CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 13 aprile 2023
92.
XIX LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e Interni (I)
ALLEGATO
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ALLEGATO 1

5-00672 Paolo Emilio Russo: Sulle attività di formazione destinate al personale pubblico.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Signor Presidente, Onorevoli Deputati, ringrazio l'Onorevole interrogante per l'opportunità che mi viene data di illustrare in modo chiaro il percorso che è stato avviato al fine di potenziare lo sviluppo delle competenze dei dipendenti delle amministrazioni pubbliche.
  Il tema della formazione del capitale umano presenta oggi una rinnovata attualità nel quadro del processo di riforma della pubblica amministrazione per effetto di una pluralità di fattori, in primis l'avvio di una nuova stagione di reclutamenti che, soprattutto nei prossimi anni, comporterà una significativa immissione di nuovo personale all'interno delle amministrazioni e, in secondo luogo, il conseguimento degli obiettivi previsti dal Piano Nazione di Ripresa e Resilienza.
  Fare formazione non significa solo dotare i nostri dipendenti delle conoscenze e degli strumenti informatici adeguati. Vuol dire, innanzitutto, garantire un processo di aggiornamento continuo, capace di mettere il personale nelle condizioni di affrontare al meglio le complesse sfide dell'innovazione, in modo che la macchina amministrativa possa continuare a guidare il Paese verso la crescita e lo sviluppo.
  L'obiettivo, come previsto dal PNRR, è quello di arrivare all'iscrizione a percorsi di formazione on line di almeno 750 mila dipendenti, tra amministrazioni centrali e territoriali.
  Oggi i dipendenti della pubblica amministrazione registrano un impegno nella formazione di un giorno all'anno. Un risultato assolutamente inadeguato e insufficiente e sul quale è necessario intervenire.
  A questo proposito proprio lo scorso marzo ho adottato e trasmetto a tutte le amministrazioni pubbliche una direttiva che fornisce indicazioni metodologiche e operative per la pianificazione, la gestione e la valutazione delle attività formative, considerate uno dei principali strumenti per migliorare la qualità dei servizi resi a cittadini e imprese.
  La Direttiva prevede, inoltre, che entro il 30 giugno di quest'anno le amministrazioni che non lo hanno ancora fatto aderiscano a «Syllabus», la piattaforma di formazione dedicata al capitale umano della Pubblica amministrazione necessaria per abilitare la transizione digitale, ecologica-energetica e amministrativa. Si tratta di uno strumento digitale è che è stato significativamente rafforzato e che offre ai dipendenti pubblici una formazione personalizzata attraverso un catalogo di corsi e modalità di condivisione e coinvolgimento diretto attraverso l'attivazione di «comunità di pratica».
  Si tratta di modalità innovative che ci permettono di rivoluzionare gli asset formativi partendo dall'autoverifica delle proprie competenze, così da definire corsi su misura. La crescita del singolo diventa così driver della crescita organizzativa complessiva.

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ALLEGATO 2

5-00673 Zaratti: Sul raggiungimento degli obiettivi di digitalizzazione della PA individuati dal PNRR.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Signor Presidente, Onorevoli Deputati, colgo l'occasione del quesito posto dagli Onorevoli interroganti per evidenziare come i temi del reclutamento, della formazione e della attrattività della pubblica amministrazione (oggi trattati dai quesiti posti da alcuni gruppi parlamentari) si intreccino tra di loro.
  A questo proposito, non credo che l'approccio alla digitalizzazione sia di tipo «burocratico». Vi è stato certamente in passato, ma oggi credo che la pubblica amministrazione, complice l'inevitabile spinta data dalla pandemia, abbia compiuto un balzo in avanti che prima nessuno avrebbe immaginato. Si tratta di un bagaglio di conoscenze e buone pratiche che non va disperso.
  Proprio per questo, e per superare le criticità che l'onorevole interrogante ha evidenziato, è di fondamentale importanza raggiungere gli obiettivi previsti dal PNRR nei tempi stabiliti.
  Sulla scorta degli elementi forniti dal competente Dipartimento per la trasformazione digitale, in merito alle misure previste nell'ambito della Missione 1 Componente 1 del PNRR, concernente la digitalizzazione della pubblica amministrazione, posso segnalare che con riguardo alle misure 1.2, 1.4.1 e 1.4.3 E 1.4.4 attualmente lo stato di avanzamento registra picchi attuativi superiori al 90 per cento. In particolare:

   per la Misura 1.2 inerente la migrazione di sistemi, dati e applicazioni verso servizi cloud qualificati: alla data del 31 marzo 2023, è stato raggiunto il traguardo di oltre 14mila, tra Comuni, Scuole, Asl e amministrazioni locali italiane che hanno aderito agli Avvisi pubblici per la migrazione al cloud, promossi dal Dipartimento per la trasformazione digitale della Presidenza del Consiglio dei ministri;

   per la misura 1.4.1 inerente il miglioramento dei servizi pubblici digitali, ad oggi, abbiamo 13.426 progetti che coinvolgono Comuni e Scuole, pari ad oltre l'82 per cento della platea destinataria e, nello specifico, l'83 per cento dei Comuni;

   per la misura 1.4.3 inerente l'accelerazione nell'adozione di pagoPA, e dell'app IO si rileva che:

    dai dati trasmessi da PagoPA, rispetto la platea PNRR, sul totale delle 17.600 PA in platea, al 31 dicembre 2022 risultavano digitalizzate su PagoPA oltre 16.140 PA, ovvero il 91,7 per cento del totale, superiore al target EU 2023 di 11.450 PA attive sulla piattaforma dei pagamenti;

    su app IO: oltre 11.950 PA, ovvero il 68 per cento del totale, superiore al target EU 2023 di 7.000 PA attive sull'app IO;

   per la misura 1.4.4: inerente l'adozione di identità digitale risultano poco più di 13.500 enti con un'identità digitale integrata (SPID o CIE). Inoltre, è prevista l'integrazione di ulteriori 3.000 scuole come previsto da convenzione con il Ministero dell'istruzione e del merito.

  Per quanto riguarda, infine, la consapevolezza dell'importanza di accompagnare gli enti nel percorso di digitalizzazione, attraverso la citata misura 1.2, è stato creato un apposito ufficio, denominato Transformation Office (TO). Il TO è una struttura basata su di una squadra centrale ed una squadra territoriale (organizzata per macro-aree geografiche). AttraversoPag. 20 la collaborazione tra queste due squadre e gli altri uffici che compongono il Dipartimento per la trasformazione digitale il Transformation office svolge compiti strategici dalla fase di informazione agli enti rispetto alle opportunità del PNRR fino a quella di lavorazione dei progetti offrendo supporto per seguire il cronogramma stabilito.
  L'elevata partecipazione degli enti locali segna un importante fattore necessario per abilitare l'innovazione a livello locale e segnare una tappa fondamentale del percorso di transizione digitale del Paese.

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ALLEGATO 3

5-00674 Alfonso Colucci: Sull'esigenza di rendere maggiormente attrattivo l'impiego pubblico per i giovani più qualificati.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Signor Presidente, Onorevoli Deputati, ringrazio gli Onorevoli interroganti per l'opportunità che mi viene data di affrontare un tema cruciale che riguarda nello specifico le procedure concorsuali nella pubblica amministrazione.
  Le recenti riforme legislative sul tema del lavoro pubblico, anche grazie alle sfide derivanti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, ci hanno portato a ripensare i processi di selezione del personale prevedendo procedure più rapide per selezionare il nostro capitale umano.
  Il tema, però, non è soltanto riferito all'accesso ma anche alle rinunce di coloro, soprattutto giovani candidati, che risultano vincitori o idonei nei concorsi pubblici. I fattori, tra loro interconnessi, che giocano un ruolo cruciale sono di tipo geografico ed economico.
  Il primo consiste nella necessità di affrontare i costi derivanti dall'assunzione di un impiego pubblico in una città diversa da quella di residenza. Mi riferisco in modo particolare alle grandi città che sono le più costose e anche quelle che assorbono, dal punto di vista quantitativo, i numeri maggiori di nuove assunzioni.
  Tale circostanza porta direttamente al secondo dei fattori che ho indicato sopra, ovvero quello retributivo: risultano preferite, per coloro che vincono più concorsi (che è uno dei fattori, a sua volta, che produce l'effetto rinuncia) le amministrazioni che offrono retribuzioni maggiori.
  A questo tipo di problemi, con la mia squadra, sto lavorando per individuare soluzioni concrete al fine di rendere attrattiva la pubblica amministrazione.
  Ne cito qualcuna.
  Per le amministrazioni che hanno articolazioni territoriali abbiamo individuato, finora con successo, la previsione di concorsi unici nazionali su base regionale.
  La misura non limita in alcun modo la partecipazione ai concorsi, ma la vincola ad una specifica regione o provincia per la quale il candidato dovrà optare sin dalla presentazione della domanda di partecipazione. Questo riduce la probabilità di successiva rinuncia all'assunzione in quanto consente già al candidato di conoscere la realtà territoriale sulla quale dovrà stabilirsi nel caso in cui dovesse vincere il concorso.
  Sotto il profilo economico stiamo lavorando, già nel decreto-legge di imminente pubblicazione, ad una ulteriore progressiva armonizzazione dei trattamenti economici tra le amministrazioni centrali, per ridurre ulteriormente i differenziali retributivi ed aumentare l'attrattività verso i giovani.
  Dal punto di vista amministrativo, inoltre, è in corso di definizione una timeline che potrà rappresentare un'utile guida per le amministrazioni nell'individuare chiaramente le fasi e la tempistica ottimale per garantire l'assunzione di candidati in tempi certi, riducendo il gap tra pubblicazione del bando e l'assunzione dei vincitori: un divario che talvolta registra termini patologici e incompatibili con le esigenze di assunzione.
  Con riferimento ai meccanismi premiali, infine, stiamo lavorando per mettere a terra sistemi di misurazione e di valutazione della performance ai quali agganciare le progressioni di carriera e quindi la valorizzazione anche economica del personale pubblico.
  Inoltre, con specifico riferimento agli enti territoriali, il decreto-legge approvato in Consiglio dei ministri la scorsa settimana, consentirà a questi ultimi di poter stabilizzare, nei limiti delle loro capacità assunzionali, il personale a tempo determinato assunto attraverso procedure concorsualiPag. 22 e che abbia maturato, entro il 2026, 36 mesi di servizio con pieno rendimento.
  Si tratta, anche in questo caso, di puntare sui migliori talenti, offrendogli una prospettiva di lunga durata.
  Modalità e tempi di accesso rapidi con possibilità di sviluppo di carriera per i più meritevoli sono le carte su cui dobbiamo puntare per vincere la scommessa del futuro.

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ALLEGATO 4

5-00675 Urzì: Sull'esigenza di riformare i concorsi della PA e di adeguare i salari al fine di valorizzare il personale.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Signor Presidente, Onorevoli Deputati, la tematica sollevata dagli Onorevoli interroganti, trattata nell'interrogazione appena svolta, mi permette di ribadire l'impegno sul tema della revisione delle procedure concorsuali.
  Sotto questo punto di vista debbo evidenziare che in tempi brevi sarà sottoposto al parere di questa commissione parlamentare lo schema di decreto del Presidente della Repubblica volto a modificare e semplificare, anche in termini di digitalizzazione, le modalità di svolgimento dei concorsi.
  Si tratta di un testo attuativo di una parte della Riforma della pubblica amministrazione, all'esame del Consiglio di Stato, che deve trovare adempimento entro il prossimo 30 giugno.
  Un testo innovativo, che tra le tante misure, come la parità di genere e la tutela dei soggetti più svantaggiati, prevede la completa digitalizzazione di tutte le procedure, dalla pubblicazione del bando solamente online, sul sito www.InPa.gov.it che sostituisce in tutto la tradizionale pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, alla presentazione della domanda fino alla pubblicazione della graduatoria passando per lo svolgimento delle procedure concorsuali.
  Inoltre, sotto il profilo procedimentale, come ho poc'anzi ribadito, stiamo lavorando per ridefinire le modalità di svolgimento delle procedure concorsuali prevedendo tempi più celeri per la selezione del personale al fine di rendere ulteriormente attrattive le nostre pubbliche amministrazioni. Ribadisco che non è accettabile per un candidato, soprattutto se in cerca di lavoro, aspettare mesi per conoscere l'esito di una selezione pubblica.
  A questo aggiungo che, come ho evidenziato nella risposta alla precedente interrogazione, abbiamo individuato, finora con successo, la previsione di concorsi unici nazionali su base regionale, che non limita in alcun modo la partecipazione ai concorsi, ma la vincola ad una specifica regione o provincia per la quale il candidato dovrà optare sin dalla presentazione della domanda di partecipazione.
  Si tratta, peraltro, di una modalità volta ad assumere personale motivato e che anche dopo il 2026, termine riferito per le assunzioni relative al conseguimento degli obiettivi PNRR, possa continuare a prestare servizio nella pubblica amministrazione.
  Da questo punto di vista sono necessari meccanismi premiali retributivi, una misura che vi ho illustrato è prevista nel decreto-legge di imminente pubblicazione, ma anche e soprattutto una prospettiva, una visione che metta al centro crescita e valorizzazione, emersione delle potenzialità e riconoscimento del merito.
  Su questo punto stiamo lavorando al fine di mettere a terra sistemi di misurazione e valutazione della performance ai quali agganciare le progressioni di carriera, e quindi la valorizzazione anche economica del personale pubblico. Misurazione che non può prescindere dalla definizione di strumenti e indici adeguati concepiti non in termini punitivi ma in termini puramente ricognitivi volti a comprendere l'andamento delle attività e delle organizzazioni ai fini di offrire soluzioni e indirizzi migliorativi, performanti per l'appunto, orientati sempre e comunque a soddisfare le esigenze dei cittadini e delle imprese nonché al rispetto e al valore delle persone che animano le nostre amministrazioni.

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ALLEGATO 5

5-00676 Bonafè: Sull'esigenza di reperire risorse da destinare al rinnovo contrattuale del comparto del pubblico impiego.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Signor Presidente, Onorevoli Deputati, credo opportuno richiamare quanto accaduto negli ultimi anni.
  La tornata contrattuale 2019-2021 è iniziata solo a fine 2021 ed ha avuto bisogno, per essere finanziata, di ben quattro leggi di bilancio (l'ultima è, appunto, la legge di bilancio 2022, n. 234 del 30 dicembre 2021) che hanno progressivamente reso disponibili le risorse necessarie.
  Per questo motivo, l'attuale Governo sin dall'insediamento ha inteso accelerare le trattative così da condurre a conclusione i contratti collettivi nazionali del comparto sanità, funzioni locali e istruzione e ricerca. Per quest'ultima area sono state trovate ulteriori risorse che hanno permesso il varo di un apposito atto di indirizzo all'Aran, inviato il 16 marzo, che dovrebbe sbloccare la trattativa.
  Si tratta, fra l'altro, di un rinnovo sufficientemente «ricco», che almeno in parte cerca di colmare la forbice retributiva sui redditi da lavoro dipendente nelle amministrazioni pubbliche rispetto agli standard europei anche attraverso finanziamenti straordinari. Per rimanere al personale «privatizzato» delle pubbliche amministrazioni, il Rapporto Semestrale Aran sulle retribuzioni dei pubblici dipendenti, redatto sulla base dei dati e delle informazioni disponibili al 31 dicembre 2022, evidenzia, per esempio, come l'incremento percentuale medio complessivo per il comparto della Sanità corrisponda circa al 7,30 per cento sulla massa retributiva al 31 dicembre 2018.
  Sono in corso le trattative per le Aree dirigenziali.
  Ovviamente i ritardi della tornata 2019-21 ereditati dal precedente Governo si sono ripercossi, e non poteva essere altrimenti, anche su quella relativa al triennio 2022-2024, il cui finanziamento, peraltro, è stato condizionato dalle conseguenze della crisi energetica dovuti alla crescita del prezzo delle materie prime che ha fatto seguito alla guerra in Ucraina. Ciò ha impedito, almeno nella legge di Bilancio 2023, un sufficiente appostamento di risorse per una serie di finalità, fra cui il rinnovo dei CCNL.
  Nonostante ciò, a dimostrazione dell'impegno assunto da questo Governo e in particolare dal sottoscritto, nella legge di bilancio è stato introdotto un apposito incremento, sotto forma di una tantum dell'1,5 per cento dello stipendio volto ad attenuare, sia pure in modo parziale e provvisorio, l'aumento dell'inflazione, alla cui base, come rammentato, vi sono ragioni anche di natura internazionale rispetto alle quali è difficile agire in modo strutturale nel breve periodo.
  L'incremento è distribuito su tredici mensilità e sta comportando un investimento per il bilancio dello Stato di poco meno di un miliardo e mezzo di euro.
  La Ragioneria Generale dello Stato, al fine di assicurare l'omogenea applicazione della normativa, ha successivamente comunicato le misure del predetto emolumento da corrispondere al personale appartenente al Pubblico Impiego.
  Il Documento di Economia e finanza, approvato dal Consiglio dei ministri lo scorso 11 aprile, ribadisce peraltro l'impegno del Governo a reperire le risorse per la nuova tornata dei rinnovi contrattuali. È la conferma dell'attenzione che abbiamo nei confronti del nostro capitale umano.