CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 27 giugno 2013
46.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissioni Riunite (VIII e X)
COMUNICATO
Pag. 17

SEDE REFERENTE

  Giovedì 27 giugno 2013. — Presidenza del vicepresidente della X Commissione, Ignazio ABRIGNANI indi del presidente Ettore Guglielmo EPIFANI.

  La seduta comincia alle 10.05.

DL 61/2013: Nuove disposizioni urgenti a tutela dell'ambiente, della salute e del lavoro nell'esercizio di imprese di interesse strategico nazionale.
C. 1139 Governo.

(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 26 giugno 2013.

  Tino IANNUZZI (PD) intervenendo a nome del suo gruppo, esprime un giudizio positivo sul decreto-legge in esame, sia per quel che concerne le finalità generali del provvedimento che per quanto riguarda i suoi scopi più immediati e specifici.
  Sotto il primo profilo, osserva che il decreto introduce, opportunamente, nell'ordinamento nazionale una nuova figura di commissario straordinario, che trova la sua ragion d'essere non nella situazione d'insolvenza di un'azienda – come è il caso della figura commissariale disciplinata dalla cosiddetta «legge Marzano» –, ma nell'inosservanza e nella violazione delle norme ambientali e, in particolare, degli specifici provvedimenti autorizzatori legislativamente previsti, a partire dall'autorizzazione integrata ambientale (AIA) rilasciata dal Ministero dell'ambiente. Rileva, infatti, che solo questa nuova figura commissariale può dare risposta alla fondamentale esigenza di garantire, insieme alla continuità produttiva, il risanamento ambientale e la tutela della salute dei lavoratori e dei cittadini.
  Allo stesso modo, ritiene che il decreto-legge in esame sia uno strumento idoneo a superare la grave crisi in cui si è venuta a trovare l'Ilva di Taranto e ad individuare il giusto punto di equilibrio fra i beni dell'ambiente, del lavoro e della salute, Pag. 18tutti egualmente tutelati sul piano costituzionale e tutti gravemente compromessi a causa del mancato rispetto della normativa e, più di recente, dalla mancata attuazione dell'AIA rilasciata pochi mesi fa dal Ministero dell'ambiente.
  Ciò detto, osserva, tuttavia, che, ad una lettura approfondita, il decreto in esame presenta alcune criticità che, a suo avviso, è necessario superare in sede di esame degli emendamenti. In particolare, segnala l'esigenza di delimitare con più nettezza i presupposti e le condizioni che sono alla base del commissariamento, avendo cura, inoltre, di precisare che tale istituto possa e debba poter essere applicato anche ad un solo stabilimento produttivo, di specificare che le violazioni dell'AIA devono essere particolarmente gravi e reiterate e di salvaguardare il diritto di tutte le parti ad un contraddittorio pieno ed effettivo. Osserva, inoltre, che tutto il procedimento relativo all'adozione del piano di tutela ambientale e sanitaria previsto dall'articolo 1, comma 5, del decreto, nonché gli effetti e la portata del piano medesimo, debbano essere meglio coordinati con la disciplina generale prevista dal decreto legislativo n. 152 del 2006 (Codice ambientale), valorizzando a tal fine il ruolo e le competenze degli organi istruttori ministeriali e dell'ISPRA anche rafforzandone le strutture e gli organici.

  Emanuele CANI (PD) ricorda come nel corso delle audizioni si sia svolta una discussione molto approfondita sui contenuti del decreto in esame.
  In questa fase ritiene quindi evidenziare i principali aspetti critici emersi anche in vista dell'esame dell'articolato e dei relativi emendamenti.
  Preliminarmente sottolinea come tutti i soggetti intervenuti nell'ambito delle audizioni, ad eccezione di Federacciai ed in parte di Confindustria, hanno dichiarato di condividere l'impianto complessivo del provvedimento in esame che intende affrontare contestualmente il problema della continuità produttiva e del risanamento ambientale.
  Per quanto riguarda l'istituto del commissariamento straordinario, sono emerse alcune criticità che riguardano essenzialmente l'operatività della struttura commissariale prevista e al riguardo ritiene siano possibili interventi migliorativi in sede emendativa al fine di eliminare ogni dubbio interpretativo e rendere quanto più chiaro l'ambito oggettivo e soggettivo di applicazione, nonché il livello operativo della citata struttura che si trova ad agire in una realtà industriale assai complessa che coinvolge un notevole numero di lavoratori. In particolare ritiene sia necessario chiarire la portata dei poteri attribuiti al commissario straordinario anche in rapporto agli organi societari ordinari.
  Altro tema rilevante che ritiene necessario discutere riguarda l'eventuale deroga al patto di stabilità interno al fine di mettere gli enti locali interessati nelle condizioni più idonee ad effettuare gli investimenti richiesti. Auspica quindi che il governo possa assumere tempestivamente una decisione in merito senza rinvii.
  Ulteriore questione che va evidenziata riguarda l'individuazione di una sede opportuna, per esempio quella di una conferenza di servizi, per garantire una efficace partecipazione delle amministrazioni locali e delle popolazioni interessate anche in funzione di controllo delle decisioni che saranno assunte.
  Sottolinea altresì l'importanza di un rafforzamento dei poteri di controllo attribuiti ad ARPA e ad ISPRA con un attenzione particolare alla necessità di un effettivo coordinamento degli interventi tra le autorità ed i soggetti coinvolti. In proposito evidenzia l'opportunità di valutare anche l'adeguatezza dell'organico di alcuni degli organismi coinvolti che, a suo giudizio, rischiano in realtà di avere dotazioni di personale inadeguate rispetto ai gravosi compiti che sono chiamati a svolgere.

  Piergiorgio CARRESCIA (PD), nell'esprimere condivisione per il giudizio positivo espresso dal collega Iannuzzi circa le finalità generali del provvedimento, segnala, tuttavia, l'esigenza di valutare con Pag. 19grande attenzione la sua portata innovativa e le ricadute sul piano ordinamentale. Ribadisce, inoltre, la necessità che in sede di esame degli emendamenti il testo del decreto sia migliorato, in primo luogo per quanto concerne una migliore definizione e delimitazione delle condizioni e dei presupposti che giustificano l'adozione del commissariamento e, in secondo luogo, sotto il profilo di un più puntuale coordinamento con la normativa in materia di autorizzazione integrata ambientale (ivi compreso il termine di scadenza dell'incarico commissariale) e, comunque, più in generale, con la disciplina contenuta nel Codice ambientale.

  Andrea CAUSIN (SCpI), intervenendo a titolo personale, esprime una forte preoccupazione per il contenuto e per la portata complessiva del decreto-legge in esame, che, forse, può essere giudicato un «male necessario», vista la drammatica situazione dell'Ilva di Taranto, ma che rischia di costituire un pericoloso precedente, sotto il profilo di una grave limitazione della libertà d'impresa, date le situazioni di criticità ambientale in cui si trovano ad operare molte grandi imprese industriali italiane.
  In tal senso, ritiene che l'istituto del commissariamento disciplinato dal decreto costituisca un vero e proprio esproprio e che insieme alle inadempienze dell'azienda proprietaria dello stabilimento di Taranto, andrebbero considerate e sanzionate altrettanto pesantemente anche le inadempienze e le colpe degli amministratori pubblici sui quali pesa la responsabilità dell'attuale situazione. Conclude, quindi, formulando l'auspicio che, almeno in sede di esame degli emendamenti, sia possibile apportare al testo del provvedimento modifiche tali da circoscriverne gli effetti e l'ambito di applicazione al solo stabilimento Ilva di Taranto.

  Mariastella BIANCHI (PD) ricorda a tutti i colleghi che il decreto-legge in esame, che certo è da considerarsi un provvedimento eccezionale, trova la sua ragion d'essere, esclusivamente, nelle gravi e reiterate violazioni da parte della proprietà dell'azienda delle norme di legge poste a tutela dell'ambiente e della salute dei cittadini e, in particolare, dell'autorizzazione integrata ambientale rilasciata lo scorso anno dal Ministero dell'ambiente.
  Sottolinea, inoltre, che scopo del provvedimento non è affatto quello di inibire le attività economiche, ma, al contrario, quello di renderne possibile la continuazione, nell'interesse dei lavoratori di Taranto e, più in generale, dell'industria italiana, garantendo al tempo stesso la tutela della salubrità dell'ambiente di lavoro e di vita dei cittadini. Conclude, quindi, auspicando che, in sede di esame degli emendamenti, sia possibile, da un lato potenziare gli strumenti e le sedi per un maggiore coinvolgimento degli enti locali e, dall'altro, rendere davvero «esigibili» ed efficaci i controlli ambientali dell'ISPRA e dell'ARPA attraverso un adeguato rafforzamento delle loro strutture.

  Davide CRIPPA (M5S) ribadisce la necessità di approntare un apparato sanzionatorio definito ed efficace, circostanza che finora non si è verificata nonostante le numerose violazioni alle prescrizioni contenute nell'AIA.
  Ricorda in proposito come nel precedente decreto Salva-Ilva n. 207 fosse prevista la sanzione sino al 10 per cento del fatturato annuo dello stabilimento nell'ipotesi in cui non fossero state rispettate le prescrizioni dell'AIA. In realtà le sanzioni previste non sono mai state applicate.
  Ritiene quindi che in questa occasione sarebbe opportuno prevedere un meccanismo sanzionatorio più stringente individuando con nettezza le responsabilità, così come è stato anche sottolineato dal Garante per l'attuazione dell'AIA intervenuto recentemente in audizione.
  Altre questioni rilevanti che il Governo dovrebbe chiarire sono la possibilità di prevedere una deroga all'applicazione del Patto di stabilità interno per gli enti locali coinvolti, e la questione della carenza di Pag. 20organico che riguarda gli organismi chiamati ad esercitare delicati compiti di controllo quali ARPA e ISPRA.
  Inoltre, con riferimento a quanto dichiarato dal ministro dello sviluppo economico Zanonato nella seduta di ieri, ribadisce la necessità di verificare l'effettiva sostenibilità finanziaria degli interventi previsti a carico di Ilva che non appare nelle condizioni economiche per potervi fare fronte. Non ritiene pertanto che la verifica circa tale effettiva praticabilità possa essere rinviata ad un prossimo futuro in quanto occorre fin da ora aver chiari gli investimenti che la società Ilva potrà effettivamente realizzare.
  Ritiene, infine, di dover ribadire alcune perplessità su quanto dichiarato nella seduta di ieri dal ministro Zanonato circa lo stato di avanzamento dei lavori necessari per adempiere alle prescrizioni dell'AIA, raffrontandolo a quanto affermato in audizione dal commissario Bondi circa l'effettiva realizzabilità tecnica di alcune delle prescrizioni; il dubbio è che le preoccupazioni espresse dal dottor Bondi si riferissero in realtà a difficoltà di ordine finanziario della società Ilva.

  Ettore Guglielmo EPIFANI, presidente della X Commissione, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 10.50

SEDE REFERENTE

  Giovedì 27 giugno 2013. — Presidenza del presidente della VIII Commissione, Ermete REALACCI.

  La seduta comincia alle 15.10.

DL 61/2013: Nuove disposizioni urgenti a tutela dell'ambiente, della salute e del lavoro nell'esercizio di imprese di interesse strategico nazionale.
C. 1139 Governo.

(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta di questa mattina.

  Ermete REALACCI, presidente della VIII Commissione, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, dichiara concluso l'esame preliminare. Rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 15.15.