CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 14 dicembre 2022
26.
XIX LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Attività produttive, commercio e turismo (X)
ALLEGATO
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ALLEGATO 1

5-00140 Appendino: Sull'attuazione della normativa in materia di concessioni di commercio su aree pubbliche.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Grazie Presidente. Grazie Onorevoli interroganti.
  Come ricordato con l'atto in parola, la legge di Bilancio 2019 ha sancito l'esclusione delle concessioni aventi ad oggetto il commercio sulle aree pubbliche dal campo di applicazione della «direttiva Bolkestein».
  Il decreto Rilancio ha poi disposto il rinnovo automatico, per la durata di dodici anni, delle concessioni in scadenza, secondo linee guida del Ministero dello sviluppo economico, adottate con decreto 25 novembre 2020 e recepite dalle regioni.
  La normativa in parola, tuttavia, ha suscitato diverse problematiche di compatibilità con il Diritto dell'UE, che – com'è stato osservato – hanno rallentato i procedimenti in corso.
  A tal proposito, l'Antitrust, ha segnalato l'incompatibilità con il principio di concorrenza della citata normativa, in particolare in punto di durata delle concessioni e di rinnovo senza adeguate procedure di selezione ad evidenza pubblica, e ha ricordato che le esclusioni dall'ambito di applicazione della Direttiva Servizi sono tassativamente elencate dalla Direttiva stessa.
  Anche la Giustizia amministrativa ha emesso sentenze che hanno dichiarato l'incompatibilità della vigente proroga dodicennale con l'ordinamento dell'UE, con la conseguente necessaria disapplicazione, da parte delle Amministrazioni comunali concedenti, delle norme che la prevedono.
  Si è consapevoli che l'evoluzione anche giurisprudenziale della vicenda ha determinato l'insorgere di non pochi problemi per gli esercenti nel settore e per gli stessi amministratori locali chiamati a dare applicazione alle vigenti disposizioni, anche tenuto conto dello scadere (al 29 giugno 2022) del periodo di proroga straordinario previsto dal decreto Sostegni.
  Gli stessi giudici hanno ritenuto di dover modulare gli effetti delle pronunce rese, precisando che le concessioni oggetto del giudizio mantengano comunque efficacia fino al 31 dicembre 2023, fermo restando che oltre tale data cesseranno di produrre effetti, anche a dispetto di qualsiasi eventuale ulteriore proroga legislativa che dovesse nel frattempo intervenire.
  In tale contesto, voglio rappresentare che il MIMIT ha avviato diversi incontri tecnici con il Dipartimento per le politiche europee della Presidenza del Consiglio dei ministri, le regioni, i comuni e talune Associazioni di settore, con l'obiettivo di individuare soluzioni idonee a garantire la salvaguardia delle esigenze di continuità operativa degli esercenti su area pubblica, approfondendo i margini che la normativa UE consente al fine di contemperare tutti gli interessi in gioco, e in primis quelli degli esercenti del settori, già messi a dura prova dalla crisi energetica.

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ALLEGATO 2

5-00141 Andreuzza: Sostegni al settore del vetro artistico di Murano.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Come correttamente ricordano gli Onorevoli interroganti, la legge di Bilancio 2022 ha istituito, nello stato di previsione del Ministero dello sviluppo economico, un fondo con una dotazione di 5 milioni di euro per l'anno 2022, da destinare alle imprese operanti nel settore della ceramica artistica e del vetro artistico di Murano, la cui attuazione è stata disciplinata con decreto MiSE 29 marzo 2022. La misura, finalizzata a fornire alle imprese un sostegno per il pagamento delle bollette del gas naturale e dell'energia elettrica nel periodo della pandemia, ha portata limitata ed emergenziale.
  È evidente, tuttavia, che il costo del gas e dell'energia e gli effetti dello stesso sulle imprese – specialmente quelle altamente energivore come le vetrerie di Murano – è una questione che va affrontata a livello strutturale nonché a livello europeo.
  Come ha ricordato il Presidente del Consiglio Onorevole Meloni in Aula Camera ieri (13 dicembre 2022), quella dell'energia è una sfida di portata globale che l'Europa deve saper affrontare con visione, strategia ed efficacia, poiché si tratta di garantire la produttività delle imprese dell'Unione europea, nonché la sicurezza e il benessere socio-economico dei suoi cittadini. A tal proposito, il Presidente ha sottolineato la necessità che l'Unione europea intraprenda un percorso di sicurezza energetica, incentrato in particolare sulla gestione dei prezzi, e sulla diversificazione delle forniture.
  È evidente che il Governo sta affrontando la questione anche a livello nazionale ed è pronto a intervenire, soprattutto se le misure europee dovessero tardare o essere poco efficaci.
  In questa direzione si è mosso il decreto Aiuti-quater (decreto-legge 18 novembre 2022, n. 176) che ha previsto: a) un contributo straordinario, sotto forma di credito d'imposta, a favore delle imprese per l'acquisto di energia elettrica e gas naturale; b) la rideterminazione di accise ed IVA su alcuni carburanti; c) misure di sostegno per fronteggiare il caro bollette attraverso la rateizzazione delle stesse con garanzia dello Stato; d) misure tese a incrementare la produzione nazionale di gas naturale e a metterlo nella disponibilità di clienti finali industriali a forte consumo di gas a prezzi calmierati.
  Anche il DDL Bilancio 2023 prevede numerosi interventi in materia di energia elettrica, gas naturale e carburanti, finalizzati a contenere i costi dell'energia, tra i quali ricordo:

   crediti d'imposta, anche nel primo trimestre 2023, per contrastare l'aumento dei costi dell'energia elettrica e del gas in capo alle imprese;

   l'estensione, alle somministrazioni di gas metano usato per combustione per usi civili e industriali, della riduzione dell'aliquota IVA al 5 per cento;

   la conferma, anche per il I trimestre 2023, della riduzione degli oneri generali nel settore del gas già disposta per il IV trimestre 2022;

   l'istituzione, nello stato di previsione del Ministero dell'ambiente e della sicurezza energetica, di un fondo con una dotazione di 220 milioni di euro per l'anno 2023, da destinare al contenimento delle conseguenze derivanti agli utenti finali dagli aumenti dei prezzi nel settore del gas naturale.

  Ovviamente le risorse non sono infinite. Ma assicuro che la priorità del Governo è quella di dare sollievo alle imprese in questa fase di crisi. La filiera del comparto artigianale delle vetrerie di Murano è un vanto del made in Italy e certamente non sarà trascurata. Stiamo già lavorando ad un collegato alla legge di bilancio in cui potranno trovare spazio anche misure più strutturali di sostegno.

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ALLEGATO 3

5-00143 Squeri: Sulle iniziative di competenza a tutela della filiera italiana dell'automotive.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Grazie Presidente. Grazie Onorevoli interroganti.
  Il settore automotive, inteso nel suo complesso come industria, commercio, distribuzione carburanti, assicurazioni, è uno dei principali drivers dell'economia nazionale ed ha registrato nel 2021 un fatturato di 337 miliardi di euro, pari al 19 per cento del PIL nazionale, con oltre 1.260.000 lavoratori coinvolti.
  Considerata la strategicità del settore per il Sistema Paese, il Ministro Urso ha sin dall'avvio del suo mandato, istituito un apposito tavolo automotive presso la sede del Ministero, riunitosi il 5 dicembre scorso.
  Al Tavolo erano presenti i delegati dei diversi Ministeri competenti e i principali rappresentanti delle imprese del settore.
  In tale occasione, il Governo si è impegnato ad affrontare i dossier strategici, innanzitutto a livello UE, sui quali instaurare un confronto diretto con i rappresentanti al Parlamento Europeo e la Commissione.
  Come più volte dichiarato anche dal Ministro è assolutamente necessario creare una politica industriale europea per rispondere sia alla sfida sistemica con i produttori dell'oriente come India e Cina, che a quella con gli Stati Uniti che hanno da poco messo in campo una massiccia politica di aiuti a sostegno del settore automobilistico americano.
  L'Italia, insieme ai grandi Paesi europei manifatturieri come Francia e Germania, deve lavorare con la Commissione europea per una politica attiva e propositiva per consentire a chi vuole di investire nel nostro Paese.
  I lavori del Tavolo contribuiranno ad ottenere importanti risultati, agevolando un costruttivo confronto tra il decisore pubblico e i principali operatori del mercato ed istituzionali. Gli incontri saranno frequenti e vedranno il coinvolgimento di tutte le parti interessate ad un interscambio di proposte di sostegno e soluzioni alle problematiche che emergeranno. Nel ciclo di incontri verrà dedicata attenzione anche alle parti sindacali e ai profili attinenti alla forza lavoro.
  L'auspicio è quello di prevedere un sistema di sostegno al settore, anche per far fronte alle sfide della decarbonizzazione e della riconversione.
  A tal ultimo scopo, ricordo che nello stato di previsione del MIMIT è stato istituito un fondo pluriennale con una dotazione di 8,7 miliardi di euro per il periodo 2022-2030. Com'è noto, i successivi decreti del Presidente del Consiglio dei ministri del 6 aprile 2022 e del 4 agosto 2022 hanno proceduto all'individuazione delle misure e alla ripartizione delle risorse.
  Dunque le risorse per una valida strategia organica, composta da interventi coordinati di politica industriale a sostegno della trasformazione tecnologica ed eco sostenibile della catena produttiva dell'automotive nonché della domanda di veicoli non inquinanti, le abbiamo.
  Come ricordato dal Ministro Urso all'incontro del 12 dicembre con il Commissario Breton è ora tempo che l'Unione europea si muova sulla strada di una propria politica industriale, anche attraverso la modifica dei parametri dell'accordo FIT55 favorendo una visione più neutrale della tecnologia, per garantire la sostenibilità del nostro sistema produttivo.

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ALLEGATO 4

5-00142 Peluffo: Sulle iniziative di competenza per la risoluzione della crisi di Sanac.

5-00144 Cavo: Sulle iniziative di competenza per la risoluzione della crisi di Sanac.

TESTO DELLA RISPOSTA CONGIUNTA

  Grazie Presidente. Grazie Onorevoli interroganti.
  Per quanto riguarda le procedure di acquisizione di Sanac S.p.A., come riferito anche dal Ministro Urso allo scorso Question Time in Aula Camera, si rappresenta che i Commissari hanno informato che sono giunte due manifestazioni di interesse finalizzate all'acquisto dei complessi aziendali, pervenute entro la scadenza del 7 novembre scorso. In relazione a tali manifestazioni di interesse le strutture competenti del MIMIT sono ora in attesa di ricevere le valutazioni e gli aggiornamenti da parte dei Commissari straordinari incaricati.
  In particolare, nel corso dell'incontro del Tavolo di confronto presso il Ministero delle imprese e del made in Italy, tenutosi lo scorso 6 dicembre, l'Amministrazione Straordinaria ha rappresentato che la società SANAC, nata come fornitore di ILVA, da maggio 2021 è stata fortemente penalizzata dall'interruzione degli ordini di Acciaierie d'Italia, perdendo circa il 60 per cento del volume d'affari, oggi solo in minima parte recuperato, e costringendo all'attuale ricorso alla cassa integrazione, che coinvolge il 41 per cento dei circa 320 lavoratori.
  Relativamente alla gara per la vendita dei complessi aziendali facenti capo a SANAC, è stato rappresentato, inoltre, che le nuove offerte vincolanti – da parte dei due soggetti che hanno già manifestato interesse – sono attese entro il primo trimestre del 2023, con l'obiettivo di concludere l'iter entro il prossimo mese di aprile 2023, procedendo così alla cessione unitaria del complesso aziendale. Nel frattempo, sono state acquisite informazioni su interlocuzioni tra Dalmia e RHI per eventuali operazioni societarie di medio periodo, che al momento, però, non sembrano compatibili con le ristrette tempistiche della gara in corso.
  Pertanto, in questa sede si ribadisce che il MIMIT considera centrali i temi del recupero dei crediti verso Acciaierie d'Italia, l'esito della gara per la cessione dei complessi aziendali di SANAC e, più in generale, il rilancio della filiera siderurgica italiana su cui si sta lavorando costantemente. Si sottolinea altresì l'impegno del Ministero per la positiva soluzione della vicenda, al fine di garantire la continuità produttiva dell'Azienda e tutelare i lavoratori coinvolti.
  Per lo studio di iniziative anche relative al recupero dei crediti ma soprattutto per la ricerca di soluzioni programmatiche e per il coordinamento di azioni a sostegno dei livelli occupazionali del gruppo, si informa che sarà convocato a breve dalla Struttura di Crisi del Ministero nuovamente il tavolo di confronto con le parti sociali tutt'ora attivo.