CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 29 marzo 2023
85.
XIX LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Ambiente, territorio e lavori pubblici (VIII)
ALLEGATO
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ALLEGATO 1

5-00211 Pavanelli: Mancata erogazione di contributi agli esercizi commerciali per la distribuzione di prodotti sfusi o alla spina, finalizzata alla riduzione di rifiuti.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Con riferimento alla questione concernente il ritardo nell'erogazione dei contributi di cui al decreto del Ministero della transizione ecologica del 22 settembre 2021, si rappresenta quanto segue.
  Al fine di ridurre la produzione di rifiuti derivanti dagli imballaggi, che si caratterizzano per essere spesso di materiale plastico, in un'ottica di contenimento degli effetti climalteranti nonché adattando l'offerta alla sempre più crescente quota di domanda consapevole e volta alle pratiche della sostenibilità, è stata posta in essere in via sperimentale una misura che mira a incentivare gli esercizi commerciali che attrezzano spazi dedicati alla vendita di prodotti alimentari e detergenti in forma sfusa o alla spina.
  Il soggetto che accede a suddetto incentivo – così come ricordato dall'onorevole interrogante – può beneficiare di un contributo economico per le spese sostenute a tal fine, per un importo massimo di cinquemila (5000) euro; per il funzionamento di questa iniziativa sono stati stanziati 20 milioni di euro per ciascuno degli anni 2020 e 2021, sino ad esaurimento delle risorse.
  In merito al riconoscimento del contributo alle imprese che sono risultate ammissibili, si precisa che sono stati adottati 2 decreti direttoriali.
  In particolare, a valere sulle spese sostenute nel 2020, per il cosiddetto sportello 2021, con il decreto del 3 agosto 2022 sono stati approvati due allegati, il primo – A – contiene l'elenco delle istanze ritenute ammissibili, mentre il secondo – B – l'elenco delle istanze che sono state oggetto di approfondimenti istruttori.
  Con il decreto del 22 dicembre 2022 è stato approvato l'allegato A per la concessione del contributo in favore di una singola istanza, all'esito degli ulteriori approfondimenti istruttori.
  Per quanto concerne le spese sostenute nel 2021, ovvero per lo sportello 2022, con il medesimo decreto del 22 dicembre sopra citato è stato approvato l'elenco allegato delle imprese ritenute ammissibili per le quali è stata disposta la concessione del contributo.
  Riguardo l'ulteriore erogazione del contributo agli esercizi commerciali, così come da esplicita richiesta di notizie, si rappresenta che nel mese di novembre 2022, a seguito di accertamento della regolarità contributiva – DURC –, sono stati erogati i contributi concessi a 58 beneficiari degli 84 individuati relativamente allo sportello relativo alle spese sostenute nel 2020 per una somma di quasi centocinquantamila (150.000) euro.
  Analogamente, sono in corso le dovute procedure di verifica della regolarità contributiva per quelle imprese che sono risultate beneficiarie del contributo relativo alle spese sostenute nel 2021.

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ALLEGATO 2

5-00370 Sergio Costa: Bonifica e messa in sicurezza dell'«ex deposito di fitofarmaci Agrimonda» in regione Campania, con particolare riguardo al ripristino della falda acquifera.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Come rilevato dall'onorevole interrogante, il PNRR prevede 500 milioni di euro da destinare alla bonifica dei siti orfani, ossia quei siti per i quali, per motivi diversi, le procedure di bonifica sono in carico alla pubblica amministrazione, con l'obiettivo della loro riqualificazione, segnatamente attraverso la misura M2C4, investimento 3.4.
  Parimenti, le procedure afferenti al PNRR prevedono, altresì, l'adozione di un Piano d'azione che individui i siti orfani di tutte le regioni e le province autonome e identifichi gli interventi specifici da intraprendere, nonché la riqualificazione di almeno il 70 per cento della superficie del suolo dei medesimi siti, al fine di ridurre l'occupazione del terreno e migliorare il risanamento urbano.
  Pertanto, le informazioni necessarie alla predisposizione del Piano d'azione, tra cui l'elenco dei siti orfani, sono state fornite dalle singole Regioni, in coerenza con il vigente quadro normativo che attribuisce loro la competenza ad effettuare il censimento e predisporre l'anagrafe dei siti contaminati, ai sensi dell'articolo 251 del decreto legislativo n. 152 del 2006, e adottare il piano regionale per la bonifica delle aree inquinate, ai sensi dell'articolo 199, comma 6, del medesimo provvedimento.
  Inoltre, ai sensi del comma 3 dell'articolo 17 del decreto-legge 152 del 2021, «le informazioni necessarie alla predisposizione del Piano d'azione sono fornite dalle singole regioni, secondo le modalità indicate dal Ministero della transizione ecologica».
  Il Piano d'azione per la riqualificazione dei siti orfani, recante l'elenco degli interventi specifici finanziati nell'ambito della suddetta misura e investimento del PNRR, è stato adottato con decreto del Ministro della transizione ecologica del 4 agosto 2022, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale il successivo 12 ottobre.
  Con il Piano d'azione sono stati destinati, in particolare, alla Regione Campania quasi 60 milioni di euro per la progettazione e la realizzazione di interventi di bonifica e di messa in sicurezza in 15 siti orfani individuati dalla Regione stessa, aventi una superficie complessiva pari a circa 420.000 metri quadri.
  Tra questi, figura il sito orfano denominato «Ex Deposito fitofarmaci Agrimonda» ricadente nel territorio della Provincia di Napoli e, in particolare, nel comune di Mariglianella. Si conferma che per la bonifica di detto sito orfano, avente un'area pari a quasi 3 mila metri quadrati, il Piano d'azione ha assegnato 2 milioni e mezzo di euro alla Regione.
  L'intervento previsto consiste, in particolare, nella demolizione della pavimentazione esistente, nella rimozione e nel trattamento dei suoli superficiali, nonché nella messa in sicurezza permanente dei suoli profondi e della falda.
  La conclusione di tali attività è prevista per il primo trimestre del 2026, termine ultimo per la conclusione degli interventi finanziati con le risorse della misura M2C4.
  Trattandosi di un'area che non ricade all'interno di un sito d'interesse nazionale (SIN), le procedure di bonifica, ai sensi dell'articolo 242 del Testo Unico Ambientale, sono attribuite alla competenza della Regione.
  A tale proposito, si specifica che nel marzo 2022 la Regione Campania ha indetto apposita Conferenza dei servizi per l'approvazione del documento «Analisi di rischio sito-specifica relativo al sito dell'ex Pag. 94deposito fitofarmaci Agrimonda», in cui è stato acquisito il parere dell'ARPAC.
  Successivamente la stessa Regione, in qualità di soggetto attuatore, nell'ambito del procedimento ambientale, con Decreto Dirigenziale n. 36 del 19 aprile 2022 ha approvato suddetta analisi di Rischio e prescritto la presentazione del Progetto Operativo di Bonifica entro l'anno, attività che non è stata ancora perfezionata.
  Va ulteriormente sottolineato come il trasferimento alle Regioni delle risorse della pertinente misura del PNRR in parola è subordinato alla sottoscrizione di un apposito accordo con il Ministero dell'ambiente e della sicurezza energetica ai sensi dell'articolo 7 del suddetto Piano d'azione.
  Per quanto di pertinenza delle strutture preposte del Ministero, lo schema di accordo è stato predisposto, nonché trasmesso alla regione Campania con nota del 22 dicembre 2022 per l'approvazione secondo l'ordinamento regionale.
  Lo schema di accordo, in conformità a quanto previsto dal Piano d'azione, individua tra l'altro gli obiettivi intermedi di ciascun intervento per il monitoraggio in itinere del corretto avanzamento dell'esecuzione dello stesso, nonché le azioni correttive necessarie per il raggiungimento dell'obiettivo della misura M2C4.
  Pertanto, nel condividere le criticità rilevate, si precisa che ad oggi si è in attesa di ricevere formale assenso sullo schema di accordo, propedeutico al trasferimento delle risorse idonee alla messa in sicurezza del sito e per la valutazione di eventuali ulteriori indagini integrative anche esterne al sito.

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ALLEGATO 3

5-00409 Scarpa: Rimozione e messa in sicurezza dei rifiuti di tipo industriale sversati illecitamente nel comune di Paese (TV).

TESTO DELLA RISPOSTA

  In merito alla questione posta dall'onorevole interrogante concernente la segnalazione di sversamento illecito di rifiuti nel comune di Paese, si rappresenta quanto segue.
  Si ritiene opportuno innanzitutto precisare che i rifiuti abbandonati lungo una strada comunale, acquistano la qualificazione di «rifiuti urbani» per effetto della classificazione data dall'articolo 183 del decreto legislativo n. 152 del 2006, ovvero rifiuti di qualunque natura o provenienza, giacenti sulle strade ed aree pubbliche o sulle strade ed aree private comunque soggette ad uso pubblico.
  Pertanto, come ricordato dall'onorevole interrogante, l'adempimento relativo alla messa in sicurezza del «materiale illecito», e comunque di provvedere alla rimozione dei rifiuti, grava sull'Amministrazione comunale, laddove il bene non abbia formato oggetto di concessione e la gestione non sia stata affidata a terzi.
  Acquisite le informazioni dal comune di Paese, si rappresenta che l'Amministrazione stessa ha informato che le indagini relative all'abbandono di cui trattasi sono in capo al Comando Carabinieri di Paese.
  Lo stesso Comando ha comunicato formalmente alla Provincia di Treviso e al Comune interessato che i rifiuti oggetto della segnalazione in via E. Fermi sono stati già raccolti dalla società che ne aveva denunciato il furto, e che le indagini per risalire agli autori dei reati per la quale si sta procedendo sono attualmente in corso.
  Si apprende, altresì, che i rifiuti in questione, nelle more dell'individuazione degli autori del furto dei cassoni e dell'abbandono dei rifiuti di cui trattasi, sarebbero stati restituiti al legittimo proprietario in quanto «beni oggetto di reato». La ditta proprietaria, non responsabile dell'abbandono, si sarebbe attivata da subito per la rimozione di detti rifiuti, che, per questioni logistiche, ha comportato tempi di alcune settimane.
  Inoltre, per quanto riguarda l'eventuale emissione di un'ordinanza comunale di rimozione dei rifiuti abbandonati, è stato reso noto che il 13 gennaio scorso sono stati asportati i rifiuti presenti nell'area «ex Simmel» e, in data successiva, anche quelli presenti in via E. Fermi.
  Nel considerare che, anche per ragioni di opportunità, sono le istituzioni locali che possono programmare e attuare in maniera efficace le misure necessarie a contrastare la situazione di insicurezza creatasi, si condividono la preoccupazione per il verificarsi di siffatti fenomeni che compromettono la sicurezza dei cittadini e – nell'ambito delle proprie prerogative – questo Ministero attiverà ogni necessaria misura volta alla sensibilizzazione ed al coinvolgimento di tutti i soggetti interessati dalla vicenda.

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ALLEGATO 4

5-00511 Simiani: Iniziative relative alla presenza di castori sul territorio nazionale.

TESTO DELLA RISPOSTA

  In merito alla questione posta dall'onorevole interrogante concernente la presenza di castori in alcune aree del Paese, si rappresenta quanto segue.
  La comparsa di nuclei di castoro eurasiatico in Italia centrale risulta attribuibile ad immissioni di natura illegale, in quanto non autorizzate dalle autorità competenti e non adeguatamente pianificate, così come richiesto dalla normativa vigente, in particolare l'articolo 22 lettera a) della Direttiva «Habitat» e norme nazionali di recepimento, nonché l'articolo 12 del decreto del Presidente della Repubblica n. 357 del 1997 e il decreto ministeriale 2 aprile 2020.
  Difatti, le possibili origini dei castori osservati in Toscana ed in Umbria sono state valutate sulla base degli elementi conoscitivi disponibili nell'ambito di un incontro nazionale tenutosi a settembre del 2021 – organizzato dalla Associazione Teriologica Italiana – tra numerosi esperti di gestione e conservazione dei mammiferi in collaborazione con ISPRA.
  A seguito della valutazione delle diverse possibilità, l'unica opzione verosimile supportata dal quadro conoscitivo attuale della presenza accertata della specie in Italia centrale è risultata essere il rilascio non autorizzato di animali in più aree.
  Pertanto, appare evidente che la collocazione dei nuclei presenti in Italia centrale sia da ritenere al di fuori dell'attuale areale naturale della specie, non riconducibile a un processo di ricolonizzazione naturale a partire dall'attuale areale naturale, né a progetti di re-introduzione condotti ai sensi delle vigenti norme internazionali e nazionali.
  Ciò detto, già nel mese di dicembre 2021 le strutture competenti del Ministero ed ISPRA hanno evidenziato l'urgenza che le regioni, informando le stesse, provvedessero in modo coordinato e tempestivo all'attivazione di un rilevamento speditivo della presenza della specie sul territorio, finalizzato a valutarne l'effettiva distribuzione e alla definizione e attuazione di un piano per la rimozione dei nuclei esistenti, in considerazione delle rilevanti implicazioni gestionali che deriveranno dalla tempestività e dalle modalità di gestione della specie.
  La necessità di un'azione coordinata di rimozione, e più in generale di una strategia gestionale armonizzata e coerente, peraltro ampiamente condivisa nell'ambito della comunità scientifica, come evidenziato dalle risultanze dell'incontro nazionale precedentemente citato, è giustificata dalle capacità di spostamento e diffusione della specie e, soprattutto, dalle ricadute collettive che si avrebbero a seguito dell'insediamento della specie anche in una sola delle regioni interessate.
  A seguito delle informazioni trasmesse nell'ottobre 2022 dalle due regioni maggiormente coinvolte si è appreso che le stesse avevano raccolto informazioni utili a definire un quadro distributivo che risultava caratterizzato ancora da una presenza localizzata della specie.
  Le informazioni raccolte, anche in accordo con ISPRA, possono essere considerate sufficientemente esaustive per la definizione e successiva attuazione di un piano per la rimozione dei nuclei esistenti.
  Per questo motivo, le due regioni sono state invitate e sollecitate a pianificare con la massima urgenza gli interventi gestionali da intraprendere, da attuare secondo l'iter autorizzativo previsto dall'articolo 19 della legge n. 157 del 1992.
  Suddetti interventi hanno carattere di necessità ed urgenza, in relazione ai gravi impatti che la specie verosimilmente produrràPag. 97 ad un ecosistema delicato come i corsi d'acqua, nonché alle specie ed agli habitat ad essi collegati, anche di interesse comunitario.
  Riguardo quest'ultimo aspetto va altresì rilevato il rischio per cui si possa configurare una possibile infrazione riguardo gli impegni unionali per la mancata attuazione degli interventi gestionali necessari a garantire il mantenimento dello stato di conservazione di habitat e specie di interesse.
  Infine, riguardo il caso analogo che si è verificato nel territorio spagnolo, si deve evidenziare che, in base ai dati attualmente disponibili, il numero di esemplari nel territorio italiano risulterebbe molto più contenuto di quello rimosso a suo tempo in Spagna.