CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 31 marzo 2021
560.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Lavoro pubblico e privato (XI)
ALLEGATO
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ALLEGATO 1

5-05340 Noja: Adozione delle linee guida per il collocamento mirato delle persone con disabilità di cui all'articolo 1, comma 2, del decreto legislativo n. 151 del 2015

TESTO DELLA RISPOSTA

  L'On.le interrogante chiede di conoscere quali siano le ragioni che hanno ad oggi impedito l'emanazione dei decreti attuativi delle Linee guida il materia di collocamento mirato delle persone con disabilità, ai sensi dell'articolo 1 del decreto legislativo n. 151 del 2015 e quali iniziative intenda assumere il Governo per assicurare che i decreti in questione siano emanati.
  È doveroso premettere che per la predisposizione delle Linee guida si rende necessaria l'acquisizione di tutti gli atti, propedeutici all'adozione del testo finale, che richiedono l'intervento e il coinvolgimento di più soggetti.
  Si tratta di una procedura particolarmente articolata, che consta di più fasi ed attività particolarmente complesse da un punto di vista tecnico. Mi riferisco in particolare alle attività volte, in sinergia con ANPAL, a definire dal punto di vista operativo gli aspetti connessi al collocamento mirato, tra cui la predisposizione di istruzioni operative per gli operatori dei Centri per l'impiego; la definizione, in seno alle riunioni del Comitato Politiche attive del lavoro, delle problematiche relative alla dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro (did on line) e alle modalità di iscrizione negli elenchi del collocamento mirato; l'orientamento di base per le persone con disabilità; la profilazione qualitativa approfondita e i ruoli e compiti del relativo Comitato tecnico; i contenuti del patto di servizio per le persone con disabilità.
  È inoltre particolarmente complessa la fase di definizione dei contenuti della Banca dati del collocamento mirato, ai sensi dell'articolo 8, comma 1, lettera b), del decreto legislativo n. 151 del 2015, base conoscitiva imprescindibile per la semplificazione degli adempimenti, il rafforzamento dei controlli, nonché il monitoraggio e la valutazione degli interventi. Su tale punto, comunico che il relativo decreto è in fase di avanzata predisposizione, in quanto si stanno fornendo i riscontri richiesti dal Garante per la privacy.
  È altresì in fase di definizione il nuovo prospetto informativo per il collocamento mirato delle amministrazioni pubbliche, che ne permetta una gestione più uniforme ed unitaria sul territorio nazionale. Anche su questo specifico adempimento, faccio presente che la relativa bozza di decreto è stata sottoposta ai Ministri concertanti e si stanno riscontrando le osservazioni da questi pervenute.
  Il Governo è certamente consapevole della necessità di adottare in tempi rapidi i decreti attuativi in oggetto. La Relazione al Parlamento sulla attuazione della legge sul collocamento mirato n. 68 del 1999, presentata dal Ministro del lavoro e delle politiche sociali pro tempore nel gennaio 2021, definisce certamente un quadro critico: solo una minoranza delle persone con disabilità è inserita nel mondo del lavoro, con forte eterogeneità nella distribuzione territoriale, mentre le opportunità d'inclusione lavorativa variano significativamente in funzione della condizione invalidante, in sfavore delle categorie di cittadini con disabilità connotate da più alto grado di gravità.
  Secondo quanto riportato dagli uffici del Ministero per la disabilità, le Associazioni maggiormente rappresentative delle persone con disabilità hanno recentemente rappresentato la necessità di procedere in tempi rapidi alla definizione delle Linee guida, attribuendo una particolare attenzione alla promozione dell'istituzione di un Pag. 94responsabile dell'inserimento lavorativo nei luoghi di lavoro.
  Tenuto conto della complessità tecnica caratterizzante questi provvedimenti, che ha determinato senza dubbio una dilatazione dei tempi per la loro definizione e adozione, mi preme comunque assicurare l'attenzione costante ai procedimenti in corso e l'impulso decisivo che il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, in raccordo con il Ministro per le disabilità, intende imprimere al percorso di definizione complessiva delle Linee guida in oggetto. Esse rispondono ad una irrinunciabile esigenza di tutela e sostegno delle persone con disabilità nel difficile processo di inserimento lavorativo, obiettivo che deve essere affrontato e realizzato anche in connessione con gli interventi di strutturale rafforzamento delle politiche per il collocamento e il ricollocamento dei lavoratori.
  A tale riguardo, faccio presente che il Ministro Orlando, all'esito di un recentissimo incontro, si è impegnato a coinvolgere i componenti dell'Intergruppo parlamentare Disabilità nella discussione sulla riforma delle politiche attive del lavoro, che rappresenta certamente un obiettivo prioritario e ineludibile da realizzare con determinazione, efficacia e rapidità.

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ALLEGATO 2

5-05392 Fragomeli: Salvaguardia occupazionale dei lavoratori della Sicor Srl dello stabilimento di Bulciago (Lc)

TESTO DELLA RISPOSTA

  Con il presente atto parlamentare, gli Onorevoli interroganti richiamano l'attenzione del Governo sulla salvaguardia occupazionale dei lavoratori della Sicor Srl dello stabilimento di Bulciago, in provincia di Lecco.
  Da quanto risulta al Ministero del lavoro e delle politiche sociali, lo scorso 2 marzo presso la Prefettura di Lecco si è tenuto un incontro di mediazione tra i rappresentanti della multinazionale farmaceutica israeliana TevaLtd ed i rappresentanti dei lavoratori, nel corso del quale l'Azienda si è impegnata a valutare tutte le possibili soluzioni per gestire gli esuberi relativi alla sede di Bulciago in modo non traumatico.
  La Regione Lombardia, in esito all'audizione tenutasi il 5 marzo scorso presso la Commissione consiliare Lavoro, nel corso della quale l'Azienda ha confermato il programma di cessazione sul sito di Bulciago, ha convocato per il 26 marzo scorso un ulteriore confronto per verificare le attuali condizioni dello stabilimento e chiedere garanzie sulla tutela occupazionale e sulla reindustrializzazione.
  Per quanto riguarda il procedimento di bonifica, la regione Lombardia ha reso noto che il sito è censito nell'anagrafe Regionale dei siti contaminati; in particolare risulta una contaminazione della falda e non dei terreni. È in corso un intervento di bonifica che viene seguito, per quanto riguarda i monitoraggi delle matrici ambientali e le attività di controllo, da ARPA Lombardia.
  La Regione Lombardia ha altresì precisato che la responsabilità della contaminazione è riconducibile alla società SICOR, responsabilità che non viene meno anche nel caso di difficoltà nell'attività produttiva e nel caso di eventuale fallimento.
  Tutto ciò premesso, il Ministero che rappresento sta seguendo con attenzione la vicenda inerente alla situazione produttiva e occupazionale dello stabilimento Sicor srl di Bulciago.
  Al riguardo, segnalo che proprio ieri 30 marzo, si è svolto un incontro con i vertici aziendali, le rappresentanze sindacali dei lavoratori e i rappresentanti della Regione Lombardia, convocati dalla Direzione Generale competente del Ministero del lavoro, su richiesta della società, per l'espletamento – ai sensi dell'articolo 24 del decreto legislativo n. 148 del 2015 – dell'esame congiunto della situazione aziendale, al fine di giungere alla concessione del trattamento straordinario di integrazione salariale (CIGS) per cessazione di attività, ai sensi dell'articolo 44 del decreto-legge n. 109 del 2018 che si è concluso con esito positivo.
  Nel corso della riunione svoltasi ieri, le Parti si sono ampiamente confrontate in ordine alla situazione aziendale. La Sicor srl ha, altresì, manifestato la propria disponibilità a cedere il sito di Bulciago a potenziali acquirenti interessati al medesimo e alla salvaguardia del personale ivi occupato.
  La Regione Lombardia, presente all'incontro, ha illustrato le misure di politica attiva del lavoro da adottare nei confronti dei lavoratori posti in CIGS.
  Pertanto, Sicor srl presenterà istanza di CIGS per cessazione di attività, ai sensi dell'articolo 44 del decreto-legge n. 109 del 2018, in favore di un numero massimo di 106 lavoratori occupati presso Bulciago.
  Il trattamento straordinario di integrazione salariale sarà richiesto per la durata di 12 mesi, a far data dal 6 aprile 2021. A fronte della cessazione dell'attività produttiva i lavoratori saranno sospesi a zero ore; Pag. 96la collocazione in cassa sarà graduale e terrà conto delle ultimazioni delle lavorazioni in corso, della messa in sicurezza degli impianti e dello smaltimento delle scorte di magazzino; per il tempo strettamente necessario all'ultimazione di tali operazioni potrà essere effettuata la rotazione per profili fungibili.
  Mi preme pertanto assicurare la più ampia disponibilità e l'impegno concreto del Ministero che rappresento a perseguire, insieme alle altre istituzioni coinvolte, le soluzioni più idonee, previste dalla normativa vigente, per il riconoscimento degli strumenti di sostegno al reddito in favore dei lavoratori del sito produttivo di Bulciago e delle loro famiglie e per la salvaguardia del tessuto economico e sociale di quel territorio.

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ALLEGATO 3

5-05409 Rizzetto: Iniziative in materia di corresponsione delle indennità di malattia ai lavoratori del settore marittimo

TESTO DELLA RISPOSTA

  L'On.le interrogante chiede di conoscere se e quali iniziative intenda il Governo adottare affinché ai lavoratori marittimi vengano doverosamente corrisposti, in tempi ragionevoli, i trattamenti di malattia.
  Preliminarmente occorre fare riferimento al contesto istituzionale che – in applicazione dell'articolo 10, comma. 3, del decreto-legge n. 76 del 2013, convertito dalla legge n. 99 del 2013 – ha determinato il trasferimento del pagamento delle prestazioni economiche di malattia e maternità per gli iscritti alle casse marittime per gli infortuni sul lavoro dall'Inail (e in precedenza dall'ex Ipsema) all'INPS.
  Nel passaggio delle attività di gestione, è stata mantenuta la medesima modalità di trasmissione degli elementi retributivi per la determinazione delle indennità. Trattandosi tuttavia di protocolli gestionali non in linea con gli standard Inps, sono stati realizzati nuovi applicativi informatici, con conseguente dismissione dei precedenti che sono stati mantenuti a soli fini di consultazione dell'archivio informatico.
  Tramite un applicativo web dedicato e disponibile, oggi i datori di lavoro trasmettono la retribuzione di riferimento necessaria al calcolo della specifica indennità; poiché per legge non è previsto un termine per detta trasmissione, al fine di evitare disagi correlati all'eventuale differimento dei pagamenti, nelle more della trasmissione del flusso retributivo specifico, la prassi in uso prevede elaborazioni e pagamenti provvisori, determinati sulla base delle retribuzioni stabilite dalla contrattazione di settore.
  La descritta procedura è un unicum rispetto alla generalità delle lavorazioni, nelle quali la base di calcolo delle prestazioni è determinata sulla base dei flussi Uniemens utilizzati per l'assolvimento contributivo (in tali ipotesi infatti, nelle more della disponibilità dei relativi flussi Uniemens, non sono effettuati pagamenti provvisori).
  In ossequio al principio della dematerializzazione dell'attività della PA, l'INPS sta implementando l'acquisizione dei necessari elementi istruttori attraverso i sistemi telematici e le banche dati ma, nello specifico settore marittimo, si registra ancora oggi un cospicuo uso di documentazione cartacea.
  Nonostante l'obbligo di invio all'INPS della certificazione medica, ove cartacea, entro due giorni dal rilascio, sovente la trasmissione dei certificati in originale non rispetta detto termine; in assenza della certificazione medica in originale non è consentito il pagamento delle indennità, anche laddove questa fosse anticipata, ad esempio a mezzo fax o posta elettronica.
  La trasmissione telematica, avviata dall'inizio dell'anno 2020, comporterà certamente un cospicuo abbattimento dei tempi medi di lavorazione, in virtù della disponibilità della certificazione telematica in tempo reale.
  È altresì da considerare che, poiché nel certificato telematico sono assenti gli elementi relativi al rapporto di lavoro, i menzionati requisiti lavorativi sono ad oggi acquisiti dal libretto di navigazione (o ulteriore documentazione equivalente) ed accertati sulla base dei controlli incrociati con banche dati interne/esterne, che sono tra esse disaggregate e disomogenee.
  Per consentire un contemperamento tra l'esigenza di tempestività e l'esigenza di escludere – o almeno mitigare – il rischio di pagamento di prestazioni non dovute (in tutto o in parte) è in fase di sviluppo informatico da parte dell'INPS una «comunicazione integrativa» che, pur non costituendo Pag. 98 domanda di malattia, costituirà elemento di aggregazione di elementi istruttori della richiesta di indennità.
  Si ricorda, ancora che, ai sensi del decreto del Presidente della Repubblica n. 620 del 1980 e dei relativi decreti attuativi, per la categoria dei lavoratori marittimi, contrariamente a quanto previsto per la generalità degli assicurati per malattia, le visite mediche domiciliari di controllo non sono di competenza INPS, ma del Ministero della salute, attraverso gli ambulatori USMAF-SASN. A tale proposito, con Determinazione n. 46 del 6 giugno 2019, l'Organo munito dei poteri del Consiglio di Amministrazione dell'INPS ha adottato un Protocollo d'intesa con il Ministero della salute, entrato in vigore il 12 luglio 2019, con scadenza 11 luglio 2022. Tale Protocollo è volto alla razionalizzazione e al coordinamento degli adempimenti connessi alla richiesta, all'effettuazione e alla gestione degli esiti delle visite mediche di controllo, con l'obiettivo di una maggiore tempestività e numerosità di controlli medico fiscali ai lavoratori marittimi, al fine di superare le difficoltà operative riscontrate e riconducibili alla mancanza di un flusso strutturato e al ridotto numero di medici domiciliari del Ministero della salute.
  Tanto premesso, considerata la meritevole e certamente prioritaria esigenza di ridurre allo stretto necessario il rischio di disservizi all'utenza, occorre al contempo garantire il rispetto dell'esigenza di assicurare che l'erogazione delle tutele previdenziali avvenga sulla base di requisiti sanitari ed amministrativi accertati e confidenti. E ciò anche in considerazione della natura previdenziale delle prestazioni in parola che, pur essendo compensative della mancata retribuzione, non costituiscono strumento di sostegno al reddito come misura universalistica.
  Certamente la situazione denunciata dagli interroganti necessita di attenzione e di solerte valutazione. Considerati i ritardi e le difficoltà applicative riscontrate, assicuro pertanto l'impegno del Ministero che rappresento a sostenere i processi di informatizzazione e razionalizzazione in atto da parte dell'INPS, oltre che a promuovere in prospettiva un'opera di razionalizzazione e armonizzazione normativa in tale settore. Assicuro altresì l'impegno del Ministero del lavoro a individuare e monitorare eventuali ritardi localizzati in specifiche realtà territoriali, al fine di sollecitare l'INPS ad adottare ogni utile elemento correttivo per consentire a tutti i lavoratori del settore marittimo di percepire l'indennità di malattia nei termini di legge.