CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 15 dicembre 2021
714.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Attività produttive, commercio e turismo (X)
ALLEGATO
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ALLEGATO 1

Disciplina dell'attività di rappresentanza di interessi. Testo Unificato C. 196 Fregolent e abb.

PARERE APPROVATO

  La X Commissione,

   esaminato, per le parti di competenza, il testo unificato delle proposte di legge C. 196 Fregolent e abb. recante «Disciplina dell'attività di rappresentanza di interessi», quale risultante dagli emendamenti approvati in Commissione Affari costituzionali nel corso dell'esame in sede referente,

  esprime

PARERE FAVOREVOLE.

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ALLEGATO 2

Disposizioni per il recupero dei rifiuti in mare e nelle acque interne e per la promozione dell'economia circolare («Legge SalvaMare») fiscale, a tutela del lavoro e per esigenze indifferibili. C. 1939-B Governo, approvato dalla Camera e modificato dal Senato.

PARERE APPROVATO

  La X Commissione,

   esaminato, per le parti di competenza, il disegno di legge recante disposizioni per il recupero dei rifiuti in mare e nelle acque interne e per la promozione dell'economia circolare («legge SalvaMare») (C. 1939-B Governo, approvato dalla Camera e modificato dal Senato);

   preso atto che l'articolo 11 prevede un riconoscimento ambientale in favore degli imprenditori ittici che utilizzano materiali di ridotto impatto ambientale, partecipano alle campagne di pulizia e conferiscono i rifiuti;

   preso altresì atto che l'articolo 12, comma 2, dispone che, a decorrere dal 30 giugno 2022, qualsiasi prodotto tessile o di abbigliamento, che rilasci microfibre al lavaggio, potrà essere fabbricato, importato, distribuito, venduto o offerto in vendita in Italia solo a condizione che riporti nella etichetta di cui all'articolo 14 del Regolamento (UE) n. 1007/2011 alcune specifiche indicazioni che ne evidenzino il negativo impatto ambientale sull'inquinamento da plastiche del mare,

  esprime

PARERE FAVOREVOLE.

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ALLEGATO 3

5-07165 Vianello: Posizione dell'Italia in merito al possibile inserimento del gas e dell'energia nucleare nella cosiddetta «tassonomia verde» europea.

5-07260 Sut: Posizione dell'Italia in merito al possibile inserimento del gas e dell'energia nucleare nella cosiddetta «tassonomia verde» europea.

TESTO DELLA RISPOSTA CONGIUNTA

  Innanzitutto, si premette che con il Green Deal, e successivamente con il pacchetto «Fit for 55%», la Commissione europea, attraverso un insieme di iniziative politiche, si è posta l'obiettivo generale di rendere l'Europa climaticamente neutra entro il 2050.
  A tale proposito, sono state adottate importati iniziative per creare un ecosistema finanziario sostenibile, in particolare con il Regolamento n. 852 del 2020 cosiddetto Tassonomia entrato in vigore il 12 luglio 2020 e relativo all'istituzione di un quadro che favorisca gli investimenti sostenibili.
  Pertanto, a norma di tale regolamento, il Parlamento europeo e il Consiglio hanno conferito alla Commissione europea il mandato di fornire, mediante atti delegati, i criteri di vaglio tecnico per determinare se un'attività economica contribuisce in modo sostanziale agli obiettivi ambientali.
  Tali criteri aiuteranno le imprese, gli investitori e i partecipanti ai mercati finanziari a stabilire adeguatamente quali attività possono essere considerate ecosostenibili.
  In merito, la Commissione ha adottato il 21 aprile scorso l'atto delegato sulla tassonomia per la finanza sostenibile e la relativa Comunicazione.
  L'atto fissa una serie di criteri per la valutazione di attività che contribuiscano in modo sostanziale a due degli obiettivi ambientali previsti dal Regolamento «tassonomia», ovvero la mitigazione e l'adattamento ai cambiamenti climatici.
  In tale atto delegato non sono inclusi i settori del nucleare e del gas naturale (e delle tecnologie correlate) come attività di transizione, su cui permanevano posizioni discordanti tra gli Stati membri e all'interno dello stesso Collegio dei Commissari.
  A tale proposito, la Commissione aveva annunciato che avrebbe adottato successivamente un atto delegato complementare riguardante le attività non ancora contemplate nell'atto delegato principale.
  Con riferimento al gas naturale, in tale atto delegato complementare saranno stabilite delle soglie emissive basate sulle migliori tecnologie disponibili che consentiranno di inquadrare tale settore nel contesto degli obiettivi ambientali, riconoscendone il ruolo nella transizione energetica.
  Infine, per quanto attiene all'energia nucleare, nella Comunicazione della Commissione n. 188/2021, viene illustrato che il processo di riesame è basato sulla relazione tecnico-scientifica indipendente pubblicata nel marzo 2021 dal Centro Comune di Ricerca (JRC), il servizio della Commissione europea per la scienza e la conoscenza.
  L'atto delegato complementare, a cui fanno riferimento gli onorevoli interroganti, non è ancora stato pubblicato; purtuttavia in recenti incontri istituzionali i vertici della Commissione europea hanno espresso l'impegno all'adozione nel brevissimo tempo.

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ALLEGATO 4

5-07166 Benamati: Sulla riduzione dei prezzi dell'energia anche mediante l'accelerazione delle installazioni di produzione di energia da fonti rinnovabili.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Anzitutto, è bene precisare che la disciplina della Commissione tecnica PNRR-PNIEC è stata oggetto di più interventi normativi.
  La Commissione VIA PNIEC è stata dapprima prevista dal decreto-legge n. 76 del 2020. In sede di conversione di tale decreto-legge (avvenuta con legge n. 120 del 2020) si è prevista l'introduzione di un nuovo comma (2-bis) all'articolo 8 del decreto legislativo n. 152 del 2006.
  Successivamente, con il decreto-legge n. 77 del 2021, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 108 del 2021, le competenze della Commissione VIA PNIEC sono state estese anche alla VIA per i progetti compresi nel PNRR.
  Inoltre, in sede di conversione del decreto-legge n. 77 del 2021, è stato inserito il comma 2-quater all'articolo 8, del decreto legislativo n. 152 del 2006, volto a prevedere che il Ministro della transizione ecologica ha facoltà di attribuire al presidente di una delle due Commissioni, anche la presidenza dell'altra.
  È stato, inoltre, introdotto il comma 2-ter che, al fine di garantire univocità di indirizzo nell'operatività delle due Commissioni, ha previsto che i presidenti (o il presidente) delle Commissioni stesse provvedano all'elaborazione di criteri tecnici e procedurali per un'attuazione omogenea dei princìpi alla base delle procedure di valutazione ambientale.
  Con decreto del 10 novembre 2021, n. 457 a firma del Ministro della transizione ecologica, è stata nominato un primo contingente di componenti della Commissione tecnica PNRR-PNIEC, costituito da esperti degli Enti di ricerca nazionali, ENEA, ISPRA, CNR, ISS e Sistema agenziale nazionale. Il citato decreto ministeriale è stato registrato il 22 novembre dalla Corte dei conti.
  Nel frattempo, si sta provvedendo anche alla nomina di componenti provenienti dalle Istituzioni Universitarie, con un contingente complessivo di 6 unità, che assicureranno un ulteriore rafforzamento quantitativo e qualitativo del contingente già nominato.
  Tanto premesso, si stima che l'insediamento potrà avvenire in tempi celeri. Si rappresenta, inoltre, che è già in corso di definizione la nomina del Presidente.
  La presenza di esperti a tempo pieno, con alta specializzazione e professionalità, potranno assicurare il rispetto delle tempistiche procedimentali e le esigenze connesse all'attuazione del PNRR e del PNIEC, dei quali gli obiettivi di promozione delle rinnovabili e di contenimento dell'effetto serra costituiscono nodi centrali e imprescindibili.
  Questo Ministero conferma che la piena operatività della Commissione PNRR-PNIEC consentirà un più veloce raggiungimento dei target nazionali di ricorso all'energia elettrica da fonti rinnovabili entro l'orizzonte temporale del 2030.

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ALLEGATO 5

5-07261 Squeri: Ulteriori interventi strutturali e lotta alla speculazione per contrastare l'aumento dei prezzi dell'energia.

TESTO DELLA RISPOSTA

  In merito alle questioni poste dagli onorevoli interroganti, concernenti gli interventi per calmierare i prezzi dell'energia, si rappresenta quanto segue.
  Come noto, i mercati energetici sono interessati da mesi da dinamiche rialziste delle quotazioni delle materie prime, incluso il gas, e dei permessi di emissione di CO2 che stanno determinando per i consumatori finali aumenti di prezzo del tutto inusuali sia del gas naturale, sia dell'energia elettrica.
  Si tratta di una crisi energetica le cui cause sono riferibili a questioni geopolitiche e che interessa, con impatti diversi, tutti i Paesi, non solo europei; le analisi finora disponibili lasciano intendere che non si tornerà in tempi brevi ai valori pre-crisi.
  Per quanto riguarda il nostro Paese, si rileva la rilevanza del mix energetico per cui, pur a fronte di una penetrazione crescente delle fonti rinnovabili, il ruolo del gas è tuttora significativo, anche nella generazione di energia elettrica.
  Si condivide quindi la preoccupazione che un impatto prolungato dell'aumento dei prezzi dell'energia pesi in modo eccessivo sul bilancio delle famiglie, in particolare quelle più economicamente disagiate, e incida negativamente sulle imprese e sulla fase di ripresa economica.
  In tale contesto, l'Italia si sta muovendo nell'ambito del confronto a livello europeo e, nel corso del Consiglio dei ministri dell'energia dello scorso 2 dicembre, ha avanzato, insieme ad altri Paesi, alcune richieste per fronteggiare la crisi, quali la possibilità di regolare i prezzi dell'energia e rafforzare la protezione dei consumatori finali, la promozione con strumenti regolatori di contratti di lungo periodo, gli acquisti comuni volontari per la costituzione di stoccaggi di gas congiunti, le opzioni di forniture aggiuntive di gas e l'eventuale introduzione di una riserva strategica.
  È opportuno evidenziare che il problema della crisi dei prezzi energetici e della sostenibilità delle politiche per la transizione debba essere affrontato in un quadro strutturale di regole definite a livello europeo.
  Riguardo le azioni in ambito nazionale, come noto, il Governo ed il Parlamento hanno adottato una serie di interventi immediati per ridurre l'impatto sociale ed economico sin dal manifestarsi dell'aumento del prezzo dell'energia.
  Ci si riferisce in particolare al decreto-legge 25 maggio 2021, n. 73 e al successivo decreto-legge 27 settembre 2021, n. 130, con cui sono stati ridotti gli oneri della componente regolata della bolletta per la seconda metà del 2021, con uno stanziamento di circa 5 miliardi di euro, utilizzando sia risorse di bilancio, sia i proventi delle aste dei permessi di emissione di CO2 per il 2021.
  Nel disegno di legge di bilancio per il 2022, sono previsti ulteriori duemila (2.000) milioni di euro per la riduzione delle aliquote relative agli oneri generali di sistema nel settore elettrico e del gas nel primo trimestre 2022.
  In questi giorni, fra l'altro, è in discussione la possibilità di aumentare le disponibilità dello stanziamento indicato.
  Inoltre, sono in fase finale di adozione misure per salvaguardare i livelli di competitività delle imprese ad alto consumo di energia attraverso la riduzione delle componenti degli oneri generali di sistema che gravano sul consumo del gas e la compensazione dei costi indiretti ETS.
  Unitamente a questi interventi di natura contingente sono state adottate azioni strutturali,Pag. 193 e ulteriori misure sono tuttora in fase di analisi, per rendere il sistema di approvvigionamento energetico più resiliente alle fluttuazioni dei prezzi, incidendo sul mix energetico in chiave sostenibile.
  Si rappresenta altresì che sono state adottate una serie di misure per favorire la semplificazione delle procedure per l'installazione delle fonti rinnovabili sul territorio e saranno messi in campo i nuovi meccanismi di incentivazione tramite aste per le fonti rinnovabili, nonché una specifica piattaforma per la diffusione di contratti a termine con impianti a fonti rinnovabili.
  Saranno predisposti, inoltre, strumenti per sostenere l'accumulo sia diffuso, abbinato agli impianti di produzione da fonti rinnovabili, sia centralizzato.
  Per quanto concerne il gas, oltre alle azioni in discussione in ambito UE, si sta operando per aumentare la quota di produzione nazionale a parità di consumo di gas riducendo l'importazione.
  Allo stesso tempo, si stanno valutando azioni per rafforzare la protezione dei consumatori più deboli. Difatti, in materia di contrasto alla povertà energetica, in linea con quanto previsto nel PNIEC e in attuazione del decreto legislativo 8 novembre 2021, n. 210, sarà presto istituito l'Osservatorio nazionale per la povertà energetica che ha il compito di offrire un supporto al Governo per il coordinamento delle politiche europee, nazionali, regionali e locali volte a favore delle categorie fragili, secondo un approccio sistemico e integrato.
  Inoltre, nel quadro delle disposizioni adottate con lo stesso decreto legislativo n. 210 del 2021, nel corso del processo di liberalizzazione dei mercati energetici finali, è posta alla tutela dei clienti vulnerabili, individuando per essi un prezzo efficiente che i fornitori sono obbligati a praticare.
  Il Governo continuerà a monitorare la situazione e ad operare sia sul fronte europeo, per l'individuazione di un insieme di azioni da introdurre in modo congiunto con gli altri Paesi dell'Unione, sia a livello nazionale per gestire la situazione attraverso eventuali altre azioni di natura contingente nonché per il perfezionamento di interventi di medio lungo termine.