CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 17 ottobre 2013
105.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Trasporti, poste e telecomunicazioni (IX)
COMUNICATO
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SEDE REFERENTE

  Giovedì 17 ottobre 2013. — Presidenza del presidente Michele Pompeo META. – Interviene il sottosegretario di Stato per le infrastrutture e i trasporti Rocco Girlanda.

  La seduta comincia alle 9.

Legge quadro in materia di interporti e di piattaforme logistiche territoriali.
C. 730 Velo ed altri.
(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 16 ottobre 2013.

  Michele Pompeo META, presidente, propone che, se non vi sono obiezioni, la pubblicità dei lavori sia assicurata anche mediante impianti audiovisivi a circuito chiuso.
  Così rimane stabilito.

  Silvia VELO (PD), relatore, procedendo all'espressione dei pareri sugli emendamenti riferiti all'articolo 5 (vedi Bollettino delle Giunte e delle Commissioni parlamentari n. 67 di giovedì 1o agosto 2013), rileva che questo reca disposizioni qualificanti e delicate, dal momento che interviene in merito alla natura privatistica degli interporti. Propone, quindi, l'accantonamento degli emendamenti Catalano 5.1 e 5.2, Rotta 5.3 e degli identici emendamenti Oliaro 5.4 e Garofalo 5.5, per un ulteriore approfondimento. Ritiene in ogni caso un elemento essenziale del testo in esame la specificazione, in conformità con le conclusioni che erano già state raggiunte nei lavori della scorsa legislatura, che le attività di gestione di un interporto abbiano natura imprenditoriale e siano svolte in regime di diritto privato. Per quanto concerne i restanti emendamenti riferiti all'articolo 5, invita il presentatore a ritirare l'emendamento Catalano 5.6, in quanto il criterio di no profit utility appare in contrasto con la natura imprenditoriale degli interporti. Invita il presentatore a ritirare l'emendamento Vecchio 5.7, in quanto l'esplicitazione che l'utilizzo di risorse pubbliche avvenga secondo le modalità Pag. 93previste dal decreto legislativo n. 163 del 2006, recante il codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture, è già contenuta nel comma 2 dell'articolo 5. Invita infine il presentatore al ritiro degli emendanti Catalano 5.8 e 5.9, per le ragioni già indicate con riferimento all'emendamento 5.6.

  Il sottosegretario Rocco GIRLANDA osserva che l'articolo 5 rappresenta l'occasione per chiarire la dibattuta questione della natura giuridica dei gestori degli interporti e rileva che l'intento del legislatore è di chiarire il regime da applicare ai soggetti gestori di interporti. Pur non volendo il Ministero entrare nel merito della gestione degli interporti e sulla natura giuridica delle società di gestione, sottolinea che l'attuale formulazione dell'articolo 5 va a suo giudizio mantenuta e dovrebbero essere respinti tutti gli emendamenti presentati con riferimento a tale articolo. Osserva che l'attuale formulazione dei commi 1 e 2 dell'articolo 5 della proposta, che individua le attività di gestione quali attività di natura commerciale e fa rientrare nel regime di diritto privato le attività delle società di gestione, appare confacente con le concrete funzioni svolte ed in grado di rendere competitiva l'attività degli interporti. Allo stesso tempo ritiene che l'attuale formulazione mantenga le garanzie necessarie per l'eventualità di assegnazione e utilizzo di risorse pubbliche. Formulate queste precisazioni sul merito degli emendamenti, condivide peraltro la proposta del relatore di accantonare gli emendamenti 5.1, 5.2, 5.3, nonché gli identici emendamenti 5.4 e 5.5 ed esprime parere conforme a quello del relatore sulle restanti proposte emendative riferite all'articolo 5.

  Ivan CATALANO (M5S), intervenendo sul complesso degli emendamenti all'articolo 5, osserva che nel corso dell'audizione dell'Autorità per la vigilanza sui lavori pubblici sono state formulate osservazioni critiche su tale articolo, che sarebbe suscettibile di generare dubbi interpretativi, con particolare riguardo all'obbligo di effettuazione della gara per l'affidamento dei servizi di gestione degli interporti. Giudica necessario che la Commissione approvi un testo chiaro e applicabile e, nel condividere la proposta di accantonamento, invita la Commissione a un'ulteriore riflessione su questo aspetto di grande rilevanza.

  La Commissione accantona gli emendamenti Catalano 5.1 e 5.2, Rotta 5.3 e gli identici emendamenti Oliaro 5.4 e Garofalo 5.5.

  Ivan CATALANO (M5S) ritira l'emendamento 5.6, di cui è primo firmatario.

  Roberta OLIARO (SCpI), in qualità di cofirmataria, ritira l'emendamento Vecchio 5.7.

  Ivan CATALANO (M5S) insiste per la votazione del proprio emendamento 5.8.

  La Commissione respinge l'emendamento Catalano 5.8.

  Ivan CATALANO (M5S) ritira l'emendamento 5.9, di cui è primo firmatario.

  Silvia VELO (PD), relatore, invita il presentatore al ritiro dell'emendamento Catalano 6.1, in quanto l'individuazione dei progetti di realizzazione e sviluppo di interporti e piattaforme logistiche appare riconducibile alle competenze di indirizzo e programmazione del Comitato. Propone l'accantonamento dell'emendamento Gandolfi 6.2, in quanto interviene in materia di comuni e la Commissione, nelle precedenti sedute, ha accantonato le proposte emendative che riguardavano poteri e prerogative di tali enti. Invita il presentatore al ritiro dell'emendamento Catalano 6.3, in quanto non appare congruo in un testo di legge prevedere un piano di incentivazione per il passaggio dalla gomma al ferro.

  Il sottosegretario Rocco GIRLANDA esprime parere conforme a quello del relatore sulle proposte emendative riferite all'articolo 6.

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  Ivan CATALANO (M5S), ritira l'emendamento 6.1, di cui è primo firmatario.

  La Commissione accantona l'emendamento Gandolfi 6.2.

  Ivan CATALANO (M5S) riguardo al proprio emendamento 6.3 chiede al Governo la disponibilità ad accogliere un ordine del giorno.

  Il sottosegretario Rocco GIRLANDA, pur condividendo le misure di incentivazione per il passaggio dalla gomma al ferro, fa presente di aver espresso parere contrario in quanto ritiene tali misure non riconducibili ai contenuti specifici della proposta di legge. Dichiara pertanto la disponibilità del Governo ad accettare un ordine del giorno che riprenda le finalità dell'emendamento Catalano 6.3.

  Ivan CATALANO (M5S) ritira l'emendamento 6.3, di cui è primo firmatario.

  Silvia VELO (PD), relatore, invita il presentatore a ritirare l'emendamento Catalano 7.1, in quanto sopprime una previsione che ha finalità di semplificazione e di snellimento dell'attività degli interporti. Osserva che anche nel parere reso nel corso della passata legislatura la Commissione Ambiente aveva approvato lo snellimento delle procedure relative allo svolgimento delle attività di gestione dei rifiuti speciali e di stoccaggio delle merci pericolose negli interporti.

  Il sottosegretario Rocco GIRLANDA esprime parere conforme a quello del relatore sull'emendamento 7.1.

  Ivan CATALANO (M5S) insiste per la votazione dell'emendamento 7.1, di cui è primo firmatario.

  La Commissione respinge l'emendamento Catalano 7.1.

  Silvia VELO (PD), relatore, propone l'accantonamento di tutti gli emendamenti relativi all'articolo 8, in quanto, come è già emerso nel corso dell'esame, la possibilità che i progetti relativi alla realizzazione e allo sviluppo delle infrastrutture degli interporti costituiscano variante degli strumenti urbanistici approvati dai comuni riveste particolare delicatezza. Osserva peraltro che la semplificazione dei procedimenti urbanistici di approvazione degli interventi di realizzazione delle infrastrutture relative allo sviluppo degli interporti, rappresenta un elemento qualificante della proposta di legge in esame. Rileva, altresì, che l'intesa in sede di Conferenza Unificata è prevista dal comma 1 dell'articolo 6, al momento dell'individuazione dei progetti di intervento, ai quali si applicherebbero le modalità di approvazione semplificate previste dall'articolo 8

  Il sottosegretario Rocco GIRLANDA concorda sulla proposta di accantonamento del relatore.

  La Commissione accantona gli emendamenti Catalano 8.1, Quaranta 8.2, gli identici emendamenti Garofalo 8.3, Caparini 8.4 e Bergamini 8.5, nonché l'emendamento Gandolfi 8.6.

  Silvia VELO (PD), relatore, esprime parere favorevole sull'articolo aggiuntivo Catalano 9.01, salvo diverse valutazioni del Governo, in relazione alle quali si può anche prendere in considerazione una riformulazione.

  Il sottosegretario Rocco GIRLANDA esprime parere contrario perché alcune delle norme di cui si propone esplicita abrogazione stanno ancora espletando il loro effetto.

  Ivan CATALANO (M5S) ritiene opportuno che vengano esplicitate le norme che devono ritenersi abrogate per effetto dell'approvazione della legge in esame, al fine di assicurare la chiarezza e la certezza del quadro normativo.

  Silvia VELO (PD), relatore, propone di accantonare l'articolo aggiuntivo 9.01 per pervenire ad una formulazione più adeguata. Pag. 95Ritiene opportuno, in generale, dal momento che sono stati accantonati diversi emendamenti concernenti alcune questioni che richiedono un approfondimento, che si costituisca un comitato ristretto che possa individuare le soluzioni più appropriate.

  Il sottosegretario Rocco GIRLANDA concorda sulla proposta di accantonamento del relatore.

  La Commissione accantona l'articolo aggiuntivo Catalano 9.01.

  Michele Pompeo META, presidente, propone che la Commissione deliberi la nomina di un Comitato ristretto con il compito di pervenire ad una formulazione adeguata degli emendamenti accantonati nel corso del dibattito.

  La Commissione delibera di nominare un Comitato ristretto.

  Michele Pompeo META, presidente, avverte che i componenti del Comitato ristretto saranno designati sulla base delle indicazioni dei gruppi.
  Rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 9.25.

SEDE CONSULTIVA

  Giovedì 17 ottobre 2013. — Presidenza del vicepresidente Ivan CATALANO.

  La seduta comincia alle 14.20.

DL 101/2013: Disposizioni urgenti per il perseguimento di obiettivi di razionalizzazione nelle pubbliche amministrazioni.
C. 1682 Governo, approvato dal Senato.
(Parere alle Commissioni I e XI).
(Esame e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

  Diego CRIVELLARI (PD), relatore, rileva che il provvedimento, significativamente modificato nel corso dell'esame al Senato, contiene numerose disposizioni concernenti varie materie: disciplina del rapporto di lavoro delle amministrazioni pubbliche (con riferimento tra le altre cose all'efficacia delle graduatorie concorsuali; alla stabilizzazione del personale precario; alla proroga dei contratti dirigenziali); individuazione della CIVIT come autorità nazionale anticorruzione; collocamento obbligatorio di testimoni di giustizia; risorse strumentali umane e finanziarie del Corpo nazionale dei vigili del fuoco; istituzioni scolastiche e culturali italiane all'estero; istituzione dell'Agenzia nazionale per la coesione territoriale.
  Con riferimento agli aspetti di competenza della IX Commissione trasporti, segnala le disposizioni di cui all'articolo 2, comma 13-bis, all'articolo 3-bis e all'articolo 6.
  L'articolo 2, comma 13-bis interviene sulla procedura di emanazione dello statuto dell'Agenzia per l'Italia digitale, sopprimendo il potere di iniziativa da parte dei ministri interessati (sviluppo economico, istruzione, pubblica amministrazione, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze) e prevedendo conseguentemente che il DPCM contenente lo statuto venga adottato unicamente su iniziativa del Presidente del Consiglio. La modifica appare coerente con le misure contenute nell'articolo 13 del decreto-legge n. 69 del 2013, che hanno concentrato sulla Presidenza del Consiglio la vigilanza dell'Agenzia. Segnala la necessità di procedere con estrema urgenza all'approvazione dello statuto, che doveva essere adottato entro il 14 dicembre 2012, al fine di porre termine ad un ritardo che si sta facendo sempre più ampio.
  L'articolo 3-bis consente alle amministrazioni pubbliche di provvedere alla revisione con riduzione del prezzo dei contratti di servizio stipulati con società ed enti controllati (direttamente o indirettamente), Pag. 96con conseguente riduzione degli oneri contrattuali a carico della pubblica amministrazione. Lo stesso articolo dispone che in tale ipotesi le società e gli enti controllati procedono entro i successivi 90 giorni, alle rinegoziazione dei contratti aziendali relativi al personale impiegato nell'attività contrattualmente affidata, finalizzata alla correlata riduzione degli istituti di salario accessorio e dei relativi costi. La disposizione appare suscettibile di applicazione ai contratti di servizio relativi al settore dei trasporti.
  Al riguardo, invita il Governo a valutare se la norma possa determinare un significativo contenzioso, in quanto il primo periodo dell'articolo in esame sembra consentire alle amministrazioni pubbliche una revisione unilaterale di impegni contrattuali già assunti con enti o società direttamente o indirettamente controllati, pertanto con effetto retroattivo. Poiché si tratta di una facoltà che attiene a materia in cui le amministrazioni pubbliche agiscono sui privati, il concreto esercizio inciderebbe sull'adempimento di obblighi contrattualmente assunti, sul sinallagma contrattuale e sull'affidamento delle altre parti contraenti. Si consideri, inoltre, che il secondo periodo predetermina l'ambito entro il quale le stesse dovrebbero reperire risorse per fare fronte alla riduzione del prezzo del servizio, anche incidendo su rapporti di lavoro che sono oggetto di contrattazione collettiva e individuale.
  L'articolo 6, al comma 1, consente l'affidamento da parte dell'ENAC al gestore aeroportuale dei seguenti servizi aeroportuali, non previsti invece dalla disciplina previgente: 1) controllo del personale aeroportuale e degli equipaggi; 2) controllo del personale che accede alle aree sterili; 3) controllo dei veicoli che devono recarsi in un'area sterile del sedime aeroportuale per il cui accesso è richiesta l'effettuazione di specifici controlli. Il comma 2 contiene, in relazione all'intervento normativo di cui al comma 1, una clausola di salvaguardia finanziaria.
  I commi 3, 3-bis e 4-bis dell'articolo 6 contengono disposizioni ricollegabili al trasferimento dall'ANAS al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti delle funzioni di concedente delle autostrade, previsto dal combinato disposto dei decreti-legge n. 98 del 2011, 216 del 2011 e 79 del 2012. In particolare, il comma 3 prevede una deroga al limite per i contratti di collaborazione coordinata e continuativa previsto dal decreto-legge n. 78 del 2010 (pari al 50 per cento della spesa sostenuta per la medesima finalità nel 2009) per il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, nei limiti di cinquanta unità di personale ed esclusivamente per lo svolgimento dell'attività di vigilanza sui concessionari della rete autostradale. Il comma 3-bis prevede l'incremento della dotazione organica del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, disponendo che l'incremento sia, per l'area funzionale, di un numero pari al numero di unità di personale indicato da un apposito DPCM; per l'area dirigenziale, di un'unità di prima fascia e di dodici unità di seconda fascia. Il comma 4-bis integra il disposto del comma 5 dell'articolo 11 del decreto-legge n. 216 del 2011, che ha previsto il trasferimento al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti delle risorse finanziarie, umane e strumentali relative all'Ispettorato di vigilanza sulle concessionarie autostradali dell'ANAS, trasferendo al Ministero anche le risorse delle altre strutture dell'ANAS che svolgono le funzioni di concedente (tali risorse vengono quantificate in dieci unità di personale per l'area funzionale e in due dirigenti di seconda fascia).
  Il comma 4 dell'articolo 6 contiene disposizioni concernenti l'avvio dell'operatività dell'Autorità dei trasporti. In particolare si prevede che: 1) agli oneri derivanti dall'istituzione dell'Autorità e dal suo funzionamento, quantificati in 1,5 milioni di euro per l'anno 2012 e 2,5 milioni di euro per l'anno 2014, si provvede mediante corrispondente riduzione dell'accantonamento del fondo speciale di parte corrente relativo al Ministero degli esteri; 2) al fine di consentire un avvio immediato delle attività dell'Autorità, l'Autorità garante della concorrenza e del mercato concederà l'anticipazione delle risorse necessarie, Pag. 97negli importi sopra citati, che saranno restituite a valere sulla riduzione dell'accantonamento del fondo speciale di parte corrente del Ministero degli esteri sopra richiamata; 3) fino alla piena operatività del contributo a carico degli operatori del settore, l'Autorità dei trasporti potrà avvalersi del supporto operativo-logistico, economico e finanziario dell'Autorità garante della concorrenza e del mercato, secondo le modalità prevista dalla convenzione, che, come ha segnalato il presidente dell'Autorità dei trasporti Camanzi nell'audizione dello scorso 8 ottobre, è già stata sottoscritta lo scorso 23 settembre.
  In proposito, ricorda che l'articolo 37 del decreto-legge n. 201 del 2011 aveva previsto, per l'avvio dell'Autorità uno stanziamento di 5 milioni di euro per il 2012, poi non utilizzati a causa del ritardo nella costituzione del collegio. In tal senso si deve registrare una riduzione dello stanziamento.
  In conclusione, propone di esprimere parere favorevole sul disegno di legge in esame.

  Mirella LIUZZI (M5S) sottolinea la difficoltà di lavorare in tempi estremamente compressi, per cui la Commissione si trova nella condizione di dover esprimere il parere su un decreto-legge di notevole rilievo in una sola seduta. Rileva che anche il termine per la presentazione degli emendamenti presso le Commissioni competenti in sede referente è stato fissato poco dopo la stessa assegnazione del decreto-legge. Sollecita pertanto gli opportuni interventi in materia di organizzazione dei lavori delle Commissioni e dell'Assemblea, per evitare che si ripetano situazioni analoghe a questa.

  Diego CRIVELLARI (PD), relatore, osserva che il problema di tempi molto ridotti e oggettivamente insufficienti per l'esame di decreti-legge si è già presentato in altre situazioni. Nel condividere il disagio espresso dalla collega Liuzzi, ritiene tuttavia che questo problema deve essere affrontato in termini generali.

  Ivan CATALANO, presidente, in merito alle osservazioni svolte dalla collega Liuzzi osserva che i tempi di esame così brevi dipendono anche dal fatto che il testo del decreto-legge è stato trasmesso dal Senato soltanto all'inizio della settimana e il termine entro il quale deve essere convertito in legge viene a scadere il 29 ottobre prossimo.

  La Commissione approva la proposta di parere favorevole del relatore.

  La seduta termina alle 14.30.