CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 1 agosto 2013
67.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Giustizia (II)
COMUNICATO
Pag. 41

SEDE REFERENTE

  Giovedì 1o agosto 2013. — Presidenza del presidente Donatella FERRANTI. – Interviene il sottosegretario di Stato alla giustizia Giuseppe Berretta.

  La seduta comincia alle 12.

DL 78/13: Disposizioni urgenti in materia di esecuzione della pena.
C. 1417 Governo, approvato dal Senato.

(Seguito dell'esame e conclusione).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 31 luglio 2013

  Donatella FERRANTI, presidente e relatore, ricorda che nella seduta di ieri ha invitato i gruppi a segnalare ciascuno un numero massimo di sedici emendamenti. Avverte quindi che i gruppi hanno completato le segnalazioni (vedi allegato 1).
  Avverte altresì che sono stati presentati il subemendamento 0.1.1.1 del relatore e l'emendamento del Governo 4.100, volto a recepire alcuni rilievi del Comitato per la legislazione (vedi allegato 1).

  Enrico COSTA (PdL) ricorda come la seduta di ieri sia stata a tratti burrascosa e, perciò, talvolta poco ordinata. A tale proposito riconosce di dover fare autocritica, ritenendo di non avere contribuito a rendere più semplice lo svolgimento dei lavori della Commissione, in particolare quando ha creato un equivoco sulla riformulazione Pag. 42dell'emendamento Marzano 1.1. Precisa come in quella occasione fosse sua intenzione sollevare una questione meramente tecnica e come, tuttavia, ne sia scaturito un dibattito che ha coinvolto anche il punto di mediazione precedentemente raggiunto in Commissione e che, inevitabilmente, ha prodotto ripercussioni anche sui pareri del relatore e del Governo sulle proposte emendative, in parte modificati. Auspica quindi che l'equivoco sia stato chiarito e che si possa «riavvolgere il nastro» al momento in cui si era raggiunto un punto di mediazione ampiamente condiviso, che si incentrava sul mantenimento, nell'articolo 280, secondo comma, c.p.p., del limite di cinque anni – come previsto nel testo approvato dal Senato – e nell'introduzione di meccanismi che consentissero comunque di continuare ad applicare la custodia cautelare in carcere a specifiche fattispecie di reato che si collocherebbero al di sotto della nuova soglia del citato articolo 280.

  Walter VERINI (PD) rileva con soddisfazione come la sospensione dei lavori della Commissione disposta ieri abbia portato i gruppi di maggioranza ad una riflessione positiva, nel senso di salvaguardare il cuore del provvedimento del Governo e di consentire ai recidivi che abbiano dato prova di voler seguire un percorso rieducativo di fruire dei benefici previsti dal provvedimento medesimo. Rileva, inoltre, come sia opportuno essere sensibili – anche se non condizionati – dal dibattito pubblico, che ha evidenziato la necessità di continuare a prevedere l'applicabilità della custodia cautelare in carcere per reati di grave allarme sociale, come lo stalking, e per altre fattispecie di reato, come il finanziamento illecito ai partiti, sul quale, in un momento di particolare difficoltà nei rapporti tra politica e cittadini, si è concentrata l'attenzione dell'opinione pubblica.

  Alfonso BONAFEDE (M5S) dichiara di compiacersi umanamente per la serenità ritrovata in meno di ventiquattro ore. Politicamente, tuttavia, si tratta di un passo indietro, cioè del solito accordo al ribasso che produce un peggioramento del testo.
  Dichiara di non avere nemmeno l'intenzione di forzare il dibattito per cercare di convincere la Commissione che la soluzione migliore sia il mantenimento del limite di quattro anni, previsto dal vigente articolo 280, secondo comma, c.p.p., poiché sa bene che tutti i deputati del PD condividono questa soluzione, ma si adeguano ad una maggioranza di Governo che pensa solo a sé e non agli interessi dei cittadini e che, in questo caso, subisce la linea imposta dal PdL. Ritiene evidente, quindi, che in Commissione esista una maggioranza effettiva che la pensa diversamente dalla maggioranza che sostiene il Governo, così come è accaduto in occasione dell'esame del provvedimento sul voto di scambio.

  Nicola MOLTENI (LNA) comprende i motivi per i quali i colleghi Costa e Verini cerchino di fare finta che ieri non sia successo nulla. Tuttavia, non è così.
  Ricorda, peraltro, come l'onorevole Costa abbia chiesto un termine per subemendare l'emendamento 1.1, ritenendo che la riformulazione proposta dalla relatrice desse origine ad un nuovo emendamento, in tal modo evidenziando l'esistenza di una profonda crepa nella maggioranza. Rileva come oggi proprio all'emendamento 1.1 sia stato presentato dal relatore il subemendamento 0.1.1.1. Chiede, quindi, un termine per subemendare, in quanto anche lui vorrebbe presentare dei subemendamenti.
  Ritiene che i tempi per l'esame in Commissione siano troppo ristretti, attribuendone la responsabilità al Governo, e sottolinea come non sia certo il suo gruppo, che è sempre stato coerente, bensì la maggioranza a speculare sulla pelle dei detenuti, facendo accordi al ribasso.
  Per quanto concerne la soglia dell'articolo 280, secondo comma, c.p.p. ricorda come la relatrice avesse dato parere favorevole ad un suo emendamento volto a sopprimere la lettera 0a) del comma 1 dell'articolo 1 e, quindi, a ripristinare la Pag. 43soglia vigente dei quattro anni. Ricorda quindi ai colleghi del PD, che ieri avevano appoggiato questa linea, di avere ancora l'occasione di votare a favore del suo emendamento.
  Stigmatizza il metodo utilizzato per giungere ad un compromesso tra i gruppi di maggioranza, che risulta inaccettabile, e preannuncia una contestazione durissima.
  Esprime forti perplessità sull'ammissibilità delle proposte emendative volte ad aumentare da quattro a cinque la pena edittale massima del delitto di stalking.
  Ritiene indispensabile, prima di proseguire l'esame, che il Governo fornisca un elenco completo dei delitti ai quali non sarebbe più applicabile la custodia cautelare in carcere, in caso di aumento della soglia a cinque anni. Ricorda come fra questi vi sia anche la falsa testimonianza.

  Edmondo CIRIELLI (FdI) osserva che per un paese civile è inammissibile che oltre un terzo dei detenuti lo sia in esecuzione della misura della custodia cautelare, in quanto si tratta di persone che sono private della loro libertà personale pur in assenza di una sentenza definitiva di condanna. In molti casi addirittura manca qualsiasi sentenza di condanna. È assurdo che ora in Commissione, da un lato, si discuta in merito a quali reati escludere dalla restrizione dell'ambito applicativo della custodia cautelare e dall'altro si cerchi di introdurre nell'ordinamento una serie di benefici a favore di coloro che sono stati già condannati con una sentenza definitiva.

  Daniele FARINA (SEL) si riserva ogni valutazione all'esito della definitiva espressione dei pareri sulle proposte emendative, per comprendere se vi sia l'effettiva volontà di approvare un testo efficace. Continua, peraltro, a ritenere che l'articolo 4 sia da tenere sotto osservazione ma che non possa pregiudicare la valutazione complessiva sul provvedimento.

  Walter VERINI (PD) osserva come teoricamente si potrebbe ripristinare il testo originario del Governo, ponendo nel nulla le modifiche apportate dal Senato. Tuttavia, non si può non considerare che il nostro sistema poggia sul bicameralismo perfetto e che il Senato ha approvato questo testo pressoché all'unanimità. Nel corso dell'esame della proposta di legge sulla custodia cautelare si potrà poi fare una valutazione più organica dell'istituto.

  Donatella FERRANTI, presidente e relatore, osserva come tutti i provvedimenti in materia di giustizia richiedano dei momenti di approfondimento e non raggiungano quasi mai una condivisione immediata. Rileva come, d'altra parte, la funzione del Parlamento sia proprio quella di consentire un confronto volto alla ricerca di soluzioni quanto più condivise possibile.
  Ritiene che non siano stati compiuti passi indietro e che non vi sia alcun comportamento contraddittorio, bensì una fisiologica evoluzione della dialettica parlamentare che, su un provvedimento anche politicamente complesso, dopo avere affrontato e superato alcune difficoltà, si sedimenta oggi in una soluzione convincente e condivisa non solo dai gruppi di maggioranza.
  Dopo avere ricordato all'onorevole Molteni che il relatore può presentare emendamenti e subemendamenti in ogni momento, fa presente come il suo subemendamento 0.1.1.1, volto a modificare l'emendamento Marzano 1.1, unitamente ad alcune modifiche dei pareri espressi ieri, rappresentino la sintesi del punto di mediazione raggiunto.
  Precisa, inoltre, come la scelta di presentare un subemendamento, anziché – come accaduto ieri – proporre una riformulazione, deriva dal fatto che si intende apportare al predetto emendamento una modifica più incisiva, che comprende anche il coordinamento dell'articolo 280, secondo comma, con l'articolo 274, primo comma, lettera c), c.p.p..
  Illustra quindi il contenuto normativo dell'emendamento Marzano 1.1, come risulterebbe una volta modificato dall'approvazione del subemendamento 0.1.1.1 del relatore, volto a mantenere la soglia di cinque anni introdotta dal Senato nell'articolo Pag. 44280, secondo comma, c.p.p., coordinare tale ultima disposizione con l'articolo 274, primo comma, lettera c), c.p.p. e prevedere l'esclusione oggettiva del delitto di finanziamento illecito dei partiti. Per quanto riguarda il delitto di stalking, valuta favorevolmente la soluzione proposta negli articoli aggiuntivi Costa 1.01 e Costa 1.02, che innalzano la pena edittale massima da quattro a cinque anni.

  Nicola MOLTENI (LNA) chiede un termine per la presentazione di subemendamenti all'emendamento 1.400 del Governo.

  Andrea COLLETTI (M5S) si associa alla richiesta del collega Molteni.

  Il sottosegretario Giuseppe BERRETTA in considerazione della brevità del tempo a disposizione della Commissione per concludere l'esame del provvedimento, ritira l'emendamento 4.100, ritenendo comunque importante che si recepiscano i rilievi del Comitato per la legislazione e riservandosi, dunque, di ripresentare l'emendamento in Assemblea.

  Andrea COLLETTI (M5S) fa presente che, su richiesta di un gruppo di deputati del M5S, il Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria ha fornito dati e informazioni sul Piano elaborato dal DAP relativamente alle ristrutturazioni ed al riutilizzo degli edifici penitenziari con relative relazioni illustrative, così come formulato dalla Direzione generale risorse materiali beni e servizi per l'aumento della capienza ordinaria degli edifici carcerari. Ritiene che la documentazione fornita sia di estremo interesse e che dovrebbe essere letta da tutti i colleghi prima di passare all'esame degli emendamenti riferiti all'articolo 4, poiché da essa emerge la conferma della sostanziale inutilità della figura del Commissario speciale.
  Ringrazia, infine, la Presidente per essersi attivata al fine di consentire il sollecito riscontro alla richiesta di dati e informazioni.

  Donatella FERRANTI, presidente e relatore, avverte che la documentazione cui fa riferimento il deputato Colletti è a disposizione di tutti i colleghi e ringrazia quindi il Capo del DAP, il Dottor Giovanni Tamburino, sottolineando la particolare sollecitudine del suo Dipartimento nel trasmettere i dati e le informazioni richieste ieri.
  Quanto ai rilievi del collega Colletti sulla figura del Commissario speciale, invita a tenere presenti anche gli esiti delle audizioni.

  Andrea COLLETTI (M5S) intervenendo sull'emendamento Marzano 1.1, ritiene che la presentazione di un subemendamento costituisca un'elusione della questione sollevata ieri dai Colleghi Costa e Molteni, che avevano correttamente rilevato come la proposta di riformulazione del relatore, ove accettata, avrebbe dato origine ad un nuovo emendamento, come tale subemendabile. Un subemendamento, invece, non è subemendabile e, quindi, si è evidentemente ritenuto di risolvere il problema per questa via.
  Con riferimento agli articoli aggiuntivi Costa 1.01 e Cirielli 1.02, volti ad aumentare la pena edittale massima del delitto di stalking, ritiene di considerare alla stregua di un significativo precedente l'implicito giudizio sulla relativa ammissibilità. Preannuncia, quindi, la presentazione in Assemblea di emendamenti analoghi, volti ad aumentare la pena edittale dei delitti di traffico di influenze illecite e di false comunicazioni sociali, ritenendosi sicuro che saranno considerati ammissibili dalla Presidenza della Camera e che avranno anche l'appoggio della Presidente Ferranti.

  Donatella FERRANTI, presidente e relatore, ritiene del tutto inappropriato il riferimento al concetto di «elusione» e ricorda di avere già adeguatamente illustrato le ragioni, formali e sostanziali, che l'hanno indotta, in questo caso, a scegliere lo strumento del subemendamento. Anche con riferimento alla questione dell'ammissibilità delle proposte emendative indicate dal collega Colletti, rinvia a quanto già precisato nella seduta di ieri.

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  Nicola MOLTENI (LNA) ritiene incredibile che si ritenga di poter aumentare la pena edittale massima del delitto di stalking solo perché lo si vuole fare rientrare nell'ambito di applicazione dell'articolo 280 c.p.p., come modificato dal Senato. Inoltre, non comprende perché questa operazione dovrebbe essere compiuta solo con riferimento agli atti persecutori e non ad altri delitti.

  Alfonso BONAFEDE (M5S) ricorda come anche in occasione dell'esame del provvedimento sulla detenzione domiciliare e la messa alla prova si volesse fare eccezione per alcuni reati, solo che in quel caso si è obiettato che la previsione di esclusioni oggettive sarebbe stata incostituzionale. Dichiara, quindi, di non comprendere per quale motivo oggi la previsione di esclusioni oggettive sia diventata conforme alla Costituzione.

  Donatella FERRANTI, presidente e relatore, avverte che si passa all'espressione dei pareri sulle proposte emendative.
  Raccomanda l'approvazione del proprio subemendamento 0.1.1.1 ed esprime parere favorevole sull'emendamento Marzano 1.1. Esprime inoltre parere favorevole sulle seguenti proposte emendative: Daniele Farina 1.2, se riformulato come l'emendamento 1.4; Verini 1.4; identici articoli aggiuntivi Costa 1.01 e Cirielli 1.02; Daniele Farina 2.3; Verini 2.6 e 2.5; identici emendamenti Daniele Farina 2.4 e Verini 2.7; Daniele Farina 3.2; Colletti 4.17, anche se non segnalato, e Daniele Farina 4.3, ove riformulati come segue: «Al comma 3, sostituire il terzo periodo con il seguente: Il commissario trasmette semestralmente alle Commissioni parlamentari competenti una relazione sull'attività svolta»; identici emendamenti Mariani 4.2 e Matarrese 4.1. Si rimette alla Commissione sull'emendamento Chiarelli 2.18. Invita i presentatori al ritiro di tutte le ulteriori proposte emendative, esprimendo altrimenti parere contrario sulle medesime.

  Il sottosegretario Giuseppe BERRETTA esprime parere conforme a quello del relatore, fatta eccezione per il subemendamento 0.1.1.1 del relatore e sull'emendamento Marzano 1.1 per i quali si rimette alla Commissione.

  La Commissione respinge l'emendamento Molteni 1.30.

  Walter VERINI (PD) ritira il proprio emendamento 1.5.

  Nicola MOLTENI (LNA) raccomanda l'approvazione del proprio emendamento 1.45, volto a ripristinare il limite di quattro anni di cui all'articolo 280, secondo comma, c.p.p., reiterando la richiesta al Governo di fornire un elenco completo dei reati ai quali non sarebbe più applicabile la custodia cautelare in carcere in caso di mantenimento della soglia del predetto articolo a cinque anni.

  Donatella FERRANTI, presidente e relatore, ricorda come sia comunque possibile applicare la detenzione domiciliare e come, in caso di violazione delle specifiche misure disposte per quel tipo di detenzione, sia possibile la conversione in custodia cautelare in carcere.

  Walter VERINI (PD) dichiara di apprezzare la vicinanza dell'onorevole Molteni al PD, auspicando che questa favorevole predisposizione si riproponga anche nei rapporti tra il suo gruppo e il Ministro Kyenge.

  Andrea COLLETTI (M5S) elenca una serie di reati ai quali non sarebbe più applicabile la custodia cautelare in carcere in caso di mantenimento della soglia a cinque anni, soffermandosi in particolare sul falso in bilancio.

  Vittorio FERRARESI (M5S) osserva come l'applicazione delle misure cautelari non sia automatica, occorrendo una valutazione delle esigenze cautelari di cui all'articolo 274 c.p.p. e come, in caso di violazione delle prescrizioni, sia troppo tardi per la conversione in misura cautelare Pag. 46carceraria, poiché, ad esempio, le prove sarebbero state già inquinate.

  Sofia AMODDIO (PD) invita la Commissione alla concretezza giuridica, precisando di non avere sottoscritto l'emendamento 1.5 perché ritiene che la soglia per l'applicazione della custodia cautelare in carcere debba essere elevata a cinque anni. Ricorda come il carcere debba essere l’extrema ratio e come gli errori giudiziari in relazione alla carcerazione preventiva siano numerosissimi. Ritiene che si tratti di un principio di civiltà giuridica.

  Franco VAZIO (PD) non ha nulla da eccepire sul fatto che la collega Amoddio abbia ritenuto di intervenire a titolo personale, anche se in forte dissenso rispetto al suo gruppo. Ricorda, tuttavia, come la linea seguita dal PD non si sia mai discostata da un'attenta considerazione dei principi di civiltà giuridica.

  Alfonso BONAFEDE (M5S) ricorda come ieri tutti i colleghi del PD fossero d'accordo sul mantenimento della soglia per l'applicazione della custodia cautelare in carcere a quattro anni. Invita quindi la Commissione ad andare avanti senza farse, lezioni di vita e di civiltà, prendendo piuttosto posizione sulla questione del delitto di falso in bilancio.

  Daniele FARINA (SEL) osserva come non sia la prima volta che il Parlamento interviene in materia di custodia cautelare, al fine di limitarne gli eccessi applicativi, ricordando, in particolare, il caso di Luciano Ferrari Bravo. Replica al collega Bonafede che non esiste solo il reato di falso in bilancio e che occorre sempre una grande prudenza quando si interviene in questa materia.

  Nicola MOLTENI (LNA) dichiara di concordare con il collega Bonafede, ritenendo che per intervenire sulle misure cautelari occorra un provvedimento ad hoc.

  Vittorio FERRARESI (M5S) ricorda alla collega Amoddio che il soggetto posto agli arresti domiciliari è sostanzialmente privo di controlli ed è nelle condizioni di compiere altri reati.

  La Commissione respinge gli identici emendamenti Molteni 1.45 e Colletti 1.9.

  Nicola MOLTENI (LNA), ricorda come la Lega Nord sia stata l'unica forza politica che al Senato ha votato contro l'innalzamento della soglia dell'articolo 280, secondo comma, c.p.p. da quattro a cinque anni e quindi, coerentemente, fermo restando ogni rilievo critico sinora sollevato, preannuncia il voto favorevole sul subemendamento 0.1.1.1 del relatore, volto a prevedere, tra l'altro, l'esclusione oggettiva del delitto di finanziamento illecito dei partiti.

  Enrico COSTA (PdL) osserva come il subemendamento in questione abbia due contenuti normativi, chiedendo quindi che sia posto in votazione per parti separate.
  La parte volta a sostituire la lettera a) dell'emendamento Marzano 1.1, relativa all'esclusione oggettiva del delitto di finanziamento illecito dei partiti, appare poco convincente, indipendentemente dal reato, perché non appare opportuno dal punto di vista metodologico stabilire una regola e affiancarle subito una deroga, prevedendo un doppio binario che può apparire ingiustificato. Su questa parte preannuncia il voto di astensione del proprio gruppo.
  La parte consequenziale è invece molto importante e del tutto convincente, essendo volta a riallineare la modifica dell'articolo 280, secondo comma, con l'articolo 274, primo comma, lettera c), c.p.p., con specifico riferimento alla custodia cautelare in carcere. Su questa parte preannuncia il voto favorevole del proprio gruppo.

  Andrea COLLETTI (M5S) ritiene che stabilire eccezioni ad una norma di principio non sia metodologicamente corretto. Preannuncia comunque il voto favorevole al subemendamento, anche se ritiene che, Pag. 47una volta intrapresa la strada delle esclusioni oggettive, bisognerebbe prevederne ulteriori.

  Anna ROSSOMANDO (PD) ritiene che in un provvedimento organico potranno essere trattate diffusamente tutte le questioni attinenti alle misure cautelari. Replicando al collega Ferraresi, osserva come gli arresti domiciliari possano essere irrogati con misure aggiuntive e specifiche per il caso concreto: prevedendo, ad esempio, una limitazione ai contatti con l'esterno.

  Vittorio FERRARESI (M5S) chiede alla relatrice di riformulare il suo subemendamento aggiungendovi ulteriori esclusioni oggettive di specifici reati.

  Enrico COSTA revoca la richiesta di votazione per parti separate.

  Nicola MOLTENI (LNA) insiste, invece, perché il subemendamento sia posto in votazione per parti separate.

  Donatella FERRANTI, presidente e relatore, pone in votazione il subemendamento 0.1.1.1, relativamente alla parte sostitutiva della lettera a) dell'emendamento Marzano 1.1.

  La Commissione approva il subemendamento 0.1.1.1, relativamente alla parte sostitutiva della lettera a) dell'emendamento Marzano 1.1. (vedi allegato 2).

  Donatella FERRANTI, presidente e relatore, pone in votazione il subemendamento 0.1.1.1, relativamente alla parte consequenziale.

  La Commissione approva il subemendamento 0.1.1.1, relativamente alla parte consequenziale (vedi allegato 2).

  Donatella FERRANTI, presidente e relatore, prima di porre in votazione l'emendamento Marzano 1.1, come modificato dal subemendamento 0.1.1.1 del relatore, illustra le modifiche normative che deriverebbero dalla relativa approvazione.

  Nicola MOLTENI (LNA) ritiene che la formulazione sia tutt'altro che tecnicamente ineccepibile.

  La Commissione approva l'emendamento Marzano 1.1, come modificato dal subemendamento 0.1.1.1 del relatore (vedi allegato 2).

   Donatella FERRANTI, presidente, sospende la seduta.

  La seduta, sospesa alle 14, è ripresa alle 14.30

   Donatella FERRANTI, presidente, pone in votazione l'emendamento Molteni 1.77.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Molteni 1.77 e 1.73, Cirielli 1.6 e Molteni 1.32.

  Andrea COLLETTI (M5S) illustra e raccomanda l'approvazione del suo emendamento 1.10, volto a sanare un grave errore del testo nella parte in cui non richiama la lettera a) del comma 9 dell'articolo 956, che prevede una serie di reati di grave allarme sociale.

  La Commissione respinge con diverse votazioni l'emendamento Colletti 1.10 e gli emendamenti Molteni 1.103 e 1.104.

  Walter VERINI (PD) ritira il suo emendamento 1.3.

  La Commissione respinge con diverse votazioni gli emendamenti Cirielli 1.7, Ferraresi 1.11, Cirielli 1.8 e Molteni 1.35.

   Donatella FERRANTI, presidente, invita il presentatore a riformulare l'emendamento 1.2 rendendolo uguale all'emendamento Verini 1.4.

  Daniele FARINA (SEL) accetta la proposta di riformulazione del suo emendamento 1.2.

   Donatella FERRANTI, presidente, avverte che l'emendamento 1.2 (Nuova formulazione) Pag. 48sarà posto in votazione insieme all'emendamento Verini 1.4.

  La Commissione respinge gli emendamenti Molteni 1.36, e 1.12 ed approva gli identici emendamenti Verini 1.4 e Farina 1.2 (Nuova formulazione) (vedi allegato 2).

  Andrea COLLETTI (M5S), dopo aver ribadito le sue forti perplessità sull'ammissibilità degli articoli aggiuntivi diretti ad innalzare la pena del reato di stalking, considerato che in casi simili emendamenti del suo gruppo sono stati considerati inammissibili per estraneità di materia annuncia il voto favorevole del suo gruppo in merito ai predetti articoli aggiuntivi, condividendoli nel merito.

  La Commissione approva gli identici articoli aggiuntivi Costa 1.01 e Cirielli 1.02 (vedi allegato 2) e respinge l'emendamento Molteni 2.19.

  Donatella FERRANTI, presidente e relatore, ribadisce il proprio parere favorevole sull'emendamento 2.18 Chiarelli, che si ispira ad un principio recentemente sancito in merito al provvedimento relativo alla messa alla prova.

  Il sottosegretario Giuseppe BERRETTA condivide il parere del relatore.

  La Commissione approva l'emendamento Chiarelli 2.18.

  Nicola MOLTENI (LNA), intervenendo in relazione al suo emendamento 2.21, osserva come il parere contrario del Governo e del relatore significhi che da parte della maggioranza vi è la volontà di reintrodurre una serie di benefici penitenziari a favore dei plurirecidivi.

  La Commissione respinge gli identici emendamenti Cirielli 2.8 e Molteni 2.21.

  Andrea COLLETTI (M5S) illustra e raccomanda l'approvazione dell'emendamento 2.13, che è volto a sopprimere una norma generalmente conosciuta come «salva Previti» considerato che è stata introdotta nell'ordinamento proprio per consentire al deputato Previti di non scontare in carcere la pena alla quale era stato condannato in via definitiva.
  Si chiede come i deputati del Partito democratico possano non votare a favore di tale emendamento.

  La Commissione respinge con distinte votazioni l'emendamento Colletti 2.13 e l'emendamento Cirielli 2.9. La Commissione approva altresì l'emendamento Farina 2.3 (vedi allegato 2).

  Donatella FERRANTI, presidente, avverte che a seguito dell'approvazione dell'emendamento 2.3 non saranno posti in votazione gli emendamenti Verini 2.6 e 2.5.

  La Commissione respinge gli identici emendamenti Molteni 2.29 e Cirielli 2.10.

  Nicola MOLTENI (LNA) chiede l'accantonamento degli identici emendamenti Farina 2.4 e Verini 2.7, ritenendo che la loro approvazione rappresenterebbe un forte e significativo passo indietro del provvedimento rispetto al testo approvato dal Senato, in quanto estenderebbe in maniera eccessiva ed ingiustificata una serie di benefici penitenziari a favore di persone che hanno già commesso dei reati e che quindi non meritano particolari forme di clemenza.

  Enrico COSTA (PdL), pur comprendendo la riflessione del collega Molteni, ritiene che occorre tener conto anche della circostanza che la previsione di benefici penitenziari da applicare solo qualora il detenuto abbia dato prova di voler intraprendere un percorso rieducativo, deve essere considerata come un incentivo alla rieducazione stessa che viene offerto ai detenuti. Forse potrebbe essere opportuno operare una selezione tra questi benefici, valutando ad esempio se tutti quelli previsti dagli emendamenti in questione siano congrui.

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  La Commissione approva gli identici emendamenti Farina 2.4 e Verini 2.7 (vedi allegato 2).

  Daniele FARINA (SEL) ritira il suo emendamento 2.1.

  La Commissione con distinte votazioni respinge gli identici emendamenti Molteni 3.4 e Cirielli 3.3 ed approva l'emendamento Farina 3.2.

  David ERMINI (PD) ritira il suo emendamento 3.5.

  Daniele FARINA (SEL) ritira il suo emendamento 3.1.

  Andrea COLLETTI (M5S), intervenendo sull'emendamento 3-bis.19 avverte che la Commissione bilancio ha sospeso la propria seduta relativa a provvedimenti in esame, in quanto è stata evidenziata l'assenza di copertura finanziaria dell'articolo 3-bis. Ritiene che tale circostanza debba impedire alla Commissione giustizia di esaminare il predetto articolo.

  Donatella FERRANTI, presidente, rileva che qualora la Commissione bilancio dovesse riscontrare la carenza di copertura economica di alcune disposizioni del decreto legge lo farà presente nel proprio parere, che la Commissione giustizia, come avviene per prassi, sicuramente recepirà.

  Il sottosegretario Giuseppe BERRETTA ricorda che sull'articolo 3-bis si è già espressa favorevolmente la Commissione bilancio che lo ha esaminato in prima lettura.

  La Commissione respinge l'emendamento Molteni 3-bis.19.

  Andrea COLLETTI (M5S) raccomanda l'approvazione del suo emendamento 4.10, volto a sopprimere l'articolo 4 relativo al Commissario straordinario del Governo per le infrastrutture giudiziarie. Ritiene necessario sopprimere tale articolo anche in considerazione di quanto è emerso nel corso delle audizioni in Commissione nonché alla luce del Piano elaborato dal DAP relativamente alle ristrutturazioni ed al riutilizzo degli edifici penitenziari con relative relazioni illustrative così come formulato dalla Direzione generale risorse materiali beni e servizi per l'aumento della capienza ordinaria degli edifici carcerari.
  Ricorda che tale documento è stato trasmesso alla Commissione a seguito di una sua espressa richiesta. Ritiene che i componenti della Commissione giustizia, prima di esaminare gli emendamenti all'articolo 4 dovrebbero leggere attentamente la predetta documentazione, dalla quale emerge chiaramente l'esigenza di riportare al DAP le competenze attribuite al Commissario straordinario.

  La Commissione respinge l'emendamento Colletti 4.10.

  Andrea COLLETTI (M5S) illustra il suo emendamento 4.5 e ne raccomanda l'approvazione, sottolineando come il DAP abbia tutte le competenze e risorse necessarie per svolgere i compiti che sono attribuiti al Commissario straordinario.

  La Commissione con distinte votazioni respinge gli emendamenti Colletti 4.5 e 4.6.

  Andrea COLLETTI (M5S) illustra l'emendamento 4.35 volto a evidenziare l'unica vera esigenza di costruzione di un nuovo istituto penitenziario.

  Daniele FARINA (SEL) sottolinea come il suo gruppo guardi con una certa preoccupazione l'attribuzione di una serie di competenze ad un Commissario straordinario che può agire in deroga a molte regole di trasparenza e garanzia. Ritiene che occorra un serio monitoraggio dell'edilizia penitenziaria per poter poi stabilire in quale modo ed in che termini intervenire.

  Donatella AGOSTINELLI (M5S) ritiene che la Commissione non abbia esaminato con la dovuta attenzione l'articolo 4 del decreto, che pone anche una questione di Pag. 50civiltà, considerato che attribuisce ad un soggetto una serie di compiti estremamente delicati e poteri derogatori che solitamente vengono attribuiti a strutture pubbliche ben più complesse come lo è il DAP.

  La Commissione respinge l'emendamento Colletti 4.35.

  Andrea COLLETTI (M5S) raccomanda l'approvazione del suo emendamento 4.11 volto a sopprimere una delle disposizioni più gravi del decreto legge, trattandosi di un norma volta a favorire dei soggetti privati che non sono individuabili a priori. Da tale disposizione si evince chiaramente come la disciplina prevista dall'articolo 4 possa favorire facili speculazioni immobiliari relativamente alla costruzione di nuove carceri.

  La Commissione respinge l'emendamento Colletti 4.11.

  Andrea COLLETTI (M5S) raccomanda l'approvazione del proprio emendamento 4.12, ricordando come dalle audizioni sia emersa la sostanziale impraticabilità del project financing nel settore in questione. Sottolinea come tale strumento servirebbe solo a realizzare opere che non impattino sul bilancio attuale ma su quelli futuri.

  La Commissione respinge l'emendamento Colletti 4.12.

  Andrea COLLETTI (M5S) raccomanda l'approvazione del proprio emendamento 4.25, volto a sopprimere la disposizione che attribuisce al Commissario straordinario poteri assolutamente eccessivi e inopportuni quale, ad esempio, quello di vendere non immobili penitenziari ma, addirittura, immobili dello Stato. Esprime rammarico per il fatto che la Commissione sembri non interessarsi di una questione così rilevante ed anche allarmante.

  Donatella FERRANTI, presidente e relatore, rileva come non si tratti certamente di una «svendita», atteso che gli immobili devono essere dismessi e atti alla riconversione.

  La Commissione respinge l'emendamento Colletti 4.25.

  Andrea COLLETTI (M5S) raccomanda l'approvazione dei propri emendamenti 4.37 e 4.36, che traggono origine dagli esiti delle audizioni, e sono volti a prevedere che il Commissario possa agire sentita l'Agenzia del demanio, evitando che la procedura dell'intesa rallenti le attività di manutenzione anche ordinaria.

  Francesca BUSINAROLO (M5S) rileva come si tratti di emendamenti di assoluto buon senso.

  Donatella FERRANTI, presidente e relatore, ritiene che la necessità dell'intesa sia una ulteriore garanzia del corretto operato del Commissario.

  Francesca BUSINAROLO (M5S) chiede al Governo quale sia la ratio della norma che prevede l'intesa con l'Agenzia del demanio.

  Il sottosegretario Giuseppe BERRETTA precisa che si è ritenuto utile coinvolgere l'Agenzia che gestisce il patrimonio immobiliare dello Stato.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Colletti 4.37 e 4.36.

  Donatella FERRANTI, presidente e relatore, ricorda di avere proposto una riformulazione degli emendamenti Colletti 4.17 e Daniele Farina 4.3.

  Andrea COLLETTI (M5S) accoglie la proposta di riformulazione.

  Daniele FARINA (SEL) accetta la proposta del relatore.

  La Commissione, con distinte votazioni, approva gli identici emendamenti Colletti 4.17 (Nuova formulazione) e Daniele Farina Pag. 514.3 (Nuova formulazione); approva gli identici emendamenti Mariani 4.2 e Matarrese 4.1 (vedi allegato 2); respinge gli emendamenti Colletti 4.18 e 4.19.

  Andrea COLLETTI (M5S) illustra il proprio emendamento 4.38, volto ad evitare che le risorse del DAP siano utilizzate per finanziare la struttura amministrativa del Commissario straordinario, e ne raccomanda l'approvazione.

  La Commissione respinge l'emendamento Colletti 4.38.

  Donatella FERRANTI, presidente, avverte che il testo del provvedimento, come risultante degli emendamenti approvati, sarà trasmesso alle commissioni competenti per l'espressione del parere.
  Sospende quindi la seduta in attesa che siano espressi i predetti pareri.

  La seduta, sospesa alle 15.30, è ripresa alle 19.

  Donatella FERRANTI, presidente, dopo aver comunicato che il Presidente della Commissione Bilancio ha comunicato che la Commissione esprimerà il parere di competenza all'Assemblea, dà conto del parere appena espresso dalla Commissione affari Costituzionali. Pone in votazione il mandato al relatore.

  La Commissione delibera di conferire il mandato al relatore, onorevole Ferranti, di riferire in senso favorevole all'Assemblea sul provvedimento in esame. Delibera altresì di chiedere l'autorizzazione a riferire oralmente.

   Donatella FERRANTI, presidente, si riserva di designare i componenti del Comitato dei nove sulla base delle indicazioni dei gruppi.

  La seduta termina alle 19.10.

INTERROGAZIONI

  Giovedì 1o agosto 2013. — Presidenza del presidente Donatella FERRANTI. – Interviene il sottosegretario di Stato alla giustizia Giuseppe Berretta.

  La seduta comincia alle 15.35.

5-00472 Rossomando: Sulla geografia giudiziaria con particolare riferimento alla magistratura onoraria.

  Il sottosegretario Giuseppe BERRETTA risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3).

  Anna ROSSOMANDO (PD), replicando, ringrazia il Sottosegretario per la risposta fornita, ma rileva come l'interrogazione nascesse da una situazione concreta nella quale non venivano in questione le sezioni distaccate e che forse la risposta sarebbe dovuta essere più pertinente e articolata.

  Mino TARICCO (PD), quale cofirmatario dell'interrogazione, riassume brevemente il contenuto dell'atto di sindacato ispettivo, precisandone l'oggetto e, in particolare, le problematiche relative ai giudici onorari, ritenendo che siano necessari ulteriori e attenti approfondimenti.

5-00689 Moretti: Sulla riforma della geografia giudiziaria con particolare riferimento all'organico del tribunale di Vicenza.

  Il sottosegretario Giuseppe BERRETTA risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 4).

  Alessia MORANI (PD), cofirmataria dell'interrogazione, si dichiara solo parzialmente soddisfatta della risposta, ritenendo che si debba fare uno sforzo ulteriore per il tribunale di Vicenza.

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5-00301 Ventricelli: Sulla geografia giudiziaria con particolare riferimento al tribunale di Lucera.

  Il sottosegretario Giuseppe BERRETTA risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 5).

  Liliana VENTRICELLI (PD), replicando, prende atto della risposta del Governo, rilevando, tuttavia, come i quesiti riguardassero l'area murgiana e fossero volti all'identificazione di possibili soluzioni in ragione della specificità del territorio.

  Donatella FERRANTI, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

  La seduta termina alle 15.55.

AVVERTENZA

  I seguenti punti all'ordine del giorno non sono stati trattati:

SEDE REFERENTE

Disposizioni in materia di diffamazione, di diffamazione con il mezzo della stampa o con altro mezzo di diffusione, di ingiuria e di condanna del querelante.
C. 925 Costa, C. 1100 Gelmini, C. 1190 Liuzzi, C. 1165 Dambruoso, C. 191 Pisicchio e C. 1242 Molteni.

Disposizioni in materia di contrasto dell'omofobia e della transfobia.
C. 245 Scalfarotto, C. 1071 Brunetta e C. 280 Fiano.

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