguarda il tema dell'occupazione, richiamando l'intervento dell'onorevole Andrea Romano, evidenzia come siano del tutto assenti nel testo del provvedimento misure volte a promuovere le politiche attive del lavoro, rispetto alle quali lo Stato dovrebbe invece svolgere un ruolo essenziale. Sottolinea infine l'esigenza di adottare misure più incisive in tema di tassazione delle transazioni e delle rendite finanziarie, nonché un piano straordinario per le piccole opere.

  Angelo RUGHETTI (PD) ritiene che il testo approvato dal Senato, seppur apprezzabile in singoli interventi, presenti un carattere di scarsa sistematicità.
  Sul versante dell'imposizione immobiliare locale, ritiene che la nuova Imposta Unica Comunale (IUC) vada corretta per evitare il paradosso per cui, con la TASI – ossia, con la parte di tassazione che riguarderà i servizi indivisibili –, alcune famiglie proprietarie di immobili A/3 paghino una imposta immobiliare che nel 2012, a titolo di IMU, non pagavano o comunque pagavano in misura inferiore. Bisogna quindi evitare un meccanismo fiscale che potrebbe presentare profili regressivi, se non si daranno ai comuni risorse sufficienti per consentire adeguate detrazioni, dal momento che, allo stato delle cose, l'aliquota media della TASI potrebbe attestarsi al 2 per mille.
  Nel ritenere inoltre che, sul versante della razionalizzazione organizzativa e funzionale degli enti locali, andrebbero adeguatamente incentivate, anche sul piano finanziario, le unioni e fusioni tra comuni, osserva come sarebbe opportuno destinare apposite e distinte risorse nell'ambito del Fondo di solidarietà comunale. Inoltre, pur apprezzando l'allentamento del Patto di stabilità interno per gli enti territoriali nella misura di un miliardo per il 2014, ritiene opportuno estendere tale beneficio al triennio e allargare le maglie del Patto di stabilità interno per i piccoli comuni in misura maggiore di quanto previsto dal testo trasmesso dal Senato.
  Si dichiara sostanzialmente favorevole alla misura concernente il contributo di solidarietà per le «pensioni d'oro», con riferimento al quale, pur condividendo i rilievi del deputato Tabacci su problemi di equità della norma così come congegnata, osserva che, in via applicativa, è difficile distinguere nelle pensioni di importo elevato la parte da far salva, perché relativa a contributi effettivamente versati, da quella invece da decurtare perché calcolata con il metodo retributivo. Ritiene inoltre che, per porsi al riparo da declaratorie di illegittimità costituzionale, sarebbe necessario mantenere le risorse derivanti dal contributo all'interno del sistema previdenziale e assistenziale.
  Per quanto riguarda la riduzione del cuneo fiscale, ritiene che per rendere la misura effettiva ed efficace, anche per contribuire alla ripresa dei consumi, dovrebbe essere garantita, al contrario di quanto fatto in passato, una pluriennalità della misura, che parta dal 2014 concentrandosi sulle fasce più bisognose, con i redditi più bassi, per poi man mano allargare, negli anni successivi, la platea dei soggetti beneficiari. Al riguardo apprezza quanto fatto dal Senato che ha concentrato risorse nelle fasce di reddito più basse (redditi inferiori a 35 mila euro), anche se ritiene che si possa fare qualche passo ulteriore in questa direzione.
  Sul versante della riduzione del cuneo fiscale per le imprese, già il testo iniziale prevedeva la riduzione dei premi e contributi per l'assicurazione obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali, mentre il testo trasmesso dal Senato prevede anche deduzioni IRAP per l'incremento di base occupazionale determinato da assunzioni a tempo indeterminato. Ritiene al riguardo che bisognerebbe rafforzare ulteriormente tali misure, destinando ad esse maggiori risorse.
  Sul piano delle misure di carattere sociale, condivide quanto affermato dall'onorevole Pag. 109Marcon sulla necessità di destinare maggiori risorse al Fondo per le non autosufficienze e al Fondo per i minori non accompagnati.
  Per quanto riguarda gli esodati, esprime apprezzamento per la salvaguardia, prevista dal Senato, di ulteriori 6 mila unità a cui si applicheranno i requisiti previdenziali previgenti alla riforma pensionistica, ma ritiene che la Camera dovrebbe cercare di estendere ancora di più la platea dei soggetti interessati.
  Per quanto riguarda le misure per il contrasto della povertà, esprime apprezzamento per il rafforzamento della misura della «carta acquisiti» e l'inizio della sperimentazione relativa a un sistema di reddito minimo garantito; tuttavia ritiene che sia ormai matura nel Paese l'esigenza di un sistema strutturale adeguato di reddito minimo di inserimento analogo a quello esistente in altri Paesi europei; a tal fine si dovrebbe predisporre, già nella legge di stabilità in esame, un istituto organico con la fissazione dei criteri per l'individuazione dei soggetti beneficiari in tutto in territorio nazionale e con la destinazione di risorse finanziarie adeguate.
  Ritiene inoltre che, con apposite disposizioni, si dovrebbe facilitare l'utilizzo dei Fondi strutturali per misure quali un piano contro il dissesto idrogeologico e l'istituzione di un fondo per le emergenze, in modo da non dover stanziare e reperire le necessarie risorse volta per volta. Ricorda che una sperimentazione al riguardo è stata effettuata nell'ambito delle misure per le zone colpite dagli eventi sismici del maggio 2012 in Emilia-Romagna, Lombardia e Veneto, con la possibilità di concedere mutui tramite la Cassa depositi e prestiti per un plafond di un miliardo di euro, con un costo per interessi passivi per lo Stato pari a circa 70 milioni di euro annui.

  Barbara SALTAMARTINI (NCD) considera il testo del Senato indubbiamente migliorabile in alcuni punti, tuttavia ritiene che presso l'altro ramo del Parlamento sia stato fatto un lavoro migliorativo rispetto al disegno di legge iniziale, con l'inserimento di misure importanti e apprezzabili.
  Condivide la filosofia che ispira il testo all'esame, volta a cercare di ridurre la pressione fiscale, pur nella limitatezza delle risorse disponibili.
  Ritiene che misure apprezzabili siano state previste in materia di infrastrutture, in quanto aumentano la competitività del Paese e tendono ad innescare un circuito virtuoso per la ripresa.
  Sul piano della tassazione immobiliare locale, giudica positivamente la riforma prevista dal provvedimento, che con l'IUC non istituisce alcuna nuova imposta, ma razionalizza e semplifica il sistema precedente accorpando tre diverse imposte. Evidenzia che il livello della tassazione immobiliare con l'IUC non potrà comunque mai superare quello precedente, per cui giudica demagogiche le notizie allarmistiche date al riguardo da alcuni organi di stampa.
  Per quanto riguarda invece i punti da migliorare o introdurre, si sofferma su alcune priorità per il Nuovo Centrodestra. In primo luogo, ritiene necessario incrementare le risorse destinate alla riduzione del cuneo fiscale, dal momento che la riduzione della tassazione sul lavoro e sulle imprese è necessaria per far ripartire i consumi e quindi l'intera economia. Preannuncia quindi la presentazione di appositi emendamenti per ridurre l'IRPEF e l'IRAP e per destinare ulteriori risorse in maniera stabile ad un credito d'imposta per ricerca e innovazione.
  Inoltre, ritiene che il comparto sicurezza sia inopinatamente il grande assente nel provvedimento, mentre al contrario bisognerebbe predisporre strumenti e risorse per il personale dello Stato impegnato nel presidio del territorio a fini di sicurezza e ordine pubblico.
  Apprezza le misure a favore dei contribuenti, per quanto riguarda le cartelle esattoriali di Equitalia, tuttavia ritiene che si possa fare ancora di più riducendo i contributi di esazione dovuti all'ente concessionario della riscossione.Pag. 110
  Per quanto concerne la revisione della spesa, ritiene che bisognerebbe concentrarsi, tra l'altro, sui risparmi che potrebbero derivare da una più razionale gestione del patrimonio immobiliare degli enti pubblici, dal momento che in alcuni casi vengono stipulati contratti di locazione molto onerosi e al contempo si mantengono sfitti per lunghi periodi immobili di proprietà dello stesso ente locatario. Fatta salva l'autonomia degli enti territoriali, la legge di stabilità può fissare criteri per incidere su tali sprechi.
  Sul piano degli interventi di carattere sociale, giudica positivamente il rifinanziamento della social card voluta dal Governo Berlusconi, strumento utilissimo per il contrasto della povertà, tuttavia ritiene che sia stata allargata troppo la platea dei beneficiari. Ritiene invece che le risorse stanziate dovrebbero essere concentrate per una fascia più ristretta di beneficiari, in modo da aiutare in maniera più efficace e adeguata le famiglie italiane che si trovano in grave difficoltà, seguendo la logica che al Senato ha ristretto la platea dei lavoratori beneficiari della riduzione del cuneo fiscale.
  Osserva infine che gli obiettivi prioritari in sede emendativa dovrebbero riguardare l'abbassamento della tassazione su famiglie e imprese e il rafforzamento degli strumenti di solidarietà sociale per aiutare i cittadini a uscire dalla crisi.

  Il viceministro Stefano FASSINA premette che il testo all'esame, per un giudizio equilibrato e realistico, dovrebbe essere visto all'interno di uno scenario di finanza pubblica molto impegnativo, in considerazione degli impegni assunti dall'Italia in sede europea riguardo ad un pareggio di bilancio prima strutturale e in seguito anche nominale. Infatti, alla luce degli attuali livelli di inflazione e di crescita, non appare agevole raggiungere tali obiettivi.
  Pur con margini di manovra assai stretti, il DEF e la legge di stabilità, dopo molti anni, segnano un'inversione di tendenza nel 2014, dal momento che l'obiettivo programmatico del deficit si caratterizza per un miglioramento pari allo 0,2 per cento del PIL rispetto all'obiettivo tendenziale. Si tratta di una misura anticiclica, come anche il programma di pagamento dei debiti commerciali arretrati della pubblica amministrazione, che metterà in circolo liquidità pari a quasi 50 miliardi di euro.
  Pur comprendendo i rilievi mossi al provvedimento per la scarsità delle risorse destinate alla riduzione del cuneo fiscale, evidenzia come, per la prima volta dopo tanti anni, si sia provveduto ad agire nel senso di una riduzione del cuneo. Al riguardo, ricorda anche come sia stata resa ancora più favorevole per le imprese la disciplina denominata Aiuto alla crescita economica (ACE). Inoltre, tiene ad evidenziare l'allargamento delle maglie del Patto di stabilità interno per gli enti locali nel 2014 per un importo pari a 1 miliardo.
  Pertanto, se contestualizzato, il giudizio molto critico sul disegno di legge in esame appare ingeneroso e poco fondato. Peraltro, ricorda che in un recente Working Paper pubblicato dal Fondo Monetario Internazionale con riferimento alle economie del G7 si afferma che il moltiplicatore sul PIL dell'incremento della spesa è pari a 1,7, quindi è superiore al moltiplicatore relativo alla riduzione delle entrate, pari a 1,3.
  Pertanto, il disegno di legge di stabilità va giudicato nell'ambito di margini e vincoli finanziari molto stretti, che impediscono di avventurarsi in scorciatoie. Tuttavia, ritiene che vada rivista la politica economica e finanziaria dell'Eurozona, troppo concentrata sul rigore finanziario, anziché sul lavoro e sulla crescita.
  In sostanza, pertanto, non condivide le affermazioni per cui il testo sarebbe stato peggiorato nel corso dell'esame al Senato, come affermato dal deputato Palese. Il testo approvato dal Senato contiene invece misure virtuose molto utili ad agganciare la ripresa. Cita al riguardo il rafforzamento del sistema di garanzia del credito per le piccole e medie imprese, con un meccanismo per cui la Cassa depositi e prestiti garantisce l'erogazione del credito Pag. 111da parte delle banche, consentendo, attraverso la riduzione del rischio del finanziamento, l'abbassamento del tasso di interesse pagato dalle imprese. Ciò può determinare notevoli effetti espansivi sul credito, se si pensa che vengono destinati 600 milioni di euro in più al Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese e che l'effetto leva è pari a circa 20 volte.
  Ricorda, inoltre, come esempio di misura espansiva, volta a far ripartire il mercato immobiliare, oltre che apprezzabile sul piano sociale, il Fondo di garanzia per la prima casa, per facilitare l'accesso al mutuo per l'acquisto della casa alle giovani coppie, che potrebbe rendere possibile l'accesso all'acquisto a migliaia di soggetti.
  Inoltre cita, come ulteriore misura degna di rilievo sul piano del rilancio produttivo, la costituzione di un Fondo, presso Unioncamere, per la patrimonializzazione dei confidi finanziato in parti uguali dal Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese e dal sistema delle camere di commercio.
  Replicando alle critiche del deputato Palese, ricorda altresì la destinazione di ulteriori risorse per interventi contro il dissesto idrogeologico, lo stanziamento di 500 milioni per usufruire di detrazioni relativamente alla tassazione immobiliare locale, la destinazione di ulteriori 120 milioni al settore dell'autotrasporto, il rifinanziamento del Fondo per le non autosufficienze, destinando per gli interventi di pertinenza 350 milioni per l'anno 2014.
  In conclusione, ritiene il testo apprezzabile, ma indubbiamente migliorabile in alcuni punti, su cui si sofferma. In primo luogo, andrebbe prevista una norma di carattere strutturale che destini in modo automatico determinate risorse, rivenienti per esempio dalla revisione della spesa e dalla lotta all'evasione fiscale, alla riduzione del cuneo fiscale; per evitare che si ripeta la scarsa riuscita di misure analoghe a ciò indirizzate negli anni precedenti, bisognerebbe prevedere che tali risorse abbiano carattere anche una tantum e non necessariamente carattere permanente.
  Si potrebbe inoltre intervenire in materia di indicizzazione delle pensioni, migliorando il testo, e per allargare la platea degli esodati da salvaguardare a partire dal 2014.
  Comprende i rilievi per cui il contributo di solidarietà sulle «pensioni d'oro» andrebbe meglio disegnato per colpire i veri privilegi, ma avverte che un intervento più sofisticato ed articolato potrebbe rivelarsi non fattibile sul piano applicativo e amministrativo, richiedendo calcoli complessi che consentano di risalire alla contribuzione effettuata anche diversi decenni addietro. Si dichiara tuttavia disponibile, nei limiti del possibile, ad accogliere proposte emendative utili a migliorare tali disposizioni.
  Puntualizza, inoltre, che con la destinazione di 120 milioni nel triennio 2014-2016 al sostegno per l'inclusione attiva si va oltre l'istituto della «carta acquisti». Difatti tale ulteriore strumento, predisposto dal Ministro del lavoro e delle politiche sociali, è volto introdurre una forma sperimentale di reddito minimo con finalità attive di inserimento e quindi non consiste solamente in provvidenze di carattere monetario, ma è molto più articolato, con misure per contrastare l'esclusione sociale, oltre che le difficoltà economiche. Evidenzia, inoltre, sottolineando la diversa portata dei due istituti, che la «carta acquisti» attribuiva circa 40 euro mensili, mentre il nuovo strumento permette di attribuire benefici, in alcuni casi, anche di 400 euro mensili alle famiglie particolarmente svantaggiate.
  Rileva, senza spirito polemico, che alcuni interventi che ha ascoltato nella seduta odierna presuppongono allo stesso tempo aumenti di spese e riduzioni di entrata, ciò che non è possibile fare dati gli stretti vincoli finanziari. Il Governo, nei limiti delle possibilità, si impegna tuttavia a reperire ulteriori risorse da destinare alle finalità che la Commissione riterrà prioritarie. Pertanto garantisce la massima collaborazione del Governo per migliorare il testo nel corso dell'esame alla Camera.

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  Francesco BOCCIA, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 10.40.

SEDE REFERENTE

  Giovedì 5 dicembre 2013. — Presidenza del presidente Francesco BOCCIA. — Interviene il sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri Giovanni Legnini.

  La seduta comincia alle 15.35.

Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (Legge di stabilità 2014).
C. 1865 Governo, approvato dal Senato.

Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2014 e per il triennio 2014-2016.
C. 1866 Governo, approvato dal Senato e relativa nota di variazioni C. 1866-bis Governo, approvato dal Senato.

(Seguito esame congiunto e rinvio)

  La Commissione prosegue l'esame congiunto dei provvedimenti in oggetto, rinviato, da ultimo, nella seduta antimeridiana della giornata odierna.

  Maino MARCHI (PD), relatore per il disegno di legge di stabilità, osserva che il disegno di legge di stabilità in esame, come anche evidenziato dal Viceministro Fassina nella seduta antimeridiana, costituisce la prima manovra di carattere espansivo e anticiclico degli ultimi anni, pur rispettando i vincoli e i parametri fissati a livello europeo.
  Non concorda con chi ha affermato che il provvedimento è stato peggiorato dal Senato, ritiene invece che l'altro ramo del Parlamento abbia fatto un buon lavoro, anche se ravvisa la possibilità di intervenire alla Camera in senso migliorativo su alcuni aspetti.
  Tra le misure di maggior rilievo ed efficacia introdotte nel testo approvato dal Senato, ricorda quelle per il sostegno alla crescita. Per quanto riguarda la riduzione del cuneo fiscale, esprime apprezzamento per quanto fatto al Senato nel concentrare le risorse stanziate per le fasce di reddito più basse, per rendere la misura più incisiva ed equa.
  Ritiene di poter esprimere un giudizio positivo anche sul riordino dell'imposizione immobiliare locale, ferme restando le perplessità e le critiche sulla gestione dell'IMU per il 2013. Osserva che, con l'introduzione dell'Imposta Comunale Unica (IUC), si razionalizza e semplifica il sistema precedente accorpando tre diverse imposte e tendenzialmente si riduce l'imposizione fiscale sulla prima casa rispetto alla disciplina vigente. Ricorda al riguardo lo sforzo effettuato con lo stanziamento di 500 milioni di euro a disposizione dei comuni per l'attribuzione di detrazioni sulla TASI.
  Per quanto riguarda le misure di carattere sociale ricorda le maggiori risorse destinate agli interventi di pertinenza del Fondo per le non autosufficienze, ivi inclusi quelli a sostegno delle persone affette da sclerosi laterale amiotrofica (SLA), e l'incremento del finanziamento del Fondo nazionale per l'accoglienza dei minori stranieri non accompagnati.
  Ritiene inoltre di particolare importanza le disposizioni relative alla ricostruzione dei territori interessati da eventi sismici.
  Per quanto riguarda invece le misure su cui occorre intervenire alla Camera, anche alla luce di quanto emerso dal dibattito, fa riferimento, in primo luogo, alla riduzione del cuneo fiscale (intervenendo a tal fine sull'IRPEF e sull'IRAP) tramite un meccanismo automatico utilizzando le risorse rivenienti dalla revisione della spesa e dalla lotta all'evasione fiscale. Concorda con il Viceministro Fassina che, per evitare che si ripeta la scarsa riuscita di misure analoghe a ciò indirizzate negli anni precedenti, bisognerebbe prevedere che tali risorse abbiano carattere anche una tantum e non necessariamente di Pag. 113carattere permanente. Ritiene inoltre che, rispetto a quanto previsto dal Senato sulla riduzione del cuneo fiscale, occorrerebbe approfondire la riflessione sulle aliquote marginali.
  Per quanto riguarda la finanza locale ritiene che si possa intervenire in senso migliorativo sull'allentamento del Patto di stabilità interno per gli enti territoriali, già previsto nel testo in esame nella misura di un miliardo per il 2014. Concorda inoltre sull'opportunità di stanziare ulteriori risorse per il Fondo di solidarietà comunale, anche al fine di incentivare le unioni e fusioni tra comuni.
  Per quanto riguarda le misure per il sistema produttivo, ritiene che si dovrebbe cercare di incrementare la deducibilità dell'IMU sugli immobili strumentali ai fini dell'imposizione sul reddito, andando oltre quanto già previsto dal Senato (deducibilità del 30 per cento per il 2014 e del 20 per cento a decorrere dal 2015).
  Per quanto riguarda la materia pensionistica ritiene che sia migliorabile la disciplina del blocco dell'indicizzazione e quella sulle «pensioni d'oro», prevedendo una norma che inviti a predisporre misure di analogo tenore anche per gli organi costituzionali.
  Esprime apprezzamento sulle misure per i lavoratori socialmente utili previste dal Senato e concorda anche sulla necessità, emersa dal dibattito, di estendere ancora di più la platea degli esodati interessati dalle misure di salvaguardia.
  Ritiene inoltre condivisibile l'esigenza di facilitare l'utilizzo dei Fondi strutturali per misure quali un piano contro il dissesto idrogeologico e l'istituzione di un fondo per le emergenze.
  Ritiene inoltre che si possa ulteriormente intervenire sulla questione della dismissione del patrimonio immobiliare pubblico e concorda sulla necessità di razionalizzare la gestione dello stesso patrimonio immobiliare, in particolare, come evidenziato nel corso del dibattito, con riferimento alla utilizzazione degli immobili sfitti, evitando di ricorrere alla locazione di immobili altrui se non strettamente necessario.
  Ravvisa inoltre la necessità di evitare, secondo quanto previsto dal provvedimento, il taglio automatico e lineare delle detrazioni per oneri prevista dal TUIR, che si verificherebbe in mancanza di una razionalizzazione delle detrazioni per oneri di cui all'articolo 15 del medesimo TUIR.
  Ritiene che nel corso dell'esame alla Camera vadano riprese e risolte le questioni relative alla costruzione degli stadi e alla concessione delle spiagge.
  Un altro problema segnalato, che merita un approfondimento, riguarda l'eliminazione di eventuali problemi applicativi della riduzione dei premi e contributi per l'assicurazione obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali.
  Ravvisa inoltre l'opportunità di inserire apposite disposizioni per le vittime delle stragi e per la celebrazione della Resistenza.
  Per quanto riguarda i finanziamenti predisposti per le navi della Marina militare, osserva che non si tratta di investimento per un nuovo sistema d'arma, ma della sostituzione di una dotazione preesistente per la normale obsolescenza periodica. Peraltro, per un Paese circondato dal mare, le navi della Marina militare sono di particolare utilità anche per funzioni di protezione civile, oltre che per combattere la pirateria che, minacciando le rotte del Mediterraneo, spinge il traffico commerciale verso altre rotte più a Nord. Inoltre non va trascurato, soprattutto in un periodo di crisi occupazionale, che le commesse di costruzione delle navi militari hanno ricadute positive anche sul piano dei posti di lavoro, soprattutto nel Mezzogiorno.
  Infine, replicando ad alcune critiche prospettate nel dibattito con riferimento la destinazione di ulteriori 120 milioni al settore dell'autotrasporto, osserva che, anche se tendenzialmente bisogna orientarsi per un maggiore utilizzo del trasporto su ferro, tuttavia in mancanza del menzionato sostegno, dato il grave impatto della crisi sul settore dell'autotrasporto, si sarebbe rischiata l'interruzione di attività e la chiusura di molte imprese del settore.

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  Francesco BOCCIA, presidente, ricorda che, come convenuto nella riunione dell'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, tenutasi la scorsa settimana, il prosieguo dei lavori della Commissione in relazione al disegno di legge in oggetto avrà luogo con la seguente tempistica:
   lunedì 9 dicembre, ore 12, declaratoria di ammissibilità degli emendamenti; ore 16, termine per la presentazione dei ricorsi avverso le dichiarazioni di inammissibilità; ore 20,30, pronuncia sui ricorsi;
   martedì 10 dicembre, ore 11, termine per la segnalazione degli emendamenti da parte dei gruppi e a partire dalle ore 14 discussione generale sul complesso degli emendamenti, con eventuale prosecuzione al termine delle votazioni pomeridiane dell'Assemblea;
   mercoledì 11 dicembre, a partire dalle ore 18, votazione degli emendamenti segnalati;
   giovedì 12 dicembre e venerdì 13 dicembre, a partire dalle ore 9,30, prosieguo delle votazioni;
   sabato 14 dicembre, sempre a partire dalle ore 9,30, eventuale seguito delle votazioni e conferimento del mandato al relatore.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, nel dichiarare concluso l'esame preliminare congiunto dei provvedimenti in oggetto, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 16.50.

AVVERTENZA

  Il seguente punto all'ordine del giorno non è stato trattato:

INTERROGAZIONI

5-01534 Marchi e altri: sul disaccantonamento delle somme iscritte in bilancio per trasferimenti erariali destinati alle regioni.