CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 24 settembre 2013
88.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari sociali (XII)
COMUNICATO
Pag. 140

SEDE CONSULTIVA

  Martedì 24 settembre 2013. — Presidenza del presidente Pierpaolo VARGIU.

  La seduta comincia alle 10.10.

DL 102/2013: Disposizioni urgenti in materia di IMU, di altra fiscalità immobiliare, di sostegno alle politiche abitative e di finanza locale, nonché di cassa integrazione guadagni e di trattamenti pensionistici.
C. 1544 Governo.

(Parere alle Commissioni riunite V e VI).
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

  Raffaele CALABRÒ (PdL), relatore, ricorda che la Commissione è chiamata a esprimere alle Commissioni riunite V (Bilancio) e VI (Finanze) il parere sul disegno di legge di conversione del decreto-legge n. 102 del 2013, recante: «Disposizioni urgenti in materia di IMU, di altra fiscalità immobiliare, di sostegno alle politiche abitative e di finanza locale, nonché di cassa integrazione guadagni e di trattamenti pensionistici». Pag. 141
  Prima di entrare nel merito delle disposizioni di interesse della XII Commissione, illustra brevemente il contenuto complessivo del provvedimento.
  In proposito, ricorda che il decreto-legge si compone di 3 titoli.
  Il titolo I contiene disposizioni in materia di IMU, prevedendo, tra l'altro, l'abolizione della prima rata dell'IMU 2013 (articoli 1-3); altra fiscalità immobiliare, come la riduzione dell'aliquota della cedolare secca dal 19 al 15 per cento per contratti a canone concordato e norme sul tributo comunale sui rifiuti e sui servizi (Tares) (articoli 4 e 5); sostegno alle politiche abitative (articolo 6) e finanza locale (articoli 7, 8 e 9); il titolo II reca disposizioni in materia di cassa integrazione guadagni (articolo 10) e lavoratori cosiddetti «esodati» (articolo 11); il titolo III contiene le disposizioni relative alla copertura finanziaria del provvedimento, che si articolano in varie misure: l'articolo 12 riduce la somma detraibile dalla dichiarazione dei redditi relativamente ai contratti di assicurazione sulla vita e contro gli infortuni; l'articolo 13 reca misure per il pagamento dei debiti degli enti locali; l'articolo 14 è volto a favorire la definizione agevolata in appello dei giudizi di responsabilità amministrativo-contabile; l'articolo 15 reca disposizioni finali di copertura, prevedendo tra l'altro l'emissione di titoli di Stato per un importo fino a 8 miliardi di euro.
  Passando alle norme che incidono più direttamente su materie che rientrano nella competenza della XII Commissione, ricorda che esse sono contenute sostanzialmente nell'articolo 13, che interviene in materia di pagamenti dei debiti nei confronti delle imprese da parte degli enti territoriali, rideterminando le risorse del relativo Fondo per assicurare liquidità per i pagamenti dei debiti certi liquidi ed esigibili, stanziate dal decreto-legge n. 35 del 2013 per far fronte agli interventi in esso previsti: il Fondo viene incrementato di 7,2 miliardi per il 2013 e contestualmente ridotto del medesimo importo per il 2014. Nel contempo, per far fronte a pagamenti ulteriori rispetto a quelli soddisfatti con il decreto-legge n. 35 del 2013, la norma incrementa il predetto Fondo di 7,2 miliardi di euro per il 2014. Vengono altresì dettate disposizioni volte a consentire la concessione di ulteriori anticipazioni per il pagamento dei debiti sanitari da parte delle regioni, rispetto a quanto già previsto nel decreto-legge n. 35 del 2013, a valere sulle somme spettanti alle stesse a titolo definitivo.
  In particolare, il comma 1, per le tre Sezioni in cui il Fondo è articolato  ?incrementa di 1.611 milioni per il 2013 e riduce del medesimo importo per il 2014 lo stanziamento della Sezione per assicurare la liquidità per pagamenti dei debiti certi, liquidi ed esigibili degli enti locali; incrementa di 3.102,5 milioni per il 2013 e riduce del medesimo importo per il 2014, le risorse della Sezione per assicurare la liquidità alle regioni e alle province autonome per pagamenti dei debiti certi, liquidi ed esigibili diversi da quelli finanziari e sanitari; incrementa di 2.505,2 milioni per il 2013 e riduce del medesimo importo per il 2014, le risorse della Sezione per assicurare la liquidità per pagamenti dei debiti certi, liquidi ed esigibili degli enti del Servizio sanitario nazionale.
  Pertanto, per quanto di competenza, la dotazione complessiva della sezione del Fondo da ultimo citata è così rideterminata: da 5.000 milioni di euro per il 2013 si passa a 7.505 milioni di euro e dai 9.000 milioni di euro per il 2014 si passa 7.309 milioni di euro.
  Osserva che il successivo comma 8 incrementa di 7.218,6 milioni di euro per il 2014 la dotazione complessiva del Fondo, ma finalizza tali risorse »ad ulteriori pagamenti» da parte delle regioni e degli enti locali di debiti certi liquidi ed esigibili maturati alla data del 31 dicembre 2012, ovvero dei debiti per i quali sia emessa fattura o richiesta equivalente di pagamento entro il predetto termine. Come afferma la relazione tecnica, tale incremento è finalizzato a far fronte a pagamenti ulteriori rispetto a quelli soddisfatti con il decreto-legge n. 35 del 2013, le cui risorse sono invece oggetto di rimodulazione da parte del comma 1.Pag. 142
  Fa presente, poi, che il comma 1, oltre a rideterminare la dotazione del Fondo incrementandolo per il 2013 e riducendolo del medesimo importo per il 2014, interviene anche sulla tempistica delle anticipazioni effettuate a valere sull'accantonamento del 10 per cento della dotazione della Sezione del Fondo per debiti non sanitari di regioni e province autonome, disponendone lo slittamento al 2014. Pertanto le anticipazioni richieste non dovranno più essere erogate entro il 31 ottobre 2013 ma entro il 31 marzo 2014.
  I commi 2 e 3, in tema di anticipazioni concesse dalla Cassa depositi e prestiti S.p.A. agli enti locali, non incidono su materie di competenza della Commissione, così come il comma 4.
  I commi 6 e 7 – che investono materie di competenza della Commissione – recano disposizioni in materia di accesso anticipato da parte delle regioni a quota parte delle risorse da assegnare con il procedimento disciplinato dall'articolo 3, comma 3 del decreto-legge n. 35 del 2013.
  Prima di illustrare il contenuto e le finalità del comma 6, reputa opportuno ricordare cosa aveva disposto l'articolo 3, comma 3, del decreto-legge n. 35 del 2013. Ai sensi di tale norma, si sono concesse anticipazioni di liquidità in favore delle regioni e delle province autonome, per il pagamento dei debiti sanitari cumulati al 31 dicembre 2012. Le anticipazioni sono state ammesse per un importo massimo di 14 miliardi di euro, di cui 5 miliardi per il 2013 e 9 miliardi per il 2014. I criteri per il riparto delle risorse tra le regioni e le province autonome sono costituiti dall'ammontare degli ammortamenti non sterilizzati e dall'importo delle mancate erogazioni delle somme dovute dalle regioni ai rispettivi Servizi sanitari. Le anticipazioni in oggetto sono restituite, insieme con gli interessi, in un periodo non superiore a 30 anni.
  Quanto alle procedure per l'erogazione di tali anticipazioni, fa presente che il comma 2 dell'articolo 3, del decreto-legge 35 del 2013, ha stabilito che, in via d'urgenza per l'anno 2013, il Ministero dell'economia e delle finanze (MEF) avrebbe provveduto con decreto direttoriale, entro il 15 maggio 2013, al riparto fra le regioni dell'anticipazione di liquidità fino a concorrenza massima dell'importo di 5 miliardi di euro. Entro il 31 maggio successivo, le regioni dovevano inoltrare l'istanza di accesso per accedere all'erogazione delle risorse. Come previsto, la quota di anticipazioni di 5 miliardi è stata ripartita con il decreto direttoriale del 16 aprile 2013.
  Poiché, al 31 maggio 2013, non avevano presentato istanza di accesso la Valle d'Aosta, le due province autonome di Trento e di Bolzano e le regioni Lombardia, Marche, Basilicata e Friuli Venezia Giulia, sul riparto recato dal decreto direttoriale del 16 aprile 2013 sono residuate risorse per un importo complessivo pari a 278.828.000 euro. L'articolo 3, comma 4, del decreto-legge 35 del 2013, dava la possibilità di riassegnare le risorse residue in occasione del secondo riparto definitivo di 9 miliardi, alle regioni che ne facciano richiesta.
  È successivamente intervenuto il decreto-legge n. 72 del 2013 (non convertito in quanto il relativo contenuto è stato trasfuso nel decreto-legge n. 69 del 2013), che, novellando il contenuto del decreto-legge 35 del 2013, ha anticipato tale riassegnazione, disponendo al riguardo che le quote residuate dal riparto effettuato con il decreto direttoriale del 16 aprile 2013 potessero essere riassegnate alle regioni che ne avessero fatto richiesta entro il 30 giugno 2013, attraverso un aggiornamento dello stesso decreto direttoriale del 16 aprile 2013. Al 30 giugno 2013, sono pervenute le richieste di accesso delle regioni Piemonte, Puglia, Emilia Romagna e Lazio. Il decreto direttoriale 2 luglio 2013 ha infine ripartito le risorse residuate dal primo riparto del 16 aprile e pari a 278.828.000 euro, assegnando il 75 per cento alle regioni Piemonte e Puglia, e il restante 25 per cento alle regioni Emilia Romagna e Lazio, e ha pertanto definito gli importi complessivamente assegnati a ciascuna regione.
  Con riferimento alle anticipazioni di liquidità concesse alle regioni nell'anno Pag. 1432013, secondo i dati che risultano dal già citato Aggiornamento dello stato di attuazione del decreto-legge n. 35 del 2013, pubblicato dal MEF, al 4 settembre 2013, risultano materialmente trasferite alle regioni anticipazioni per 4,217 miliardi, rispetto ai 5 miliardi ammessi a riparto nel 2013. A loro volta, tali importi sono in parte destinati e già erogati ad aziende ospedaliere e aziende/unità sanitarie locali per il pagamento ai rispettivi creditori. Non sono però forniti dati precisi al riguardo.
  Ai fini del riparto definitivo fra le regioni dell'anticipazione di liquidità fino a una concorrenza massima dell'importo di 14 miliardi di euro, comprensivo anche degli importi previsti per l'anno 2014, il comma 3 dell'articolo 3 del decreto-legge n. 35 del 2013, prevede l'emanazione di un ulteriore decreto direttoriale del MEF, da emanarsi entro il 30 novembre 2013. Le somme devono ovviamente essere erogate al netto di quanto già corrisposto a valere sui 5 miliardi di euro per il 2013. Il riparto è effettuato sulla base della verifica compiuta dal Tavolo di verifica degli adempimenti di cui all'articolo 12 dell'Intesa fra lo Stato, le regioni e le province autonome del 23 marzo 2005.
  Passando poi al contenuto del comma 6 in esame, rileva che esso dispone che le regioni possono presentare domanda di accesso anticipato a quota parte delle risorse da assegnarsi con il procedimento, ora illustrato, di cui al citato comma 3 dell'articolo 3 del decreto-legge n. 35, entro e non oltre il 15 settembre 2013.
  L'accesso all'anticipazione è consentito fino ad un importo pari all'80 per cento delle somme singolarmente già assegnate con i decreti direttoriali del Ministero dell'economia e delle finanze del 16 aprile 2013 e del 2 luglio 2013, attuativi dell'articolo 3, comma 2, del decreto-legge n. 35 del 2013 e dell'articolo 3-bis del decreto-legge n. 69 del 2013.
  Fa presente che la relazione tecnica precisa che la limitazione alla suddetta percentuale dell'80 per cento è dovuta al fatto che al momento, in mancanza del puntuale riparto dell'importo dei 14 miliardi – che potrà effettuarsi solo a seguito delle risultanze pregresse 2001-2011 ancora in corso – per talune regioni l'assegnazione di importi superiore a tale limite potrebbe comportare erogazioni eccedenti le effettive necessità, ovvero maggiori delle somme cui la regione avrebbe diritto in sede di riparto definitivo.
  A tal fine le regioni interessate devono assicurare: idonee e congrue misure, anche legislative, di copertura annuale del rimborso dell'anticipazione di liquidità, prioritariamente volte alla riduzione della spesa corrente; la presentazione di un ulteriore piano dei pagamenti relativo ai debiti certi, liquidi ed esigibili cumulati alla data del 31 dicembre 2012 non ricompresi nel piano dei pagamenti predisposto ai sensi dell'articolo 3, comma 5, lettera b), del decreto-legge n. 35 del 2013. Resta fermo che il piano dei pagamenti può comprendere debiti certi, sorti entro il 31 dicembre 2012, intendendosi sorti i debiti per i quali sia stata emessa fattura o richiesta equivalente di pagamento entro il predetto termine, ai sensi di quanto disposto dal decreto-legge n. 35 del 2013; il pagamento entro il 31 dicembre 2013 dei debiti inseriti nel piano dei pagamenti di cui alla lettera b) del presente comma.
  Osserva, poi, come gli adempimenti di cui alle lettere a) e b) sono analoghi a quelli ora previsti dall'articolo 3, comma 5, del decreto-legge n. 35 del 2013, che disciplina le condizioni per l'erogazione alle regioni dell'anticipazione di liquidità.
  Il comma 7 dispone che la documentazione necessaria deve essere presentata dalle regioni entro il 10 ottobre 2013 e sarà verificata dal Tavolo di verifica degli adempimenti regionali in tempo utile a consentire la stipula dei contratti di prestito entro il 20 ottobre 2013.
  Anche per tali tipologie di anticipazioni, si dispone che il pagamento della prima rata di restituzione del prestito, comprensivo degli interessi per una annualità, sarà effettuato il 1o febbraio 2015.
  Il comma 9 rinvia ad un apposito decreto del Ministero dell'economia e delle finanze, la definizione della distribuzione dell'incremento tra le tre Sezioni del Pag. 144Fondo e dei criteri, dei tempi e delle modalità per la concessione alle regioni e agli enti locali delle relative risorse, che dovrà avvenire conformemente alle procedure di cui agli articoli 1, 2 e 3 del decreto-legge n. 35 del 2013.
  Segnala, poi, che alle misure previste dall'articolo in esame – quali le maggiori anticipazioni di liquidità nell'anno 2013 (commi 1-7) e l'incremento nell'anno 2014 del Fondo anticipazioni liquidità (commi 8 e 9) – sono ascritti effetti benefici in termini di maggior gettito IVA (quantificati dall'allegato 3 in 925 milioni per l'anno 2013).
  Rileva inoltre – come ribadito nella Relazione al Parlamento presentata dal Governo in data 3 settembre 2013 – che le maggiori anticipazioni di liquidità disposte dai commi 1-7 sono suscettibili di determinare impatti positivi sulle previsioni di crescita del PIL, stimati dalla predetta Relazione in + 0,1 per cento nel 2013, + 0,28 per cento nel 2014 e + 0,03 nel 2015.
  Ritiene opportuno, infine, far presente che l'articolo 15 reca la copertura finanziaria degli oneri recati dal provvedimento pari a 2.934,4 milioni di euro per il 2013, a 553,3 milioni di euro per l'anno 2014, a 617,1 milioni di euro per l'anno 2015 e a 486,1 milioni di euro a decorrere dal 2016.
  A tali oneri si provvede anche – per 300 milioni di euro per il 2013 – mediante tagli lineari sugli stati di previsione dei Ministeri; in particolare, per quanto riguarda il Ministero della salute, si dispone una riduzione di 6,96 milioni di euro dei consumi intermedi e di 40.000 euro di investimenti lordi fissi.

  Paolo BENI (PD), dopo aver ringraziato il relatore per il lavoro svolto, evidenzia l'opportunità di rivolgere alle Commissioni bilancio e finanze una raccomandazione riguardante un ulteriore tema che, pur non essendo strettamente attinente alle competenze della Commissione affari sociali, merita comunque a suo giudizio di essere trattato nell'ambito del provvedimento in oggetto.
  Esso attiene all'esigenza di risolvere in via interpretativa la problematica questione relativa all'esenzione dal pagamento dell'IMU con riferimento alle organizzazioni non profit.
  In proposito, ricorda che ai sensi di quanto disposto dal decreto-legge n. 1 del 2012, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 27 del 2012, e delle modifiche successivamente intervenute, è stata circoscritta l'esenzione dal pagamento dell'IMU agli immobili nei quali le attività assistenziali, previdenziali, sanitarie, didattiche, ricettive, culturali, ricreative e sportive sono svolte «con modalità non commerciali», delegando a norme di rango secondario la disciplina dei presupposti della nozione di commercialità.
  Fa presente, poi, che il decreto ministeriale n. 200 del 19 novembre 2012 ha previsto una nozione di commercialità completamente avulsa rispetto al quadro normativo vigente, oltre ad essere particolarmente complessa e, quindi, di difficile applicazione, tanto da generare confusione presso le organizzazioni non profit interessate.
  Evidenzia, quindi, il rischio di contestazioni e contenziosi connessi alla complessità del meccanismo delineato e alla sua estraneità rispetto a quello più generale che interessa le attività commerciali dei soggetti non profit.
  Dopo aver ricordato che su questa materia egli stesso aveva presentato, in sede di esame in Assemblea del decreto-legge n. 54 del 2013 (A.C. 1012) un ordine del giorno, peraltro accolto dal Governo, alla luce delle considerazioni svolte ribadisce l'esigenza di segnalare alle Commissioni di merito la questione relativa all'esenzione dal pagamento dell'IMU per gli immobili degli enti non profit, non affrontata dal decreto-legge in oggetto.

  Ezio Primo CASATI (PD) esprime apprezzamento sia per la relazione puntuale svolta dal deputato Calabrò sia, in generale, per i contenuti del provvedimento in esame, in quanto consente, per quel che attiene direttamente alle competenze della Pag. 145Commissione affari sociali, il pagamento dei debiti sanitari in tempi celeri.
  Esprime, invece, una considerazione critica con riferimento all'articolo 15 del decreto-legge in titolo, recante la copertura finanziaria degli oneri recati dal provvedimento stesso, nella parte in cui prevede tagli lineari anche sullo stato di previsione del Ministero della salute.
  A questo proposito, rileva l'opportunità di rappresentare alla Commissioni di merito l'esigenza di riconsiderare i tagli lineari che, incidendo sulle politiche inerenti alla tutela della salute e sulle politiche sociali, potrebbero pertanto incidere in modo negativo sul finanziamento dei LEA e delle attività aventi rilievo sociale.

  Paola BINETTI (SCpI), condividendo, complessivamente, i contenuti della relazione introduttiva, ritiene che vi siano alcuni punti ulteriori concernenti il provvedimento in esame che andrebbero considerati, pur riguardando materie che non rientrano tra le competenze della Commissione affari sociali in senso stretto.
  Uno dei punti richiamati concerne la riduzione del limite massimo di fruizione per la detraibilità dei premi di assicurazioni sulla vita e contro gli infortuni, di cui all'articolo 12 del provvedimento, che a suo avviso dovrebbe essere rivalutata, considerato l'impatto che tale tipologia di detrazione ha sulle famiglie.
  Sempre in considerazione delle ripercussioni che è in grado di produrre sulle famiglie il regime di tassazione, ritiene che meriterebbe di essere ulteriormente approfondito il tema trattato dall'articolo 5, recante norme in materia di tributo comunale sui rifiuti e sui servizi (Tares).
  Entrando, poi, nel merito della relazione svolta dal deputato Calabrò, rileva come il termine previsto dal comma 6 dell'articolo 13, ai sensi del quale le regioni possono presentare domanda di accesso anticipato a quota parte delle risorse da assegnarsi entro e non oltre il 15 settembre 2013, risulti eccessivamente ristretto.
  Per quanto riguarda, in generale, la disposizione di cui all'articolo 13, rileva che, se è da considerarsi positivamente il fatto di prevedere modalità per il pagamento dei debiti degli enti locali e dei debiti sanitari in particolare, sarebbe altresì necessario predisporre una normativa organica volta a garantire che il pagamento dei predetti debiti avvenga in via ordinaria entro tempi certi e secondo modalità definite.

  Pierpaolo VARGIU, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 10.40.

SEDE CONSULTIVA

  Martedì 24 settembre 2013. — Presidenza del presidente Pierpaolo VARGIU.

  La seduta comincia alle 14.10.

Rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2012.
C. 1572 Governo, approvato dal Senato.
Disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato e dei bilanci delle Amministrazioni autonome per l'anno finanziario 2013.
C. 1573 Governo, approvato dal Senato.
Tabella n. 2: Stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze (limitatamente alle parti di competenza).
Tabella n. 4: Stato di previsione del Ministero del lavoro e delle politiche sociali (limitatamente alle parti di competenza).
Tabella n. 14: Stato di previsione del Ministero della salute.
(Parere alla V Commissione).
(Esame congiunto, ai sensi dell'articolo 119, comma 8, del regolamento, e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame congiunto dei provvedimenti in oggetto.

Pag. 146

  Pierpaolo VARGIU, presidente, avverte che la Commissione è oggi convocata per l'esame in sede consultiva dei disegni di legge di approvazione del rendiconto e di assestamento, che saranno esaminati congiuntamente per le parti di rispettiva competenza (articolo 119, comma 8, del Regolamento), e che si concluderà con l'approvazione di una relazione alla Commissione Bilancio (articolo 120, comma 3, del Regolamento).
  Il disegno di legge di approvazione del rendiconto ha carattere formale e risulta sostanzialmente inemendabile, mentre possono essere presentati emendamenti al disegno di legge di assestamento anche presso le Commissioni di settore.
  La presentazione degli emendamenti è disciplinata dalle seguenti regole, corrispondenti a quelle riferite al disegno di legge di bilancio (articolo 121 del Regolamento): nella Commissione di merito devono essere presentati gli emendamenti che recano variazioni compensative all'interno dei singoli stati di previsione ovvero delle parti degli stati di previsione di propria competenza. In via di prassi, peraltro, tali emendamenti possono essere anche presentati direttamente presso la Commissione bilancio; possono essere presentati emendamenti che determinano variazioni nell'ambito dello stato di previsione di propria competenza o delle parti di propria competenza la cui compensazione non è effettuata all'interno degli stati di previsione o delle parti di competenza.
  Gli emendamenti approvati dalle Commissioni di settore sono allegati alle relazioni che queste trasmettono alla Commissione bilancio e si intendono presentati a nome della Commissione interessata.
  Gli emendamenti respinti nelle Commissioni di settore devono essere, in ogni caso, presentati anche presso la Commissione bilancio, al fine di permetterne la ripresentazione in Assemblea.
  Per quanto concerne l'emendabilità del disegno di legge di assestamento, segnala che, come per il disegno di legge di bilancio, unità di voto ai fini dell'esame parlamentare sono solo i programmi e le tipologie di entrata, con riferimento alle previsioni di competenza e di cassa.
  Devono, pertanto, considerarsi ammissibili gli emendamenti in aumento, a condizione che siano riferiti ad un programma che abbia una quota del proprio stanziamento imputabile a capitoli rimodulabili; gli emendamenti in riduzione, a condizione che siano riferiti ai medesimi programmi di cui al punto 1 e che la diminuzione dello stanziamento proposta non superi la somma della quota relativa agli stanziamenti rimodulabili; l'emendabilità delle previsioni di spesa è soggetta alla regola generale secondo cui, ai fini del rispetto dei saldi-obiettivo indicati nella risoluzione di approvazione del DEF, gli emendamenti di maggiore spesa devono essere compensati da corrispondenti diminuzioni di spesa.
  Tanto per le modifiche di stanziamenti di competenza, quanto per quelle delle autorizzazioni di cassa, è esclusa la possibilità di compensare l'incremento degli stanziamenti di parte corrente mediante la riduzione di stanziamenti di conto capitale.
  Ricorda altresì che la Commissione bilancio ha fissato il termine per la presentazione degli emendamenti per mercoledì 25 settembre alle ore 15 e, pertanto, entro tale termine le Commissioni di settore dovrebbero concludere l'esame in sede consultiva.
  A tal fine, prima di dare la parola al deputato Monchiero per lo svolgimento della relazione introduttiva, propone di fissare il termine per la presentazione degli emendamenti al disegno di legge di assestamento 2013 presso la nostra Commissione a domani alle ore 9.

  La Commissione concorda.

  Giovanni MONCHIERO (SCpI), relatore, partendo dall'analisi del disegno di legge di rendiconto, con specifico riferimento alle competenze della Commissione affari sociali rileva innanzitutto che nel 2012 gli stanziamenti definitivi relativi al Ministero della salute sono stati pari a 1.531 (1.499 Pag. 147milioni nel 2011), con i residui finali al 31 dicembre 2012 pari a 795 (772 milioni nel 2011). Conseguentemente, la variazione tra gli stanziamenti iniziali e definitivi 2012 è pari a 299,6 milioni.
  In particolare, dai dati esaminati risulta che la missione 20 Tutela della salute, e la missione 17 Ricerca e innovazione, hanno assorbito 1.444 milioni del totale (pari a 1.531 milioni) delle risorse del Ministero. La missione 20, suddivisa in cinque programmi (Prevenzione e comunicazione in materia sanitaria umana e coordinamento in ambito internazionale (20.1), Sanità pubblica veterinaria, igiene e sicurezza degli alimenti (20.2), Programmazione sanitaria in materia di livelli essenziali di assistenza e assistenza in materia sanitaria umana (20.3), Regolamentazione e vigilanza in materia di prodotti farmaceutici ed altri prodotti sanitari ad uso umano e di sicurezza delle cure (20.4), Vigilanza, prevenzione e repressione nel settore sanitario (20.5)), conta 727,5 milioni di stanziamenti iniziali di competenza e 974 milioni di stanziamenti definitivi, 69,3 milioni in più dei 904,7 milioni del 2011.
  Per quanto riguarda la predetta missione 17, nel 2012 presenta stanziamenti iniziali di competenza pari a 439 milioni e stanziamenti definitivi pari a 470,2 milioni di euro (-50,9 milioni dei 521,1 milioni del 2011).
  Fa presente che anche nello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze sono stanziate risorse destinate al finanziamento della Sanità.
  Nella missione 3 Relazioni finanziarie con le autonomie territoriali (Programma 3.1 Erogazioni a Enti territoriali per interventi di settore, Programma 3.4 Federalismo, Programma 3.6 Concorso dello Stato al finanziamento della spesa sanitaria) sono presenti in particolare le somme della compartecipazione all'IVA delle regioni, del Fondo sanitario nazionale per la sola regione Sicilia, del finanziamento in relazione alle minori entrate IRAP e delle anticipazioni da corrispondere alle regioni in attuazione dei piani di rientro. Nella missione 14 Infrastrutture pubbliche e logistica (Programma 14.8 Opere pubbliche e infrastrutture), sono presenti le dotazioni per il finanziamento dell'edilizia sanitaria.
  In particolare, riguardo alla compartecipazione all'IVA delle regioni del programma 3.4, gli stanziamenti definitivi di competenza per il 2012 sono pari a 62.636 (54.539 milioni nel 2011). Per il programma 3.6 Concorso dello Stato al finanziamento della spesa sanitaria, gli stanziamenti definitivi in competenza sono risultati nel 2012 pari a 9.526 (11.968 milioni del 2011). Per il programma 14.8 Opere pubbliche e infrastrutture lo stanziamento definitivo in competenza nel 2012 è pari a 1.183 milioni (721,8 milioni nel 2011), in gran parte destinato all'edilizia sanitaria (cap. 7464).
  Relativamente allo stesso Ministero dell'economia e delle finanze, rileva altresì che per le due missioni 24, Diritti sociali, solidarietà sociale e famiglia e 30, Giovani e sport, sono presenti, rispettivamente, i programmi 24.4 (lotta alle dipendenze), 24.7 (sostegno alla famiglia), 24.8 (promozione e garanzia dei diritti e delle pari opportunità), e 30.2 (incentivazione e sostegno alla gioventù), con le risorse assegnate ai relativi dipartimenti della Presidenza del Consiglio.
  Nel 2012, gli stanziamenti iniziali e definitivi di competenza dei suddetti programmi (i principali capitoli sono: 2113 politiche antidroga, 2108 politiche delle pari opportunità, 2102 politiche di sostegno alla famiglia) della missione 24, ammontano rispettivamente a 59,2 milioni e 48,4 milioni, mentre gli stanziamenti definitivi di competenza del programma 30.2 (principale capitolo: 2106, politiche di incentivazione e sostegno alla gioventù) della missione 30, ammontano a 7,3 milioni.
  Infine, per quanto concerne i capitoli di spesa di interesse della Commissione affari sociali afferenti al Ministero del lavoro e delle politiche sociali, rileva che la missione 24 Diritti sociali, politiche sociali e famiglia, costituita dai programmi 24.2, Terzo settore: associazionismo, volontariato, Onlus e formazioni sociali, e 24.12, Trasferimenti assistenziali a enti previdenziali, Pag. 148finanziamento nazionale spesa sociale, promozione e programmazione politiche sociali, monitoraggio e valutazione interventi, presenta uno stanziamento iniziale di competenza per il 2012 pari a 25.557 milioni e uno definitivo di 25.545 milioni.
  La missione 27 Immigrazione, accoglienza e garanzia dei diritti presenta uno stanziamento iniziale di competenza per il 2012 pari a 2,1 milioni e uno definitivo di 17 milioni.
  Passando, quindi, al disegno di legge di assestamento per il 2013 – che, ricorda, è lo strumento previsto per consentire un aggiornamento, a metà esercizio, degli stanziamenti del bilancio dello Stato, anche sulla scorta della consistenza dei residui attivi e passivi accertata in sede di rendiconto dell'esercizio scaduto al 31 dicembre precedente – fa presente innanzitutto che la sua struttura riflette quella del bilancio dello Stato 2013, organizzato in missioni e programmi, che costituiscono le unità di voto. Il disegno di legge in esame contiene, per lo stato di previsione dell'entrata e per gli stati di previsione della spesa, le variazioni in termini di competenza e di cassa, con riferimento ai programmi, quali unità di voto.
  Per quanto d'interesse della Commissione XII, rileva, come dato generale, una flessione dei residui passivi (spese già impegnate e non ancora ordinate ovvero ordinate ma non ancora pagate; rappresentano debiti dell'azienda statale nei confronti di terze economie) di conto capitale di circa 1.000 milioni nel settore edilizia sanitaria e ospedaliera rispetto agli esercizi precedenti. In particolare, nell'ambito del Ministero dell'economia e delle finanze i residui più consistenti assestati 2013 riguardano l'edilizia sanitaria e ospedaliera, pari a circa 1.900 milioni (Cap. 7464).
  Tra i residui passivi di nuova formazione 2012 (residui che vengono accertati nel Rendiconto dell'anno in cui è stato effettuato l'accertamento o l'impegno) risultano, in conto corrente, tra l'altro, le somme da destinare al Fondo sanitario nazionale per 3.878 milioni (Cap. 2700) e, in conto capitale, le somme riferite all'edilizia sanitaria e ospedaliera, pari a 1.161 milioni circa.
  Procede, quindi, ad illustrare le principali variazioni relative alle materie che rientrano nelle competenze della XII Commissione, ovvero le variazioni e le previsioni assestate delle missioni e programmi in materia di: politiche sanitarie, politiche sociali, politiche della famiglia, politiche giovanili, le risorse per il finanziamento delle quali sono allocate negli stati di previsione del Ministero della salute e del MEF (politiche sanitarie), del Ministero delle politiche sociali e del MEF (politiche sociali), del MEF (politiche per la famiglia, politiche giovanili e lotta alle dipendenze).
  Per quanto attiene alle politiche sanitarie, osserva che le risorse per l'attuazione di tali politiche sono allocate principalmente nello stato di previsione del Ministero della salute. Per l'anno finanziario 2013, tale stato di previsione reca spese iniziali per complessivi 1.273 milioni di euro in conto competenza e 1.280 milioni di euro in conto cassa, mentre la consistenza dei residui presunti al 1o gennaio 2013 risulta di 597.018 euro per la parte corrente e di 57.061 euro per il conto capitale. Le previsioni assestate dal provvedimento in esame risultano pari, in conto competenza, a 1.318 milioni di euro e in conto capitale a 1.385 milioni di euro. La previsione iniziale dei residui complessivi risulta invece assestata a 0,849 milioni di euro.
  Gran parte delle risorse, in termini di stanziamenti assestati di competenza, sono concentrate nella missione Tutela della salute (20) (828,7 milioni di euro) e nella missione Ricerca e Innovazione (17) (419 milioni di euro).
  Relativamente alla Missione 20 e alle variazioni proposte dal provvedimento in esame si rileva, a livello dei residui, un aumento pari a 112 milioni nell'ambito del programma Regolamentazione e vigilanza in materia di prodotti farmaceutici ed altri prodotti sanitari ad uso umano e di sicurezza delle cure (20.4), di cui 68,4 milioni relativi al capitolo 2401, Somme dovute per la liquidazione delle transazioni da Pag. 149stipulare con soggetti emotrasfusi, danneggiati da sangue, ecc. e 40 milioni del capitolo 2409, Somme dovute a titolo di indennizzo e risarcimento ai soggetti danneggiati da complicanze di tipo irreversibile, ecc..
  Come già ricordato, le risorse relative al concorso dello Stato alla spesa sanitaria sono allocate nello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze, in particolare nella missione Relazioni finanziarie con le autonomie territoriali (3). All'interno della missione rilevano i programmi Federalismo (3.4) e il programma Concorso dello Stato al finanziamento della spesa sanitaria (3.6). All'interno di quest'ultimo si rileva che la variazione proposta registra a livello di residui una diminuzione di 479 milioni di euro, derivante in gran parte da una variazione negativa del capitolo 2700 Fondo sanitario nazionale (-494 Meuro), compensata da variazioni positive degli altri capitoli del programma.
  Nello stato di previsione del MEF rileva, infine, la Missione Infrastrutture pubbliche e logistiche (14) e in particolare il programma Opere pubbliche ed infrastrutture (14.8), il cui cap. 7464 «Somme da erogare per interventi in materia di edilizia sanitaria pubblica» contiene l'intera dotazione della suddetta missione e presenta una variazione in diminuzione proposta dal provvedimento in esame a livello dei residui pari a circa –950 milioni di euro.
  In merito alle risorse per l'attuazione delle politiche sociali, fa presente che esse sono allocate quasi interamente nello stato di previsione del Ministero del lavoro e delle politiche sociali. Per l'anno finanziario 2013, le principali missioni, in termini di stanziamenti assestati di competenza, che interessano la XII Commissione, sono la missione Diritti sociali, politiche sociali e famiglia (24) (26.758 milioni di euro) al cui interno si segnala, per la rilevanza dell'investimento, il programma Trasferimenti assistenziali a enti previdenziali, finanziamento nazionale spesa sociale, promozione e programmazione politiche sociali, monitoraggio e valutazione interventi (24.12) che, con i suoi 26.755 milioni di euro, assorbe quasi completamente le risorse della missione, e la missione Immigrazione, accoglienza e garanzia dei diritti (27), con una dotazione assestata in conto competenza pari a 4,3 milioni di euro.
  All'interno del programma 24.12, si segnala in conto competenza i seguenti capitoli: 3527 Fondo nazionale per l'infanzia e l'adolescenza finalizzato alla realizzazione di interventi nei comuni riservatari di cui alla legge n. 285 del 1997 con una dotazione iniziale pari a 39,5 milioni di euro che si assestata a 40,6 milioni di euro; 3528 Somma da corrispondere all'Inps per il pagamento di pensioni, assegni vari e relativi oneri accessori agli invalidi civili, ai sordomuti ed ai ciechi civili con una dotazione iniziale e assestata pari a 17.600 milioni di euro; 3534 assegni di maternità (232,2 milioni di euro previsione iniziale e assestata); 3535 assegno ai nuclei familiari (307,6 milioni di euro previsione iniziale e assestata); 3532 contribuzione figurativa genitori e familiari di persone handicappate (536,3 milioni di euro previsione iniziale e assestata); 3537 lavoratori affetti da talassemia (4,8 milioni di euro previsione iniziale e assestata); 3671 Fondo da ripartire per le politiche sociali (344,1 milioni di euro previsione iniziale e assestata); 3538 Fondo per le non autosufficienze (275 milioni di euro previsione iniziale e assestata).
  Per le politiche per la famiglia, nello stato di previsione del MEF sono allocate invece le risorse della Missione Diritti sociali, politiche sociali e famiglia (24). Nel programma Protezione sociale per particolari categorie (24.5) rileva il capitolo 1639 Fondo speciale destinato al soddisfacimento delle esigenze prioritariamente di natura alimentare (Social card) con una dotazione di competenza iniziale e assestata pari a 9,4 milioni di euro. Nel programma Sostegno alla famiglia (24.7) rileva il capitolo 2102 Somme da corrispondere alla Presidenza del Consiglio dei ministri con una dotazione di competenza iniziale e assestata pari a 19,7 milioni di euro.Pag. 150
  Rileva, poi, che nello stato di previsione del MEF sono allocate anche le risorse per l'attuazione delle politiche antidroga. Le risorse, individuabili nel programma Lotta alle dipendenze (24.4), sono allocate nel capitolo 2113 Somme da corrispondere alla Presidenza del Consiglio dei Ministri per l'attuazione delle politiche antidroga con una dotazione di competenza iniziale pari a 6,4 milioni di euro che si assesta a 7,9 milioni di euro.
  Per le politiche giovanili, nello stato di previsione del MEF sono allocate le risorse della Missione 30 Giovani e sport, contenente il programma Incentivazione e sostegno alla gioventù (30.2), con una dotazione di competenza iniziale e assestata pari a 7,4 milioni di euro, quasi del tutto allocate nel capitolo 2106 Somme da corrispondere alla Presidenza del Consiglio dei Ministri con una dotazione di competenza iniziale e assestata pari a 6,2 milioni di euro.

  Andrea CECCONI (M5S) fa presente che il suo gruppo, in linea generale, non intende avvalersi della facoltà di presentare emendamenti al disegno di legge di assestamento, trattandosi di un provvedimento che si connette funzionalmente con il rendiconto del bilancio relativo all'esercizio precedente, quello dell'anno 2012, in cui il MoVimento 5 Stelle peraltro non era ancora rappresentato in Parlamento.
  Con specifico riferimento, poi, al punto relativo allo stanziamento di fondi per l'edilizia sanitaria, richiamato dal deputato Monchiero nella sua relazione, rileva che tali fondi sono diminuiti perché, evidentemente, nel periodo attuale vi è la tendenza a chiudere gli ospedali anziché a creare nuove strutture.
  Osservando che tali risorse saranno destinate ad altre funzioni, auspica che esse siano comunque utilizzate nell'ambito del circuito sanitario.

  Donata LENZI (PD) rileva, in generale, come la valutazione dei disegni di legge in titolo sia particolarmente complessa non solo per il loro contenuto ma anche in relazione ai tempi in cui essi vengono presentati alle Camere dal Governo.
  Osservando, inoltre, che le risorse concernenti missioni e programmi afferenti alle competenze della Commissione affari sociali sono dislocate negli stati di previsione di più ministeri, come è emerso anche dallo svolgimento della relazione illustrativa, segnala il rischio di una dispersione delle competenze, a fronte del quale sarebbe auspicabile realizzare un accorpamento, che consentirebbe un recupero in termini di efficienza.

  Paola BINETTI (SCpI), senza entrare nel merito dei disegni di legge in titolo e delle tabelle i cui contenuti sono stati illustrati in modo puntuale dal deputato Monchiero, si domanda se l'avvenuta realizzazione del cosiddetto «grande INPS» abbia effettivamente consentito di offrire servizi più efficienti ai destinatari.

  Giovanni MONCHIERO (SCpI), relatore, non concorda con la valutazione espressa relativamente agli stanziamenti per l'edilizia sanitaria in quanto ritiene che il fatto che si registri una flessione dei residui passivi rispetto agli esercizi precedenti significa che le risorse erogate sono state spese.

  Elena CARNEVALI (PD), a sostegno dell'argomentazione addotta dal relatore, fa notare che lo stato in cui si trovano molte strutture ospedaliere, tenuto conto anche del fatto che il 16 per cento di esse risale al 1934 e che l'8 per cento al 1983, implica che siano state investite risorse per interventi di ristrutturazione e di ammodernamento.

  Pierpaolo VARGIU, presidente, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 14.45.

SEDE REFERENTE

  Martedì 24 settembre 2013. — Presidenza del presidente Pierpaolo VARGIU.

  La seduta comincia alle 14.45.

Pag. 151

Interventi per il sostegno e l'assistenza delle donne vittime di violenza.
C. 951 Murer e C. 523 Antezza.

(Rinvio del seguito dell'esame).

  La Commissione prosegue l'esame delle proposte di legge in titolo, rinviato, da ultimo, nella seduta del 17 settembre 2013.

  Donata LENZI (PD), relatore, propone di rinviare il seguito dell'esame del provvedimento in attesa che le Commissioni affari costituzionali e giustizia esaminino gli emendamenti presentati al decreto-legge n. 93 del 2013, recante, tra l'altro, disposizioni urgenti per il contrasto della violenza di genere.
  Poiché molti degli emendamenti presentati sono strettamente attinenti al contenuto delle proposte di legge in titolo, ritiene che sia opportuno verificare se e quanti di essi saranno effettivamente recepiti nel testo del suddetto decreto-legge.

  Pierpaolo VARGIU, presidente, reputando ragionevole la richiesta avanzata dal deputato Lenzi, in assenza di obiezioni rinvia il seguito dell'esame del provvedimento ad altra seduta.

  La seduta termina alle 14.50.

AVVERTENZA

  Il seguente punto all'ordine del giorno non è stato trattato:

SEDE REFERENTE

Modifica all'articolo 31 del DL n. 207/2008, convertito, con modificazioni, dalla legge 27 febbraio 2009, n. 14, concernente l'indennizzo in favore delle persone affette da sindrome da talidomide.
C. 263 Fucci, C. 843 Piazzoni e C. 858 Miotto.