CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 10 dicembre 2020
489.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Trasporti, poste e telecomunicazioni (IX)
ALLEGATO
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ALLEGATO 1

5-05139 Scagliusi: Creazione di un sistema cloud computing centralizzato dei dati delle pubbliche amministrazioni.

TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA

  L'innovazione, in corso e futura, dei servizi della Pubblica amministrazione ci mette di fronte alla necessità di tutelare il patrimonio informativo pubblico e di consolidare e razionalizzare le infrastrutture digitali.
  Questa strategia si basa su due elementi: sicurezza dei dati e maggiore governance pubblica.
  L'Italia è in forte ritardo. Il censimento del patrimonio delle infrastrutture di elaborazione dati della Pubblica amministrazione, concluso nel 2019 dall'Agenzia per l'Italia Digitale (Agid), ha rilevato che circa il 95 per cento delle infrastrutture dati della Pubblica amministrazione è privo dei requisiti minimi di sicurezza e affidabilità necessari per fornire servizi e gestire dati, con conseguenti rischi per il Paese.
  Per questo motivo, con l'articolo 35 del decreto «Semplificazione e innovazione digitale», abbiamo posto le basi per un percorso di ulteriore messa in sicurezza delle infrastrutture digitali delle varie articolazioni della Pubblica amministrazione, al fine di tutelarne non soltanto efficienza e continuità operativa, ma anche e soprattutto il profilo della sicurezza nazionale e le responsabilità pubbliche nella complessiva materia.
  È stato previsto lo sviluppo di un'infrastruttura ad alta affidabilità collocata nel territorio nazionale e promossa dalla Presidenza del Consiglio dei ministri (private cloud della pubblica amministrazione). Per le amministrazioni centrali e locali è stato introdotto l'obbligo di portare – in gergo «migrare» – verso l'infrastruttura ad alta affidabilità i rispettivi Centri per l'elaborazione dati (Ced) e i relativi sistemi informatici privi dei livelli minimi di sicurezza, capacità elaborativa, risparmio energetico e affidabilità.
  In alternativa, le «migrazioni» potranno essere effettuate verso il data center di Sogei, infrastruttura pubblica già in possesso dei requisiti appena elencati oppure soluzioni cloud pubbliche (public cloud).
  Le soluzioni cloud consentite alle amministrazioni centrali e locali devono attenersi al rispetto del «Perimetro di sicurezza nazionale cibernetica» e a precisi requisiti stabiliti da Agid.
  La sicurezza dei dati connessi all'esercizio di funzioni essenziali dello Stato sarà garantita dalla vigente disciplina in materia di perimetro di sicurezza nazionale cibernetica.
  Il percorso descritto consentirà all'Italia, nel rispetto delle normative europee, di far evolvere servizi e infrastrutture di private cloud pubbliche o a controllo pubblico senza rinunciare, attualmente, ai benefici offerti anche da soluzioni di cloud pubblico già disponibili. È un percorso non breve e complesso che potrà essere sostenuto dai fondi del Next Generation Eu e che nelle nostre intenzioni va nella direzione indicata dagli interroganti.

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ALLEGATO 2

5-05140 Capitanio: Iniziative urgenti per accelerare la realizzazione del Piano per la banda ultralarga.

TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA

  Il progetto Banda ultralarga e l'accelerazione della sua realizzazione rivestono grande rilevanza politica per il Governo.
  Per questo motivo il Comitato per la Banda Ultralarga, sotto la mia Presidenza, ha accelerato le attività del concessionario nelle cosiddette «aree bianche» (ossia le aree in cui gli operatori privati non effettuano investimenti perché «a fallimento di mercato») e deciso di indirizzare risorse anche verso famiglie e imprese attraverso il Piano Voucher.
  Si tratta di investimenti per oltre quattro miliardi di euro, assegnati per la realizzazione della Strategia Italiana del Piano Banda Ultra larga sin dal 2015. Al momento del mio insediamento, settembre 2019, dopo quattro anni erano stati impegnati soltanto un miliardo e mezzo; altrettanti ne sono stati impegnati solo durante il mio primo anno di mandato.
  Vi riassumo i risultati raggiunti:

   1. nell'ambito del Piano Aree bianche, nel settembre 2019 erano poche decine i Comuni nei quali erano terminati i lavori di posa della fibra; ad oggi sono 756 i comuni in cui sono stati chiusi i lavori;

   2. con il piano «scuola», a cui sono stati destinati oltre 400 milioni di euro, circa 35.000 edifici scolastici sui 40.000 totali avranno connettività gratuita per 5 anni. La gara è stata avviata il 16 ottobre u.s. e le prime istituzioni scolastiche sono già in fase di collegamento;

   3. il Piano Voucher, approvato dal CoBUL il 5 maggio e già in corso di attuazione, distribuirà un totale di 1 miliardo e 146 milioni di euro per consentire a famiglie e imprese di beneficiare di un contributo per l'acquisto di beni e servizi di connettività;

   4. nelle prossime settimane si avvierà il processo di notifica alla Commissione Europea del piano «aree grigie», da realizzare con le Regioni.

  Con il decreto-legge «Semplificazione e Innovazione digitale» abbiamo agevolato il posizionamento della fibra attraverso l'utilizzo della cosiddetta «microtrincea», una tecnica più veloce e a basse ricadute ambientali per ridurre i tempi dei lavori, da una media di 6 mesi a 45 giorni.
  In tale contesto. Open Fiber, su richiesta del Cobul e a seguito della contestazione dei ritardi da parte di Infratel, ha predisposto un piano aggiornato per le «aree bianche» che prevede la connessione internet veloce in 7123 Comuni (pari a 7.914.317 unità immobiliari) entro il 2022, con un residuo di circa il 10 per cento sul totale delle unità abitative nel 2023.
  Sono tutte azioni e iniziative che vanno curate e seguite costantemente.
  Tutto ciò, a conferma dell'impegno mio e di tutti i membri del Comitato Banda ultra larga nella individuazione di ogni utile misura e soluzione tecnica e normativa, per accelerare la realizzazione di un'efficiente rete infrastrutturale nel nostro Paese, condizione indispensabile per la trasformazione digitale.

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ALLEGATO 3

5-05141 Mulè: Ripetuti malfunzionamenti delle piattaforme digitali per i cittadini e iniziative per la digitalizzazione nel settore dei trasporti.

TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA

  Il 7, 8 e 9 dicembre rallentamenti nella raccolta di adesioni al programma denominato «Cashback», che prevede rimborsi su acquisti senza pagamenti in contanti, hanno riguardato una componente del cosiddetto «pay management» di Sia. La Società per azioni Sia è l'azienda che gestisce la sezione «Portafoglio» dell'applicazione «Io» nel rispetto dello standard «Payment Card Industry» per la sicurezza dei dati dei titolari di carta di pagamento. La componente in questione era commisurata a gestire flussi importanti e tuttavia in misura non sufficiente rispetto all'enorme carico di traffico ricevuto. I disagi si sono verificati nell'inserimento delle carte di credito sui circuiti internazionali legati a limiti infrastrutturali del Partner tecnologico Sia con il quale stiamo lavorando per risolvere queste limitazioni. I rallentamenti non sono dovuti a componenti dell'app «Io».
  È dettaglio da non trascurare che ciò sia avvenuto all'inizio della fase compresa tra 8 e 31 dicembre definita «sperimentale» dal decreto 24 novembre 2020, n. 156 che ha istituito il «Cashback». Ciò comunque non ha indotto certo a non dare peso ai disagi affrontati dagli utenti. Fonti di Palazzo Chigi hanno informato i giornalisti dei lavori che erano in corso per eliminare disservizi e rivolto scuse agli utenti. Ad oggi il TOTALE UTENTI CASHBACK è 3.232.912 mentre le CARTE caricate nell'applicazione sono 2.701.893.
  Il programma «Cashback» è uno dei progetti più innovativi, estesi e complessi sin qui realizzato in Italia e in Europa nel settore dei pagamenti. Si tratta di un'infrastruttura che consentirà molteplici utilizzi di interesse pubblico, come la fatturazione automatica, con benefici per la collettività.
  Quanto accaduto ci ricorda una situazione che segnalo da tempo, e sulla quale ho chiesto e chiedo, il contributo proficuo anche di forze dell'opposizione, le quali, per le precedenti esperienze di governo, non possono non esserne consapevoli.
  Nel nostro Paese la domanda di digitalizzazione sale e le strutture dello Stato devono aggiornarsi per soddisfare questa richiesta. Il Governo è impegnato in un percorso che per motivi oggettivi – limitatezza delle disponibilità finanziarie, stratificazioni di normative in parte desuete e tuttavia vigenti e perciò da rispettare, complessità della macchina pubblica – sarebbe illusorio se definissimo breve e rettilineo. Occorre andare avanti. Oggi sono oltre otto milioni le persone dotate dell'app «Io». Prima dell'aprile scorso l'app non esisteva.
  Ben venga il confronto ma nella consapevolezza comune di dover superare inerzie e ritardi accumulati dal nostro Paese. I finanziamenti che verranno assegnati dall'Unione Europea all'Italia con piano Next Generation Eu vanno impiegati per superarli. Agisco e agirò affinché le prossime fasi del confronto parlamentare segnino, su questo, convergenze.
  Sui programmi esaminati con il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, che apprezzo, affiderei a chi lo rappresenta risposte più circostanziate in materia.

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ALLEGATO 4

5-05142 Bruno Bossio: Iniziative per agevolare l'accesso a internet da parte delle fasce della popolazione più svantaggiate.

TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA

  L'emergenza sanitaria in corso ha evidenziato come la connettività costituisca uno dei presupposti per l'esercizio di diritti essenziali, quali quelli allo studio e al lavoro, costituzionalmente garantiti.
  Alla luce di ciò, il Comitato per la banda ultra larga, da me presieduto, ha approvato, tra l'altro, il Piano Voucher che destina 1 miliardo e 146 milioni di euro, dei quali 546 milioni a famiglie e 600 milioni a imprese, quale contributo per l'acquisto di servizi di connettività.
  L'assegnazione dei buoni è stata divisa in due fasi: la prima rivolta alle famiglie con Isee inferiore ai 20 mila euro che non hanno un contratto di connettività o usufruiscono di servizi a banda larga inferiore a 30Mbit/s.
  Il voucher consiste in un buono di 500 euro per l'acquisto di servizi di connettività e di un tablet o di un computer.
  Quanto alla scelta di collegare l'acquisto del tablet o personal computer all'acquisto del servizio di connettività, compiuta dal Comitato per la banda ultralarga, tengo a precisare che, con ordinanza del 23 novembre, il Tribunale amministrativo regionale del Lazio, nel rigettare la richiesta di misura cautelare avanzata da alcune associazioni, ha riconosciuto che nell'attuale fase emergenziale «il pregiudizio economico lamentato» dalle imprese fornitrici di apparati «appare recessivo a fronte dell'interesse pubblico alla sollecita erogazione del contributo in favore delle fasce più deboli». La soluzione prescelta, infatti, favorisce l'immediato accesso delle fasce più deboli ai servizi online (didattica a distanza, lavoro in remoto ecc.).
  La seconda fase dei voucher è riservata invece a famiglie con Isee inferiore ai 50 mila euro e alle micro, piccole e medie imprese. Per le famiglie è previsto un contributo di 200 euro per i soli servizi di connettività, mentre per le aziende è riconosciuto un contributo variabile, dai 300 ai 2.000 euro in funzione delle capacità del collegamento.
  Le misure deliberate dimostrano come il Comitato per la banda ultralarga, proprio come auspicato dagli interroganti, ha adottato le proprie decisioni sulla base di criteri volti a contrastare l'esclusione delle fasce economicamente più deboli dall'impiego del digitale e, quindi, per ridurre il «divario digitale».
  Nella stessa ottica si inquadrano i dialoghi avviati con le aziende di telecomunicazioni per fornire connettività nelle cosiddette «aree bianchissime», ossia nei circa 204 Comuni nei quali la percentuale di numeri civici privi di connessione è superiore al 10 per cento.
  A questo si aggiunge la stipula di un Protocollo d'intesa sottoscritto il 24 luglio scorso con l'Unione nazionale Comuni Comunità Enti montani per realizzare azioni coordinate volte a innovazione e digitalizzazione dei Comuni montani italiani, con lo scopo di consentire a tutti i cittadini adeguati e paritari accessi alla rete e ai servizi digitali.

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ALLEGATO 5

5-05143 Silvestroni: Progetti destinati all'area della digitalizzazione e innovazione nell'ambito del Recovery Plan.

TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA

  L'emergenza sanitaria in corso ha evidenziato quanto al nostro Paese può risultare utile investire nel digitale per soddisfare esigenze dei cittadini.
  Nell'ambito del «Piano nazionale di ripresa e resilienza» il Dipartimento per la Trasformazione digitale, del quale mi avvalgo, sta preparando cinque progetti che hanno lo scopo di far avanzare il nostro Paese nell'impiego di nuove tecnologie perseguendo sia uno degli obiettivi indicati come prioritari dal programma europeo «Next Generation Eu», sia un nostro preciso interesse nazionale.
  A partire da luglio scorso, i miei Uffici e, a supporto, il Dipartimento per la Trasformazione Digitale hanno lavorato alla presentazione di progetti che potessero realizzare questi obiettivi, confrontandosi costantemente, oltre che con il Comitato tecnico di valutazione presieduto dal Ministro per gli Affari europei Vincenzo Amendola, con tutti i soggetti istituzionali coinvolti nei nostri progetti, con le Regioni e con le società pubbliche partecipate.
  Gli interventi proposti sono stati elaborati avendo riguardo anche alle recenti riforme introdotte dal decreto-legge 16 luglio 2020, n. 76, convertito dalla legge n. 120 del 2020.
  I progetti proposti riguardano le seguenti aree:

   infrastrutture digitali: per sviluppare infrastrutture affidabili e accompagnare le amministrazioni verso tecnologia cloud. Il cloud archivia, rende disponibili e potenzialmente analizza i dati digitali di miliardi di dispositivi in rete e oggi rappresenta la sfida più importante per la digitalizzazione del Paese, poiché costituisce il substrato tecnologico che abilita lo sviluppo e l'utilizzo di nuove tecnologie come l'intelligenza artificiale;

   dati e interoperabilità: al fine di dare piena attuazione al principio chiamato in gergo «once only», una volta sola, che evita ai cittadini di fornire alla Pubblica amministrazione le stesse informazioni più di una volta;

   servizi e Piattaforme: finalizzato allo sviluppo e miglioramento di piattaforme cosiddette «abilitanti» quali l'identità digitale, la firma elettronica, strumenti di pagamento di base, fascicolo sanitario elettronico, nonché sviluppo di servizi digitali per cittadini e imprese;

   sicurezza cibernetica e la privacy dei cittadini: premessa necessaria per lo sviluppo di servizi digitali sicuri e contrastare minacce cibernetiche migliorando la capacità di resilienza del sistema Paese.

  Affinché i cittadini possano beneficiare della trasformazione digitale della Pubblica amministrazione sono stati elaborati specifici progetti volti ad accrescere le conoscenze dei cittadini in campo digitale.
  Le decisioni sull'assetto definitivo del Piano nazionale di ripresa e resilienza saranno prese dal Consiglio dei Ministri e Parlamento, cosicché ad oggi posso solo limitarmi, anche in considerazione del tempo che mi è accordato in questa sede, alla descrizione generale delle azioni perseguite con i progetti del Piano.

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ALLEGATO 6

Delega al Governo per il recepimento delle direttive europee e l'attuazione di altri atti dell'Unione europea – Legge di delegazione europea 2019-2020. (Emendamenti C. 2757 Governo, approvato dal Senato).

EMENDAMENTI TRASMESSI DALLA XIV COMMISSIONE

ART. 3.

  Al comma 1, lettera f), dopo le parole: via satellite aggiungere le seguenti: o mediante applicazioni multimediali di terze parti installate sul dispositivo qualora questo sia connesso ad internet.
3.4. Montaruli, Mantovani.

  Al comma 1, lettera h), dopo la parola: acustica aggiungere le parole: e visiva di una durata minima di cinque secondi.
3.5. Mantovani, Montaruli.

  Al comma 1, lettera i), dopo le parole: non è raccomandata aggiungere le seguenti: o relativi a comportamenti alimentari suscettibili di evolvere in patologie dell'alimentazione.
3.1. Montaruli, Mantovani.

  Al comma 1, lettera i), aggiungere in fine le seguenti parole: con particolare attenzione alle pause pubblicitarie che intervallano la trasmissione dei programmi radiotelevisivi o dei contenuti video presenti sul web e dedicati a un pubblico minorenne.
3.6. Mantovani, Montaruli.

  Al comma 1, lettera m), dopo le parole: aggiornare i compiti dell'Autorità delle garanzie nelle comunicazioni aggiungere le seguenti: e, anche al fine di tutelare il diritto d'autore e la sovranità digitale italiana, su istanza dei titolari dei diritti, garantire che l'Autorità possa ordinare ai fornitori di servizi della società dell'informazione che utilizzano risorse nazionali di numerazione di porre fine alle violazioni del diritto d'autore e dei diritti connessi.
3.2. Montaruli, Mantovani.

  Al comma 1, lettera m), dopo le parole: aggiornare i compiti dell'Autorità delle garanzie nelle comunicazioni aggiungere le seguenti: con particolare riguardo rispetto la regolamentazione dell'intelligenza artificiale, della sicurezza cibernetica e della libertà d'espressione sulla rete.
3.3. Montaruli, Mantovani.

ART. 4.

  All'articolo 4, comma 1, lettera c), aggiungere, in fine, le seguenti parole: garantendo standard elevati di sicurezza cibernetica, con particolare riguardo verso i soggetti extra-europei operanti nel settore delle telecomunicazioni, anche al fine di tutelare la sovranità digitale.
4.2. Montaruli, Mantovani.

  Al comma 1, dopo la lettera c), aggiungere le seguenti:

   c-bis) introdurre disposizioni in tema di sicurezza delle reti e dei servizi, concernenti la definizione di incidente di sicurezza, di capacità delle reti e dei servizi di comunicazione elettronica di resistere, a un determinato livello di riservatezza, ad Pag. 99azioni che compromettano la disponibilità, l'autenticità, l'integrità o la riservatezza di reti e servizi, dei dati conservati, trasmessi o trattati o dei relativi servizi offerti o di comunicazione elettronica, anche al fine di facilitare il coordinamento tra gli Stati membri mediante l'Agenzia dell'Unione europea per la sicurezza delle reti e dell'informazione (ENISA), in aderenza a quanto previsto dall'articolo 40 della direttiva (UE) 2018/1972;

   c-ter) introdurre, sulla base dei Considerando 96 e 97 e dell'articolo 40 della direttiva (UE) 2018/1972, l'obbligo per tutti i soggetti facenti parte del Perimetro di Sicurezza Nazionale Cibernetica, individuati ai sensi del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 30 luglio 2020, n. 131, nonché le pubbliche amministrazioni centrali e locali limitatamente a quelle che compongono il Servizio sanitario nazionale, come individuate nell'elenco ISTAT di cui all'articolo 1, comma 3 della legge 31 dicembre 2009, n. 196, di utilizzare strumenti e soluzioni di crittografia e tecniche atte a diminuire e minimizzare i rischi di incidenti e ad assicurare un elevato livello di sicurezza a tutela di beni e servizi per utenti, reti, servizi e aziende, correlando, altresì, alla previsione di tale obbligo generalizzato, un efficace sistema di controlli, con poteri sostitutivi e relative sanzioni, adeguate e proporzionate;

   c-quater) al fine di perfezionare il sistema di sicurezza nazionale, coordinare le norme di sicurezza delle reti e dei servizi in attuazione dell'articolo 40 della direttiva (UE) 2018/1972, con criteri di gradualità e proporzionalità che tengano conto del differenziato rischio cibernetico, in coerenza con il Perimetro di Sicurezza Nazionale Cibernetica, atti a garantire alti standard di sicurezza interna ed esterna, compatibilmente con il diritto dell'Unione europea;.
4.1. Battilocchio, Rossello, Marrocco, Pettarin, Ruggieri, Elvira Savino, Cosimo Sibilia, Vietina.

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ALLEGATO 7

Delega al Governo per il recepimento delle direttive europee e l'attuazione di altri atti dell'Unione europea – Legge di delegazione europea 2019-2020. (Emendamenti C. 2757 Governo, approvato dal Senato).

PARERE APPROVATO SUGLI EMENDAMENTI TRASMESSI

  La IX Commissione (Trasporti, poste e telecomunicazioni),

   esaminati gli emendamenti Montaruli 3.4, Mantovani 3.5, Montaruli 3.1, Mantovani 3.6, Montaruli 3.2, 3.3 e 4.2 e Battilocchio 4.1 riferiti al disegno di legge recante «Delega al Governo per il recepimento delle direttive europee e l'attuazione di altri atti dell'Unione europea – Legge di delegazione europea 2019-2020» (C. 2757 Governo, approvato dal Senato);

   sottolineata l'esigenza di pervenire in tempi rapidi all'approvazione della legge di delegazione europea 2019-2020 e all'adozione dei relativi decreti attuativi, in quanto per alcune direttive il termine di recepimento risulta già scaduto o in procinto di scadere,

  esprime

PARERE CONTRARIO

su tutti gli emendamenti trasmessi.