CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 21 maggio 2013
24.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari esteri e comunitari (III)
COMUNICATO
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SEDE REFERENTE

  Martedì 21 maggio 2013. — Presidenza del presidente Fabrizio CICCHITTO. — Interviene il viceministro degli affari esteri Lapo Pistelli.

  La seduta comincia alle 14.

Sull'ordine dei lavori

  Fabrizio CICCHITTO, presidente, considerato che alcune Commissioni non hanno ancora concluso l'esame di loro competenza, relativamente al provvedimento di «Ratifica ed esecuzione della Convenzione del Consiglio d'Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica, fatta a Istanbul l'11 maggio 2011», propone, se non vi sono obiezioni, di iniziare i lavori della Commissione con il secondo punto all'ordine del giorno, vale a dire l'avvio dell'esame in sede referente dei provvedimenti relativi alla «Ratifica ed esecuzione della Convenzione tra la Repubblica italiana e la Repubblica di San Marino per evitare le doppie imposizioni in materia di imposte sul reddito e per prevenire le frodi fiscali, con Protocollo aggiuntivo, fatta a Roma il 21 marzo 2002, e del relativo Protocollo di modifica, fatto a Roma il 13 giugno 2012».

  La Commissione conviene.

Ratifica ed esecuzione della Convenzione tra la Repubblica italiana e la Repubblica di San Marino per evitare le doppie imposizioni in materia di imposte sul reddito e per prevenire le frodi fiscali, con Protocollo aggiuntivo, fatta a Roma il 21 marzo 2002, e del relativo Protocollo di modifica, fatto a Roma il 13 giugno 2012.
C. 875 Governo e C. 901 Pini.

(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento in titolo.

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  Fabrizio CICCHITTO, presidente, ritiene opportuno ricordare che nella scorsa legislatura la Commissione aveva avviato, nella seduta del 21 dicembre 2012, l'esame del disegno di legge C. 5667, avente lo stesso oggetto di quello oggi all'ordine del giorno, senza concluderlo a causa del sopravvenuto scioglimento delle Camere.

  Tiziano ARLOTTI (PD), relatore, osserva che la Convenzione in esame costituisce un rilevante completamento all'insieme dei rapporti finanziari e commerciali intrattenuti dal nostro Paese con la Repubblica di San Marino.
  Rammenta che gli accordi – il primo dei quali firmato a Roma il 21 marzo 2002, unitamente ad un Protocollo aggiuntivo, cui si è affiancato un ulteriore Protocollo aggiuntivo siglato sempre a Roma il 13 giugno scorso, rappresentano un efficace quadro giuridico-economico di riferimento per gli operatori economici del nostro Paese, garantendo al contempo l'interesse generale dell'Amministrazione finanziaria italiana. Il Protocollo del giugno 2011 aggiorna agli standard internazionali la Convenzione del 2002, con particolare riferimento allo scambio di informazioni.
  Sottolinea che l'Accordo è frutto di un iter complesso che è andato incontro a battute di arresto malgrado esso rientri in una tipologia standard per i Paesi membri dell'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE). Esso rappresenta un importante progresso per le relazioni economiche tra i due Paesi e realizza sicuramente un traguardo ambizioso.
  Ricorda che attualmente l'interscambio commerciale italo-sanmarinese è pari a 4,51 miliardi di euro, le esportazioni italiane sono pari a 2,8 miliardi di euro, mentre le importazioni italiane sono pari a 1,71 miliardi di euro, con un saldo commerciale, positivo per l'Italia, pari a 1,09 miliardi.
  Evidenzia che, oltre a disciplinare compiutamente il fenomeno della doppia imposizione, la Convenzione ed il Protocollo predispongono la base giuridica per la cooperazione tra le amministrazioni, anche in vista di una più efficace lotta all'evasione fiscale.
  Osserva che la Convenzione ricalca il consueto modello elaborato in ambito OCSE. In particolare, la sfera soggettiva di applicazione è costituita dalle persone fisiche e giuridiche residenti in uno o in entrambi gli Stati contraenti. La sfera oggettiva si riferisce soltanto alle imposte sul reddito (IRPEF, IRPEG ed IRAP, nel caso dell'Italia). In materia di redditi immobiliari (articolo 6), in conformità al modello dell'OCSE, è prevista la tassazione concorrente ripartita tra i due Stati contraenti, mentre per gli utili di impresa (articolo 7) è accolto il principio generale secondo il quale gli stessi sono imponibili esclusivamente nello Stato di residenza dell'impresa, ad eccezione dei redditi prodotti per il tramite di una stabile organizzazione, definita dall'articolo 5; in quest'ultima ipotesi, lo Stato in cui è localizzata la stabile organizzazione ha il potere di tassare gli utili realizzati nel suo territorio mediante tale stabile organizzazione.
  Rileva che l'articolo I del Protocollo del 2012 sostituisce l'articolo 10 della Convenzione originaria in materia di dividendi (con tale termine si indicano non solo i redditi derivanti da azioni, ma anche i redditi percepiti dai titolari di quote sociali fiscalmente assimilabili alle azioni). Il nuovo testo è caratterizzato dalla previsione della tassazione definitiva nel Paese di residenza del beneficiario e della concorrente facoltà, accordata allo Stato da cui essi provengono, di prelevare un'imposta alla fonte entro limiti espressamente previsti. In particolare, sono state introdotte aliquote differenziate di ritenuta nello Stato della fonte, da applicare all'ammontare lordo.
  L'articolo II del Protocollo sostituisce l'articolo 11 in materia di interessi, promuovendo il principio di tassazione esclusiva nel Paese di residenza. L'articolo III sostituisce l'articolo 12 della Convenzione, in materia di Canoni, prevedendo in generale la tassazione nello Stato di residenza del beneficiario. Pag. 54
  L'articolo IV sostituisce l'articolo 26 in materia di scambi di informazioni. La nuova formulazione, in sostanza, mira a rendere più penetrante l'azione di raccolta delle informazioni in campo fiscale, prevedendo che lo Stato contraente oggetto di una richiesta utilizzi i poteri a sua disposizione anche qualora le informazioni in questione non siano rilevanti per i propri fini fiscali interni. Si esplicita anzi che tale ultima eventualità non possa essere invocata per rifiutare di fornire quelle informazioni. In particolare la novella dell'articolo 26 riduce la portata del cosiddetto segreto bancario, stabilendo che lo Stato richiesto non potrà rifiutare di fornire le informazioni con la sola motivazione che esse siano detenute da una banca, da un'istituzione finanziaria o da un mandatario operante in qualità di agente o fiduciario.
  Ritiene del tutto plausibile che dall'applicazione di tali disposizioni potranno attendersi effetti positivi per l'Erario, in conseguenza di una più efficace attività di accertamento da parte dell'Amministrazione finanziaria che potrebbe condurre all'emersione di una maggiore base imponibile, al contrasto di fenomeni di evasione fiscale e ad un potenziale recupero di gettito per le nostre finanze.
  Segnala inoltre che è stata inserita, dall'articolo V, una clausola che stabilisce la sospensione dei benefici sulle ritenute di cui agli articoli 10, 11 e 12 (dividendi, interessi e canoni), qualora non sia adeguatamente applicato lo scambio di informazioni previsto dall'articolo 26.
  Evidenzia che il testo convenzionale contiene un articolo sulla «limitazione dei benefìci» (articolo 29), che reca una disciplina antiabuso e antievasiva di carattere generale.
  Ricorda altresì che in relazione alle disposizioni riguardanti i lavoratori dipendenti, la Convenzione precisa, all'articolo 15, che per quanto concerne la tassazione dei lavoratori frontalieri residenti in Italia, i due Stati contraenti convengono di applicare il sistema di tassazione concorrente, con tassazione definitiva nello Stato di residenza. L'Italia assoggetterà a tassazione il reddito lordo dei lavoratori frontalieri residenti in Italia conseguito nella Repubblica di San Marino con le modalità che saranno stabilite con legge ordinaria. La legge ordinaria potrà determinare una quota del reddito lordo dei lavoratori frontalieri esente da imposta in Italia.
  Osserva che i due provvedimenti di autorizzazione alla ratifica – uno d'iniziativa governativa e l'altro presentato dal collega Pini – recano, oltre alla consueta clausola di autorizzazione alla ratifica ed all'ordine di esecuzione, le disposizioni relative alla copertura finanziaria del provvedimento, il cui è onere è individuato in 3.282.000 euro a decorrere dal 2014, cui si provvede mediante riduzione dello stanziamento del fondo speciale di parte corrente, nell'ambito del programma «Fondi di riserva e speciali» della missione «Fondi da ripartire» dello stato di previsione del Ministero dell'economia, utilizzando l'accantonamento relativo al Ministero degli affari esteri.
  Nell'auspicare la rapida approvazione del provvedimento, sottolinea che esso si collega agli altri due accordi di cooperazione economica e di collaborazione finanziaria che consentiranno di superare il nodo dell'inserimento della Repubblica di San Marino nella cosiddetta Black list, di perfezionare un percorso volto a creare un clima di trasparenza e di fiducia nelle relazioni bilaterali tra i due Paesi, che si è rafforzato con l'adozione da parte sanmarinese di una serie di interventi normativi in ambito societario, con l'eliminazione delle società anonime; di contrasto alle frodi e agli illeciti tributari; di adeguamento delle misure per l'esecuzione delle rogatorie e per l'assistenza giudiziaria in materia penale e in campo bancario e finanziario.
  Evidenzia che al ristabilimento di questa pax fiscale ha dato un significativo contributo la Commissione Affari Esteri, che ha promosso due riunioni congiunte, nel novembre 2009 e nel settembre dell'anno successivo, con l'omologa Commissione del Consiglio grande e generale, proprio per superare l’impasse creatasi in Pag. 55quella fase tra i nostri Stati in relazione all'adozione degli accordi in materia economico-finanziaria.
  Nel tornare ad auspicare una celere conclusione dell’iter parlamentare di autorizzazione alla ratifica, confida che nella sessione che si apre oggi il Consiglio grande e generale sanmarinese possa disporre definitivamente il superamento della famigerata «tassa etnica» a carico dei frontalieri italiani, che ha provocato una palese disparità di trattamento rispetto ai lavoratori residenti a San Marino a partire dal 2011.
  Annuncia di aver presentato una risoluzione al riguardo, della quale raccomanda che la Commissione possa tenerne conto negli sviluppi successivi.
  Ritiene, inoltre, che la conclusione di questo complesso iter possa rappresentare la degna cornice per un prossimo incontro congiunto con l'omologa Commissione del Consiglio grande e generale della Repubblica di San Marino e preparare così una adeguata commemorazione del 75o anniversario della Convenzione di amicizia e buon vicinato tra l'Italia e la Repubblica di San Marino, firmata il 31 marzo 1939. Confida che l'ufficio di presidenza valuterà questa opportunità.

  Lapo PISTELLI, viceministro degli affari esteri, fa presente che il provvedimento in titolo intende ratificare sia la Convenzione tra Italia e San Marino per evitare le doppie imposizioni in materia di imposte sul reddito e per prevenire le frodi e l'evasione fiscale, fatta a Roma il 21 marzo 2002, sia il relativo Protocollo di modifica, firmato a Roma il 13 giugno 2012. Il Protocollo, in particolare, predispone la base normativa adeguata allo scopo di aggiornare alcune delle disposizioni contenute nella stessa Convenzione, con particolare riferimento allo scambio di informazioni fiscali prevedendo il sostanziale superamento del segreto bancario.
  Segnala, inoltre, che il provvedimento agevola i rapporti economici tra i due Paesi garantendo trasparenza e prevenendo le eventuali evasioni fiscali e definisce una base giuridica di riferimento per gli operatori economici italiani che effettuano attività di interscambio commerciale e finanziario con San Marino.
  Osserva che la ratifica degli atti in questione completerà il quadro giuridico dello scambio di informazioni in materia fiscale tra San Marino e Italia, aprendo la via ad una collaborazione bilaterale secondo standard internazionali. Si tratta dell'atto finale di un percorso decennale che rende possibile la normalizzazione delle relazioni bilaterali tra i due Paesi e pone le basi per l'ulteriore ratifica di due altri atti fondamentali per rafforzare la componente reale dell'economia sanmarinese quali l'Accordo di cooperazione economica del marzo 2009 e quello in materia di collaborazione finanziaria del 2009.
  Fa presente che la ratifica in esame costituirebbe sia la premessa alla cancellazione di San Marino dalla black list collegata al decreto-incentivi del Ministero dell'economia e della finanze sia la definizione di un'intesa riguardante la disciplina del trattamento fiscale dei circa 6000 lavoratori frontalieri italiani a San Marino.
  Ricorda, infine, che la firma del Protocollo modificativo della Convenzione, risalente al 13 giugno 2012, era stata apposta sul presupposto di un esplicito previo assenso del Ministero dell'economia e delle finanze, a riconoscimento dei progressi in campo normativo compiuti da San Marino, acclarati nell'autunno 2011 con le positive valutazioni internazionali del Moneyval del Consiglio d'Europa e del Global Forum on Transparency and Exchange of Information for Tax Purposes dell'OCSE sulla normativa adottata in materia di trasparenza finanziaria.

  Gianluca PINI (LNA), ringrazia il collega Arlotti ed il Governo per gli interventi svolti e, nell'esprimere al presidente apprezzamento per la celere calendarizzazione del provvedimento in esame, desidera sottolineare l'urgenza dell'approvazione della ratifica sia per addivenire alla cancellazione di San Marino dalla già ricordata black list collegata al decreto-Pag. 56incentivi del Ministero dell'economia e della finanze, sia per la definizione di un'intesa circa la disciplina del trattamento fiscale dei lavoratori frontalieri italiani a San Marino.
  Nel sottolineare la piena condivisione del contenuto della relazione del collega Arlotti, desidera ricordare l'importanza della previsione contenuta nel provvedimento in esame relativa all'eliminazione delle doppie imposizioni sui lavoratori dipendenti.

  Carlo SIBILIA (M5S), ringrazia il collega Arlotti ed il Governo per quanto detto, nonché il Presidente per aver affrontato tempestivamente un problema che ha ormai durata decennale. Ricorda che le questioni alla base della ratifica toccano nodi cruciali della vita dei cittadini e delle imprese dei due Paesi e permettono passi avanti relativamente al segreto bancario e al contrasto dell'evasione fiscale.
  Auspica, in coerenza con lo spirito di condivisione che ha caratterizzato i primi impegni della Commissione, che sia possibile procedere sempre in tal modo. Al riguardo, chiede un supplemento di istruttoria e di approfondimento del provvedimento anche in considerazione del fatto che il Movimento 5 Stelle affronta, per la prima volta, in sede parlamentare, tali questioni.
  Fa presente, infine, che sarebbe opportuno coinvolgere le altre Commissioni competenti quali la Commissione Finanze e la Commissione Bilancio nell'esame del testo.

  Guglielmo PICCHI (PdL), nel ringraziare a sua volta il collega Arlotti ed il Governo, osserva che il provvedimento in esame chiude un iter decennale nei rapporti tra Italia e San Marino attenuando le tensioni sorte ultimamente tra i due Paesi.
  Fa presente l'importanza della cancellazione di San Marino dalla black list che favorisce una migliore azione del Paese sui mercati internazionali.
  Giudica con favore il processo di ratifica che permetterebbe una maggiore collaborazione commerciale e finanziaria bilaterale ponendo un freno ai problemi dell'evasione, dell'elusione e della frode fiscale. Nell'auspicare una veloce conclusione dell'esame del provvedimento, segnala al collega Sibilia la necessità di non perdere altro tempo su una questione ampiamente dibattuta.
  Fa presente, infine, al Vice Ministro Pistelli che sarebbe utile che il Governo verificasse il trattamento fiscale vigente nei confronti di lavoratori frontalieri italiani impegnati anche in altri Paesi quali Montecarlo, Francia e Svizzera.

  Arturo SCOTTO (SEL), sottolinea l'importanza dell'argomento all'ordine del giorno, associandosi al collega Sibilia circa la necessità di approfondirlo eventualmente coinvolgendo le altre Commissioni competenti.

  Pia Elda LOCATELLI (Misto), considerando l'importanza dell'entrata in vigore della Convenzione relativamente ad alcune disposizioni quali quelle che garantirebbero la cancellazione di San Marino dalla black list, rivolgendosi al Governo, manifesta la preoccupazione di non prolungare i tempi di esame del provvedimento per non generare ricadute negative nei rapporti con San Marino.

  Vincenzo AMENDOLA (PD), ringraziando il collega Arlotti ed il Governo per gli interventi svolti, ritiene necessario un approfondimento ulteriore del provvedimento che non si traduca, tuttavia, in un rallentamento della procedura di ratifica. Auspica, quindi, una soluzione celere analogamente a quanto sta avvenendo con riferimento all'esame della Convenzione di Istanbul anche per garantire certezza e trasparenza nei rapporti tra i due Paesi

  Fabrizio CICCHITTO, presidente, prendendo atto della richiesta di approfondimenti, anche con il coinvolgimento di altre Commissioni, sollevata dal collega Sibilia e condivisa dal collega Scotto, segnala che le Commissioni Affari costituzionali, Bilancio e Finanze saranno chiamate, secondo le Pag. 57norme regolamentari, ad esprimersi in sede consultiva.
  Osserva, pertanto, che l'approfondimento delle problematiche connesse alla Convenzione potranno essere oggetto di ulteriore analisi da parte della Commissione con maggiore efficacia, e senza creare rallentamenti nella procedura di approvazione del provvedimento oltre che nel pieno rispetto delle regole a presidio del procedimento legislativo, una volta che le predette Commissioni abbiano formulato i rispettivi pareri.

  Alessandro DI BATTISTA (M5S), nel ringraziare il presidente per la soluzione proposta, segnala al collega Amendola che l'esigenza di approfondimento non è da considerare in antitesi con quella di trasparenza.

  Arturo SCOTTO (SEL), concorda con la soluzione prospettata dal presidente Cicchitto e precisa che il suo intervento precedente era finalizzato a rappresentare l'esigenza di un ulteriore momento di riflessione della Commissione senza tuttavia richiedere uno slittamento ovvero un rinvio dell'approvazione del testo.

  Gianluca PINI (LNA), segnala ai colleghi del Movimento 5 Stelle l'opportunità di non ritardare la ratifica del provvedimento anche in considerazione della durata decennale dell’iter che ha portato alla regolamentazione delle questioni in esame. Segnala, inoltre, la valenza politica di una celere approvazione della ratifica che permetterebbe di non dare segnali negativi agli organi di stampa sanmarinesi che ormai da tempo prestano particolare attenzione alla necessità di risolvere il problema fiscale che grava sui lavoratori frontalieri italiani.

  Fabrizio CICCHITTO, presidente, ribadisce che la soluzione più opportuna è quella di chiedere i pareri alle Commissioni competenti e, successivamente, approfondirne il contenuto in modo non formale ma sostanziale. Fa presente che tale soluzione non costituirebbe un segnale di ostruzionismo sul tema ma anzi assumerebbe il significato di una adeguata risposta alle esigenze di approfondimento nel rispetto della cornice regolamentare.

  Mario MARAZZITI (SCpI), nel segnalare l'intelligenza della soluzione prospettata dal presidente Cicchitto, fa presente che è necessario che il Parlamento non dia a San Marino il segnale di un rallentamento del procedimento di ratifica.

  Edmondo CIRIELLI (FdI), segnala l'opportunità che il Parlamento non rallenti un procedimento di ratifica con conseguenze potenzialmente negative per la vita delle imprese e dei cittadini di quei territori.

  Vincenzo AMENDOLA (PD), nel fare presente l'importanza dello spirito di collaborazione che ha caratterizzato la fase iniziale dei lavori della Commissione, concorda con la soluzione prospettata dal presidente Cicchitto precisando che anche lui non ritiene esistente un'antitesi tra le esigenze di approfondimento segnalate da alcuni colleghi e la garanzia di trasparenza realizzata dalla Convenzione in esame.

  Fabrizio CICCHITTO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, dichiara pertanto concluso l'esame preliminare del provvedimento, che sarà trasmesso alle Commissioni competenti per l'espressione del relativo parere, e ne rinvia il seguito ad altra seduta.

Ratifica ed esecuzione della Convenzione del Consiglio d'Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica, fatta a Istanbul l'11 maggio 2011.
Testo unificato C. 118 Mogherini ed altri, C. 878 Spadoni ed altri, C. 881 Migliore ed altri, C. 940 Bergamini ed altri e C. 968 Meloni.
(Seguito dell'esame e conclusione).

  Fabrizio CICCHITTO, presidente, avverte che risulta abbinata al testo unificato Pag. 58anche la proposta di legge n. 968 Meloni, assegnata oggi alla Commissione.

  Edmondo CIRIELLI (FdI) ringrazia il presidente per il sollecito abbinamento della proposta di legge presentata dal suo gruppo.

  Fabrizio CICCHITTO, presidente, comunica che sono pervenuti i pareri favorevoli delle Commissioni Affari costituzionali, Giustizia, Cultura e Affari sociali, mentre la Commissione Bilancio ha espresso un parere favorevole con una condizione, volta a garantire il rispetto dell'articolo 81, quarto comma, della Costituzione. Fa presente che, conseguentemente, l'onorevole Carfagna, in qualità di relatrice, ha predisposto una proposta emendativa volta a recepire tale condizione.

  Maria Rosaria CARFAGNA (PdL), relatore, segnala che, come anticipato nel corso della relazione svolta nella seduta di ieri, gli aspetti di natura finanziaria relativi alla ratifica della Convenzione di Istanbul sarebbero stati più opportunamente esaminati in sede consultiva presso la Commissione Bilancio.
  Fa presente che, dopo approfondito esame, la Commissione Bilancio ha preso atto che gli eventuali nuovi o maggiori oneri derivanti da tali misure legislative saranno quantificabili solo all'atto dell'adozione delle misure stesse, allorquando sarà determinata l'esatta configurazione delle fattispecie eventualmente onerose e ne sarà prevista la necessaria copertura finanziaria.
  Rileva che, in ogni caso, la Commissione Bilancio ha valutato l'opportunità di introdurre un'apposita clausola di invarianza finanziaria concernente l'attuazione amministrativa delle iniziative previste dalla Convenzione, condizionando in tal senso il parere favorevole reso.
  Dà quindi lettura dell'articolo aggiuntivo 2.01 che ha predisposto per recepire la condizione posta dalla Commissione Bilancio (vedi allegato).

  Edmondo CIRIELLI (FdI), nel ringraziare la collega Carfagna per la sua proposta emendativa, ritiene tuttavia improprio il parere espresso dalla Commissione Bilancio, segnalando che è compito del Governo trovare la copertura finanziaria per la ratifica di un trattato internazionale. Sulla base dei precedenti della scorsa legislatura, auspica che, anche grazie al coinvolgimento del Presidente della Camera sulla questione, possa essere finalmente superato un certo atteggiamento didascalico che talora viene assunto in seno alla V Commissione.

  Federica MOGHERINI (PD), facendo presente che ha partecipato ai lavori della Commissione Bilancio sul tema in esame, invita a considerare il parere espresso dalla Commissione in relazione alle sollecitazioni effettuate dal ministro Idem e dalla collega Locatelli nella seduta di ieri. Osserva, al riguardo, che l'approvazione del provvedimento di ratifica costituisce il primo passo per mettere Governo e Parlamento immediatamente in condizione di ratificare la Convenzione al fine di lavorare di conseguenza alle successive norme di attuazione reperendo in quella sede le risorse finanziarie.
  Mancando ancora le firme di alcuni Paesi affinché la Convenzione possa effettivamente entrare in vigore, ritiene peraltro che esista un congruo lasso di tempo per risolvere il problema di trovare le risorse finanziarie necessarie ad attuare la Convenzione.

  Pia Elda LOCATELLI (Misto), si associa alle considerazioni della collega Mogherini circa il fatto che la chiusura dell’iter legislativo propedeutico alla ratifica della Convenzione in esame costituisce solo il primo passo effettuato dal Parlamento per affrontare il problema della violenza contro le donne e segnala che saranno necessarie ulteriori risorse finanziarie per attuare effettivamente la Convenzione.

  Fabrizio CICCHITTO, presidente, riferendosi all'intervento del collega Cirielli, ricorda che il problema del ruolo assunto dalla Commissione Bilancio nell'esercizio della funzione consultiva non costituisce Pag. 59una novità ed è stato sollevato da molti colleghi in passato.

  Carlo SIBILIA (M5S), auspica che l'approvazione della proposta emendativa in esame non comporti uno svuotamento di efficacia del contenuto del provvedimento di ratifica. Manifesta, infatti, forti perplessità sulla sostanziale limitazione che ne deriverebbe alla funzione amministrativa e quindi all'efficacia della tutela apprestata. Preannuncia al riguardo la massima vigilanza da parte del suo gruppo.

  Fabrizio CICCHITTO, presidente, fa presente che le questioni attinenti alle future norme di attuazione della Convenzione ed alle relative coperture finanziarie possono formare oggetto di un successivo ordine del giorno al Governo da presentare in sede di esame del provvedimento in Assemblea.

  Federica MOGHERINI (PD), ricorda che il problema relativo alle coperture finanziarie oggetto del parere della Commissione Bilancio e della proposta emendativa presentata dalla collega Carfagna, è limitato espressamente alle misure amministrative necessarie all'attuazione ed esecuzione della Convenzione.

  Maria Rosaria CARFAGNA (PdL), relatore, nel concordare con la collega Mogherini, fa presente che la Commissione Bilancio ha sottolineato la necessità di trovare adeguate coperture finanziarie proprio in relazione alla fase di attuazione della Convenzione.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione delibera di conferire il mandato al relatore, Onorevole Carfagna, di riferire in senso favorevole all'Assemblea sul provvedimento in esame. Delibera altresì di chiedere l'autorizzazione a riferire oralmente.

  Fabrizio CICCHITTO, presidente, si riserva di designare i componenti del Comitato dei nove sulla base delle indicazioni dei gruppi.

  La seduta termina alle 15.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 15 alle 15.05.

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