CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 26 giugno 2013
45.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissioni Riunite (VIII e X)
COMUNICATO
Pag. 14

SEDE REFERENTE

  Mercoledì 26 giugno 2013. — Presidenza del vicepresidente della X Commissione, Ignazio ABRIGNANI. — Intervengono il ministro dello sviluppo economico, Flavio Zanonato e il sottosegretario di Stato dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, Marco Flavio Cirillo.

  La seduta comincia alle 15.05.

DL 61/2013 Nuove disposizioni urgenti a tutela dell'ambiente, della salute e del lavoro nell'esercizio di imprese di interesse strategico nazionale.
C. 1139 Governo.
(Seguito dell'esame e rinvio).

  Le Commissioni proseguono l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 25 giugno 2013.

  Ignazio ABRIGNANI, presidente, propone che la pubblicità dei lavori sia assicurata anche mediante impianti audiovisivi a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, così rimane stabilito.
  Ricorda che le Commissioni proseguono l'esame preliminare del provvedimento e che è previsto l'intervento del Ministro dello sviluppo economico, cui cede la parola.

  Il ministro Flavio ZANONATO sottolinea che il provvedimento in esame è principalmente diretto ad assicurare la continuità del processo produttivo e la realizzazione di tutti gli interventi di risanamento ambientale dello stabilimento Ilva di Taranto. Ripercorre quindi brevemente le vicende relative alla società Ilva che rappresenta la più grande acciaieria d'Europa. Evidenzia, in particolare, come nel settore dei laminati la produzione di Taranto copra oltre il 60 per cento della domanda nazionale. Per quanto riguarda l'istituto del commissariamento straordinario dell'impresa, sottolinea che è stato mutuato dalla cosiddetta legge Prodi, senza prevedere l'esproprio pubblico, ma al contrario consentendo gli interventi di risanamento ambientale del sito industriale per restituire la società alla proprietà. Evidenzia inoltre che il Governo giudica tale intervento normativo necessario per la salvaguardia dell'occupazione poiché l'Ilva impiega direttamente circa 12 mila lavoratori, ai quali deve aggiungersi un indotto di circa 9.500 lavoratori. Bisognava in ogni modo scongiurare il rischio Pag. 15di una «Bagnoli 2», creando l'ennesimo sito industriale inquinato senza risorse per gli interventi di bonifica. Ribadisce altresì la necessità di garantire contestualmente continuità produttiva e risanamento ambientale.
  Dà conto quindi delle principali iniziative assunte per l'AIA dello stabilimento ILVA di Taranto. Con riferimento alle misure con impatto ambientale immediato su emissioni convogliate, sottolinea che tra il mese di dicembre 2012 e aprile 2013 si è registrata la fermata di 6 cokerie con progetto di ricostruzione. Sono attualmente in corso le trattative con fornitori e si è proceduto alla sostituzione di coke autoprodotto con coke di acquisto. Sempre dal dicembre 2012 vi è stata la fermata di un altoforno per ricostruzione e messa in sicurezza. Nel luglio 2013 si prevede la fermata di un ulteriore altoforno per ottimizzazione i flussi finanziari (utilizzo prodotti dissequestrati) con conseguente ulteriore miglioramento dell'impatto ambientale.
  Con riferimento alle emissioni diffuse, prosegue la copertura dei 60 chilometri di nastri trasportatori e l'avanzamento dei lavori è al 17 per cento. Nel mese di giugno 2013 sono stati ordinati circa il 50 per cento dei filtri a manica per la protezione delle polveri fini dell'impianto agglomerato. A metà giugno 2013 sono stati completati gli studi strutturali e la progettazione per la chiusura degli edifici destinati alla gestione di materiali polverulenti. Sono altresì iniziati lavori di esecuzione nei primi due edifici. Sono stati assegnati gli ordini per la realizzazione delle coperture dei parchi secondari ricorrendo a una soluzione innovativa in legno lamellare ignifugato. Sono iniziati i lavori di montaggio fuori sito delle travature in legno e i lavori di cantierizzazione in attesa delle autorizzazioni comunali
  Entro la metà del prossimo luglio inizieranno i lavori per la messa in sicurezza e per la impermeabilizzazione del suolo dell'area dei grandi parchi minerari e carbon fossile. Entro il prossimo settembre, si disporrà del progetto esecutivo di copertura. Entro la prima settimana di luglio verrà assegnato l'ordine per il contenimento delle emissioni diffuse in area gestione rottami ferrosi. Sono in corso i lavori per la chiusura del tetto dell'acciaieria 1.

  Davide CRIPPA (M5S) ritiene necessario rivolgere al ministro Zanonato alcune questioni specifiche anche sulla base del dibattito emerso durante le audizioni. Innanzitutto, esprime alcune perplessità circa l'opportunità della nomina del dottor Enrico Bondi a commissario straordinario, avendo egli appena svolto il ruolo di amministratore delegato della società Ilva, ruolo che magari a breve potrebbe essere chiamato a svolgere nuovamente.
  Esprime inoltre forti dubbi sulla sostenibilità finanziaria degli investimenti necessari per garantire gli interventi di risanamento ambientale e il rispetto delle prescrizioni dell'AIA. Ricorda che sia Confindustria che Federacciai hanno evidenziato la crisi del comparto delle acciaierie e che la società Ilva ha attualmente un bilancio in passivo. Si chiede quindi se, in prospettiva, si renderanno necessari interventi sotto forma di aiuti di Stato. Sottolinea inoltre la debolezza dell'apparato sanzionatorio previsto, che ancora non risulta entrato in azione nonostante le numerose violazioni delle prescrizioni dell'AIA. Evidenzia, infine, la contraddittorietà delle informazioni oggi riportate dal ministro Zanonato circa il grado di copertura raggiunto dei nastri trasportatori e quanto affermato dal medesimo dottor Bondi nell'audizione svoltasi la scorsa settimana, il quale aveva rilevato la presenza di complicazioni ingegneristiche alla realizzazione di tali interventi di copertura.

  Alessandro ZAN (SEL) ringrazia anzitutto il Ministro Zanonato per avere spiegato in modo chiaro che il commissariamento previsto dal decreto-legge in titolo non è una forma di esproprio, dato che al commissario sono attribuiti solo i poteri di gestione dell'azienda.
  A nome del gruppo di Sinistra e Libertà, dichiara, inoltre, di essere favorevole al decreto-legge in esame, pur preannunciando Pag. 16la presentazione di alcuni emendamenti diretti a migliorarne il testo, giacché tale provvedimento consente di scongiurare il rischio di porre l'uno contro l'altra, l'ambiente e la salute.
  Aggiunge, peraltro, che anche Sinistra e Libertà nutre qualche perplessità sulla nomina a commissario del dottor Bondi, vale a dire di una persona che, avendo rivestito fino al giorno precedente la nomina, la carica di amministratore delegato dell'Ilva di Taranto, non può non essere ritenuto almeno in parte responsabile del comportamento dell'azienda, a partire dalla mancata applicazione di tutte le prescrizioni della cosiddetta AIA revisionata.
  Sottolinea comunque che il decreto-legge in titolo apre possibilità inedite, anche con riferimento ad altre situazioni paragonabili a quelle dell'Ilva di Taranto, per avviare finalmente un percorso positivo e coerente di riconversione ambientale del sistema produttivo italiano, auspicando, per questo, che si arrivi al più presto alla sua conversione in legge.

  Gianluca BENAMATI (PD) ringrazia il ministro al quale intende porre alcune questioni rilevanti emerse nel corso delle audizioni e che saranno oggetto di alcune qualificanti proposte emendative del Partito democratico. Innanzitutto, ritiene che l'istituto del commissariamento straordinario così come configurato nel provvedimento in esame, rappresenti un passo in avanti significativo nella legislazione del nostro Paese, ma ritiene che l'impianto possa essere ulteriormente migliorato attraverso una accurata perimetrazione dei presupposti oggettivi e soggettivi per definire con chiarezza in quali altre situazioni prescrizioni simili possano essere applicate nel futuro ad altre aziende di interesse strategico. Altra questione rilevante che potrà essere affrontata in sede emendativa del testo è quella che attiene al rispetto della pienezza del diritto di proprietà – ritiene peraltro ideologico configurare una situazione di esproprio – e la necessità degli interventi di ambientalizzazione. Ulteriore questione da chiarire riguarda l'eventuale modifica delle prescrizioni dell'AIA ad opera del comitato di esperti nominati dal Ministro dell'ambiente; da una lettura della norma si evince infatti che attraverso la definizione del piano di risanamento ambientale, gli esperti possano apportare direttamente modifiche all'AIA. Al riguardo, ricorda che nel corso di tutte le audizioni effettuate l'AIA è stata ritenuta idonea a contenere ai parametri indicati il livello delle emissioni.
  Per quanto riguarda, più in generale, interventi di risanamento della città di Taranto ritiene sia opportuna l'approvazione di una mozione ovvero di una risoluzione che preveda lo stanziamento di risorse finanziarie specifiche finalizzate al recupero di una realtà complessa industriale, non solo a causa della presenza dell'Ilva, come quella tarantina. Sottopone all'apprezzamento del Governo anche l'ipotesi di una deroga al patto di stabilità con i 119 milioni già stanziati presso il CIPE che potrebbero essere utilmente impiegati sul territorio. Ritiene infine necessario un maggiore coinvolgimento degli enti locali e delle popolazioni interessate nelle procedure del commissariamento al fine di recuperare un ragionevole rapporto di fiducia con i cittadini.

  Raffaele FITTO (PdL), relatore per la X Commissione, intende porre al ministro due questioni. In primo luogo, chiede se l'AIA che contiene prescrizioni che anticipano di tre anni parametri europei, possa essere modificata dagli esperti con prescrizioni ancora più rigorose. La seconda questione è relativa alla lettura combinata del cosiddetto decreto Salva Ilva, n. 207 del 2012, e quello in esame. Le scelte compiute dal decreto-legge in esame sono giustamente rigorose, soprattutto se parametrate allo scopo della tutela della salute dei cittadini. Tuttavia, esso pone la questione del commissariamento di un'azienda privata con più di 200 dipendenti che, pur non configurandosi come un esproprio, presenta profili problematici sul versante della libertà d'impresa. Ritiene che il testo in esame debba essere modificato nel senso di circoscrivere il Pag. 17provvedimento nell'ambito dell'emergenza delle vicende giudiziarie che hanno interessato l'Ilva di Taranto, senza che le disposizioni possano essere in alcun modo estese ad altre aziende italiane. Ritiene particolarmente importante la valutazione del ministro dello sviluppo economico a proposito dell'ultima questione.

  Raffaello VIGNALI (PdL) condivide le osservazioni del relatore Fitto e chiede che siano chiaramente individuati i soggetti che possono rilevare l'inosservanza delle prescrizioni dell'AIA e determinare quindi il commissariamento; in caso contrario, ritiene che sia seriamente a rischio il futuro industriale del Paese. Sulla questione dell'applicabilità delle disposizioni del decreto anche ad altre realtà diverse dall'Ilva, ritiene che la platea dei soggetti dovrebbe essere circoscritta in modo molto più preciso non soltanto riguardo alle violazioni commesse, ma anche alle dimensioni dell'impresa. Osserva inoltre che le responsabilità del commissario e del sub commissario sono attualmente limitate alla materia penale, mentre riterrebbe opportuno che si estendessero a questi soggetti le medesime responsabilità, anche di carattere amministrativo, previste dalla cosiddetta legge Prodi-Marzano.

  Salvatore MATARRESE (SCpI) segnala che il decreto-legge si muove su un crinale sottile e che Governo e Parlamento sono chiamati ad operare con saggezza per garantire la piena attuazione dell'AIA e la continuità delle attività produttive, scongiurando al tempo stesso il rischio di una compressione delle prerogative e dei diritti della proprietà dell'azienda.
  Sotto quest'ultimo profilo, esprime la propria preoccupazione per la presenza nel decreto-legge di norme che escludono espressamente la responsabilità del commissario straordinario per i risultati dell'attività di gestione dell'azienda allo stesso affidata. Al tempo stesso, sottolinea la necessità che nel decreto-legge siano inserite norme che, derogando espressamente ai vincoli del Patto di stabilità interno, diano al Ministero dell'ambiente e agli enti territoriali l'effettiva possibilità di realizzare gli interventi diretti a bonificare e risanare sotto il profilo ambientale il territorio della città di Taranto. Conclude, quindi, chiedendo al Ministro di chiarire meglio la posizione del Governo su quali siano le modifiche che è necessario apportare nel testo del decreto-legge per rendere chiaro che la sua applicazione è circoscritta al solo caso dell'Ilva di Taranto.

  Enrico BORGHI (PD), relatore per la VIII Commissione, sottopone al Ministro l'esigenza che l'esame degli emendamenti possa costituire l'occasione, in un rapporto costruttivo fra Parlamento e Governo, per migliorare in alcuni punti il testo del decreto-legge in esame, a partire da un netto rafforzamento delle procedure poste a garanzia della partecipazione e del coinvolgimento degli enti territoriali e dei cittadini nella definizione delle scelte. Ritiene, inoltre, che, come appena sottolineato dal collega Matarrese, sia indispensabile inserire nel provvedimento una chiara disposizione che, in deroga ai vincoli del Patto di stabilità interno, consenta davvero di realizzare in tempi rapidi quegli interventi di bonifica e di risanamento ambientale del territorio di Taranto, da cui dipende in misura importante il ristabilimento di quel rapporto di fiducia fra cittadini e istituzioni che, a suo avviso, resta uno degli obiettivi di fondo del provvedimento. Conclude, quindi, chiedendo al Ministro Zanonato quale sia la sua opinione in ordine alla richiesta avanzata nel corso delle audizioni informali da alcuni rappresentanti nazionali dei sindacati di procedere alla nazionalizzazione dell'Ilva.

  Il ministro Flavio ZANONATO ringrazia tutti gli intervenuti. Relativamente alla questione della nomina del commissario Bondi, sottolinea che non è oggetto del decreto-legge, ma si tratta di una decisione successiva del Presidente del Consiglio. Aggiunge che si è scelto il dottor Bondi per la sua conoscenza dell'Ilva e per la sua provata straordinaria capacità di muoversi Pag. 18all'interno di situazioni complesse, come dimostrato nella gestione del caso Parmalat. Sottolinea che il commissario Bondi è affiancato dal subcommissario Ronchi, esperto di materia ambientale soprattutto con riferimento al rispetto dell'AIA.
  Ritiene che non sia possibile nazionalizzare un'azienda come l'Ilva, ancorché la Costituzione preveda questa possibilità per determinate imprese a fini di utilità generale e dietro indennizzo.
  Con riferimento al fatto che il decreto in esame con le misure di commissariamento possa esorbitare rispetto alle disposizioni previste dalla normativa sull'amministrazione straordinaria dettata dalle leggi Prodi-Marzano, richiama il caso delle banche che possono essere commissariate non solo per fallimento, ma anche quando non rispettano norme particolarmente rilevanti. Sottolinea che le disposizioni del decreto delineano in modo soddisfacente le ipotesi che devono ricorrere ai fini del commissariamento: deve infatti trattarsi di un'impresa, anche societaria, che gestisca almeno uno stabilimento di interesse strategico nazionale, la cui attività comporti pericoli gravi e rilevanti per l'integrità dell'ambiente e della salute a causa dell'inosservanza dell'autorizzazione integrata ambientale. Nel caso dell'Ilva si è in presenza di un'azienda di importanza strategica che non ha rispettato le prescrizioni dell'AIA determinando gravi danni ambientali e alla salute dei cittadini. Il commissario non sostituisce la proprietà, ma in un determinato periodo deve sanare la situazione per poi restituire l'azienda alla proprietà.
  Sottolinea che l'Ilva è una società posseduta da un complesso di soci, che ha trasferito la cassa ad una sua finanziaria venendosi a trovare priva di liquidità da utilizzare per le bonifiche. Il disposto del decreto, che impone di utilizzare gli utili in primis per il risanamento ambientale e per rispettare le prescrizioni dell'AIA, potrà scongiurare trasferimenti del genere.
  Riguardo all'allentamento del patto di stabilità, ritiene che l'operazione non sia necessaria perché l'attività dell'acciaieria, anche in una situazione di crisi, è redditizia e genera le risorse per il risanamento ambientale. Sottolinea che, in questo momento, non sussiste un problema finanziario per cui si debba intervenire a livello statale. Auspica pertanto che gli interventi previsti dal decreto in esame possano conseguire l'obiettivo del risanamento ambientale, della tutela della salute dei cittadini e del sostegno al sistema produttivo dell'industria italiana.

  Ignazio ABRIGNANI, presidente, ringrazia il Ministro per la sua presenza e, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 16.