CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 12 giugno 2013
36.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissioni Riunite (VI e XI)
COMUNICATO
Pag. 31

SEDE REFERENTE

  Mercoledì 12 giugno 2013. — Presidenza del presidente della XI Commissione Cesare DAMIANO. — Interviene il viceministro del lavoro e delle politiche sociali Maria Cecilia Guerra.

  La seduta comincia alle 12.15.

DL 54/2013: Interventi urgenti in tema di sospensione dell'imposta municipale propria, di rifinanziamento di ammortizzatori sociali in deroga, di proroga in materia di lavoro a tempo determinato presso le pubbliche amministrazioni e di eliminazione degli stipendi dei parlamentari membri del Governo.
C. 1012 Governo.

(Seguito dell'esame e rinvio).

  Le Commissioni proseguono l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta dell'11 giugno scorso.

  Cesare DAMIANO, presidente, con riferimento ai ricorsi presentati avverso i giudizi di inammissibilità pronunciati sulle proposte emendative relative agli articoli 1 e 2, ribadisce come le Presidenze, nel valutare l'ammissibilità degli emendamenti, abbiano dovuto necessariamente prendere atto che il contenuto proprio dell'intervento legislativo è costituito da una misura temporanea e non strutturale di sospensione dei versamenti concernenti la prima rata dell'IMU 2013, limitatamente a talune categorie di immobili, nelle more di una complessiva riforma della fiscalità immobiliare che sarà realizzata con altro provvedimento.
  Sulla base di tale dato di fatto, le Presidenze, nel doveroso rispetto delle norme regolamentari e della prassi pacificamente formatasi in materia, puntualmente richiamati nella seduta di ieri, hanno dovuto dichiarare inammissibili tutte quelle proposte emendative che, in Pag. 32materia, intendessero realizzare interventi strutturali di modifica del quadro complessivo o di singoli aspetti della disciplina di tale tributo.
  Al contempo, con riguardo ai ricorsi nei confronti dei giudizi di inammissibilità pronunciati sulle proposte emendative relative agli articoli 3 e 4, conferma che il criterio assunto dalle Presidenze è stato quello di attenersi strettamente alle materie trattate dai predetti articoli, giudicando non ammissibili quegli interventi emendativi che propongono misure strutturali o settoriali che prospettano una riforma degli strumenti esistenti, peraltro non riferibili – come nel caso di cui ai commi da 1 a 3 dell'articolo 4 – agli ammortizzatori sociali in deroga e ai contratti di solidarietà, ovvero una modifica a regime della disciplina dei diversi istituti interessati dalle disposizioni di cui ai citati articoli 3 e 4.
  Alla luce delle considerazioni sinora svolte, le Presidenze ritengono, pertanto, di rivedere il giudizio di inammissibilità espresso sull'emendamento Busin 1.49, in quanto esso, limitandosi a prevedere l'esenzione dall'IMU per il solo 2013, relativamente agli immobili dichiarati inagibili a seguito del sisma del maggio 2012, propone una misura di carattere non strutturale e temporanea, analoga alla sospensione della prima rata IMU prevista dal decreto-legge per le categorie ivi elencate.
  Le Presidenze ritengono, invece, di confermare i giudizi di inammissibilità sulle seguenti proposte emendative:
   Gianluca Pini 1.23, in quanto reca un intervento di carattere permanente di riforma dell'IMU, esentando dall'imposta gli immobili concessi in comodato d'uso ai familiari del proprietario fino al primo grado;
   Busin 1.46, recante anch'esso una misura permanente di riduzione dell'aliquota di base dell'IMU in favore delle persone non autosufficienti;
   Busin 1.60, il quale interviene direttamente sul corpus della disciplina concernente le esenzioni ICI ora applicabile all'IMU, estendendo strutturalmente l'esenzione agli immobili destinati ad attività di ricerca scientifica;
   Busin 1.04, il quale reca, a sua volta, una misura permanente di esenzione in favore degli immobili ad uso produttivo;
   Schullian 1.33 e 1.05, i quali prorogano il termine di iscrizione nel catasto edilizio urbano dei fabbricati rurali già iscritti nel catasto terreni, in quanto tale proroga, come indicato dallo stesso presentatore, è finalizzata ad evitare l'applicazione di sanzioni per la mancata iscrizione degli immobili, intervenendo dunque su una materia non affrontata dal decreto – legge;
   Airaudo 4.27, il quale – novellando l'articolo 35 del decreto legislativo n. 165 del 2001 – mira a rifinanziare il «Fondo per la stabilizzazione dei rapporti di lavoro pubblici», istituito con la legge finanziaria per il 2007, con ciò determinando un intervento strutturale che opera ben al di là della circoscritta proroga dei contratti a tempo determinato nel pubblico impiego, di cui all'articolo 4, comma 4;
   gli identici Madia 4.47 e Polverini 4.61, i quali – con un intervento destinato a determinare un significativo ampliamento temporale di specifici ammortizzatori sociali – differiscono il termine a partire dal quale le risorse derivanti dall'incremento dell'addizionale comunale sui diritti di imbarco sono riversate all'INPS per prestazioni di assistenza e sostegno al reddito.

  Le Presidenze hanno, peraltro, valutato con attenzione anche la problematica più generale, sollevata in particolare dai rappresentanti del gruppo Lega Nord e Autonomie, relativa alla disomogeneità di valutazioni tra i due rami del Parlamento circa i criteri di ammissibilità delle proposte emendative riferite ai decreti-legge.
  In proposito, occorre innanzitutto rilevare come il criterio di cui all'articolo 96-bis, comma 7, del Regolamento, imponga Pag. 33di mantenere fermi i principi consolidatisi in materia presso la Camera dei deputati, la cui applicazione non è evidentemente rimessa alla disponibilità dei singoli presidenti di Commissione. Peraltro, le Presidenze stesse riconoscono la rilevanza della questione, riservandosi di sottoporre tale tema più complessivo alla Presidenza della Camera, per le valutazioni di competenza.

  Massimiliano FEDRIGA (LNA), pur valutando favorevolmente la riammissione dell'emendamento Busin 1.49, manifesta insoddisfazione per come le Presidenze abbiano valutato il contenuto delle proposte emendative presentate dal suo gruppo, escludendole dall'esame in corso sulla base di criteri regolamentari troppo restrittivi. Fa notare, altresì, che la valutazione dell'ammissibilità degli emendamenti sembra sia stata svolta secondo criteri illogici e aleatori, che hanno portato a dichiarazioni di inammissibilità tra loro contrastanti, nonostante gli emendamenti sottoposti al giudizio dei presidenti fossero di analogo tenore. Se appare corretto, a suo avviso, estromettere proposte di modifica totalmente estranee al contenuto del provvedimento, giudica incongruo escludere talune proposte emendative o ammetterne altre sulla base di una valutazione di mera opportunità politica, attribuendo priorità al carattere di temporaneità di una misura fiscale, come se la medesima misura a regime non potesse essere modificata rilevando come, in questo caso, si tratti non di una estraneità di materia, bensì di una diversa tipologia di intervento sulla medesima materia recata dal provvedimento.
  Ritiene, quindi, che anche le valutazioni espresse dalle presidenze in sede di giudizio sui ricorsi presentati dai gruppi abbiano fatto emergere un metodo poco garantista dei diritti dell'opposizione e delle prerogative dei parlamentari.

  Titti DI SALVO (SEL) si dichiara insoddisfatta delle motivazioni indicate dalle Presidenze a fondamento del giudizio di inammissibilità su taluni emendamenti presentati dal suo gruppo e, in particolare, sull'emendamento Airaudo 4.27, che è teso a incrementare le risorse in favore della stabilizzazione del personale precario del pubblico impiego. A tale riguardo ritiene incongruo parlare di misura strutturale e non temporanea, laddove lo stesso provvedimento reca interventi di tale portata, ad esempio nella parte in cui disciplina il trattamento economico dei membri del Governo.
  Nel sottolineare come le proposte emendative in oggetto appaiano totalmente congruenti con le linee di indirizzo politico delineate in materia dal Ministro per la pubblica amministrazione e la semplificazione, in occasione dell'audizione svolta presso le Commissioni riunite I e XI della Camera dei deputati, afferma che si attendeva su di esse un orientamento favorevole da parte dei presidenti.

  Cesare DAMIANO, presidente, intende precisare, anche a nome del Presidente della VI Commissione, che, in sede di valutazione sull'ammissibilità delle proposte emendative, le Presidenze non hanno adottato alcun tipo di valutazione di opportunità politica o di merito, ma si sono attenute scrupolosamente ai criteri dettati dalle norme regolamentari e dalla prassi.
  Dopo avere assicurato come vi sia la piena consapevolezza del fatto che il provvedimento tratta temi che stanno particolarmente a cuore a tutti i gruppi, ribadisce che l'unico criterio adottato ai fini della valutazione di ammissibilità è quello, più volte illustrato alle Commissioni riunite, che fa riferimento alla temporaneità degli interventi in tema di IMU e alla «non strutturalità» delle proposte emendative relative agli ammortizzatori sociali. Pur comprendendo come tale criterio possa risultare non soddisfacente per alcuni gruppi, ritiene che esso risulti pienamente rispettoso delle norme regolamentari e delle competenze affidate alle Presidenze.

  Massimiliano FEDRIGA (LNA) evidenzia l'illogicità del criterio testé ribadito dal Presidente Damiano, considerato anche che la riammissione dell'emendamento Busin 1.49, basata sul criterio della temporaneità Pag. 34dell'intervento, appare stridente rispetto alla dichiarazione di inammissibilità dell'emendamento Busin 1.48, in quanto anche tale ultimo emendamento propone una sospensione triennale dell'applicazione dell'imposta.
  Si domanda, peraltro, se nel corso della discussione in Assemblea l'eventuale raggiungimento di un accordo unanime tra i gruppi circa l'approvazione di detto emendamento possa superare la declaratoria di inammissibilità dello stesso.

  Cesare DAMIANO, presidente, nel riservarsi di valutare per la discussione in Assemblea l'eventuale esistenza di margini di condivisione della proposta emendativa richiamata dal deputato Fedriga, purché nel rispetto dei vincoli di natura finanziaria e nel presupposto di un sostanziale assenso da parte del Governo, ritiene comunque di dover ribadire il giudizio di inammissibilità dell'emendamento Busin 1.48, il quale non si limita, peraltro, a proporre una sospensione triennale dell'imposta, ma prevede, a regime, l'esenzione dall'IMU degli immobili invenduti, per tre anni dalla loro costruzione.

  Massimiliano FEDRIGA (LNA) richiama le Presidenze al loro obbligo di assicurare i diritti delle opposizioni, evitando di utilizzare le pronunce di inammissibilità come escamotage tecnico attraverso il quale ovviare agli evidenti problemi politici che caratterizzano la maggioranza.

  Cesare DAMIANO, presidente, con riferimento alle ulteriori considerazioni espresse dal deputato Fedriga, evidenzia come non sia stato presentato alcun ricorso contro il giudizio di inammissibilità espresso sull'emendamento 1.48. Ritiene, quindi, di dover nuovamente ribadire tale giudizio, ferma restando la possibilità, per i presentatori, di chiedere alla Presidenza della Camera di rivedere tale giudizio, qualora l'emendamento fosse ripresentato ai fini della discussione in Assemblea.

  Massimiliano FEDRIGA (LNA), intervenendo sul complesso delle proposte emendative presentate dal suo gruppo, fa presente che esse non rispondono a una logica demagogica, ma sono rivolte ad un sostanziale e responsabile miglioramento del testo, andando incontro alle esigenze della stessa maggioranza, che dovrebbe essere interessata alla predisposizione di un testo il più possibile efficace. Fa presente che tali proposte emendative, recependo le istanze manifestate dai soggetti auditi nel corso del dibattito, mirano, per gli aspetti fiscali, ad allargare l'operatività della sospensione dell'IMU, soprattutto in favore delle imprese e delle categorie disagiate, e, per la parte concernente il lavoro, ad incrementare le risorse destinate al finanziamento degli ammortizzatori in deroga, che appaiono, allo stato, totalmente insufficienti.
  Nel rilevare come il provvedimento, così come formulato, appaia privo di una visione strategica e programmatica, nonché incapace di fornire certezze ai lavoratori e alle aziende, si sofferma, in particolare, sui propri emendamenti 4.6 e 4.11, osservando come essi, aumentando le risorse per la CIG in deroga, propongano una copertura finanziaria connessa a motivazioni di equità sociale, atteso che, ad esempio, prevedono un taglio alle cosiddette «pensioni d'oro» e ai vitalizi. Dopo aver raccomandato l'approvazione dei propri emendamenti 4.7 e 4.18, in tema di finanziamento degli ammortizzatori in deroga per i lavoratori degli studi professionali, auspica che i relatori possano formulare un parere favorevole sugli emendamenti del suo gruppo, in vista di un confronto serio e responsabile sul merito delle questioni.

  Francesco RIBAUDO (PD), nel sottolineare come il decreto-legge n. 54 del 2013 abbia già sortito alcuni effetti positivi, in particolare per quanto attiene ai profili relativi agli ammortizzatori sociali in deroga e all'estensione del limite massimo di ricorso all'anticipazione di tesoreria per i comuni, segnala un elemento di criticità del provvedimento in esame, consistente nel non aver eliminato il divieto, per i comuni che abbiano fatto ricorso all'anticipazione Pag. 35di tesoreria prevista dall'articolo 222 del TUEL, di utilizzare l'eventuale avanzo di amministrazione. In tale contesto, segnala come la permanenza di un simile divieto appaia del tutto in contraddizione con lo spirito del provvedimento e con la linea politica del Governo, volta a sostenere i comuni, compensando le ricadute negative prodotte dalla sospensione dell'applicazione dell'IMU per alcune categorie di immobili.
  Con riferimento alle norme del decreto-legge relative alla proroga del termine entro il quale le amministrazioni pubbliche possono prorogare i contratti di lavoro subordinato a tempo determinato in essere al 30 novembre 2012, comprende come non sia questa la sede più adatta per introdurre una disciplina di più ampio respiro, ma sottolinea come sarebbe stato utile, già da ora, dare un segnale molto chiaro in relazione ai piani regionali di stabilizzazione dei precari. Fa infatti presente come la proroga di sei mesi prevista dal decreto – legge non risolva il problema, ma abbia l'effetto di posticiparne meramente la definitiva soluzione, auspicando pertanto che il Governo si impegni a formulare misure definitive per far fronte alla situazione particolarmente drammatica che sta vivendo il Paese, soprattutto nel Meridione d'Italia.
  In ordine alla disciplina in materia di IMU, pur prendendo atto che alcune proposte emendative riferite all'articolo 1 siano state dichiarate inammissibili dalle Presidenze, ritiene che sia comunque necessario risolvere taluni problemi emersi nell'applicazione di tale normativa, in particolare per quanto riguarda, l'esenzione da tale imposta degli immobili concessi in comodato d'uso ai familiari del proprietario, che è oggetto dell'emendamento Gianluca Pini 1.23.
  Con riferimento, inoltre, alla riforma della disciplina dell'imposizione tributaria sugli immobili, evidenzia l'importanza che nei prossimi due mesi, entro il termine del 31 agosto 2013 fissato per il completamento della citata riforma, si avvii un lavoro basato sulla più proficua collaborazione tra il Governo e il Parlamento, preannunciando quindi la presentazione di alcuni ordini del giorno in Assemblea volti a impegnare l'Esecutivo su alcuni profili specifici emersi dall'esame delle proposte emendative presentate in Commissione.

  Pasquale MAIETTA (FdI) si complimenta con le Presidenze per l'ordinato e regolare svolgimento dei lavori, che ha consentito a ciascun componente delle Commissioni riunite di avere un quadro completo e generale del provvedimento, grazie anche alle numerose e proficue audizioni informali che sono state svolte. In tale contesto lamenta, tuttavia, come il giudizio sull'ammissibilità delle proposte emendative sia stato eccessivamente rigoroso, in applicazione di criteri estremamente restrittivi, sottolineando come ciò non abbia consentito di esaminare alcuni emendamenti aventi una forte connotazione politica come, ad esempio, l'emendamento Giorgia Meloni 1.09, il quale proponeva l'impignorabilità, ai fini delle procedure di riscossione coattiva dei tributi, dell'abitazione non di lusso e degli immobili nei quali fossero esercitate attività lavorative o professionali.
  Concordando con i rilievi formulati da alcuni componenti della Commissione circa la necessità di procedere ad una riforma organica della fiscalità immobiliare, sottolinea come un intervento riformatore limitato esclusivamente alla disciplina dell'IMU e non comprensivo di altre imposte immobiliari, altrettanto importanti, come quelle catastali, sarebbe assolutamente non condivisibile. Auspica, pertanto, che si possa procedere al più presto ad un intervento incisivo e globale su tutti gli aspetti della fiscalità immobiliare.

  Lorenzo GUERINI (PD), nel condividere le considerazioni espresse dal deputato Causi durante la seduta delle Commissioni riunite di ieri, sottolinea la necessità che, nell'ambito della complessiva riforma prefigurata dal decreto-legge, si proceda anche alla revisione dell'intero assetto della fiscalità comunale, atteso che il provvedimento oggi in discussione interviene, Pag. 36per l'ennesima volta, sull'IMU, la quale costituisce uno dei capisaldi fondamentali delle entrate degli enti locali.
  In tale contesto segnala in particolare gli emendamenti 2.4 e 2.9, sottoscritti da tutto il gruppo del PD in Commissione Finanze, i quali sono volti a precisare maggiormente le linee guida della futura riforma e che auspica pertanto possano essere adeguatamente tenuti in considerazione dal Governo ai fini della prossima attività legislativa in materia.
  Evidenzia, quindi, l'esigenza di scongiurare un'ulteriore precarizzazione delle entrate comunali, che hanno già subìto le conseguenze negativi dei reiterati interventi normativi adottati negli ultimi anni, i quali hanno in molti casi determinato problemi ed incertezze, innescando altresì un circuito certamente non virtuoso. In tale prospettiva ritiene, quindi, che il lavoro da compiere su tali problematiche risulti molto gravoso e dovrà essere svolto dal Parlamento con il concorso del Governo, nonché mediante il coinvolgimento delle rappresentanze degli enti locali.
  Richiama quindi il contenuto degli emendamenti, a sua firma, 1.45 e 1.58, i quali sono volti a garantire un'eventuale integrazione delle risorse finanziarie qualora le richieste avanzate dai comuni per l'utilizzo delle anticipazioni di tesoreria contemplate dal decreto-legge siano superiori alle somme stimate dall'allegato A al decreto.
  Gli emendamenti a sua firma 1.42 e 1.43 intendono invece risolvere un problema che si potrebbe porre a fronte dell'utilizzo delle predette anticipazioni di tesoreria, stabilendo che in tal caso non si applichi, ai medesimi comuni, il limite all'utilizzo dell'avanzo di amministrazione, stabilito dall'articolo 187, comma 3-bis, del Testo unico delle leggi sugli enti locali, scongiurando in tal modo un corto circuito tra tali disposizioni che rischierebbe di pregiudicare seriamente gli equilibri di bilancio degli enti stessi.

  Giovanni PAGLIA (SEL), pur comprendendo il carattere temporaneo delle norme contenute nel decreto-legge, auspica che questa sia l'ultima occasione nella quale il Parlamento, in generale, e le Commissioni, in particolare, si trovano a dover esaminare, in un contesto temporalmente ristretto, misure di carattere non strutturale. Nella consapevolezza di tale particolare situazione il gruppo di SEL ha scelto di assumere un atteggiamento di grande responsabilità, presentando un numero piuttosto ristretto di proposte emendative che si inquadrano pienamente nei rigidissimi vincoli imposti dallo stesso decreto-legge. Esprime quindi l'auspicio che, almeno per quanto riguarda le proposte emendative concernenti l'estensione, ai fini IMU, del regime agevolativo previsto per la prima casa di abitazione anche ad altre categorie di immobili strettamente connesse, quali gli immobili concessi dal proprietario in comodato d'uso a familiari, le unità immobiliari possedute da anziani o disabili che acquisiscano la residenza in istituti a seguito di ricovero permanente, nonché i casi in cui il soggetto proprietario abbia dovuto trasferire la propria residenza in altro comune per necessità lavorative, il Governo e la maggioranza dimostrino la loro disponibilità a dialogare apertamente, senza arroccarsi sul mantenimento integrale del testo e prescindendo dall'appartenenza o meno alle forze che sostengono l'Esecutivo.
  Auspica altresì che sussista un'effettiva disponibilità a discutere sulle ipotesi di estensione della proroga dei contratti a tempo determinato presso le Pubbliche amministrazioni per il settore della pubblica istruzione in considerazione della peculiarietà di tale comparto, la cui attività è evidentemente connessa con la tempistica dell'anno scolastico.

  Roger DE MENECH (PD) condivide le considerazioni, emerse nel corso del dibattito, relative alla temporaneità e non strutturalità delle previsioni recate dal decreto-legge, esprimendo a tale riguardo l'auspicio che il Governo e il Parlamento sappiano fare buon uso degli spunti contenuti nelle proposte emendative presentate da tutti i gruppi, avviando fin d'ora un'azione volta ad individuare soluzioni Pag. 37strutturali che possano garantire certezze agli enti locali in merito alle loro entrate tributarie e superando il principale difetto del provvedimento il quale, per quanto riguarda le tematiche dell'IMU rischia di aggiungere ulteriori incertezze alla programmazione di bilancio dei comuni. Ritiene, al contrario, che occorra puntare all'obiettivo di rendere compatibili le misure recate dal decreto-legge con l'esigenza di garantire l'autonomia finanziaria dei comuni stessi, i quali, soprattutto nell'attuale fase di crisi economico-sociale devono interfacciarsi con le pressanti esigenze delle imprese e dei cittadini.
  Con particolare riferimento al suo emendamento 4.54, peraltro dichiarato inammissibile, evidenzia come la proposta emendativa intenda proporre una soluzione a tale problematica, consentendo agli enti locali che usufruiscono dei buoni lavoro per la retribuzione di prestazioni occasionali effettuate da persone in situazione di disagio possano sottrarre tale componente di spesa dalle spese per il personale rilevanti ai fini del rispetto del Patto di stabilità interno.
  Condivide, quindi, il rifinanziamento della cassa integrazione in deroga operato dal decreto-legge, sottolineando tuttavia la necessità di rivedere, in una prospettiva di medio-lungo periodo, tale strumento, in considerazione del fatto che la crisi economica in atto si protrarrà, presumibilmente, ancora per molti mesi. Ritiene quindi che il Governo e le forze di maggioranza debbano dimostrare la capacità di adottare interventi di natura strutturale, ad esempio per quanto riguarda lo sblocco delle risorse degli enti locali, prendendo esempio da alcune, coraggiose iniziative, assunte da talune imprese, le quali, dopo aver ottenuto l'utilizzo della cassa integrazione in deroga, hanno messo a disposizione il proprio personale dei comuni dove hanno sede per interventi sul territorio.

  Sebastiano BARBANTI (M5S) sottolinea come, nell'attuale difficilissima situazione di crisi, occorrano buon senso e coraggio, auspicando che a tale spirito si informi il lavoro delle Commissioni, nonché la valutazione sulle proposte emendative riferite al provvedimento. A tale riguardo evidenzia come siano stati dichiarati inammissibili quasi tutti gli emendamenti del Movimento 5 Stelle, i quali intendevano reperire risorse aggiuntive per gli interventi disposti dal provvedimento attraverso tagli ai costi della politica, e che miravano ad istituire un fondo per il sostegno alle piccole e medie imprese, la cui sopravvivenza è messa a rischio dalla riduzione nell'erogazione del credito bancario.
  In tale contesto sottolinea come non sia sufficiente fare ciò che conviene alle singole forze politiche, ma come occorra adottare tutte le misure oggettivamente necessarie per il benessere del Paese nel suo complesso.
  A questo fine evidenzia l'esigenza di porre fine all'utilizzo della decretazione d'urgenza, in quanto tale strumento legislativo impedisce al Parlamento di esaminare compiutamente i provvedimenti e non consente di individuare quelle soluzioni di lungo periodo necessarie per far superare al Paese la crisi in cui gli ultimi trent'anni di cattiva politica l'hanno gettato.

  Cesare DAMIANO, presidente e relatore per la XI Commissione, essendosi conclusi gli interventi sul complesso degli emendamenti, rileva come, alla luce della complessità tecnica e finanziaria del provvedimento e considerati i margini molto limitati di modifica del testo, i relatori raccomandino l'approvazione dei loro emendamenti 4.59 e 4.60, con i quali si recepiscono le condizioni contenute nel parere espresso dalla V Commissione, mentre invitano al ritiro delle restanti proposte emendative presentate.

  Il viceministro Maria Cecilia GUERRA esprime parere favorevole sugli emendamenti 4.59 e 4.60 dei relatori, concordando altresì sull'invito al ritiro formulato dai relatori sulle restanti proposte emendative.

  Marco CAUSI (PD), accogliendo l'invito formulato dai relatori e dal rappresentante Pag. 38del Governo, ritira tutte le proposte emendative presentate dal suo gruppo, riservandosi, tuttavia, di trasformarne alcune in ordini del giorno da presentare in Assemblea, nonché di assumere ulteriori iniziative politiche sui temi da esse affrontati.

  Cesare DAMIANO, presidente, prende atto dell'assenza dei presentatori dell'emendamento Giorgis 1.5: si intende vi abbiano rinunciato.

  Le Commissioni respingono, con distinte votazioni, gli emendamenti Gianluca Pini 1.1 e 1.2.

  Massimiliano FEDRIGA (LNA) illustra l'emendamento Caparini 1.3, di cui è cofirmatario, auspicando una positiva integrazione dei principi ai quali dovrà essere ispirato il futuro intervento di revisione dell'IMU, prevedendo l'esenzione da tale imposta della casa di prima abitazione e delle relative pertinenze.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Caparini 1.3.

  Massimiliano FEDRIGA (LNA) illustra l'emendamento Gianluca Pini 1.4, il quale intende stabilire il principio dell'esclusione dall'IMU delle abitazioni concesse dal proprietario in comodato d'uso gratuito ai familiari, chiede come i gruppi di maggioranza intendano risolvere la vera e propria ingiustizia determinata dal fatto che la sospensione della prima rata dell'IMU disposta dal decreto – legge non riguarda tale fattispecie.

  Cesare DAMIANO, presidente e relatore per la XI Commissione, ritiene che il tema affrontato dall'emendamento 1.4 potrà essere risolto attraverso un successivo intervento legislativo.

  Girolamo PISANO (M5S) pur concordando con il principio sancito dall'emendamento 1.4, rileva come esso sia formulato in termini troppo generici: ritiene pertanto opportuno intervenire sulla materia dell'esclusione dall'IMU degli immobili concessi in comodato d'uso gratuito ai familiari fino al primo grado di parentela attraverso un successivo intervento legislativo. Per tale motivo preannuncia il voto contrario del proprio gruppo sull'emendamento.

  Marco CAUSI (PD) sottolinea come in questa fase non sia in discussione la riforma complessiva dell'IMU ma la sola sospensione della prima rata dell'imposta per talune categorie di immobili. È dunque in ragione di tale circostanza che il gruppo del PD ha accettato l'invito al ritiro di tutte le sue proposte emendative ed esprime voto contrario sulle altre proposte emendative. Rileva, peraltro, come il PD ritenga necessario rivedere la disciplina concernente la definizione della categoria di prima casa di abitazione, ai fini delle agevolazioni previste dalla disciplina IMU per tale categoria di immobili, evidenziando come le modifiche apportate a tale normativa dal decreto-legge n. 201 del 2011 rispetto al previgente regime ICI abbiano comportato un eccessivo irrigidimento: evidenzia quindi la necessità di rivedere anche tale aspetto nella prossima, complessiva riforma dell'IMU, anche collegando l'agevolazione alla capacità contributiva familiare.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Gianluca Pini 1.4.

  Massimiliano FEDRIGA (LNA) illustra l'emendamento Busin 1.25, di cui è cofirmatario, sottolineando come le audizioni informali svolte abbiano messo in evidenza l'ininfluenza, per le aziende in crisi, di un intervento che si limiti a disporre la deducibilità dell'IMU dall'IRES, in quanto tali aziende, non producendo utili, non possono, di fatto, fruire di tale deduzione.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Busin 1.25.

  Cesare DAMIANO, presidente, prende atto dell'assenza dei presentatori degli identici emendamenti Elvira Savino 1.7 e Pag. 39Colaninno 1.10: si intende vi abbiano rinunciato.

  Filippo BUSIN (LNA) illustra il proprio emendamento 1.11, il quale specifica che la futura riforma dell'imposizione immobiliare dovrà prevedere la deducibilità dell'IMU sia ai fini IRES sia ai fini IRAP.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Busin 1.11.

  Enrico ZANETTI (SCpI), accogliendo l'invito formulato dai relatori e dal rappresentante del Governo, ritira tutti gli emendamenti presentati dal suo gruppo agli articoli 1 e 2 sulle tematiche concernenti l'IMU, i quali sono volti a precisare meglio le linee guida della futura riforma dell'imposta. In tale contesto segnala, peraltro, come sarebbe stata auspicabile una maggiore elasticità da parte del Governo nell'individuazione dei principi riformatori della fiscalità immobiliare.

  Cesare DAMIANO, presidente, prende atto dell'assenza del presentatore dell'emendamento Picchi 1.12: si intende vi abbia rinunciato.

  Fabio LAVAGNO (SEL) illustra l'emendamento Paglia 1.16, di cui è cofirmatario, il quale estende la sospensione della prima rata IMU anche ad una sola abitazione ulteriore rispetto alla prima casa di abitazione, purché non di lusso ed appartenente alle categorie catastali A/2, A/3, A/4, A/5 o A/6.

  Sebastiano BARBANTI (M5S), nel dichiarare il voto del suo gruppo, esprime una valutazione sostanzialmente favorevole sull'emendamento 1.16, segnalando tuttavia l'opportunità di riformularlo, al fine di estenderne l'applicazione anche alla fattispecie di immobili locati.

  Giovanni PAGLIA (SEL) si dichiara disponibile a valutare il suggerimento espresso dal deputato Barbanti, ai fini della ripresentazione dell'emendamento in Assemblea.

  Le Commissioni respinge l'emendamento Paglia 1.16.

  Cesare DAMIANO, presidente, prende atto dell'assenza del presentatore dell'emendamento Pagano 1.14: si intende vi abbia rinunciato.

  Le Commissioni respingono, con distinte votazioni, gli emendamenti Gianluca Pini 1.24 e Busin 1.18.

  Sebastiano BARBANTI (M5S) illustra l'emendamento Pisano 1.63, il quale, traendo spunto dagli elementi emersi nel corso delle audizioni svolte dalle Commissioni riunite, prevede la sospensione della prima rata dell'IMU anche per gli immobili ad uso produttivo classificati nel gruppo catastale D.

  Girolamo PISANO (M5S) raccomanda l'approvazione del proprio emendamento 1.63, sottolineando la necessità di estendere la sospensione della prima rata IMU agli immobili ad uso produttivo classificati nel gruppo catastale D, anche in considerazione del fatto che proprio in questo periodo dell'anno si registra il maggior tasso di attività delle imprese proprietarie di tale tipologia di immobili.

  Le Commissioni respingono, con distinte votazioni, gli emendamenti Pisano 1.63, Giorgia Meloni 1.17, nonché Busin 1.20 e 1.21.

  Sebastiano BARBANTI (M5S) illustra l'emendamento Pesco 1.64, di cui è cofirmatario, il quale estende l'ambito di applicazione della sospensione della prima rata dell'IMU anche agli immobili ad uso produttivo classificati nella categoria catastale C/3.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Pesco 1.64.

  Pasquale MAIETTA (FdI) raccomanda l'approvazione dell'emendamento Giorgia Meloni 1.22, di cui è cofirmatario, il quale intende rispondere alle legittime esigenze Pag. 40dei componenti delle forze dell'ordine, prevedendo la sospensione della prima rata IMU anche per gli immobili di proprietà di tali soggetti che non siano adibite a prima abitazione a causa di esigenze di servizio.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Giorgia Meloni 1.22.

  Cesare DAMIANO, presidente, prende atto dell'assenza dei presentatori dell'emendamento Bueno 1.19: si intende vi abbiano rinunciato.

  Girolamo PISANO (M5S) illustra il proprio emendamento 1.62, il quale sospende anche il versamento della maggiorazione dell'aliquota standard dell'IMU che i comuni possono deliberare con riferimento agli immobili ad uso produttivo classificati nel gruppo catastale D.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli emendamenti Pisano 1.62, Paglia 1.27, per la parte ammissibile, nonché Lavagno 1.29.

  Fabio LAVAGNO (SEL) illustra l'emendamento Ragosta 1.30, di cui è cofirmatario, il quale intende comprendere nella definizione di prima casa ai fini IMU anche le unità immobiliari posseduta da anziani o disabili ricoverati permanentemente in istituti di ricovero o sanitari, qualora l'immobile risulti non locato.

  Sebastiano BARBANTI (M5S), dichiarando il voto del suo gruppo, esprime una valutazione sostanzialmente favorevole sull'emendamento Ragosta 1.30, segnalando tuttavia l'opportunità di integrarne la formulazione, al fine di tener conto anche delle fattispecie di concessioni in comodato d'uso gratuito degli immobili.

  Massimiliano FEDRIGA (LNA) sottolinea come l'obiettivo prioritario debba essere quello di favorire il mercato delle locazioni, ponendo in essere tutti gli strumenti utili a ridurne il prezzo. Preannuncia pertanto il voto favorevole del proprio gruppo sull'emendamento 1.30.

  Alessio Mattia VILLAROSA (M5S), con riferimento alla tematica affrontata dall'emendamento 1.30, evidenzia come l'estensione della previsione proposta dall'emendamento agli immobili concessi in comodato d'uso gratuito consentirebbe di ridurre l'ambito del sommerso in questo settore.

  Francesco RIBAUDO (PD) rileva come la questione affrontata dall'emendamento 1.30 dovrà essere discussa puntualmente in occasione dell'esame nel prossimo intervento organico di riforma dell'IMU.

  Le Commissioni respingono, con distinte votazioni, gli emendamenti Ragosta 1.30, Lavagno 1.31 e Giorgia Meloni 1.26.

  Pasquale MAIETTA (FdI) raccomanda l'approvazione dell'emendamento Giorgia Meloni 1.38, di cui è cofirmatario.

  Le Commissioni respingono, con distinte votazioni, gli emendamenti Giorgia Meloni 1.38 e 1.39.

  Lorenzo GUERINI (PD), nel ribadire come anche l'emendamento Guerra 1.42, di cui è cofirmatario, sia stato ritirato, in accoglimento dell'invito in tal senso espresso dai relatori e dal rappresentante del Governo, si riserva comunque di presentare un ordine del giorno in Assemblea volto a risolvere il problema determinato dal fatto che il ricorso alle anticipazioni di tesoreria di cui dovranno avvalersi i comuni per far fronte alla minore liquidità derivante dalla sospensione della prima rata dell'IMU comporta una limitazione all'utilizzo, da parte dei comuni stessi, dei loro avanzi di amministrazione, determinando in tal modo difficoltà per gli enti locali.

  Le Commissioni respingono, con distinte votazioni, gli emendamenti Busin 1.44, 1.68 e 1.49.

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  Cesare DAMIANO, presidente, rinvia il seguito dell'esame alla seduta già convocata alle ore 15, segnalando che, risultando tutte le proposte emendative riferite all'articolo 2 ritirate o inammissibili, l'esame riprenderà con le votazioni relative alle proposte emendative riferite all'articolo 3.

  La seduta termina alle 13.40.

SEDE REFERENTE

  Mercoledì 12 giugno 2013. — Presidenza del presidente della XI Commissione Cesare DAMIANO, indi del presidente della VI Commissione Daniele CAPEZZONE. — Interviene il sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali Carlo Dell'Aringa.

  La seduta comincia alle 15.10.

DL 54/2013: Interventi urgenti in tema di sospensione dell'imposta municipale propria, di rifinanziamento di ammortizzatori sociali in deroga, di proroga in materia di lavoro a tempo determinato presso le pubbliche amministrazioni e di eliminazione degli stipendi dei parlamentari membri del Governo.
C. 1012 Governo.

(Seguito dell'esame e conclusione).

  Le Commissioni proseguono l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nell'odierna seduta antimeridiana.

  Cesare DAMIANO, presidente, prende atto dell'assenza dei presentatori degli emendamenti Cicu 3.1 e Dadone 3.8: si intende vi abbiano rinunciato.

  Massimiliano FEDRIGA (LNA) raccomanda l'approvazione del suo emendamento 3.3, identico agli emendamenti Giorgia Meloni 3.2 e Dadone 3.11, rilevando la palese illogicità di escludere i viceministri dall'applicazione della disposizione che vieta il cumulo dell'indennità parlamentare con quella per incarichi di Governo. Invita, pertanto, i relatori a modificare il proprio parere, anche al fine di rimediare a una evidente omissione del testo all'esame delle Commissioni riunite.

  Cesare DAMIANO, presidente e relatore per la XI Commissione, rivedendo il parere precedentemente espresso, esprime parere favorevole sugli identici emendamenti Giorgia Meloni 3.2, Fedriga 3.3 e Dadone 3.11.

  Daniele CAPEZZONE, relatore per la VI Commissione, condivide l'opportunità di rivedere il parere sugli identici emendamenti 3.2, 3.3 e 3.11, pur rilevando come il titolo di Viceministro sia attribuito a soggetti che già rivestono la carica di Sottosegretario, ai quali dunque già si applica il divieto di cumulo tra il trattamento di componente del Governo e quello di parlamentare stabilito dall'articolo 3 del decreto-legge.

  Il sottosegretario Carlo DELL'ARINGA esprime parere conforme a quello dei relatori.

  Le Commissioni approvano gli identici emendamenti Giorgia Meloni 3.2, Fedriga 3.3 e Dadone 3.11 (vedi allegato).

  Cesare DAMIANO, presidente, constata l'assenza dei presentatori dell'emendamento Dadone 3.9: si intende vi abbiano rinunciato.

  Massimiliano FEDRIGA (LNA) illustra il proprio emendamento 3.4, il quale intende abrogare la legge n. 418 del 1999, al fine di prevedere che anche per i componenti del Governo non parlamentari viga il divieto di cumulo tra indennità di Governo e altre forme di emolumento.

  Cesare DAMIANO, presidente e relatore per la XI Commissione, si riserva, d'intesa con il relatore per la VI Commissione, di approfondire ulteriormente la proposta contenuta nell'emendamento 3.4, ai fini Pag. 42della discussione in Assemblea del provvedimento.

  Le Commissioni respingono, con distinte votazioni, gli emendamenti Fedriga 3.4, Di Salvo 4.2 e Placido 4.3.

  Cesare DAMIANO, presidente, constata l'assenza dei presentatori dell'emendamento Cicu 4.1: si intende vi abbiano rinunciato.

  Massimiliano FEDRIGA (LNA) illustra il proprio emendamento 4.7, il quale intende considerare nell'ambito delle tutele del reddito dei lavoratori anche i dipendenti di studi professionali.

  Le Commissioni respingono gli identici emendamenti Fedriga 4.7 e Zanetti 4.8.

  Giovanni PAGLIA (SEL) illustra l'emendamento Airaudo 4.4, il quale intende modificare le modalità di finanziamento della cassa integrazione in deroga prevedendo di innalzare dal 20 al 23 per cento l'aliquota fiscale sui redditi finanziari.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Airaudo 4.4.

  Massimiliano FEDRIGA (LNA) illustra il proprio emendamento 4.6, il quale incrementa le risorse per il finanziamento degli ammortizzatori sociali in deroga, fissando un tetto massimo di 5.000 euro netti mensili per le pensioni erogate dalle gestioni previdenziali pubbliche in base al sistema retributivo.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli emendamenti Fedriga 4.6 e Airaudo 4.9.

  Maurizio BERNARDO (PdL), accogliendo l'invito dei relatori e del rappresentante del Governo, ritira il proprio emendamento 4.10.

  Massimiliano FEDRIGA (LNA) illustra il proprio emendamento 4.11, il quale incrementa anch'esso le risorse in favore degli ammortizzatori sociali mediante l'introduzione di un contributo di perequazione sui trattamenti pensionistici, nonché fissando un limite massimo alle pensioni erogate dalle gestioni previdenziali pubbliche in base al sistema retributivo.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli emendamenti Fedriga 4.11 e 4.12, nonché l'emendamento Di Salvo 4.16.

  Massimiliano FEDRIGA (LNA) illustra il proprio emendamento 4.18, il quale interviene sul meccanismo di emanazione del decreto interministeriale, previsto dall'articolo 4, comma 2, del decreto – legge, per la determinazione dei criteri di concessione degli ammortizzatori in deroga, prevedendo che su di esso siano sentiti anche i rappresentanti sindacali delle libere professioni.

  Le Commissioni respingono gli identici emendamenti Fedriga 4.18 e Zanetti 4.19.

  Giovanni PAGLIA (SEL) illustra l'emendamento Placido 4.15, il quale è volto a eliminare ogni elemento di discrezionalità nella concessione degli ammortizzatori in deroga, nonché a garantire il reintegro delle risorse necessarie per la concessione di tali strumenti.

  Le Commissioni respingono, con distinte votazioni, gli emendamenti Placido 4.15, Airaudo 4.14, Placido 4.17 e 4.23. Approvano quindi l'emendamento 4.59 dei relatori (vedi allegato), respingono l'emendamento Di Salvo 4.22 ed approvano l'emendamento 4.60 dei relatori (vedi allegato).

  Giovanni PAGLIA (SEL) illustra l'emendamento Di Salvo 4.28, di cui è cofirmatario, il quale intende stabilire la proroga fino al 31 agosto 2014 dei contratti a tempo determinato nel comparto della scuola, al fine di venire incontro alle specificità di tale settore, il quale è legato all'andamento dell'anno scolastico.

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  Le Commissioni respingono, con distinte votazioni, gli emendamenti Di Salvo 4.28, 4.30, 4.29, 4.32, 4.31, 4.35, 4.34 e 4.33, Airaudo 4.39 e 4.43, nonché Placido 4.42.

  Cesare DAMIANO, presidente, constata l'assenza dei presentatori dell'emendamento Giorgis 4.44: si intende vi abbiano rinunciato.

  Le Commissioni respingono, con distinte votazioni, gli emendamenti Placido 4.45, Cozzolino 4.57 e 4.58, nonché Di Salvo 4.53.

   Cesare DAMIANO, presidente, avverte che si è concluso l'esame delle proposte emendative presentate e che, oltre al parere del Comitato per la legislazione, sono pervenuti i pareri di tutte le Commissioni competenti in sede consultiva, salvo quello della Commissione Affari costituzionali, il quale dovrebbe comunque espresso a breve. Sospende, quindi, la seduta in attesa della trasmissione di tale ultimo parere.

  La seduta, sospesa alle 15.25, è ripresa alle 16.05.

  Daniele CAPEZZONE, presidente e relatore per la VI Commissione, avverte che è pervenuto anche il parere della Commissione Affari costituzionali. Rileva, quindi, come gli emendamenti approvati nel corso dell'esame recepiscano integralmente il contenuto delle condizioni formulate dalla Commissione Bilancio, nonché la condizione numero 2 contenuta nel parere espresso dalla Commissione Affari costituzionali. Ricorda inoltre, in merito alla condizione di cui al numero 1 di quest'ultimo parere, concernente l'applicazione del divieto di cumulo, stabilito dall'articolo 3, tra il trattamento di componente del Governo e quello di parlamentare, anche ai componenti del Governo non parlamentari, che i relatori si sono già riservati di valutare ulteriormente tale questione ai fini della discussione in Assemblea del provvedimento.
  Ritiene quindi che sia possibile concludere l'esame in sede referente del provvedimento già nella seduta odierna.

  Massimiliano FEDRIGA (LNA) preannuncia anzitutto che il suo gruppo intende designarlo quale relatore di minoranza per la discussione in Assemblea del provvedimento in esame.
  Rileva, quindi, che il provvedimento in esame, nonostante lo sforzo compiuto del Governo per reperire le risorse necessarie, sia caratterizzato da una logica emergenziale, incapace di fornire ai cittadini prospettive di medio-lungo periodo, nel segno di una complessiva incertezza negli interventi e nelle coperture. Stigmatizza inoltre l'atteggiamento di preclusione tenuto dalla maggioranza e dal Governo nei confronti delle proposte di modifica avanzate dal suo gruppo, che sono state rigettate pur recando interventi di assoluto buon senso, volti ad affrontare il merito delle questioni. In tale contesto fa notare come le promesse coraggiose formulate dal Presidente del Consiglio dei ministri in occasione del dibattito sulla fiducia svoltosi in Parlamento, che avevano indotto il gruppo della Lega Nord a un atteggiamento di astensione, nella speranza di vedere finalmente realizzato un sostegno concreto alle imprese e ai lavoratori, si siano rivelate infondate già a partire dall'esame del decreto-legge in titolo, nel quale è apparsa forte e strumentale l'avversione verso ogni ipotesi di cambiamento proposta. Ritiene quindi che i gruppi di maggioranza, così inclini nel corso delle campagna elettorale a sbandierare temi connessi alla riduzione delle imposte a carico di imprese e lavoratori e all'estensione degli ammortizzatori sociali, dovranno ora rendere conto all'opinione pubblica del loro cambiamento di orientamento, che denota una totale mancanza di coraggio.
  Nel rilevare come tutte le proposte emendative, sia in materia fiscale sia sulla parte del lavoro, siano state arbitrariamente ignorate e respinte, dichiara il voto contrario del suo gruppo sulla proposta di conferire il mandato ai relatori a riferire favorevolmente sul provvedimento, il quale Pag. 44non è sostenuto da adeguate risorse finanziarie ed è privo di una visione complessiva.

  Giovanni PAGLIA (SEL) sottolinea come il decreto-legge avrebbe potuto avere un contenuto nettamente migliore, qualora ci si fosse avvalsi degli spunti contenuti in molte proposte emendative, le quali, pure senza stravolgerne il senso complessivo e le coperture finanziarie, avrebbero potuto renderlo più adeguato alle esigenze delle fasce sociali più deboli della popolazione. Purtroppo, il Governo e la maggioranza non hanno ritenuto di cogliere tali suggerimenti, limitandosi a confermare l'impostazione iniziale del provvedimento. In tale contesto ritiene fondamentale l'impegno a rivedere l'assetto della fiscalità patrimoniale ed immobiliare, così come le misure per il rifinanziamento della cassa integrazione in deroga e per la proroga dei contratti a tempo determinato nella Pubblica amministrazione, le quali possono consentire di dare maggiore serenità ai cittadini, venendo incontro alle esigenze dei ceti più deboli.
  Preannuncia pertanto il voto favorevole del suo gruppo sul provvedimento, riservandosi di ripresentare le proposte emendative ai fini della discussione in Assemblea, ed auspicando che in quella sede si possano rivedere alcuni aspetti dell'intervento legislativo.

  Carla RUOCCO (M5S) dichiara che il suo gruppo voterà a favore del conferimento del mandato ai relatori a riferire in Assemblea, lamentando tuttavia come l'esame del provvedimento in sede referente abbia ingiustamente sacrificato quello che avrebbe potuto costituire un positivo apporto da parte del Parlamento su un intervento legislativo di iniziativa governativa.
  Pur sottolineando come, purtroppo, il provvedimento in esame appaia frettoloso, minimale ed emergenziale, esprime ciononostante apprezzamento per le norme in esso contenute in tema di sospensione del versamento della rata di giugno dell'IMU e per un primo ed immediato rifinanziamento degli ammortizzatori sociali in deroga.
  In tale contesto esprime il duplice auspicio che, da una parte, si riesca al più presto a varare una riforma organica della fiscalità immobiliare che tenga conto anche del coinvolgimento dei comuni, prevedendo norme premiali per i comuni virtuosi e, dall'altra, che si riesca a risolvere in via definitiva il problema degli ammortizzatori sociali, abbandonando la logica emergenziale che ha finora contraddistinto gli ultimi interventi in materia. Ricorda, infine, come il perseguimento di questo duplice obiettivo sia particolarmente importante per fornire risposte esaurienti e concrete ai cittadini e alle imprese, che oggi stanno vivendo un momento di particolare difficoltà.

  Le Commissioni deliberano di conferire il mandato ai relatori, Capezzone e Damiano, di riferire in senso favorevole all'Assemblea sul provvedimento in esame. Delibera altresì di chiedere l'autorizzazione a riferire oralmente.

  Daniele CAPEZZONE, presidente, informa che, essendosi concluso l'esame in sede referente del provvedimento, la seduta delle Commissioni riunite prevista per domani non avrà luogo.
  Avverte quindi che le Presidenze si riservano di designare i componenti del Comitato dei nove sulla base delle indicazioni dei gruppi.

  La seduta termina alle 16.15.

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