CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 31 marzo 2021
560.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Attività produttive, commercio e turismo (X)
ALLEGATO
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ALLEGATO 1

5-05629 De Toma: Sull'implementazione di atti di indirizzo concernenti iniziative in favore del settore della distribuzione dei carburanti

TESTO DELLA RISPOSTA

  Il settore della distribuzione del carburante, come ricordato dagli Onn.li interroganti, è caratterizzato da tempo da diverse criticità, tra le quali, non ultima la dilagante illegalità, peraltro denunciata dalle maggiori Associazioni di categoria e rappresentanze sindacali.
  Tale crisi, aggravata dall'emergenza COVID, rende necessario intervenire sulla rete di distribuzione al fine di ottimizzarne i meccanismi e recuperarne l'efficienza.
  Sul tema, nei primi giorni del 2021 il Ministero dello sviluppo economico aveva riaperto un tavolo di filiera, con la partecipazione delle Federazioni dei gestori della rete stradale ed autostradale Faib/Faib Autostrade (CONFESERCENTI), Fegica (CISL) e Figisc/Anisa (CONFCOMMERCIO) e delle Associazioni dei titolari quali Unem, Assopetroli, Assogasliquidi, Assogasmetano e Federmetano, anche per dare seguito agli impegni assunti dal Governo con la Risoluzione 8-00055.
  L'iniziativa appena richiamata rappresenta un primo passo per affrontare in modo fattivo e secondo un approccio condiviso le criticità evidenziate dagli Onn.li interroganti.
  Tale iniziativa deve essere ripresa per conseguire risultati concreti.
  Posso quindi confermare che il Ministero della transizione ecologica, in virtù delle competenze istituzionali acquisite nel settore energetico, certamente assicurerà il proprio impegno affinché il settore possa ottenere risposte concrete alle problematiche che ne hanno minato da tempo il sistema.

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ALLEGATO 2

5-05630 Squeri: Iniziative a tutela della tenuta economica del settore dell'approvvigionamento e distribuzione dei carburanti nonché della legalità nel settore

TESTO DELLA RISPOSTA

  Il settore dell'approvvigionamento e della distribuzione dei carburanti, segnato da numerose criticità aggravate dall'emergenza COVID, rientra certamente tra gli obiettivi operativi delle organizzazioni criminali.
  Per questo motivo, prima ancora di perseguire politiche di ristrutturazione della rete, è apparso prioritario, negli ultimi anni, fronteggiare o almeno contenere il fenomeno dell'illegalità in tale delicato settore dell'economia, attraverso varie azioni promosse e coordinate dal Ministero dell'economia e delle finanze e dal Ministero dello sviluppo economico, unitamente all'Agenzia delle entrate, all'Agenzia delle dogane e dei monopoli, alla Guardia di finanza, alla Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo.
  Le azioni conseguenti sono state volte a contrastare il fenomeno criminale, concentrato in alcune aree del Paese, con effetti negativi sulla sicurezza, sulla qualità dei prodotti e sulla fiscalità, con particolari riflessi sul mercato.
  In particolare, dai lavori del tavolo istituito in passato presso il Ministero dello sviluppo economico sul tema della lotta all'evasione fiscale nel settore e, più in generale, sulle misure a contrasto dell'illegalità, era emersa la necessità di una estensione delle norme contro le frodi anche al mondo dei depositi privati.
  Si era quindi auspicato un incremento dell'uso delle nuove tecnologie nel controllo e tracciamento del carburante in tutte le fasi della filiera di commercializzazione.
  Le misure di contrasto all'illegalità hanno poi trovato attuazione nel decreto-legge 26 ottobre 2019, n. 124, convertito con modificazioni dalla legge 19 dicembre 2019, n. 157, recante «Disposizioni urgenti in materia fiscale e per esigenze indifferibili», tra cui si segnalano le disposizioni per il contrasto alle frodi in materia di accisa (articolo 5), per la prevenzione delle frodi nel settore dei carburanti (articolo 6), per il contrasto alle frodi nel settore degli idrocarburi (articolo 7) e quelle in materia di accisa sul gasolio commerciale (articolo 8).
  Con la ripresa economica auspicata nel 2021 sarà possibile chiedere al Ministero dell'economia e delle finanze di effettuare una valutazione di efficacia di alcune misure correttive, messe in campo dagli organi competenti in materia fiscale.
  In ultimo, posso assicurare che il contrasto all'infiltrazione criminale nel settore della distribuzione dei carburanti, già intrapreso dal Ministero dello sviluppo economico, rientra certamente tra le attività rispetto alle quali il Ministero della transizione ecologica intende assumere un ruolo determinante.

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ALLEGATO 3

5-05631 Benamati: Semplificazione delle procedure per l'accesso al cosiddetto Superbonus 110 per cento nonché misure di efficientamento per la fruizione delle detrazioni

TESTO DELLA RISPOSTA

  L'edilizia rappresenta indubbiamente per l'Italia un settore trainante del sistema economico e occupazionale e lo sviluppo di questo settore può rappresentare una risposta non solo all'attuale crisi economica causata dall'emergenza sanitaria, ma anche agli obiettivi energetico-ambientali, fissati al 2030, dal Piano Nazionale Integrato per l'Energia e il Clima (PNIEC) e dal processo di completa decarbonizzazione del settore civile previsto, per il 2050, dalla Strategia per la riqualificazione energetica del parco immobiliare nazionale e dalla Renovation wave.
  Nell'ambito dell'efficienza energetica si segnalano come meccanismi incentivanti già attivi da diversi anni e molto apprezzati dai cittadini il cosiddetto. «Ecobonus» ed il Conto termico, a cui si aggiungono (anche se con finalità non prettamente di efficienza energetica) il cosiddetto «Bonus Casa», il «Sismabonus» ed il «Bonus facciate».
  In tale contesto è stato introdotto il cosiddetto Superbonus, di cui all'articolo 119 del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34, convertito con modificazioni dalla legge 17 luglio 2020, n. 77.
  La bozza di Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) ha dato particolare rilevanza agli interventi di riqualificazione degli edifici residenziali, prevedendo la proroga del Superbonus 110 per cento per i condomini e gli ex-IACP, rispettivamente al 31 dicembre 2022 e 30 giugno 2023.
  La politica a favore dell'efficienza energetica dovrà ovviamente continuare oltre le date segnalate e si potrebbe proporre una revisione complessiva delle attuali detrazioni fiscali (Superbonus, Ecobonus, Sismabonus, Bonus casa, Bonus facciate, Bonus mobili, Bonus verde, Bonus alberghi), con un maggior coordinamento sia nelle modalità di accesso, sia nei contenuti.
  Un approccio integrato a tali tipologie di incentivi consentirebbe anche di ottimizzare le tempistiche ed i costi di riqualificazione di ogni edificio e promuovere interventi di riqualificazione profonda in un'ottica di sostenibilità che interessi vari aspetti, quali l'efficienza, della produzione di energia da fonti rinnovabili e l'elettrificazione dei consumi.
  Inoltre, lo sviluppo dei richiamati incentivi permetterebbe di conseguire obiettivi di natura tecnologica e di natura ambientale (si pensi all'incremento degli spazi verdi, al risparmio idrico, alla sostenibilità dei materiali utilizzati e delle tecniche costruttive, oltre all'aspetto della sicurezza, specie sotto il profilo del rischio sismico).
  La riforma del quadro normativo relativo agli incentivi per il patrimonio immobiliare potrebbe prevedere diverse aliquote di detrazione, in funzione delle performances generali raggiunte dall'edificio, da ottenere attraverso interventi con vari livelli di priorità.
  Le detrazioni così armonizzate dovrebbero continuare ad essere affiancate da strumenti quali quelli della cessione del credito e dello sconto in fattura, con procedure adeguate anche per le PMI del settore, oltre a misure di efficientamento e di semplificazione della disciplina di cui al Testo unico dell'edilizia (Decreto del Presidente della Repubblica n. 380 del 2001).

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ALLEGATO 4

5-05632 Vallascas: Sull'autorizzazione per la realizzazione di un deposito costiero di gpl in zona Santo Spiriticchio in agro di Manfredonia

TESTO DELLA RISPOSTA

  Il procedimento di autorizzazione relativo al progetto della Società Energas S.p.a., finalizzato alla costruzione di un deposito costiero di stoccaggio di GPL in Manfredonia (Foggia), con annesso oleodotto di collegamento al porto industriale e raccordo ferroviario di collegamento con la locale stazione di Frattarolo, è regolato dall'articolo 57 del decreto-legge n. 5 del 2012 convertito, con modificazioni, dalla legge n. 35 del 2012.
  Nel corso della Conferenza di Servizi, protrattasi nel tempo, con tre diverse riunioni fra il 2015 e il 2018, sono stati acquisiti i pareri favorevoli per gli aspetti afferenti alla tutela dell'ambiente, del demanio marittimo e della sicurezza della navigazione, del trasporto ferroviario e stradale.
  Di contro, il comune di Manfredonia si è dichiarato contrario, anche a seguito degli esiti di un referendum consultivo in ambito cittadino con il quale la popolazione locale aveva espresso il proprio dissenso circa il progetto.
  In data 6 dicembre 2018, a pochi giorni di distanza dall'ultima riunione della conferenza di servizi, la Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio per le province di Barletta-Andria-Trani e Foggia annullava d'ufficio, in autotutela, il proprio precedente parere favorevole del 4 dicembre 2018, richiedendo contestualmente «puntuali integrazioni documentali di dettaglio esecutivo in ordine alle opere in progetto prevedendo... la realizzazione di prospezioni geofisiche riguardanti la fascia di territorio interessata dal passaggio del gasdotto, al fine di valutare la presenza di eventuali interferenze».
  Contro quest'ultima iniziativa della Soprintendenza, la Società ha proposto impugnativa al giudice amministrativo.
  In data 4 febbraio 2020 la Società ha presentato alla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le Province di Barletta-Andria-Trani e Foggia le integrazioni richieste, a seguito delle quali, con una nota del 2 novembre 2020, la stessa Soprintendenza ha espresso il parere positivo ai fini dell'autorizzazione paesaggistica, con l'osservanza di una serie di prescrizioni.
  A seguito del parere favorevole della Soprintendenza, che – tra l'altro – ha fatto cessare la materia del contendere nel contenzioso amministrativo, il Ministero dello sviluppo economico, il 29 dicembre 2020, ha chiesto l'intesa alla regione Puglia, come previsto dall'articolo 57, comma 2 del decreto-legge n. 5 del 2012, convertito in legge n. 35 del 2012, ma la regione si è espressa negativamente.
  Da ultimo, il Ministero che rappresento sta svolgendo gli opportuni approfondimenti al fine di verificare se la VIA rilasciata, con decreto dell'allora Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, in data 22 dicembre 2015, sia tuttora valida o se essa avrebbe dovuto essere, su richiesta della Società, rinnovata, al fine di completare l'acquisizione degli elementi occorrenti in vista della determinazione conclusiva del procedimento.

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ALLEGATO 5

5-05633 Sut: Sul respingimento delle istanze di revoca dei provvedimenti di decadenza dei Titoli di efficienza energetica (TEE) da parte del Gestore dei servizi energetici (GSE)

TESTO DELLA RISPOSTA

  Nell'anno 2020 le attività di controllo hanno interessato 171 interventi incentivati, tuttavia l'attività è stata prevalentemente orientata alla chiusura delle istruttorie aperte negli anni precedenti a seguito dei numerosissimi procedimenti che hanno interessato la modalità di riconoscimento tramite le cosiddette «schede standard».
  Nel solo corso del 2019 sono stati conclusi 5.425 procedimenti (quasi tutti relativi a progetti standardizzati), di cui il 97 per cento con esito negativo con conseguente decadenza del beneficio.
  Proprio in tale contesto, il decreto-legge Semplificazioni ha modificato l'articolo 42 del decreto legislativo n. 28 del 2011 in materia di attività di verifica e controllo modulando, inoltre, le conseguenze economiche connesse all'annullamento del provvedimento. Il GSE, pertanto, sta definendo l'adeguamento delle proprie modalità operative al mutato quadro normativo.
  In proposito, tuttavia, alcuni incontri tecnici svolti con il GSE nei mesi scorsi avevano messo in luce alcune ambiguità presenti nel testo normativo e la difficoltà da parte del GSE di attuare la norma senza contestualmente garantire il rispetto di principi generali inderogabili nella gestione di benefici pubblici, quale quello secondo cui nessun beneficio può essere concesso a chi ha presentato un'istanza supportata da documentazione non veritiera o falsa.
  Né potrebbe ritenersi ammissibile che, per effetto dei provvedimenti adottati in ossequio al recente intervento normativo, fossero riammessi agli incentivi anche impianti e interventi, realizzati a fronte della falsa dichiarazione del possesso dei requisiti di legge o, addirittura, non realizzati affatto, come è emerso in particolare in alcuni casi per l'efficienza energetica.
  Per quanto sopra, e vista l'importanza del tema, si segnala che sono attive continue interlocuzioni con il GSE, volte a monitorare l'andamento delle istruttorie presentate ed i relativi esiti. L'ultimo monitoraggio di fine gennaio ha indicato che sono pervenute 132 istanze di riesame da parte di 75 operatori, con un impatto su 4.031 pratiche (la quasi totalità riferite a progetti standardizzati) suddivise in 171 provvedimenti.
  La norma contenuta nel decreto Semplificazioni ha la finalità di concludere o almeno ridurre il contenzioso sui provvedimenti assunti dal GSE.
  Da ultimo, ma non per ultimo, è necessario in questa sede parlamentare esprimere rammarico per come la vicenda, complessa ed importante, è stata affrontata dai vertici ministeriali del precedente Governo con ritardi nei passaggi finali per l'emanazione del provvedimento, che hanno minato il lavoro tecnico svolto dalle competenti direzioni generali del Ministero dell'ambiente e di quello dello sviluppo economico.