CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 7 agosto 2013
71.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Cultura, scienza e istruzione (VII)
COMUNICATO
Pag. 42

SEDE REFERENTE

  Mercoledì 7 agosto 2013. — Presidenza del vicepresidente Manuela GHIZZONI, indi del vicepresidente Ilaria CAPUA, indi del vicepresidente Manuela GHIZZONI. – Intervengono il sottosegretario di Stato per i beni e le attività culturali e il turismo, Ilaria Carla Anna Borletti Dell'Acqua, ed il sottosegretario di Stato per l'istruzione, l'università e la ricerca, Marco Rossi Doria.

  La seduta comincia alle 14.40.

Istituzione dell'Unione nazionale dei gruppi sportivi scolastici.
C. 576 Ghizzoni e C. 611 Centemero.

(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 6 agosto 2013.

  Mara CAROCCI (PD) sottolinea come l'esame delle due proposte di legge all'ordine del giorno possa costituire l'occasione per affrontare – in maniera organica – l'argomento della pratica sportiva che si svolge negli istituti scolastici. Ricorda, infatti, come sussista una generale difficoltà nella gestione quotidiana di tale attività, dovuta sia alle modalità di utilizzazione del personale sia alla limitatezza delle risorse a disposizione. Rileva quindi come vi siano particolari problemi nell'attivare la pratica sportiva nel periodo pomeridiano, in orario extracurriculare, in quanto la stessa può essere svolta solamente dagli insegnanti di educazione fisica per poche ore settimanali. Aggiunge quindi che alcuni insegnanti, come quelli di sostegno, sarebbero disposti a svolgere tale attività, ma non possono attualmente farlo in base alla disciplina vigente. Ricorda, poi, come la scuola primaria non abbia docenti dedicati appositamente a tale attività, i quali sono sostituiti a tal fine dagli Pag. 43insegnanti di altre materie. Avverte inoltre che sussistono diverse disparità – nella pratica dell'attività sportiva – tra regione e regione, a seconda dei finanziamenti che pervengono alle singole scuole, legati sempre alla partecipazione degli istituti ai giochi sportivi studenteschi. Precisa infine che molti istituti non hanno proprie palestre, dovendo esercitare altrove l'attività motoria, spesso in plessi scolastici di altre scuole che risultano in tal modo sovraffollati. Auspica quindi una maggiore collaborazione tra le istituzioni scolastiche e gli enti locali proprietari delle strutture – e quindi delle palestre – soprattutto per quanto riguarda l'utilizzo delle stesse al di fuori del normale orario scolastico.

  Simone VALENTE (M5S) prima di entrare nel merito delle due proposte di legge intende delineare un quadro della situazione dello sport e dell'attività motoria nella scuola italiana. Rileva, a tal proposito, che mentre il sistema sportivo scolastico sta collassando per mancanza di risorse finanziarie, si discute di nuove strutture nazionali come l'Unione nazionale dei Gruppi sportivi studenteschi. Nei due anni, 2012-2013, ben 43 milioni di euro sono stati sottratti alle sport scolastico; con l'accordo sindacale – CGIL esclusa – sugli scatti di anzianità, per l'anno scolastico 2012/2013 sono stati ridotti da 60 a 37 milioni i fondi per le attività sportive extrascolastiche, previste dall'articolo 87 del Contratto collettivo nazionale di lavoro per le scuole secondarie di primo e secondo grado. Aggiunge, inoltre, che gli impegni assunti dal MIUR di sostenere con appositi finanziamenti, per oltre 8 milioni di euro, i progetti alfabetizzazione, sport e legalità e Giochi sportivi studenteschi, non sono stati onorati a pieno, creando un «buco» finanziario notevole al Ministero. Per l'anno scolastico 2013/14, poi, secondo ipotesi sindacali, ci sarà un ulteriore taglio di circa 20 milioni di euro di trasferimenti alle scuole che porterà, nell'anno scolastico 2014/2015, all'azzeramento delle risorse finanziarie a disposizione delle scuole italiane per lo svolgimento delle attività sportive.
  Sottolinea quindi che i progetti di legge Ghizzoni e Centemero, molto simili come obiettivi, ma con strade leggermente differenti, non risolvono il problema dei continui tagli all'attività sportiva scolastica, tagli che il gruppo cui appartiene ha cercato di ridurre con la presentazione della mozione sulla scuola. Ricorda che si chiedeva in quell'occasione il ripristino degli 8 miliardi di euro già tagliati dall'allora ministro Gelmini, per salvare, così facendo, la situazione deplorevole dell'istruzione, trovando senz'altro fondi non solo per l'attività curriculare, ma anche per quelle extra-curriculari. Aggiunge che è a tutti noto quanto i tagli alla scuola abbiano creato un sistema di contorno dove il disservizio e il precariato ormai sono la normalità. Non a caso, come appena citato, la priorità del Movimento 5 Stelle a inizio legislatura è stata proprio quella di ristabilire i fondi tolti alla scuola nella legislatura precedente, anche se tutti sanno come sia andata a finire. In questo quadro di rubinetti chiusi, si domanda come si debba inquadrare la nascita dell'Unione nazionale Gruppi sportivi studenteschi, iniziativa senz'altro lodevole ed interessante, che però non sembra indicare le risorse necessarie al suo finanziamento, né le strutture idonee alla sua realizzazione. Sottolinea infatti che se non si riesce nemmeno ad organizzare l'attività motoria in orario curriculare, non si comprende come si possa preveder di organizzare quella fuori orario, senza soldi, per giunta. Tra l'altro, si rischia di ledere l'autonomia organizzativa delle istituzioni scolastiche. Aggiunge che se si parla di palestre, le scuole italiane, secondo un rapporto di Cittadinanzattiva del settembre 2012, ne sono sprovviste per circa il 46 per cento, hanno cortili adibiti a parcheggi e, laddove ci sono, risultano in condizioni disastrate; il 62 per cento presentano invece barriere architettoniche che impediscono l'accesso alle alunne e agli alunni disabili e di questi oltre il 70 per cento viene discriminato, non partecipando alle attività sportive scolastiche. Ribadisce Pag. 44quindi l'esigenza, prima della nascita di nuove organizzazioni, di dare piena attuazione al Piano nazionale per la promozione dello sport approvato il 29 ottobre del 2012 dal Tavolo nazionale per la Governance dello Sport (TANGOS), che auspica e invita il Governo, tramite il MIUR, a predisporre un piano nazionale per le attività motorie nella scuola primaria e per le attività sportive nella scuola secondaria con un investimento almeno quinquennale. Occorre quindi che anche in Italia si rendano obbligatorie nella scuola primaria e secondaria, almeno tre ore settimanali di attività motoria e sportiva in orario curriculare, come per altro previsto nella proposta di legge n.793, a firma Vezzali; un recente studio della Lund University in Svezia, durato due anni, ha infatti portato alla conclusione che «i benefici dell'attività fisica a scuola si hanno svolgendo almeno 200 minuti settimanali di ginnastica».
  Ritiene necessario, inoltre, realizzare un patto con regioni, enti locali, enti di promozione sportiva, federazioni, al fine di predisporre un Piano nazionale per le attività motorie e sportive scolastiche, sotto la diretta responsabilità e il coordinamento del MIUR, in accordo con il Ministro degli affari regionali e lo sport, il Ministero della salute e il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, formando Consigli provinciali per lo sport scolastico, partecipati dai docenti e dalle rappresentanze studentesche, presso gli Uffici di educazione motoria, fisica e sportiva del MIUR. Solo in conseguenza di questo, si potrà porre anche il tema dell'Unione nazionale dei Gruppi Sportivi Scolastici. Ritiene invece che senza il passaggio indicato sarebbe come organizzare un gran premio di Formula 1, senza ruote e carburante. Tiene a sottolineare che il tema dell'attività motoria e sportiva nella scuola è un tassello che vada a integrarsi nel sistema scuola nel suo complesso e non un progetto fine a se stesso.

  Simona Flavia MALPEZZI (PD) concorda con quanto già evidenziato nella discussione, apprezzando in particolare quanto indicato dal relatore circa l'esigenza di utilizzare il riferimento ai laureati in scienze motorie. Si tratta infatti di professionisti che hanno una preparazione scientifica e tecnica specifica nel settore, non limitata all'attività meramente atletica. Si tratta quindi di una proposta di legge che considera rivoluzionaria, perché mira ad infondere un senso di appartenenza nella scuola e fra gli studenti che attualmente non hanno, in quanto consente di sentirsi parte di un ambiente complessivo, non di piccole isole separate. Ritiene quindi che partire dallo sport rappresenti il primo passo che non deve essere però a costo zero, come sembra invece legittimare la proposta di legge Centemero. È necessario invece avere più coraggio in questo senso, anche per superare l'attuale deficit strutturale evidenziato dal collega Valente, come potrà essere accertato dall'indagine conoscitiva sull'edilizia scolastica in corso di svolgimento anche considerando il punto di vista finanziario. Sottolinea che si tratta di un'esigenza propria della scuola primaria dove, in alcuni casi, ci sono strutture adeguate, ma si può senz'altro fare di più sia in riferimento all'insegnamento della pratica sportiva che di altre discipline, come la musica, senza ricorrere al sistema delle cosiddette ore buche, ma intervenendo con una specifica disciplina. Per questo, anche se le proposte di legge in esame riguardano solo il settore della scuola secondaria, ritiene necessario prevedere una rivisitazione generale del settore, per dare dignità a tutti coloro che svolgono la propria attività anche in centri più piccoli, senza limitarsi alle grandi istituzioni scolastiche.

  Laura COCCIA (PD) dichiara che l'attività sportiva è stata determinante nella sua vita. Con riferimento poi all'attività sportiva svolta dai disabili – pur condividendo quanto affermato dal collega Valente in merito ai tagli che sono stati effettuati nel settore scolastico e all'esistenza di strutture non sufficienti per la pratica sportiva – rileva come la questione sia principalmente culturale, ossia di volontà Pag. 45dei soggetti coinvolti di sostenere l'attività sportiva dei soggetti diversamente abili. In tale ottica è quindi importante un'opera di sensibilizzazione verso le famiglie di questi studenti, le quali spesso hanno remore nel far praticare ai propri figli l'attività motoria e sportiva. Apprezza, in particolare, la formulazione del comma 2 dell'articolo 7 della proposta di legge C. 611, che prevede che le iniziative sperimentali di cui al precedente comma 1 siano volte a realizzare interventi di attività fisica e sportiva che coinvolgano anche gli studenti disabili, con l'obiettivo di migliorarne le possibilità operative durante l'attività sportiva organizzata. Sottolinea quindi – dopo aver dichiarato di apprezzare particolarmente la formulazione dell'articolo 4 della proposta di legge C. 576, concernente le finalità dell'Unione nazionale dei gruppi sportivi scolastici (UNGSS), indicate nel suo statuto –, come sia importante che gli istituendi gruppi sportivi scolastici abbiano come obiettivo anche quello di svolgere competizioni, sia all'interno che all'esterno dei singoli istituti.

  Giancarlo GIORDANO (SEL) evidenzia l'opportunità di tenere conto sia delle strutture che delle risorse necessarie, in un quadro definito per entrambe. Si tratta di un'ottima iniziativa legislativa, che considera però circoscritta e che non tiene conto del quadro complessivo di interventi che si renderebbero necessari per il settore. Si va avanti invece a «spizzichi e bocconi», senza confrontarsi con un quadro complessivo del settore scolastico, perché la maggioranza vive contraddizioni in un rapporto di conservazione dell'esistente. Preannuncia quindi, anche a nome dei deputati del suo gruppo, un atteggiamento positivo e propositivo sulle proposte di legge in esame, senza peraltro esimersi dal far emergere le contraddizioni esistenti.

  Gianluca BUONANNO (LNA) si dichiara d'accordo con quanto espresso dalla collega Malpezzi, sottoscrivendo interamente quanto da lei sostenuto.

  Il sottosegretario Marco ROSSI DORIA ringrazia tutti i componenti della Commissione per gli interventi svolti, preannunciando la disponibilità del Governo a fornire il proprio contributo anche in riferimento all'esame delle proposte di legge in discussione. Pur senza voler entrare nel merito, ricorda che da anni vige un regime di autonomia delle scuole che merita la dovuta considerazione, anche in ordine ad una certa valutazione realista, per non dire pessimista, della situazione. Ritiene quindi opportuno svolgere una riflessione e una ricognizione, tenendo conto che ci sono situazioni inaccettabili – assenza di palestre, condizioni strutturali scandalose e deprecabili – ma pure casi straordinari di efficienza e buona gestione. Ribadisce quindi la necessità di svolgere una ricognizione appropriata, tenendo conto che le proposte di legge in esame non devono andare nella direzione opposta a quella sempre richiesta della semplificazione e dell'autonomia scolastica, come invece potrebbe comportare l'istituzione di un'apposita agenzia, come previsto dall'articolo 3 della proposta di legge C. 576. È in ogni caso a disposizione della Commissione per fornire il contributo del Governo al buon esito dell'esame dei progetti di legge in discussione.

  Bruno MOLEA (SCpI), relatore, ritiene che gli interventi svolti siano condivisibili e vadano nella direzione auspicata di dare evidenza alla professionalità di chi lavora nel settore. Concorda con il sottosegretario Rossi Doria sull'esistenza di eccellenze e sul rischio di appesantire il sistema, ma ribadisce l'esigenza di tenere conto di quattro attori fondamentali per il rilancio del settore: istituzioni, operatori tutti del mondo dello sport, scuola e famiglia. Ritiene infatti che attraverso il coinvolgimento di queste realtà sia possibile svolgere e favorire un senso di appartenenza attraverso lo sport, sia per i ragazzi che per le famiglie. In questo senso, l'obiettivo è quello di non limitarsi all'aspetto motorio, ma anche a quello della socialità, dell'inclusione, della cittadinanza attiva, Pag. 46per potenziare la pratica dello sport e la sua diffusione nelle scuole.

  Ilaria CAPUA, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

Modifiche al codice dei beni culturali e del paesaggio, di cui al decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, in materia di professioni dei beni culturali.
Nuovo testo C. 362 Madia.

(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 6 agosto 2013.

  Ilaria CAPUA, presidente, avverte che non sono stati presentati emendamenti al nuovo testo in esame. Il nuovo testo verrà quindi trasmesso alle Commissioni parlamentari competenti per l'espressione del parere, anche ai fini del trasferimento in sede legislativa.
  Nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

Sull'ordine dei lavori.

  Ilaria CAPUA, presidente, propone di passare all'esame della proposta di legge n. 1363.

  La Commissione concorda.

Dichiarazione di monumento nazionale della Basilica Palladiana di Vicenza.
C. 1363 Galan.

(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 6 agosto 2013.

  Il sottosegretario Ilaria Carla Anna BORLETTI DELL'ACQUA preannuncia che il Ministero che rappresenta è favorevole alla proposta di legge in esame, volta a dichiarare la Basilica Palladiana di Vicenza monumento nazionale, anche in considerazione del ruolo di catalizzatore culturale che essa rappresenta con l'organizzazione di mostre e attività artistiche. Aggiunge peraltro che appare opportuno svolgere una riflessione complessiva sul tema delle dichiarazioni di monumento nazionale, allo scopo di tenere conto delle molteplici implicazioni che una diffusione di esse potrebbe comportare.

  Ilaria CAPUA, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

Modifiche alla disciplina in materia di contributi universitari.
C. 1159 Vacca.

(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 6 agosto 2013.

  Nicola FRATOIANNI (SEL) ricorda come nella precedente seduta la deputata Ghizzoni abbia evidenziato una serie di questioni importanti e sottolinea come la normativa, così come modificata dal decreto-legge n. 95 del 2012, cosiddetto di spending review, abbia comportato un aggravio dei contributi a carico degli studenti universitari sia fuori corso che in corso. Sollecita quindi la Commissione a procedere senza rallentamenti nell'esame della proposta di legge, il cui testo potrà essere discusso nel merito, anche al fine di rivedere il sistema complessivo del diritto allo studio.

  Fausto RACITI (PD) auspica che si utilizzino gli spunti di riflessione emersi nel corso del dibattito per far convergere le indicazioni emerse verso un testo condiviso della proposta di legge in esame, essendo l'argomento della tassazione universitaria una questione bipartisan. Ricorda come dalla metà degli anni Novanta Pag. 47in poi le università italiane abbiano progressivamente accresciuto i costi a carico degli studenti, rendendo in tal modo gli atenei italiani tra i più onerosi d'Italia. Sottolinea, in particolare, come risulti iniqua la suddivisione per fasce di reddito utilizzata al fine di determinare l'entità dei contributi a carico degli studenti, in quanto risultano penalizzate le fasce di reddito mediane, mentre non sono adeguatamente considerate le fasce di reddito superiori. Aggiunge quindi che si può partire dall'esame del presente provvedimento per allargare il discorso sul sistema universitario italiano e, in particolare, sulle politiche attive a sostegno del diritto allo studio, questioni non risolte e che vanno adeguatamente affrontate.

  Gianluca VACCA (M5S) apprezza il dibattito svolto sulla proposta di legge di cui è primo firmatario, pur evidenziando l'esigenza di non allargare il campo degli interventi, così come invece emerso nel corso della discussione. Sottolinea infatti che permane l'urgenza di dare risposta ad un comparto, quello studentesco, che da tempo attende un segnale di inversione di rotta rispetto alla riduzione dei contributi statali. Non è più rinviabile infatti la decisione di impedire che siano aumentate senza limiti le tasse degli studenti fuori corso e, seppure in misura minore, quelle degli studenti in corso. Sottolinea l'esigenza di procedere in tempi brevi, per evitare che le università inseriscano a bilancio nuove tasse per l'anno 2013. Concorda certo con le riflessioni circa la tutela del diritto allo studio e di altri connessi, ma ritiene che si tratti di questioni non affrontabili nel corso dell'esame del provvedimento in titolo, proprio perché le risposte che gli studenti attendono devono essere concrete e circostanziate. Auspica quindi una rapida e favorevole conclusione del provvedimento da lui presentato.

  Manuela GHIZZONI presidente, sottolinea che il concludere rapidamente l'esame della proposta di legge in esame non deriva dall'esigenza di permettere la predisposizione dei bilanci dei singoli atenei per l'anno 2013, in quanto i medesimi atti contabili sono già stati predisposti l'anno scorso dalle università. Ribadisce la necessità di estendere la discussione al tema generale della tassazione universitaria, in quanto il limite del 20 per cento della contribuzione a carico degli studenti dell'importo del Fondo per il finanziamento ordinario delle università che lo Stato assegna ai singoli atenei, quale tutela per gli studenti stessi, in realtà non ha tutelato nessuno. Detto questo, condivide la sollecitazione ad intervenire, prevedendo che al termine dell'esame preliminare si dovrà comunque decidere se procedere, ad esempio, svolgendo alcune audizioni di soggetti coinvolti dalla proposta, ovvero proseguire l'esame del provvedimento in sede di Comitato ristretto. Constata, infine, che sull'articolo 2 della proposta di legge in esame non è ancora emersa una linea condivisa in Commissione.

  Luigi GALLO (M5S), relatore, evidenzia alcune criticità nell'organizzazione dei lavori, ritenendo che seppure sia corretto assicurare a tutti il diritto di intervenire, ciò non vuol dire che bisogna ritardare i lavori della Commissione in attesa che tutti intervengano.

  Manuela GHIZZONI, presidente, ricorda come il gruppo del Movimento 5 Stelle abbia un apprezzabile numero di deputati in Commissione, mentre vi sono altri gruppi che, avendo una consistenza numerica più limitata e avendo spesso i propri componenti impegnati in altre attività istituzionali, hanno difficoltà ad assicurare la loro presenza costante in Commissione. Ritiene comunque che non si possa eccepire nulla sull'organizzazione dei lavori, in particolare con riferimento al presente provvedimento, al quale sono state già dedicate alcune sedute per l'esame preliminare.

  Francesco D'UVA (M5S), intervenendo per una precisazione, rileva che l'auspicio è quello di concludere il lungo esame preliminare svolto e che alla ripresa, a Pag. 48settembre, si possa approvare il provvedimento in tempi brevi.

  Manuela GHIZZONI, presidente, ribadisce come l'esame del provvedimento sia stato avviato solo di recente, il 18 luglio scorso e che l'esame preliminare non può certo dirsi sia stato finora eccessivamente lungo.

  Nicola FRATOIANNI (SEL) considera percorribile una terza via rispetto a quelle dell'approvazione del provvedimento così com’è e di un suo allargamento a temi ulteriori rispetto alla contribuzione studentesca. In considerazione del fatto che gli atenei hanno già approvato i bilanci per il 2013, si potrebbe ipotizzare di approvare solo l'articolo 1 della proposta di legge e stralciare il resto dell'articolato, per definire un nuovo testo che contenga gli interventi normativi richiesti. Auspica, in ogni caso, che sia svolto un percorso unitario.

  Roberto RAMPI (PD) senza entrare nel merito del provvedimento, ritiene opportuno evitare di usare due pesi e due misure a seconda dei provvedimenti, ossia chiedere un approfondimento per alcuni e un'accelerazione per altri, a seconda della convenienza politica. Fermo l'accordo trasversale sul provvedimento, ritiene necessario svolgere un esame completo che definisca un intervento normativo condiviso, una volta per tutte, senza accelerazioni.

  Gianluca VACCA (M5S) ribadisce l'auspicio di giungere in tempi brevi all'approvazione del provvedimento in discussione, che rappresenta una risposta specifica ad un intervento legislativo preciso, sbagliato, fatto dal Governo Monti. Non è invece questa la sede per rivedere la contribuzione studentesca.

  Manuela GHIZZONI, presidente, ritiene che, ove vi fosse l'accordo tra i diversi gruppi, basterebbe anche una sola seduta in sede di Comitato ristretto per giungere all'approvazione di un testo condiviso. Ritiene quindi che i deputati che non sono potuti intervenire nella seduta odierna, potranno farlo successivamente, secondo il calendario dei lavori che verrà definito dall'Ufficio di presidenza.
  Nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 15.50.

AVVERTENZA

  Il seguente punto all'ordine del giorno non è stato trattato:

SEDE REFERENTE

Disposizioni per la celebrazione del centenario della nascita di Alberto Burri.
Nuovo testo C. 544 Verini.