CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 6 novembre 2013
117.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari esteri e comunitari (III)
COMUNICATO
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SEDE REFERENTE

  Mercoledì 6 novembre 2013. — Presidenza del presidente Fabrizio CICCHITTO. — Intervengono il viceministro degli affari esteri, Lapo Pistelli, e il sottosegretario alle infrastrutture e trasporti, Erasmo D'Angelis.

  La seduta comincia alle 15.

Ratifica ed esecuzione dell'Accordo tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo della Repubblica francese per la realizzazione e l'esercizio di una nuova linea ferroviaria Torino-Lione, con Allegati, fatto a Roma il 30 gennaio 2012.
C. 1309 Governo.

(Seguito dell'esame e conclusione).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato da ultimo nella seduta del 6 agosto scorso.

  Fabrizio CICCHITTO, presidente, avverte che, se non vi sono obiezioni, la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche attraverso l'attivazione di impianti audiovisivi a circuito chiuso.
  Comunica che sono pervenuti i pareri favorevoli delle Commissioni Affari costituzionali, Giustizia, Finanze, Ambiente, Lavoro, Politiche dell'Unione europea. Segnala che la Commissione Bilancio ha apposto una condizione volta a garantire il rispetto dell'articolo 81, quarto comma della Costituzione, mentre la Commissione Trasporti ha espresso parere favorevole con un'osservazione.
  Nel fare presente che il relatore ha predisposto l'emendamento 3.100 (vedi allegato 1) che recepisce la condizione apposta dalla Commissione Bilancio, lo invita ad illustrare la suddetta proposta emendativa ed a formulare le sue valutazioni circa l'osservazione della Commissione Trasporti.

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  Deborah BERGAMINI (PdL), relatore, intervenendo sul suo emendamento 3.100, ricorda che tale proposta emendativa recepisce una condizione della Commissione Bilancio e chiarisce ancor meglio che dall'attuazione della legge di ratifica non devono derivare impegni supplementari di spesa.
  Passando all'esame dell'osservazione contenuta nel parere formulato dalla Commissione Trasporti, dichiara di condividerne la finalità di coinvolgere le Commissioni parlamentari competenti nella procedura di nomina del Promotore pubblico senza tuttavia appesantire il procedimento. Presenta, quindi, il suo articolo aggiuntivo 2.01 (vedi allegato 2).

  Il sottosegretario Erasmo D'ANGELIS esprime parere favorevole su entrambe le proposte emendative del relatore.

  Ivan DELLA VALLE (M5S), intervenendo sull'articolo aggiuntivo 2.01 del relatore, segnala che tale proposta emendativa riprende il contenuto di altri emendamenti presentati dal suo gruppo e respinti dalla Commissione. Evidenzia, altresì, che il parere della Commissione Trasporti, nella sua osservazione, prevedeva un parere preventivo delle Commissioni competenti e non una mera comunicazione alle stesse di una decisione già adottata. Chiede, pertanto, chiarimenti in ordine alla motivazione alla base della scelta di depotenziare il contenuto del predetto parere della IX Commissione.

  Deborah BERGAMINI (PdL), relatore, replicando al collega Della Valle, ribadisce che la sua proposta emendativa non prevede un parere preventivo delle Commissioni parlamentari competenti per evitare di appesantire con un ulteriore passaggio procedurale il procedimento di nomina.

  Ivan DELLA VALLE (M5S), replicando alla collega Bergamini, ricorda nuovamente che l'articolo aggiuntivo 2.01 non recepisce integralmente l'osservazione contenuta nel parere formulato dalla Commissione Trasporti.

  La Commissione, con distinte votazioni, approva l'articolo aggiuntivo 2.01 e l'emendamento 3.100 del relatore.

  Ivan DELLA VALLE (M5S) chiede al Governo di fornire chiarimenti e garanzie circa le norme che saranno effettivamente applicate nelle procedure di aggiudicazione degli appalti necessari per la realizzazione delle opere della nuova linea ferroviaria Torino – Lione. Al riguardo segnala che, all'esito di un incontro svolto di recente da alcuni deputati del suo gruppo con il Procuratore della Repubblica di Torino e con il Prefetto di Torino è stata da quest'ultimi espressa preoccupazione circa la legislazione in materia di contrasto alla criminalità organizzata vigente in Francia che sarebbe, a loro avviso, meno completa e rigorosa rispetto a quanto previsto dal nostro ordinamento giuridico.

  Il sottosegretario Erasmo D'ANGELIS sottolinea che la disciplina prevista per quanto concerne il diritto applicabile alle procedure di aggiudicazione ed esecuzione dei contratti aventi ad oggetto l'esecuzione dei lavori, servizi e forniture dell'opera principale, può riassumersi nei termini seguenti. Fa presente che, in primo luogo, trovano applicazione i regolamenti e le direttive comunitarie, con specifico riferimento alla direttiva 2004/17/CE, nonché le direttive successive in materia di procedure di appalti pubblici. Segnala che tenuto conto della supremazia della normativa comunitaria si disapplicano le norme di diritto nazionale nei casi in cui quest'ultimo si rivelasse contrario, incompatibile o più restrittivo rispetto alla direttiva indicata; in subordine, trova applicazione la Costituzione francese, nonché il diritto pubblico francese. Fa presente che, in ogni caso, il Promotore pubblico può mettere in atto le procedure di diritto nazionale che ritiene adeguate, a condizione che siano strettamente compatibili con il diritto comunitario. Rileva che il principio di territorialità, secondo il quale trova applicazione la legge dello Stato sul cui territorio viene eseguita l'opera, è espressamente Pag. 24stabilito con esclusivo riferimento all'adempimento delle procedure di autorizzazione e, segnatamente, in materia di ambiente, urbanistica e assetto fondiario, nonché con riferimento alle condizioni di lavoro e di occupazione del personale.
  Sottolinea, inoltre, che l'Accordo in questione richiama le direttive comunitarie con specifico riferimento alla direttiva 2004/17/CE, specificando altresì, in conformità ai principi generali, che eventuali disposizioni nazionali contrastanti e/o più restrittive rispetto a tale direttiva andrebbero disapplicate.
  Ricorda che, secondo i principi del diritto internazionale, nell'ambito di ciascun ordinamento sono rinvenibili norme ad applicazione necessaria, ossia norme che, perseguendo scopi particolarmente importanti per lo Stato che le ha emanate, trovano applicazione anche qualora in base alla volontà delle parti o alle norme che disciplinano i rapporti che presentano elementi di estraneità ovvero punti di contatto con ordinamenti giuridici stranieri, la normativa dello Stato non dovrebbe trovare applicazione: un tipico esempio di tali disposizioni è costituito dalle disposizioni in materia di ordine pubblico interno.
  Sottolinea, infatti, che l'Unione europea rispetta le funzioni essenziali dello Stato, in particolare le funzioni di salvaguardia dell'integrità territoriale, di mantenimento dell'ordine pubblico e di tutela della sicurezza nazionale, funzioni che, peraltro, non solo vengono riservate agli Stati membri, ma vengono considerate specifiche responsabilità incombenti sugli stessi.
  Anche nei settori di competenza esclusiva dell'Unione europea, segnala che le disposizioni comunitarie trovano in ogni caso un limite nel diritto dovere degli Stati membri di adottare misure giustificate da motivi di ordine pubblico o di pubblica sicurezza.
  Fa presente che il richiamo operato all'applicazione delle direttive comunitarie e, tanto più, alle disposizioni del diritto francese, non consente la disapplicazione, sul territorio nazionale, di norme attinenti all'ordine pubblico e alla pubblica sicurezza dettate dal legislatore nazionale in materia di lotta alla criminalità organizzata di stampo mafioso.
  Segnala che la mera natura di società di diritto francese del Promotore pubblico incaricato della realizzazione dell'opera nonché il rinvio all'applicazione della normativa francese per la realizzazione della medesima non può consentire la disapplicazione della disciplina normativa contenuta nella legge 136 del 2010. Evidenzia, infatti, che con la normativa in materia di tracciabilità dei flussi finanziari contenuta nella legge 13 agosto 2010, n. 136, recante il piano straordinario contro le mafie, nonché delega al Governo in materia di normativa antimafia, l'autorità per la vigilanza sui contratti pubblici, nelle linee guida emesse con la determinazione n. 4 del 7 luglio 2011 ha specificato che, attesa la ratio dell'articolo 3, e la sanzione di nullità connessa al suo mancato rispetto, gli obblighi di tracciabilità abbiano natura imperativa e le relative disposizioni siano norme di applicazione necessaria.
  Aggiunge che, in ogni caso, la realizzazione del collegamento ferroviario Torino-Lione, nell'ambito dell'ordinamento italiano, è prevista, ai sensi della c.d. Legge obiettivo, tra le infrastrutture strategiche in relazione alle quali, come è noto, sono previste specifiche disposizioni finalizzate al rafforzamento della prevenzione e repressione dei tentativi di infiltrazione mafiosa. Fa presente che la rete di monitoraggio, composta dai Ministeri dell'interno, delle infrastrutture e dei trasporti, dell'economia e delle finanze nonché dall'autorità di vigilanza sui contratti pubblici, dai soggetti aggiudicatori, dagli enti territoriali, dalle prefetture, dalle forze di polizia e dalla direzione investigativa antimafia ha proprio questo obiettivo. Evidenzia, inoltre, che è stato istituito presso il Ministero dell'interno il Comitato di coordinamento per l'alta sorveglianza delle grandi opere (CCASGO) nonché i Gruppi interforze ai quali spettano, a livello locale, le funzioni di monitoraggio svolte a livello centrale dalla direzione investigativa antimafia. Segnala quanto alla realizzazione della infrastruttura Pag. 25ferroviaria dell'alta velocità che è stato istituito il Gruppo interforze tratta alta velocità (G.I.T.AV.).
  Afferma, in conclusione che le disposizioni nazionali finalizzate alla lotta alla criminalità organizzata trovano in ogni caso applicazione nell'ambito della realizzazione dell'opera Torino-Lione in territorio italiano.

  Ivan DELLA VALLE (M5S), replicando al sottosegretario D'Angelis, si dichiara non soddisfatto dei chiarimenti appena forniti e ricorda quanto previsto espressamente dall'articolo 10.1 dell'Accordo di cui dà lettura, ai sensi del quale l'aggiudicazione e l'esecuzione dei contratti relativi a lavori, servizi e forniture conclusi dal Promotore pubblico per l'esecuzione della propria missione, fatte salve le disposizioni dell'articolo 6.5 dell'Accordo, sono disciplinate dal diritto pubblico francese.

  Fabrizio CICCHITTO, presidente, evidenzia che il Governo ha chiarito che dall'attuazione dell'accordo in esame non deriverà, in alcun caso, la disapplicazione della normativa italiana in materia di lotta alla criminalità organizzata. Chiede, ove non vi siano ulteriori interventi da parte dei colleghi, di procedere con la votazione del conferimento del mandato al relatore a riferire in Assemblea.

  Alessandro DI BATTISTA (M5S) invita la presidenza a non limitare il proficuo dibattito in corso riguardante una questione di rilievo.

  Fabrizio CICCHITTO, presidente, sottolinea che non è sua intenzione limitare gli interventi.

  Ivan DELLA VALLE (M5S) ribadisce che dal contenuto dell'accordo in discussione discende espressamente che la legge applicabile in materia di aggiudicazione ed esecuzione dei contratti relativi a lavori, servizi e forniture conclusi dal Promotore pubblico è quella francese. Sottolinea nuovamente la preoccupazione espressa da alte cariche istituzionali circa la possibilità che le gare di appalto siano affidate a società infiltrate dalla criminalità organizzata a causa della inadeguatezza della legislazione francese sulla materia.

  Fabrizio CICCHITTO, presidente, fa presente che le preoccupazioni poste dal collega Della Valle potrebbero essere oggetto di un ordine del giorno da presentare nel corso dell'esame del provvedimento in Assemblea.

  Ivan DELLA VALLE (M5S), replicando al presidente Cicchitto, sostiene che lo strumento dell'ordine del giorno non può essere, a suo avviso, efficace posto che gli impegni in esso contenuti dovrebbero essere rivolti in questo caso ad uno Stato straniero.
  Preannuncia, infine, che il suo gruppo esprimerà voto contrario sulla proposta di conferire il mandato al relatore, Onorevole Bergamini, di riferire in senso favorevole all'Assemblea.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione delibera di conferire il mandato al relatore di riferire in senso favorevole all'Assemblea sul provvedimento in esame. Delibera altresì di chiedere l'autorizzazione a riferire oralmente.

  Fabrizio CICCHITTO, presidente, si riserva di designare i componenti del Comitato dei nove sulla base delle indicazioni dei gruppi.

  La seduta termina alle 15.20.

SEDE CONSULTIVA

  Mercoledì 6 novembre 2013. — Presidenza del presidente Fabrizio CICCHITTO. — Interviene il viceministro degli affari esteri, Lapo Pistelli.

  La seduta comincia alle 15.20.

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DL 120/2013: Misure urgenti di riequilibrio della finanza pubblica nonché in materia di immigrazione.
C. 1690 Governo.

(Parere alla V Commissione).
(Seguito dell'esame e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione riprende l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato nella seduta del 5 novembre scorso.

  Fabrizio CICCHITTO, presidente, avverte che, se non vi sono obiezioni, la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche attraverso l'attivazione di impianti audiovisivi a circuito chiuso.
  Ricorda che, nella seduta di ieri, il relatore ed il rappresentante del Governo avevano svolto i loro interventi, ed era stata avanzata dal gruppo del Movimento 5 stelle la richiesta di rinvio ad oggi.
  Nessun altro chiedendo di intervenire, chiede al relatore di illustrare la proposta di parere.

  Vincenzo AMENDOLA (PD), relatore, illustra una proposta di parere favorevole (vedi allegato 2).

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere come formulata dal relatore.

  La seduta termina alle 15.25.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 15.25 alle 15.35.

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