CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 5 novembre 2013
116.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissioni Riunite (III e IV)
COMUNICATO
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SEDE REFERENTE

  Martedì 5 novembre 2013. — Presidenza del presidente della III Commissione Fabrizio CICCHITTO. – Interviene il sottosegretario di Stato alla difesa, Gioacchino Alfano.

  La seduta comincia alle 10.10.

DL 114/2013: Proroga delle missioni internazionali delle Forze armate e di polizia, iniziative di cooperazione allo sviluppo e sostegno ai processi di ricostruzione e partecipazione alle iniziative delle organizzazioni internazionali per il consolidamento dei processi di pace e di stabilizzazione.
C. 1670 Governo.
(Seguito dell'esame e conclusione).

  Le Commissioni proseguono l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 30 ottobre.

  Fabrizio CICCHITTO, presidente, avverte che, se non vi sono obiezioni, la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche attraverso l'attivazione di impianti audiovisivi a circuito chiuso.
  Nel ricordare che il provvedimento risulta calendarizzato per l'esame in Assemblea a partire da oggi pomeriggio, comunica che sono pervenuti i pareri favorevoli delle Commissioni Affari costituzionali, Bilancio (con condizioni), Finanze, Ambiente (con un'osservazione), Lavoro e Politiche per l'Unione europea, nonché del Comitato per la legislazione, la cui condizione è già stata recepita con l'approvazione di un emendamento dei relatori.
  Dà atto del fatto che il gruppo della Lega Nord e per le Autonomie ha presentato una relazione di minoranza, designando quale relatore il collega Gianluca Pini.
  Dal momento che le condizioni apposte al parere della Commissione Bilancio sono volte a garantire il rispetto dell'articolo 81, quarto comma della Costituzione, fa presente che i relatori hanno predisposto due ulteriori emendamenti che le recepiscono Pag. 5(vedi allegato). Nel dare conto delle sostituzioni comunicate dai gruppi, invita il rappresentante del Governo a formulare il parere di competenza.

  Il sottosegretario Gioacchino ALFANO esprime il parere favorevole del Governo sugli emendamenti 7.100 e 8.100 dei relatori.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, approvano gli emendamenti 7.100 e 8.100 dei relatori.

  Il sottosegretario Gioacchino ALFANO, ritiene utile, prima di passare alle dichiarazioni finali di voto, fornire un chiarimento in merito all'osservazione sollevata dal deputato Artini durante la discussione generale.
  Fa presente, quindi, che – a fronte della diminuzione del personale impiegato nelle missioni navali per il contrasto alla pirateria Ocean Shield e Atalanta – l'impegno finanziario complessivo relativo al trimestre dal 1o ottobre al 31 dicembre 2013 risulta in proporzione lievemente superiore a quello autorizzato dal precedente decreto-legge per effetto dei diversi compiti attualmente svolti dal contingente italiano. Precisa, infine, che la diminuzione delle unità di personale impiegate è ascrivibile alla cessazione del comando italiano nella missione Ocean Shield, mentre l'incremento del costo deriverebbe dall'aumento del numero di ore di navigazione nella missione Atalanta dal momento che la nostra unità navale in essa impegnata ha assunto, nel periodo in esame, le funzioni di unità navale di riferimento.

  Marco MARCOLIN (LNA) conferma la posizione del suo gruppo di cui alla relazione di minoranza.

  Domenico ROSSI (SCpI), relatore per la IV Commissione, osserva, in primo luogo, come l'ampio dibattito svolto dalle Commissioni abbia messo in evidenza la stretta correlazione esistente, nell'ambito della partecipazione alle missioni internazionali, tra missioni militari e cooperazione civile. È, infatti, evidente quanto sia importante l'impiego dei contingenti militari per consentire lo sviluppo degli interventi di cooperazione, così come indubbiamente utile risulta la normalizzazione nella vita dei Paesi in cui si interviene e, quindi, il ripristino degli elementi fondamentali della democrazia.
  Non meno importante risulta, poi, il controllo sulla congruità degli interventi da realizzare e l'adeguata conoscenza dei mezzi e degli investimenti che stanno dietro alla partecipazione alle missioni.
  L'esigenza di una maggiore informazione del Parlamento affinché questo possa svolgere le dovute valutazioni in maniera più approfondita è, dunque, il primo elemento emerso nel corso della discussione del provvedimento in esame che, come ha già avuto occasione di evidenziare nella relazione introduttiva, appare configurare quasi una sorta di «atto parlamentare dovuto» in ragione del limitato arco temporale per il quale la proroga viene disposta.
  Rileva, inoltre, come gli sforzi compiuti dall'Italia per assicurare un'adeguata partecipazione alle missioni internazionali e l'impegno dei nostri militari all'estero siano generalmente riconosciuti dalla comunità internazionale e ciò rappresenta un motivo di orgoglio per il nostro Paese.
  Anche a nome del gruppo di Scelta civica preannuncia, quindi, un voto favorevole, fermo restando la necessità di avviare quanto prima l'esame di una legge-quadro che possa prevedere una disciplina stabile per la partecipazione delle Forze armate e di polizia alle missioni internazionali, nonché l'esigenza di prevedere che il prossimo decreto di proroga abbia durata annuale, conferendo così stabilità, continuità e prevedibilità all'azione italiana in tale ambito, sia per quanto concerne i profili militari, sia per quanto riguarda quelli di cooperazione civile.

  Salvatore CICU (PdL) osserva come, nell'ultimo decennio in particolare, l'azione dell'Italia in ambito internazionale sia stata caratterizzata da un profondo impegno nella partecipazione alle missioni Pag. 6militari all'estero, evidenziando anche l'autorevolezza e la considerazione acquisite dal nostro Paese proprio attraverso il suddetto impegno.
  Ritiene, quindi, che il bilancio sia positivo, sottolineando come attraverso la partecipazione alle missioni internazionali l'Italia abbia dato dimostrazione di essere un Paese credibile.
  Con riguardo al dibattito sul decreto in esame, rileva con favore l'apertura registratasi riguardo all'esigenza di discutere su due questioni che spesso appaiono legate assieme: lo strumento militare e la legge-quadro. Ricorda, infatti, che il meccanismo della proroga attraverso successivi decreti-legge ha condotto negli anni a un rinvio a successive fonti normative che hanno reso estremamente complicata la ricostruzione dei regimi delle missioni e creato situazioni di disomogeneità. In occasione del presente decreto, inoltre, si è anche registrato un ritardo nell'emanazione che ha lasciato per dieci giorni senza copertura i nostri militari, con il rischio delle conseguenze che da tale situazione sarebbero potute derivare.
  È, dunque, prioritario riprendere il lavoro svolto nella precedente legislatura sulla legge-quadro in maniera da poter individuare quale sia il progetto da portare avanti e gli strumenti e gli uomini necessari a garantire il conseguimento degli obiettivi prefissati. Sotto questo punto di vista, destano stupore le considerazioni apparse su alcuni articoli di stampa che riconducono tutta la vicenda esclusivamente ad un discorso di tagli e riduzioni.
  Si ritiene, quindi, soddisfatto dall'andamento del dibattito che ha messo in evidenza l'apporto positivo delle minoranze parlamentari e ha posto al centro dell'attenzione la non idoneità del provvedimento, in considerazione della sua natura essenzialmente di proroga, a svolgere quegli approfondimenti che ridarebbero al Parlamento il suo giusto ruolo.

  Luca FRUSONE (M5S) condivide molte delle osservazioni svolte dai colleghi intervenuti, soprattutto quando evidenziano la necessità di avere adeguati elementi di informazione, di avviare quanto prima il dibattito sulla legge-quadro sulle missioni internazionali, oppure quando chiedono che la copertura dei prossimi decreti sia annuale.
  Tuttavia, diversa è la conclusione a cui giunge il Movimento Cinque Stelle che ha espresso forti perplessità riguardo all'assurdo ritardo del Governo nell'approvare il decreto-legge e l'inopportunità dell'utilizzo di questo strumento normativo, soprattutto quando riunisce le varie missioni in un unico provvedimento di proroga. Sono critiche che sente di rivolgere non solo all'attuale Governo, ma anche e, forse in misura persino maggiore, ai precedenti.
  Ritiene che le scelte compiute nel settore della difesa e nella politica estera non possano assolutamente essere superficiali – come purtroppo accade oggi – e che sia giunto il momento di opporsi fermamente a questa superficialità. Cita, ad esempio, la disinvoltura con cui si è proceduto all'acquisto dei costosi F-35 senza poter disporre di dati esaustivi e inconfutabili, oppure le cifre degli stanziamenti per la cooperazione che sono andati diminuendo. Reputa, inoltre, che gli elementi di informazione forniti ogni quadrimestre dal Governo nelle comunicazioni sulle missioni internazionali siano insufficienti sotto tutti i punti di vista e, pertanto, appare necessario uno sforzo per arrivare ad approvare una legge-quadro che possa evitare sia al personale civile sia a quello militare di trovarsi esposto a conseguenze sfavorevoli a causa dell'assenza di regole, come accaduto per esempio in India con i nostri due marò.
  Occorre, quindi, ridare al Parlamento un ruolo centrale nelle scelte da compiere che, ribadisce, non possono essere fatte superficialmente. Nel preannunciare, quindi, la ripresentazione degli emendamenti in Assemblea dichiara un voto contrario.

  Enzo LATTUCA (PD) sottolinea positivamente, ringraziando in particolare la presidenza, l'ampio confronto svoltosi in sede referente che ha dimostrato l'apertura delle forze di maggioranza al dialogo Pag. 7con l'opposizione pur senza venire meno alla contrapposizione politica, rammaricandosi per il mancato riconoscimento di tale disponibilità da parte del gruppo SEL che ha abbandonato i lavori. Le note negative vengono, invece, a suo avviso, dai limiti intrinseci dello strumento di proroga in assenza di una legge-quadro, augurandosi che nel 2014 sia possibile tornare alla periodicità annuale. Rileva peraltro il paradosso per cui l'Italia cerca di contribuire alla stabilizzazione nel mondo, ma spesso soffre essa stessa di instabilità politico-istituzionale.
  Venendo al merito del provvedimento, evidenzia come le missioni abbiano carattere internazionale e non solo militare, secondo un approccio integrato che punta sulla cooperazione allo sviluppo in un'ottica politico-economica. Ricordando come l'Italia sia tra i paesi occidentali che più contribuiscono alle missioni ONU, rimarca come l'egida delle Nazioni Unite non costituisca una fuga dalle responsabilità, ma una legittimazione giuridico-politica nello spirito dell'articolo 11 della Costituzione e nel rifiuto delle logiche unilateralistiche che furono invece alla base dell'intervento in Iraq.
  Con riferimento all'Afghanistan, segnala come sia ancora la missione in corso in cui è impiegato il contingente più consistente a fronte di una transizione ancora problematica mentre la NATO ha concordato la nuova missione Resolute Support. Manifesta poi preoccupazione per le ripercussioni della crisi siriana sulla missione UNIFIL. Nell'apprezzare l'incremento su base annua delle risorse per la cooperazione, ribadisce la necessità di avviare finalmente la riforma della legge n. 49 del 1987. Considera altresì necessari i fondi stanziati per la messa in sicurezza delle rappresentanze all'estero. Richiama le osservazioni del relatore per la III Commissione circa l'opportunità di un ripensamento globale essendo mutati i concetti di sicurezza e di strategia, per cui sarà decisivo un impegno del Parlamento anche in chiave europea e mediterranea, in vista del prossimo anno in cui Grecia ed Italia si alterneranno alla presidenza dell'Unione europea.
  In conclusione, auspica che la politica sostituisca la guerra in ogni parte del mondo in nome della non violenza e del pacifismo, ma nella consapevolezza che la forza debba opporsi alla tirannide, secondo la lezione di Michael Waltzer, affermando che tale principio di giustizia ispira la posizione della sua parte politica.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, le Commissioni deliberano di conferire il mandato ai relatori per le Commissioni III e IV, Onorevoli Manciulli e Rossi, di riferire in senso favorevole all'Assemblea sul provvedimento in esame. Deliberano altresì di chiedere l'autorizzazione a riferire oralmente.

  Fabrizio CICCHITTO, presidente, nel ringraziare i colleghi per lo spirito costruttivo che ha caratterizzato il dibattito, senza il ricorso né all'ostruzionismo né alla forzatura dei tempi, si riserva, anche a nome del presidente della IV Commissione, di designare i componenti del Comitato dei nove sulla base delle indicazioni dei gruppi.

  La seduta termina alle 10.50.

ERRATA CORRIGE

  Nel Bollettino delle Giunte e Commissioni n. 114 del 30 ottobre 2013, alla pagina 20, gli emendamenti 5.2, 5.4 e 5.6 si intendono sottoscritti dal deputato Manlio Di Stefano; alla stessa pagina, seconda colonna, dopo la sedicesima riga, aggiungere le seguenti parole: «ART. 6. Al comma 1, dopo le parole: proprio decreto aggiungere le seguenti: da trasmettere al Parlamento. 6.1. Fava, Duranti, Scotto, Piras (Nuova formulazione) ».

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