CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 9 ottobre 2013
99.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Ambiente, territorio e lavori pubblici (VIII)
COMUNICATO
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AUDIZIONI INFORMALI

  Mercoledì 9 ottobre 2013

Audizione del Prefetto Franco Gabrielli sullo stato di attuazione della legge di riforma della protezione civile e sull'efficacia degli interventi in materia di difesa del suolo.

  L'audizione informale è stata svolta dalle 8.30 alle 9.50.

AUDIZIONI INFORMALI

  Mercoledì 9 ottobre 2013.

Audizione del Presidente dell'ANAS sulla gestione organizzativa e finanziaria di Anas Spa e sullo stato degli investimenti nella rete stradale e autostradale nazionale.

  L'audizione informale è stata svolta dalle 14.05 alle 15.35.

SEDE REFERENTE

  Mercoledì 9 ottobre 2013. — Presidenza del presidente Ermete REALACCI. — Interviene il sottosegretario di Stato per l'ambiente e la tutela del territorio del mare, Marco Flavio Cirillo.

  La seduta comincia alle 15.35.

Norme per il contenimento dell'uso di suolo e la rigenerazione urbana.
C. 70 Realacci e C. 150 Causi.

(Seguito dell'esame e rinvio – Abbinamento delle proposte di legge n. 1050 De Rosa, n. 1128 Latronico, n. 1322 Zaratti e n. 392 Morassut).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in titolo, rinviato nella seduta del 16 luglio 2013.

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  Ermete REALACCI, presidente, avverte che successivamente all'avvio dell'esame delle proposte di legge in titolo, sono state assegnate alla Commissione le seguenti proposte di legge: C. 1050 De Rosa «Disposizioni per il contenimento del consumo del suolo e la tutela del paesaggio»; C. 1128 Latronico «Norme per il governo del territorio mediante la limitazione del consumo del suolo e il riutilizzo delle aree urbane, nonché delega al Governo per l'adozione di misure fiscali e perequative»; C. 1322 Zaratti «Norme per il contenuto e la riduzione del consumo del suolo». Ricorda che in sede di Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, era stata sollevata la questione dell'abbinamento delle suddette proposte di legge e della proposta di legge C. 392 Morassut «Principi generali in materia di governo del territorio nonchè di perequazione, compensazione e incentivazioni urbanistiche», anche se non vertenti su materia identica a quella delle proposte in titolo.

  Roberto MORASSUT (PD), relatore, con riferimento a quanto testé fatto presente dal presidente della Commissione, evidenzia l'opportunità che la Commissione proceda all'abbinamento delle proposte di legge C. 1050 De Rosa, C. 1128 Latronico, C. 1322 Zaratti e C. 392 Morassut, in ragione del fatto che tali proposte, senza porsi l'obiettivo di una complessiva ed organica riforma della legislazione urbanistica, mirano a introdurre una disciplina diretta a ridurre e a contenere il grave fenomeno dell'abnorme consumo del suolo accompagnando il perseguimento di tale obiettivo con l'introduzione di alcuni principi in materia urbanistica coerenti con il perseguimento dell'obiettivo medesimo.

  Nessuno chiedendo di intervenire, la Commissione delibera l'abbinamento delle proposte di legge C. 1050 De Rosa, C. 1128 Latronico, C. 1322 Zaratti e C. 392 Morassut alle proposte di legge C. 70 Realacci e C. 150 Causi.

  Ermete REALACCI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 15.45.

ATTI DELL'UNIONE EUROPEA

  Mercoledì 9 ottobre 2013. — Presidenza del presidente Ermete REALACCI. — Interviene il sottosegretario di Stato per l'ambiente e la tutela del territorio e del mare, Marco Flavio Cirillo.

  La seduta comincia alle 15.45.

Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio recante modifica del regolamento (CE) n. 1013/2006 relativo alle spedizioni di rifiuti.
COM (2013) 516 final.

(Esame, ai sensi dell'articolo 127, comma 1, del Regolamento, e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

  Alessandro BRATTI (PD), relatore, riferisce che la proposta di regolamento all'esame della Commissione dovrebbe essere iscritta nell'ordine del giorno del Consiglio dei ministri dell'ambiente del 14 ottobre prossimo per un primo confronto che successivamente dovrà coinvolgere anche il Parlamento europeo.
  Al riguardo, ricorda che proprio in questo periodo il Senato sta concludendo l'esame in prima lettura del disegno di legge di conversione del decreto-legge n. 101 del 2013 che, tra le altre cose, reca disposizioni volte ad avviare finalmente, con alcune semplificazioni, del sistema informatico di controllo della tracciabilità dei rifiuti (SISTRI), mai entrato in funzione a seguito di successive proroghe e sospensioni.
  La proposta di regolamento interviene sulla normativa europea vigente in materia (regolamento n. 1013 del 2006) la quale non si è rivelata adeguata a consentire il rispetto dell'obiettivo che si era prefissata, di garantire controlli e ispezioni adeguati sulle spedizioni di rifiuti. Il regime generale vigente nell'Unione europea prevede la libera circolazione all'interno del territorio dell'UE stessa dei rifiuti destinati al Pag. 82recupero; quando si tratta di rifiuti non pericolosi, non ci sono obblighi di notifiche preventive ma soltanto adempimenti di carattere informativo. Le notifiche sono imposte quando si tratta di rifiuti pericolosi, sia destinati al recupero che allo smaltimento. È invece vietata l'esportazione al di fuori dell'UE di rifiuti pericolosi.
  Rispetto a questi principi, la situazione di fatto registra tuttavia una serie di abusi che soltanto in parte vengono intercettati dalle autorità nazionali competenti. Ciononostante, i casi emersi appaiono estremamente preoccupanti ed evidenziano una diffusa tendenza alle spedizioni illegali di rifiuti ovvero al loro travaso in discariche abusive. I controlli e le ispezioni effettuati sul trasporto dei rifiuti rientrano nella discrezionalità degli Stati membri; l'assenza di criteri chiari e uniformi per tutti i Paesi membri ha determinato la conseguenza di una situazione assai differenziata.
  Segnala, quindi, che a fronte di alcuni Paesi in cui operano sistemi di ispezione e controllo estesi e ben funzionanti, ve ne sono altri che effettuano un numero estremamente limitato di ispezioni. Paradossalmente, i dati ufficiali a disposizione sulle spedizioni illegali di rifiuti evidenziano una maggiore frequenza del fenomeno in Germania, in Olanda nel Belgio, nel Regno Unito ed in Austria. Si tratta di Paesi che, evidentemente, registrano un numero elevato di casi soltanto in ragione della maggiore efficacia dei relativi sistemi di controllo. La stessa Agenzia europea dell'ambiente ha ripetutamente evidenziato che i casi segnalati costituiscono soltanto una esigua frazione del numero effettivo delle spedizioni illegali.
  Sottolinea, inoltre, che le vicende italiane e le risultanze di alcune clamorose indagini condotte dalle autorità giurisdizionali, come anche le denunce di varie organizzazioni specializzate, denunciano un quadro nazionale particolarmente allarmante per il sistematico ricorso a spedizioni illegali di rifiuti, molto spesso dalle zone industriali del nord ad alcune regioni meridionali sui cui territori si sono riversati negli anni volumi ingentissimi di rifiuti tossici, alimentando la criminalità organizzata (le cosiddette ecomafie) che si è assicurata la gestione dei traffici traendone lauti guadagni a danno della salute dei cittadini. Non a caso la Commissione europea individua la base giuridica della proposta di regolamento negli articoli 191 e 192 del Trattato sul funzionamento dell'UE che disciplinano l'esercizio del potere legislativo in materia ambientale che deve rispondere, tra gli altri, agli obiettivi della salvaguardia dell'ambiente e della tutela della salute.
  In questo quadro, la Commissione europea ha ritenuto quindi che si dovesse intervenire modificando la disciplina vigente per rafforzarne l'efficacia. L'obiettivo che la Commissione europea si prefigge con la proposta di regolamento in esame è appunto quello di potenziare il sistema delle ispezioni e dei controlli responsabilizzando le autorità nazionali degli Stati membri.
  Osserva, quindi, che l'iniziativa della Commissione trae origine dall'invito, avanzato dal Consiglio nel 2010, ad intervenire per rendere più rigorose le prescrizioni della normativa europea in materia attraverso una applicazione tendenzialmente uniforme delle migliori regole in materia di controlli e ispezioni, concentrandosi in particolare sui rifiuti pericolosi. Nella valutazione di impatto che accompagna la proposta di regolamento la Commissione europea quantifica in 4 milioni di euro annui il maggior onere che l'attivazione di un sistema efficiente di controlli e ispezioni determinerebbe a carico degli Stati membri. Tale stima si accompagna all'affermazione per cui al suddetto onere potrebbe farsi fronte mediante la riscossione delle sanzioni che potrebbero essere applicate proprio in ragione dell'attivazione di un sistema più efficace.
  Ritiene che su tale aspetto sarebbe opportuno che il Governo fornisca le sue valutazioni, integrando i primi elementi istruttori che il Governo medesimo ha trasmesso alle Camere, ai sensi della legge n. 234 del 2013, secondo i quali: a) la disciplina prevista rischia di duplicare il Pag. 83sistema di ispezioni già attivato in Italia; b) l'approccio prospettato sarebbe più adatto a Paesi di limitata estensione e meno a paesi come il nostro che non dispongono di un sistema centralizzato, essendo i controlli rimesse ad organismi appartenenti a diverse strutture (forze di polizia, guardia di finanza, corpo forestale, dogane, Arpa, ecc.) il cui coordinamento nei termini prospettati dalla proposta di regolamento risulterebbe difficilmente attuabile. In sostanza, sembra opportuno che il Governo fornisca elementi più puntuali quanto alla idoneità del sistema e del riparto di competenze esistenti in Italia a corrispondere agli obiettivi indicati dalla normativa europea, tenuto conto dei ritardi con i quali, come ricordato in precedenza, si è proceduto alla effettiva attivazione di SISTRI. Questo è il primo e fondamentale elemento da assumere per valutare il contenuto della proposta di regolamento in esame.
  È quindi auspicabile che il Governo si pronunci sull'impatto, in termini di dotazioni strumentali, di personale e di risorse finanziarie, delle norme recate dalla proposta di regolamento sull'assetto vigente in Italia del sistema dei controlli, anche in ragione del fatto che, come rilevato in precedenza, secondo la Commissione europea gli eventuali maggiori oneri dovrebbero essere coperto soltanto ex post, una volta acquisite i proventi delle sanzioni eventualmente comminate.
  Più in generale, ritiene che il Governo debba chiarire meglio i termini e le obiezioni avanzate in ordine al presunto approccio centralistico della proposta di regolamento la quale, se per un verso prevede l'adozione di piani di ispezione, per altro verso lo fa in termini tali che sembrano ammettere l'esistenza di diversi soggetti competenti. Ciò è confermato dalla previsione, all'articolo 1, in base alla quale i piani debbano prevedere la ripartizione dei compiti tra le diverse autorità coinvolte e l'indicazione dei mezzi di cooperazione tra le varie autorità. Il Governo, nella relazione trasmessa dal Ministero dell'ambiente ai sensi della legge n. 234, arriva ad affermare che la proposta potrebbe non rispettare pienamente il principio di sussidiarietà, posto che essa non sembrerebbe tener sufficientemente conto delle diversità esistenti tra i diversi Paesi membri nel riparto delle competenze.
  Ritiene, inoltre, che meritino qualche considerazione anche le disposizioni volte a conferire alla Commissione il potere di adottare atti delegati sulle disposizioni tecnico-organizzative relative all'attuazione pratica dell'interscambio elettronico dei dati per la trasmissione dei documenti e delle informazioni. Si tratta di capire se nei termini indicati la delega è pienamente rispondente al dettato dell'articolo 290 del Trattato e se l'eventuale esercizio di tali poteri non farebbe venire meno il potere di adottare atti esecutivi per le restanti misure supplementari in materia, come stabilito dal regolamento vigente.
  In conclusione, ritiene che la proposta di regolamento merita una valutazione pienamente positiva per quanto concerne gli obiettivi che intende perseguire. Occorre, tuttavia, a suo avviso, ponderare attentamente le soluzioni indicate per verificare se esse siano le migliori possibili e le più adeguate per fronteggiare la pratica della spedizione illegale di rifiuti, specie pericolosi.

  Ermete REALACCI (PD), presidente, nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito della discussione alla seduta domani, ricordando che in tale seduta la Commissione dovrà procedere alla prescritta deliberazione considerato che il Consiglio dei Ministri dell'ambiente che dovrà esaminare la proposta di regolamento in titolo si riunirà il prossimo 14 ottobre.

  La seduta termina alle 15.55.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 15.55 alle 16.