CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 5 maggio 2022
790.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Lavoro pubblico e privato (XI)
ALLEGATO
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ALLEGATO 1

5-08033 Davide Aiello: Sulla salvaguardia dei lavoratori del call center di Alitalia.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Il quesito posto dagli onorevoli interroganti riguarda le iniziative di competenza nei confronti della compagnia aerea Ita Airways per salvaguardare i livelli occupazionali del personale già adibito ai servizi di call center di Alitalia.
  La società Covisian è stata selezionata quale fornitore del servizio di gestione dell'assistenza clienti ITA. Il 21 ottobre, AlmavivA e Covisian hanno sottoscritto un accordo presso il Ministero del lavoro, obbligandosi a ottemperare alla clausola sociale prevista dal contratto collettivo del settore telecomunicazioni, al fine di consentire a Covisian l'assunzione dei 543 dipendenti di AlmavivA, che avrebbero operato su diverse commesse, tra cui quella di ITA.
  Al riguardo, il Ministero del lavoro si è sempre reso disponibile a collaborare con ITA per gestire con l'impresa i passaggi più difficili di questi mesi.
  È stato così convocato un tavolo dal Ministro Orlando con le parti sociali volto ad avviare un confronto finalizzato alla ricerca di possibili soluzioni occupazionali per i lavoratori interessati.
  Pertanto, non posso che ribadire la disponibilità manifestata da questo Ministero nel favorire la ricerca di una soluzione tra le Parti al fine di poter garantire la continuità occupazionale di tutto il personale attualmente impiegato nel servizio di contact center di ITA Airways.
  Purtroppo, l'assenza dei vertici di ITA Airwas al tavolo ministeriale ha impedito l'avvio di qualunque forma di confronto, come peraltro evidenziato dallo stesso Ministro Orlando nelle dichiarazioni rilasciate nei momenti immediatamente successivi all'incontro presso la sede di via Flavia.
  Nel sottolineare l'importanza, in ragione delle ricadute sociali della questione, che tutti i soggetti coinvolti partecipino a tale confronto – attesa la crescente attenzione che si è determinata sulla vicenda – si confida nel fatto che i responsabili di ITA Airways possano offrire maggiori disponibilità per l'individuazione di una soluzione condivisa.
  Assicuro comunque che il Ministero del lavoro e il Ministero dell'economia e delle finanze continuano a promuovere e ricercare costantemente un'interlocuzione con Ita, al fine quantomeno di proseguire nel confronto e nelle trattative per la tutela occupazionale dei lavoratori coinvolti.

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ALLEGATO 2

5-08029 Costanzo: Sull'attività ispettiva sul lavoro sommerso.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Gli onorevoli interroganti richiamano il tema del rafforzamento dell'organico dell'Ispettorato nazionale del lavoro.
  Si tratta di un'esigenza fortemente sentita dal Governo, in relazione alla strategicità del ruolo dell'Agenzia e alla complessità delle funzioni svolte, con particolare riguardo alla salute e alla sicurezza del lavoro.
  Al fine di potenziare la vigilanza e la prevenzione sui luoghi di lavoro, il Governo è intervenuto con una riforma complessiva dell'IINL, prevedendone il rafforzamento di organico, a fronte dell'estensione delle sue funzioni ispettive.
  Dal 1° aprile scorso abbiamo avuto 300 nuove assunzioni. A queste seguiranno, nelle prossime settimane, le assunzioni di 900 ispettori ordinari, di altri 131 funzionari ed attendiamo a breve la fissazione della data di concorso per altri 1.249 dipendenti.
  Per quanto riguarda, più specificamente, la lamentata carenza di organico degli ispettori del lavoro in Sicilia, devo preliminare sottolineare che l'Ispettorato Nazionale del Lavoro non ha funzioni di coordinamento degli Ispettorati del lavoro operanti sul territorio della regione Sicilia, nel rispetto delle competenze e delle attribuzioni in materia di lavoro, previdenza ed assistenza sociale riservate alla regione Sicilia nell'ambito del coordinamento della vigilanza sul lavoro, così come previsto dall'articolo 1 del decreto del Presidente della Repubblica n. 1138 del 25 giugno 1952 e dell'articolo 7, comma 4, decreto legislativo n. 149 del 14 settembre 2015.
  Come evidenziato dagli onorevoli interroganti, è stato sottoscritto un Protocollo d'intesa del 13 ottobre 2016 tra l'INL e la regione Sicilia. In riferimento all'articolo 7, comma 4, del decreto legislativo n. 149 del 2015, il 3 maggio 2018 è stata sottoscritta dall'Ispettorato Nazionale del Lavoro e dall'Assessorato regionale della famiglia, delle politiche sociale e del lavoro della regione Sicilia la modifica al citato protocollo d'Intesa relativo al coordinamento dell'attività di vigilanza nella regione Sicilia.
  In particolare, l'articolo 10 del citato protocollo del 2016 prevedeva che «La regione Sicilia si impegna, inforca dell'articolo 12 della legge regionale n. 8 del 12 maggio 2016 a rendere operativa la presente convenzione “con uno o più decreti, senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica”, avuto riguardo anche “alle strutture e al personali”». Tale operatività interessa, nello specifico, anche l'articolo 8 della convenzione del 2016, relativo al rendiconto dell'attività di vigilanza svolta da tutto il personale ispettivo nella regione Sicilia.
  I citati decreti attuativi non risultano però adottati dalla regione che, espressamente interpellata sul tema, ha reso noto che, è delle modifiche e l'aggiornamento per il coordinamento dell'attività di vigilanza tenuto conto delle recenti norme in materia di Sicurezza sui luoghi di lavoro. La regione ha altresì riferito che sta attuando una piattaforma informatica per la raccolta dei dati, che sostituisca gli attuali sistemi, obsoleti e non interoperativi.
  Per quanto riguarda il personale, la regione Sicilia ha comunicato che è stato attivato un programma di aggiornamento e formazione sia per gli Ispettori Civili sia per quelli Militari e ha confermato le gravi carenze d'organico degli Ispettori del Lavoro nel territorio siciliano.
  Per quanto riguarda l'attività svolta dagli ITL della Sicilia negli ultimi anni, la Pag. 63regione, non disponendo di una piattaforma informatica che contenga i dati di tutti gli ITL, si è riservata di effettuare in seguito la ricognizione e consegnare successivamente i risultati.
  Alla luce delle problematiche evidenziate, segnalo che l'INL ha riproposto recentemente alla regione Sicilia una convenzione che possa agevolare una più incisiva collaborazione in materia ispettiva.

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ALLEGATO 3

5-08030 Rizzetto: Sui casi di indebita percezione del Reddito di cittadinanza.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Come riportato dagli onorevoli interroganti, con la legge di bilancio per l'anno 2022, il Governo ha introdotto alcune modifiche dell'istituto, che mirano a sostenere il beneficiario nella ricerca del lavoro, e soprattutto ad arginare gli abusi e i comportamenti fraudolenti.
  Relativamente ai controlli sui requisiti di cittadinanza, residenza e soggiorno, i comuni sono responsabili dei controlli anagrafici ex post. In particolare, la legge di bilancio 2022 ha modificato il sistema dei controlli sui requisiti cittadinanza, residenza e soggiorno, anticipandoli al momento della presentazione della domanda. In presenza di nuove domande, l'INPS procede all'immediata reiezione di quelle carenti dei requisiti richiesti, e trasmette le posizioni che necessitano di approfondimento tempestivamente ai comuni, che sono tenuti a riscontrare le richieste entro 120 giorni dalla comunicazione.
  Ad oggi, a seguito della trasmissione tramite piattaforma di circa 7.000 posizioni dubbie, è pervenuto riscontro per 932 casi e per le restanti il pagamento della prestazione è sospeso.
  Relativamente ai controlli sui requisiti economici, questi sono verificati preventivamente attraverso l'ISEE, i cui dati relativi al reddito e patrimonio mobiliare sono verificati e certificati dall'Agenzia delle Entrate, sia pure con riferimento al biennio precedente la data di presentazione della DSU.
  Il richiedente ha comunque l'obbligo di segnalare le variazioni reddituali e patrimoniali verificatesi nel corso del biennio e sono stati implementati dalle direzioni competenti controlli antifrode preventivi in merito all'avvio delle attività lavorative, in modo da intercettare preventivamente le situazioni a rischio non coerenti con i requisiti, così da evitare l'erogazione di somme indebite.
  Per quanto riguarda i controlli su attività lavorativa si rammenta che il reddito di cittadinanza è compatibile con lo svolgimento di attività lavorativa da parte di uno o più componenti il nucleo familiare, fatto salvo il mantenimento dei requisiti previsti.
  Ulteriori controlli svolti riguardano il possesso di beni durevoli – è previsto un controllo ex ante in merito grazie alla Convenzione con Aci attiva dal mese di febbraio 2020 – l'assenza di condanne – il richiedente e i componenti il nucleo non devono essere sottoposti a misura cautelare personale, anche adottata a seguito di convalida dell'arresto o del fermo, nonché essere stati condannati in via definitiva, nei dieci anni precedenti la richiesta, per determinati delitti, lo stato detentivo – l'INPS ha richiesto al Ministero della giustizia la definizione di un flusso procedurale per poter effettuare il controllo massivo ex ante delle dichiarazioni rese in merito all'assenza dello stato detentivo del richiedente e dei componenti il nucleo familiare.
  Infine, si consegnano alla Commissione i dati relativi agli effetti dei controlli sull'istruttoria delle domande di RDC.
  Come può desumersi dai dati, se si considera che i dati relativi al 2022 sono limitati al primo quadrimestre, appare molto significativo il numero delle pratiche respinte e di quelle poste in decadenza, a dimostrazione dell'efficacia dell'avvenuta implementazione dei controlli ex ante che, di fatto, determinano la riduzione del numero delle prestazioni indebite. Ne deriva una corrispondente riduzione del numero delle revoche. Si tratta dati che vanno comunque rapportati al numero complessivo dei percettori di reddito, che risultano essere al Pag. 65mese di marzo 2022, secondo i dati INPS, più di 2.400.000.
  Questi risultati sono certamente da attribuire alla sinergica e collaborazione tra le Amministrazioni competenti e le forze dell'ordine e allo scambio informativo supportato da una maggiore integrazione e inter operabilità delle banche dati esistenti.
  Sono iniziate le attività propedeutiche in materia di scambio dei dati tra il Ministero della giustizia e Inps per la verifica del requisito di assenza di condanna, con sentenza passata in giudicato da almeno 10 anni per i reati indicati nella legge, come incompatibili con l'accesso al beneficio.
  Nelle more della stipula della convenzione tra Ministero della giustizia, Ministero del lavoro e Inps, sono inoltre iniziate le attività di collaudo tecnico dei dati disponibili del Casellario giudiziale.
  Alla luce di queste evidenze, gli interventi di razionalizzazione sull'istituto del reddito stanno quindi producendo effetti positivi, contribuendo a rafforzare il funzionamento della misura, che si è rivelata in questi primi anni uno strumento fondamentale per il sostegno alle persone e alle famiglie in situazioni di fragilità e di bisogno e particolarmente esposte alle conseguenze della crisi pandemica.

Anno di riferimento

Pratiche respinte

Pratiche revocate

Pratiche poste in
decadenza

2020

342.392

25.877

232.791

2021

443.980

126.311

306.979

2022 (primo
quadrimestre)

163.578

27.627

193.392

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ALLEGATO 4

5-08031 Carla Cantone: Sul meccanismo di adeguamento all'inflazione degli assegni INPS.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Con il presente atto parlamentare gli onorevoli interroganti richiamano l'attenzione del Governo sui possibili effetti distorsivi derivanti dall'applicazione del meccanismo di perequazione delle pensioni di invalidità, rimanendo sostanzialmente invariato il limite di reddito entro il quale viene riconosciuto il trattamento.
  Come noto, l'attribuzione delle prestazioni di invalidità civile è subordinata al mancato superamento dei limiti di reddito, quantificati ai fini IRPEF, previsti dalla legge. Il limite reddituale costituisce quindi la condizione legittimante l'erogazione della prestazione.
  I redditi da prendere in considerazioni ai fini della determinazione del limite utile per l'erogazione delle prestazioni di invalidità civile sono i Redditi fondiari. Reddito da capitale, Redditi da lavoro. Reddito di impresa e Redditi occasionali.
  Le prestazioni di invalidità civile, per le quali rileva l'individuazione dei limiti di reddito, sono l'Assegno mensile di assistenza, la Pensione di inabilità, l'indennità di frequenza, le Pensioni per ciechi e sordi.
  Annualmente il limite reddituale applicabile alle prestazioni sopra indicate è rivalutato secondo il parametro ISTAT e secondo le indicazioni fornite annualmente dal Ministero dell'economia e delle finanze con proprio decreto, di concerto con il Ministro del lavoro e delle politiche sociali.
  L'Inps è tenuto al rispetto dei coefficienti di rivalutazione nel rispetto delle previsioni normative, e non è titolare di alcun margine di discrezionalità in materia.
  Come giustamente rilevato dagli interroganti, l'applicazione di tali previsioni può comportare, nel rispetto del meccanismo delineato dalle norme, che l'applicazione del parametro perequativo innalzi l'importo della pensione in pagamento al di sopra del limite di reddito per il diritto alla prestazione di invalidità civile, facendo venir meno la condizione legittimante alla prestazione.
  Faccio presente che il rinnovo del coefficiente di perequazione per il 2022 è pari al 1,7, a fronte di un rinnovo del coefficiente del limite di reddito pari allo 0,40.
  Alla luce di quanto esposto, considerata l'importanza del tema, il Ministero del lavoro assicura la propria disponibilità a individuare e sostenere gli interventi più opportuni, anche di carattere strutturale, volti a garantire trattamenti adeguati, dignitosi e rispondenti al principio della sostenibilità sociale, presupposto tanto più necessario quanto più si consideri che il trattamento di invalidità è riconosciuto proprio in ragione di una condizione di incapacità lavorativa.
  Per quanto riguarda l'intervento auspicato dagli onorevoli interroganti di sterilizzazione degli effetti perversi della perequazione, assicuro che esso sarà oggetto di una valutazione di fattibilità, in raccordo con il Dicastero dell'economia e delle finanze, tenuto conto del quadro normativo vigente e delle risorse finanziarie disponibili.
  Nella piena condivisione della necessità che il complesso di trattamenti di invalidità possa rispondere adeguatamente alle esigenze di soggetti particolarmente svantaggiati, il Ministero del lavoro è inoltre favorevole a sostenere un intervento normativo di più ampia portata. Nella Nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza è stato previsto un disegno di legge, rivolto all'adeguamento delle pensioni di invalidità, che potrà essere la sede più opportuna per una revisione della materia e un rafforzamento dell'istituto.

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ALLEGATO 5

5-08032 Giaccone: Sui casi di indebita percezione del Reddito di cittadinanza.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Gli onorevoli interroganti pongono all'attenzione del Governo una importante questione relativa ai requisiti di accesso al beneficio del reddito di cittadinanza. Nello specifico si chiede di sostituire le dichiarazioni sostitutive per la richiesta di reddito di cittadinanza con i certificati anagrafici e di residenza.
  In via preliminare giova evidenziare che nucleo familiare rilevante ai fini dell'indicatore non sempre coincide con quello accertabile dai certificati anagrafici di riferimento atteso che la disciplina ISEE e quella anagrafica presentano presupposti e finalità distinte.
  Al riguardo, si specifica che ai sensi dell'articolo 3, comma 1, del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri n. 159 del 2013, cosiddetto «Regolamento ISEE», il nucleo familiare del richiedente una prestazione sociale agevolata è costituito, in via generale, dai soggetti componenti la «famiglia anagrafica» alla data di presentazione della Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU), salvo eccezioni previste dalla normativa vigente in materia.
  Per quanto sopra, la previsione suggerita dagli interroganti – atta a sostituire l'autocertificazione dello stato di famiglia con i certificati anagrafici dello stato di famiglia e di residenza, reperibili agevolmente attraverso l'Anagrafe nazionale della popolazione residente (Anpr) – non appare totalmente risolutiva posto che le deroghe al criterio anagrafico previste dal decreto del Presidente del Consiglio dei ministri n. 159 del 2013, in combinato disposto con il decreto-legge 4/19 convertito in legge n. 26 del 2019, ammettono l'autocertificazione in DSU di nuclei familiari la cui composizione potrebbe risultare legittimamente difforme – per espressa previsione normativa – rispetto quella accertabile tramite i registri dell'anagrafe.
  Al fine di rafforzare il sistema dei controlli, la legge di bilancio 2022 ha anticipato la verifica dei requisiti di cittadinanza, residenza e soggiorno, al momento della presentazione della domanda.
  Tale esigenza di anticipare la verifica dei requisiti anagrafici sin dal momento della domanda ha indotto l'INPS, su impulso del Ministero del lavoro, a incrementare i controlli ex ante. La scelta comporta la sospensione dell'istruttoria delle pratiche e il blocco dei pagamenti del beneficio e prevede l'invio alle sedi di liste di posizioni per le quali il possesso dei requisiti risulta dubbio a seguito dei controlli automatizzati delle banche dati a disposizione dell'istituto. L'esito negativo dei controlli, comunicato dai comuni, determina la reiezione della domanda a cura dell'operatore di sede; qualora non pervenga riscontro nei 30 giorni, in presenza di riscontro positivo da parte dei comuni, si procede all'istruttoria per la verifica di tutti gli altri requisiti. Tuttavia, per le pratiche a rischio per le quali i comuni non abbiano fornito alcun riscontro, si procede alla segnalazione con apposito alert per richiamare l'attenzione in merito alla necessità di controllare, sia pure ex post, tali posizioni in via prioritaria.
  Il meccanismo di verifica è, comunque, molto complesso e certamente la piena operatività dell'anagrafe nazionale consentirà di semplificare ed agevolare l'attività di controllo dei comuni.
  L'azione di Governo va proprio in questa direzione: potenziare il sistema dei controlli preventivi massivi attraverso l'incrocio tra diverse banche dati delle Pubbliche Amministrazioni detentrici degli stessi.
  L'esigenza prospettata dagli Onorevoli interroganti ha certamente una sua ragionevolezzaPag. 68 in quanto finalizzata a razionalizzare il sistema e l'efficacia dell'attività di verifica.
  A questo fine, infatti, coerentemente anche con l'obiettivo sotteso all'atto d'indirizzo accolto dal Governo e segnalato dagli Onorevoli interroganti, è già attiva una collaborazione con l'INPS e l'Agenzia delle entrate – atta a definire ulteriori strumenti funzionali alla semplificazione e potenziamento dell'ISEE precompilato – all'interno del quale sarà posto all'attenzione, tra l'altro, anche il tema del rafforzamento dei controlli di riferimento.
  È stato attivato, inoltre, anche un Tavolo con il Ministero dell'interno, l'Anci e l'Inps atto a potenziare i controlli anagrafici ai fini RdC con particolare attenzione, tra l'altro, alla verifica della composizione del nucleo familiare di riferimento.
  Tanto rappresentato, in relazione a quanto prospettato dall'interrogante, si ritiene in ogni caso necessario un maggiore approfondimento atto a valutare, tra l'altro, anche l'impatto di tale previsione in materia di protezione dei dati personali posto che i Centri di assistenza fiscale sono enti privati.
  Concludo sottolineando che il Ministero del lavoro sta proseguendo, in raccordo e con la collaborazione delle altre amministrazioni competenti, nell'attività di razionalizzazione del sistema dei controlli congiuntamente all'attività di semplificazione amministrativa delle procedure che risultano strategiche per il contrasto dei comportamenti scorretti e degli abusi in materia di accesso al beneficio del reddito di cittadinanza.