CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 12 gennaio 2022
725.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Attività produttive, commercio e turismo (X)
ALLEGATO
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ALLEGATO 1

5-07337 Benamati: Iniziative per sostenere e rafforzare l'industria nazionale dei semiconduttori.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Grazie Presidente. Grazie Onorevoli Interroganti.

  Il problema della carenza di semiconduttori (microchip) investe numerosi settori produttivi. La questione sollevata è strettamente connessa con la criticità afferente alla generalizzata difficoltà di approvvigionamento di materie prime e di materiale di base per la produzione industriale e con l'aumento globale dei prezzi degli stessi, criticità affrontate più volte, anche in questa sede.
  Come già detto, se la carenza dei semiconduttori colpisce tutta l'industria europea, la soluzione deve essere trovata a livello eurounitario; in questa direzione si è attivato il Governo, con l'obiettivo di promuovere una linea di intervento comune ed efficace.
  Ancora una volta, richiamo il «Piano d'azione sulle Materie Prime Critiche» presentato dalla Commissione europea e progressivamente ampliato. Nella sua ultima versione, in particolare, è stata aggiornata la lista di «materie prime critiche» ed è stato formulato un rapporto prospettico. In questa lista figurano i semiconduttori, che rientrano tra i 34 prodotti critici per l'approvvigionamento. Per queste forniture, l'obiettivo è quello di creare una catena del valore europea e rendere le catene degli approvvigionamenti più sicure e resilienti alle variabili del commercio mondiale.
  Un'ulteriore strumento per realizzare l'obiettivo di una catena del valore europea è rappresentato, altresì, dall'importante progetto di interesse comune europeo (IPCEI) sui semiconduttori, finalizzato a sostenere attività di ricerca e innovazione anche nella prima applicazione industriale (IPCEI Microelettronica).
  Quest'ultimo, in particolare, sostiene attività di ricerca, sviluppo e innovazione in cinque settori tecnologici (chip efficienti sul piano energetico, semiconduttori di potenza, sensori intelligenti, attrezzatura ottica avanzata e materiali compositi) con l'obiettivo di sviluppare tecnologie e componenti microelettroniche innovative che possano essere trasferite alle industrie a valle, tra le quali rileva l'industria dell'automotive. I partecipanti italiani all'IPCEI Microelettronica sono proprio la STMicroelettronics, richiamata dagli Onorevoli interroganti, e un organismo di ricerca (FBK – Fondazione Bruno Kessler), con attività previste fino al 2024 e un investimento rispettivamente pari a circa 2,2 miliardi di euro e 13,9 milioni di euro.
  Grazie a questa iniziativa, la filiera nazionale della microelettronica ha beneficiato di uno stanziamento di oltre 700 milioni di euro.
  Inoltre, nell'aprile 2021, il Ministro dello sviluppo economico ha firmato il decreto che autorizza l'Accordo per l'innovazione con le regioni Lombardia e Sicilia per la realizzazione di un progetto di ricerca e sviluppo nel settore delle produzioni microelettroniche. Si tratta del progetto «MADEin4», presentato da STMicroelectronics, FCA Italy, Comau, Politecnico di Torino e CNR Istituto per la Microelettronica e Microsistemi. Per l'alto impatto tecnologico il progetto è stato selezionato dalla UE nell'ambito della call ECSEL JU 2018, (Electronics Components and Systems for European Leadership). La realizzazione di questo progetto di Fabbrica intelligente permetterà ai soggetti coinvolti di aumentare la competitività e l'efficienza dei sistemi produttivi nei siti di Catania, Agrate (Monza e Brianza) e Grugliasco (Torino). L'accordo prevede un investimento complessivo di Pag. 108oltre 18,7 milioni di euro, per il quale il Mise mette a disposizione 5,6 milioni di euro di finanziamenti agevolativi mentre circa 4 milioni di euro derivano da finanziamenti europei.
  Ricordo, inoltre, il sostegno che il Governo fornisce alle imprese del settore, sia attraverso l'utilizzo dello strumento del contratto di sviluppo, sia con l'allocazione di importanti risorse nel PNRR.
  A tal ultimo proposito, si informa che sono circa 2,2 miliardi di euro le risorse complessive destinate dal Ministero dello sviluppo economico a sostegno della competitività delle filiere industriali strategiche del Paese.
  L'obiettivo è quello di realizzare almeno 40 nuovi progetti d'investimento su tutto il territorio nazionale attraverso lo strumento agevolativo dei Contratti di sviluppo in diversi settori, tra cui vengono in rilievo quelli dell'automotive, della microelettronica e dei semiconduttori.
  Ebbene, proprio con la società STMicroelettronics è in corso di attuazione un Accordo di Sviluppo finalizzato al potenziamento della capacità produttiva dello stabilimento, che ha previsto la concessione di agevolazioni finanziarie, nella forma del contributo a fondo perduto, per un ammontare complessivo di 37,8 milioni di euro.
  Inoltre, rappresento che sono state avviate interlocuzioni con aziende del settore della microelettronica, quali INTEL e MEMC, per lo sviluppo di iniziative industriali in territorio italiano.
  In generale, dunque, il Governo italiano garantisce aiuto e accompagnamento a tutte le imprese intenzionate ad investire e produrre nel settore in parola, anche individuando soluzioni ai problemi sollevati, sia a livello nazionale che eurounitario.

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ALLEGATO 2

5-07338 Vianello: Sulla destinazione delle risorse derivanti dalla sottoscrizione delle obbligazioni emesse dalla società Ilva S.p.a. in amministrazione straordinaria di cui all'articolo 3, comma 1, del decreto-legge n. 1 del 2015.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Grazie Presidente. Grazie Onorevoli Interroganti.

  Il question time in parola concerne le modifiche previste dall'articolo 21 del decreto-legge 30 dicembre 2021, n. 228, con riferimento alla destinazione delle risorse del patrimonio destinato costituito mediante le risorse finanziarie derivanti dai fondi sequestrati alla famiglia Riva ed acquisite da Ilva S.p.A. in amministrazione straordinaria (di seguito, A.S.), a titolo di prezzo di sottoscrizione del prestito obbligazionario di cui all'articolo 3, comma 1, del decreto-legge n. 1 del 2015. In particolare, gli Onorevoli lamentano una «distrazione» delle risorse non impegnate del patrimonio destinato dagli interventi di bonifica delle «aree escluse».
  Su questo tema, preme innanzitutto evidenziare, fermo restando le competenze degli altri Ministeri principalmente coinvolti, quanto esposto nella Relazione Illustrativa al citato provvedimento normativo, laddove si specifica che le modifiche normative proposte con il cosiddetto decreto-legge Milleproroghe, manterrebbero inalterata la prioritaria finalità dei fondi del patrimonio in questione, che resterebbero principalmente destinati agli interventi previsti dal piano ambientale di cui al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 29 settembre 2017 nonché alle finalità di bonifica e ripristino già previste ed in corso di completamento ad opera del gestore dello stabilimento.
  Come si legge nella citata Relazione, la norma – nella sua formulazione – prevede che le somme del suddetto patrimonio destinato siano utilizzate in via prioritaria all'attuazione e realizzazione del piano delle misure e delle attività di tutela ambientale e sanitaria dell'impresa in amministrazione straordinaria e, nei limiti delle disponibilità residue, a interventi volti alla tutela della sicurezza e della salute, nonché ad interventi di ripristino e di bonifica ambientale.
  In particolare, l'articolo 13 del decreto-legge n. 91 del 2017, come convertito, ha precisato che il citato articolo 3, comma 1, deve essere interpretato nel senso che le somme del suddetto patrimonio sono destinate, in via prioritaria, agli interventi ambientali previsti nell'ambito dell'offerta definitiva del soggetto aggiudicatario dei complessi aziendali del gruppo Ilva in A.S., che coincidono con gli interventi ambientali previsti dal decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 29 settembre 2017 ad opera del soggetto gestore dello stabilimento siderurgico di Taranto. Nei limiti di quanto eccedente tali somme, il patrimonio è destinato agli interventi ambientali che il medesimo decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 29 settembre 2017 pone in capo ad Ilva in A.S., riferibili alle aree esterne allo stabilimento produttivo.
  Quanto alla restante parte del patrimonio, essa sarebbe stata destinata ad ulteriori progetti di tutela della sicurezza e della salute, nonché di ripristino e di bonifica ambientale, da parte della struttura commissariale di Ilva in A.S.
  Gli accordi ad oggi in essere tra Ilva in A.S. prevedono, in coerenza con il suddetto quadro normativo, che le somme del patrimonio in questione siano destinate per un ammontare pari a euro 352 milioni agli interventi previsti dal decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 29 settembre 2017 in capo al gestore dello stabilimentoPag. 110 siderurgico di Taranto e per un ammontare pari a circa 190 milioni ad ulteriori interventi di bonifica del suolo e delle acque di falda del sito di Taranto, sempre a cura del gestore dello stabilimento.
  Venendo ai numeri, nella Relazione illustrativa si specifica altresì che, alla luce dell'ultima relazione trimestrale di Ilva (marzo 2021), il patrimonio destinato – originariamente pari a euro 1.157 milioni – ammontava ancora a euro 878 milioni, al netto dei rimborsi corrisposti a tale data al gestore dello stabilimento a fronte dei suddetti interventi ambientali. Per converso in base alla predetta relazione non risultavano esborsi per quanto attiene agli interventi che il medesimo decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 29 settembre 2017 pone in capo ad Ilva in A.S., né ulteriori progetti da parte della struttura commissariale di Ilva in A.S.
  Tenendo conto delle somme già allocate ai suddetti interventi ambientali ad opera del gestore, residuerebbero quindi 575 milioni di euro, da impiegare per interventi di decarbonizzazione ed elettrificazione del ciclo produttivo dello stabilimento siderurgico di Taranto, nel quadro degli obiettivi nazionali ed eurounitari di riduzione delle emissioni di gas a effetto serra ed in coerenza con i più generali obiettivi di risanamento e ammodernamento del sito di Taranto, fermo restando l'autorizzazione della Commissione europea ai sensi dell'articolo 108, paragrafo 3, TFUE.
  In conclusione, da quanto riportato dalla Relazione Illustrativa risulterebbe che, nel quadro complessivo delle finalità già previste, l'articolo 21 del Decreto Milleproroghe aggiungerebbe all'utilizzo delle risorse un'ulteriore finalizzazione ambientale qual è la decarbonizzazione, i cui effetti positivi per l'ambiente si devono sommare a quelli delle bonifiche.

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ALLEGATO 3

5-07339 Squeri: Sull'adozione di misure a sostegno dei comparti economici colpiti dalla crisi del settore del turismo in conseguenza della pandemia da COVID-19.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Grazie Presidente, grazie Onorevoli interroganti.

  Com'è stato sottolineato con l'atto in parola, l'emergenza sanitaria causata dal Covid-19 ha avuto un durissimo impatto sulle aree a maggior afflusso turistico nonché sulle imprese commerciali, come quelle della ristorazione e dell'intrattenimento (in generale).
  Si concorda, dunque, sulla necessità di sostenere con ulteriori e specifiche misure le imprese coinvolte dalla drastica riduzione dei consumi, e si informa che i competenti uffici del Ministero dello sviluppo economico stanno già lavorando unitamente agli altri Ministeri coinvolti (in particolare, il Ministero del turismo nonché il Ministero dell'economia e delle finanze), al fine di reperire ulteriori risorse dirette a compensare le criticità connesse all'emergenza da Covid-19.
  Come ricordato, già durante il periodo di lockdown il Governo è intervenuto con riferimento alle imprese che sono rimaste a lungo chiuse a seguito delle disposizioni restrittive disposte per arginare la diffusione del virus. Proprio a tal fine, infatti, su iniziativa del Ministero dello sviluppo economico, l'articolo 2, comma 1, del decreto-legge 25 maggio 2021, n. 73, convertito dalla legge del 23 luglio 2021, n. 106, ha istituito, un «Fondo per il sostegno delle attività economiche chiuse», con una dotazione di euro 140 milioni per l'anno 2021 (incrementati di ulteriori 20 milioni), per favorire la continuità delle attività economiche per le quali è stata disposta, nel periodo intercorrente fra il 1° gennaio e il 24 luglio 2021, la chiusura per un periodo complessivo di almeno cento giorni. Proprio la lunga durata della chiusura ha infatti indotto a stanziare un Fondo ad hoc per le citate imprese, per le quali non sarebbero state idonee le misure previste nei decreti Ristori e Sostegni.
  Inoltre, si evidenzia che con i decreti del Ministro dello sviluppo economico, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, rispettivamente in data 23 dicembre e 30 dicembre 2021 – entrambi in corso di registrazione presso la Corte dei Conti – sono state adottate, in attuazione degli articoli 43-bis e 1-ter del decreto-legge 73/2021, misure di sostegno per imprese che svolgono attività, dalla ristorazione collettiva alle cerimonie ed eventi, all'intrattenimento e all'Ho.Re.Ca. in effetti tra le più penalizzate durante l'emergenza Covid, al fine di supportare questi settori.
  Con il primo decreto si è data concreta attuazione ad una misura, dotata di 100 milioni di euro, in favore delle imprese del settore della ristorazione collettiva, che hanno subito una significativa perdita di fatturato, pari al 15 per cento. Si tratta di un comparto che conta circa 1.500 imprese a livello nazionale, con un elevato impatto occupazionale, per l'elevata intensità di manodopera che le caratterizza. Secondo quanto previsto nel decreto, si prevede di concedere contributi da un ammontare minimo di 10.000 euro e variabile in funzione diretta del numero di occupati dell'impresa.
  Con il secondo decreto si è resa operativa, invece, una misura che prevede contributi a fondo perduto per 60 milioni di euro in favore delle imprese del settore eventi – wedding, intrattenimento e Ho.Re.Ca (hotellerie-restaurant-catering) – duramente colpite dall'emergenza Covid, nel limite di spesa complessivo di 60 milioni di euro per l'anno 2021, destinando un importoPag. 112 pari a 40 milioni al settore del wedding, 10 milioni di euro alle imprese operanti nel settore dell'HO.RE.CA., e 10 milioni di euro alle imprese operanti nel settore, diverso dal wedding, dell'intrattenimento e dell'organizzazione di feste e cerimonie.
  Ancora, il decreto-legge n. 73/2021 («Misure urgenti connesse all'emergenza da COVID-19, per le imprese, il lavoro, i giovani, la salute e i servizi territoriali») riconosce, per l'anno 2021, un contributo a fondo perduto in favore dei birrifici artigianali.
  Inoltre, è stata pubblicata, di recente (supplemento ordinario n. 48/L della Gazzetta ufficiale n. 310 del 31 dicembre 2021) la legge 29 dicembre 2021, n. 233 recante «Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 6 novembre 2021, n. 152, recante disposizioni urgenti per l'attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) e per la prevenzione delle infiltrazioni mafiose». Al riguardo, l'articolo 1, comma 17-bis, al fine di sostenere la ripresa e la continuità dell'attività delle imprese operanti nel settore della ristorazione, ha istituito presso il Mise un apposito fondo per l'erogazione di un contributo a fondo perduto, con una dotazione pari a 10 milioni di euro per l'anno 2021.
  Infine, rappresento che, con la legge di bilancio 2022 è stato istituito un Fondo, con una dotazione di 150 milioni di euro per l'anno 2022, da destinare al sostegno degli operatori economici dei settori del turismo, dello spettacolo e dell'automobile, gravemente colpiti dall'emergenza epidemiologica da COVID-19 (comma 486).
  Inoltre, com'è stato già detto, sono circa 2,2 miliardi di euro le risorse complessive destinate dal Ministero dello sviluppo economico a sostegno della competitività delle filiere industriali strategiche del Paese, che è anche tra le priorità indicate nel Piano nazionale di ripresa e resilienza.
  L'obiettivo è di realizzare almeno 40 nuovi progetti d'investimento su tutto il territorio nazionale attraverso lo strumento agevolativo dei Contratti di sviluppo oltre che nei settori automotive, microelettronica e semiconduttori (già ricordati nella risposta all'On. Benamati), anche nei settori concernenti le seguenti filiere: metallo ed elettromeccanica, chimico-farmaceutico, turismo, design, moda e arredo, agroindustria e tutela ambientale.
  A tal proposito, è stata ampliata la dotazione finanziaria dei Contratti di sviluppo (per i quali la legge di bilancio 2022 aveva già stanziato 450 milioni di euro). Ogni progetto d'investimento finanziato dovrà infatti essere funzionale alla nascita, allo sviluppo o al rafforzamento di imprese appartenenti a filiere strategiche che siano in grado di aumentare la produttività e la crescita economica del Paese oltre che generare un impatto positivo sull'occupazione.
  In conclusione, ulteriori misure, che saranno oggetto di un apposito provvedimento normativo in corso di adozione, mireranno dunque a completare l'attuale quadro di interventi urgenti di sostegno alle imprese, ed in particolare mireranno proprio a dare sostegno ulteriore ai comparti colpiti dalla crisi del turismo, dell'intrattenimento, della ristorazione e del commercio.

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ALLEGATO 4

5-07340 Sut: Per una politica industriale di programmazione degli incentivi a sostegno dell'automotive.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Grazie Presidente, Grazie Onorevoli!

  Si ribadisce, ancora una volta, il ruolo fondamentale del settore automotive in seno al sistema produttivo italiano e la consapevolezza della situazione difficile che esso sta affrontando, oltre che per il perdurare dell'emergenza sanitaria, anche in considerazione delle sfide poste dalla transizione «green» e dal piano «Fit For 55», presentato il 14 luglio 2021 dal Consiglio dei Ministri dell'Unione Europea.
  Come riferito dal Ministro Giorgetti in Aula Camera, proprio nel quadro necessario al sostegno al comparto, è interesse prioritario del Ministero dello sviluppo economico predisporre un sistema di misure volte ad attrarre e consolidare gli investimenti nell'intero settore dell'automotive e del suo indotto.
  Al fine di accompagnare la transizione ecologica del settore in parola il Governo dovrà agire su più fronti:

   supporto alla transizione industriale, attraverso apposite misure di sostegno alla riconversione e attrazione degli investimenti;

   supporto alla domanda per un periodo triennale tramite un'integrazione dei prezzi di vendita delle auto elettriche, attualmente caratterizzate da un costo di produzione maggiore rispetto a quello delle auto con motorizzazione tradizionale, attraverso l'introduzione di appositi incentivi;

   rinnovo del parco auto circolante, tra i più vetusti d'Europa, al fine di garantire una adeguata tutela ambientale, attraverso la riduzione delle emissioni di CO2, materia che richiede valutazioni di carattere ambientale.

  Ciò premesso, con riferimento alle misure già istituite, si rappresenta quanto di seguito esposto.
  Con legge di Bilancio 2022 è stato istituito, nello stato di previsione del Ministero dello sviluppo economico, un Fondo per il sostegno alla transizione industriale da 150 milioni di euro, con il quale possono essere concesse agevolazioni alle imprese, con particolare riguardo a quelle che operano in settori ad alta intensità energetica, per la realizzazione di investimenti per l'efficientamento energetico, per il riutilizzo per impieghi produttivi di materie prime e di materie riciclate (comma 478). Grazie a questo Fondo potranno essere concesse specifiche agevolazioni alle imprese, in modo da tutelare tutta la filiera della produzione, anche con riferimento alle aziende che si occupano di componentistica e necessitano di ristrutturazioni e adeguamenti alle nuove tecnologie.
  Come già è stato detto, inoltre, è stato istituito un apposito Fondo, con una dotazione pari a 150 milioni di euro per il 2022, volto a sostenere gli operatori economici del settore automotive, turismo e spettacolo gravemente colpiti dall'emergenza epidemiologica da COVID-19 (articolo 1, comma 486, Legge di Bilancio 2022).
  Come sottolineato dallo stesso Ministro, la strategia per il sostegno alla produzione e commercializzazione dei veicoli a basse emissioni non si esaurisce con la misura dell'ecobonus auto. Il Ministero opera, infatti, per accompagnare le industrie italiane nel percorso di riconversione dell'intero settore dell'automotive.
  In continuità con quanto sopra esposto, nell'ambito del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), la misura M2C2-41 (Investimento 5.3) prevede una dotazione di 300 milioni euro per il periodo 2021-2026 Pag. 114per promuovere la realizzazione di programmi di investimento finalizzati allo sviluppo della filiera produttiva degli autobus, mediante il ricorso alla misura dei Contratti di Sviluppo, al fine di produrre veicoli elettrici e connessi; la quota dei progetti in essere, pari a 50 milioni di euro, è imputata ai fondi della citata legge di Bilancio 2017.
  Sempre nell'ambito del PNRR, la Missione 1 - Componente 2 prevede investimenti in «Politiche industriali di filiera e internazionalizzazione» volti, tra l'altro, a sostenere la «Competitività e resilienza delle filiere produttive» (Investimento n. 5.2); l'Investimento in parola, alla cui attuazione sono destinate risorse per complessivi 750 milioni di euro, è volto a potenziare la capacità delle filiere produttive più innovative e/o strategiche, attraverso il riconoscimento di un supporto finanziario agli investimenti da concedere tramite lo strumento agevolativo dei Contratti di Sviluppo.
  Ancora una volta, dunque, ribadisco l'impegno del Governo a porre in essere ogni iniziativa di competenza al fine di individuare le misure più idonee a favorire lo sviluppo di tutte le filiere afferenti al settore automotive.